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Camera, incontro Paesi InCE. Caiata: “Integrazione Ue sia veloce”

Camera, incontro Paesi InCE. Caiata: “Integrazione Ue sia veloce”Roma, 5 lug. (askanews) – Dalle nuove sfide globali ai negoziati di adesione all’Ue dell’Ucraina, dai conflitti alle porte dell’Europa all’allargamento del processo di integrazione europea ai Balcani occidentali. Sono alcuni dei temi affrontati oggi in Aula dei gruppi parlamentari all’incontro conclusivo della “Convenzione per il Rafforzamento dell’Iniziativa Centro Europea (InCE)” con la partecipazione delle delegazioni parlamentari dei Paesi membri.


“L’Unione Europea, che negli anni ha svolto un ruolo essenziale per garantire la pace, deve essere il nostro interlocutore primario con il quale costruire il percorso che porti alla piena adesione dei Paesi candidati aderenti all’InCE – ha detto il presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’InCE, Salvatore Caiata -. A tal fine sarebbe di importanza strategica, da parte della Commissione europea, coinvolgere l’InCE come interlocutore nel processo di allargamento, per esempio attraverso la cooperazione delegata o un quadro di partenariato”, ha aggiunto Caiata sollecitando un processo di integrazione che sia “veloce e immediato”. “In un panorama globale segnato da una profonda ridefinizione degli assetti, occorre convogliare energie per la risoluzione delle problematiche esistenti e in un approccio rivolto ai quadranti, sui quali è doveroso investire in un’ottica di stabilizzazione. In questo contesto non vi è dubbio che l’area Balcanica rappresenti per l’Italia, e debba rappresentare per l’Europa, un’assoluta priorità. Il nostro legame con quei territori è antico”, ha evidenziato dal canto suo la presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato, Stefania Craxi, sollecitando “un rinnovato impegno comunitario sul dossier strategico dell’allargamento”, “nuovi piani di intervento e un impegno delle principali istituzioni finanziarie nazionali per consentire ai Balcani occidentali di affrancarsi da una dipendenza che rischia di trascinarli nel vortice del ricatto”.


“La dimensione parlamentare è una componente essenziale dell’identità dell’InCE, per questo il sostegno assicurato dalle due Camere del Parlamento italiano è di cruciale importanza – ha scritto in un messaggio il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Il rafforzamento della capacità delle istituzioni nazionali preposte al processo di integrazione europea, in particolare i Parlamenti nazionali, è un investimento strategico per il futuro. L’Italia sente forte la responsabilità di dare il suo rinnovato e convinto contributo al rafforzamento dell’iniziativa centro-europea”.

Gb, Meloni: congratulazioni a Starmer, certa forte collaborazione

Gb, Meloni: congratulazioni a Starmer, certa forte collaborazioneRoma, 5 lug. (askanews) – “Le mie congratulazioni a Keir Starmer per la sua affermazione elettorale. Lo stato dei rapporti tra Italia e Regno Unito è eccellente e sono certa che continueremo a coltivare un rapporto di collaborazione forte e affidabile tra le nostre grandi Nazioni, nell’interesse dei nostri cittadini e in linea con gli obiettivi strategici comuni”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Ringrazio il mio amico Rishi Sunak per questi anni di intensa collaborazione e di sincera amicizia che hanno rafforzato i legami tra le nostre due Nazioni”, aggiunge.

Ucraina, Tajani: Orban da Putin? Non mi sembra momento per visita

Ucraina, Tajani: Orban da Putin? Non mi sembra momento per visitaRoma, 5 lug. (askanews) – Viktor Orban “va a Mosca come primo ministro ungherese. Non mi sembra il momento di fare visite in Russia, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in una conferenza stampa.


“Noi siamo per costruire la pace che non può essere una resa a Putin, deve garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina. La proposta di Putin è una proposta farsa, non veritiera. Ben venga il confronto ma noi continueremo ad aiutare l’Ucraina”, ha concluso Tajani.

Autonomia differenziata, 34 sigle depositano in Cassazione il quesito per il referendum abrogativo

Autonomia differenziata, 34 sigle depositano in Cassazione il quesito per il referendum abrogativoRoma, 5 lug. (askanews) – “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?” È quanto si legge nel quesito referendaraio depositato oggi in Cassazione da 34 soggetti tra cui partiti (Pd, M5s, Iv, Avs, +Europa, Psi, Prc), sindacati (Cgil, Uil) e associazioni come l’Anpi.


“È una bella giornata, siamo qui a presentare insieme alla forze politiche, sociali un quesito per fermare l’autonomia che spacca un Paese che ha bisogno di essere ricucito”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della presentazione in Cassazione del quesito per il referendum sull’autonomia differenziata, aggiungendo: “Il Governo non ha messo un euro, questo vuol dire che a loro le diseguaglianze stanno bene così. Ma non ha senso avere 20 politiche energetiche diverse, ci condanniamo all’irrilevanza. Ci sono tante ragioni per mobilitarsi insieme e siamo felicissimi di farlo con questo largo rassemblement di forze politiche, associazioni, sindacati società civile. Ci stiamo muovendo anche con le Regioni”. “Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione ai cittadini di contrastare lo Spacca Italia. Lo firmeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture specialmente nelle aree più in difficoltà del Paese e per evitare che un macigno arrivi sulle imprese del Nord che rischiano di essere soffocate da 20 democrazie. Non ci fermeranno con calci e pugni, sventoleremo il tricolore dell’Italia e dell’unità”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, in Cassazione per la presentazione del quesito sull’autonomia differenziata.


“Siamo qui con personalità del mondo democratico. Siamo qui per depositare un quesito referendario che ha l’obiettivo di smantellare lo ‘spacca-Italia’ di Roberto Calderoli, una controriforma che avrà come effetto quello di frantumare il Paese in venti piccoli staterelli incapaci di rispondere ai grandi problemi del nostro tempo, allargando ulteriormente e cristallizandole le diseguaglianze che rendono il nostro un paese gravemente ammalato”, ha detto Nicola Fratoianni, deputato di Avs, in Cassazione per depositare il quesito referendario contro l’autonomia differenziata, aggiungendo: “L’Italia è un paese in cui, in base al luogo in cui nasci, hai una diversa aspettativa di vita: questa vergogna va cancellata e sono convinto che gli italiani, la Repubblica sapranno rispondere”.

Pd, Schlein annuncia “estate militante”: Autonomia, lavoro, sanità

Pd, Schlein annuncia “estate militante”: Autonomia, lavoro, sanitàMilano, 5 lug. (askanews) – “Vi chiedo di battere il ferro finchè è caldo, di battere i territori, di non fermarci e di stare tra le persone. Come un anno fa vi dico che parte una nuova estate militante per restare mobilitati per alcuni obiettivi”, a partire dalla raccolta delle firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata, “l’Italia spaccata in due da una sedicente patriota”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, alla Direzione dem, citando tra i temi anche il lavoro e la sanità.

Autonomia, Landini: referendum contro arretramento diritti e libertà

Autonomia, Landini: referendum contro arretramento diritti e libertàRoma, 5 lug. (askanews) – “Coerentemente con la raccolta firme che stiamo facendo per il referendum sul lavoro pensiamo che occorra cancellare la legge sull’autonomia differenziata perché porta a differenziare i diritti, porta a un arretramento dei diritti e delle libertà”. Così il segretario della Cgil Maurizio Landini, in Cassazione per il deposito del quesito referendario contro la riforma dell’autonomia differenziata.


“Di fronte a una crisi della democrazia, con la gente che non partecipa più – ha aggiunto – bisogna mettere in campo strumenti con cui i cittadini possono decidere della loro vita e il referendum è uno strumento diretto. Penso che sia una grande battaglia di democrazia, di chi vuol unire il paese e mettere al centro i diritti”.

Autonomia, Conte: non ci fermeranno, sventoleremo tricolore unità

Autonomia, Conte: non ci fermeranno, sventoleremo tricolore unitàRoma, 5 lug. (askanews) – “Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione ai cittadini di contrastare lo Spacca Italia. Lo firmeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture specialmente nelle aree più in difficoltà del Paese e per evitare che un macigno arrivi sulle imprese del Nord che rischiano di essere soffocate da 20 democrazie. Non ci fermeranno con calci e pugni, sventoleremo il tricolore dell’Italia e dell’unità”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, in Cassazione per la presentazione del quesito sull’autonomia differenziata.

Autonomia, Schlein: largo rassemblement contro legge spacca Paese

Autonomia, Schlein: largo rassemblement contro legge spacca PaeseRoma, 5 lug. (askanews) – “È una bella giornata, siamo qui a presentare insieme alla forze politiche, sociali un quesito per fermare l’autonomia che spacca un Paese che ha bisogno di essere ricucito. Il Governo non ha messo un euro, questo vuol dire che a loro le diseguaglianze stanno bene così. Ma non ha senso avere 20 politiche energetiche diverse, ci condanniamo all’irrilevanza. Ci sono tante ragioni per mobilitarsi insieme e siamo felicissimi di farlo con questo largo rassemblement di forze politiche, associazioni, sindacati società civile. Ci stiamo muovendo anche con le Regioni”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della presentazione in Cassazione del quesito per il referendum sull’autonomia differenziata.

Ue, Meloni: sistema si conserva, maggioranza fragile non durerà

Ue, Meloni: sistema si conserva, maggioranza fragile non dureràRoma, 4 lug. (askanews) – In Europa “ci sono delle debolezze che si sommano” e “c’è una tendenza del sistema a conservarsi. Come accade qui in Italia, accade anche in Europa e quindi si sta cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto, pensando che si possa fare finta di niente e che si possa non tener conto delle indicazioni che arrivano dai cittadini, che si possa continuare con le politiche che abbiamo visto finora nonostante i cittadini abbiano chiesto un significativo cambio di passo, nonostante abbiano chiesto un’Europa molto più pragmatica, molto meno ideologica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella puntata di ‘Dritto e rovescio’ in onda stasera.


“Un’Europa – ha aggiunto – molto meno invasiva, un’Europa che non sta lì a dirti che macchina devi guidare, quanta terra puoi coltivare, che cosa devi mangiare, come devi ristrutturare la casa. Quello che abbiamo visto è che diciamo si tende a mantenere quella realtà. Io temo che non funzionerà. Intanto, non sono d’accordo né sul metodo né sul merito, ed è la ragione per la quale – l’ho detto – non ho votato l’accordo che alcuni hanno ritenuto di fare sulle massime cariche europee. Poi, qui in Italia qualcuno diceva: ‘No, bisogna adeguarsi perché poi si va a trattare e si cerca di portare a casa un risultato migliore’. Io rifiuto questo racconto, rifiuto l’idea che quello che spetta all’Italia venga riconosciuto solo se il Governo si adegua. Se esiste ancora un’Unione Europea, all’Italia va riconosciuto quello che le va riconosciuto, banalmente perché è la terza economia europea, è un paese fondatore, è la seconda manifattura d’Europa e pure perché tra le grandi nazioni europee è quella con il Governo più stabile. Dopodiché, però diciamo la verità, non è che in passato ha funzionato questa tecnica della sinistra perché 5 anni fa, quando il Governo era pienamente inserito in questa maggioranza ed era totalmente supino alle scelte di quella maggioranza, l’Italia non ha preso nessuno dei massimi incarichi europei. Dico di più, neanche uno dei vicepresidenti della Commissione. Sa quanti erano i vicepresidenti della Commissione Europea? Sette. L’Italia non ne aveva uno, per cui non mi pare neanche che sia una tecnica che ha funzionato. Penso che sia molto più serio dire le cose come le si pensa, perché le persone ti rispettano se sei credibile, se sei onesto, se sei coerente, che è la scelta che ho fatto io”. “Per il futuro – ha concluso – dico che non credo che durerà questo tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto perché la maggioranza è molto fragile. E penso che, quando i provvedimenti cominceranno ad arrivare nel Parlamento Europeo, la maggioranza inevitabilmente si sposterà verso destra e allora a quel punto riusciremo sicuramente anche a dare qualche soddisfazione ai cittadini per le indicazioni che ci hanno dato con le elezioni”.

Meloni: da Mattarella no attacco a governo, strumentalizzato

Meloni: da Mattarella no attacco a governo, strumentalizzatoRoma, 4 lug. (askanews) – “Io francamente non ho letto, differentemente da altri, nel discorso del presidente Mattarella un attacco al governo e non si fa un favore alle istituzioni e al ruolo del presidente della Repubblica se ogni cosa che dice viene strumentalizzato come se fosse il capo dell’opposizione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Dritto e rovescio’ in onda stasera.


Il suo, ha aggiunto, “era un discorso sulla democrazia molto alto che condivido perché è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri, neanche nella maggioranza, per questo ci sono pesi e contrappesi”.