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L’ultima mossa di Fdi in favore dei balneari

L’ultima mossa di Fdi in favore dei balneariRoma, 27 mag. (askanews) – A seguito dell’ultima sentenza della VII sezione del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha inviato una lettera al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiedendo di sollevare presso la Corte costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del massimo organo della giustizia amministrativa.


“Guardiamo con preoccupazione all’ultima pronuncia del Consiglio di Stato, laddove in più punti essa sembra travalicare i poteri della giustizia amministrativa finendo con l’invadere la sfera legislativa propria del Parlamento”, dichiara in una nota Foti. “In questa ultima pronuncia – prosegue – il Consiglio di Stato torna a ribadire la propria competenza non solo in ordine all’obbligo di disapplicare le disposizioni nazionali contrarie ma chiarisce altresì che, secondo l’interpretazione sostenuta, tale disapplicazione debba avvenire ‘senza che ciò possa essere condizionato o impedito da interventi del legislatore’. Un assunto che riteniamo infondato e che contraddice lo spirito stesso della legislazione di derivazione comunitaria, che prevede che una Direttiva (in questo caso la Bolkestein) venga recepita con specifiche norme di legge”. “Riteniamo pertanto ineludibile che sia la Corte costituzionale a pronunciarsi circa il corretto esercizio della potestà giurisdizionale. Lo facciamo – conclude Foti- a difesa di un organo eletto direttamente dal popolo che deve mantenere il diritto di poter esercitare le proprie prerogative, con lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione”.

Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare la follia di Netanyahu

Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare la follia di NetanyahuRoma, 27 mag. (askanews) – “Sono molto colpita da quello che è accaduto anche questa notte io lo dico con nettezza: da ottobre noi chiediamo un cessate il fuoco immediato a Gaza e di fermare la follia di Netanyahu con questo attacco a Rafah”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.


“L’Unione Europea si deve muovere con una voce sola e forte per fermare questa follia perché, come abbiamo detto dall’inizio, si sta traducendo in un’ecatombe, dopo già l’inaccettabile numero di morti civili, più di 35 mila. La popolazione palestinese per il 40% è fatta di minori, di ragazze e di ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare e che non possono essere puniti collettivamente per il brutale attentato terroristico del 7 ottobre”, ha aggiunto. “In questo momento serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas e per fermare questo massacro di civili che non è accettabile ed è gravissimo che Netanyahu prosegua nonostante la Corte Internazionale di Giustizia si sia espressa per fermare questo attacco a Rafah. Non c’è nessun paese al mondo che si possa permettere di calpestare i principi del diritto internazionale”, ha sottolineato.

Premierato, Schlein: leggerezza Meloni è allucinante

Premierato, Schlein: leggerezza Meloni è allucinanteRoma, 27 mag. (askanews) – Giorgia Meloni “nel giro di 24 ore è passata da ‘o la va o la spacca’ al ‘chissenefrega dell’esito’. E’ allucinante la leggerezza con cui questa presidente del Consiglio scambia la Carta Costituzionale, che ci deve tenere insieme tutti, con il suo destino personale”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.


“Anche per questo noi ci batteremo contro questa riforma che indebolisce il parlamento, indebolisce la figura del Presidente della Repubblica e quindi indebolisce la democrazia, perché se tu sei chiamato solo una volta ogni cinque anni a essere libero di acclamare un capo quello che accade è che il resto dei cinque anni quel capo decide da solo: questo non è più democrazia per i cittadini, è meno democrazia”, ha aggiunto.

Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare follia Netanyahu

Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare follia NetanyahuRoma, 27 mag. (askanews) – “Sono molto colpita da quello che è accaduto anche questa notte io lo dico con nettezza: da ottobre noi chiediamo un cessate il fuoco immediato a Gaza e di fermare la follia di Netanyahu con questo attacco a Rafah”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.


“L’Unione Europea si deve muovere con una voce sola e forte per fermare questa follia perché, come abbiamo detto dall’inizio, si sta traducendo in un’ecatombe, dopo già l’inaccettabile numero di morti civili, più di 35 mila. La popolazione palestinese per il 40% è fatta di minori, di ragazze e di ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare e che non possono essere puniti collettivamente per il brutale attentato terroristico del 7 ottobre”, ha aggiunto. “In questo momento serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas e per fermare questo massacro di civili che non è accettabile ed è gravissimo che Netanyahu prosegua nonostante la Corte Internazionale di Giustizia si sia espressa per fermare questo attacco a Rafah. Non c’è nessun paese al mondo che si possa permettere di calpestare i principi del diritto internazionale”, ha sottolineato.

Salvini attacca il segretario generale della Nato Stoltenberg

Salvini attacca il segretario generale della Nato StoltenbergNapoli, 27 mag. (askanews) – “Stamattina mi dicono che il segretario generale della Nato, Stoltenberg, a Sofia, continua a ribadire che le armi italiane e le armi europee dovrebbero colpire e uccidere in Russia. Questo signore è pericoloso, perché parlare di terza guerra mondiale, di armi occidentali, europee e italiane che vadano a colpire e uccidere nel cuore della Russia mi sembra molto molto pericoloso, avventato. Quindi che chi può lo fermi”. A dirlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parlando a Napoli a margine del sopralluogo tecnico in occasione della conclusione lavori seconda Stazione Marittima nell’area del molo Beverello.

Europee, Meloni: maggiori poteri a Ue suicidio, noi per cambio passo

Europee, Meloni: maggiori poteri a Ue suicidio, noi per cambio passoRoma, 27 mag. (askanews) – “Penso che l’Europa debba cambiare nelle proprie priorità. La sfida è che l’Europa si occupi di meno cose: ha pensato di dover normare le cose più minime della vita dei cittadini, con quello che si è rivelato un attacco alle libertà dei cittadini, quando non sapeva occuparsi delle grandi cose. Io voglio più sussidiarietà: l’Europa fa meno cose e le fa meglio. Sarebbe un cambio di passo di cui l’Europa si gioverebbe”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Giù la maschera’ su Radio1 Rai.


“Penso che l’Italia sia tornata centrale e dovremmo esserne contenti – ha aggiunto -. Oggi tutti capiscono che siamo quelli che possono fare la differenza, lavoriamo per cambio di passo. Con von der Leyen ho avuto una colaborazione istituzionale, perchè è presidente della Commissione, ho portato a casa i risultati pur stando all’opposizione. Con serietà, credibilità e proposte concrete le cose cambiano”. Poi “bisogna intendersi su cosa si intende essere a favore o contro l’Europa” perchè dare più poteri all’Europa sarebbe “un suicidio” perchè “l’Europa si è occupata di tutto e si è occupata male di tutto”.

Schlein: quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbice

Schlein: quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbiceRoma, 27 mag. (askanews) – “Quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbice. Questi tagli di 250 milioni sono gravissimi e il criterio è del tutto insensato perché tagliano in proporzione di più ai Comuni che stanno investendo più risorse del Pnrr. Rischiamo che i Comuni che stanno costruendo nidi e case della comunità con il Pnrr poi a causa dei tagli del governo non abbiamo le risorse per assumere educatrici ed educatori e personale sanitario che ci lavori dentro. Rischiano di diventare cattedrali nel deserto. Peraltro avevano già tagliato ai Comuni 16 miliardi del Pnrr. Meloni si conferma veramente la regina dell’austerità”. Lo afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al Corriere della sera.


Per Schlein la premier sui fondi alla sanità “mente e sono gli stessi dati del governo a smentirla. La spesa sanitaria non si calcola in valori assoluti ma sul Pil, e da quando siede a Palazzo Chigi sta scendendo a livelli pre-pandemia. Si prevede che scenda al 6,2% del Prodotto interno lordo nel 2027, che sarebbe il minimo storico degli ultimi vent’anni. Se vogliono fare la cosa giusta basta che votino insieme a noi la proposta di legge che porta la mia prima firma e che maggioranze di destra hanno votato anche a livello regionale. Chiediamo di far arrivare progressivamente la spesa sanitaria alla media europea del 7,5% del Pil. E chiediamo di sbloccare le assunzioni in quel settore, che sono state bloccate nel 2009 da un governo di cui lei faceva parte. Solo così potremo ridurre le liste d’attesa, altre soluzioni favoriscono comunque il privato a danno della sanità pubblica”.

Meloni: no a maggioranze arcobaleno che fanno l’Europa debole

Meloni: no a maggioranze arcobaleno che fanno l’Europa deboleRoma, 26 mag. (askanews) – “Non sono abituata a dare patenti di presentabilità, sarà che a me sono state date per una vita. Penso che queste cose le decidano i cittadini”. Intervistata da Monica Maggioni a ‘In mezz’ora’ su Raitre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rimanda all’esito del voto dell’8 e 9 giugno per il rinnovo dell’Europarlamento la questione della formazione di una maggioranza per il nuovo governo dell’Unione europea, rispondendo, in particolare, alla domanda se una eventuale coalizione tra i gruppi del Partito popolare europeo e dei Conservatori europei (presieduti dalla stessa Meloni) debba spingersi fino a comprendere i nazionalisti euroscettici di Identità e democrazia (di cui fa parte la Lega).


“Tutti sanno – ha spiegato Meloni – che il mio obiettivo principale in Europa è quello di cercare di costruire una maggioranza alternativa a quella che ha governato l’Europa in questi anni. Il mio obiettivo è una maggioranza di centrodestra e quindi mandare la sinistra all’opposizione anche in Europa”, non solo “perché io penso che le ricette della sinistra siano sbagliate ma penso anche, com’è stato ampiamente dimostrato in Italia, che le maggioranze arcobaleno alla fine producono solo compromessi al ribasso e noi non siamo nella stagione storica nella quale possiamo permetterci un’Europa debole che fa compromessi a ribasso”.“Noi – ha proseguito la premier – abbiamo bisogno di un’Europa che abbia una visione, che si concentri sulle cose importanti, che sappia dirci come difendere i nostri cittadini, come facciamo a difendere le nostre imprese, come facciamo a difendere i nostri confini, come facciamo ad avere un ruolo nelle grandi crisi che si stanno aprendo nel mondo e purtroppo, se si mette insieme un pezzo di centrodestra e un pezzo di centrosinistra, non si riesce ad arrivare a delle soluzioni”.


“Io voglio un’Europa – ha affermato Meloni – che abbia una visione e chi dovesse far parte di quella maggioranza, questo dipenderà dal giudizio dei cittadini perché bisognerà guardare i risultati” del voto “per capire quali sono le maggioranze possibili. Sicuramente io non sono disposta a fare maggioranze con la sinistra questo sicuramente no, tutto il resto si vedrà”.“In passato – ha continuato la premier – abbiamo avuto un’Europa che pretendeva di occuparsi delle minutaglie della vita dei cittadini, cioè delle cose delle quali tranquillamente si possono occupare gli Stati nazionali, e che invece non riusciva a occuparsi delle cose che le competevano, sulle quali gli Stati nazionali non sono in grado di competere da soli. Noi – ha esemplificato la presidente del Consiglio – non abbiamo avuto una politica estera, non abbiamo avuto una politica di difesa, non abbiamo avuto una politica di approvvigionamento energetico seria, non abbiamo avuto una politica di approvvigionamento sulle materie prime, non abbiamo avuto la capacità di stare sugli scenari di crisi. L’approccio di un’Europa che deve accentrare tutto è sbagliato, serve un’Europa che si occupi delle cose che le competono, che sono molte di meno di quelle delle quali si è occupata” finora. “E’ il modello confederale”, quello sostenuto dai Conservatori di Ecr-Fdi, “che è l’esatto contrario di quello federale. E’ un modello – ha concluso Meloni – portato avanti anche da moltissimi dei padri costituenti dell’Europa, che è un modello di Europa molto più efficace”.


 

Meloni: se il referendum sul premierato non passa, non lascio

Meloni: se il referendum sul premierato non passa, non lascioRoma, 26 mag. (askanews) – Sulla riforma istituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio “non mi fa paura l’idea del referendum e non lo considero e non lo considererò mai come un referendum su di me. Questo non è un referendum sul presente dell’Italia ma sul futuro dell’Italia”. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a ‘In mezz’ora su Rai Tre.


“‘O la va o la spacca – ha spiegato la premier rispondendo a una domanda di Monica Maggioni su unaffermazione recentemente utilizzata dalla stessa Meloni – era perché mi hanno chiesto se ‘non pensa che possa essere pericoloso’” affermare questo, che “‘può portarle dei problemi se poi la riforma non passa? Ma chi se ne importa! – ha sottolineato Meloni -, se la riforma non passa vorrà dire che gli italiani non l’avranno condivisa ma da da questo a dire che se perdo il referendum mi dimetto forse non ci stiamo capendo: io arrivo alla fine dei miei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata quando avrò finito il mio lavoro, tutto il resto sono speranze della sinistra”.

Premierato, Meloni: se referendum non passa non importa. Non lascio

Premierato, Meloni: se referendum non passa non importa. Non lascioRoma, 26 mag. (askanews) – Sulla riforma istituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio “non mi fa paura l’idea del referendum e non lo considero e non lo considererò mai come un referendum su di me. Questo non è un referendum sul presente dell’Italia ma sul futuro dell’Italia”. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a ‘In mezz’ora’ su Rai Tre.


“‘O la va o la spacca’ – ha spiegato la premier rispondendo a una domanda di Monica Maggioni su una”affermazione recentemente utilizzata dalla stessa Meloni – era perché mi hanno chiesto se ‘non pensa che possa essere pericoloso’” affermare questo, che “‘può portarle dei problemi se poi la riforma non passa’? Ma chi se ne importa! – ha sottolineato Meloni -, se la riforma non passa vorrà dire che gli italiani non l’avranno condivisa ma da da questo a dire che se perdo il referendum mi dimetto forse non ci stiamo capendo: io arrivo alla fine dei miei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata quando avrò finito il mio lavoro, tutto il resto sono speranze della sinistra”.