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La Commissione Segre acquisirà i documenti dell’inchiesta doi Fanpage su Gioventù nazionale

La Commissione Segre acquisirà i documenti dell’inchiesta doi Fanpage su Gioventù nazionaleRoma, 2 lug. (askanews) – “È molto importante che, su proposta della Presidente Segre, la Commissione Antidiscriminazioni abbia deciso all’unanimità di acquisire la documentazione dell’inchiesta di Fanpage.it sul neofascismo e l’antisemitismo dentro Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Così in una nota il senatore Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Antidiscriminazioni presieduta da Liliana Segre.


“Non può esserci la linea della negazione o del silenzio o della banalizzazione su quanto di così grave emerso grazie all’inchiesta di Fanpage”, conclude l’esponente del Pd.

Pnrr, Meloni: 11 mld da quinta rata, smentito chi prevedeva fallimento

Pnrr, Meloni: 11 mld da quinta rata, smentito chi prevedeva fallimentoRoma, 2 lug. (askanews) – “Sono molto contenta di annunciare che la Commissione europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del Pnrr. Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più. A dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata”. Lo afferma in un videomessaggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“E’ un’ottima notizia per l’Italia, è un’ottima notizia per i cittadini – aggiunge – è una notizia che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale, mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti”.

Meloni: l’Italia cresce più di altri, vogliamo dare continuità

Meloni: l’Italia cresce più di altri, vogliamo dare continuitàRoma, 2 lug. (askanews) – “L’economia italiana sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici nazionali sono positivi e l’andamento di alcuni indicatori, dalla crescita dell’occupazione all’aumento degli investimenti, rappresentano importanti segnali di fiducia nel futuro della nostra economia. Il Governo è determinato a valorizzare questi segnali, e a darne continuità”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio all’assemblea di Ania.


“Intendiamo farlo – aggiunge – con la stessa visione che ha orientato la nostra azione in questo anno e mezzo, e che ha dimostrato di ottenere risultati significativi: non è lo Stato a creare ricchezza e occupazione, spetta alle imprese e ai loro lavoratori farlo, ma è compito dello Stato costruire l’ambiente più favorevole possibile a chi fa impresa. Questo è l’approccio che ha ispirato, finora, il lavoro del Governo e che ha trovato concretezza nei tanti provvedimenti approvati”.

Francia, Schlein: un campo plurale è un segnale importante, anche in Italia

Francia, Schlein: un campo plurale è un segnale importante, anche in ItaliaMilano, 2 lug. (askanews) – “Davanti all’affermazione di una forza politica di estrema destra nazionalista è importantissimo il segnale che hanno dato il fronte popolare e i liberali: un accordo per fermare il Rassemblement National”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista a La Stampa in vista del secondo turno delle elezioni parlamentari in Francia.


“Mi auguro ci sia una forte mobilitazione di tutta la sinistra. Ho sentito in queste ore Olivier Faure e Raphael Glucksmann. Hanno detto: dove siamo terzi, ritiriamo i candidati. Penso sia giusto lo facciano anche quelli di Macron e trovo sconcertante la scelta dei Repubblicani francesi, che fanno parte del Ppe, di non dare indicazioni di voto” ha aggiunto. Sulle divisioni all’interno del cosiddetto fronte repubblicano anti Rn per Schelein “parliamo di un campo plurale che davanti al rischio di un governo di estrema destra riesce a mettere in primo piano le battaglie che uniscono: giustizia sociale, conversione ecologica, lavoro dignitoso, diritti”.


Quanto al centrosinistra italiano “spero ci sia da spunto per non ripetere gli errori del passato. Il tempo dei veti è finito, è il momento di mettere insieme le nostre differenze attorno a un’alternativa credibile e solida” ha continuato. “Sono ottimista perché lo stiamo già facendo. Il giorno in cui hanno approvato il premierato in prima lettura abbiamo fatto una manifestazione unitaria che è stata per me la piazza più emozionante dopo le 123 della campagna elettorale. Sui temi concreti possiamo costruire la coalizione che batte Giorgia Meloni” ha proseguito la leader dem.

Meloni tratta con von der Leyen, Salvini guarda a Orban e Le Pen

Meloni tratta con von der Leyen, Salvini guarda a Orban e Le PenRoma, 1 lug. (askanews) – Matteo Salvini esulta per il risultato del Rassemblement National in Francia e pensa a un grande gruppo sovranista al Parlamento europeo, Giorgia Meloni si congratula con Marine Le Pen ma senza sbilanciarsi e guarda con attenzione (se non con preoccupazione) alle mosse dell’alleato. Mentre il leader leghista festeggiava lo “straordinario risultato” di RN, la premier oggi ha fatto i suoi “complimenti” al Rassemblement National “per la netta affermazione”, sottolineando in particolare l’importanza del “venir meno” delle “vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra”. Per lei “il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre” è “un trucco” in cui “cadono sempre meno persone”.


Parole molto prudenti e del resto, viene fatto notare da chi le sta vicino, la presidente del Consiglio non può che rimanere ‘coperta’ – lasciando da parte il suo ruolo politico – in questo momento in cui la priorità è la trattativa con Ursula von der Leyen per un commissario italiano con deleghe di peso. I contatti sono in corso e si intensificheranno da qui al 18 luglio, giorno in cui l’Assemblea plenaria dell’Europarlamento dovrà votare la ‘fiducia’ alla presidente della Commissione designata (con l’astensione di Meloni in Consiglio europeo). Von der Leyen sa che ha bisogno di una cinquantina di voti oltre quelli della sua maggioranza (Ppe-S&D-Renew) per essere al sicuro dai franchi tiratori e li cerca tra i Verdi – che ha incontrato oggi – e in parte di Ecr, la ‘casa’ dei Conservatori presieduta da Meloni. E proprio su questa necessità la presidente del Consiglio potrà giocare le sue carte migliori per strappare deleghe importanti, molto più difficilmente una vicepresidenza esecutiva.


Certo è che i movimenti nell’ala destra del Parlamento di Strasburgo rendono tutta la situazione fluida e difficile da leggere in questo momento. In primo luogo per l’affermazione della Le Pen, che in Europa fa parte del gruppo di Identità e democrazia, dove siedono anche i leghisti. Proprio per attendere il risultato del secondo turno delle legislative francesi l’assemblea costitutiva del gruppo Id è stata rinviata all’8 luglio. Il futuro di Id si intreccia con la mossa politica di Viktor Orban che ha presentato il gruppo dei “Patrioti d’Europa” che al momento vede la partecipazione oltre che di Fidesz anche dell’Fpo austriaco, del partito ceco Ano e forse dei portoghesi di Chega. Una ‘mossa’ che è vista “molto favorevolmente” da Salvini che vuole “allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci”. E per far questo l’iniziativa di Orban sembra “la strada giusta” al vice premier. Se si andasse a una nuova alleanza di destra, questa potrebbe costituire un polo di attrazione in grado di dar fastidio a Meloni ed Ecr. Orban ha già provato a ‘sfilarle’ i polacchi del Pis (20 eurodeputati) e se al momento l’assalto del leader ungherese sembra essere stato respinto, non è detto che sia così anche in futuro. Dall’altro lato del centrodestra, Antonio Tajani lavora invece per avvicinare i Conservatori al Ppe. Per questo auspica che von der Leyen apra un confronto con Ecr “perché serve una maggioranza ampia e serve dare una risposta agli elettori”. Per quanto riguarda le elezioni francesi, per il ministro degli Esteri quel che conta è la “stabilità”: sicuramente se “il mio omologo apparterrà al partito della Le Pen, mi confronterò con lui. Ma aspettiamo il secondo turno. Il nostro interlocutore principale, Les Republicains, saranno decisivi”.


Cosa succederà si capirà nei prossimi giorni: le date clou al momento sono il 4 luglio (costituzione ufficiale dei gruppi); il turno di ballottaggio francese il 7 e la riunione di Id l’indomani.

Le Pen e Salvini rimandano a giorno dopo ballotaggi Francia scelta su eurogruppo destre

Le Pen e Salvini rimandano a giorno dopo ballotaggi Francia scelta su eurogruppo destreBruxelles, 1 lug. (askanews) – Il gruppo politico dell’estrema destra al parlamento europeo, Identità e Democrazia (ID), di cui fanno parte gli eurodeputati della Lega e quelli del Rassemblement National francese di Marine Le Pen, ha rinviato all’8 luglio a Bruxelles, la sua riunione costitutiva dopo le elezioni europee. La riunione era stata programmata inizialmente per mercoledì 3 luglio, lo stesso giorno in cui è previsto la riunione costitutiva dell’altro gruppo di destra, quello dei conservatori e riformisti europei (Ecr), in cui siedono gli euodeputati di Fratelli d’Italia.


Il Parlamento europeo aveva fissato il 4 luglio come data limite per la ricostituzione dei gruppi politici prima dei negoziati e degli accordi per le nuove cariche istituzionali interne (presidente e vicepresidenti del parlamento; questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari etc.) che dovranno essere conclusi nella prima sessione plenaria di strasburgo, dal 16 al 19 luglio, e nelle settimane immediatamente successive. Ma i gruppi in reltà possono essere creati, sciolti, o riaggregati in qualsiasi momeno durante i cinque anni della legislatura europea. Il rinvio della riunione costitutiva dell’Id può essere spiegato con la necessità di attendere i risultati delle elezioni francesi, e sopratutto del tentativo in corso da parte del premier ungherese, Viktor Orbßn, di formare un nuovo gruppo sovranista basato soprattutto sui partiti di destra dell’Europa dell’est. Un tentativo che Orbßn sta conducendo insieme al partito Ano dell’ex premier ceco Andrej Babis, e all’Fpo austriaco di Herbert Kickl, che si prepara una probabile vittoria alle elezioni nazionali in autunno . Il progetto del nuovo gruppo, che è stato presentato ieri a Vienna, sarebbe molto rafforzato da un’ eventuale adesione del parito di estrema destra polacco Pis (diritto e giustizia), oggi nell’Ecr, che i suoi stessi dirigenti considerano possibile al 50% . Anche gli italiani della Lega (oggi nell’Id) guardano con interesse a questo esperimento, che potrebbe contribuire a quella unione delle destre in un “supergruppo”, auspicata da Matteo Salvini.


Nel frattempo, si attende di vedere che cosa farà il Rassemblement National dopo la sua grande affermazione elettorale, prima alle europee (30 eurodeputati) e poi al voto in Francia, dove il secondo turno, il 7 luglio (un giorno prima della nuova data della riunione costitutiva di Id) potrebbe portare al governo il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo sono necessari almeno 23 deputati, da un minimo di cinque Paesi membri. Resta anche l’incognita degli europarlamentari dell’ultradestra tedesca di “Alternative für Deutschland” (Afd), espulsi dal gruppo id poco prima delle europee e ora tra i “non iscritti”.


Dopo il loro successo alle europee, e in previsione di una loro probabile affermazione nelle elezioni di settembre in tre “länder” in Germania, l’Afd potrebbe cercare di aggregare un nuovo gruppo ancora più a destra di Id, attraendo altri partiti estremisti e “non iscritti” di diversi paesi. Insomma, i gruppi politici a destra del Ppe nel Parlamento europeo potrebbero addirittura raddoppiare a quattro, o più probabilmente scomporsi e ricomporsi in due o tre nuove formazioni già nelle prossime settimane, in parte anche prima del voto di Strasburgo del 18 luglio sulla conferma del secondo mandato per Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.


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Le Pen e Salvini rinviano a dopo i ballotaggi in Francia la scelta sull’eurogruppo

Le Pen e Salvini rinviano a dopo i ballotaggi in Francia la scelta sull’eurogruppoBruxelles, 1 lug. (askanews) – Il gruppo politico dell’estrema destra al parlamento europeo, Identità e Democrazia (ID), di cui fanno parte gli eurodeputati della Lega e quelli del Rassemblement National francese di Marine Le Pen, ha rinviato all’8 luglio a Bruxelles, la sua riunione costitutiva dopo le elezioni europee. La riunione era stata programmata inizialmente per mercoledì 3 luglio, lo stesso giorno in cui è previsto la riunione costitutiva dell’altro gruppo di destra, quello dei conservatori e riformisti europei (Ecr), in cui siedono gli euodeputati di Fratelli d’Italia. Il Parlamento europeo aveva fissato il 4 luglio come data limite per la ricostituzione dei gruppi politici prima dei negoziati e degli accordi per le nuove cariche istituzionali interne (presidente e vicepresidenti del parlamento; questori, presidenti e vicepresidenti delle commissioni parlamentari etc.) che dovranno essere conclusi nella prima sessione plenaria di strasburgo, dal 16 al 19 luglio, e nelle settimane immediatamente successive. Ma i gruppi in reltà possono essere creati, sciolti, o riaggregati in qualsiasi momeno durante i cinque anni della legislatura europea.


Il rinvio della riunione costitutiva dell’Id può essere spiegato con la necessità di attendere i risultati delle elezioni francesi, e sopratutto del tentativo in corso da parte del premier ungherese, Viktor Orbßn, di formare un nuovo gruppo sovranista basato soprattutto sui partiti di destra dell’Europa dell’est. Un tentativo che Orbßn sta conducendo insieme al partito Ano dell’ex premier ceco Andrej Babis, e all’Fpo austriaco di Herbert Kickl, che si prepara una probabile vittoria alle elezioni nazionali in autunno . Il progetto del nuovo gruppo, che è stato presentato ieri a Vienna, sarebbe molto rafforzato da un’ eventuale adesione del parito di estrema destra polacco Pis (diritto e giustizia), oggi nell’Ecr, che i suoi stessi dirigenti considerano possibile al 50% . Anche gli italiani della Lega (oggi nell’Id) guardano con interesse a questo esperimento, che potrebbe contribuire a quella unione delle destre in un “supergruppo”, auspicata da Matteo Salvini. Nel frattempo, si attende di vedere che cosa farà il Rassemblement National dopo la sua grande affermazione elettorale, prima alle europee (30 eurodeputati) e poi al voto in Francia, dove il secondo turno, il 7 luglio (un giorno prima della nuova data della riunione costitutiva di Id) potrebbe portare al governo il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Per formare un gruppo politico al Parlamento europeo sono necessari almeno 23 deputati, da un minimo di cinque Paesi membri.


Resta anche l’incognita degli europarlamentari dell’ultradestra tedesca di “Alternative für Deutschland” (Afd), espulsi dal gruppo id poco prima delle europee e ora tra i “non iscritti”. Dopo il loro successo alle europee, e in previsione di una loro probabile affermazione nelle elezioni di settembre in tre “länder” in Germania, l’Afd potrebbe cercare di aggregare un nuovo gruppo ancora più a destra di Id, attraendo altri partiti estremisti e “non iscritti” di diversi paesi. Insomma, i gruppi politici a destra del Ppe nel Parlamento europeo potrebbero addirittura raddoppiare a quattro, o più probabilmente scomporsi e ricomporsi in due o tre nuove formazioni già nelle prossime settimane, in parte anche prima del voto di Strasburgo del 18 luglio sulla conferma del secondo mandato per Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea.

Rai,Pd: sindacati denunciano assunzioni amici manager e parenti di politici

Rai,Pd: sindacati denunciano assunzioni amici manager e parenti di politiciRoma, 1 lug. (askanews) – “Hanno trasformato la Rai di viale Mazzini prima in Telemeloni e poi in un suq. Avendo il controllo di tutto avrebbero aggirato le liste dei precari, secondo i sindacati, assumendo gli amici dei manager e i parenti dei politici. Dal figlio del testimone di nozze dell’amministratore delegato Roberto Sergio al dj che a Ostia guidava Casapound e faceva affari con la famiglia Spada. E’ proprio notte fonda in Rai. Si proceda subito alla riforma della governance, ad applicare il Media freedom act. Non c’è tempo da perdere”. Lo denuncia l’ europarlamentare Pd Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria del Nazareno

Francia, Meloni: complimenti a RN per la netta affermazione

Francia, Meloni: complimenti a RN per la netta affermazioneRoma, 1 lug. (askanews) – “Ho notato una grande partecipazione al voto in Francia e questo è sempre un dato molto positivo. Sul piano politico, faccio i miei complimenti al Rassemblement National e ai suoi alleati per la netta affermazione al primo turno”. Così Giorgia Meloni, commentando con i cronisti il voto in Francia. “Ho sempre auspicato anche a livello europeo che venissero meno le vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra e mi pare che anche in Francia si stia andando in questa direzione”. “Per la prima volta – aggiunge – il partito di Le Pen ha avuto degli alleati già dal primo turno e per la prima volta mi pare che anche i Republicain siano orientati a non partecipare al cosiddetto ‘fronte repubblicano’. Lo dico perché noto qualcosa che in forme diverse avviene anche in Italia: il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre. È un trucco che serve a scappare dal confronto sul merito delle diverse proposte politiche. Ma è un trucco in cui cadono sempre meno persone. Lo abbiamo visto in Italia, si vede sempre di più in Europa e in tutto l’Occidente”, conclude.

Francia, Meloni: superate barriere tra forze alternative a sinistra

Francia, Meloni: superate barriere tra forze alternative a sinistraRoma, 1 lug. (askanews) – “Ho sempre auspicato anche a livello europeo che venissero meno le vecchie barriere tra le forze alternative alla sinistra e mi pare che anche in Francia si stia andando in questa direzione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commentando con i giornalisti il voto francese.


“Per la prima volta – aggiunge – il partito di Le Pen ha avuto degli alleati già dal primo turno e per la prima volta mi pare che anche i Republicain siano orientati a non partecipare al cosiddetto ‘fronte repubblicano’. Lo dico perché noto qualcosa che in forme diverse avviene anche in Italia: il tentativo costante di demonizzare e di mettere all’angolo il popolo che non vota per le sinistre. È un trucco che serve a scappare dal confronto sul merito delle diverse proposte politiche. Ma è un trucco in cui cadono sempre meno persone. Lo abbiamo visto in Italia, si vede sempre di più in Europa e in tutto l’Occidente”, conclude.