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M5S, Conte a Grillo: tutto in discussione, non decidono “alcuni”

M5S, Conte a Grillo: tutto in discussione, non decidono “alcuni”Roma, 20 ago. (askanews) – Parte il “processo costituente” del Movimento 5 stelle: lo ha annunciato Giuseppe Conte in un video pubblicato sui suoi canali social, nel quale illustra anche alcune delle modalità (il coinvolgimento degli iscritti e dei simpatizzanti, compresi i minorenni, il sorteggio dei trecento che dovranno stilare un documento in vista dell’a assemblea costituente vera e propria). Ma la parte cruciale del video è la risposta piuttosto dura al post odierno del fondatore e garante M5S Beppe Grillo (che Conte non nomina esplicitamente), il quale oggi ha definito principi “non negoziabili” il nome, il simbolo e la regola del limite massimo dei due mandati per gli eletti nelle istituzioni. Decide il processo costituente, non “alcuni”, ha replicato Conte.


“Guardate, in questo processo – ha rivendicato l’ex presidente del Consiglio – non ci sono gerarchie: io stesso mi metto da parte, insieme ci mettiamo da parte con l’attuale gruppo dirigente. Lasciamo che siate voi iscritti, simpatizzanti, a indicarci le soluzioni, voi a votarle. è per questo che potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente. Sì, anche il simbolo, anche la denominazione, anche le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Anche perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti si debba decidere da parte di alcuni, arbitrariamente e preventivamente, di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare”. “In passato – ha puntualizzato Conte – non è stato così: in passato il simbolo è stato cambiato più volte, è stata cambiata anche la regola del doppio mandato, ricordate la regola del mandato zero? Non possiamo ammettere che quando queste decisioni sono prese da due, tre, quattro, cinque persone va tutto bene, quando invece è la comunità degli iscritti, nell’ambito si un processo costituente così coinvolgente, così coraggioso e rivoluzionario, ecco, questo non va bene”.


“Allora affrontiamo questo processo con animo sereno, coraggioso, affrontiamolo liberando tutte le nostre energie. Dobbiamo rilanciare la nostra originaria carica rivoluzionaria, innovativa. Il sistema politico ha sempre più bisogno del Movimento 5 stelle”, ha concluso.

Regionali, Ugolini: in Emilia R. c’è voglia di partecipazione

Regionali, Ugolini: in Emilia R. c’è voglia di partecipazioneRimini, 20 ago. (askanews) – “La cosa che sinceramente mi ha stupito è che i leader dei tre partiti di centrodestra abbiano dato l’appoggio non tanto al mio nome, ma alla mia proposta”. Così la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini, in visita al Meeting di Rimini, fa il punto sulla campagna elettorale: “Vedo che c’è molta attesa di partecipazione, c’è molta domanda di protagonismo, di poter incidere”.


“Sono proprio contenta e sono molto contenta degli incontri che sto avendo sui territori con le persone, con le realtà aziendali, con le categorie, con le enti del Terzo settore – ha spiegato Ugolini – perché vedo che c’è molta attesa di partecipazione, c’è molta domanda di protagonismo, di poter incidere, di poter progettare veramente insieme e per me ogni giorno è una scoperta molto interessante. Stiamo costruendo insieme il nostro progetto sul futuro”. Il “cambiamento di prospettiva nel governo”, cioè “mettere al centro la persona in una logica sussidiaria, rimettere al centro la famiglia, l’impresa, l’iniziativa dei cittadini, pensare ad una politica infrastrutturale e amministrativa che non complichi la vita ma la semplifichi – ha aggiunto Ugolini -, queste cose hanno fatto dire di sì i tre leader dei partiti di centrodestra”.


“Poi nel rapporto quotidiano con i rappresentanti dei partiti a livello regionale – ha concluso la candidata – ho visto che ci sono persone competenti che hanno lavorato tanto in Regione. Io ho visto che spesso noi cittadini non sappiamo qual è il peso che la Regione ha sulla nostra vita quotidiana. Io ho visto l’impegno di persone che comunque stanno cercando di migliorare la vita di tutti”.

Beppe Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si tocca

Beppe Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si toccaRoma, 20 ago. (askanews) – “Con determinazione e speranza”, Beppe Grillo conclude un suo messaggio ad “attivisti, portavoce (cioè eletti locali e in Parlamento, ndr) e sostenitori” del Movimento 5 stelle, pubblicato sul suo blog personale. In calce al testo, che appare come un nuovo tentativo di delimitare i temi e gli argomenti che possono essere oggetto di discussione in occasione dell’assemblea costituente voluta dal leader stellato Giuseppe Conte, il fondatore del Movimento si qualifica come “Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 stelle”, valori fondamentali che indica in tre “pilastri” che “non sono in nessun modo negoziabili”: nome, simbolo e limite dei mandati elettorali. Proprio sulla richiesta di Grillo di concordare in anticipo l’ambito delle materie affidate all’arbitrio dell’assemblea costituente si era consumato negli scorsi mesi un primo scontro con Conte, che ha sostenuto la necessità di affidare piena sovranità sui cambiamenti interni alla fase costituente.


Un nuovo duro segnale di battaglia interna, soprattutto considerando che proprio la regola del limite ai mandati, oltre ad essere stata fra le cause di frequenti emorragie di parlamentari migrati verso altri lidi politici, è considerata una delle principali cause della debolezza elettorale e organizzativa del Movimento da una larga parte degli esponenti di maggior rilievo e degli eletti del Movimento nelle istituzioni. “La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione”, taglia corto Grillo nel passaggio chiave del suo intervento. “Ci troviamo – avverte – a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente. Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato”.


“Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, avverte il comico genovese. “Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”. “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo – rivendica Grillo – una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.


“E poi c’è la regola del secondo mandato. Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio”. Per Grillo, quindi, “la politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. E’ un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno”.


“La regola del secondo mandato – ribadisce l’antico animatore e primo leader pubblico del M5S – è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. E’ la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali. Questi tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale”. “Vi chiedo quindi di riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”, è l’appello conclusivo di Grillo.

M5S, Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si tocca

M5S, Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si toccaRoma, 20 ago. (askanews) – “Con determinazione e speranza”, Beppe Grillo conclude un suo messaggio ad “attivisti, portavoce (cioè eletti locali e in Parlamento, ndr) e sostenitori” del Movimento 5 stelle, pubblicato sul suo blog personale. In calce al testo, che appare come un nuovo tentativo di delimitare i temi e gli argomenti che possono essere oggetto di discussione in occasione dell’assemblea costituente voluta dal leader stellato Giuseppe Conte, il fondatore del Movimento si qualifica come “Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 stelle”, valori fondamentali che indica in tre “pilastri” che “non sono in nessun modo negoziabili”: nome, simbolo e limite dei mandati elettorali. Proprio sulla richiesta di Grillo di concordare in anticipo l’ambito delle materie affidate all’arbitrio dell’assemblea costituente si era consumato negli scorsi mesi un primo scontro con Conte, che ha sostenuto la necessità di affidare piena sovranità sui cambiamenti interni alla fase costituente.


Un nuovo duro segnale di battaglia interna, soprattutto considerando che proprio la regola del limite ai mandati, oltre ad essere stata fra le cause di frequenti emorragie di parlamentari migrati verso altri lidi politici, è considerata una delle principali cause della debolezza elettorale e organizzativa del Movimento da una larga parte degli esponenti di maggior rilievo e degli eletti del Movimento nelle istituzioni. “La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione”, taglia corto Grillo nel passaggio chiave del suo intervento. “Ci troviamo – avverte – a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente. Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato”.


“Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, avverte il comico genovese. “Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”. “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo – rivendica Grillo – una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.


“E poi c’è la regola del secondo mandato. Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio”. (segue)

Regionali, de Pascale: nostra coalizione con 60 liste civiche vere

Regionali, de Pascale: nostra coalizione con 60 liste civiche vereRimini, 20 ago. (askanews) – Quella del centrosinistra in Emilia-Romagna è una coalizione “larghissima” composta da “più di sessanta liste civiche vere, cioè soggetti autonomi, non soggetti che al loro interno hanno partiti politici”. Lo ha detto il sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per il centrosinistra, Michele de Pascale, durante una visita al Meeting di Rimini.


“In Emilia Romagna il campo è larghissimo – ha spiegato de Pascale -. Io l’ho sperimentato nella mia città e forse uno dei motivi per cui sono candidato è anche perché ho dimostrato di essere una persona che è in grado di tenere insieme anche cose diverse fra loro”. “La nostra coalizione – ha aggiunto – vedrà tutte le forze del centrosinistra, tutte le forze che in questo momento sono all’opposizione del governo Meloni, e al momento ha già più di sessanta liste civiche vere, cioè soggetti autonomi, non soggetti che al loro interno hanno partiti politici. E’ una coalizione molto molto larga che sta lavorando sul programma che sarà insieme per l’Emilia-Romagna. Il nostro è un progetto per l’Emilia-Romagna, per la nostra regione perché abbiamo ben chiaro cosa dobbiamo fare e cosa vogliamo fare per la nostra regione”.

Autonomia, de Pascale: sarà arlecchinata leggi diverse per regioni

Autonomia, de Pascale: sarà arlecchinata leggi diverse per regioniRimini, 20 ago. (askanews) – “C’è altro tema non compreso fino in fondo: con l’autonomia differenziata andiamo verso un’ulteriore arlecchinata di leggi tutte diverse regioni per regione”. E su questo “il centrosinistra deve essere oltre che critico anche autocritico”. Lo ha detto il sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per il centrosinistra, Michele de Pascale, durante una visita al Meeting di Rimini.


“Quello dell’autonomia è un tema molto tecnico, molto complesso che non so quanto sia finora stato compreso a fondo da tutti i cittadini – ha detto de Pascale -. L’autonomia secondo me ha due difetti fondamentali. Il primo è quello della mancanza di solidarietà” e su questo “penso che il popolo del Meeting di Rimini non possa, al di là del vivere a Reggio Calabria o a Milano, non porsi il tema della uguaglianza di diritti e di opportunità in tutto il paese e della riduzione degli squilibri territoriali”. Poi c’è un altro tema che “non è compreso fino in fondo” secondo il sindaco: “con l’autonomia differenziata andiamo verso una ulteriore arlecchinata di leggi tutte diverse regioni per regione”. Su questo, secondo il candidato alla presidenza dell’Emilia-Romagna che è anche presidente nazionale di Upi, “anche il centrosinistra deve essere oltre che critico anche autocritico: perché io che ho una cultura dell’autonomia molto forte e che vorrei più autonomia amministrativa in questo paese vorrei più spazio per i Comuni, per le Province nell’amministrazione; però vorrei regole più semplici e uguali in tutta Italia”.


Quindi con questa legge “si sta perseguendo la via sbagliata dell’autonomia che è quella di diversificare le leggi regione per regione invece di avere regole uguali dappertutto e più responsabilizzazione dei territori. Quella è la sussidiarietà che serve”. Inoltre “se si vuole essere critici con Calderoli secondo me bisogna essere anche autocritici perché io ho parlato di autonomia differenziata con cinque governi hanno governato tutti però probabilmente eran tutti progetti sbagliati”.

Regionali, de Pascale: sì Election Day, governo decida in fretta

Regionali, de Pascale: sì Election Day, governo decida in frettaRimini, 20 ago. (askanews) – “Ho già avuto modo di dire al ministro Piantedosi che io sarei favorevole personalmente” all’idea di un election day per l’elezione in Emilia-Romagna, Liguria e Puglia. Ma “se il governo vuol prendere un’iniziativa in questo senso lo deve fare celermente”. Lo ha detto il sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna per il centrosinistra, Michele de Pascale, durante una visita al Meeting di Rimini.


“Nelle ultime tornate le giornate elettorali in Emilia-Romagna abbiamo un’affluenza elevata cinque anni fa” al contrario di dieci anni fa quando in termini di affluenza ci fu “un risultato tragico”. Quindi – ha spiegato de Pascale – “se si ritiene che il tema dell’affluenza sia un dato importante è sensata l’idea di fare un’unica tornata per le tre regioni, sicuramente sarebbe uno strumento di comunicazione più chiara ai cittadini delle tre regioni sulla data del voto e sulla partecipazione alle alle urne”. Quindi “è chiaro che lo si deve decidere in fretta – ha proseguito il candidato – perché noi siamo già in campagna elettorale e abbiamo già una campagna programmata per il 17 e 18 novembre: cambiarla non è facile, forse sarebbe più opportuno che altre” regioni “venissero sulla nostra” data. “Però se il governo vuol prendere un’iniziativa in questo senso lo deve fare celermente e come ho già avuto modo di dire al ministro Piantedosi io sarei favorevole personalmente” ha concluso il sindaco di Ravenna.

Meeting Rimini, Formigoni: Meloni persona seria, l’ha dimostrato

Meeting Rimini, Formigoni: Meloni persona seria, l’ha dimostratoRimini, 20 ago. (askanews) – “Giorgia Meloni, in questi due anni ha dimostrato di essere una persona seria, una persona impegnata e anche una che ha fatto delle scelte che questo popolo sente vere”. Lo ha detto l’ex presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, in visita al Meeting di Rimini.


Per Formigoni se la presidente del Consiglio venisse al Meeting avrebbe una grande accoglienza, come al suo arrivo due anni fa. “Innanzi tutto perché il popolo del Meeting ha sempre avuto un grandissimo rispetto per tutti gli ospiti invitati nel senso che ha fiducia negli organizzatori e quindi ritengono che ‘se avete invitato questa persona vuol dire che ha qualcosa da dire’”. E poi perché “Giorgia Meloni, in questi due anni ha dimostrato di essere una persona seria, una persona impegnata e anche una che ha fatto delle scelte che questo popolo sente vere”. Basti pensare “all’accentuazione che da al tema del crollo della natalità, la scelta di Eugenia Roccella come ministro della Famiglia, la scelta di Nordio, la scelta di Mantovano e di tanti altri. Credo che sarebbe accolta molto positivamente anche se non è detto che poi tutti votino Fratelli d’Italia” ha concluso l’ex governatore.

Bersani: sulla querela di Vannacci vado in fondo, andremo a processo

Bersani: sulla querela di Vannacci vado in fondo, andremo a processoRoma, 20 ago. (askanews) – “Sia chiaro che sulla querela del generale Vannacci andrò fino in fondo. Voglio andare al processo. La mia domanda, ancorché in forma scherzosa ed evidentemente non diretta a offendere Vannacci ma a criticare le opinioni che esprime, era e resta vera e sostanziale: se cioè qualcuno, per di più con le stellette, possa definire anormali degli esseri umani, racchiusi in una categoria, senza che questo venga considerato quantomeno un insulto e non una constatazione. Se nell’anno di grazia 2024 si decidesse che è possibile ci sarebbe davvero di che preoccuparsi”. Così Pierluigi Bersani, in una nota.

Meeting, Mattarella: essenziale camminare insieme di fronte all’orrore

Meeting, Mattarella: essenziale camminare insieme di fronte all’orroreRoma, 20 ago. (askanews) – Il tema della 45esima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, che si apre oggi a Rimini, “esprime le radici culturali del Meeting proponendo uno sguardo aperto alle straordinarie trasformazioni che stiamo vivendo”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz.


“Si vuole ricercare l’essenziale – afferma il Capo dello Stato – proprio mentre i flussi globali delle informazioni diventano fiumi in piena, mentre le tecnoscienze ci mostrano soluzioni fino a ieri inimmaginabili, mentre le opportunità offerte ai singoli ripropongono la fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo. Eppure, a fronte di tante nuove chances per l’umanità, tocchiamo con mano l’orrore, le atrocità e l’escalation delle guerre, le volontà di dominio, con un drammatico ritorno al passato. Sentimenti di paura, sfiducia, talvolta indifferenza, non di rado rancore e odio, si riaffacciano. Per questo essenziale è rimettere al centro la persona. Il desiderio di vita e di pienezza, nella relazione con la comunità”. L’essenziale, sottolinea Mattarella, “non sta nell’io separato, autosufficiente, ma nell’incontro con l’altro, nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire. L’impegno educativo e culturale, di cui il Meeting si fa testimone, ha grande valore”.