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Sprint Commissioni Camera su ddl sicurezza,protesta opposizioni

Sprint Commissioni Camera su ddl sicurezza,protesta opposizioniRoma, 20 mag. (askanews) – Le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera avranno quattro giorni di tempo per esaminare il ddl sicurezza, atteso in aula lunedì 27 maggio prossimo. Oggi si chiudono le audizioni – iniziate il 16 maggio – e domani alle 13 scadrà il termine per gli emendamenti. Il mandato al relatore dovrà arrivare entro questa settimana. È quanto stabilito oggi dall’ufficio di presidenza delle Commissioni riunite.


Protestano le opposizioni che sottolineano come il ddl di iniziativa governativa (Piantedosi-Nordio-Crosetto), approvato lo scorso novembre in Consiglio dei ministri e presentato alla Camera il 22 gennaio, sia stato “scongelato” a ridosso delle elezioni europee dopo mesi di inattività: due sedute di discussione generale a febbraio in commissioni e poi nulla fino al 16 maggio quando sono iniziate le audizioni. “Ormai la destra ha imposto un nuovo modello, quello in base al quale si legifera per necessità elettorali. Le necessità reali del Paese vengono dopo”, denuncia Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera. “All’improvviso – sottolinea – ora si prevede la discussione addirittura dell’Assemblea di Montecitorio il prossimo 27 maggio, una manciata di giorni per esaminarlo e via. Questa modalità è antidemocratica, autoritaria, lesiva degli interessi del Paese.Ovviamente noi chiediamo che venga modificato il calendario d’Aula e venga data la possibilità al Parlamento di analizzare il provvedimento senza alcuna forzatura da parte della maggioranza”. Domani è prevista una conferenza dei capigruppo dopo che il governo avrà posto – intorno alle 17,30 – la questione di fiducia in aula alla Camera sul decreto superbonus e in quella sede le opposizioni chiederanno che venga modificato il calendario rinviando l’approdo in aula per consentire un’esame più approfondito del testo. L’impressione è che la maggioranza, stavolta su impulso di Fratelli d’Italia, voglia replicare quanto fatto con il ddl autonomia forzando i tempi d’esame in commissione per arrivare in aula e svolgere la discussione generale prima delle europee rinviando poi i voti sugli emendamenti a dopo le elezioni.

Novara: “Evento storico costituzione Ordine Pedagogisti ed Educatori”

Novara: “Evento storico costituzione Ordine Pedagogisti ed Educatori”Roma, 20 mag. (askanews) – “Si tratta di un evento storico che, finalmente, allinea l’Italia al resto d’Europa e del mondo, riconoscendo la scienza pedagogica come parte fondamentale per la crescita e lo sviluppo, nei bambini e nelle bambine, della migliore capacità di sviluppo e di convivenza”: lo ha affermato Daniele Novara, autore e pedagogista, in un comunicato, dopo che il 16 Aprile il senato italiano ha deliberato la costituzione dell’ordine dei pedagogisti e degli educatori.


Sul tema è in programma un incontro online e gratuito il prossimo 22 maggio alle 21 dal titolo “Una scienza, quella pedagogica, di cui la scuola sente ancora un grande bisogno”, che Novara terrà assieme a Maria Angela Grassi, presidente ANPE che per prima ha promosso la Legge sull’Ordine dei pedagogisti. “Il pedagogista organizza e sostiene i processi educativi e di apprendimento. È una figura di sistema, necessaria per far funzionare adeguatamente non solo l’istituzione scolastica ma anche i processi educativi nelle famiglie e in tutti quegli ambiti, come lo sport, dove esiste un rapporto tra adulti e nuove generazioni. Una presenza del pedagogista sostiene il compito educativo dal punto di vista tecnico e anche motivazionale”, ha sottolineato ancora il pedagogista. “Con la nuova normativa ci attendiamo che finalmente le scuole mettano nel loro staff questa figura così importante che potrà essere un fattuale supporto per tutta la comunità di apprendimento, in grado di sostenere non solo gli alunni e le alunne, con le loro motivazioni e inclinazioni, ma anche il corpo docente e le famiglie che sempre più necessitano di un aiuto professionale e di una forte alleanza educativa”, ha aggiunto.


“D’altronde, come disse Jean Piaget Interrogato sulle sue idee in materia di pedagogia “Non ho opinioni sulla pedagogia. Il problema dell’educazione mi interessa vivamente perché ho l’impressione che ci sia moltissimo da riformare e trasformare, ma penso che il ruolo dello psicologo sia prima di tutto quello di fornire dei fatti che la pedagogia possa utilizzare e non quello di mettersi al suo posto per dare consigli”, ha concluso Novara. Qui i dettagli sull’evento:


Facciamo Ordine sulla Pedagogia

Europee, Tajani: mai alleanze con Le Pen e Afd, Lega è diversa

Europee, Tajani: mai alleanze con Le Pen e Afd, Lega è diversaRoma, 20 mag. (askanews) – “Non faremo alleanze con chi è contro l’Europa, con chi vuole uscire dall’euro, con chi vuole uscire dalla Nato. È impossibile per noi fare alleanze con chi nel gruppo Identità e democrazia non condivide le nostre idee: la Lega è diversa ma Rassemblement National e Afd hanno posizioni culturali e ideali diverse dalle nostre”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e segretario di Fi, Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa nella sede del partito.


“Noi del Ppe siamo la forza che esprimerà il prossimo presidente del Parlamento europeo. La mia maggioranza ideale sarebbe quella che ho guidato nel 2017 popolari-liberali-conservatori. Ha sconfitto la sinistra coi fatti e coi voti. Tutto dipenderà dal voto dei cittadini”, ha aggiunto.

Meloni: mancato confronto tv con Schlein occasione persa

Meloni: mancato confronto tv con Schlein occasione persaRoma, 20 mag. (askanews) – “Mi dispiace molto perchè secondo me è un’occasione persa, molti mi hanno chiesto chi te lo fa fare? Soprattuto se sei in vantaggio, secondo me il confronto è sempre bello, aiuta cittadini a capire cosa sta accadendo”. Così la premier Giorgia Meloni a Mattino Cinque risponde a proposito del mancato confronto con tv con la segretaria del Pd Elly Schlein.


A proposito della par condicio Meloni ha aggiunto: “Fermo retstando che se dicessi adesso che voglio modificare la par condicio per settimane i giornalono scriverebbero che il governo è autoritario, sono materia di cui è meglio non se ne occupi il governo, se ne dovrebbe occupare il Parlamento. La legge è la stessa che c’è sempre stata”.

Europee,Mattarella: benefici da Ue, integrazione risposta a sfide

Europee,Mattarella: benefici da Ue, integrazione risposta a sfideDublino, 19 mag. (askanews) – “L’Irlanda è forse l’esempio di maggior successo della vita nell’Unione Europea che la annovera nel gruppo di testa per reddito pro-capite dei suoi cittadini. Oggi, a pochi giorni dalle elezioni europee, l’esempio del suo Paese è un messaggio possente per chi ancora esita a riconoscere i benefici che derivano ai singoli Paesi dall’appartenenza all’Unione Europea”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso al brindisi per il pranzo offertogli a Dublino dal presidente dell’Irlanda Michael D.Higgins.


“Un’Unione che Irlanda ed Italia insieme possono contribuire a orientare verso un futuro di sempre maggior integrazione, come unica risposta possibile alle sfide di oggi”, ha sottolineato Mattarella.

Ue,Meloni ‘chiama’ destre. Segnali con Le Pen, tiepida su Ursula

Ue,Meloni ‘chiama’ destre. Segnali con Le Pen, tiepida su UrsulaMadrid, 19 mag. (askanews) – Il repertorio è quello classico. La scelta, chiaramente, è puntare sui temi identitari e sorvolare su quelli divisivi (nessun accenno, per esempio, all’Ucraina). D’altra parte la platea è la stessa di ‘Yo soy Giorgia’ e, soprattutto, fra tre settimane si vota per le elezioni europee. La presidente del Consiglio interviene in video collegamento al maxiraduno delle destre organizzato dal leader di Vox, Santiago Abascal, a Madrid. La star della giornata per i sostenitori che affollano palazzo Vistalegre (l’organizzazione parla di quasi 11mila persone) è il presidente dell’Argentina, Javier Milei. Un lungo intervento, costantemente sopra le righe, che comincia cantano la canzone ‘Yo soy el león’ del gruppo La Renga e finisce creando un caso diplomatico con il governo spagnolo che decide di richiamare l’ambasciatore dopo le sue frasi sulla moglie “corrotta” di Sanchez.


Per tutti i leader europei presenti, dall’ungherese Viktor Orban al portoghese Andrè Ventura, dal polacco Mateusz Morawiecki a Marin Le Pen, è un’occasione di campagna elettorale. Lo è anche la narrazione di una destra che riuscirà a spostare a tal punto il baricentro delle istituzioni di Bruxelles da mettere all’angolo il contributo del Partito socialista, ma c’è anche la consapevolezza che questa volta si potrà pesare come non mai negli equilibri europei. E’ campagna elettorale anche per Giorgia Meloni l’unica, però, tra i presenti ad avere anche una responsabilità di governo. “Un cambio in Europa – dice – è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente. Per la prima volta l’esito delle elezioni potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti”. Il suo intervento è una chiamata iper identitaria alle destre. La premier, nei suoi 15 minuti di speech, parla di una Europa “stanca e sottomessa”, attacca “chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società”, chi vuole “introdurre la teoria gender nelle scuole” e chi “intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata”. Meloni punta il dito anche contro la sinistra “accecata dal desiderio di cancellare le identità”. Parole che suscitano l’ira della segretaria del Pd, Elly Schlein. “Noi fieri antifascisti”, è lei che “dopo un anno e mezzo al governo sta cancellando la libertà delle persone”, la replica.


Ma c’è un passaggio del discorso di Meloni, apparentemente senza mittente preciso. “La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie tutte sbagliate”, dice. Nessun riferimento esplicito a Ursula von der Leyen. Ma di certo quelle parole, che in realtà nella sostanza non chiudono nessuna porta, potevano facilmente suonare come musica alle orecchie di chi ha già detto apertamente che non si schiererà mai per un bis dell’attuale presidente della commissione europea. Ossia, la stessa Vox ma anche il Rassemblement national che pure in Europa non fa parte del gruppo dei Conservatori ma di quello di Identità e democrazia in cui siede anche la Lega. D’altra parte, seppure a distanza, la convention di Madrid si è trasformata in una occasione di riavvicinamento tra Giorgia Meloni e Marin le Pen dopo mesi di rapporti altalenanti. Lo spiegano nella delegazione italiana e lo confermano le parole della stessa leader della destra francese: “Ci sono dei punti in comune”. Questo filo di dialogo, però crea – per opposte ragioni – agitazione tra gli alleati di governo. Per Matteo Salvini, che dopo queste elezioni Europee dovrà probabilmente fare i conti con percentuali al di sotto delle aspettative, il legame con la presidente di Rn è un punto di forza a Bruxelles, che non intende certo perdere. Per questo mette subito il cappello sulle sue dichiarazioni. “Le parole di Marine Le Pen alla kermesse di Vox – fa sapere la Lega – sono sagge e confermano la necessità che tutte le forze di centrodestra si uniscano per cambiare finalmente l’Europa. È necessario che la totalità dei partiti alternativi alla sinistra, anche in Italia, confermino l’indisponibilità ad alleanze innaturali con i socialisti o con il bellicista Macron”.


Prospettiva completamente diversa per Forza Italia che, come esponente del Ppe in Italia, ha da sempre marcato la distanza dai partiti di Id, non solo i tedeschi di Afd ma anche dalla stessa Le Pen. E lo fa ancora di più in questa fase in cui l’idea è quella di distinguersi in campagna elettorale come forza moderata, o “rassicurante” come recita lo slogan scelto dal segretario Antonio Tajani. Non piace, infatti, il progetto esplicitato dal ministro della Difesa, ed esponente di Fdi, Guido Crosetto. “Per l’Europa spero in un’alleanza che comprenda il centrodestra e la destra, perchè l’alleanza che ha governato finora ha fatto scelte drammatiche”, afferma.


A dettare la linea degli azzurri è il capogruppo al Senato, Maurizio Gaparri. Marine Le Pen “è ostile all’Europa, come potremmo governare insieme l’Unione? Siamo saldamente alleati a Meloni e Salvini, e con loro siamo pronti a governare ovunque, ma noi che siamo un pilastro del Ppe pensiamo che l’alternativa alle sinistre si costruisca con chi è compatibile”.

Meloni in collegamento con Vox: Europa sottomessa, viziata e stanca

Meloni in collegamento con Vox: Europa sottomessa, viziata e stancaMadrid, 19 mag. (askanews) – “Voglio rivolgermi soprattutto ai tanti militanti e ai tanti giovani presenti. Avete avuto il coraggio di non lasciarvi influenzare dal pensiero unico dominante. Avete deciso che i valori conservatori sarebbero sempre stati i pilastri della vostra vita. Avete scelto di lottare per ciò in cui credete. Voi siete l’unico futuro possibile per l’Europa. Un continente stanco, sottomesso e viziato, che pensava di poter scambiare identità con ideologia, libertà con comodità, e oggi paga inevitabilmente il prezzo delle sue scelte. Ma non tutto è perduto. Quando la storia chiama, le persone come noi non si tirano indietro”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in video collegamento con l’evento di Vox in corso a Madrid.

Meloni: dicevano che le destre non erano all’altezza, invece eccomi qui premier

Meloni: dicevano che le destre non erano all’altezza, invece eccomi qui premierMadrid, 19 mag. (askanews) – “Dicevano che non saremmo stati all’altezza. Che volevamo distruggere l’Europa. Dicevano che non saremmo mai diventati abbastanza credibili per contare, per essere decisivi. E mentre loro si godevano le loro rasserenanti certezze, noi abbiamo lavorato e guadagnato terreno, credibilità, spazio. Ed eccoci qui”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in video collegamento con l’evento di Vox in corso a Madrid.


“Oggi Fratelli d’Italia è il primo partito italiano e ho l’onore di servire la mia nazione come Capo del governo. E anche se alcuni non si sono ancora rassegnati, e altri si chiedono come sia potuto succedere, io sono il primo presidente del Consiglio della destra nella storia della Repubblica italiana, e sono addirittura una donna”, ha aggiunto. “Nel frattempo Vox è diventato il terzo partito più grande in Spagna. Un partito solido e ben radicato sul territorio nazionale. Una partita che ha un grande futuro davanti e che sarà decisiva per cambiare sia Madrid che Bruxelles”, ha sottolineato Meloni.

Europee, Le Pen: con Meloni ci sono punti in comune

Europee, Le Pen: con Meloni ci sono punti in comuneMadrid, 19 mag. (askanews) – Con Giorgia Meloni “ci sono punti in comune”. Lo ha detto la presidente del Rassemblement national, Marin Le Pen, rispondendo a una domanda dei giornalisti italiani, a margine di ‘Europaviva24’, il summit organizzato a Madrid da Vox che riunisce i leader della destra, “Non è questione di persone ma di libertà. Meloni e Salvini hanno a cuore la libertà. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”, ha aggiunto.

Meloni-Le Pen, prove di disgelo (a distanza) al summit chez Vox

Meloni-Le Pen, prove di disgelo (a distanza) al summit chez VoxMadrid, 18 mag. (askanews) – Il filo è ancora sottile, ma qualcuno sta tessendo la tela. Se chiedi dalle parti della delegazione italiana, ti senti rispondere che non c’è nulla da riannodare perché nulla si era mai spezzato. “Il dialogo non è ripreso, in realtà non si era mai interrotto”, dicono. Tuttavia, le cronache dei rapporti degli ultimi mesi tra le due primedonne della destra europea, Giorgia Meloni e Marin Le Pen, hanno avuto un andamento altalenante, più bassi che alti.


Domani mattina saranno tra le protagoniste dell’evento ‘EuropaViva24’ organizzato da Vox a Madrid, la premier italiana in videocollegamento, la leader del Rassemblement national in presenza. Una riunione delle destre europee, evento parallelo alla due giorni dei ‘Culture week end’ organizzati da Ecr, che vedrà sul palco accanto a Santiago Abascal anche il presidente argentino Javier Milei, il leader del Pis polacco, Mateusz Morawiecki, e – anche lui videocollegato – il premier ungherese Victor Orban. Per protestare, è già stata convocata una grande manifestazione che si terrà a plaza Colon. Non è la prima volta di Marin Le Pen a un evento di Vox, nonostante in Europa appartengano a due famiglie diverse. La prima fa parte di Identità e democrazia (la stessa della Lega, ma anche dei tedeschi di Afd) mentre il partito spagnolo è con Fratelli d’Italia nei Conservatori europei di cui, peraltro, Giorgia Meloni è anche presidente. “Abbiamo gli stessi obiettivi e quindi ci sono cose comuni in Id e in Ecr”, spiega Jorge Buxadé, capolista di Vox per le elezioni Europee.


Ed è anche la prospettiva di spostare verso destra il baricentro dell’Europa dopo il voto di giugno che ha riavvicinato la premier italiana e la leader del Rassemblement. Ma non solo. Negli ultimi mesi in più occasioni Le Pen ha avuto frizioni con i tedeschi di Afd, una presenza che rischia di essere molto ingombrante per chi punta a fare – peraltro con i sondaggi a favore – la corsa per diventare il nuovo presidente francese. E questo vale anche a Bruxelles, dove sulla formazione di estrema destra tedesca pesa il veto del Ppe, ossia del primo partito. Insomma, alla fine ha cominciato a prevalere la real politik e un po’ di sano pragmatismo. “Se domani Giorgia parla qui e parla Le Pen, vuol dire che non ci sono problemi. Ci possono essere state delle momentanee incomprensioni. Ma parliamo di leader di altissimi livelli, è del tutto naturale che ci siano momenti di dialogo” spiega Antonio Giordano, segretario generale di Ecr Party.


E’ capitato, tuttavia, che le ‘momentanee incomprensioni’ diventassero dei pubblici attacchi. E’ successo quando Marin le Pen, a fine marzo, ha mandato un videomessaggio a un evento organizzato dalla Lega a Roma in cui puntava il dito contro la premier italiana, chiedendole di dire se avrebbe o meno appoggiato un bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europe. Un affondo che ha seguito di non molto l’annuncio dell’adesione ai Conservatori del partito di Marion Maréchal Le Pen che con la zia Marin ha avuto molti attriti. Che però qualcosa si stesse muovendo, lo aveva fatto intendere proprio Giorgia Meloni in occasione della conferenza stampa di fine anno, quando – parlando soprattutto dell’Ucraina – aveva sottolineato la differenza di toni tra Afd e Rn, definendo “interessanti” le posizione di Le Pen.