Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

L’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%

L’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%Roma, 10 giu. (askanews) – Era un dato atteso ma la sua misura era in discussione: l’astensionismo degli elettori italiani è cresciuto ancora, in occasione di queste elezioni europee e delle altre consultazioni, regionali ed amministrative, dell’8 e 9 giugno: meno 6,5 per cento di elettori alle urne per le europee, meno 5 per cento alle comunali, meno 8 per cento alle regionali in Piemonte. In definitiva, meno di metà degli elettori italiani si è recata effettivamente alle urne per eleggere i suoi rappresentanti nell’europarlamento.


I dati non sono ancora definitivi, mentre scriviamo mancano le percentuali dei votanti di meno di mille sezioni in tutta Italia ma di fatto il dato non potrà discostarsi se non per qualche decimale. Sul sito del Viminale l’affluenza misurata a livello nazionale, 61.047 sezioni su 61.650 totali, è ferma al 49,65 per cento. Il dato precedente, quello delle elezioni europee del 2019, era il 56,02 per cento. Il 63,9 invece quello dell’affluenza nelle elezioni politiche del mese di settembre del 2022. Molto significativi anche i dati divisi per circoscrizione, che fanno registrare, pur nel comune calo dell’interesse dei cittadini italiani per l’esercizio del diritto di voto, significative differenze geografiche. L’affluenza minore alle urne si conferma quella dell’Italia insulare, ferma al 37,31 per cento ma paradossalmente in leggerissima crescita rispetto al 2019 (37,04). Maggiore partecipazione al voto si registra tra gli elettori del Nord: è il 55,14 per cento l’affluenza nel Nord-Ovest, del 53,95 del Nord-Est. Ma proprio in queste due circoscrizioni si registra il calo maggiore rispetto al 2019, quando nel Nord-Ovest si recò alle urne il 63,57 per cento degli aventi diritto, nel Nord-Est il 63,93, qui si sfiora il 10 per cento in meno. Nella circoscrizione Centro, invece, ha votato ieri e ieri l’altro il 52,55% (il 59,34 cinque anni fa), nell’Italia meridionale il 43,73 (era il 48,32% alle precedenti euroee).


La tendenza delle europee è confermata dall’esito delle altre consultazioni: l’affluenza in Piemonte per le regionali è passata dal 63,27 del 2019 al 55,31% dell’8 e 9 giugno 2024. Anche qui dati praticamente definitivi: 4.697 sezioni su 4.795. Nelle elezioni comunali (3.700 Comuni al voto, 6 capoluoghi di regione, 23 capoluoghi di provincia) la percentuale è più alta, ma è comunque in calo, e si ferma al 62,67 per cento: negli stessi comuni l’ultima affluenza registrata era del 67, 73 per cento. Questo sulla base delle cifre raccolte in 19.157 sezioni su 19.578.

Europee, terza proiezione Rai: Fdi al 28,9%, Pd al 24,5%

Europee, terza proiezione Rai: Fdi al 28,9%, Pd al 24,5%Roma, 10 giu. (askanews) – Fratelli d’Italia al 28,9%. Consolida il suo primato il partito di Giorgia Meloni stando alla terza proiezione di Opinio per Rai sulle elezioni europee con una copertura del 29%. Il Pd sale al 24,5%, M5s scende al 10,4%. Forza Italia-Noi Moderati cala al 9,4% restando comunque sopra alla Lega che è all’8,5%. Alleanza Verdi Sinistra stabile al 6,7%.


Sotto lo sbarramento del 4% sia Stati Uniti d’Europa (3,9%) che Azione – Siamo Europei (3,3%), Pace Terra e Libertà al 2,3%, Libertà all’1,1%, Alternativa Popolare allo 0,4%.

Europee, Fratoianni: Ilaria Salis da stasera è europarlamentare

Europee, Fratoianni: Ilaria Salis da stasera è europarlamentareRoma, 9 giu. (askanews) – “Una cosa possiamo dirla ora: si sono sentite molte cose, ci hanno accusato di di avere usato candidature a fini strumentali. Credo che possiamo dire che abbiamo fatto bene a agire, Ilaria Salis da stasera è una europarlamentare”. Lo ha dichiarato il leader di Avs Nicola Fratoianni, nel quartier generale dell’Alleanza a Roma.


“Sappiamo che Ilaria ci sta ascoltando e vedendo”, ha sottolineato Angelo Bonelli. Nel quartier generale di Avs c’è il padre di Ilaria, Roberto.

Europee, fonti Fi: dal voto nessuna conseguenza sul governo

Europee, fonti Fi: dal voto nessuna conseguenza sul governoRoma, 10 giu. (askanews) – In Forza Italia si registra un “clima sereno”, di “fiducia”, segnato da “moderazione” e “calma”, già con un occhio all’Europa per la formazione del nuovo esecutivo. E’ quanto trapela da fonti del partito azzurro dopo i primi exit poll, anche se i dirigenti vogliono aspettare dati più consolidati prima di commentare.


Il clima sereno, viene spiegato, è dato dalla positiva conclusione della ‘cavalcata’ partita il 12 giugno dell’anno scorso con la morte di Silvio Berlusconi, durante la quale Antonio Tajani ha consolidato l’assetto del partito. Se i primi dati verranno confermati, con il possibile sorpasso di Forza Italia sulla Lega, proseguono le fonti, non ci saranno conseguenze per il governo, anche perché il distacco sarebbe in ogni caso contenuto.


Il lavoro politico infatti, spiegano, andrà fatto a Bruxelles, dove si registra una forte crescita dei Conservatori di Giorgia Meloni: se c’è una che può fare un asse con i Popolari, quella è la premier, ma ci vorrà tempo. In ogni caso non ci sono stati contatti né con altri leader italiani né a livello europeo.

Europee, primo exit Opinio per Rai: Santoro De Luca Bandecchi out

Europee, primo exit Opinio per Rai: Santoro De Luca Bandecchi outRoma, 9 giu. (askanews) – “Pace terra e dignità” di Michele Santoro, “Libertà” di Cateno De Luca e “Alternativa Popolare” di Stefano Bandecchi non avranno rappresentanti nel nuovo Europarlamento non avendo superato lo sbarramento del 4%. Lo rileva a chiusura seggi alle 23 il primo exit poll condotto dal Consorzio Opinio per la Rai sui risultati delle elezioni europee che ferma la lista di Santoro fra 1 e 3% , quella di De Luca tra 0 e il 2% e quella di Bandecchi tra 0 e 1%.

Europee, Viminale: alle 12 affluenza in calo al 24,5%

Europee, Viminale: alle 12 affluenza in calo al 24,5%Milano, 9 giu. (askanews) – Affluenza in calo alle elezioni europee: secondo quanto emerge dai primi dati pubblicati dal Viminale sul portale ‘Eligendo’, alle ore 12 (46.829 sezioni su 61.650) ha votato il 24,56% degli aventi diritto, contro il 26,74% registrato alla stessa ora di domenica 7 giugno 2009, ultima tornata elettorale europea che ha visto il voto ‘splamato’ su due giorni.


La partecipazione maggiore è stata registrata nella Circoscrizione Nord Ovest (che comprende Piemonte, Lombardia, Liguria e Val d’Aosta) con il 28,93%. Segono le Circoscrizioni del Nord Est (Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Veneto Emilia Romagna) con 27,28%, del Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) con il 26,65% e del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria) con il 20,32%. Affluenza bassa, sotto quota 20%, nella Circoscrizione Isole (Sardegna e Sicilia) dove si è recato alle urne il 16,84% degli aventi diritto al voto.

Seggi riaperti fino alle 23. Pochi alle urne il sabato per l’Europa: 14,6%

Seggi riaperti fino alle 23. Pochi alle urne il sabato per l’Europa: 14,6%Roma, 9 giu. (askanews) – Seggi di nuovo aperti in tutta Italia fino alle 23 in tutta Italia per il secondo e ultimo giorno di votazione per l’elezione dei 76 nuovi europarlamentari che rappresentano l’Italia nel Parlamento dell’Unione Europea.


Alle urne sono chiamati 51,7 milioni di elettori maggiorenni che votano con il sistema proporzionale: all’Europarlamento entrano i candidati più votati delle liste che superano il 4% dei consensi. Lo scrutinio avverrà stanotte, a chiusura seggi senza soluzione di continuità. Gli elettori del Piemonte votano anche per l’elezione del Presidente della Regione e del nuovo Consiglio Regionale. Quelli di 3768 Comuni anche per la scelta del loro nuovo Sindaco e Consiglio Comunali. Di questi Comuni al voto, sei sono capoluoghi di Regione: Firenze, Bari, Cagliari, Perugia Potenza e Campobasso. E 23 sono capoluoghi di Provincia :Avellino, Ascoli Piceno, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli, Vibo Valentia. L’affluenza alle urne nel primo giorno di votazione di ieri con i seggi aperti otto ore dalle 15 alle 23, è stata decisamente bassa: 14,64% per le Europee. Un pò maggiore è stata la presenza alle urne per le Regionali in Piemonte: 17,5%. E ancora più alta alle Comunali: 20,6%.Nel 2009, ultimo anno di elezioni europee in due giorni, la prima giornata si era conclusa con una partecipazione maggiore alle urne di 4 punti rispetto a ieri: 20,5%.


Per spingere l’affluenza, tutti i leader politici hanno votato nelle prime ore di apertura dei seggi: la premier e leader di Fdi Giorgia Meloni come la segretaria del Pd Elly Schlein. I vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, leader di Lega e Forza Italia, come i presidenti di Cinque Stelle Italia Viva PiùEuropa e Noi Moderati Giuseppe Conte, Matteo Renzi Emma Bonino e Maurizio Lupi. Idem, infine il segretario di Azione Carlo Calenda e i due leader di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Fra le cariche istituzionali, come loro si è recato al seggio a Milano ieri il presidente del Senato Ignazio La Russa. Mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana lo farà oggi a Verona all’ora di pranzo. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà a votare oggi pomeriggio nel suo seggio a Palermo. I dati affluiti al Viminale sulla partecipazione alle urne di ieri pomeriggio e sera fotografano che gli italiani ieri hanno votato di più nelle Circoscrizioni di Nord Ovest (comprendente Piemonte Lombardia Liguria e Val d’Aosta) con il 16,7%, del Centro (Toscana Umbria Marche Lazio): 15,7% e Nord Est (Trentino Alto Adige Friuli Venezia Giulia Veneto Emilia Romagna): 15,5%. Mentre hanno votato meno nella circoscrizione Sud (Abruzzo Molise Campania Basilicata Puglia Calabria) (12,5%) e pochissimi nelle Isole (Sardegna e Sicilia): 10,6%.


La Regione italiana che ha visto nel primo giorno di elezioni la maggiore affluenza alle urne è stata il Piemonte dove si vota anche per il Governatore: 17,9%. Quella dove si è votato di meno la Sardegna: 10%. Nelle Regionali del Piemonte, la Provincia con maggiore presenza ai seggi è stata Biella con il 19,6% mentre quella con meno votanti Verbania-Cusio-Ossola con il 15,6%. Alle Comunali, infine, fra i sei Capoluogo di Regione alle urne per rinnovare i Sindaci, a Bari si è votato più che negli altri: il 23,2%. A Cagliari meno di tutti: il 17,9%. In mezzo, a decrescere, gli altri: a Firenze ha votato il 22,5%,a Perugia il 21,7%, a Potenza il 20,6% a Campobasso il 20,14%, a Cagliari il 17,9%,

Seggi aperti in tutta Italia, si vota per Europee, Piemonte e 3700 Sindaci

Seggi aperti in tutta Italia, si vota per Europee, Piemonte e 3700 SindaciRoma, 8 giu. (askanews) – Seggi aperti in tutta Italia fino alle 23 e poi di nuovo domani dalle 7 alle 23 per eleggere i 76 nuovi europarlamentari italiani fra i 720 della nuova assemblea Ue, il Governatore del Piemonte ed il suo nuovo Consiglio Regionale e 3698 Sindaci in tutta Italia con relativi Consigli Comunali. Fra i quali 6 capoluoghi di Regione: (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza). E anche 23 capoluoghi di Provincia :Avellino, Ascoli Piceno, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Urbino, Verbania, Vercelli, Vibo Valentia.


Per le Europee si possono esprimere fino a tre preferenze, alternando generi maschile e femminile. Gli elettori italiani per l’Europarlamemnto sono 51,7 milioni gli italiani chiamati al voto. Per votare bisogna avere compiuto 18 anni. Per la prima volta e solo per le elezioni europee di quest’anno gli studenti “fuori sede” potranno votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine, senza la necessità di rientrare nel comune di residenza. La nuova modalità di voto interessa 23.734 tra ragazzi e ragazze che hanno avanzato regolare istanza nel termine previsto del 5 maggio scorso. A pesare su tutti i risultati la percentuale di affluenza alle urne che sarà rilevata oggi a chiusura seggi e domani alle 12 e alle 19 prima del verdetto finale sull’astensionismo che sarà registrato domani sera a chiusura seggi. Nella notte di domani sono previsti exit poll e proiezioni sia sulle elezioni europee che per le Regionali del Piemonte che per i maggiori Comuni capoluogo di Regione (Firenze Bari Cagliari Perugia Campobasso) al voto per i Sindaci. Mentre in notturna avverrà solo lo scrutinio delle europee. Quello delle Regionali e delle Comunali avrà inizio alle 14 Tutte le emittenti televisive nazionali prinicipali pubbliche e private (Rai, Mediaset, La7, Skytg24) e le principali testate on line di informazione trasmetteranno domani sera maratone elettorali con risultati e commenti.


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vota domani pomeriggio a Palermo, quello della Camera Lorenzo Fontana all’ora di pranzo a Verona. Le altre cariche istituzionali – il presidente del Senato Ignazio La Russa a Milano, la premier e segretaria Fdi Giorgia Meloni a Roma- come tutti i leader dei partiti in corsa alle elezioni europee (la segretaria del Pd Elly Schlein a Bologna , il presidente Cinque Stelle Giuseppe Conte a Roma, i segretari di Lega Matteo Salvini a Milano, Forza Italia Antonio Tajani a Fiuggi, Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni a Foligno e Angelo Bonelli a Rovereto, di Noi Moderati Maurizio Lupi a Milano, di Pace Terra e Dignità Michele Santoro a Roma) votano questo pomeriggio per dare esempio e invitare a non disertare le urne in questo inedito week end elettorale con seggi aperti anche il sabato, per allineamento con il resto della Ue.

Europee, l’Agcom precisa: il silenzio elettorale è competenza del Viminale

Europee, l’Agcom precisa: il silenzio elettorale è competenza del ViminaleRoma, 8 giu. (askanews) – “Vedo diversi richiami ed informali segnalazioni ad Agcom riguardanti il rispetto del silenzio elettorale. La competenza circa il rispetto del silenzio elettorale non è di agcom ma del ministero dell’ interno. Buongiorno”. Lo precisa in un posto su Facebook il commissario Agcom Antonello Giacomelli. “Per quanto ci riguarda, ci siamo limitati a ricordare su richiesta o comunque d’accordo con il ministero – evidenzia il Commissario Agcom- che tale obbligo, previsto dalla legge 212 del 1956, “si estende a tutte le attività di propaganda elettorale, diretta ed indiretta, anche se veicolata sulle piattaforme online.”Quindi chi intenda segnalare violazioni alla norma, anche per quelle on line, deve rivolgersi al Ministero dell’Interno, direttamente o attraverso le prefetture competenti, secondo le modalità stabilite dal ministero stesso”.

Al voto in 3.708 Comuni, riflettori su Firenze Bari e Cagliari

Al voto in 3.708 Comuni, riflettori su Firenze Bari e CagliariRoma, 8 giu. (askanews) – Non solo elezioni europee: in 3.708 comuni, quasi 17 milioni di elettori (16.798.420) sono chiamati a scegliere un nuovo sindaco e circa 42.900 consiglieri comunali. Si voterà anche in sei città capoluogo di regione, Campobasso, Perugia, Potenza, Bari, Cagliari e Firenze. Queste ultime tre sono anche Città Metropolitane. Il comune più grande che andrà al voto è Firenze, con 361.619 abitanti, quello più piccolo è Pedesina, in provincia di Sondrio con 35 anime. Altri 12 comuni che rinnoveranno sindaco e consigli superano i 100mila abitanti: Bari, Prato, Modena, Reggio Emilia, Perugia, Livorno, Cagliari, Ferrara, Sassari, Bergamo, Pescara e Forli.


I Comuni di nuova istituzione che andranno per la prima volta al voto sono quattro: Uggiate con Ronago in provincia di Como, Setteville in provincia di Belluno, Santa Caterina d’Este in provincia di Padova e Sovizzo in provincia di Vicenza.La Lombardia è la regione con il maggior numero di comuni al voto, 961, seguita dal Piemonte con 801. La regione con meno comuni chiamati alle urne è la Sardegna con 27, una delle tre regioni a statuto speciale con il Friuli Venezia Giulia, e la Sicilia. In Valle d’Aosta si voterà solo per rinnovare il Parlamento Ue, mentre per il Trentino Alto Adige si aggiunge Rovereto con il turno di ballottaggio delle comunali, tra Giulia Robol, sostenuta dal centrosinistra e Giampiero Lui, candidato per il centrodestra, senza FdI. Anche se l’attenzione sarà tutta concentrata sulle elezioni europee, il risultato delle urne delle sei città capoluogo di regione non lascerà indifferenti i leader dei partiti nazionali.


Vediamo nel dettaglio la situazione: BARI: per il dopo Antonio Decaro, il centrosinistra non ha trovato la quadra su un candidato unitario e così per la corsa allo scranno più alto di Palazzo di Città ci sono Michele Laforgia, candidato M5s, sostenuto da sei liste e Vito Leccese, indicato dal Pd, appoggiato da Verdi e Azione assieme a otto liste civiche, tra cui Decaro per il sindaco, che corre solo per i Municipi. Il centrodestra invece arriva compatto e punta su Fabio Romito, scelto dai partiti di governo Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi moderati, Udc-Prima l’Italia e alcune altre liste civiche. Ci sono poi Sabino Mangano, ex M5s ed ex consigliere comunale con la sola lista Oltre e Nicola Sciacovelli, anche lui ex consigliere comunale, sostenuto dalle liste Sciacovelli sindaco-Ci piace e Noi per Bari-Italexit per l’Italia per Sciacovelli sindaco.CAGLIARI: Zedda contro Zedda. E’ derby (dei nomi) a Cagliari per la carica di sindaco. Alessandra Zedda, per il centrodestra, e Massimo Zedda, per il campo largo del centrosinistra, sono i candidati (non parenti) più accreditati a succedere a Paolo Truzzu di FdI, che ha lasciato Palazzo Civico per la Regione Sardegna. Alessandra Zedda, ex presidente della Giunta regionale sarda, passata da Forza Italia alla Lega è sostenuta da FdI, Lega, FI e altre quattro liste civiche. Massimo Zedda, ex sindaco di Cagliari dal 2011 al 2019, è il candidato dello stesso campo ‘larghissimo’ (10 liste) di centrosinistra che ha portato Alessandra Todde a vincere le regionali. Ci sono poi tre candidati indipendenti: Giuseppe Farris (Movimento CiviCA 2024), Emanuela Corda, ex M5s, (Alternativa), Claudia Ortu (Potere al Popolo e Pci).


CAMPOBASSO: il centrodestra, dopo aver conquistato nel giugno dello scorso anno, la Regione Molise grazie a Francesco Roberti, ora punta anche al comune di Campobasso con Aldo De Benedittis, ex assessore al Bilancio, sostenuto da sei liste: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Popolari per l’Italia, Noi moderati e Udc. La decisione dei vertici del M5s di non concedere una deroga alla sindaca uscente, Paola Felice, al secondo mandato, ha portato la coalizione di centrosinistra a scommettere su Marialuisa Forte, appoggiata dai Pentastellati, Pd e Alleanza Verdi-Sinistra. Per la corsa a Palazzo San Giorgio c’è anche Pino Ruta, candidato sindaco di tre liste: Costruire democrazia, Unica terra Molise e Confederazione civica.FIRENZE: il centrosinistra non è stato capace di trovare una sintesi per il dopo Nardella e così, per la poltrona di sindaco a Palazzo Vecchio, ai nastri di partenza arriva frastagliato con diversi candidati: il Pd, con Sinistra Italiana, +Europa, Azione, Europa Verde, Movimento Laburista, Volt e Movimento Centro, ha scelto Sara Funaro, ex assessore all’Educazione. Matteo Renzi con Italia viva ha messo in campo l’ex vicepresidente regionale, Stefania Saccardi. M5s ha deciso di puntare su Lorenzo Masi, consigliere comunale uscente. Ci sono poi Cecilia Del Re, ex assessore della giunta Nardella, con la lista Firenze Democratica, Dmitrij Palagi, supportato da Rifondazione comunista, Possibile e Potere al Popolo. Tutt’altro discorso nel centrodestra che, grazie ad una decisione unitaria, ha tirato fuori dal cilindro l’ex direttore degli Uffizi, il tedesco, Eike Schmidt, oggi alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. In corsa per la carica di sindaco di Firenze ci sono anche Andrea Asciuti sostenuto dal Movimento Indipendenza di Gianni Alemanno e dal Popolo della Famiglia, Alessandro De Giuli con Firenze Rinasce, Francesco Zini, con Firenze Cambia e Francesca Marrazza, con Ribella Firenze.


PERUGIA: il centrodestra schiera Margherita Scoccia (FdI) per continuare a guidare il comune di Perugia, dopo i 10 anni targati Andrea Romizi. Scoccia, attuale assessora all’Urbanistica, è sostenuta da otto liste tra cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A sinistra un campo largo scommette su Vittoria Ferdinandi, psicologa clinica, nel 2021 nominata Cavaliere al merito della Repubblica per il suo impegno a favore delle persone con disturbi mentali. Ferdinadi è appoggiata da sette liste tra cui Pd, M5s, Avs e Azione. In corsa per la carica di sindaco ci sono anche Massimo Monni (Perugia Merita), l’ex senatore Leonardo Caponi (Pci), e l’ex calciatore del Perugia e della Juventus, Davide Baiocco (Forza Perugia, Alternativa Riformista – Italexit).POTENZA: squadra che vince non si cambia. E così il centrodestra per le comunali a Potenza si ripresenta con lo stesso campo allargato, ad Azione e Italia viva, che ha portato al bis di Vito Bardi alla presidenza della Regione. Per la corsa a sindaco, la coalizione di centrodestra propone Francesco Fanelli, esponente della Lega, ex vicepresidente della giunta regionale uscente. Discorso diverso nel centrosinistra, che non avendo raggiunto un’intesa, si presenta frastagliato e senza il simbolo del Pd sulla scheda elettorale: c’è Francesco Giuzio, ex consigliere comunale, appoggiato dalla lista Basilicata Possibile; c’è Pierluigi Smaldone, ex consigliere comunale, sostenuto da Potenza Ritorna, M5s e Città nuova; c’è Vincenzo Telesca, ex consigliere comunale, candidato sindaco per Uniamoci per Potenza-Telesca sindaco, La Potenza dei Cittadini-Potenza democratica, Insieme per Potenza, Basilicata Casa Comune, Potenza prima e da una parte del Pd.COME SI VOTA I seggi saranno aperti oggi (dalle 15 alle 23) e domani (dalle 7 alle 23), in concomitanza con le elezioni europee e le regionali del Piemonte, come deciso dal governo con il Ddl Elezioni. L’inizio delle operazioni di scrutinio è fissato alle 14 di lunedì 10 giugno.Nei comuni fino a 15.000 abitanti si vota con un turno unico. Gli elettori possono esprimere una preferenza per il sindaco e una per la lista dei consiglieri comunali collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto. Viene eletto il sindaco che ottiene la maggioranza dei voti. In caso di parità di voti si procede ad un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, da effettuarsi la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano di età.Nei comuni con più di 15.000 abitanti l’elettore ha tre possibilità di voto: tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco collegato; tracciare un segno sul simbolo di una lista (partito), tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata, quest’ultimo caso è il cosiddetto ‘voto disgiunto’; tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate. Inoltre ogni elettore può esprimere, nelle apposite righe affiancate al simbolo della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati (un uomo e una donna, pena l’annullamento della seconda preferenza) compresi nella lista da lui votata.Chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (50%+1) al primo turno diventa sindaco. Se nessun candidato raggiunge questa soglia si rivota domenica 23 giugno (dalle 7 alle 23) e lunedì 24 giugno (dalle 7 alle 15) per il ballottaggio, scegliendo tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti. Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.(di Benedetto Lattanzi)