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Sciopero, Meloni: Landini ha deboli argomenti e deboli risultati

Sciopero, Meloni: Landini ha deboli argomenti e deboli risultatiRoma, 2 dic. (askanews) – “I toni si alzano quando gli argomenti sono deboli e capisco la difficoltà di Landini, perché i suoi argomenti sono deboli come sono deboli i suoi risultati: nel pubblico impiego l’adesione allo sciopero generale è stato sotto il 6%”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica” su Rete4.


“Landini – ha aggiunto – per ragioni ideologiche e politiche deve attaccare questo governo che è quello che ha aumentato i salari, aumentato l’occupazione, ha diminuito la disoccupazione, ha diminuito il precariato, ha aumentato le pensioni minime, ha aumentato il fondo sanitario nazionale. Per coprire questi provvedimenti ha preso le risorse dalle banche e dalle assicurazioni e Landini non sa come giustificare il fatto che lui fa lo sciopero generale contro questo governo e non l’ha fatto quando al governo c’erano Letta, Gentiloni o Conte II, quando l’occupazione era più bassa, la disoccupazione era più alta e i soldi dei lavoratori venivano usati per salvare le banche. Si trova un problema di racconto e infatti non abbiamo sentito la parola lavoratori, c’è governo, autoritarismo, i fascisti, ma di concreto, le rivendicazioni, quali sono? Le rivendicazioni dei sindacati le abbiamo realizzate noi”, ha concluso.

Mattarella richiama: “la magistratura è soggetta solo alla legge”

Mattarella richiama: “la magistratura è soggetta solo alla legge”Roma, 2 dic. (askanews) – La magistratura in generale è assolutamente soggetta soltanto alla legge e la Corte dei Conti in particolare è garante imparziale delle risorse pubbliche e della salvaguardia dei principi dettati dalla Costituzione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua, in maniera evidente, a richiamare il mondo politico al rispetto della Carta fondamentale del nostro Paese e a cercare, senza ombra di dubbio, di mitigare quegli scontri fra maggioranza e opposizione che ormai sembrano farsi sempre più duri su alcuni che sono i capisaldi della nostra Costituzione, a cominciare dal potere giudiziario e quindi la magistratura.


L’occasione per quello che sembra essere un nuovo avviso da parte del Colle è stata data dall’incontro al Quirinale del presidente della Repubblica con i nuovi referendari della Corte dei Conti.La Costituzione, all’articolo 100, ecco la sottolineatura di Mattarella, “garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate. Proprio in quanto magistratura – è chiaro il richiamo del presidente della Repubblica – alla Corte dei conti si applicano i principi e le garanzie stabiliti dalla Costituzione per tutti i magistrati. Anzitutto la soggezione soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all’art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea”. Come dire, di fronte alla polemiche e agli attacchi ai magistrati di queste settimane, che il presidente del Csm, quale è Mattarella, non arretra e soprattutto non li accetta. Ovviamente il capo dello Stato non entra nel merito e si limita a richiamare l’indipendenza della magistratura ma il messaggio sembra chiaro. Come altrettanto chiaro è quanto dice sulla Corte dei Conti, altro organo istituzionale oggetto di intenzioni da parte del governo che sembrano essere tese ad un ridimensionamento dei suoi compiti, dal controllo sui progetti del Pnrr ad altro. “La Costituzione – ha ricordato Mattarella – ha riconosciuto il ruolo fondamentale della Corte dei Conti, quale organo di rilevanza costituzionale, posto al servizio anche dello Stato-comunità e garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche, come più volte è stato ricordato dalla Corte costituzionale. La Costituzione, all’articolo 100, garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate”.


Insomma, da Mattarella arriva un forte richiamo alle istituzioni, e a maggioranza e opposizione evidentemente, a non ‘giocare’ con la nostra Costituzione e soprattutto a non sminuire o peggio a non ridimensionare quello che dalla Carta viene considerato un caposaldo del nostro sistema: la giustizia, sia ordinaria che contabile, che deve essere al servizio del cittadino.

Fdi, dopo Foti alla guida dei deputati arriva Bignami. Si apre corsa di vice al Mit

Fdi, dopo Foti alla guida dei deputati arriva Bignami. Si apre corsa di vice al MitRoma, 2 dic. (askanews) – Giorgia Meloni chiude in 24 ore la questione della successione a Raffaele Fitto e per l’importante ministero degli Affari europei, della coesione e del Pnrr sceglie di affidarsi a Tommaso Foti. Una decisione che avrebbe potuto aprire un risiko per la guida del gruppo, ma anche in questo caso la pratica è stata sbrigata a strettissimo giro: il nuovo presidente sarà infatti Galeazzo Bignami. Per l’ufficializzazione bisognerà aspettare domani alle 14, quando i deputati si riuniranno per formalizzare una elezione senza sorprese. E’ la seconda volta, per ragioni completamente diverse, che la premier si trova a cambiare un ministro del suo governo e lo schema è di fatto sempre lo stesso. Anche nel caso della sostituzione di Gennaro Sangiuliano, infatti, l’indicazione di Giuli con annesso giuramento avvenne in men che non si dica, anche per frenare sul nascere voci incontrollate (o malcelate aspirazioni di qualcuno).


E, tuttavia, il risiko non è ancora finito. Bignami infatti dovrà lasciare il ruolo di vice ministro ai Trasporti e alle infrastrutture dove, nella sostanza, rappresentava la quinta colonna di Fdi nel dicastero guidato da Matteo Salvini. In questo caso, tuttavia, l’orientamento sarebbe quello di procedere alla sostituzione a gennaio in una logica a pacchetto che dovrebbe riguardare anche altri ministeri. Per diverse vicende a essere rimasti scoperti nel corso di questi mesi sono infatti anche altri due posti di ‘sottogoverno’: quello al ministero dell’Università che era stato inizialmente affidato ad Augusta Montaruli e quello (in quota Noi moderati) rimasto vacante al ministero della Cultura dopo le dimissioni di Vittorio Sgarbi. Nessuno dei due tuttavia, nello schema che sta prendendo piede a palazzo Chigi, dovrebbe essere rimpiazzato. E’ invece probabile che si proceda alla nomina di un nuovo sottosegretario sia ai Rapporti con il Parlamento che al Mef, in questo caso – viene spiegato – soprattutto per una oggettiva difficoltà a garantire la presenza del governo nelle commissioni.


Tra i nomi di papabili successori di Bignami c’è il deputato sardo Salvatore Deidda. Un suo spostamento al governo lascerebbe vacante la casella da lui attualmente ricoperta di presidente della commissione Trasporti della Camera. Ad aprile, però, ci sarà il voto di metà mandato dei vertici delle commissioni e quella potrebbe essere l’occasione per la successione vera e propria. Nella stessa partita potrebbero rientrare anche altre presidenze, magari con ‘scambi’ tra le forze politiche di maggioranza: Forza Italia avrebbe rivendicato la guida dell’organismo parlamentare che si occupa di Giustizia mentre a Fratelli d’Italia non dispiacerebbe avere qualcuno di fiducia alla Bilancio. Uno dei sottosegretariati in ballo, nella logica di compensare l’addio di Sgarbi, potrebbe essere affidato a Noi moderati mentre per il Mef il nome più accreditato sembra quello di Ylenja Lucaselli (sempre che non venga promossa ad altri incarichi parlamentari). Peraltro, la relatrice della manovra, di origine pugliese, rappresenterebbe anche quel bilanciamento Nord-Sud che si è modificato dopo la nomina del piacentino Foti al posto di Fitto.


Anche all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera non ci dovrebbero essere scossoni: Bignami non avrebbe infatti intenzione di cambiare nessuno dei cinque vice.

Corte Conti, Mattarella: Carta chiede disciplinare imparzialità compiti e salvaguardia principi

Corte Conti, Mattarella: Carta chiede disciplinare imparzialità compiti e salvaguardia principiRoma, 2 dic. (askanews) – “Spetterà adesso al Parlamento dettare una disciplina in grado di contemperare, nel rispetto del fondamentale principio della separazione tra potere giurisdizionale e potere amministrativo, l’esercizio imparziale ed efficace dei compiti che la Costituzione affida alla magistratura contabile, con la salvaguardia dei principi, anch’essi di natura costituzionale, di buon andamento e imparzialità dell’Amministrazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i giovani referendari della Corte dei Conti.


La Corte costituzionale, ha continuato, “ha tra l’altro evidenziato la complessità dell’ambiente in cui operano gli agenti pubblici, sia per l’individuazione delle norme da applicare al caso concreto in un sistema giuridico multilivello con fonti di provenienza diversa, sia per le difficoltà interpretative derivanti da una produzione legislativa, talvolta caotica, sia per l’inadeguatezza delle risorse a disposizione dell’Amministrazione. Tali aspetti, peraltro, sembrano dover trovare un temperamento nell’esercizio stesso delle funzioni giurisdizionali dei magistrati della Corte dei Conti, dove l’applicazione delle regole processuali e la considerazione dei precedenti giurisprudenziali non può prescindere dall’attenta valutazione del caso concreto”. Questo incontro al Quirinale, ha rilevato il presidente della Repubblica, “avviene mentre è in corso l’esame del disegno della legge di bilancio. La Corte ha, come sempre, fornito a Parlamento e Governo utili elementi tecnici di conoscenza e di valutazione, quale organo terzo e indipendente, ispirati a garantire il rispetto dei principi di stabilità finanziaria e di risanamento del debito nel quadro della governance europea. Entrate quindi, cari nuovi referendari, a fare parte, con rilevanti res ponsabilità, di una istituzione prestigiosa, posta a servizio, nelle sue molteplici funzioni, della Repubblica. Vi auguro – ha continuato Mattarella – di svolgere i compiti che vi saranno assegnati, adesso e nello sviluppo della vostra carriera, quali magistrati consapevoli del vostro ruolo, della realtà sociale ed economica nella quale operate e dei riflessi che le vostre decisioni sono destinate ad avere sulle persone e sulle amministrazioni. E, come sovente mi appare opportuno sottolineare, del rispetto dei limiti delle proprie attribuzioni, garanzia, allo stesso tempo, della loro tutela rispetto ad altri poteri. Queste attitudini non sono destinate ad affievolire, ma, all’opposto, a rafforzare l’indipendenza che contraddistingue la magistratura, soggetta – ripeto – soltanto alla legge”.

Domani alle 12 il Consiglio ministri, dlgs riforma Irpef e Ires

Domani alle 12 il Consiglio ministri, dlgs riforma Irpef e IresRoma, 2 dic. (askanews) – Il Consiglio dei ministri è convocato domani alle 12 a Palazzo Chigi.


All’ordine del giorno il decreto legislativo di revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF e IRES). In esame anche il Dpr con modifiche al Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, di cui al regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, e al Regolamento recante semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa e contabili, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367.

Corte Conti, Mattarella: Costituzione riconosce indipendenza e ruolo fondamentale

Corte Conti, Mattarella: Costituzione riconosce indipendenza e ruolo fondamentaleRoma, 2 dic. (askanews) – La Corte dei Conti, secondo quanto indica la nostra Costituzione, è una istituzione che ha una particolare indipendenza ed ha un ruolo fondamentale al servizio dello Stato ed è garante della corretta gestione delle risorse pubbliche. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i giovani referendari della Corte dei Conti.


La Corte dei Conti, ha sottolineato, “è coeva all’unità d’Italia, con 160 anni di storia: la prima Magistratura dell’Italia unita con giurisdizione sull’intero territorio nazionale. Un’istituzione che ha saputo costantemente rinnovarsi e adattarsi alle sfide dei tempi nuovi, mutando forme e strumenti del controllo in relazione alle modifiche dell’organizzazione amministrativa e all’affermarsi di enti diversi dall’Amministrazione statale e territoriale nonché di un grande numero di società a partecipazione pubblica”. Mattarella ha rilevato che “la Costituzione ha riconosciuto il ruolo fondamentale della Corte dei Conti, quale organo di rilevanza costituzionale, posto al servizio anche dello Stato-comunità e garante imparziale della corretta gestione delle risorse pubbliche, come più volte è stato ricordato dalla Corte costituzionale. La Costituzione, all’articolo 100, garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate”.

Mattarella: i magistrati sono soggetti soltanto alla legge

Mattarella: i magistrati sono soggetti soltanto alla leggeRoma, 2 dic. (askanews) – “La Costituzione, all’articolo 100, garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate. Proprio in quanto magistratura, alla Corte dei conti si applicano i principi e le garanzie stabiliti dalla Costituzione per tutti i magistrati”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i Referendari di nuova nomina della Corte dei Conti aggiungendo che “anzitutto la soggezione soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all’art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea”.


Mattarella, parlando dei magistrati in generale, spiega che la loro “soggezione” è “soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all’art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea”.

Mattarella: magistrati sono soggetti soltanto alla legge

Mattarella: magistrati sono soggetti soltanto alla leggeRoma, 2 dic. (askanews) – “La Costituzione, all’articolo 100, garantisce alla Corte dei conti una particolare indipendenza quale magistratura contabile, con la sua preziosa articolazione territoriale, anche nello svolgimento delle funzioni ausiliarie che le sono affidate. Proprio in quanto magistratura, alla Corte dei conti si applicano i principi e le garanzie stabiliti dalla Costituzione per tutti i magistrati”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale i Referendari di nuova nomina della Corte dei Conti aggiungendo che “anzitutto la soggezione soltanto alla legge, nonché le norme generali sulla giurisdizione, quali il diritto di difesa, di cui all’art. 24, e il principio di effettività della tutela giurisdizionale di matrice europea”.

Il forzista Tosi lancia Forza Nord: la Lega ormai non se ne occupa

Il forzista Tosi lancia Forza Nord: la Lega ormai non se ne occupaMilano, 2 dic. (askanews) – Rappresentare le istanze del Nord, ormai dimenticate dalla Lega “come dice lo stesso Luca Zaia”. Prosegue l’iniziativa politica di Forza Nord, il comitato interno a Forza Italia presieduto dall’ex leghista Flavio Tosi, che ieri ha riunito a Verona – città di cui è stato sindaco per 10 anni – il suo movimento, annunciando per l’inizio dell’anno la presentazione di una vera e propria organizzazione territoriale.


“Autonomia, impresa, professioni, lavoro. Parlare di questi temi significa parlare di Nord. Oggi, come dice Luca Zaia, il suo partito lo fa poco. Ce ne occupiamo noi come Forza Nord dentro Forza Italia, sotto la guida del nostro Segretario Antonio Tajani”, ha detto Tosi, europarlamentare e coordinatore veneto forzista L’occasione è stata il convegno La nuova forza del Nord. Per un’Autonomia che guarda all’Europa, organizzato da Forza Nord con Forza Italia e Ppe. Con Tosi sono intervenuti Gianmarco Senna e Max Bastoni, promotori di Forza Nord ed ex consiglieri regionali della Lombardia; e i rappresentanti regionali di Forza Nord: per la Lombardia e il Veneto gli ex deputati Marco Reguzzoni e Filippo Busin, per il Piemonte l’ex governatore Roberto Cota, responsabile Semplificazione di Forza Italia, per l’Emilia-Romagna Manes Bernardini, che è stato consigliere regionale di Bologna, e per la Valle d’Aosta Sergio Ferrero.


“Da almeno un decennio la questione settentrionale è stata messa ai margini dell’agenda politica, questo vuoto di rappresentanza ha generato un vuoto elettorale. Tanti cittadini non vanno più a votare perché di Nord non si parla più. Lo stesso Zaia ha fatto presente a Salvini che la Lega ha cambiato obiettivi: propone infatti di nazionalizzare la Pedemontana Veneta e mira a statalizzare le concessioni autostradali per riversare miliardi di utili dei nostri pedaggi sull’Anas anziché in opere pubbliche a favore dei nostri territori. Tutto il contrario dell’autonomia e del federalismo. Noi invece siamo qui per occuparci del Nord, chi è in Forza Nord si batte per il federalismo da una vita – ha sottolineato Tosi – e noi, a differenza di altri, non siamo cambiati”. Tra i temi, ovviamente, l’autonomia differenziata: “Qualche altro partito, non certo noi, sta facendo passare l’attuale riforma dell’autonomia come il Nord contro il Sud, ma se si trasmette questo devastante messaggio la riforma non passerà mai. Ricordo che nel 2006 con la devolution si commise lo stesso errore”. Per questo “è determinante il ruolo di Forza Italia come garante di una riforma seria e condivisa, perché il nostro è un partito strutturato in tutto il Paese, che è nazionale ma non nazionalista, che fin dalla fondazione porta avanti valori liberali, liberisti e anticentralisti, quindi autonomisti”. Nel suo alveo “si muove in modo organizzato Forza Nord, che a inizio anno presenterà la sua organizzazione territoriale, sotto la guida del vicepremier e nostro segretario Antonio Tajani”.

Una vita sempre a destra, chi è il ministro Tommaso Foti

Una vita sempre a destra, chi è il ministro Tommaso FotiRoma, 2 dic. (askanews) – Sei legislature sulle spalle, un passato da dirigente in un’azienda del settore agroalimentare, interista sfegatato, ma soprattutto una vita sempre a destra. Tommaso Foti, nato il 28 aprile 1960 a Piacenza (“città che amo”, si legge sul suo sito) è l’esponente di Fratelli d’Italia che Giorgia Meloni ha scelto per affidare le delicate deleghe lasciate da Raffaele Fitto dopo la sua nomina a vice presidente esecutivo della Commissione europea.


Foti lascia dunque la carica di capogruppo alla Camera ricoperta dall’ottobre del 2022 per diventare il nuovo ministro degli Affari europei, del Pnrr, del Sud e della coesione. La sua storia politica comincia nelle file del Fronte della gioventù, l’organizzazione giovanile del Msi. A gennaio del 2002 partecipa alla fondazione di Alleanza nazionale prima, successivamente a quella del Pdl e, soprattutto, nel dicembre del 2012 alla nascita di Fratelli d’Italia.


A 20 anni arriva la sua prima elezione come consigliere comunale a Piacenza e nel 1996 diventa per la prima volta deputato: un ruolo che ricopre fino ad oggi con un’unica eccezione nella legislatura 2013-2018. Dopo la vittoria alle politiche del 2022 da parte del centrodestra viene scelto come capogruppo dopo aver ricoperto il ruolo di vice di Francesco Lollobrigida nella legislatura precedente. Nel febbraio del 2024 viene archiviata la sua posizione in un processo della procura di Piacenza per corruzione e traffico di influenze. E’ un fedelissimo di Giorgia Meloni, i suoi colleghi di partito lo considerano un uomo capace di grandi mediazioni. Nella biografia presente sul suo sito si descrive così: “Il lavoro è tanto, ma chi mi conosce sa che non mi fermo davanti alle sfide, neppure a quelle impossibili. Mi piace praticare lo sport in genere, anche se non ho più il fisico atletico di un tempo. La mia fede nerazzurra è e resta incrollabile. Sono leale e credo nell’amicizia. Non ho particolari vizi, che non siano quelli propri di tutti gli umani”.