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Nordio si dice perplesso dalla tempistica dell’arresto di Toti, sono cose non recenti

Nordio si dice perplesso dalla tempistica dell’arresto di Toti, sono cose non recentiRoma, 7 mag. (askanews) – “Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi e sembrato di capire che si tratta pero di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non e nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si puo arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si e verificato e dalle indagini” e difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessita non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perche in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessita tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui e stato commesso il reato ed e iniziata l’indagine”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine degli Stati Generali dei commercialisti, rispondendo a una domanda sull’inchiesta che portato all’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti.

La Russa svela statua maternità in Senato: omaggio a tutte le donne

La Russa svela statua maternità in Senato: omaggio a tutte le donneRoma, 7 mag. (askanews) – “Ci sono occasioni in cui i gesti e le immagini valgono più di mille parole”, per questo, con l’iniziativa di oggi, “abbiamo voluto offrire un’occasione per far conoscere e apprezzare a tutti un’opera importante come quella della scultrice Vera Omodeo”. Con queste parole il presidente del Senato Ignazio La Russa ha aperto la cerimonia di svelamento, nella Sala Garibaldi del Senato, della statua in bronzo detta della “maternità” della scultrice Vera Omodeo, che rimarrà esposta nel “transatlantico” di Palazzo Madama per un mese.


L’opera, intitolata ufficialmente “Dal latte materno veniamo”, risalente al 1984, raffigura una donna che allatta al seno un neonato e doveva inizialmente essere situata in piazza Duse a Milano, ma la Commissione tecnica comunale che valuta le proposte di collocazione delle opere d’arte negli spazi pubblici, non l’aveva ritenuta adatta all’esposizione pubblica, suscitando non poche polemiche. “Il motivo per cui abbiamo voluto chiedere la disponibilità della statua e di poterla esporre qui in Senato – ha spiegato La Russa – e perché domani 8 maggio (poi postergata secondo legge a domenica 12 maggio, Ndr) è la festa della mamma. Noi avevamo già pensato di celebrarla, a prescindere dall’esposizione di questa scultura, con una cerimonia Intitolata ‘Viva la mamma’”, ma oggi “abbiamo voluto unire l’occasione” della festa “all’opportunità di avere questa scultura qui da noi in omaggio a tutte le donne, a tutte le donne mamme ma anche a tutte le donne non mamme, perché ci sono delle donne che hanno la fortuna di poter essere mamme. Ci sono quelle che per scelta o per impossibilità non sono mamme ma hanno avuto una mamma, quindi, in ogni caso, credo che tutte le donne si ritroveranno idealmente in questa scultura”, così come anche “anche gli uomini”, per i quali , ha sottolineato La Russa, “se c’è una cosa su cui noi maschietti siamo d’accordo è proprio il ricordo delle nostre mamme, credo che questo attraversi tutte le latitudini e tutte le differenze, per me è motivo di orgoglio”.


“Riguardo al messaggio di questa statua che tanto ha fatto discutere – ha detto Serena Omodeo, figlia della scultrice -conoscendo l’opera di mia madre” posso assicurare che “il messaggio che vuole portare è un messaggio di pace”. Dopo aver ringraziato alcune associazioni femminili impegnate nella promozione dei diritti delle donne e in particolare in tema di rappresentanza e rappresentazione delle donne, Omodeo ha rivelato che “la nudità era per mia madre emblema di vulnerabilità e verità. Anche il diritto di vestirci come vogliamo e di scoprirci – ha spiegato – è stato risultato di lotte che ci siamo dimenticati ma che sono state molto complesse in tutti gli anni anni ’70, frutto non di una moda ma di lunghe esperienze di autocoscienza femminile e anche di pensiero femminista, la nudità di per sé non può essere ascritta al sessismo”, ha sottolineato. Secondo Serena Omodeo “bisogna sostenere gli archetipi del femminino, ove siano nudi, e anche l’introduzione di statue che rappresentano donne reali, quindi da valorizzare per il loro contributo alle arti alla scienza alla politica. Mia madre – ha concluso – sarebbe stata felicissima di questo invito proprio per la festa delle madri, quindi non si può che fare gli auguri a tutte le madri, biologiche e non, perché tante donne si prendono cura di figli non da loro partoriti e” faccio “l’augurio che siano sempre più sostenute da politiche per la parità, per la libera scelta, per una maternità sostenuta e consapevole”. Dopo le polemiche innescate dalla decisione della Commissione comunale il sindaco di Milano Beppe Sala, accogliendo un’idea avanzata dal giornalista Enrico Mentana, aveva proposto di collocare la statua nei giardini della clinica Mangiagalli ma al momento nessuna decisione ufficiale è stata presa e non si conosce quale sarà la definitiva collocazione dell’opera. Dopo il periodo di esposizione in Senato la statua tornerà a Milano.

Toti, Nordio: perplesso da tempistica arresto, sono cose non recenti

Toti, Nordio: perplesso da tempistica arresto, sono cose non recentiRoma, 7 mag. (askanews) – “Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi e’ sembrato di capire che si tratta pero’ di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non e’ nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini, tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si puo’ arrestare e dopo tanti anni dall’evento che si e’ verificato e dalle indagini” e’ difficile che “possano ancora sussistere. Detto questo, non conoscendo gli atti ripeto la mia fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza. Le mie perplessita’ non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni anche perche’ in Italia si vota molto spesso, se ho delle perplessita’ tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui e’ stato commesso il reato ed e’ iniziata l’indagine”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine degli Stati Generali dei commercialisti, rispondendo a una domanda sull’inchiesta che portato all’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti.

Al Senato La Russa svela la statua della maternità: omaggio a tutte le donne

Al Senato La Russa svela la statua della maternità: omaggio a tutte le donneRoma, 7 mag. (askanews) – “Ci sono occasioni in cui i gesti e le immagini valgono più di mille parole”, per questo, con l’iniziativa di oggi, “abbiamo voluto offrire un’occasione per far conoscere e apprezzare a tutti un’opera importante come quella della scultrice Vera Omodeo”. Con queste parole il presidente del Senato Ignazio La Russa ha aperto la cerimonia di svelamento, nella Sala Garibaldi del Senato, della statua in bronzo detta della “maternità” della scultrice Vera Omodeo, che rimarrà esposta nel “transatlantico” di Palazzo Madama per un mese.


L’opera, intitolata ufficialmente “Dal latte materno veniamo”, risalente al 1984, raffigura una donna che allatta al seno un neonato e doveva inizialmente essere situata in piazza Duse a Milano, ma la Commissione tecnica comunale che valuta le proposte di collocazione delle opere d’arte negli spazi pubblici, non l’aveva ritenuta adatta all’esposizione pubblica, suscitando non poche polemiche. “Il motivo per cui abbiamo voluto chiedere la disponibilità della statua e di poterla esporre qui in Senato – ha spiegato La Russa – e perché domani 8 maggio (poi postergata secondo legge a domenica 12 maggio, Ndr) è la festa della mamma. Noi avevamo già pensato di celebrarla, a prescindere dall’esposizione di questa scultura, con una cerimonia Intitolata ‘Viva la mamma’”, ma oggi “abbiamo voluto unire l’occasione” della festa “all’opportunità di avere questa scultura qui da noi in omaggio a tutte le donne, a tutte le donne mamme ma anche a tutte le donne non mamme, perché ci sono delle donne che hanno la fortuna di poter essere mamme. Ci sono quelle che per scelta o per impossibilità non sono mamme ma hanno avuto una mamma, quindi, in ogni caso, credo che tutte le donne si ritroveranno idealmente in questa scultura”, così come anche “anche gli uomini”, per i quali , ha sottolineato La Russa, “se c’è una cosa su cui noi maschietti siamo d’accordo è proprio il ricordo delle nostre mamme, credo che questo attraversi tutte le latitudini e tutte le differenze, per me è motivo di orgoglio”.


“Riguardo al messaggio di questa statua che tanto ha fatto discutere – ha detto Serena Omodeo, figlia della scultrice -conoscendo l’opera di mia madre” posso assicurare che “il messaggio che vuole portare è un messaggio di pace”. Dopo aver ringraziato alcune associazioni femminili impegnate nella promozione dei diritti delle donne e in particolare in tema di rappresentanza e rappresentazione delle donne, Omodeo ha rivelato che “la nudità era per mia madre emblema di vulnerabilità e verità. Anche il diritto di vestirci come vogliamo e di scoprirci – ha spiegato – è stato risultato di lotte che ci siamo dimenticati ma che sono state molto complesse in tutti gli anni anni ’70, frutto non di una moda ma di lunghe esperienze di autocoscienza femminile e anche di pensiero femminista, la nudità di per sé non può essere ascritta al sessismo”, ha sottolineato. Secondo Serena Omodeo “bisogna sostenere gli archetipi del femminino, ove siano nudi, e anche l’introduzione di statue che rappresentano donne reali, quindi da valorizzare per il loro contributo alle arti alla scienza alla politica. Mia madre – ha concluso – sarebbe stata felicissima di questo invito proprio per la festa delle madri, quindi non si può che fare gli auguri a tutte le madri, biologiche e non, perché tante donne si prendono cura di figli non da loro partoriti e” faccio “l’augurio che siano sempre più sostenute da politiche per la parità, per la libera scelta, per una maternità sostenuta e consapevole”. Dopo le polemiche innescate dalla decisione della Commissione comunale il sindaco di Milano Beppe Sala, accogliendo un’idea avanzata dal giornalista Enrico Mentana, aveva proposto di collocare la statua nei giardini della clinica Mangiagalli ma al momento nessuna decisione ufficiale è stata presa e non si conosce quale sarà la definitiva collocazione dell’opera. Dopo il periodo di esposizione in Senato la statua tornerà a Milano.

Meloni in Libia, focus su migranti e firma intese cooperazione

Meloni in Libia, focus su migranti e firma intese cooperazioneRoma, 7 mag. (askanews) – Stabilità della Libia, cooperazione economica e migranti, nell’ottica del Piano Mattei, sono i punti al centro della missione in Libia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivata questa mattina a Tripoli. Con lei la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il ministro della Salute Orazio Schillaci e il ministro dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi.


A Tripoli Meloni vede il primo ministro del Governo di Unità Nazionale libico Abdul Hamid Mohammed Dabaiba e il presidente del Consiglio Presidenziale libico, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi. Successivamente andrà a Bengasi per incontrare il generale dell’Esercito nazionale Arabo di Libia, Khalifa Belqasim Haftar. L’Italia è il secondo fornitore della Libia, con il 14,5% di quota di mercato, e il quinto mercato di destinazione dell’export libico. L’interscambio commerciale nel 2023 si è assestato sopra i 9 miliardi di euro. Eni è storicamente presente in Libia e continua a investire e a questo – sottolineano fonti italiane – si aggiunge un forte interesse delle imprese italiane, in particolare per quanto riguarda le grandi opere e le infrastrutture. Un consorzio italiano sta ricostruendo l’Aeroporto internazionale di Tripoli e diverse imprese italiane iniziano a essere presenti nelle diverse regioni libiche. Tuttavia, per far fruttare pienamente questo potenziale che già esiste sono necessarie condizioni di sicurezza e di certezza legale. Il governo, nell’ottica del Piano Mattei, ha un “approccio a 360 gradi” e “mira a creare partenariati egualitari attorno a progetti concreti individuati di comune intesa”. Oggi saranno dunque sottoscritte alcune dichiarazioni d’intenti.


Sul piano della salute, la cooperazione è già avviata: bambini libici gravemente malati sono stati e saranno curati in Italia; un’iniziativa per 3,2 milioni di euro ha permesso di sostenere tre ospedali pediatrici in Libia; 3 milioni di euro sono stati stanziati per attività di formazione rivolte al personale libico nell’ottica di creare sostenibilità a medio termine. La dichiarazione di intenti che sarà adottata dai due ministri della Salute mira a far progredire la cooperazione, favorendo un maggiore accesso alle cure indifferibili in Italia, soprattutto per i malati in età pediatrica, organizzando missioni di medici in Libia e aumentando ulteriormente le offerte di formazione, in Italia come in Libia, rivolte al personale libico della salute. Sulla formazione, la dichiarazione di intenti che Bernini adotterà con la controparte libica definirà con maggior precisione gli ambiti di cooperazione prioritaria in vista di future più dettagliate intese. Tra le attività individuate vi sono l’aumento della mobilità internazionale di studenti, ricercatori e docenti, anche sfruttando programmi come Erasmus+, e attività di ricerca congiunta in settori chiave per le due Nazioni quali le energie rinnovabili, l’agri-food, la blue economy, la valorizzazione del patrimonio culturale, settore quest’ultimo in cui l’Italia ha tradizionalmente svolto un ruolo di primo piano in Libia. Sul versante dello sport e delle politiche giovanili, il ministro Abodi e i suoi omologhi hanno individuato come priorità la realizzazione e riqualificazione delle infrastrutture sportive di base nelle comunità libiche e lo sviluppo di programmi di volontariato e servizio per promuovere l’inclusione sociale giovanile. Attorno a queste priorità potranno quindi essere sviluppati dei progetti comuni, sfruttando anche le risorse del Piano Mattei. Meloni affronterà anche il tema “chiave” della gestione dei fenomeni migratori su cui, sottolineano le fonti, c’è una cooperazione ormai “consolidata che ha prodotto significativi risultati”. La premier sottolineerà “l’esigenza di continuare sulla strada avviata, ampliando ulteriormente la cooperazione, anche in un’ottica regionale”. Per questo, lo scorso 2 maggio il ministro Piantedosi ha tenuto una riunione con Ministri degli Interni di Libia, Tunisia e Algeria per discutere il sostegno italiano a quelle nazioni per il contrasto al traffico di esseri umani, anche attraverso un approccio condiviso regionale. In un’ottica più generale, però, Meloni ritiene la Libia un “partner cruciale” nel quadro del Processo di Roma che mira ad affrontare le cause profonde dei movimenti migratori e solleciterà quindi un impegno libico all’interno dei gruppi di lavoro avviati all’interno dei quali nelle prossime settimane verranno individuati i primi progetti concreti da attuare in Africa.


Gli incontri saranno anche l’occasione per ribadire l’impegno dell’Italia per la “stabilità” della Libia, anche sostenendo gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite che dovranno condurre a elezioni presidenziali e parlamentari. Un impegno – si sottolinea – che si muove anche a livello internazionale, con i principali partner europei e atlantici, per promuovere un “approccio unitario e non divisivo della comunità internazionale verso la Libia”. In particolare, la presidente del Consiglio si è impegnata personalmente per rafforzare il dialogo tra Unione Europea e Libia, anche nel quadro del più ampio sforzo del Governo per un nuovo paradigma nei rapporti tra Ue e Nord Africa. Ad Haftar, infine, Meloni ribadirà “l’importanza di far progredire il processo politico, preservando l’unità delle istituzioni libiche, e di lavorare per porre fine alla presenza di forze straniere sul suolo libico”. Discuterà anche della ricostruzione di Derna, colpita nel settembre 2023 da una devastante alluvione, ricordando l’impegno immediato dell’Italia, attraverso le Forze Armate, la Protezione Civile e gli aiuti umanitari, e sottolineando come il mondo imprenditoriale italiano possa offrire competenze preziose per l’attività di ricostruzione.

Premierato, P. Chigi: instabilità governi indebolisce Paese

Premierato, P. Chigi: instabilità governi indebolisce PaeseRoma, 7 mag. (askanews) – “L’instabilità dei governi indebolisce una nazione nelle relazioni internazionali e in economia” e “in una effettiva democrazia è necessario che al mandato degli elettori corrisponda una legislatura stabile, dove il programma che ha ottenuto la fiducia degli elettori trovi piena attuazione”. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi, in vista dell’incontro previsto domani alle 17 alla Camera sul tema ‘La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato’. I lavori saranno conclusi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Toti, Orlando(Pd):evitare sbando Liguria, avviare forte ricambio

Toti, Orlando(Pd):evitare sbando Liguria, avviare forte ricambioRoma, 7 mag. (askanews) – “Emerge un quadro desolante ma per la verità non sorprendente. Che ci fosse una eccessiva promiscuità tra funzioni istituzionali e circoli economici è un dato che era emerso e che era stato anche da noi denunciato. Adesso bisogna evitare che questo cortocircuito molto grave pregiudichi gli interessi della regione e i grandi investimenti che la riguardano. È quindi necessario evitare che la situazione vada allo sbando. Le considerazioni che al di là dei profili penali dobbiamo già esprimere, sulla base del quadro di cui disponiamo, è che c’è la necessità di avviare un forte processo di rigenerazione nell’interesse della regione e dei liguri”. Lo ha detto il deputato del Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, conversando con i giornalisti alla Camera.


“Se le carte, che non abbiamo avuto ancora la possibilità di leggere, confermassero i titoli dei giornali – ha aggiunto poi Orlando rispondendo ad una domanda se in Liguria si debba andare ad elezioni anticipate – il vulnus politico sarebbe grande e mi pare difficile che possa proseguire una esperienza di governo così fortemente colpita e questo a prescindere dalle responsabilità strettamente penali. È evidente che c’è stato un modo di procedere opaco che rischia di essere in contrasto con le esigenze della maggiorparte delle imprese liguri che operano secondo le regole e dei lavoratori. In più penso che incombe una questione che spero sia chiarita, e questo è un tema fondamentale – conclude l’esponente dem – prima ancora che in sede processuale e che riguarda la possibilità di rapporti con la criminalità organizzata. Per questo spero che dalla regione venga una parola chiara per escludere almeno questo profilo”.

Il coordinatore di FdI in Ligura non esclude la possibilità di elezioni anticipate

Il coordinatore di FdI in Ligura non esclude la possibilità di elezioni anticipateMilano, 7 mag. (askanews) – Dopo gli arresti domiciliari per il governatore della LIguria Giovanni Toti “non si può escludere nulla. In Liguria le elezioni sono in programma da ottobre del 2025 ma l’ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Matteo Rosso, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Liguria, per il quale “bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto e si va al voto”.


Rosso in ogni caso precisa che “prima di esprimere una valutazione attendo di vedere le carte, leggere bene e capire. Certo è che questa vicenda ci è capitata tra capo e collo, una cosa del genere non ce la saremmo mai aspettata. Io sono un garantista sempre e per me fino al terzo grado di giudizio prevale la presunzione di innocenza e, quindi, voglio vedere esattamente che cosa dicono le carte e quali sono le circostanze. Certo è che stamattina per noi è cascato il mondo, non avevamo mai avuto sensazioni di una cosa del genere. Ognuno fa il suo mestiere, la Magistratura ha il dovere di indagare e l’indagato il diritto di difendersi”.Ora che cosa succede in Liguria? “Per un certo periodo andrà avanti il vice-presidente Alessandro Piana, poi si vedrà. Al momento non so davvero che cosa aggiungere, è troppo presto. Dovrò anche consultarmi con i vertici nazionali del mio partito… Ripeto, io sono garantista. Nel passato anche io ho subito un processo e sono stato assolto, pertanto, ho fiducia nella Magistratura e bisogna aspettare le decisioni della stessa. Al momento non so davvero che cosa aggiungere, ora dobbiamo solo leggere e capire. Ci vorranno ore o forse giorni prima di farsi un’idea più precisa”.


 

Toti, Tajani: farà di tutto per dimostrare propria innocenza

Toti, Tajani: farà di tutto per dimostrare propria innocenzaGorizia, 7 mag. (askanews) – “Sono garantista, per me una persona è colpevole soltanto quando è condannata in terzo grado di giudizio. Lo sono per le persone di area del centrodestra che possono essere coinvolte come per quelle di area del centrosinistra”. E’ la risposta che ha dato ai giornalisti, a Gorizia, il ministro degli Esteri e leader di Fi Antonio Tajani, sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il presidente della Liguria, Toti.


“Sono convinto che Toti farà di tutto per dimostrare la propria innocenza, l’estraneità alle accuse che lo riguardano. Voglio essere ottimista e fiducioso per lui” ha concluso Tajani.

Toti, Conte: corruzione ferita alla democrazia, non si può ignorare

Toti, Conte: corruzione ferita alla democrazia, non si può ignorareRoma, 7 mag. (askanews) – La politica è affetta da una “degenerazione”, c’è una “ferita alla democrazia”, i fenomeni di corruzione aumentano e non si può “fare finta di nulla”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando a margine di un evento a Roma, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari del presidente della Liguria Giovanni Toti.


Il leader dei 5 stelle ricorda i voti comprati per cifre “dai 10 ai 20 euro, fino a 50 euro. Non possiamo fare finta di nulla, è una degenerazione, una ferita grandissima alla democrazia”. “La politica – ha aggiunto – deve avere uno scatto di orgoglio, un sussulto di dignità. Le inchieste devono andare avanti, noi dobbiamo assolutamente rigenerare le nostre forze, fare pulizia. Tutte le forze politiche devono predisporsi in questa direzione”.