Palazzo Chigi: urgente il cessate il fuoco a Gaza, riprendere il negoziato a DohaRoma, 9 ago. (askanews) – “L’Italia sostiene gli sforzi di Stati Uniti, Egitto e Qatar per giungere a un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. E’ quanto afferma Palazzo Chigi in una nota aggiungendo che “un cessate il fuoco a Gaza risulta sempre più urgente per porre fine alle sofferenze della popolazione civile, per assicurare la necessaria assistenza umanitaria e per favorire una de-escalation a livello regionale”.
L’Italia – conclude palazzo Chigi – esorta tutte le parti del conflitto ad accogliere senza ulteriore indugio l’invito dei mediatori alla ripresa dei negoziati a Doha il prossimo 15 agosto con l’obiettivo di finalizzare un accordo”.
Giustizia, Pittalis: Fi impegnata in modifica legge SeverinoRoma, 9 ago. (askanews) – “Forza Italia è ora impegnata a intervenire a una modifica della legge Severino per evitare, in barba la principio di presunzione di innocenza, che gli amministratori pubblici condannati in primo grado debbano essere sospesi dalle funzioni. Abbiamo assistito a casi di sindaci, consiglieri regionali e presidenti di regione condannati in primo grado e poi assolti in appello perché il fatto non sussiste. Carriere stroncate, vite distrutte senza che nessuno ne paghi le conseguenze tantomeno in termini disciplinari. E’ anche la ragione per la quale riteniamo che sia arrivato il momento per accelerare i tempi in Parlamento per la approvazione della legge sulla separazione delle carriere e la riforma del Csm”. Lo dichiara a Tgcom il deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera, Pietro Pittalis.
Quanto alla abolizione del reato di abuso di ufficio, Pittalis ricorda che “ha subito una serie di modifiche dal 1990 fino al 2020 nel tentativo di precisare i connotati della condotta punibile ma senza conseguire gli obiettivi prefissati, spesso per responsabilità della magistratura che ha sempre trovato il modo di vanificare gli sforzi del legislatore riallargando i margini applicativi della fattispecie. E’ una norma incriminatrice desueta e dannosa, percepita dagli amministratori e dai funzionari pubblici come la causa di una esposizione ad un rischio elevato di responsabilità penale. Pensando ai danni prodotti dal solo avvio delle indagini, determinando la paralisi dell’azione amministrativa in un momento storico in cui occorre portare a compimento le opere pubbliche legate al Pnrr, rappresenta un ostacolo alla ripresa del Paese con un costo di circa il 2% del Pil”. “I numeri confermano che è una norma desueta e dannosa poiché, a fronte di un numero di iscrizioni nel registro degli indagati, solo una esiguità di queste si trasforma in sentenze di condanna. Per questa ragione la maggioranza – prosegue l’esponente azzurro – ha ritenuto di abolire un reato che non ha nessuna necessità in un sistema e che crea solo un sovraccarico di lavoro alle procure della Repubblica. Le modifiche non hanno avuto alcun effetto anzi, abbiamo assistito a una giurisprudenza creativa che si è ancorata ai principi di ordine generale stabiliti dall’art. 97 della Costituzione. E’ inammissibile continuare ad alimentare un sistema che ha determinato la paura della firma anche perché si è trattato di un reato utilizzato dalla magistratura requirente come una sorta di grimaldello per ingerirsi nell’attività della pubblica amministrazione. Anche i sindaci di centrosinistra hanno sollecitato l’abrogazione perchè, a fronte di oltre 4500 iscrizioni nel registro di indagati, solo poche si concludono con sentenze di condanna”.
Autonomia, Calderoli: quesito che abroga intera legge inammissibileRoma, 9 ago. (askanews) – “La mia valutazione sul coinvolgimento del popolo è sempre positiva. Le regole però devono valere per tutti: nel 2015 il referendum che avevo promosso per l’abrogazione di un articolo della legge Fornero aveva visto 650mila adesioni ma fu poi dichiarato inammissibile perché toccava troppe materie, perché la riforma delle pensioni era collegata alla manovra. Anche l’autonomia è un collegato alla legge di bilancio per cui, fermo restando la potestà della Cassazione sulla decisione, tutta questa operazione mi pare più mediatica e politica che referendaria. Tutti poi sanno che il quesito che chiede l’abolizione dell’intera legge è smaccatamente inammissibile tanto è vero che le regioni contrarie al’autonomia hanno scelto anche una strada diversa con n quesito parziale. Anche perché non va dimenticato che stiamo parlando di una legge, per così dire, costituzionalmente necessaria”. Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli (Lega) in una intervista al Sole 24 Ore commentando la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.
Lega, Salvini: Vannacci non sta fondando nessun partitoRoma, 8 ago. (askanews) – “Ho messaggiato ieri con Vannacci. Non sta fondando nessun partito”. Lo ha detto Matteo Salvini al caffè della Versiliana.
“Dopodomani sera – ha annunciato – Vannacci sarà a una festa della Lega in provincia di Bergamo, il 6 ottobre sarà sul palco di Pontida e con la sua identità e le sue idee penso possa essere parte di una squadra che ha l’ambizione di cambiare in meglio l’Italia e l’Europa. Leggere alcuni giornali è surreale”. “Io ringrazio Repubblica perché se non ci fossero stati Repubblica e Corriere non avrei conosciuto Vannacci, una bellissima persona. Sono contento rappresenti gli italiani a Bruxelles. Fino all’anno scorso Vannacci era un valoroso generale che aveva scritto un libro autoprodotto e senza l’aiuto di Repubblica e Corsera e La7 sarebbe stato diffuso tra i suoi amici. Hanno scritto che è un delinquente, omofobo, razzista, fascista: se uno è così brutto e cattivo per Repubblica io ho avuto voglia di conoscerlo. È una persona positiva, leale, onesta anche se non condivido al 100% le sue idee”, ha concluso.
Governo, Salvini: determinati ad arrivare fino al 2027Roma, 8 ago. (askanews) – “Si mettano l’anima in pace: checché ne scrivano Repubblica e Corriere della Sera. La nostra determinazione è arrivare fino al 2027”. Lo ha detto Matteo Salvini al Caffè della Versiliana.
“Ho letto che ci doveva essere un vertice di centrodestra…aria di burrasca, allora chiamo Giorgia e le chiedo ‘c’è il vertice?’ No. Titolo di Repubblica: salta il vertice di centrodestra. Vertice che aveva convocato Repubblica. Non ho le mie giornate in base a quello che Corsera con Gramellini o Repubblica dicono. Si inventano partiti, si inventano litigi”, ha aggiunto.
Meloni al presidente dell’Iran: evitare un’ulteriore escalationRoma, 8 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Islamica d’Iran, Masoud Pezeshkian. Lo rende noto Palazzo Chigi.
La presidente Meloni – spiega la nota – ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l’interlocutore a evitare un’ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo. Meloni ha infine reiterato il costante impegno dell’Italia a favorire la pace e la stabilità della regione attraverso il necessario raggiungimento del cessate il fuoco nella Striscia, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento dell’aiuto umanitario alla popolazione civile.
M.O., Meloni a presidente Iran: evitare ulteriore escalationRoma, 8 ago. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione in Medio Oriente, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Islamica d’Iran, Masoud Pezeshkian. Lo rende noto Palazzo Chigi.
La presidente Meloni – spiega la nota – ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l’interlocutore a evitare un’ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo. Meloni ha infine reiterato il costante impegno dell’Italia a favorire la pace e la stabilità della regione attraverso il necessario raggiungimento del cessate il fuoco nella Striscia, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento dell’aiuto umanitario alla popolazione civile.
Marcinelle, Meloni: lasciato segno indelebile, memoria vive ancoraRoma, 8 ago. (askanews) – “La tragedia avvenuta l’8 agosto 1956 nella miniera del Bois du Cazier di Marcinelle in Belgio ha lasciato un segno indelebile nella storia nazionale ed europea. L’Italia ha pagato il tributo più pesante: 136 su 262 minatori erano nostri connazionali. Italiani che avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la loro terra per sostenere, con dignità e spirito di servizio, la Nazione che li aveva accolti. Senza pretese, ma con umiltà e dedizione. Il buio di una miniera distante migliaia di chilometri dai loro luoghi d’origine ha inghiottito le loro vite, ma la memoria di questi figli d’Italia vive ancora nella riconoscenza della comunità nazionale”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una nota.
“Oggi, infatti, l’Italia celebra la ‘Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’: ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato ministro Mirko Tremaglia per ricordare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e omaggiare il loro contributo allo sviluppo delle Nazioni che hanno scelto come ‘seconda Patria’”, aggiunge. “Marcinelle è una delle pagine più drammatiche della grande storia dell’emigrazione italiana. Una storia di sconfitte, di sacrifici, di privazioni ma anche di luminosi successi, di battaglie vinte e risultati straordinari. In questa giornata, onoriamo anche questa grande storia e rinnoviamo il legame con i nostri connazionali all’estero, uomini e donne innamorati dell’Italia e che contribuiscono a rendere la nostra Patria amata e apprezzata nel mondo”, conclude.
Marcinelle, Mattarella: monito ineludibile per la dignità del lavoroRoma, 8 ago. (askanews) – “Da ventitré anni la data del disastro minerario di Marcinelle del 1956 ha dato vita alla Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La portata della tragedia che sessantotto anni fa sconvolse 262 famiglie – di cui 136 italiane – le ha fatto assumere una fortissima carica simbolica”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 68° anniversario della tragedia di Marcinelle e della 23 Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.
“Quanto accadde al Bois du Cazier è dunque un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti lavoratori italiani deceduti all’estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani”, sottolinea il Capo dello Stato ricordando che “fin dal suo primo articolo la Costituzione della Repubblica stabilisce un vincolo ideale inscindibile tra democrazia e lavoro. Il pieno rispetto della dignità dei lavoratori ne è un principio fondamentale, affermato anche al livello internazionale; un obiettivo che, tuttavia, non è stato ancora pienamente raggiunto. Svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza è la prima elementare condizione”. “Marcinelle e le altre tragedie che hanno coinvolto migranti italiani nei cinque continenti costituiscono ancora oggi un monito ineludibile a promuovere la dignità del lavoro, valore irrinunciabile della identità della nostra comunità – conclude Mattarella -. A quanti hanno perso familiari, amici e colleghi, vittime del lavoro, al Bois du Cazier e in altre parti del mondo, rinnovo l’espressione dei sentimenti di vicinanza e di solidarietà della Repubblica”.
Piantedosi: i centri per migranti in Albania abbattono le spese. Il Pd non è d’accordoMilano, 7 ago. (askanews) – “L’attuazione del progetto ha subito un ritardo di alcune settimane per problemi tecnici legati alle condizioni geologiche del terreno che hanno richiesto un’attività di verifica e consolidamento e all’ondata prolungata di caldo anomalo che ha determinato un necessario rallentamento dei lavori a tutela della salute degli stessi lavoratori impegnati sul posto”. Lo ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il question time alla Camera in merito alla realizzazione dei centri per i migranti in Albania.
“Il costo complessivo del progetto è riferito all’arco di cinque anni: parliamo, quindi, di circa 160 milioni all’anno” ha ricordato il ministro, sottolineando che “si tratta di un investimento che consentirà di abbattere le spese della gestione dell’accoglienza che sono oggi pari a circa un 1,7 miliardi di euro all’anno, che il governo in carica ha ereditato da epoche precedenti caratterizzate da arrivi massicci ed incontrollati di migranti”. La posizione del Pd. “Il Pd interroga il ministro Piantedosi per conoscere i tempi per l’apertura dei centri per i migranti in Albania e lui non risponde. Persino la Presidente Meloni e il sottosegretario Mantovano hanno ammesso i continui slittamenti dei tempi per l’apertura, che era prevista per il 20 maggio. Oggi invece il ministro sembra sia stato colpito da un’amnesia fulminante”. Lo dichiara il deputato dem Matteo Mauri intervenendo in replica al question time sui ritardi nella realizzazione dei Centri per i migranti in Albania.
“Il ministro Piantedosi poi ha provato a dire che le spese per l’Albania abbatterebbero le spese di gestione dell’accoglienza. Una vera assurdità, una vera e presa in giro perché è evidente a tutti che quei soldi vengono buttati via per fare una cosa inutile, oltre che censurabile per il rispetto dei diritti umani. Cioè vengono sprecati per un’operazione di pura propaganda!” ha continuato Mauri, che insieme ai colleghi del Pd Amendola, Bonafé e Orfini aveva fatto a maggio un blitz in Albania per verificare lo stato dei lavori del centro. “Una notizia nuova però il Ministro Piantedosi involontariamente l’ha data: i costi sono lievitati a 160 milioni l’anno, cioè 800 milioni totali. Ben 150 milioni in più di quelli preventivati. Una cosa veramente assurda. Invece di investire in Albania il Governo dovrebbe usare quelle risorse per le forze dell’ordine e per il sistema di accoglienza, di integrazione e inclusione”, ha dichiarato la vicepresidente del Gruppo Pd, Simona Bonafé che ha illustrato l’interrogazione a Piantedosi.