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La Rai e il buco sul voto francese, Sergio nella bufera. M5s annuncia anche un esposto all’Agcom

La Rai e il buco sul voto francese, Sergio nella bufera. M5s annuncia anche un esposto all’AgcomRoma, 9 lug. (askanews) – “Ho chiesto all’amministratore delegato Rai una relazione urgente e dettagliata rispetto all’atteggiamento tenuto dall’azienda la sera dei risultati delle elezioni francesi”, ha annunciato la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia, aggiungendo: “Ribadisco che, al netto delle spiegazioni fin qui giunte, è del tutto inconcepibile che il servizio pubblico si sia reso protagonista di un simile ‘buco’ proprio nelle ore cruciali di un evento globale seguito dai media di tutto il mondo e che ha trovato ampia copertura sulle TV private italiane”. E – incalza Floridia – “ho sollecitato l’Ad ad avere una risposta entro l’ufficio di presidenza che ho convocato per il prossimo martedì 16 luglio, di modo da poter esporre il contenuto della relazione a tutti i membri della commissione di vigilanza”. L’Ad Sergio è in mezzo alla bufera, e il M5s ha annunciato anche un esposto all’Agcom. “Quanto accaduto, o meglio, quanto non accaduto in RAI la sera delle elezioni francesi non può passare sotto silenzio con il trascorrere dei giorni. Che senso ha parlare di ‘servizio pubblico’ davanti ha una Waterloo informativa come questa? Mentre le tv private italiane e i network di tutto il mondo avevano gli occhi puntati su Parigi, il servizio pubblico italiano si accorgeva delle elezioni francesi con un ritardo incomprensibile”, sottolineano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai.


“Serve un’azione immediata volta a individuare con precisione le responsabilità e ad impedire che si ripetono episodi come questi. Presenteremo un esposto ad AGCOM per valutare ogni aspetto di questa vicenda anche dal punto di vista sanzionatorio. In commissione di Vigilanza depositeremo una interrogazione molto stringente anche per comprendere come tale omissione si sia potuta verificare una situazione del genere in presenza di una sede di corrispondenza a Parigi e degli inviati delle principali testate Rai nella capitale francese”, concludono.

Rai, Floridia: chiesta relazione a Sergio su ‘buco’ voto Francia

Rai, Floridia: chiesta relazione a Sergio su ‘buco’ voto FranciaRoma, 9 lug. (askanews) – “Ho chiesto all’amministratore delegato Rai una relazione urgente e dettagliata rispetto all’atteggiamento tenuto dall’azienda la sera dei risultati delle elezioni francesi. Ribadisco che, al netto delle spiegazioni fin qui giunte, è del tutto inconcepibile che il servizio pubblico si sia reso protagonista di un simile “buco” proprio nelle ore cruciali di un evento globale seguito dai media di tutto il mondo e che ha trovato ampia copertura sulle TV private italiane. Ho sollecitato l’AD ad avere una risposta entro l’ufficio di presidenza che ho convocato per il prossimo martedì 16 luglio, di modo da poter esporre il contenuto della relazione a tutti i membri della commissione di vigilanza”. Così la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia.

Europarlamento, i Patrioti, “rebranding” dell’estrema destra

Europarlamento, i Patrioti, “rebranding” dell’estrema destraBruxelles, 8 lug. (askanews) – La costituzione, avvenuta oggi a Bruxelles, del nuovo gruppo politico di estrema destra al Parlamento europeo “Patrioti per l’Europa” consiste sostanzialmente in un “rebranding”, avviato con un discreto successo, del vecchio gruppo Identità e Democrazia (Id), che formalmente non è stato neanche sciolto, ma sostanzialmente “cannibalizzato” dalla nuova formazione.


Il gruppo Id, semplicemente, scomparirà dagli schermi visto che non si è ricostituito con la nuova legislatura, e che comunque è stato svuotato dall’operazione “Patrioti”, e non rispetterebbe più la doppia condizione di avere almeno 23 eurodeputati provenienti da almeno sette paesi. L’operazione appare riuscita, dal momento che, come ha sottolineato il francese del Rassemblement National, Jean-Paul Garraud, durante la conferenza stampa di presentazione dei Patrioti, “non solo il nuovo gruppo è più numeroso di Id (84 eurodeputati rispetto a 58, ndr), ma abbiamo anche nuove nazionalità”. Ci sono ora, infatti gli ungheresi di Fidesz (che erano tra i “non iscritti”), due nuove delegazioni diverse di cechi (Ano, 7 seggi, e i “motoristi”, due seggi), i sei spagnoli di Vox (che hanno lasciato il gruppo conservatore Ecr) e due portoghesi di Chega, un europarlamentare greco di “Voice of reason” e un lettone di “Prima la Lettonia”. “Nessun altro gruppo politico – ha aggiunto Garraud – ha cosí tanti nuovi arrivati; anzi, la maggior parte ha perso seggi e nazionalità”, e d’altra parte “è possibile che il gruppo si estenda ancora”.


Il rebranding ha anche altri vantaggi, oltre all’aura di novità: non lega automaticamente il nuovo gruppo alla reputazione di formazione estrema dell’estrema destra, e radicalmente antieuropea, che aveva Id, anche a causa della presenza nel suo seno, per quasi tutta la scorsa legislatura, dei neofascisti tedeschi dell’Afd, che sono stati espulsi poco prima delle elezioni a causa delle affermazioni giustificatorie delle SS naziste da parte del loro capolista. Il nuovo gruppo, soprattutto, esigerà di non essere colpito dal “cordone sanitario” contro l’ultradestra antieuropea, che era stato applicato nella scorsa legislatura al “vecchio” Id, da parte degli altri gruppi. “Cordone sanitario” significa esclusione dalla ripartizione dei ruoli istituzionali nel Parlamento (come vicepresidenti dell’Assemblea, questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari) e dai negoziati legislativi tra i rappresentanti delle forze politiche.


“Nel 2019 – ha ricordato Garraud – ci hanno imposto il ‘cordone sanitario’; dovremmo essere nel tempio della democrazia e chi ci fa la morale ci impone una regola inammissibile che è assolutamente antidemocratica. Ma credo che con l’evoluzione che c’è stata, oggi sia impossibile applicare ancora questo cordone antidemocratico, a noi che rappresentiamo milioni di persone di dodici Paesi. Noi avremo quindi dei posti di responsabilità; noi rispettiamo la democrazia e rappresentiamo i nostri elettori: esigiamo di avere lo stesso trattamento degli altri” gruppi politici. Si è parlato relativamente poco, durante la conferenza stampa, delle posizioni del nuovo gruppo rispetto alle specifiche politiche europee su cui i “Patrioti” vogliono esercitare la propria influenza: soprattutto, l’opposizione alla politica migratoria e dell’asilo europea (i sovranisti rivendicano il diritto degli Stati membri a decidere come gestirla), l’opposizione al Green Deal, e più generalmente la lotta “all’iper-federalismo dell’Ue, al fatto che l’Ue debba ad ogni costo dominare gli Stati” (Garraud) e “contro le decisioni accentratrici e antidemocratiche dell’Unione che dividono i paesi membri” (Kinga Gßl, Fidesz).


Il credo risolutamente sovranista dei Patrioti non è contrario per principio alla “costruzione europea”, come altri movimenti di estrema destra, ma mira a un’Europa della cooperazione tra gli Stati nazionali, più simile a ciò che esisteva prima del Trattato di Maastricht del 1992 e di quello di Lisbona del 2007, che eluse la bocciatura dei francesi e degli olandesi al referendum sulla “Costituzione europea” del 2005, ha spiegato ancora Garraud. “Non vogliamo costruire un’alternativa all’Europa, ma un’alternativa europea”, ha precisato Kinga Gßl. Il nuovo gruppo, comunque, manterrà buoni rapporti di “cooperazione” con i Conservatori di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, nonostante l’inevitabile polo di attrazione concorrente che i Patrioti potrebbero rappresentare per certi membri del gruppo Ecr, a cominciare dal Pis polacco. “Ci sono – ha osservato sempre Garraud riguardo ai rapporti con Fdi e l’Ecr – delle considerazioni di ordine nazionale che esistono in ogni paese. Il nostro gruppo non è un monoblocco, ma ci sono sfumature in vari ambiti perché siamo un gruppo sovranista, e rispettiamo le sovranità di ciascuno Stato”. Ma, ha sottolineato, “questo non significa che i ponti siano stati interrotti, al contrario: le cose si stanno evolvendo nel buon senso”. Anche lo spagnolo Buxadé Villalba, di Vox, ha risposto a una domanda sui rapporti con Giorgia Meloni dopo che Vox ha lasciato il gruppo Ecr per i “Patrioti”. Buxadé ha risposto negando che la premier italiana si sia sentita “tradita”. “Questa frase è una bugia. Giorgia Meloni non si sente tradita da Vox. E’ una bugia”, ha ripetuto. E ha aggiunto: “La nostra alleanza, il nostro cameratismo (‘compañerismo’ in spagnolo, ndr), la nostra amicizia, la nostra cooperazione continuano, tanto forti quanto lo sono stati dal primo giorno”. D’altra parte, nello stesso senso vanno le recenti dichiarazioni, molto amichevoli, del capogruppo dell’Ecr Nicola Procaccini nei confronti degli eurodeputati di Vox, dopo la loro adesione ai “Patrioti”. “Con alcuni di loro è nato un rapporto di amicizia che va al di là degli aspetti politici. Anche se apparterremo a gruppi parlamentari diversi, sono certo che ci ritroveremo spesso fianco a fianco anche nel corso della prossima legislatura”, aveva affermato Procaccini. In conclusione, ciò che appare probabile è che sia proprio il gruppo Ecr, e in particolare la delegazione di Fdi al suo interno, a svolgere un ruolo di intermediazione (di “ponte”) tra il Ppe, o almeno la sua componente maggioritaria, e i “Patrioti”, soprattutto per aggirare in certi casi specifici il “cordone sanitario”, che è probabile i Popolari formalmente continueranno ad applicare all’estrema destra. Questo permetterà nei prossimi cinque anni di garantire maggioranze alternative di centro-destra, ogni volta che ci saranno divergenze tra il Ppe e le altre forze della maggioranza europeista “normale” (Liberali di Renew, Socialisti e Democratici, a volte i Verdi), riguardo alle misure legislative o alle posizioni politiche che il Parlamento europeo dovrà approvare. Una prospettiva, d’altra parte, perfettamente coerente con l’ambizione di Giorgia Meloni di lavorare per l’unità delle destre in Europa.

Centrosinistra, Schlein: uniti si vince, tempo dei veti è finito

Centrosinistra, Schlein: uniti si vince, tempo dei veti è finitoRoma, 8 lug. (askanews) – “Sarebbe sbagliato costruire un’alleanza politica in provetta, figuriamoci se lo facciamo sulle personalità”. Le forze politiche che hanno presentato i quesiti contro l’autonomia in Cassazione “non condividono solo quella battaglia ma anche quella sulla scuola pubblica, sulla sanità. Non si possono applicare modelli in paesi così diversi (Francia e Italia, ndr) ma uniti si vince, divisi si perde. Non bisogna costruire un’unità fine a se stessa ma per il bene del paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite a In Onda su La7.


“Non pongo veti ma non intendo subirne: il tempo dei veti è finito con l’esito delle Europee. Il Pd si è rafforzato come perno dell’alternativa, abbiamo l’umiltà di sapere che da soli non bastiamo, non mettiamo veti su nessuno”, ha aggiunto.

Autonomia, Consiglio Campania: ok indizione referendum abrogativo

Autonomia, Consiglio Campania: ok indizione referendum abrogativoNapoli, 8 lug. (askanews) – Il Consiglio regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato, con 36 voti favorevoli dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra, del Gruppo misto e del Movimento 5 Stelle, 9 voti contrari dei consiglieri del centrodestra e l’astensione del consigliere Raffaele Maria Pisacane (Azione-Per) la deliberazione consiliare per chiedere l’indizione del referendum abrogativo, ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione, della Legge 26 giugno 2024 n. 86, attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione.


La Campania è, dunque, la prima delle cinque regioni ad adottare la deliberazione consiliare al fine di depositare, come previsto dall’art. 75 della Costituzione, la richiesta di referendum abrogativo della Legge di iniziativa governativa con la quale si prevedono le procedure per l’attuazione del regionalismo differenziato. A presentare e depositare la richiesta di referendum sarà il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero (supplente sarà il presidente della I Commissione, Giuseppe Sommese) a seguito della relativa elezione da parte dell’assemblea legislativa campana. Il Consiglio ha, inoltre, approvato con 35 voti favorevoli un’ulteriore deliberazione per richiedere un referendum abrogativo di alcuni commi degli articoli 1,2,3,4, attinenti le materie o ambiti di materie riferite ai Lep della Legge n.86.

Meloni a vertice Nato, rilancio Alleanza e rappresentante per Sud

Meloni a vertice Nato, rilancio Alleanza e rappresentante per SudRoma, 6 lug. (askanews) – Il vertice Nato di Washington sarà segnato dall’ingresso di un nuovo alleato, la Svezia, e rilancerà la missione dell’Alleanza a livello globale e verso il Sud, con la nomina di un Rappresentante speciale del Segretario generale.


Per l’Italia al summit (in programma dal 9 all’11 luglio) parteciperà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani e a quello della Difesa Guido Crosetto. La ricorrenza del 75esimo anniversario della firma del Trattato del Nord Atlantico, sottolineano fonti italiane, nelle attuali circostanze geopolitiche non costituisce una mera “occasione celebrativa”, ma al contrario una “preziosa opportunità, dall’alto valore simbolico, per riaffermare compattezza, unità politica e determinazione degli alleati”. Al centro dei lavori “l’adattamento strategico e operativo” dell’Alleanza rispetto all’evoluzione del quadro di sicurezza. Con il conflitto in Ucraina, infatti, viene spiegato, si pone in termini nuovi l’attuazione della missione della Nato, che rimane comunque “prettamente difensiva”. Per l’Italia, in particolare, il necessario rafforzamento deve essere perseguito avendo in mente sia la globalità delle sfide, secondo l’approccio a 360 gradi previsto dal Concetto Strategico approvato nel 2022 a Madrid, sia la “necessaria collaborazione” tra Nato e Unione Europea.


Il Vertice costituirà anche un’occasione per rilanciare i partenariati della Nato, ovvero le sue relazioni e i rapporti di collaborazione più o meno strutturati, con più di 30 Paesi del Nord Africa, del Golfo, dell’Europa orientale, dell’Asia Centrale e dell’Indo-Pacifico. In questo quadro, le fonti sottolineano un “risultato pratico importante” nel rilancio dell’azione Nato verso il Sud. Infatti, su “forte spinta italiana”, sarà approvato un pacchetto di misure centrate su dialogo politico e collaborazione pratica con le nazioni del vicinato meridionale e sarà nominato un Rappresentante speciale del Segretario generale per il Sud. Durante il Vertice è previsto anche il passaggio conclusivo dell’iter di nomina di Mark Rutte, che a partire dal primo ottobre assumerà ufficialmente il ruolo di Segretario generale, dopo il mandato decennale di Jens Stoltenberg. Dal gennaio 2025, invece, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ricoprirà l’incarico di presidente del Comitato Militare.


Il programma prevede il 9 luglio un evento celebrativo dei 75 anni del Trattato, che fu firmato il 4 aprile 1949 proprio nella capitale Usa. Il 10 luglio ci sarà una sessione del Consiglio Atlantico a livello di Capi di Stato e di Governo e in formato “solo Alleati”. La Svezia, 32esimo alleato, parteciperà per la prima volta ad un vertice NATO come suo membro effettivo. In serata alla Casa Bianca si terrà una cena offerta dal presidente Joe Biden ai capi delegazione. L’11 luglio si svolgerà una seconda sessione del Consiglio Atlantico con la partecipazione, accanto agli Alleati, delle nazioni dell’Indo-Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea e Giappone) e dell’Unione Europea. Il vertice si chiuderà poi con una riunione del Consiglio Nato-Ucraina.

In Europa Meloni perde gli spagnoli di Vox, esulta Salvini

In Europa Meloni perde gli spagnoli di Vox, esulta SalviniRoma, 5 lug. (askanews) – Giorgia Meloni perde un pezzo del suo gruppo in Europa, gli spagnoli di Vox, ed esulta la Lega di Matteo Salvini. Il partito guidato da Santiago Abascal ha annunciato l’uscita dai Conservatori di Ecr per aderire alla nuova formazione dei ‘Patrioti per l’Europa guidata da Viktor Orban.


La nuova formazione “raggrupperà una grande maggioranza dei partiti protagonisti dell’alternativa al consenso di Popolari, Socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles” si legge in una nota di Vox che esprime “la sua gratitudine e la sua forte amicizia nei confronti dell’Ecr” e in particolare ribadisce “amicizia verso Giorgia Meloni” che “resterà sempre una collega, amica e alleata”. Nessun commento, per il momento, da parte della premier, ma certo l’uscita degli spagnoli è prima ancora che quantitativamente (contano sei eurodeputati) simbolicamente importante. Proprio partecipando a una manifestazione di Vox a Madrid nel 2021 pronunciò l’ormai famoso discorso in cui diceva: “Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana”. Per Fdi-Ecr a parlare è Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo, che saluta i colleghi “con cui abbiamo condiviso cinque anni di appassionate battaglie politiche”. Per quanto riguarda il gruppo dei Conservatori, assicura, “è una forza politica intenzionata a cambiare l’Unione Europea” e “percorreremo questa strada senza indugi e senza limitarci alla mera testimonianza”. Con Vox, aggiunge, “sono certo che ci ritroveremo spesso fianco a fianco”. Ad esultare per la novità è la Lega di Matteo Salvini, che attualmente fa parte del gruppo Identità e democrazia – in cui militano anche gli europarlamentari di Marine Le Pen – ma che guarda con grande interesse all’iniziativa di Orban: “L’adesione degli spagnoli di Vox è un segnale importantissimo – sottolinea il Carroccio -. Cresce il fronte del cambiamento in Europa, determinato a dire no alla Von der Leyen e ai socialisti”.


Adesso gli occhi della destra europea sono puntati sull’appuntamento di lunedì, quando è prevista la costituzione del gruppo Id, fissata proprio all’indomani del ballottaggio alle legislative francesi. Se fosse decisa una ‘fusione’ con i Patrioti, infatti, potrebbe esserci un ‘sorpasso’ di Ecr: con l’uscita degli spagnoli il gruppo dei Conservatori è passato da 84 a 78 membri. Al momento resta la terza famiglia per consistenza, con Renew a 76, ma un eventuale super-gruppo della destra potrebbe insidiare il podio dei meloniani.

Autonomia, Schlein: quesito anche in Regioni che non governiamo

Autonomia, Schlein: quesito anche in Regioni che non governiamoRoma, 5 lug. (askanews) – Sul referendum contro l’autonomia differenziata “ci ha premiato avere una posizione chiara e netta. Siamo stati in grado di parlare con una voce sola, tant’è che tutte le nostre Regioni si stanno muovendo per il referendum. Chiedo però ai nostri consiglieri di presentare il quesito anche dove non abbiamo la maggioranza, perché voglio vedere chi lo vota e chi no”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein durante la replica alla direzione nazionale del partito.

Il referendum contro l’autonomia differenziata unisce le opposizioni

Il referendum contro l’autonomia differenziata unisce le opposizioniMilano, 5 lug. (askanews) – Abrogare la legge sull’autonomia differenziata: è l’obiettivo del quesito referendario depositato oggi in Cassazione da 34 soggetti, tra cui i principali partiti di opposizione, che si sono presentati uniti contro una delle misure-simbolo del governo di Giorgia Meloni, ma anche i sindacati Cgil e Uil e numerose associazioni come l’Anpi o il Wwf Italia.


La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha descritto così l’iniziativa: “È una bella giornata, siamo qui a presentare insieme alla forze politiche, sociali un quesito per fermare l’autonomia che spacca in due questo Paese che invece ha bisogno di essere profondamente ricucito nelle diseguaglianze territoriali che il Sud e le aree interne hanno pagato fin troppo”. Un obiettivo per il quale, ha detto Schlein, il Pd si sta “muovendo anche con le Regioni”. Obiettivo condiviso anche con il leader del M5S Giuseppe Conte: “Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione ai cittadini di contrastare lo Spacca Italia. Lo firmeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture specialmente nelle aree più in difficoltà del Paese e per evitare che un macigno arrivi sulle imprese del Nord che rischiano di essere soffocate dalle burocrazie di 20 staterelli diversi”.


Accanto a loro, fra gli altri anche i rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, Maria Elena Boschi per Italia Viva e Riccardo Magi di +Europa, e per la Cgil, Maurizio Landini, che ha assicurato la mobilitazione del suo sindacato: “Coerentemente con la raccolta firme che stiamo facendo per il referendum sul lavoro pensiamo che occorra cancellare la legge sull’autonomia differenziata perché porta a differenziare i diritti, porta a un arretramento dei diritti e delle libertà”.

Ue, Vox sceglie Patrioti. Ma precisa: “amicizia speciale” con Meloni

Ue, Vox sceglie Patrioti. Ma precisa: “amicizia speciale” con MeloniBruxelles, 5 lug. (askanews) – Il presidente del partito spagnolo di estrema destra Vox, Santiago Abascal, “ha annunciato oggi l’adesione del Partito alla nuova piattaforma politica ‘Patrioti per l’Europa che raggrupperà una grande maggioranza dei partiti protagonisti dell’alternativa al consenso di Popolari, Socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles”. L’annuncio è stato dato con una nota stampa della delegazione al Parlamento europeo di Vox, diramata da Madrid.


Il partito di estrema destra spagnolo, che dispone di sei eurodeputati, dedica due paragrafi della sua nota a scusarsi per la sua uscita dall’attuale gruppo europeo di appartenenza, quello dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), in cui militano gli europarlamentari di Fratelli d’Italia. “Vox esprime la sua gratitudine e la sua forte amicizia nei confronti dell’Ecr, il gruppo politico europeo del quale ha fatto parte finora e che ha un ruolo di primo piano nella lotta per nazioni sovrane libere, sicure e prospere”, riferisce la nota.


E aggiunge: “In modo del tutto speciale Vox esprime la sua amicizia verso Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni – assicura- resterà sempre una collega, amica e alleata di Vox. Allo stesso modo Vox esprime la sua gratitudine e il suo riconoscimento al partito polacco Diritto e Giustizia (Pis), che è stato all’avanguardia nella lotta dei patrioti in Europa”. Il nuovo gruppo dei “Patrioti per l’Europa”, ancora in via di formazione, è stato annunciato a Vienna domenica scorsa da tre esponenti della destra sovranista dell’Europa centro orientale: Viktor Orban, il premier ungherese e leader del partito Fidesz (10 eurodeputati), che finora era tra i “non iscritti”; l’ex premier ceco Andrej Babis, del partito Ano (7 eurodeputati); e Herbert Kickl, leader dell’Fpo austriaco, che si prepara a una probabile vittoria alle elezioni politiche in Austria in autunno.


“Questa nuova piattaforma – spiega la nota di Vox – aspira a formare un nuovo gruppo politico nel Parlamento Europeo la cui costituzione e composizione sarà prevedibilmente annunciata nei prossimi giorni”. “Vox da molti anni lavora senza sosta per l’unità e la collaborazione delle forze patriottiche, che nelle ultime elezioni europee di giugno hanno avuto un grande avanzata in tutti i paesi dell’Unione europea”, sottolinea il paragrafo successivo della nota, introdotto dal sottotitolo: “Vox sta lavorando per l’alternativa patriottica in Europa”.


“Vox aveva già puntato su questa Alleanza nelle sue prime convention ‘Viva’ del 2021 e del 2022. Inoltre, nel febbraio 2022 Santiago Abascal aveva riunito nel ‘vertice di Madrid’ i leader patriottici più importanti di tutta Europa” ricorda la nota, aggiungendo che “quel vertice diede luogo alla ‘Dichiarazione di Madrid’”. Sempre a Madrid, “lo scorso maggio 2024, in occasione dell’evento ‘Viva Europa 24’, Santiago Abascal – ricorda ancora la nota – ha confermato il suo lavoro per questa alleanza con la presenza e gli interventi di leader importanti e di successo come Giorgia Meloni, Javier Miley, Marine Le Pen, Viktor Orban o Amichai Chikli, ministro di Israele, tra gli altri”. “Con questo traguardo fondamentale si conferma il ruolo unificatore di Vox per i partiti dentro e fuori l’Europa che, con il crescente sostegno dell’elettorato, difendono la sovranità delle Nazioni, la sicurezza nelle strade e la sicurezza delle frontiere, la prosperità economica e sociale, la famiglia e le vere radici dell’Europa e dell’Occidente”, conclude la nota.