G7, sull’aborto nessun passo indietro rispetto a Hiroshima (secondo fonti)Borgo Egnazia, 13 giu. (askanews) – “Nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro rispetto ad Hiroshima e non è stato tolto nulla dagli impegni che i leaders del G7 hanno assunto a Hiroshima, tanto è vero quello che nella dichiarazione che leggerete domani c’è un esplicito riferimento, un paragrafo rilevante, agli impegni assunti a Hiroshima, che quindi vengono tutti riconfermati”. Lo fanno sapere fonti italiane a proposito della polemica sulla dichiarazione finale del G7 che riguarda l’aborto.
“È del tutto evidente – proseguono – che quando si fa una nuova dichiarazione, un nuovo comunicato, non è che si copia quello che è stato fatto l’altra volta, perché si cerca di mettere in evidenza le cose aggiuntive, quelli che sono i cosiddetti deliberables delle nuove presidenze. Quindi non troverete la parola aborto”, ribadiscono.
G7, fonti: su aborto nessun passo indietro rispetto a HiroshimaBorgo Egnazia, 13 giu. (askanews) – “Nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro rispetto ad Hiroshima e non è stato tolto nulla dagli impegni che i leaders del G7 hanno assunto a Hiroshima, tanto è vero quello che nella dichiarazione che leggerete domani c’è un esplicito riferimento, un paragrafo rilevante, agli impegni assunti a Hiroshima, che quindi vengono tutti riconfermati”. Lo fanno sapere fonti italiane a proposito della polemica sulla dichiarazione finale del G7 che riguarda l’aborto.
“È del tutto evidente – proseguono – che quando si fa una nuova dichiarazione, un nuovo comunicato, non è che si copia quello che è stato fatto l’altra volta, perché si cerca di mettere in evidenza le cose aggiuntive, quelli che sono i cosiddetti deliberables delle nuove presidenze. Quindi non troverete la parola aborto”, ribadiscono.
G7, Meloni padrona di casa in cipria, fra attesa leaders e selfie (con ritocco)Bari, 13 giu. (askanews) – Le attese per l’arrivo di Joe Biden, la sincera simpatia con Rishi Sunak, la fredda cordialità con Emmanuel Macron, il selfie con fotografi e operatori, con un ‘eccesso di ritocco’ poi corretto. Sono alcune delle curiosità della prima giornata al G7 di Giorgia Meloni. La premier, in tailleur cipria, ha accolto i leader all’ingresso di Borgo Egnazia. Abbracci e baci con il britannico Rishi Sunak (con cui ha da tempo un ottimo rapporto), una asciutta stretta di mano a Ursula von der Leyen, accoglienza cordiale per Trudeau, Kishida, Michel, quasi imbarazzata per Emmanuel Macron. Dopo gli attacchi di Matteo Salvini al presidente francese e la sconfitta in Francia, l’incontro era atteso e particolarmente osservato cronisti. I due si sono salutati scambiandosi due baci, poi la foto con Macron che ha stretto il braccio di Meloni, mantenendo una certa distanza. La premier poi gli ha teso la mano e i due si sono avvicinati per la foto. Ultimo arrivato il presidente americano Joe Biden che ha fatto attendere la presidente del Consiglio per una ventina di minuti, tanto che, a un certo punto, per ingannare l’attesa lei ha fatto un selfie con alle spalle fotografi e operatori in attesa. “Vi taggo tutti, famo il post più lungo della storia”, ha scherzato. Proprio il selfie è stato al centro – più tardi – di un “eccesso di editing”: nella chat per l’invio di foto e video di Palazzo Chigi è stata inviata la foto. Nel primo piano, però, appariva cancellato un pezzo di sopracciglio. Poco dopo è stato inviato, nella stessa chat, il medesimo scatto, ma corretto, precisando che “nella foto precedente c’è un segno vicino all’occhio” per un errore “nell’editing della foto”.
Quando Biden alla fine è arrivato lei l’ha bonariamente rimbrottato: “Sei in ritardo Joe”. Non è l’ultima volta: anche all’avvio della terza sessione con Volodymyr Zelensky nel pomeriggio i leader sono già tutti seduti al tavolo in attesa del presidente Usa che arriva solo dopo che un assistente ha poggiato una lattina di Coca Cola al suo posto. Per tutti gli altri acqua e una candela, contenuta in un piccolo cavallo bianco di porcellana.
M5s, Conte: nessuno sconforto, riflessione interna per rafforzarciMilano, 13 giu. (askanews) – “Per quanto riguarda il M5s vorrei chiarire un punto, avendo letto sui giornali ricostruzioni abbastanza fantasiose. Se qualcuno pensa che il clima all’interno della mia comunità, del M5s, sia un clima di sconforto, di depressione per il risultato elettorale, vuol dire che non ci conosce, non ha capito nulla di noi”. Lo ha affermato il presidente M5s, Giuseppe Conte, in un video sui social in cui rivendica: “Noi siamo gente seria, siamo gente motivata, che non sta in politica per occupare una poltrona ma per perseguire battaglie. Allora con grande onestà e forza ci stiamo interrogando al nostro interno, una comune, ampia riflessione, su come rafforzare le nostre battaglie, perchè siamo ambiziosià: noi vogliamo cambiare il Paese, non ci rassegneremo mai alla logica della mera gestione del potere per accontentare tornaconti personali”.
Conte ha quindi ricordato che “a breve avremo una grande assemblea costituente, offrendo a tutti gli iscritti la possibilità di partecipare per rilanciare ancora di più i nostri temi, i nostri progetti, le nostre battaglie, e ragionare sulle modalità per essere ancora più efficaci nella nostra azione politica. Noi anche in quste ore siamo in prima linea a difesa della Costituzione, contro lo ‘spacca-Italia’ contro la riforma del premierato che vuole ridurre tutti i parlamentari a maggiordomi del governo di turno, il Presidente della Repubblica a cerimoniere, e vuole consegnare l’Italia nelle mani di un solo capo che decide per tutti. E vorrebbero questa, chiamare democrazia. Noi diremo un forte no”.
Autonomia, Conte: martedì le opposizioni in piazza a Roma col tricoloreMilano, 13 giu. (askanews) – Le opposizioni si danno appuntamento martedì prossimo 18 giugno a piazza Santi Apostoli con il tricolore per “alzare il livello della battaglia” contro le riforme dell’Autonmomia differenziata e del premierato. Lo ha annunciato il presidente del M5s Giuseppe Conte, in un video sui social.
“Ieri è stata scritta una delle pagine più brutte della storia del Parlamento. Avete visto tutti le immagini: era in discussione a Montecitorio il progetto di autonomia differenziata, la secessione dei ricchi, lo ‘spacca-Italia’ voluto da Salvini Meloni e Tajani, contro cui ci stiamo battendo con tutte le nostre energie e le nostre forze perchè è un progetto che romperà l’unità e la coesione nazionale e non avvanteggerà nessuno. Il nostro deputato Donno voleva semplicemente consegnare, pensate quale gesto rivoluzionario, il nostro Tricolore al ministro Calderoli della Lega che è l’artefice di questo progetto. È nata una reazione assolutamente inaccettabile: lo hanno aggredito in tanti, tanti deputati delle forze di maggioranza, con minacce calci, spintoni e cazzotti. Addirittura con un cazzotto lo hanno colpito all’addome, gli hanno tolto il respiro, e hanno colpito addirittura anche un commesso che ha dovuto anche lui essere soccorso in infermeria. Rivedete quelle immagini e concentratevi: imaginate se non ci fossero stati i commessi a fare da forza di interdizione cosa avrebbero fatto in un’Aula del Parlamento i deputati di maggioranza, come avrebbero ridotto Donno. Una cosa assolutamente inaccettabile. Peraltro per cosa? Per un Tricolore? È la nostra bandiera, che dobbiamo onorare e baciare, su cui dobbiamo giurare”. E allora, aggiunge Conte, “Se il vostro problema, cari parlamentari di maggioranza, è il Tricolore e difendere l’unità del Paese, allora noi rilanciamo e scenderemo con i Tricolori in piazza: martedì prossimo 18 giugno, a Roma, piazza Santi Apostoli, ci ritroveremo con le altre forze di opposizione per ribadire il nostro no all’autonomia differenziata, al premierato; il nostro no a questo clima intimidatorio, a queste aggressioni che ormai non sono solo più verbali ma diventano fisiche, ai danni di un deputato, in un momento solenne dei lavori parlamentari. Alzeremo il livello della battaglia, serve la spinta di tutti voi: venite in tanti, facciamoci vedere, sventoiamo il nostro Tricolore, diciamo no a questo clima e a questi tentativi di vile aggressione”.
Autonomia, Conte: martedì opposizioni in piazza a Roma col tricoloreMilano, 13 giu. (askanews) – Le opposizioni si danno appuntamento martedì prossimo 18 giugno a piazza Santi Apostoli con il tricolore per “alzare il livello della battaglia” contro le riforme dell’Autonmomia differenziata e del premierato. Lo ha annunciato il presidente del M5s Giuseppe Conte, in un video sui social.
“Ieri è stata scritta una delle pagine più brutte della storia del Parlamento. Avete visto tutti le immagini: era in discussione a Montecitorio il progetto di autonomia differenziata, la secessione dei ricchi, lo ‘spacca-Italia’ voluto da Salvini Meloni e Tajani, contro cui ci stiamo battendo con tutte le nostre energie e le nostre forze perchè è un progetto che romperà l’unità e la coesione nazionale e non avvanteggerà nessuno. Il nostro deputato Donno voleva semplicemente consegnare, pensate quale gesto rivoluzionario, il nostro Tricolore al ministro Calderoli della Lega che è l’artefice di questo progetto. È nata una reazione assolutamente inaccettabile: lo hanno aggredito in tanti, tanti deputati delle forze di maggioranza, con minacce calci, spintoni e cazzotti. Addirittura con un cazzotto lo hanno colpito all’addome, gli hanno tolto il respiro, e hanno colpito addirittura anche un commesso che ha dovuto anche lui essere soccorso in infermeria. Rivedete quelle immagini e concentratevi: imaginate se non ci fossero stati i commessi a fare da forza di interdizione cosa avrebbero fatto in un’Aula del Parlamento i deputati di maggioranza, come avrebbero ridotto Donno. Una cosa assolutamente inaccettabile. Peraltro per cosa? Per un Tricolore? È la nostra bandiera, che dobbiamo onorare e baciare, su cui dobbiamo giurare”. E allora, aggiunge Conte, “Se il vostro problema, cari parlamentari di maggioranza, è il Tricolore e difendere l’unità del Paese, allora noi rilanciamo e scenderemo con i Tricolori in piazza: martedì prossimo 18 giugno, a Roma, piazza Santi Apostoli, ci ritroveremo con le altre forze di opposizione per ribadire il nostro no all’autonomia differenziata, al premierato; il nostro no a questo clima intimidatorio, a queste aggressioni che ormai non sono solo più verbali ma diventano fisiche, ai danni di un deputato, in un momento solenne dei lavori parlamentari. Alzeremo il livello della battaglia, serve la spinta di tutti voi: venite in tanti, facciamoci vedere, sventoiamo il nostro Tricolore, diciamo no a questo clima e a questi tentativi di vile aggressione”.
Autonomia, opposizioni in piazza martedì: difendiamo unità nazionaleRoma, 13 giu. (askanews) – “Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue. Il Governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia e del premierato. Non permetteremo che vengano compromesse l’unità e la coesione nazionale. Per questo invitiamo la cittadinanza, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese ad unirsi alla nostra mobilitazione. Ci vediamo a Roma alle ore 17,30 di martedì 18 giugno, in piazza SS. Apostoli”. È l’appello che lanciano in una nota congiunta Pd, M5s, Avs e Più Europa.
Autonomia, Fontana convoca 12 deputati dopo la rissa alla CameraRoma, 13 giu. (askanews) – È in corso l’ufficio di presidenza della Camera, con il presidente Lorenzo Fontana, che deve accertare quanto avvenuto ieri in aula, individuare i responsabili della rissa ed eventualmente comminare sanzioni.
Sono 12 i deputati convocati da Fontana per l’audizione in ufficio di presidenza: tre di Fdi, tre della Lega, cinque del Pd e uno M5s (Leonardo Donno che ha avuto tre giorni di prognosi). Questa la lista dei parlamentari coinvolti, in ordine alfabetico: Vincenzo Amendola (Pd), Enzo Amich (Fdi), Stefano Candiani (Lega), Gerolamo Cangiano (Fdi), Domenico Furgiuele (Lega), Leonardo Donno (M5s), Andrea Gnassi (Pd), Igor Iezzi (Lega), Federico Mollicone (Fdi), Arturo Scotto (Pd), Claudio Michele Stefanazzi (Pd), Nicola Stumpo (Pd).
Autonomia,La Russa: no do colpe, ma le risse nei giorni del G7 sembra harakiriMilano, 13 giu. (askanews) – “Non do colpe, non ho visto le dinamiche. Non importa la colpa di chi è, ma quello che sottolineo è che, anziché cercare di far vedere in questi giorni l’Italia conscia del proprio ruolo e della propria importanza, con le dovute differenze, stiamo dando un’immagine peggiore di quella che diamo normalmente. Mi sembra un harakiri”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commentando lo scontro di ieri tra deputati alla Camera durante la discussione sull’autonomia differenziata.
“Non c’ero. Sicuramente” i fatti “non li valuto bene, credo che bisogna evitare di creare tensioni al di là delle dinamiche specifiche” ha aggiunto. “Io non c’ero ma quello che mi dispiace è che in questi giorni abbiamo una rappresentazione che normalmente non c’è. Quasi che, proprio perché siamo sotto l’occhio del mondo, creiamo delle tensioni che per gli altri giorni del mese e dell’anno” non ci sono, ha ribadito a margine della presentazione di uno spot sui prodotti Dop e Igp. “Non è mai successo alla Camera, almeno in questa legislatura, guarda caso è successo proprio ora. Mi sembra una miopia generale” ha ribadito.
Autonomia, alle 17 in piazza a Roma associazioni sindacati e sindaciRoma, 13 giu. (askanews) – Crescono le adesioni da sindacati e associazioni del terzo settore e di Sindaci e amministratori alla manifestazione di protesta alle 17 a Roma davanti a Montecitorio promossa dai Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata e dal Tavolo NOAD contro la nuova legge proposta dal Governo per l’autonomia differenziata fra le Regioni “per opporsi a un progetto – affermano i promotori- che spacca il Paese”.
Alla manifestazione è giunta l’adesione e la partecipazione dei Sindaci dell’Associazione delle Autonomie Locali Italiane (Ali). “Porteremo ancora una volta la posizione – afferma l’associazione guidata dal Sindaco di Pesaro Matteo Ricci- dei tantissimi sindaci e amministratori locali, di ogni parte del Paese, che si oppongono al disegno di legge per l’autonomia differenziata. Si tratta di una riforma che sconvolge gli equilibri costituzionali, mortifica l’autonomia comunale per un neocentralismo regionale di cui l’Italia non ha certo bisogno. Un disegno volto a compromettere diritti fondamentali e ad indebolire ulteriormente le strutture fondamentali dello Stato, a partire dal Servizio Sanitario Nazionale e dal sistema dell’istruzione”. “L’articolo 5 della Costituzione – prosegue Ali- pone come principio fondamentale l’unità della Repubblica a garanzia dell’uguaglianza dei diritti di cittadine e cittadini, ovunque risiedano. Il nesso tra questi due elementi fondativi della nostra storia repubblicana è sancito nei primi articoli della Carta: volerlo infrangere significa separare ed emarginare le persone, a seconda della loro capacità economica e della regione in cui vivono. Significa aumentare ulteriormente diseguaglianze e squilibri territoriali, rinunciando per sempre a un progetto democratico di giustizia sociale per consentire il “pieno sviluppo della persona umana” e “l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori e lavoratrici all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.L’Italia è un paese che ha bisogno di ricuciture, fatte con la partecipazione piena delle autonomie locali, non di ulteriori e pericolosissime spaccature”.