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M.O., Camera prende provvedimenti dopo esposizione bandiere Palestina

M.O., Camera prende provvedimenti dopo esposizione bandiere PalestinaRoma, 23 mag. (askanews) – “Alla luce della pericolosità dell’atto posto in essere oggi, che ha prodotto grave rischio alla vita dello stesso autore del gesto e all’altrui incolumità, è stato stabilito – sentito il Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana e il Presidente del Comitato per la sicurezza Sergio Costa – di interdire al responsabile l’accesso a Montecitorio e ai palazzi della Camera, in attesa delle decisioni che saranno assunte in sede di Comitato per la sicurezza, che sarà convocato nei prossimi giorni”. E’ quanto comunica l’Ufficio stampa della Camera, dopo che l’ex parlamentare dei Verdi, Stefano Apuzzo, camminando sul cornicione ha raggiunto il balcone principale di Montecitorio e esposto due bandiere della Palestina.

Europee, Censis: “Italia astensionista, sonnambula e rancorosa”

Europee, Censis: “Italia astensionista, sonnambula e rancorosa”Roma, 23 mag. (askanews) – “Le politiche di sostegno alla genitorialità sono in ritardo rispetto ad altri Paesi, il tasso di astensione alle elezioni è solo l’ultimo dei sintomi di un Paese caduto nel sonnambulismo e nel rancore. Studiare sembra non servire più perché l’ascensore sociale si è bloccato. Siamo seduti su una bomba ad orologeria. Le politiche di sostegno alla genitorialità sono in estremo ritardo rispetto a tutti gli altri Paesi europei. L’80% degli italiani è convinto che avrebbe meritato di più sul lavoro, il 50% che avrebbe meritato di più nella vita. Sono tutti dati che fotografano un Paese in preda al rancore”. E’ quanto afferma Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis durante la nuova puntata del Podcast di Fondazione Leonardo curato da Jaime D’Alessandro, “2050, Manuale di sopravvivenza nell’Italia del presente”, nel quale l’autore cerca di analizzare come siamo arrivati ad una situazione del genere, cosa è successo dagli anni Novanta in poi e come siamo giunti a quella che viene chiamata “una cocente disillusione rispetto agli investimenti economici e alle aspettative sul piano emotivo”.


“Noi veniamo da un modello di sviluppo che ha reso grande il Paese, dal dopoguerra in avanti, in cui c’era un patto sociale non scritto, una tacita promessa secondo cui i figli sarebbero stati meglio dei padri. Questo è stato vero fino agli anni ’70 – prosegue Valerii – oggi invece viviamo una fase diversa e questa promessa è stata disattesa. Avere la percezione che questa promessa del progresso e della modernità non è stata mantenuta rende le persone inquiete. Il tasso di astensione che ormai registriamo da anni in tutte le elezioni, è solo l’ultimo dei sintomi di un Paese caduto nel sonnambulismo, di una società che si fonda sul rancore”.

Meloni: voto decisivo, è una sfida tra due modelli di Europa

Meloni: voto decisivo, è una sfida tra due modelli di EuropaRoma, 23 mag. (askanews) – “Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel quale i cittadini italiani ed europei saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un gigante burocratico che pretende di regolamentare ogni aspetto della nostra vita e che è nemico delle specificità nazionali; dall’altra, un’Europa consapevole di se stessa e della sua proiezione geopolitica, che concentra le sue risorse sulle materie nelle quali può dare un valore aggiunto, a partire dalla politica estera e di sicurezza comune, e lascia tutto il resto alla sovranità delle Nazioni, nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito dai trattati”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio al network “Ditelo sui tetti”.


“Noi crediamo in questo secondo modello, e stiamo lavorando per costruirlo”, aggiunge. “L’Europa che abbiamo nella mente e nel cuore – prosegue la premier – deve saper ritrovare il suo bene più prezioso: l’orgoglio della propria storia, della propria identità e delle proprie radici. Un’Europa che sappia ritrovare, cioè, la sua anima, ovvero ciò che per millenni l’ha resa un faro di civiltà. Perché non dobbiamo dimenticare che l’Europa è la terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato quella perfetta sintesi che ha fertilizzato il terreno nel quale è nata la separazione tra Stato e Chiesa, è cresciuto lo nato lo Stato sociale, si è formata una società che mette al centro la difesa della vita, la tutela della dignità umana e la cura per i più fragili e gli ultimi”.

Europee,Meloni: voto decisivo, è sfida tra due modelli di Europa

Europee,Meloni: voto decisivo, è sfida tra due modelli di EuropaRoma, 23 mag. (askanews) – “Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel quale i cittadini italiani ed europei saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un gigante burocratico che pretende di regolamentare ogni aspetto della nostra vita e che è nemico delle specificità nazionali; dall’altra, un’Europa consapevole di se stessa e della sua proiezione geopolitica, che concentra le sue risorse sulle materie nelle quali può dare un valore aggiunto, a partire dalla politica estera e di sicurezza comune, e lascia tutto il resto alla sovranità delle Nazioni, nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito dai trattati”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio al network “Ditelo sui tetti”.


“Noi crediamo in questo secondo modello, e stiamo lavorando per costruirlo”, aggiunge. “L’Europa che abbiamo nella mente e nel cuore – prosegue la premier – deve saper ritrovare il suo bene più prezioso: l’orgoglio della propria storia, della propria identità e delle proprie radici. Un’Europa che sappia ritrovare, cioè, la sua anima, ovvero ciò che per millenni l’ha resa un faro di civiltà. Perché non dobbiamo dimenticare che l’Europa è la terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato quella perfetta sintesi che ha fertilizzato il terreno nel quale è nata la separazione tra Stato e Chiesa, è cresciuto lo nato lo Stato sociale, si è formata una società che mette al centro la difesa della vita, la tutela della dignità umana e la cura per i più fragili e gli ultimi”.

M.O.,bandiere Palestina sventolano su balcone Montecitorio.Rimosse

M.O.,bandiere Palestina sventolano su balcone Montecitorio.RimosseRoma, 23 mag. (askanews) – Due bandiere della Palestina sono state esposte sul balcone principale di Montecitorio.


Autore del gesto è stato Stefano Apuzzo, ex parlamentare dei Verdi, e dunque con accesso al Palazzo. L’uomo è uscito dalla finestra e camminando sul cornicione ha raggiunto il balcone, esponendo le bandiere e urlando “Basta armi italiane per il genocidio in corso a Gaza. Liberare gli ostaggi”. E’ poi tornato indietro per la stessa via. Le bandiere sono state rimosse dopo alcuni minuti dai commessi della Camera.

Schlein: Toti si dimetta, opportunità politica prima di sentenza

Schlein: Toti si dimetta, opportunità politica prima di sentenzaRoma, 23 mag. (askanews) – “Quello che emerge in Liguria è estremamente grave, c’è una rete di corruzione, poi sulle responsabilità penali individuali non sta a noi esprimere un giudizio, lasciamo lavorare la magistratura” ma “chiediamo le dimissioni di Toti da governatore perchè c’è una questione di opportunità politica che viene prima della sentenza, la Liguria non può restare appesa”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, intervistata a L’aria che tira su La7.


“Dobbiamo tenere alta la guardia e spezzare il legame tra corruzione e criminalità, dobbiamo farlo con gli strumenti adeguati e quelli messi in campo dal governo non sono adeguati” ha concluso Schlein.

Europee, Conte: rischio terza guerra mondiale, si vota per evitarla

Europee, Conte: rischio terza guerra mondiale, si vota per evitarlaRoma, 23 mag. (askanews) – Il mondo è sull’orlo della terza guerra mondiale e il voto alle elezioni europee è “l’ultimo bivio”: lo ha scritto su X il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilanciando un titolo dal sito del Fatto quotidiano con le ultime notizie sul conflitto in Europa: “Ucraina, New York Times: Casa bianca apre a Kiev sull’utilizzo di armi Usa in Russia. Francia testa missile con capacità nucleare”. “Questa – ha commentato Conte – è la situazione. E c’è chi propone di mettere l’elmetto in testa ai nostri ragazzi. Noi dobbiamo alzare la voce e usare la matita a giugno per evitare la Terza Guerra Mondiale, per dar loro un futuro”.


“Si avanza verso un conflitto dalle conseguenze incontrollabili, abbiamo di fronte – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – una potenza nucleare. Il partito unico e trasversale delle armi non molla. Sotto elezioni parlano di ‘pace’ ma nelle aule votano per le armi e per la guerra a oltranza. Ci siamo trovati soli a opporci a questa strategia folle con le scelte, i voti, prendendo insulti perché chiediamo che l’Europa e l’Italia siano protagoniste di uno sforzo storico per i negoziati di pace”. “L’8 e 9 giugno c’è l’ultimo bivio per cambiare la strategia dell’Europa e dell’Italia. Dobbiamo portare in Parlamento europeo dei costruttori di pace. Fermiamoli”, ha concluso Conte.

Mattarella ricorda Goria: “questa è la Costituzione del nostro futuro”

Mattarella ricorda Goria: “questa è la Costituzione del nostro futuro”Roma, 23 mag. (askanews) – “‘Questa non è solo la Costituzione del nostro passato, ma anche quella del nostro futuro’”. Sergio Mattarella intervenendo alla commemorazione di Giovanni Goria a 30 anni dalla morte prende in prestito le parole dell’ex presidente del Consiglio pronunciato in occasione dell’anniversario dei 40 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e “che rappresenta, a mio avviso, uno dei suoi messaggi di grande significato”.


“Quelli che, talvolta, venivano indicati come punti di debolezza, sono, a giudizio di Goria, punti di forza”, osserva il capo dello Stato citando un altro passaggio di quel discorso: ‘Proprio nel suo essere una Costituzione di compromesso fra diversi e contrapposti progetti ideologici, la gran parte dei quali si è dimostrata inadeguata a rispondere alle esigenze della società contemporanea, sta la grande modernità della nostra Costituzione e la capacità che essa ha avuto di essere un costante punto di riferimento…’”. “Nel ribadire i valori di fondo scolpiti nella prima parte della Carta, lo statista piemontese richiama quello che ritiene un aspetto determinante – prosegue Mattarella -: l’articolazione pluralistica della società e delle sue istituzioni che indica come sostanza della esperienza democratica italiana. Ne sottolineava ‘l’articolato sistema sociale e istituzionale…’ che ha svolto ‘una grande funzione di consolidamento del sistema democratico e ha contribuito al superamento di molte tensioni e contrapposizioni’”.

Strage di Capaci, Mattarella: la mafia si può sconfiggere

Strage di Capaci, Mattarella: la mafia si può sconfiggereRoma, 23 mag. (askanews) – “Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci.


“I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti”, sottolinea il Capo dello Stato. “L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore”, conclude.

Capaci,Mattarella; mafia si può sconfiggere, tenere guardia alta

Capaci,Mattarella; mafia si può sconfiggere, tenere guardia altaRoma, 23 mag. (askanews) – “Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci.


“I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti”, sottolinea il Capo dello Stato. “L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore”, conclude.