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M5S, Conte ai parlamentari: assemblea costituente per cambiare

M5S, Conte ai parlamentari: assemblea costituente per cambiareRoma, 11 giu. (askanews) – Nel Movimento 5 stelle è venuto il momento di costruire una grande assemblea collettiva: una “assemblea costituente”, con la partecipazione di tutti gli iscritti, in modalità mista: presenza per chi può e da remoto. È la proposta lanciata dal presidente del M5S, Giuseppe Conte, all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari riunita questa sera all’auletta dei gruppi di Montecitorio. “Sarà questa – ha detto l’ex premier – la sede per discutere insieme del miglioramento delle regole e per definire le modifiche che riterremo necessarie”.

Schlein riunisce parlamentari Pd e suona carica: martellare governo

Schlein riunisce parlamentari Pd e suona carica: martellare governoRoma, 11 giu. (askanews) – Quello delle europee “è un risultato straordinario ma non è un punto di arrivo: dobbiamo continuare a martellare per inchiodare il governo alla questione salariale e sociale che Meloni sta ignorando”. Incassato il positivo risultato elettorale Elly Schlein riunisce i parlamentari del Pd (che la accolgono con un lungo applauso nell’auletta dei gruppi di Montecitorio) per rilanciare l’azione Dem. Il partito ha conquistato 20 eurodeputati (che potrebbero diventare 21) diventando la delegazione più importante del gruppo S&D, ha vinto al primo turno in 10 Comuni capoluogo.


“Ho visto un lavoro corale e collettivo che ha dato i suoi frutti. Il lavoro di squadra ha pagato tanto”, ha sottolineato, “non siamo caduti nella trappola” della premier che “ha cercato di spostarci costantemente dai nostri temi”. E invece bisogna ripartire proprio da quei temi – sociale, sanità, lavoro, salari – “martellando” e in questo modo la distanza da Fdi, che si è “dimezzata” è destinata a “accorciarsi ancora”: “stiamo arrivando”. La ‘battaglia’ sul sociale e nel Paese si accompagna a quella in Parlamento sulle riforme per “fermare il cinico baratto tra premierato e autonomia”. E poi c’è da lavorare in prospettiva per creare una coalizione in grado di sfidare il centrodestra e il risultato elettorale “sancisce che il Pd è il perno indiscusso” con una responsabilità “ancora più forte”. L’obiettivo di Schlein è “costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre” e “spero che il voto abbia convinto tutti” – e la segretaria sottolinea due volte “tutti” – che “non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perchè senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”.


A questo proposito, dopo i contatti telefonici delle ultime ore, a margine dei lavori della Camera Schlein ha parlato con Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi di +Europa e con Nicola Fratoianni. “Ci siamo sentiti spesso in questi giorni. Oggi ci siamo fatti i complimenti a vicenda e ci siamo scambiati qualche opinione sulle priorità dei prossimi mesi, a partire da premierato e autonomia”, ha spiegato l’esponente Avs. A Montecitorio non si è visto invece Giuseppe Conte, che dopo il risultato negativo riunisce questa sera l’assemblea congiunta dei parlamentari M5s per un confronto sulle elezioni. “Ma non sarà un processo né una resa dei conti”, assicura un esponente pentastellato.

Europee,Crosetto: vergognoso ritardo Italia per colpa Comune Roma

Europee,Crosetto: vergognoso ritardo Italia per colpa Comune RomaRoma, 11 giu. (askanews) – “L’Italia è l’unica nazione in Europa che non ha ancora concluso le operazioni di spoglio per le elezioni europee e che quindi non ha ancora individuato il numero di parlamentari eletti per ogni forza politica. Il tutto grazie al blocco di alcune sezioni di Roma che pare dovuto ad un problema del sistema informatico della città. Ora, su decisione dei presidenti dei seggi, 78 sezioni sono finite in Tribunale. In 82 sezioni sono dovuti intervenire funzionari direttamente dal Ministero dell’Interno. Sta di fatto che non avremo i risultati definitivi per colpa della disorganizzazione di un Comune. Una cosa vergognosa ed impossibile da spiegare al mondo”. Lo ha scritto su X Guido Crosetto, ministro della Difesa.

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governo

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governoRoma, 11 giu. (askanews) – “Con grande rispetto di chi si è sentito colpito dalle dichiarazioni in chat private di Signorelli ma molto meno di chi le ha strumentalizzate direi, dal dato elettorale, che queste aggressioni giornalistiche non portano al risultato sperato da chi le progetta”, “Paolo si è dimesso, per non alimentare ulteriormente il tritacarne nel quale era finito. Persino nelle chat della scuola dei suoi figli…perché ha chiaro che attraverso lui si voleva colpire il Governo…perché la serenità della sua famiglia non è sacrificabile”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook, in cui parla del caso del suo ormai ex portavoce, Paolo Signorelli, dal titolo ‘L’odio, la penna e la matita’.


“Paolo Signorelli, per come l’ho conosciuto, è un padre di famiglia che ama sua moglie e i suoi piccoli. È incensurato e ha due lauree. Lavora – ha aggiunto – con dedizione e professionalità. Mai l’ho sentito, in questi mesi, dire una cosa fuori dalle righe. I suoi colleghi giornalisti ne hanno sempre parlato bene e, magari ora solo privatamente, continuano a farlo”. (segue)

M5S, Conte “in ascolto”: dopo voto confronto interno ma per ora non lascia

M5S, Conte “in ascolto”: dopo voto confronto interno ma per ora non lasciaRoma, 11 giu. (askanews) – È una riunione che ha cadenza periodica quella congiunta dei senatori e dei deputati del Movimento 5 stelle, ma dopo le 20, nell’auletta dei gruppi parlamentari a Montecitorio, il confronto sarà più serrato e i temi molto poco di routine. Le voci interne raccontano in Parlamento di un leader, Giuseppe Conte, “scosso come lo siamo tutti” per il risultato elettorale sotto il 10 per cento (9,99 secondo dati ancora non ufficiali del Viminale), “deludente” nelle parole dello stesso Conte, ma anche di tempi “giusti” per “una riflessione interna che sarà solo il primo step e che non potrà esaurirsi in una serata”. Le voci più vicine al leader escludono per ora “scenari apocalittici”: in sintesi, per ora il presidente del Movimento sarebbe orientato a evitare dimissioni immediate che potrebbero apparire come una fuga dalla barca in tempesta. E peraltro rischierebbero di aggravare la crisi per una organizzazione, finora molto tarata sul protagonismo e sulle scelte del leader.


Stamattina, in modalità “mista”, qualcuno dal vivo qualcuno collegato da remoto, l’ex presidente del Consiglio ha riunito i direttivi dei gruppi parlamentari ma si è trattato di un primo giro di opinioni, “abbiamo solo messo giù i titoli, dire che abbiamo discusso di questioni di merito non sarebbe giusto. Conte è in posizione di ascolto”, spiega chi c’era. Nell’ecosistema dell’informazione trovano spazio posizioni più “nostalgiche” nei confronti del Movimento delle origini, come quella di Davide Casaleggio (da tempo fuori dopo gli scontri anche legali su questioni gestionali e finanziarie) o dell’ex ministro Danilo Toninelli, ancora attivo e membro del Collegio dei probiviri, ma “è impensabile – dicono le stesse fonti – il ritorno alla preistoria grillina”. Due invece gli assi principali della discussione, finora. Il primo asse è quello politico, che vede la crescita di una spinta a un rapporto maggiormente unitario con Pd e AVS nell’ottica della costruzione di un fronte progressista stabile, senza troppe aperture, però, nei confronti di Azione e Italia viva. In molti sono convinti che si possa e si debba lavorare sui temi socioeconomici (come è già accaduto sul salario minimo, ad esempio) “sui quali il Pd è ambivalente, però”, mentre le questioni internazionali continuano a rappresentare un ostacolo a una maggiore unità e per ora resteranno probabilmente sullo sfondo. Spinta unitaria ma anche timori di un Pd “asso pigliatutto”: “Sarebbe un grande errore da parte loro pensare, dopo che la distanza in termini percentuali si è accentuata, di fare come i cani che regolano le questioni mettendo la zampa in testa ai loro simili…”, sintetizza un deputato.


Il secondo asse riguarda la revisione delle regole interne. “Non abbiamo avuto coraggio di evolvere rispetto a vincoli antichi, gli altri hanno molte figure di riferimento e questo si vede anche nelle elezioni, noi se ne abbiamo di qualificati li uccidiamo nella culla”, spiega un parlamentare esperto. Il tema di fondo è quello del mitico limite dei due mandati elettorali, che ha portato storicamente a molti abbandoni del M5S da parte di parlamentari ed europarlamentari (a volte giustificati con divergenze di linea politica non sempre visibili fino al giorno prima). Ormai è la base che chiede di superare questa rigidità, di questo sono convinti quasi tutti gli interlocutori stellati più autorevoli. Ma non è un segreto che il fondatore Beppe Grillo si sia sempre opposto a questa innovazione che dal suo punto di vista snaturerebbe ulteriormente il carattere di movimento civico dal quale nasce la sua creatura politica. Cambiare, ma come? Un congresso non c’è nello statuto del M5S, ma in queste ore si è già accennato, nella discussione interna, a tutte le opzioni sul tappeto: da una possibile assemblea costituente, agli Stati generali del Movimento (c’è un precedente ma non felicissimo perché gli esiti della prima consultazione partecipata vennero poi stravolti da decisioni dei vertice) al Consiglio nazionale, un organo piuttosto pletorico, che contiene molte delle anime del Movimento ma il cui peso politico finora non si è mai manifestato in modo significativo.

Schlein: il Pd è il perno dell’alternativa alle destre, non è tempo di divisioni e veti

Schlein: il Pd è il perno dell’alternativa alle destre, non è tempo di divisioni e vetiRoma, 11 giu. (askanews) – “Il risultato avuto alle Europee sancisce che il Pd è il perno indiscusso per la costruzione di un’alternativa alle destre, sentiamo ancora più forte la responsabilità per la costruzione di questa alternativa. Continuiamo ad essere testardamente unitari: le differenze ci sono ma si possono mettere a valore se si costruisce un programma condiviso. Possiamo costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre, spero che il voto abbia convinto tutti che non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perché senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”. Lo ha detto la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd a Montecitorio.


E sulle Comunali Schlein sottolinea: “Abbiamo vinto 10 Comuni al primo turno, il centrodestra ne ha vinti 6, e siamo in 8 ballottaggi. In Piemonte sapevamo che era una sfida complessa, ma non ci siamo risparmiati”. “E – aggiunge – ho letto che abbiamo vinto anche a Pontida, mentre a Capalbio ha vinto Fratelli d’Italia, succedono cose…”, ha detto, scherzando, la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd.

Schlein: Pd perno di alternativa a destre, no divisioni e veti

Schlein: Pd perno di alternativa a destre, no divisioni e vetiRoma, 11 giu. (askanews) – “Il risultato avuto alle Europee sancisce che il Pd è il perno indiscusso per la costruzione di un’alternativa alle destre, sentiamo ancora più forte la responsabilità per la costruzione di questa alternativa. Continuiamo ad essere testardamente unitari: le differenze ci sono ma si possono mettere a valore se si costruisce un programma condiviso. Possiamo costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre, spero che il voto abbia convinto tutti che non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perchè senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”. Lo ha detto la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd a Montecitorio.

Quarant’anni dalla morte di Berlinguer, Mattarella: difese la Costituzione da attacchi eversivi

Quarant’anni dalla morte di Berlinguer, Mattarella: difese la Costituzione da attacchi eversiviRoma, 11 giu. (askanews) – “Quarant’anni or sono moriva Enrico Berlinguer, personalità politica stimata e popolare, capace di scelte coraggiose, che hanno rafforzato le basi della Repubblica e consolidato la crescita democratica del Paese. Berlinguer è stato leader del movimento comunista italiano in un decennio particolarmente difficile che lo vide impegnato a difendere la Costituzione e la vita democratica da attacchi eversivi e dagli assalti del terrorismo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione ricorda Enrico Berlinguer nel quarantesimo anniversario della sua morte.


“L’assillo della pace e della cooperazione internazionale lo condusse a proporre percorsi e scelte sempre più autonomi, nell’interesse del popolo. Il suo contributo, ideale e culturale, ha concorso ad associare i lavoratori che si riconoscevano nel PCI a quel cammino di integrazione europea che l’Italia è stata capace di percorrere da protagonista”, ha sottolineato il capo dello Stato.

M5S, dopo lo scossone nelle urne Conte riunisce parlamentari e dirigenti

M5S, dopo lo scossone nelle urne Conte riunisce parlamentari e dirigentiRoma, 11 giu. (askanews) – Il risultato elettorale ha scosso il Movimento 5 stelle, rimasto sotto la soglia simbolica del 10 per cento nelle urne europee. Il leader Giuseppe Conte ha già avviato il confronto interno nelle prime ore dopo il consolidamento del dato elettorale negativo. Dagli ambienti dell’ex premier è filtrata l’intenzione a “non far finta di nulla” ma anche l’intenzione di non affrettare “scenari apocalittici”, che tradotto significa che per ora il presidente M5S non pensa affatto a dimissioni nell’immediato.


Nella seconda parte della giornata è attesa una riunione più formale con i parlamentari e i dirigenti del M5S, anche se le fonti del M5S dicono che non è ancora certo che si tratti di una assemblea congiunta con il plenum dei gruppi dei deputati e senatori stellati o se sarà più limitata ai direttivi dei gruppi e ai vertici dell’organizzazione del Movimento.

Signorelli si dimette da portavoce del ministro Lollobrigida

Signorelli si dimette da portavoce del ministro LollobrigidaRoma, 11 giu. (askanews) – “Ho deciso di dimettermi da portavoce del ministro Lollobrigida”: ad annunciarlo è stato Paolo Signorelli in un colloquio pubblicato dal quotidiano il Foglio. Signorelli era finito al centro delle cronache dopo la pubblicazione su Repubblica di un dialogo con Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, capo ultrà della Lazio, estremista di destra e trafficante di droga ucciso a Roma il 7 agosto 2019. Dall’intercettazione, agli atti dell’inchiesta per l’omicidio, emergevano nostalgie neofasciste e frasi antisemite delle quali oggi Signorelli dice: “Era un’altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo”.


“Il passato – ha spiegato – non si rinnega, anche se si commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad ambienti che per tanti motivi ho frequentato”, ha spiegato, ringraziando il ministro dell’Agricoltura che ha accettato le sue dimissioni, dopo il primo annuncio della sua “autosospensione”: “Lo ringrazio per la vicinanza alla mia famiglia e la conferma della stima nei miei confronti. Ringrazio Giorgia Meloni, Arianna e tutti coloro i quali ho avuto il piacere di lavorare”, ha concluso Signorelli.