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Agricoltura, Mattarella: le sfide del settore sono le sfide di tutto il Paese

Agricoltura, Mattarella: le sfide del settore sono le sfide di tutto il PaeseRoma, 29 nov. (askanews) – “Le sfide che riguardano l’agricoltura sono sfide di tutto il Paese”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Confederazione Agricoltori Italiani – CIA, Cristiano Fini, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione.


“L’Assemblea di CIA-Agricoltori italiani – prosegue il Capo dello Stato – è occasione propizia di elaborazione e confronto per un’agricoltura che, oltre a essere risorsa essenziale, qualifichi la stessa identità italiana, rappresentando una sfida decisiva per il nostro vivere e per la sostenibilità economica, sociale, ambientale”. “La storia delle produzioni agricole, degli allevamenti, delle imprese nate dal lavoro della terra – osserva il presidente della Repubblica – ha plasmato la storia e la cultura dell’Italia e dell’Europa. La consapevolezza di queste radici deve guidarci oggi nell’affrontare i problemi aperti dalle grandi trasformazioni globali e dai pericolosi mutamenti climatici”.

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislatura

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislaturaRoma, 29 nov. (askanews) – “La coalizione di centrodestra è una coalizione solida, il governo andrà avanti, continuerà a lavorare per fare le riforme, per affrontare una situazione economica che non è sempre semplice, andrà avanti fino alla fine della legislatura”: lo ha detto oggi il vice premier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, interpellato sulle recenti divergerze all’interno dell’esecutivo nel corso della trasmissione “Mattino Cinque News”.


“Non c’è alcun pericolo” per il governo, ha aggiunto, non negando che “siamo tre partiti differenti e su alcune questioni possono esserci idee differenti” come avvenuto per l’emendamento della Lega sul canone Rai. “Era una proposta che sarebbe costata alle casse dello Stato 430 milioni”, ha ricordato Tajani, a fronte di “50 centesimi annui” di beneficio per i cittadini. “Noi diciamo: quei 430 milioni utilizziamoli per tagliare le tasse, cioè per ridurre l’Irpef, ma magari anche per aumentare le pensioni minime e per vedere se si possono ridurre le liste di attesa. Ecco si trattava di spendere meglio, di concretizzare un taglio vero delle tasse. Non c’è nessuna polemica, nessun scontro politico. C’era differenza su un emendamento”, ha puntualizzato Tajani.

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalato

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalatoRoma, 29 nov. (askanews) – “La società intera deve essere consapevole e accompagnare l’impegno dei produttori agricoli. La salubrità dei cibi che mangiamo, la qualità dei prodotti destinati al mercato, l’integrità e la cura di territori che costituiscono la nostra bellezza e ricchezza passano dal quotidiano lavoro e dalle capacità progettuali del mondo dell’agricoltura”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Confederazione Agricoltori Italiani – CIA, Cristiano Fini, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione.


“Lo spopolamento delle aree interne e montane – prosegue il Capo dello Stato – può essere contrastato da rigenerazioni agricole. Produzioni innovative possono dare occasioni di impiego ai giovani. Va assicurato al lavoro il giusto compenso, contrastando con forza le forme di sfruttamento che raggiungono nel caporalato un apice di inaccettabile illegalità”.

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governo

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governoRoma, 28 nov. (askanews) – La firma, stamattina, dell’Accordo di sviluppo e coesione con la Sardegna e, venerdì mattina, di quello con la Puglia. Poi il saluto in Cdm e (probabilmente) l’ultima conferenza stampa da ministro. E’ questa la “passerella” allestita da Giorgia Meloni per Raffaele Fitto, che venerdì si dimetterà per assumere, dal primo dicembre, la carica di commissario europeo e vice presidente esecutivo della Commissione Ue. “Un risultato – ha ribadito la premier stamattina a Cagliari – del quale credo l’Italia debba complessivamente andare fiera” e che “pone la nostra nazione in una condizione di centralità nella prossima Commissione europea”.


Adesso si apre la partita per l’assegnazione delle tante e rilevanti deleghe che erano state affidate a Fitto, ritenuto da Meloni la punta di diamante della sua squadra, l’uomo più affidabile, quello a cui far gestire la maggior parte delle risorse a disposizione. Per questo la sua indicazione a Ursula von der Leyen era stata – aveva ammesso la presidente del Consiglio – una scelta “dolorosa ma necessaria”, perchè sostanzialmente priva di alternative. Meloni, come prima cosa, secondo quanto si apprende, assumerà l’interim. Poi procederà a ‘spacchettare’ il portafoglio, affidando la gestione del Pnrr e della Coesione ai suoi sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Resta la questione degli Affari europei, e qui inizia la partita più squisitamente politica. Con due punti fermi. Il primo è la volontà di Meloni di toccare il meno possibile la squadra, “allergica” – come viene definita – alla parola rimpasto. Il secondo (che varrebbe solo nel caso in cui decidesse di nominare un titolare) è che “se esce un ministro di Fdi entra un ministro di Fdi”. In questo caso il candidato ‘naturale’ sarebbe Edmondo Cirielli, attuale vice ministro agli Esteri. “Però – riflette una fonte di governo – è difficile sostituirlo: ha esperienza e non ci sono altri esponenti di Fdi adeguati per quel ruolo”. Altrimenti c’è l’ipotesi, che si riaffaccia un po’ ogni volta che si tratta di individuare un profilo rilevante, di Elisabetta Belloni, direttrice del Dis, sherpa del G7, abile ed esperta mediatrice.


Dunque la porta sembra “sbarrata” per gli alleati, in primo luogo per Forza Italia, a cui piacerebbe molto la responsabilità dei rapporti con Bruxelles. Antonio Tajani pubblicamente assicura che non ne fa “una questione di poltrone” e che “alla fine deciderà la presidente del Consiglio”. Ma sicuramente – spiega chi ci ha parlato – intende “far pesare” l’aiuto che, per suo tramite, il Ppe ha dato per superare le diffidenze sul ministro pugliese. Così come intende far pesare i “sacrifici” fatti dagli azzurri, premiati dalle urne, ma non ‘ricompensati’ nella compagine dell’esecutivo, dove ormai si ritengono sottorappresentati rispetto alla Lega. Per Fi ci sarebbero già anche alcuni potenziali candidati. “Ma dubito che Meloni voglia privarsi di un ministro ‘suo’ per accontentare Forza Italia. Anche se – spiega una fonte azzurra – sarebbe un ruolo più che altro di rappresentanza, perchè il punto di riferimento in Europa resterà Fitto”. Un fatto, quest’ultimo, che Meloni non nasconde, quando dice che il nuovo vice presidente esecutivo “ci consente di avere un occhio di riguardo rispetto a molte materie che sono di interesse della nostra nazione”. Anche se i Trattati dicono altro, come ha ricordato Fitto, assicurando che opererà “a difesa dell’interesse comune europeo”.

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-Fitto

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-FittoRoma, 28 nov. (askanews) – Un pranzo di ‘routine’, programmato da “almeno una settimana”, senza nessun collegamento con le “fibrillazioni” che attraversano la maggioranza. Così da Palazzo Chigi definiscono il colloquio di mercoledì al Quirinale – di cui si è appreso solo in giornata – tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è al governo e che sono quasi ‘automatici’ quando ci sono missioni all’estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni”, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, smentendo i rumors che parlavano di un vertice d’urgenza e segreto. “Quando Mattarella è tornato dalla Cina – hanno aggiunto le fonti – ha sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Le altre volte non era mai uscita la notizia, questa volta è trapelata”. E non dal Quirinale, bisogna precisare. Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier – hanno sostenuto le fonti – “la manovra, i viaggi internazionali, un excursus sull’Europa dopo l’ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo”. E a questo proposito, secondo fonti di governo, Meloni avrebbe anche spiegato al capo dello Stato la sua idea per l’assegnazione delle deleghe del neo commissario e vicepresidente europeo, che si dimetterà domani. Secondo questa ricostruzione, dunque, “non c’entrano assolutamente nulla le fibrillazioni” ed è solo una “coincidenza” che il pranzo sia caduto nel giorno fino a ora più difficile per la maggioranza, dopo il “no” di Forza Italia all’emendamento leghista per il taglio del canone Rai e la ‘ritorsione’ del Carroccio sul provvedimento forzista (a firma Claudio Lotito) per la sanità calabrese. Una “guerriglia” che ha fatto infuriare la premier, che ieri non ha fatto niente per nascondere la sua irritazione, salutando freddamente Antonio Tajani al suo arrivo ai Med Dialogues. Con il ministro degli Esteri e con l’altro vice premier Matteo Salvini, hanno spiegato fonti governative, nelle ultime ore ci sono stati contatti e a loro Meloni ha ribadito la necessità di evitare nuovi “inciampi”, per non dare l’immagine di un governo diviso.


Un richiamo opportuno, dato che anche oggi la polemica è andata avanti. A riaccenderla le parole di Raffaele Nevi, portavoce azzurro e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it. “Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise” per Nevi, secondo cui Salvini “fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti”. Parole che, come era prevedibile, hannp fatto andare su tutte le furie i leghisti, costringendo Nevi a scusarsi e a giustificarsi dicendo che è stato “completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte”. Alla fine, in serata, è stato proprio Salvini in versione ‘zen’ a chiudere la questione con Nevi: “Io paraculetto? Peace and love”. Almeno fino al prossimo ‘incidente’. Magari già venerdì, quando in Consiglio dei ministri tornerà il decreto giustizia, rinviato lunedì scorso per la simultanea (e ‘sospetta’) assenza di tutti i ministri di Forza Italia.

Sciopero, Salvini: orgoglioso di garantire una giornata serena

Sciopero, Salvini: orgoglioso di garantire una giornata serenaRoma, 28 nov. (askanews) – “Sono orgoglioso di aver garantito una giornata serena a milioni di italiani”. Lo ha detto Matteo Salvini parlando alla presentazione del libro di Bruno Vespa “Hitler e Mussolini”, al Tempio di Adriano a Roma, della decisione di precettare i trasporti in vista dello sciopero generale di domani.


“Il diritto allo sciopero – ha ribadito – è sacrosanto, così come lo è il diritto allo studio, alla salute e alla mobilità. In due anni sono stati effettuati 949 scioperi, più di uno al giorno, quindi il governo sta garantendo il diritto allo sciopero in maniera ampia rispetto ai precedenti governi. La commissione di garanzia ha chiesto impegno, sacrificio, buonsenso e di limitarlo a 4 ore nell’ambito dei trasporti. È stata apostrofata di salvinismo anche la commissione di garanzia che io non conosco. I sindacati hanno detto noi tiriamo dritto e col mio intervento, rafforzato dal Tar che ha bocciato la richiesta sospensiva di alcuni sindacati, domani milioni di italiani potranno andarsi a curare, a prendere la metropolitana ecc.”.

Il pranzo di Meloni con Mattarella al Quirinale era “programmato” e hanno parlato (solo) di manovra e Ue

Il pranzo di Meloni con Mattarella al Quirinale era “programmato” e hanno parlato (solo) di manovra e UeRoma, 28 nov. (askanews) – L’incontro al Quirinale, ieri, tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni c’è stato, ma era “programmato”. Il colloquio, anticipato dal ‘Corriere della Sera’ e confermato dal Quirinale, si è svolto – viene spiegato – in un clima “cordiale e collaborativo”.


Durato circa un’ora, era “programmato da almeno una settimana” e “non a sorpresa”, sottolineano inoltre fonti di Palazzo Chigi, che spiegano: “Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è arrivata a Palazzo Chigi e che sono quasi ‘automatici’ quando ci sono missioni all’estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni”, assicurano le fonti, precisando che “Mattarella quando tornò dalla Cina aveva sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Non c’entrano assolutamente nulla le fibrillazioni che ci sono state ieri in Parlamento. Le altre volte non era mai uscita la notizia, questa volta è trapelata”. Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier – concludono le fonti – “i viaggi internazionali, è stato fatto un excursus sull’Europa dopo l’ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo, la manovra”.

Fonti Chigi: Mattarella-Meloni hanno discusso di manovra e Ue

Fonti Chigi: Mattarella-Meloni hanno discusso di manovra e UeRoma, 28 nov. (askanews) – Il pranzo di ieri tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durato circa un’ora, era “programmato da almeno una settimana” e “non a sorpresa”. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi.


“Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è arrivata a Palazzo Chigi e che sono quasi ‘automatici’ quando ci sono missioni all’estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni”, assicurano le fonti, precisando che “Mattarella quando tornò dalla Cina aveva sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Non c’entrano assolutamente nulla le fibrillazioni che ci sono state ieri in Parlamento. Le altre volte non era mai uscita la notizia, questa volta è trapelata”. Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier – concludono le fonti – “i viaggi internazionali, è stato fatto un excursus sull’Europa dopo l’ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo, la manovra”.

Governo, Forza Italia: non serve una verifica, ma la Lega si dia una calmata

Governo, Forza Italia: non serve una verifica, ma la Lega si dia una calmataRoma, 28 nov. (askanews) – “Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise”. Lo ha detto Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, in merito alle ultime tensioni nel governo e nella maggioranza soprattutto con la Lega.


Però proprio i leghisti dicono che lo Ius Scholae che Forza Italia ha proposto non è nel programma di governo “Falso. Al punto sei del programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni nel 2022 – ha aggiunto – c’è il principio generale di una migliore integrazione degli stranieri regolari in Italia. Ed è proprio la nostra proposta che abbiamo chiamato Ius Italiae. Poi Salvini, passatemi il termine, fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti. Noi diciamo invece di usare quelle risorse per ampliare la platea delle persone che potranno beneficiare della riduzione dell’Irpef, per eliminare la sugar tax o per aumentare le pensioni minime. Tutti obiettivi condivisi e scritti nel programma di governo”. In molti nella Lega, pur senza dichiararlo, pensano che Forza Italia abbia votato contro il taglio del canone Rai per difendere Mediaset e i figli di Berlusconi “Falso anche questo. La Lega con il suo emendamento – ha osservato Nevi – non proponeva di abbassare o aumentare il tetto pubblicitario della Rai ma di tagliare il canone, non c’entra assolutamente niente. E comunque l’aumento del tetto pubblicitario per la Rai non danneggerebbe Mediaset ma tutto il sistema editoriale italiano. Anzi forse Mediaset meno di tutti. Chi dice queste cose è solo perché vuole confondere le carte e tentare di buttare la palla in tribuna. La Lega voleva far risparmiare 50 centesimi al mese a persona creando un buco di 450 milioni alla Rai che poi sarebbe dovuto essere risanato dallo Stato altrimenti la tv pubblica sarebbe fallita. Pensiamo solo che la sugar tax vale 250 milioni di euro e sta terrorizzando l’intero sistema produttivo italiano di quel settore. Usiamo i soldi per le priorità e tra queste non c’è certo l’abolizione del canone Rai”. Un messaggio alla Lega? “Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più”, ha concluso Nevi.

Sgomberate case abusive a Caivano, Meloni: lo Stato mantiene l’impegno, inizia fase 2 piano riqualificazione

Sgomberate case abusive a Caivano, Meloni: lo Stato mantiene l’impegno, inizia fase 2 piano riqualificazione“Passo determinante per restituire dignità ai cittadini perbene” Roma, 28 nov. (askanews) – Operazione interforze, coordinata dalla procura di Napoli Nord, nel Parco Verde di Caivano (Napoli), per liberare 36 case occupate abusivamente. Gli sgomberi sono stati eseguiti dagli agenti della polizia giudiziaria della Squadra mobile di Napoli, del commissariato di Afragola, del gruppo carabinieri di Castello di Cisterna, della compagnia e della stazione di Caivano e dei finanzieri del gruppo di Frattamaggiore.


In esecuzione 36 decreti di sequestro, emessi dal gip del tribunale di Aversa, nei tre comparti – A, B e C – del quartiere edilizio popolare. Su 240 decreti emessi complessivamente, si è provveduto a liberare quelle abitazioni per le quali non è possibile che possa espletarsi con esito positivo una procedura di regolarizzazione, sia per mancanza di requisiti reddituali che per l’esistenza di requisiti soggettivi ostativi, per precedenti penali a carico degli occupanti. “L’esecuzione – si legge in una nota a firma della procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone – viene condotta nel rispetto della dignità delle persone e assicurando la tutela di eventuali situazioni di particolare vulnerabilità di appartenenti ai nuclei familiari dei soggetti destinatari dei provvedimenti di sequestro”.


“Oggi lo Stato mantiene un altro impegno preso coi cittadini. In occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro ‘Pino Daniele’, avevamo annunciato che il lavoro del Governo a Caivano non era affatto concluso e che sarebbe andato avanti. Così è stato. Oggi è iniziata la fase 2 del programma di riqualificazione e rigenerazione urbana portato avanti negli ultimi 15 mesi, con lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente al Parco Verde da soggetti condannati per reati di camorra”, afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Ringrazio la Prefettura di Napoli, la magistratura, la struttura commissariale, le Forze di polizia e tutti gli operatori coinvolti nell’operazione di oggi – aggiunge – passo determinante per restituire dignità ai cittadini perbene e oneste di Caivano. Siamo già al lavoro, anche grazie ad una sinergia tra pubblico e privato, per raggiungere il prossimo obiettivo, che è la riqualificazione degli immobili del Parco Verde. Il cammino prosegue. Intendiamo fare di Caivano un modello, e poi esportare quel modello in tutte le altre Caivano d’Italia. È un impegno gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi. E non intendiamo deluderli”.