Meloni: bene Costa su leadership condivisa e pragmatica del Consiglio EuropeoRoma, 22 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente eletto del Consiglio Europeo Antonio Costa, che a Roma ha fatto la prima tappa del suo giro di presentazione nelle capitali europee.
Meloni – riferisce Palazzo Chigi – “ha ribadito i propri auguri di buon lavoro al presidente Costa esprimendo apprezzamento per il proposito di assicurare una leadership condivisa e pragmatica del Consiglio Europeo”.
Tajani: nessun problema per tenuta maggioranza da divisioni su UeBruxelles, 22 lug. (askanews) – “Posso rassicurare tutti gli italiani che non ci sarà alcun problema per quanto riguarda la tenuta della maggioranza” a seguito delle diverse posizioni assunte dal governo e dai partiti della maggioranza nel voto per il secondo mandato alla presidenza della Commissione di Ursula von der Leyen, che ha avuto luogo rispettivamente in Consiglio europeo e al Parlamento europeo. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Esteri dell’Ue.
“Il governo si è astenuto”, mentre “i partiti hanno votato in maniera diversa”, ha ricordato Tajani. “Il governo italiano, quando ha dovuto scegliere, ha scelto per l’astensioneáproprio per rispetto delle differenze. Credo che da questo punto di vista sia stata corretta la scelta del presidente del Consiglio”. “Però questo nulla ha a che vedere – ha rilevato il ministro degli Esteri – con il ruolo dell’Italia in Europa: siamo la seconda manifattura, siamo la terza economia, siamo un paese fondatore. Quindi credo che all’Italia spetti un vicepresidente che abbia anche un portafoglio di rilievo, anche per permettere all’Italia di poter dare il proprio contributo di qualità alla costruzione di un’Europa che deve essere sempre più competitiva a livello globale”.
Alla domanda se le divisioni in Europa possano avere delle conseguenze anche nelle questioni interne, sul governo italiano, Tajani ha risposto: “Assolutamente no. E’ sempre stato chiaro che ci sono posizioni diverse: apparteniamo a famiglie diverse noi della maggioranza di governo in Italia; ma questo non ha alcuna ricaduta sulle attività di maggioranza e di governo”. “Forza Italia – ha ricordato il ministro degli Esteri – ha fatto sempre il suo dovere: è sempre stata in prima fila per realizzare il programma di governo senza creare mai alcuna turbolenza all’interno della maggioranza. Abbiamo sempre difeso i nostri valori, abbiamo sempre difeso le nostre idee senza mai rinunciarvi, ma abbiamo sottoscritto un patto con gli elettori, e intendiamo arrivare fino alla fine della legislatura con la maggioranza di centrodestra, alla quale siamo legati, della quale siamo parte. Direi che Berlusconi ne è stato il fondatore fin dal 1994. Governiamo regioni e città insieme, governiamo il Paese”.
Insomma, ha sottolineato Tajani, “il tema Europa è un tema che non riguarda l’attività di politica interna, l’applicazione e la trasformazione in fatti concreti del programma con il quale ci siamo presentati ai cittadini. Quindi posso rassicurare tutti gli italiani che non ci sarà alcun problema per quanto riguarda la tenuta della maggioranza”. “Ci sono – ha riconosciuto – delle differenti valutazioni sulla situazione europea. Forza Italia è un partito europeista: lo abbiamo sempre detto rimaniamo e siamo coerenti con le nostre idee, per questo ci siamo schierati dalla parte della stabilità delle istituzioni europee. Tutto qua”, ha concluso Tajani.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha incontrato MeloniRoma, 22 lug. (askanews) – “È stato un ottimo incontro di lavoro, per me è importante adesso valutare quali sono le prospettive e le priorità dei vari membri, e poiché l’Italia è un paese fondatore dell’Ue è importante sapere e prendere nota delle priorità della premier Meloni”. Lo ha detto Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro di circa un’ora con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Ue, Costa: ottimo incontro, importante sapere priorità MeloniRoma, 22 lug. (askanews) – “È stato un ottimo incontro di lavoro, per me è importante adesso valutare quali sono le prospettive e le priorità dei vari membri, e poiché l’Italia è un paese fondatore dell’Ue è importante sapere e prendere nota delle priorità della premier Meloni”. Lo ha detto Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro di circa un’ora con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
PiùEuropa, Bonino acclamata presidente: sì ad alternativa a MeloniRoma, 21 lug. (askanews) – Emma Bonino è stata acclamata presidente di PiùEuropa al termine del voto dell’assemblea nazionale che si è svolta a Roma nel weekend. L’assemblea ha inoltre approvato la mozione generale a prima firma Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e Carla Taibi che dà mandato al segretario Magi di “proseguire, fuori e dentro il Parlamento, l’attività di opposizione intransigente al Governo Meloni, facilitando il coordinamento delle forze di opposizione per contrastare le peggiori politiche della maggioranza, il giustizialismo che aggrava le condizioni carcerarie e la salute dello Stato di Diritto in Italia, la logica corporativa che soffoca la crescita, la concorrenza e l’innovazione, contro ogni forma di Stato etico che giudica e punisce le vite delle persone, contro una gestione dell’immigrazione disumana che calpesta la dignità delle persone, contro il cosiddetto premierato e l’autonomia differenziata”. Roma, 21 lug. (askanews) – La mozione approvata dall’assemblea nazionale di Più Europ, inoltre, chiede al segretario Magi di “verificare i punti di convergenza con le forze liberali, democratiche, progressiste ed europeiste, per promuovere iniziative politiche condivise che segnino una possibile alternativa all’attuale maggioranza al Governo”.
Infine, la mozione dà mandato a Magi di verificare rapidamente la praticabilità di iniziative referendarie che possano aggregare e mobilitare altre forze politiche e associative sui temi delle libertà individuali, dei diritti civili, della cittadinanza, dell’immigrazione e dell’antiproibizionismo.
Giornalista aggredito da esponenti Casapound, Schlein: preoccupata per impunitàRoma, 21 lug. (askanews) – “Esprimo solidarietà e vicinanza ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa che stanotte a Torino è stato aggredito e picchiato da militanti di Casa Pound solo per averli ripresi col cellulare mentre, fuori da in locale, festeggiavano un loro anniversario. Ma esprimo anche grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi: cos’altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente”. Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.
Schlein: l’autonomia spacca il Paese, la fermiamo col referendumRoma, 20 lug. (askanews) – L’autonomia differenziata “spacca in due il Paese” e il Pd e le altre opposizioni vogliono fermarla con un referendum su cui parte oggi la raccolta di firme. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando a Perugia. “E’ bello essere a Perugia per questa raccolta firme che parte.per un referendum che porteremo avanti con tante altre forze politiche, sociali, associative”.
“E’ bellissimo – ha aggiunto – partire da partire da Perugia, farlo assieme a tante persone che sono già accorse stamattina per firmare contro una riforma sbagliata, l’autonomia differenziata fatta dal governo Meloni che spacca in due il paese”. L’autonomia, insiste la Schlein, è una riforma “che aumenta le diseguaglianze che il sud e le aree interne hanno già pagato troppo. Ma che è una riforma insensata anche per il nord perché rischia di frammentare venti politiche energetiche diverse, quando ce ne vorrebbe solo una – europea – per abbassare le bollette”.
“Autonomia differenziata – ha aggiunto – vuol dire limitare l’accesso alla salute, alla sanità pubblica, al trasporto pubblico locale, alla scuola pubblica, alle cittadine e ai cittadini a seconda di dove nascono. Non accettiamo che ci siano cittadine e cittadini serie A e di serie B”.
Partita la raccolta delle firme Pd per il referendum contro l’autonomiaRoma, 20 lug. (askanews) – L’autonomia differenziata “spacca in due il Paese” e il Pd e le altre opposizioni vogliono fermarla con un referendum su cui parte oggi la raccolta di firme. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando a Perugia. “E’ bello essere a Perugia per questa raccolta firme che parte.per un referendum che porteremo avanti con tante altre forze politiche, sociali, associative”.
“E’ bellissimo – ha aggiunto – partire da partire da Perugia, farlo assieme a tante persone che sono già accorse stamattina per firmare contro una riforma sbagliata, l’autonomia differenziata fatta dal governo Meloni che spacca in due il paese”. L’autonomia, insiste la Schlein, è una riforma “che aumenta le diseguaglianze che il sud e le aree interne hanno già pagato troppo. Ma che è una riforma insensata anche per il nord perché rischia di frammentare venti politiche energetiche diverse, quando ce ne vorrebbe solo una – europea – per abbassare le bollette”.
“Autonomia differenziata – ha aggiunto – vuol dire limitare l’accesso alla salute, alla sanità pubblica, al trasporto pubblico locale, alla scuola pubblica, alle cittadine e ai cittadini a seconda di dove nascono. Non accettiamo che ci siano cittadine e cittadini serie A e di serie B”.
Mattarella: contro l’odio politico educare a essere minoranzaRio de Janeiro, 19 lug. (askanews) – “Il confronto politico è un confronto che richiede rispetto, disponibilità a essere minoranza, possibilità di poter collaborare su cose comuni nell’interesse nazionale”. È la concezione che i paesi “autenticamente democratici” devono far crescere “culturalmente” per frenare la “predicazione di violenza e odio contrapposto” che quest’anno è sfociata nei “gravi” attentati a Donald Trump, al primo ministro slovacco Robert Fico, e a esponenti politici tedeschi. A una settimana dall’attentato a Donald Trump, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a lanciare l’allarme sul deterioramento del tessuto civile e sul pericoloso rifiuto del confronto che caratterizzano la campagna per la Casa Bianca ma riguarda le democrazie di tutto il mondo.
Il rifiuto del confronto non è l’unica insidia per i paesi democratici secondo il capo dello Stato. Ci sono gli estremismi, i populismi e i nazionalismi. Sollecitato in un’intervista a Globo news su come le democrazie rappresentative possono difendersi, Mattarella riconosce che “la democrazia corre molti pericoli”. E una delle regioni “di rilievo” è che “vi sono molte persone che non accettano il cambiamento del mondo. Il mondo ormai strettamente interconnesso senza più distanze, in cui tutti hanno legittimamente il diritto di essere protagonisti e in cui si muovono anche grandi fenomeni migratori, crea allarme in alcuni settori della pubblica opinione che cade vittima di chi fa credere che li farà tornare a un mondo che non c’è più. Ed è un inganno, perché la storia cammina, il mondo cambia e non può tornare indietro”. Mattarella è preoccupato per la strada imboccata con l’invasione russa in Ucraina, quella dei blocchi contrapposti di grandi paesi. “La Nato era in condizioni di pausa, era sostanzialmente accantonata, l’aggressione militare della Russia all’Ucraina l’ha rilanciata, rilanciando il confronto militare fra blocchi e grandi paesi e questa è la strada peggiore che si possa imboccare. Quello che sta avvenendo è sconvolgente”.
Per impedire “questa degenerazione dei rapporti internazionali”, “C’è un’esigenza di nuova governance mondiale”, dice il capo dello Stato e “In questo Brasile e Italia sono affiancati nel desiderio di avere forme nuove, più efficaci, più penetranti, più incidenti sulla realtà del mondo”. Mattarella si riferisce all’Onu e al sistema di governance mondiale anche finanziaria. Da quando sono nati a oggi il mondo è ” totalmente cambiato”. Un ragionamento che il capo dello Stato ha fatto anche ieri intervenendo sempre a Rio al centro brasiliano di relazioni internazionali riconoscendo che il momento è di drammatica crisi, il dialogo con le guerre in corso soprattutto in Ucraina e medio oriente è difficile ma “l’obiettivo è di fare ogni sforzo possibile per la pace dappertutto”. E un aiuto alla pace nel mondo, Mattarella ne è convinto, è l’accordo tra Ue e Mercosur che il capo dello Stato non ha mancato di sollecitare in ogni momento della sua visita in Brasile. “Questo mondo – afferma- è attraversato da grandi tensioni, dal ritorno della guerra, da una tentazione di tornare a come ci si comportava secoli addietro. L’Ue è nata da Paesi che si erano combattuti in maniera sanguinosa e che hanno messo il futuro in comune. Un’intesa fra realtà integrate dei vari continenti fra di loro crea un tessuto mondiale molto più efficace delle spinte alla disgregazione e alla guerra”.
Renzi(Iv): chi prende più voti sarà candidato premier centrosinistraRoma, 19 lug. (askanews) – “Non serve un federatore di questa coalizione… Nel 2018, quando ero segretario Pd, dissi: il leader del partito principale è candidato premier. Oggi non capiterà a me, credo, dico con libertà totale: il leader o la leader del partito di maggioranza è il candidato a palazzo Chigi. Mi sembra un ragionamento di grande correttezza”. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi, parlandoa ‘Metropolis’ della possibile alleanza di centrosinistra.
Un’alleanza è necessaria, aggiunge, “serve un’alternativa, per come funzionano le regole del gioco l’alternativa la fai se ti metti tutti insieme. Io non voglio avere Meloni per altri 5 anni… Non ce li voglio più. L’unico modo per non volerli è costruire un’alternativa”.