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Maltempo, Musumeci: finito il tempo in cui lo Stato dà i soldi a tutti

Maltempo, Musumeci: finito il tempo in cui lo Stato dà i soldi a tuttiRoma, 20 set. (askanews) – “É finito il tempo in cui lo Stato poteva intervenire ed erogare risorse per tutti e per sempre. La prevenzione non può essere un obbligo solo a carico delle istituzioni, deve esserlo anche a carico di ciascun cittadino. Ogni cittadino deve essere consapevole di vivere su un territorio a rischio e adeguare ogni misura, ogni iniziativa non per evitare, purtroppo non si può, ma per ridurre l’esposizione al rischio propria e dei propri beni”. Lo ha detto il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, alla conferenza “Disaster risk financing: the role of insurance for new public-private partnerships”, in corso all’Ania.


In mattinata a RAdio24, il ministro era tornato sulla situazione dell’Emilia-Romagna, colpita duramente dal maltempo, ribadendo che riguardo ai fondi per mettere in sicurezza il territorio “qualcosa non torna”. Ma ieri – ha aggiunto il ministro – in conferenza stampa sull’alluvione, “non ho scatenato alcuna polemica: se gli altri si divertono a farlo mentre la gente soffre non è un problema mio. Ho solo detto che lo Stato vuole collaborare con l’Emilia-Romagna e con tutte le altre Regioni, ma se lo Stato eroga risorse ha anche il diritto di sapere se sono state spese, tutte o in parte, e dove. La programmazione è l’elemento base per pianificare la prevenzione strutturale”. “In 10 anni la Regione ha avuto circa 600 milioni per mettere in sicurezza il territorio. Se ogni volta che piove in Emilia-Romagna succede il finimondo, è chiaro che qualcosa non torna”, ha proseguito il ministro, per il quale la richiesta di chiarire le spese fatte “non è un atto di accusa: si tratta di pianificare per evitare che quella Regione, insieme ad altre, debba diventare ogni volta un campo infernale dopo una pioggia abbondante che non è più eccezionale, ormai è diventata ordinarietà”.“Chiediamo alle Regioni che non siamo più disposti a erogare risorse senza successivamente confrontarci per capire dove e come sono state spese. È un fatto di responsabilità. Mettiamoci intorno a un tavolo e diteci: abbiamo potuto spendere il 30, il 40, il 50%, non è uno scandalo, poi vediamo di capire come accelerare la spesa”, ha concluso Musumeci.


 

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisce

M5s,Casalino:mai detto che Conte sbaglia.Ma scontro con Grillo ferisceRoma, 20 set. (askanews) – “Devo fare una smentita pubblica riguardo all’articolo de Il Foglio, che ha riportato erroneamente una mia presunta critica alla linea politica di Conte. Voglio essere chiaro: non ho mai affermato che Conte stia sbagliando linea politica. Al contrario, condivido pienamente la linea politica del Movimento sotto la sua guida”. Lo precisa in una nota Rocco Casalino, capo ufficio stampa M5s Senato, già portavoce di Conte premier, a proposito di un articolo del Foglio di oggi dal titolo “Lo sfogo di Casalino: Conte sbaglia nella linea politica”.


“Il mio compito, essendo focalizzato sulla strategia comunicativa – sottolinea Casalino – è quello di trovare strumenti e formule che ci permettano di ampliare il nostro raggio d’azione, non solo all’interno del campo progressista, ma anche verso quell’ampia fascia di astensionisti e persone deluse dal centrodestra. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare un approccio meno ideologico e più pragmatico. Solo così possiamo intercettare sensibilità che, pur non identificandosi necessariamente con la nostra area, possono vedere in noi una forza politica credibile, capace di proporre soluzioni innovative. Non è una questione di “scegliere l’originale” in politica, perché ormai di “originale” c’è ben poco. La vera sfida è riuscire a parlare a quei mondi che non si riconoscono più nelle tradizionali etichette di destra o sinistra”. “Infine, è importante sottolineare che non esiste una nuova squadra che “circonda” Conte. Faccio parte pienamente e quotidianamente del team che lavora insieme a lui, condividendo obiettivi e visione. E quindi non sono nè “triste” nè “isolato” Anzi c’è entusiasmo per questa nuova fase. Semplicemente rimane il dispiacere per lo scontro Conte-Grillo, che ferisce l’intera comunità e offusca il grande lavoro e gli obiettivi della assemblea costituente”, conclude Casalino.

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’Italia

Europarlamento ha chiesto di togliere limiti a Kiev all’uso delle armi, Tajani ribadisce il no dell’ItaliaRoma, 20 set. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato ieri a larga maggioranza, a Strasburgo, una risoluzione che chiede agli Stati membri di togliere le restrizioni esistenti per le forniture di armi e munizioni all’Ucraina, che in certi casi ne impediscono l’uso per attaccare obiettivi in territorio russo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rivendicato oggi il voto di Forza Italia all’Europarlamento contro l’utilizzo delle armi europee da parte dell’Ucraina in territorio russo e ribadito la posizione dell’Italia.


Parlando a 24 Mattino su Radio 24 Tajani ha chiarito che la difesa dell’indipendenza dell’Ucraina non arriva a essere in guerra con la Russia. “Noi vogliamo aiutare l’Ucraina dal punto di vista militare, finanziario, politico, col sostegno infrastrutturale”, ha detto Tajani e ha precisato: “Ma questo non vuol dire che siamo in guerra con la Russia. Difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, ma non siamo in conflitto con Mosca”. Le armi fornite dall’Italia, insomma “non vanno utilizzate in Russia, perché non siamo in guerra con la Russia”. E ha ricordato che l’obiettivo finale è arrivare a una “conferenza di pace, alla quale deve partecipare anche la Federazione russa”. Tajani ha ribadito che la scelta di dare o meno via libera all’uso in profondità nel territorio russo spetta ai singoli paesi che forniscono le armi, come sancito dai ministri degli Esteri Ue. “Ognuno è libero di trattare con l’Ucraina l’utilizzo delle armi che invia a questo paese”, ha detto ricordando che l’Italia sta per inviare una nuova batteria antiaerea per “proteggere ospedali, scuole, università”. E sta organizzando per il 2025 “la conferenza mondiale per il sostegno all’Ucraina”. “Gli altri Paesi fanno quello che ritengono giusto fare. La politica estera è coordinata a livello europeo, ogni paese decide per sé” ha continuato il ministro, ricordando che “anche gli Usa sono molto prudenti”. La difesa dell’Ucraina, insomma, “non deve portare a una guerra mondiale”, ha chiarito Tajani, ma l’aiuto a Kiev “dovrebbe portare a una pace giusta”. Che, per quanto riguarda l’Italia, “dovrebbe” preservare l’integrità del territorio ucraino, ma alla fine “spetterà all’Ucraina decidere per un accordo”. Ma cosa stabilisce la risoluzione approvata dall’Europarlamento? Il paragrafo 8 della risoluzione “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto pubblico internazionale e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture”. Un emendamento specifico per confermare questo paragrafo è stato approvato 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti. Nel paragrafo successivo (il numero 9), la risoluzione “sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora”. Il Parlamento europeo “deplora profondamente la riduzione del volume finanziario degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte degli Stati membri, nonostante le energiche dichiarazioni rilasciate all’inizio dell’anno in corso; ribadisce pertanto il suo invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina”, e chiede “di accelerare le forniture di armi, in particolare di moderni sistemi di difesa aerea e altri tipi di armi e munizioni, compresi i missili Taurus, in risposta a necessità chiaramente individuate”. Gli eurodeputati chiedono inoltre “la rapida attuazione degli impegni congiunti in materia di sicurezza contratti tra l’Ue e l’Ucraina”. Il Parlamento europeo, infine, “ribadisce la sua posizione secondo cui tutti gli Stati membri dell’Ue e gli alleati della Nato dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire sostegno militare all’Ucraina con almeno lo 0,25 % del loro Pil annuale.

Vannacci, partito può attendere: sto nella Lega ma non lo escludo

Vannacci, partito può attendere: sto nella Lega ma non lo escludodall’inviata Lucia Conte Viterbo, 19 set. (askanews) – Il partito di Vannacci per ora può attendere. Il generale eletto europarlamentare con la Lega non lo esclude “perché io non escludo mai nulla” ma, alle circa trecento persone radunate a Viterbo in occasione della prima festa dell’associazione ‘Noi con Vannacci’, chiarisce: “Io oggi sono nella Lega: chi si consolida attorno a me vuol dire che condivide quello che dico e quindi condivide il fatto che io sia nella Lega”.


“Non siamo qui – ha chiarito – per fare un partito, ma per fare una bellissima riunione di gente che mostra empatia con quello che stiamo facendo in ambito europeo e nazionale e che io porterò avanti a tutti i costi. Nella questione del partito ci spera la stampa, sperano si crei una breccia tra me e Salvini”. Una delusione per la platea dei 300 sostenitori presenti che aveva risposto con un fragoroso “Sì” alla domanda della giornalista Claudia Conte “Voi siete pronti a un partito?”. Una doccia fredda per gli ex parlamentari della Lega presenti che, sia negli interventi dal palco che nei capannelli a margine dei lavori, non hanno fatto mistero di attendere una discesa in campo da leader del generale: “Aspettiamo che Vannacci prenda la sua strada da solo: abbiamo bisogno di un Vannacci libero. Si prenderà il suo tempo, lui è uno stratega ma noi lo aspettiamo”, ha detto Edouard Ballaman che definisce Vannacci “un leader come non l’avevamo da decenni. Se non ci mettiamo tutto l’impegno oggi, se non gli diamo tutto l’appoggio oggi, siamo dei criminali”. Con lui anche altri ex della Lega: Giuseppe Bellachioma, Vito Comencini, William De Vecchis. Forse una delusione anche per Gianni Alemanno che, coi dirigenti del suo movimento Indipendenza!, era venuto a vedere senza risparmiare elogi nel suo saluto dal palco: “Vannacci è l’elemento di novità di questo ultimo anno, sta riempendo un vuoto che si è creato. Non sappiamo che intenzioni ha, immagino abbia impegni ha con la Lega, seguiamo con attenzione”.


In effetti gli animatori delle due associazioni che ruotano intorno al generale ‘Noi con Vannacci’ e ‘Il mondo al contrario’, evidentemente consapevoli dei numeri e delle forze che sono in grado di mobilitare, hanno mostrato sin da subito prudenza: “Non è una festa per un partito ma per una persona”, ha detto l’ex senatore della Lega Umberto Fusco, organizzatore dell’evento di oggi. “Non è il partito Vannacci ma il progetto dei sostenitori di Vannacci. È prematuro parlare di questo. Siamo a un livello embrionale. Di un movimento culturale. Non dobbiamo far paura a qualcuno. Appoggiamo un eletto della Lega quindi questo va a beneficio della Lega stessa”, si è schermito Fabio Filomeni, già tenente colonnello, oggi presidente dell’associazione ‘Il mondo al Contrario’, nonostante sia confermato che il prossimo 23 novembre a Marina di Grosseto alla presenza di Vannacci l’associazione culturale diventerà un movimento politico dopo un’assemblea e un cambio di statuto. Dopo una prima giornata sottotono – ieri all’arena sportiva che l’ex senatore Umberto Fusco aveva scelto per il raduno dei vannacciani c’erano una cinquantina di persone – e un avvio oggi con la sala dell’auditorium dell’Hotel Terme Salus semivuota, alle 19, le circa trecento sedie si sono riempite di sostenitori del generale. Vannacci è arrivato direttamente dall’aeroporto di Fiumicino, dopo un volo da Strasburgo, ha fatto finta di evitare le decine di telecamere che lo attendevano per la “battuta per i Tg delle 20” ma poi si è concesso generosamente condendo le sue dichiarazioni di attacchi a La7, ai “giornalisti di sinistra con la barba incolta a metà tra Che Guevara e Fidel Castro” ma anche ai cronisti – chiamandoli per nome a più riprese – di Repubblica, Stampa, Giornale, Dire che hanno scritto di lui.


“Grazie alle tante persone che sono qui a questa manifestazione. Il flop di questo evento è una falsificazione della stampa”, ha esordito poi dal palco intervistato dalla giornalista Claudia Conte. Un colloquio di un’ora e mezza a tutto campo sui temi che lo hanno consacrato nell’ultimo anno. Al termine bagno di folla e firmacopie dei suoi libri in vendita oggi a venti euro all’ingresso della sala meeting. “Chi mi ama mi segua”, ha concluso.

Maltempo, Schlein: dalla destra sciacallaggio senza precedenti

Maltempo, Schlein: dalla destra sciacallaggio senza precedentiRoma, 19 set. (askanews) – “Mentre gli amministratori dell’Emilia Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, la destra di governo – comoda comoda da Roma – preparava lo sciacallaggio a cui stiamo assistendo. Uno sciacallaggio senza precedenti per meri fini elettorali”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein al Tg3, parlando delle polemiche del centrodestra sull’alluvione.


“Tutti i fondi del commissario – ha precisato – sono stati già impegnati, la regione ha avviato 402 interventi di ripristino, di cui 130 già completi e 158 che sono in corso. Sono gli ultimi che possono parlare. Ce la ricordiamo tutti Giorgia Meloni con gli stivali nel fango a fare un’inutile passerella più di un anno fa, a promettere ristori al 100% che non sono mai arrivati alle imprese e alle famiglie”.

Schieramenti italiani in ordine sparso nel voto Ue su armi contro la Russia

Schieramenti italiani in ordine sparso nel voto Ue su armi contro la RussiaRoma, 19 set. (askanews) – Partiti italiani in ordine sparso a Strasburgo sull’Ucraina, come da copione. Con coalizioni, di centrodestra e centrosinistra, ‘scoalizzate’ quando si tratta di parlare di armi occidentali da usare in territorio russo. E con spaccature in Forza Italia e mal di pancia nel Pd.


La risoluzione dell’europarlamento, approvata oggi a Strasburgo, chiede di confermare il sostegno a Kiev e anche di togliere le restrizioni esistenti per le forniture di armi e munizioni che in certi casi ne impediscono l’uso per attaccare obiettivi in territorio russo. Un tentativo è stato quello di non far passare il paragrafo 8 sull’uso delle armi in territorio russo, fallito. Poi si è trattato di votare la risoluzione complessiva contenente anche il paragrafo 8 sulle armi in territorio russo e le differenze si sono fatte ancora più evidenti. Nella maggioranza, Fratelli d’Italia ha detto sì alla risoluzione finale pur avendo votato, in prima battuta, contro l’uso delle armi in territorio russo (gli europarlamentari Magoni e Razza si erano espressi a favore ma una nota del partito ha comunicato che era stato un errore). Forza Italia ha votato per la prosecuzione del sostegno a Kiev ma si è spaccata sull’uso delle armi in territorio russo anche se il vicepremier Antonio Tajani, in una conferenza stampa, aveva dato la linea contraria all’uso delle armi oltre confine ucraino (Falcone, Salini e Princi hanno votato a favore delle armi, Dorfmann si è astenuto, De Meo, Tosi e Chinnici hanno votato contro. Tre gli assenti). La Lega invece si è schierata sia contro la conferma dell’aiuto a Kiev che contro l’uso delle armi in territorio russo, esprimendosi contro la risoluzione finale. Passando al ‘campo largo’, in casa dem l’indicazione è stata di esprimersi contro l’uso delle armi in territorio russo e così hanno fatto Benifei, Corrado, Decaro, Laureti, Ricci, Ruotolo, Strada, Zan, Zingaretti. Ma Giuseppina Picierno ed Elisabetta Gualmini hanno votato a favore. Da segnalare i numerosi assenti alla votazione: Tinagli, Bonaccini, Moretti, Nardella, Topo, Tramacere, Lupo, Maran. Gori e Nardella non erano a Strasburgo ma Gori ha puntualizzato che avrebbe votato a favore. Poi gli eurodeputati dem si sono espressi a favore sulla risoluzione finale, con l’astensione però di Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Infine, M5s e Avs: voto compatto e contrario.

Scontro frontale destra-sinistra su maltempo nell’Emilia Romagna alle urne

Scontro frontale destra-sinistra su maltempo nell’Emilia Romagna alle urneRoma, 19 set. (askanews) – Il maltempo in Emilia Romagna, con alluvioni, crolli e dispersi, diventa tema di scontro politico tra maggioranza e opposizione, in vista delle elezioni regionali del 17-18 novembre prossimi. Questa mattina, intervenendo in aula alla Camera, Angelo Bonelli di Avs, senza giri di parole, ha attaccato la presidente del Consiglio, sottolineando che mentre l’Italia si trova sott’acqua, la premier demolisce il Green Deal.


“Mi chiedo se Giorgia Meloni alla luce di tutto quello che sta accadendo si rimetterà gli stivali di gomma per tornare in Emilia Romagna a promettere soldi che non sono mai arrivati”. A stretto giro è intervenuto Tommaso Foti, capogruppo di FdI, durante una conferenza stampa organizzata dal partito: “Se qualcuno pensa di farci affogare nell’alluvione sappia che non è così perché abbiamo alcuni dati eloquenti che dimostrano come i fondi stanziati non abbiano mai avuto una adeguata corrispondente spesa”. E i numeri sono stati forniti dalla deputata romagnola di FdI, Alice Buonguerrieri che ha ricordato come il governo Meloni abbia dato a più riprese all’Emilia Romagna circa 750 milioni di euro per interventi urgenti di difesa idraulica e messa in sicurezza della rete idrica, spendendone una minima parte. Anche il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, è intervenuto, in un’altra conferenza stampa, sottolineando come il governo di Roma negli ultimi dieci anni abbia assegnato all’Emilia-Romagna oltre 594 milioni di euro. “La Regione faccia sapere se e come li ha spesi, e se mancano ancora territori ‘più vulnerabili’ su cui intervenire”, ha chiesto. Il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami ha parlato di “ennesimo episodio alluvionale” ed “ennesima situazione d’emergenza”, sottolineando che “dalla lettura dei territori coinvolti si può notare come siano in buona parte province già interessate dai fatti del maggio 2023. E’ un elemento oggettivo”.


Non si è fatta attendere la replica della segretaria del Pd, Elly Schlein. “Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali”. Il candidato presidente per il centrosinistra alle elezioni regionali in Emilia Romagna, e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale che si era messo davanti al televisore per seguire la conferenza stampa di Musumeci dopo pochi minuti ha spento la tv. “Avevo iniziato a guardare il ministro della Protezione civile perché pensavo desse informazioni utili alla gestione dell’emergenza ma quando ho capito che era una conferenza stampa politica ho spento il televisore e ho ripreso ad occuparmi dei cittadini colpiti dall’alluvione”.


Conferenza stampa di Musumeci definita una “speculazione politica” anche dalla presidente facente funzione dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, che ha chiesto al commissario per l’emergenza 2023 Figliuolo “di dissociarsi” dalle dichiarazioni del ministro.

Maltempo, Schlein: governo fa sciacallaggio politico

Maltempo, Schlein: governo fa sciacallaggio politicoRoma, 19 set. (askanews) – “Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali. Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate. Hanno perso due mesi per nominare un Commissario su cui hanno concentrato tutte le prerogative e i poteri; hanno individuato nell’esercito, a Roma, la struttura commissariale a dispetto del territorio, hanno voluto a tutti i costi centralizzare e adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali. Prima ancora che ridicolo è indecente”. Così in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Tajani presenta Mussolini e Carpano in Fi: “costruiamo dimora rassicurante”

Tajani presenta Mussolini e Carpano in Fi: “costruiamo dimora rassicurante”Roma, 19 set. (askanews) – Rachele Mussolini e Francesco Carpano, “che hanno deciso di aderire a Forza Italia, non hanno avuto promesse, hanno soltanto avuto da parte nostra la possibilità di partecipare alla costruzione di un progetto politico che è quello di costruire un centro che occupi lo spazio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, un centro alternativo alla sinistra ma di cui c’è grande bisogno nel nostro Paese, una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, e la loro adesione, che certamente rafforza la presenza di Forza Italia a Roma, si aggiunge a quelli di tanti altri” arrivati negli ultimi giorni. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella conferenza stampa alla Camera con cui ha presentato l’ingresso nel partito dei consiglieri comunali di Roma Capitale Rachele Mussolini (proveniente da Fratelli d’Italia) e Francesco Carpano (proveniente da Azione). Con gli ingressi di Mussolini e Carpano Forza Italia torna ufficialmente in Consiglio comunale di Roma Capitale.


“C’è un clima di grande interesse nei nostri confronti – ha proseguito Tajani -, tanti giovani, donne e uomini, vogliono partecipare alla costruzione di questa dimora rassicurante per gli italiani, quella dimora che deve far sentire sicuri i giovani che vogliono costruirsi una vita, coloro che lasciano il mondo del lavoro e costruirsi una terza età serena e gli imprenditori che voigliuono avere la possiiblità di investire con sicurezza sapendo quello che accade”. “Noi crediamo molto nei nostri rappresentanti negli enti locali – ha continuato Tajani -, all’inizio di ottobre ci sarà una due giorni dedicati a Enti locali a Perugia, dove ci confronteremo su quello che si può fare a livello del territorio e questa adesione dimostra cge questo lavoro lo potremo fare bene anche a Roma, la Capitale d’Italia merita un cambiamento” e in quest’ottiva va anche “la riforma per dare potere legislativo alla Capitale: noi crediamo che Roma debba avere lo stesso spazio e ruolo, con la propria autonomia, che hanno le grandi capitali. C’è una proposta di legge costituzionale che porta la firma del nostro capogruppo alla Camera Paolo Barelli e quindi anche da questo punto di vista noi continueremo a lavorare per la città e lo potremo fare meglio con due consiglieri comunali che hanno scelto la bandiera di Fi e daranno un impulso a tutte le attività territoriali, rinforzando anche il lavoro dei nostri consiglieri municipali che potranno avere dei punti di riferimento”, ha concluso.


“Ho voluto aderire a una forza moderata, laica e centrista che rispecchia pienamente la mia sensibilità – ha spiegato Rachele Mussolini -, ho intenzione di portare questi valori all’interno degli atti che faremo su Roma, che deve essere una Capitale, anche alla luce del Giubileo, inclusiva, solidale, dove gli ultimi non devono essere lasciati indietro. In Campidoglio siamo opposizione e continueremo a essere un’opposizione seria, costruttiva sui temi, mai strumentale, perché il nostro obiettivo e il nostro interesse è Roma”, fermo restando, ha concluso, che l’obiettivo di lungo periodo “è di dare nel 2026 alla Capitale un sindaco del centrodestra”. Dal canto suo Francesco Carpano ha posto l’accento sulla necessità di una riforma costituzionale per Roma: “Oggi, ed è alla base del malessere di questa città, manca un’amministrazione a fianco dei cittadini, è il grande tema, annoso, della distribuzione dei poteri, delle competenze e delle risorse sul territorio di Roma Capitale”, che è vastissimo. Oggi quello che “si perde è ciò che l’amministrazione demanda ai consigli municipali, cioè la piccola amministrazione, lo spazzamento delle strade, l’ordinaria manutenzione di strade e marciapiedi, insomma il governo della prossimità e in questo cade la nostra proposta della riforma di Roma Capitale”. Dobbiamo lavorare, ha concluso per “arrivare a una riforma che avvicini il potere ai romani”.


Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i capigruppo di Forza Italia di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli, e Luisa Regimenti, segretario di Forza Italia Roma Capitale.

Primo ok a ddl sicurezza, giro di vite con più di 20 nuovi reati

Primo ok a ddl sicurezza, giro di vite con più di 20 nuovi reatiRoma, 18 set. (askanews) – A distanza di dieci mesi dal varo del Consiglio dei ministri (era il 16 novembre del 2023) il ddl sicurezza compie il primo giro di boa alla Camera. Il provvedimento passa ora al Senato, dove ‘chiederemo un canale di urgenza assoluta’, ha assicurato il leader della Lega, Matteo Salvini. Il ddl, che contiene l’idea del centrodestra sulla sicurezza e l’ordine pubblico, è stato approvato a Montecitorio con 162 sì e 91 no, 3 astenuti, dopo un cammino a singhiozzo condizionato da altre priorità, dalla campagna elettorale delle Europee ma soprattutto dai ‘nodi’ interni nella competizione tra Fdi e Lega e con i distinguo di Fi su alcune tra le misure più dure, come lo stop al rinvio obbligatorio della pena per le detenute madri.


Il pacchetto dà ampio spazio a molti temi-bandiera della destra: dal reato di blocco stradale o ferroviario attuato con il proprio corpo, alle norme ‘anti-Ponte’ e ‘anti-Tav’, al contrasto alle occupazioni abusive. Un emendamento del governo ha equiparato le inflorescenze della canapa industriale alla droga, su cui l’allarme lanciato dagli operatori del settore è rimasto inascoltato. ‘Furia ideologica’, hanno attaccato le opposizioni che sul ddl hanno espresso giudizi pesantissimi ritenendolo ‘incostituzionale’ con norme ribattezzate ‘anti-Gandhi’ perché introducono il reato di resistenza passiva in carcere o nei centri per migranti. E poi misure di contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo, sulle forze dell’ordine. Il codice penale si apre a diversi nuovi reati, ad aumenti di pena e ad altre circostanze aggravanti: nel complesso oltre una ventina. Cosa che si rifletterà, hanno osservato i gruppi di minoranza, sulla situazione già esplosiva nelle ‘patrie galere’.


Da parte di governo e maggioranza c’è stata sostanziale chiusura nei confronti delle opposizioni che non sono riuscite, neanche con il voto segreto, a ‘infilarsi’ nel braccio di ferro, poi rientrato, tra Fi e i colleghi di governo sullo Ius Scholae, dossier rinviato dagli ‘azzurri’. Né hanno ottenuto ammorbidimenti di norme ‘repressive’ di un esecutivo definito ‘garantista solo a parole’, che però ‘boccia tutte le proposte per finanziare nuove assunzioni straordinarie’ di agenti e magistrati. Spazio invece è stato trovato per proposte di maggioranza come lo stop, chiesto da Fdi e riformulato dall’esecutivo, alla vendita delle Sim agli stranieri extra-Ue senza permesso di soggiorno. Del corposo pacchetto del partito di Matteo Salvini alcuni emendamenti erano state ritirati in commissione, come l’obbligo di sermoni in italiano nelle moschee e l’avvocatura dello Stato al posto del pm per indagare sui reati commessi dalle forze dell’ordine. La castrazione chimica per i reati sessuali è stata ‘ripescata’ nella veste di ordine del giorno (‘vittoria’ di una ‘storica battaglia della Lega’, il tweet quasi contestuale al via libera da parte del vicepremier).


Approvato all’unanimità un odg di Forza Italia che mira ad ‘aumentare la sicurezza del personale sanitario’ degli ospedali prevedendo l’incremento di presidi fissi dei posti di polizia. Di seguito le principali misure del provvedimento.


REATO DI RESISTENZA PASSIVA IN CARCERE E IN CENTRI MIGRANTI. Chiunque, all’interno del carcere, ‘partecipa ad una rivolta mediante atti di violenza o minaccia o di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti, commessi in tre o più persone riunite, è punito con la reclusione da uno a cinque anni’, si legge nel dispositivo. Atti di resistenza, puntualizza la norma approvata, sono ‘anche le condotte di resistenza passiva’. Stessa fattispecie nei centri di trattenimento e accoglienza per migranti. DETENUTE MADRI CON FIGLI. E’ cancellato il differimento obbligatorio del carcere per le detenute incinta o madri con figli fino a un anno. Una misura per ‘le borseggiatrici rom’, ha sottolineato il centrodestra. L’esecuzione della pena non sarà rinviabile se il giudice ravviserà il rischio che si possano commettere ulteriori delitti e potrà aver luogo in un istituto a custodia attenuata per detenute madri oppure presso un istituto a custodia attenuata. Inasprite inoltre le pene per chi impiega minori nell’accattonaggio (la pena massima passa da tre a cinque anni). FIORI CANNABIS COME DROGA. Le inflorescenze della canapa prodotta per fini industriali sono equiparate alla droga e saranno sottoposte alle sanzioni del Dpr 309/1990 sugli stupefacenti. La norma prevede il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze. AGGRAVANTE DISSENSO NO-PONTE E NO-TAV. ‘Se la violenza o minaccia’ nei confronti del pubblico ufficiale ‘è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica’ viene introdotta un’aggravante a causa della quale le pene possono essere aumentate fino a un terzo. PENE PIU’ SEVERE PER DANNI MANIFESTAZIONI. Arriva l’inasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o con minaccia. Con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni e la multa fino a 15mila euro. ESTENSIONE DASPO URBANO. Il questore, in caso di reiterazione delle condotte, può ‘disporre il divieto di accesso’ alle aree delle infrastrutture di trasporto e alle loro pertinenze, come le stazioni, nei confronti di coloro che risultino anche solo denunciati o condannati, ‘anche con sentenza non definitiva’, nel corso dei precedenti cinque anni. Viene ampliato poi l’ambito di applicazione dell’arresto in flagranza differita prevista per il reato di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio anche ai casi in cui il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico. BODYCAM, ARMI E SPESE LEGALI FORZE POLIZIA. Gli agenti di pubblica sicurezza potranno portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio. Tra queste: arma lunga da fuoco, rivoltella e pistola di qualunque misura, bastoni animati con lama di lunghezza inferiore ai 65 centimetri. Ok al raddoppio dell’anticipo delle spese legali per atti compiuti durante il servizio. Prevista la possibilità di dotarsi di bodycam. PER SIM A EXTRA-UE SERVIRA’ PERMESSO SOGGIORNO. Nel caso in cui le imprese dovessero vendere schede Sim senza osservare gli obblighi di identificazione dei clienti si applica la sanzione della chiusura dell’esercizio o dell’attività per un periodo da cinque a trenta giorni. REATO DI OCCUPAZIONE ARBITRARIA. Chiunque occupi o detenga senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui, o ne impedisca l’accesso al legittimo proprietario, è punito con una pena da due a sette anni. La norma vale anche per le pertinenze, come box auto, cortili, balconi e terrazze. Stessa sorte per chiunque ‘si intromette o coopera nell’occupazione dell’immobile, ovvero riceve o corrisponde denaro o altra utilità per l’occupazione medesima’. Procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile. Nel caso il fatto sia commesso contro una persona ‘incapace, per età o per infermità’ si procede d’ufficio. SCATTANO AGGRAVANTI SE REATI IN STAZIONI E METRO. Arriva la circostanza aggravante dell’aver commesso il fatto ‘all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e della metro o all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri’. Introdotta la specifica ipotesi di truffa aggravata nei confronti delle persone anziane. MODIFICHE A CODICE ANTIMAFIA. Vengono incluse in materia di documentazione antimafia le imprese aderenti ai contratti di rete. Il prefetto, qualora ritenga sussistenti i presupposti per l’adozione dell’informazione antimafia interdittiva, può escludere uno o più divieti e decadenze, nel caso in cui accerti che verrebbero a mancare i mezzi di sostentamento al titolare dell’impresa individuale e alla sua famiglia. Novità anche in materia di protezione di collaboratori e testimoni di giustizia, in particolare per quanto concerne il rilascio delle identità di copertura e sui beni sequestrati e confiscati. BENEFICI PARENTI MAFIOSO SE RAPPORTI INTERROTTI. Non si applica a parenti o affini entro il quarto grado di soggetti destinatari di misure di prevenzione o sottoposti al relativo procedimento o a procedimento penale l’esclusione dai benefici per i superstiti delle vittime della criminalità organizzata se, al momento dell’evento, siano interrotte definitivamente le relazioni familiari e affettive con questi o non si abbia alcun rapporto di concreta frequentazione. STRETTA SU REVOCA CITTADINANZA SE CONDANNA TERRORISMO E REATI GRAVI. Si estende da tre a dieci anni, dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna definitiva, il termine per poter adottare il provvedimento di revoca della cittadinanza per i reati di terrorismo ed eversione ed altri gravi reati. Non si può procedere alla revoca della cittadinanza se l’interessato non ne possiede o ne può acquisire un’altra. REATO DI DETENZIONE DI MATERIALE CON FINI TERRORISTICI. Punito con la reclusione da 2 a 6 anni chiunque – al di fuori dei casi di associazione con finalità di terrorismo e di addestramento ad attività con finalità di terrorismo – consapevolmente si procura o detiene istruzioni per il compimento di atti di terrorismo e divulgazione di istruzioni sulla preparazione e l’uso di sostanze esplosive o tossiche ai fini del compimento di delitti contro la personalità dello Stato. ASSUNZIONE VIGILI URBANI SICILIA. Via libera all’assunzione di 100 vigili urbani in ciascuno dei comuni capoluogo di città metropolitana della Regione siciliana in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, cioè in pre-dissesto, e che hanno sottoscritto l’accordo per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti.