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Meloni inaugura nuovo campo sportivo. E litiga con De Luca

Meloni inaugura nuovo campo sportivo. E litiga con De LucaCaivano (Na), 28 mag. (askanews) – Poco prima di mezzogiorno Giorgia Meloni arriva sul campo da basket del campo sportivo di Caivano, dove è stato allestito il palco per l’inaugurazione della struttura, e punta decisa verso il governatore Vincenzo De Luca. Glaciale gli tende la mano e si ‘presenta’: “Presidente De Luca, la stronza della Meloni, come sta?”. Una replica, a distanza di mesi, a quando De Luca (era il febbraio scorso) le aveva mandato a dire: “Lavora tu, stronza!” Il video, registrato in una zona interdetta alla stampa, sembra girato da qualcuno degli staff o della sicurezza e appena diffuso fa subito il giro dei social, compreso il profilo ufficiale di Atreju.


L’esito, scontato, è che lo scontro con il presidente della Regione Campania, l’ultimo episodio di una serie, fa passare in secondo piano l’inaugurazione dell’ex parco “Delphinia”, recuperato dal degrado in un anno e oggi intitolato a Pino Daniele. Dal palco, nel suo intervento, Meloni torna ad attaccare De Luca. “Voglio dire senza polemica al presidente De Luca, che ieri ha definito quella di oggi ‘una passeggiata del governo’, che se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati avremo una politica più rispettata dai cittadini”. Parole che, a margine, il diretto interessato respinge al mittente. “Non ho mai parlato di passeggiata – chiarisce – mi ero permesso di prendere in giro Durigon ieri per la passeggiata che abbiamo fatto al molo Beverello. Ma sono esponenti di governo che non hanno molta ironia, sono molto nervosi in questo periodo.


State sereni”. La realtà – per De Luca – è che gli interventi a Caivano “sono cose belle” ma la questione centrale è il lavoro e su questo “il governo è totalmente inadempiente”. Quanto al ‘saluto’, decisamente fuori dal protocollo, il presidente della Campania risponde ironico: “Noi siamo persone garbate, ospitali, e abbiamo il senso dell’opportunità quando ci sono giornate come queste”. Litigio con De Luca a parte, a Caivano Meloni visita il nuovo centro sportivo nel cuore del Parco Verde – diventato tristemente famoso un anno fa perchè teatro dell’”orrore” dello stupro di due cuginette di 11 e 12 anni – che da domani torna ad aprire al pubblico con piscina, campi da tennis, da basket, da calcio, skatepark e percorso parkour. “Le persone perbene oggi sono contente, i delinquenti sono dispiaciuti”, dice prima di lei don Maurizio Patriciello, che la premier ringrazia perchè “senza di lui questo non sarebbe stato possibile”. “La nazione – scandisce Meloni – ha tollerato per troppo tempo zone franche, ha tollerato di indietreggiare, avere paura. Lo Stato non se lo può permettere. Abbiamo riportato lo Stato a Caivano”. E da questo comune alle porte di Napoli, garantisce, “faremo vincere lo Stato sulla criminalità organizzata, sul degrado, sull’abbandono e la rassegnazione” con “un modello per la nazione intera”. Intanto, assicura, quella di oggi è “una delle giornate nelle quali l’affanno, i problemi, i sacrifici, l’ansia assumono un senso in questa missione che svolgiamo” e il messaggio “è che lo Stato può fare la differenza, può mantenere i suoi impegni, qui lo Stato e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre”, mettendo “la faccia dove le cose sono difficili”.

Meloni inaugura il campo sportivo di Caivano e litiga con De Luca. Cosa è successo

Meloni inaugura il campo sportivo di Caivano e litiga con De Luca. Cosa è successoCaivano (Na), 28 mag. (askanews) – Poco prima di mezzogiorno Giorgia Meloni arriva sul campo da basket del campo sportivo di Caivano, dove è stato allestito il palco per l’inaugurazione della struttura, e punta decisa verso il governatore Vincenzo De Luca. Glaciale gli tende la mano e si ‘presenta’: “Presidente De Luca, la stronza della Meloni, come sta?”. Una replica, a distanza di mesi, a quando De Luca (era il febbraio scorso) le aveva mandato a dire: “Lavora tu, stronza!” Il video, registrato in una zona interdetta alla stampa, sembra girato da qualcuno degli staff o della sicurezza e appena diffuso fa subito il giro dei social, compreso il profilo ufficiale di Atreju.


L’esito, scontato, è che lo scontro con il presidente della Regione Campania, l’ultimo episodio di una serie, fa passare in secondo piano l’inaugurazione dell’ex parco “Delphinia”, recuperato dal degrado in un anno e oggi intitolato a Pino Daniele. Dal palco, nel suo intervento, Meloni torna ad attaccare De Luca. “Voglio dire senza polemica al presidente De Luca, che ieri ha definito quella di oggi ‘una passeggiata del governo’, che se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati avremo una politica più rispettata dai cittadini”. Parole che, a margine, il diretto interessato respinge al mittente. “Non ho mai parlato di passeggiata – chiarisce – mi ero permesso di prendere in giro Durigon ieri per la passeggiata che abbiamo fatto al molo Beverello. Ma sono esponenti di governo che non hanno molta ironia, sono molto nervosi in questo periodo. State sereni”. La realtà – per De Luca – è che gli interventi a Caivano “sono cose belle” ma la questione centrale è il lavoro e su questo “il governo è totalmente inadempiente”. Quanto al ‘saluto’, decisamente fuori dal protocollo, il presidente della Campania risponde ironico: “Noi siamo persone garbate, ospitali, e abbiamo il senso dell’opportunità quando ci sono giornate come queste”. Litigio con De Luca a parte, a Caivano Meloni visita il nuovo centro sportivo nel cuore del Parco Verde – diventato tristemente famoso un anno fa perchè teatro dell’”orrore” dello stupro di due cuginette di 11 e 12 anni – che da domani torna ad aprire al pubblico con piscina, campi da tennis, da basket, da calcio, skatepark e percorso parkour. “Le persone perbene oggi sono contente, i delinquenti sono dispiaciuti”, dice prima di lei don Maurizio Patriciello, che la premier ringrazia perchè “senza di lui questo non sarebbe stato possibile”. “La nazione – scandisce Meloni – ha tollerato per troppo tempo zone franche, ha tollerato di indietreggiare, avere paura. Lo Stato non se lo può permettere. Abbiamo riportato lo Stato a Caivano”. E da questo comune alle porte di Napoli, garantisce, “faremo vincere lo Stato sulla criminalità organizzata, sul degrado, sull’abbandono e la rassegnazione” con “un modello per la nazione intera”. Intanto, assicura, quella di oggi è “una delle giornate nelle quali l’affanno, i problemi, i sacrifici, l’ansia assumono un senso in questa missione che svolgiamo” e il messaggio “è che lo Stato può fare la differenza, può mantenere i suoi impegni, qui lo Stato e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre”, mettendo “la faccia dove le cose sono difficili”.

Europee, la commissione Antimafia: sette i candidati impresentabili

Europee, la commissione Antimafia: sette i candidati impresentabiliRoma, 28 mag. (askanews) – Sono sette i candidati alle elezioni europee in violazione del codice di autoregolamentazione dei partiti. Lo ha reso noto la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo leggendo l’elenco degli “impresentabili” in apertura di seduta.


Si tratta di Angelo D’Agostino, Marco Falcone, Luigi Grillo, tutti candidati nella lista Fi-Noi Moderati in diverse circoscrizioni; Alberico Gambino e Giuseppe Milazzo di Fdi; Filomena Greco candidata con la lista Stati Uniti D’Europa e Antonio Mazzeo (Pd). Sono stati esaminati 817 nominativi, la Direzione nazionale antimafia ne ha segnalati 20, per la commissione Antimafia sono 7 gli impresentabili.


Si tratta di Angelo Antonio D’Agostino, candidato per la lista “Forza Italia Noi Moderati PPE” – Circoscrizione Italia meridionale, rinviato a giudizio dal Tribunale di Roma per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio); Mario Falcone, candidato Fi-Nm nella Circoscrizione Italia insulare, imputato in due diversi procedimenti, uno a Palermo per induzione indebita a dare e promettere utilità, e uno a Catania per tentata concussione; Alberico Gambino, candidato per la lista “Fratelli d’Italia” – Circoscrizione Italia meridionale, decaduto nel 2019 dalla carica di sindaco del comune di Pagani, essendo divenuta definitiva la sentenza con la quale era stata dichiarata la temporanea incandidabilità di Gambino, quale amministratore che ha dato causa allo scioglimento del consiglio comunale di Pagani; Filomena Greco, candidata per la lista “Stati Uniti di Europa” – Circoscrizione Italia meridionale, rinviata a giudizio per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Tra gli impresentabili anche Luigi Grillo, candidato per la lista “Forza Italia Noi Moderati PPE” – Circoscrizione Italia nord-occidentale. Dal certificato del casellario giudiziale risulta condannato alla pena di anni 2 e mesi 8 di reclusione con la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per anni 5, per i reati diversi reati: associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, utilizzazione di segreti d’ufficio.


Infine Antonio Mazzeo, candidato del Pd nella Circoscrizione Italia centrale, imputato per bancarotta fraudolenta e Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per Fdi, rinviato a giudizio per tentata concussione.

M.O.,Schlein: ora anche l’Italia riconosca Stato di Palestina

M.O.,Schlein: ora anche l’Italia riconosca Stato di PalestinaRoma, 28 mag. (askanews) – L’Italia deve fare come Spagna e Norvegia e procedere al riconoscimento dello stato di Palestina. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a Catania. “Abbiamo visto che la Spagna e la Norvegia hanno proceduto al riconoscimento, sarebbe ora che lo facesse anche l’Italia. Noi insistiamo sul riconoscimento a livello di Unione europea, perché possa aiutare per il percorso di pace, un processo di pace in Medio oriente che è più necessario che mai”.


Ha aggiunto la leader Pd: “Chiediamo il cessate il fuoco fuoco da ottobre c’è stato un altro attacco con corpi straziati mutilati solo l’altro ieri a Rafah, nonostante la Corte internazionale di giustizia abbia già ordinato che si fermasse l’offensiva. Noi torniamo a chiedere con forza un cessate il fuoco immediato per fermare, questo massacro di civili, per tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti dai terroristi di Hamas, e per portare tutti gli aiuti umanitari necessari”. Un ‘cessate il fuoco’ necessario anche “per far ripartire un percorso politico verso la soluzione dei ‘due popoli, due stati’. Ma uno (stato, ndr) esiste già, Israele, che ha diritto di esistere senza gli attacchi terroristici e i missili. Il problema è che comunità internazionale non ha mai pienamente riconosciuto l’altro stato. Anche i palestinesi hanno diritto a vivere in pace in sicurezza in un loro Stato. Quindi bene, bene le notizie che arrivano dalla Spagna e dalla Norvegia. Si muova anche l’Italia”.

Meloni a Caivano: questa una delle mie principali scomesse, ora lo Stato c’è

Meloni a Caivano: questa una delle mie principali scomesse, ora lo Stato c’èCaivano (Na), 28 mag. (askanews) – “La mia emozione è ai limiti delle commozione, questa è una delle giornate nelle quali l’affanno, i problemi, i sacrifici, l’ansia assumono un senso in questa missione che svolgiamo. Caivano è una delle mie principali scommesse, forse non ero preparata all’emozione che ho provato questa mattina, all’impatto della differenza. Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, può mantenere i suoi impegni, qui lo Stato e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre. Si sono rese conto di un problema, hanno pensato una risposta, fatto un annuncio e l’annuncio non è caduto nel vuoto, è diventato un fatto. E questo vuol dire accendere una speranza in un territorio in cui molto spesso le istituzioni hanno pensato che speranza non potesse esserci. E’ un messaggio molto potente”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla cerimonia di inaugurazione del centro sportivo di Caivano.


“La nazione ha tollerato per troppo tempo zone franche, ha tollerato di indietreggiare, avere paura. Lo Stato non se lo può permettere. Abbiamo riportato lo Stato a Caivano”, ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si è rivolta anche al governatore della Campania: “Voglio dire senza polemica al presidente Vincenzo De Luca, che ieri ha definito quella di oggi ‘una passeggiata del governo’, che se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati avremo una politica più rispettata dai cittadini”, ha chiosato Meloni durante la cerimonia di inaugurazione del centro sportivo di Caivano, presente anche il governatore.Il nuovo centro sportivo di Caivano sarà “dedicato a un grande artista, Pino Daniele”, ha poi
annunciato la presidente del Consiglio.  Meloni ha spiegato che accanto agli impianti sportivi sorgerà anche “un nuovo teatro da 500 posti e un anfiteatro esterno da 1000 posti: centro sportivo, parco urbano, un grande polo dello sport della cultura e dell’arte che abbiamo scelto di dedicare a
uno dei più grandi interpreti della cultura italiana”. “Domani inizieranno gli Open Day, il 10 giugno prenderanno vita anche i campi estivi per i bambini e i ragazzi di questo territorio”, ha concluso.


 

Ucraina, Conte: Borrell? Ci portano alla Terza guerra mondiale

Ucraina, Conte: Borrell? Ci portano alla Terza guerra mondialeRoma, 28 mag. (askanews) – “Prendiamo atto della dichiarazione di Borrell in piena linea con quelle del segretario della Nato Soltenberg e, ovviamente, fanno eco anche alla posizione di Macron. Vogliono inviare truppe, mancano i combattenti in Ucraina, e vogliono che le armi della Nato, dei nostri Paesi, siano utilizzate in territorio russo. Siamo ormai sull’orlo della Terza guerra mondiale, soltanto che adesso si vota e non vogliono che si dica questo, un attimo dopo vedrete che ci stanno portando a questo”. Lo dice Giuseppe Conte conversando con i cronisti a margine di un’iniziativa al Senato.


“Noi diciamo ‘No’. E’ il motivo per il quale il Movimento 5 Stelle è sempre coerente. Lo è dall’inizio – rimarca il leader M5s – che anzichè concentrare tutti i nostri sforzi per questa escalation militare se li avessimo invece diretti sin dall’inizio verso sforzi diplomatici ridando sostanza e linfa alla politica, in questo momento avremmo un negoziato di pace e una soluzione sul tavolo mentre adesso c’è soltanto un’escalation dagli esiti imprevedibili con la prospettiva – conclude Conte – della Terza guerra mondiale”.

Caivano,Meloni: ora lo Stato c’è, è un messaggio potente

Caivano,Meloni: ora lo Stato c’è, è un messaggio potenteCaivano (Na), 28 mag. (askanews) – “La mia emozione è ai limiti delle commozione, questa è una delle giornate nelle quali l’affanno, i problemi, i sacrifici, l’ansia assumono un senso in questa missione che svogliamo. Caivano è una delle mie principali scommesse, forse non ero preparata all’emozione che ho provato questa mattina, all’impatto della differenza. Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, può mantenere i suoi impegni, qui lo Stato e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre. Si sono rese conto di un problema, hanno pensato una risposta, fatto un annuncio e l’annuncio non è caduto nel vuoto, è diventato un fatto. E questo vuol dire accendere una speranza in un territorio in cui molto spesso le istituzioni hanno pensato che speranza non potesse esserci. E’ un messaggio molto potente”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla cerimonia di inaugurazione del centro sportivo di Caivano.

Mattarella a Brescia: la verità è un pilastro della democrazia

Mattarella a Brescia: la verità è un pilastro della democraziaBrescia, 28 mag. (askanews) – “La verità è un pilastro della democrazia”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al Teatro Grande di Brescia per i 50 anni dalla strage di Piazza della Loggia.


“Le diverse sentenze che hanno riguardato la strage di Piazza della Loggia hanno complessivamente chiarito il quadro, delineando con precisione responsabilità, dinamiche e complicità. Di recente, si è aperto un nuovo filone di inchiesta, dal quale potrebbero emergere nuovi tasselli. Attendiamo con paziente fiducia perché la verità è un pilastro della democrazia”.

Strage di Brescia, Mattarella: anche oggi respingere i tentativi di minare la democrazia

Strage di Brescia, Mattarella: anche oggi respingere i tentativi di minare la democraziaBrescia, 28 mag. (askanews) – ‘Oggi la Repubblica Italiana è Brescia, è Piazza della Loggia, è questo teatro, con la presenza e il coinvolgimento di tante persone’. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso al Teatro Grande di Brescia in occasione del 50esimo anniversario della strage di Piazza della Loggia, in cui rimasero uccise otto persone e ferite 102, alcune in modo grave e con lesioni permanenti.


Tra le persone presenti, ha sottolineato Mattarella, ‘giovani e giovanissimi, con la volontà di prendere parte a questa commemorazione, di rendere testimonianza e di stringersi attorno alla città, che avverte tuttora il trauma e la ferita di quel tragico, barbaro atto di terrorismo’. ‘I familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia, con la loro associazione, ‘continuano l’opera di custodire e promuovere la memoria. E continuano a battersi per ottenere giustizia, con coraggio e determinazione. Li ringrazio per questo impegno, esercitato tra mille ostacoli e fatiche, che ha dato un decisivo impulso alle inchieste e alla ricerca della verità’, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aggiungendo: ‘Ho appena incontrato i familiari di coloro cui fu tolta la vita. Alcuni di coloro che persero un figlio, un genitore, un coniuge, oggi non ci sono più. Desidero quest’oggi ricordare anche il loro dolore, la compostezza, la forza d’animo, la sete di verità che esprimevano e che permangono tra noi, nonostante gli anni trascorsi’.


A 50 ani dalla strage di Piazza della Loggia e dalla strategia della tensione, ‘anche oggi, per via di un quadro internazionale caratterizzato da guerra e violenza, respiriamo un’atmosfera di tensione. Pur nei suoi contorni incerti e frammentati si intravede, nel mondo, il disegno di minare i valori di libertà e democrazia che rappresentano l’unica base solida della pace e della convivenza internazionale, alimentando tensioni, esasperando i conflitti, cercando di alimentare, attraverso la diffusione di notizie false e allarmanti, la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. E’ un tentativo che, oggi, come allora, va respinto. Con fermezza, con coraggio e con fiducia nella forza della democrazia e del diritto’, ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al Teatro Grande di Brescia. ‘La nostra Repubblica – ha ricordato Mattarella – è stata difesa e rafforzata, negli anni, dal sacrificio di tanti servitori dello Stato, di tanti cittadini onesti e coraggiosi. Tra questi vi sono le donne e gli uomini che oggi ricordiamo qui, con commozione e riconoscenza: uccise e uccisi da persone miserabili, perché sostenevano e difendevano la democrazia, la libertà, i diritti per tutti. Al di là delle doverose rievocazioni, il modo per ricordarli degnamente è quello di respingere e isolare i predicatori d’odio, gli operatori di mistificazione, i seminatori di discordia. E’ quello di rivendicare e vivere i principi e i valori su cui si basa la nostra Costituzione. Quello di operare costantemente per l’unità del popolo italiano, per la diffusione della libertà e dei diritti, per un quadro internazionale che assicuri la pace nella giustizia’.


Quelle che insanguinarono l’Italia durante gli anni della strategia della tensione non possono essere definite stragi di Stato – ha sottolineato il presidente Mattarella – ‘perché era lo Stato democratico il bersaglio dei terroristi e lo Stato democratico non si identifica con complici, pavidi, corrotti, o addirittura infiltrati in apparati dello Stato per cercare di corroderlo la dall’interno’. Al contrario ‘lo Stato è costituito dalle pubbliche istituzioni che hanno resistito, rispettando le regole costituzionali, dai cittadini, dalle forze sociali, dai rappresentanti del popolo, dai partiti della nostra democrazia, da tutte le donne e gli uomini – la stragrande maggioranza – che hanno speso il loro impegno e lo spendono per la difesa della libertà e della democrazia’. ‘Nella polemica dell’epoca ci fu chi, a proposito di questa impressionante catena di attentati, parlò di stragi di Stato. E’ una definizione che suscita passioni, sollecita sdegno, ma che suscita e sollecita anzitutto una diversa riflessione’, appunto perché ‘era lo Stato democratico il bersaglio dei terroristi e lo Stato democratico non si identifica con complici, pavidi, corrotti, o addirittura infiltrati in apparati dello Stato per cercare di corroderlo dall’interno. Allo Stato – quello disegnato dalla nostra Costituzione – appartengono i magistrati, requirenti e giudicanti, le forze dell’ordine che, con fatica e tenacia, hanno condotto indagini e hanno raggiunto certezze su molti e fondamentali aspetti di quegli attentati’.


‘Complici e collusi, strateghi di morte, non rappresentano lo Stato, ma una gravissima minaccia contro la Repubblica. Hanno tradito l’Italia. Hanno tramato nell’ombra contro il loro popolo e il loro Paese. Di fronte alla guerra violenta di opposti terrorismi – nero e rosso – che – in quella stagione di sangue e di aspri conflitti internazionali – provarono a rovesciare la Repubblica e la sua democrazia, possiamo dire oggi, con certezza, che ha prevalso lo Stato, la Repubblica, il suo popolo, con i suoi autentici, leali servitori. Una vittoria che è stata di tutti i cittadini italiani, che si sono sempre raccolti, nei momenti più bui, attorno alle istituzioni e che non si sono mai lasciati sedurre dalle insidie della violenza, della lotta armata, dell’eversione. E che mai hanno reclamato l’instaurazione di misure autoritarie per sconfiggere la minaccia terroristica’. ‘L’intento immediato degli attentatori’ di piazza della Loggia – ha ricordato Mattarella – ‘era chiaro: punire e terrorizzare chi manifestava contro il neofascismo e in favore della democrazia. L’obiettivo di quel turpe attentato era, inoltre, un messaggio e un tentativo di destabilizzazione contro la Repubblica Italiana e le sue istituzioni democratiche. Con quella bomba si volevano fermare le conquiste sociali e politiche. Gli ideatori, gli esecutori, i complici di quella strage volevano riportare il tempo indietro: a una stagione oscura, segnata dall’arbitrio della violenza, dalla sopraffazione, sfociata nella guerra’. ‘Mentre, in quello stesso anno, i popoli di Portogallo e di Grecia si liberavano finalmente dell’oppressivo fardello dei regimi autoritari, in Italia vi era chi tramava e complottava per instaurarvi un nuovo regime autoritario. Contro la Repubblica, nata dalla lotta della Resistenza, che aveva indicato le sue ragioni fondanti nella democrazia, nella libertà, nel pluralismo, nella solidarietà, principi scolpiti nella Carta Costituzionale’, e l’obiettivo, ha proseguito Mattarella, era ‘provocare un clima di disordine e di paura, esasperare la popolazione, immettere nella società la sfiducia nella solidità del metodo e delle istituzioni democratiche, inaugurare una nuova stagione di repressione erano gli obiettivi della galassia di terrorismo neofascista, che si nutriva di giovani manovrati, di militanti violenti, di ideologi raffinati e perversi e di una oscura rete di complicità, costituita da silenzi, benevolenze, omissioni, coperture’. ‘La stessa matrice eversiva, lo stesso disegno criminale, fu dietro a chi aveva piazzato ordigni o lanciato bombe a Piazza Fontana, a Milano, nel 1969, a Gioia Tauro nel luglio del 1970, a Peteano, nel 1972, alla Questura di Milano nel 1973. E che, dopo la strage di Brescia, continuò a praticare quella strategia della tensione, provocando nuovi spaventosi spargimenti di sangue innocente sul treno Italicus, a pochi mesi dalla strage di Piazza della Loggia, poi a Bologna nel 1980 – la più grande strage del terrorismo neofascista – e ancora, nel 1984, di nuovo a San Benedetto Val di Sambro. Una sequenza impressionate di eventi sanguinosi, legati dall’unico filo dell’eversione nera e tutte caratterizzate da una difficile ricerca della verità storica e giudiziaria, ostacolata da inaccettabili depistaggi, errori e inefficienze’. Tuttavia ‘il desiderio di verità e giustizia non si è fermato. Le diverse sentenze che hanno riguardato la strage di Piazza della Loggia hanno complessivamente chiarito il quadro, delineando con precisione responsabilità, dinamiche e complicità. Di recente, si è aperto un nuovo filone di inchiesta, dal quale potrebbero emergere nuovi tasselli. Attendiamo con paziente fiducia perché la verità è un pilastro della democrazia’.

Europee, commissione Antimafia: sette i candidati impresentabili

Europee, commissione Antimafia: sette i candidati impresentabiliRoma, 28 mag. (askanews) – Sono sette i candidati alle elezioni europee in violazione del codice di autoregolamentazione dei partiti. Lo ha reso noto la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo leggendo l’elenco degli “impresentabili” in apertura di seduta.


Si tratta di Angelo D’Agostino, Marco Falcone, Luigi Grillo, tutti candidati nella lista Fi-Noi Moderati in diverse circoscrizioni; Alberico Gambino e Giuseppe Milazzo di Fdi; Filomena Greco candidata con la lista Stati Uniti D’Europa e Antonio Mazzeo (Pd).