Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autonomia, caos alla Camera: opposizione sventola Triclore e intona Mameli

Autonomia, caos alla Camera: opposizione sventola Triclore e intona MameliRoma, 12 giu. (askanews) – Seduta sospesa in aula alla Camera in seguito alla protesta di tutte le opposizioni durante l’esame del ddl autonomia differenziata. I deputati Pd, Avs e M5s hanno esposto le bandiere tricolore e hanno intonato l’inno di Mameli e Balla ciao al termine dell’intervento dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza: “Voglio esprimere il dissenso su un progetto scellerato. Noi voteremo contro il provvedimento e organizzeremo una forte opposizione nel paese. Il punto di fondo è la difesa della nostra Costituzione. È in corso un uno-due micidiale che configura un atto eversivo: il premierarto con poteri a uno solo, archiviazione della democrazia parlamentare, umiliazione del ruolo del presidente della Repubblica e l’autonomia che spacca il paese e l’Italia. Il Sud pagherà il prezzo più alto”.


“Oggi vince la Lega della secessione. Come fa Fi? Come fanno i patrioti di Fdi? Con quale faccia? Avete la parola Italia nel nome ma nei fatti la state smantellando. State calpestando l’unità nazionale. Non vi lasceremo passare, difenderemo l’unità del nostro paese. Viva l’italia unita”, ha incalzato Speranza. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha immediatamente sospeso la seduta e ha tentato di riaprirla dopo pochi minuti. Ma, preso atto della fatica di riportare ordine, ha sospeso nuovamente i lavori. La maggioranza ha urlato “fuori, fuori” all’indirizzo dell’opposizione e si è reso necessario l’intervento dei commessi.

Giustizia, Mattarella:se politica influenza nomine conseguenze gravi

Giustizia, Mattarella:se politica influenza nomine conseguenze graviRoma, 12 giu. (askanews) – “Le recenti vicende di alcune democrazie occidentali dimostrano quanto gravi siano le conseguenze della erosione dei pilastri dello stato di diritto se vengono sottratti spazi di indipendenza, ovvero se siano influenzate politicamente le nomine e le carriere dei magistrati”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale una delegazione della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ).


“Esiste un dovere collettivo per la magistratura europea di dichiarare in modo chiaro la propria opposizione a qualsiasi atto che possa compromettere l’indipendenza della magistratura – ha ricordato il capo dello Stato -: si tratta del fondamentale, irrinunziabile principio della soggezione del potere, di ogni potere alla legge”.

Caso Delmastro, Pd-Avs-M5s: Nordio riferisca. Foti: ininfluente

Caso Delmastro, Pd-Avs-M5s: Nordio riferisca. Foti: ininfluenteRoma, 12 giu. (askanews) – Pd, Avs e M5s chiedono una informativa del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla luce della testimonianza del responsabile della Direzione amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, nel processo che vede imputato il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. Russo ha spiegato di aver inviato a Delmastro note “a limitata divulgazione”.


Alla richiesta delle opposizioni si è opposto Tommaso Foti, capogruppo Fdi alla Camera: “L’opposizione ha depositato una mozione per la revoca delle deleghe a Delmastro, non hanno mai avuto la compiacenza di chiederne la calendarizzazione. Non si capisce perché Nordio deve venire a riferire quando, rispetto alla mozione, le sue dichiarazioni sarebbero influenti”. Rivolto ad Angelo Bonelli (Avs), Foti ha ribadito che “Donzelli non ha letto alcun documento. Bonelli continua a dirlo nonostate sa benissimo che nel Giurì non si è posto il problema di quel documento perché non c’era. Donzelli ha detto che si possono acquisire informazioni e sono le stesse date a Bonelli per iscritto. Non è questa la sede in cui si fanno i processi, è in corso un processo, con rispetto della separazione dei poteri bisogna avere il buongusto di attendere che il processo sia concluso a meno che non ci siano processi e processi”.


“Spiace – ha concluso Foti – che non abbiamo ancora chiaro la ragione per la quale necessitava non che uno ma quattro deputati del Pd andassero ad accertarsi delle condizioni di salute di Cospito. Poi non avendo più trovato sponde di alcun tipo, Cospito, che doveva essere morente, non solo è stato assistito giustamente da parte di uno Stato non assassino ma ha smesso la campagna per il 41 bis. È un dato di fatto: gli interventi svolti hanno chiuso la vicenda del 41 bis nel nostro paese, piaccia o non piaccia a chi continua a menare can per l’aia”.

Giustizia, Mattarella: l’indipendenza delle toghe è alla base della democrazia

Giustizia, Mattarella: l’indipendenza delle toghe è alla base della democraziaRoma, 12 giu. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è elemento costitutivo dello stato democratico”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso dell’incontro al Quirinale con una delegazione della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ).


“Come afferma la Corte di giustizia europea il requisito dell’indipendenza dei giudici è essenziale per il diritto fondamentale a un equo processo – ha ribadito il capo dello Stato -, alla magistratura compete la tutela dei diritti, senza di questa l’uguaglianza e la dignità ne sono incrinate, per questo salvaguardare l’indipendenza della magistratura è prerogativa di ogni singolo giudice e insieme un diritto di ciascun cittadino”.

Giustizia, Mattarella: indipendenza toghe alla base della democrazia

Giustizia, Mattarella: indipendenza toghe alla base della democraziaRoma, 12 giu. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è elemento costitutivo dello stato democratico”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso dell’incontro al Quirinale con una delegazione della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ).


“Come afferma la Corte di giustizia europea il requisito dell’indipendenza dei giudici è essenziale per il diritto fondamentale a un equo processo – ha ribadito il capo dello Stato -, alla magistratura compete la tutela dei diritti, senza di questa l’uguaglianza e la dignità ne sono incrinate, per questo salvaguardare l’indipendenza della magistratura è prerogativa di ogni singolo giudice e insieme un diritto di ciascun cittadino”.

L’Aula della Camera ricorda Berlusconi

L’Aula della Camera ricorda BerlusconiRoma, 12 giu. (askanews) – “Oggi per noi è la data di una tristezza infinita, ricordare Berlusconi oggi suscita commozione profonda. Il suo nome è scolpito a caratteri di fuoco nel nostro cuore”. Con queste parole il capogruppo di Fi alla Camera, Paolo Barelli, ha ricordato Silvio Berlusconi in aula a un anno dalla morte.


“E’ stato protagonista per molti anni in quest’aula soprattutto dai banchi del governo. Su di lui ci sono giudizi politici naturalmente diversi, per i giudizi della storia troppo poco tempo è passato, le passioni sono ancora troppo vive. Ma è protagonista ancora oggi dell’attualità e della politica, gli abbiamo dedicato il grande successo di Fi alle Europee. Nessuno può negare in buona fede un dato fondamentale: ha cambiato per sempre la storia di questo paese. Senza di lui la seconda repubblica non sarebbe mai nata, senza di lui il bipolarismo non esisterebbe, senza di lui un centrodestra di governo ed europeo non sarebbe mai nato, non sarebbe cambiato radicalmente il linguaggio della politica. Alcuni settori della società sarebbero rimasti ai margini della politica”. “Ricordiamo la sua capacità di sognare il futuro sfidando lo scetticismo, i sarcasmi, sfidando una persecuzione giudiziaria senza precedenti nella storia dell’occidente. Nessuno può sostituire un uomo come Berlusconi ma tutti noi abbiamo preso l’impegno solenne di lavorare insieme a Tajani con tutte le nostre energie per seguire la strada che il nostro fondatore ci ha indicato, la strada di un grande centro politico, europeista, atlantista e garantista”, ha concluso.

Patto su immigrazione e asilo, la Commissione Ue vara un piano comune d’attuazione

Patto su immigrazione e asilo, la Commissione Ue vara un piano comune d’attuazioneBruxelles, 12 giu. (askanews) – La Commissione europea ha presentato, oggi a Bruxelles, un piano di attuazione comune del Patto sull’immigrazione e l’asilo, che era stato adottato prima della fine della legislatura europea ed è entrato in vigore da ieri. Si tratta di ‘tradurre l’ampia e complessa serie di atti legislativi in una realtà operativa con ‘uno sforzo comune, in cui la Commissione sosterrà gli Stati membri in ogni fase del processo’, spiega l’Esecutivo comunitario in una nota. Il piano ‘stabilisce le tappe fondamentali affinché tutti gli Stati membri mettano in atto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare con successo la nuova legislazione entro la metà del 2026’ quando entreranno in vigore molte delle nuove normative. Inoltre, ‘le agenzie dell’Ue forniranno anche un sostegno operativo e mirato agli Stati membri durante l’intero processo, si legge nella nota.


Il piano comune Ue ‘fornisce un modello per i piani nazionali di attuazione che gli Stati membri devono adottare entro la fine di quest’anno, raggruppando i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi costitutivi per concentrare e facilitare gli sforzi di attuazione pratica, spiega la Commissione, avvertendo che ‘tutti gli elementi costitutivi sono fondamentalmente interdipendenti e devono essere attuati in parallelo’. Tra i 10 elementi costitutivi del Patto c’è innanzitutto l’Eurodac, il sistema comune informatico su larga scala che conserverà e tratterà i dati dei richiedenti asilo. L’Eurodac sosterrà gli Stati membri nella determinazione della responsabilità e nel monitoraggio dei ‘movimenti secondari’ ovvero i movimenti dei richiedenti asilo tra i paesi Ue diversi da quello di primo arrivo. ‘Lo sviluppo tempestivo e l’entrata in funzione del sistema Eurodac riformato sono una condizione essenziale per l’attuazione di tutti gli altri elementi del patto, sottolinea la Commissione.


Un secondo elemento molto importante del Patto è il nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’Ue, che mira a gestire gli arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi istituendo nuove procedure più rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio, nonché solide garanzie per i migranti. Ci sono poi il regolamento sugli accertamenti, il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento sulla procedura di rimpatrio alla frontiera, che prevedono un approccio armonizzato. Tutti i migranti irregolari saranno registrati e sottoposti a un controllo della loro identità, del rischio che rappresentano eventualmente per la sicurezza, della loro vulnerabilità e della loro salute. In una seconda fase si applicherà una procedura di frontiera obbligatoria per coloro che probabilmente non necessitano di protezione internazionale o che presentano un rischio per la sicurezza.Ai richiedenti dovrà essere garantito ‘un tenore di vita adeguato in funzione delle loro esigenze’, ricorda ancora la Commissione nella nota. ‘Ad esempio, per i richiedenti protezione internazionale vi sarà un accesso anticipato al mercato del lavoro (6 mesi invece di 9 mesi), all’assistenza sanitaria fisica e mentale, e a una maggiore protezione per le famiglie, i minori e le persone vulnerabili.


La direttiva sull’accoglienza, nota ancora la Commissione, ‘fornisce nuovi strumenti che migliorano l’efficienza del sistema di accoglienza e contribuiscono a prevenire i movimenti secondari. Ad esempio, gli Stati membri avranno la possibilità di assegnare ad alloggi e a determinate aree geografiche i richiedenti asilo, subordinando la fornitura di condizioni materiali di accoglienza alla loro effettiva residenza nell’alloggio assegnato o nella zona specifica prevista. Gli Stati membri, inoltre, dovranno soddisfare solo le esigenze di base quando i richiedenti asilo non si trovano nello Stato membro in cui dovrebbero essere. Il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento sulle qualifiche semplificano la valutazione e il processo decisionale delle singole domande di asilo in tutta l’Ue e rafforzano le garanzie e il rispetto dei diritti per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale.


Il Patto prevede anche procedure di rimpatrio più efficienti ed eque: ‘La politica migratoria dell’Ue – avverte la Commissione – può essere sostenibile solo se coloro che non hanno il diritto di soggiornare nell’Unione saranno effettivamente rimpatriati. Un ruolo chiave sarà svolto dal novo ‘coordinatore per i rimpatri’, che si baserà sui lavori già avviati per migliorare la pianificazione congiunta dei voli e delle missioni di identificazione, anche per ottimizzare l’uso del sostegno di Frontex (l’agenzia Ue per la protezione delle frontiere esterne), scambiare pratiche ed esperienze sull’emissione congiunta di decisioni negative in materia di asilo, e su decisioni di rimpatrio e cooperazione tra gli Stati membri per rimpatriare persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza. Il Patto prospetta anche, rivendica la Commissione, ‘un sistema equo ed efficiente’ per ‘far funzionare le nuove norme in materia di responsabilità, istituendo una ripartizione efficace e stabile delle responsabilità in tutta l’Unione e riducendo gli incentivi per i movimenti secondari. Ad esempio, le procedure saranno rese più efficaci con le notifiche di ‘ripresa in carico’. Inoltre, ‘saranno in vigore nuove norme volte a prevenire abusi del sistema (come l’obbligo per i richiedenti di presentare domanda nello Stato membro di primo ingresso)’.’Per la prima volta’, sottolinea poi la Commissione parlando del nuovo sistema per i ricollocamenti dei migranti, ‘l’Ue dispone di un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante ma flessibile, per garantire che nessuno Stato membro sia lasciato da solo se sotto pressione. I ricollocamenti di migranti assegnati potranno non essere accettati dai paesi di destinazione, che però in questo caso dovranno pagare una compensazione pecuniaria o fornire aiuti operativi ai paesi in prima linea sui flussi migratori. Il Patto prevede anche un regolamento dedicato alla preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi migratorie, con garanzie per le persone vulnerabili, come i minori, e altri regolamenti o direttive per intensificare gli sforzi riguardo al reinsediamento (il trasferimento nell’Ue di persone che hanno ottenuto l’asilo in paesi terzi), e all’inclusione e l’integrazione sociale nell’Ue delle persone che hanno ottenuto di potervi risiedere. ‘Il patto sulla migrazione e l’asilo – rileva la Commissione nella sua nota, passando alla cosiddetta ‘dimensione esterna’ – riflette un approccio globale alla gestione della migrazione lungo l’intero percorso. La Commissione sta pertanto perseguendo con gli Stati membri un duplice approccio, che accompagna il lavoro legislativo a livello dell’Ue con attività operative. Ciò comprende in particolare i lavori sulla dimensione esterna della migrazione, attraverso il perseguimento di partenariati globali con i paesi partner’. ‘Sebbene le azioni in questo settore non siano legate a obblighi giuridici, sarà essenziale che l’Ue prosegua e intensifichi ulteriormente la collaborazione con i paesi partner, in particolare in tre settori chiave: la lotta contro il traffico di migranti, rimpatri efficaci, riammissione e reintegrazione nonché percorsi legali, conclude la nota della Commissione. Il piano di attuazione comune sarà presentato agli Stati membri in occasione del Consiglio Affari interni dell’Ue. Sulla base del piano comune, il passo successivo consisterà nella elaborazione, da parte degli Stati membri, dei rispettivi piani nazionali di attuazione entro il 12 dicembre 2024. La Commissione ha istituito squadre di sostegno specifiche che visiteranno tutte le capitali dei paesi Ue da qui all’autunno per assistere gli Stati membri nella preparazione dei piani nazionali di attuazione. L’Esecutivo comunitario monitorerà attentamente i progressi compiuti nell’attuazione del patto e riferirà periodicamente al Parlamento europeo e al Consiglio. Il Patto migratorio, proposto dalla Commissione il 23 settembre 2020, è stato oggetto di un accordo politico nel ‘trilogo’ tra Consiglio Ue, Europarlamento e Commissione il 20 dicembre 2023, ed è stato poi adottato dal Parlamento europeo il 10 aprile 2024 e formalmente dal Consiglio il 14 maggio. Ad eccezione del regolamento quadro Ue per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria, che è già applicabile oggi, gli strumenti giuridici del Patto, compresi due regolamenti e una direttiva che erano già stati proposti in precedenza, nel 2016, sono entrati in vigore ieri, 11 giugno 2024, e dovranno essere applicati entro il 12 giugno 2026. ; ad eccezione del regolamento quadro dell’Unione per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria, che è già applicabile da oggi.

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aula

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aulaRoma, 12 giu. (askanews) – Via libera dell’aula del Senato all’articolo 5 del ddl sul premierato, quello che introduce il principio cardine della riforma, ossia l’elezione diretta del presidente del Consiglio.


In segno di protesta, i partiti di opposizione hanno deciso di non partecipare alla votazione e sono usciti fuori dall’aula mostrando dei cartelli. L’articolo 5 del ddl sul premierato approvato sostituisce l’articolo 92 della Costituzione. Si stabilisce che il presidente del Consiglio possa essere eletto per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi.


In base alla riscrittura della Costituzione, si prevede che le elezioni delle Camere e del presidente del Consiglio abbiano luogo contestualmente, ma – e questo è uno dei punti più contestati dalle opposizioni durante il dibattito – si rinvia alla legge elettorale la disciplina del sistema per l’elezione delle Camere e del presidente del Consiglio. Inoltre, si prevede l’assegnazione di un premio su base nazionale che garantisca, in ciascuna delle Camere, una maggioranza dei seggi alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio eletto, fermo restando il rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche.


In base all’ultimo comma del nuovo articolo 92, il presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il governo al presidente del Consiglio eletto e, su proposta di quest’ultimo, nomina e revoca i ministri. La revoca – come ha spiegato il relatore Balboni – è stata aggiunta con un emendamento approvato in Commissione, per specificare che al presidente della Repubblica compete anche questo potere.

Berlusconi, Tajani: mi manca la sua telefonata serale

Berlusconi, Tajani: mi manca la sua telefonata seraleRoma, 12 giu. (askanews) – “Assolutamente sì, mi mancano i suoi consigli, la telefonata serale per fare il punto della situazione, ma Berlusconi rappresenta le radici di Forza Italia e del nostro futuro”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, intervistato a Tg2 Europa a un anno dalla scomparsa del fondatore del partito. Tajani ha ricordato proprio il primo video della “discesa in campo” di Berlusconi e le settimane prima tra il 1993 e il 1994: “La gente ha pensato che ci fosse chissà quale organizzazione per sfidare la gioiosa macchina da guerra di Occhetto, ma eravamo in cinque: Berlusconi, la sua segretaria Marinella, Niccolo Querci, Paolo Del Debbio ed io”.

Meloni: Berlusconi ha lasciato un segno indelebile nella politica

Meloni: Berlusconi ha lasciato un segno indelebile nella politicaRoma, 12 giu. (askanews) – “Nel primo anniversario della scomparsa di Silvio Berlusconi, desidero ricordare un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia politica italiana. Abbiamo condiviso molte battaglie e momenti decisivi per la nostra Nazione. Anche nel suo ricordo, continueremo a dare il massimo per ridare visione e grandezza all’Italia. Ciao Silvio”. E’ quanto scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a un anno dalla scomparsa di Silvio Berlusconi.