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Mafia, Mattarella ricorda La Torre e Di Salvo: esempio dei valori di giustizia e legalità

Mafia, Mattarella ricorda La Torre e Di Salvo: esempio dei valori di giustizia e legalitàRoma, 30 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Presidente del Centro di studi e iniziative culturali “Pio La Torre”, Loredana Introini ed al Presidente Emerito, Vito Lo Monaco, un messaggio in occasione del “42° anniversario dell’uccisione per vile mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo” sottolineando che “le Istituzioni e la società civile si uniscono nell’esprimere sentimenti di grande riconoscenza alla loro memoria”.


“La fermezza e l’abnegazione nel contrastare la criminalità organizzata ne fanno figure emblematiche dei valori di giustizia e legalità che sono a fondamento di una convivenza civile basata sullo Stato di diritto”, aggiunge il Capo dello Stato. “La lotta alle mafie necessita soprattutto dell’acuta consapevolezza della loro pervasività, in particolare da parte delle giovani generazioni, al fine di consolidare quei principi alla base di una società costruita sul rispetto della dignità di tutti i cittadini e libera da ogni forma di intimidazione. In questo spirito, esprimo apprezzamento per il Progetto Educativo Antimafia che si prefigge di promuovere tra gli studenti i valori che Pio La Torre e Rosario Di Salvo hanno testimoniato con tenacia e sacrificio. La Repubblica li ricorda con rispetto”, conclude Mattarella.

Fisco, Meloni: domani in Cdm bonus 100 euro per dipendenti

Fisco, Meloni: domani in Cdm bonus 100 euro per dipendentiMilano, 29 apr. (askanews) – “Domani porteremo in Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che ci permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”. Lo ha detto Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, al tavolo con i sindacati.


Un provvedimento, ha aggiunto Meloni, che “rientra nel più ampio lavoro che il Governo ha portato avanti finora per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti. In questi sedici mesi di governo, infatti, abbiamo scelto di concentrare le risorse che avevamo a disposizione per interventi di carattere redistributivo”.

Meloni: in dl Coesione riduzione oneri contributivi neo assunti

Meloni: in dl Coesione riduzione oneri contributivi neo assuntiMilano, 29 apr. (askanews) – Il decreto per la riforma delle politiche di coesione, che approderà domani in Consiglio di ministri, conterrà anche la riduzione degli oneri contributivi, per due anni, per i nuovi assunti. Lo ha specificato la presidente del COnsiglio Giorgia Meloni, nell’incontro a palazzo Chigi con le organizzazioni sindacali, secondo quanto si apprende.


“Nel dettaglio – ha spiegato Meloni – sono previste, misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Tali misure prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto alle misure per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il centro nord e il Mezzogiorno”. A queste misure di sostegno all’occupazione “si accompagnano azioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Nello specifico intendiamo sostenere la nascita di nuove imprese nel mezzogiorno e nel centro nord attraverso una misura dedicata ai soggetti attualmente disoccupati. L’obiettivo è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi. La nostra linea di azione è chiara: sosteniamo chi cerca un lavoro, chi assume e chi intende mettersi in proprio partendo dalle categorie che oggi più difficilmente trovano lavoro”, ha concluso sul punto Meloni.

Polemica su Emiliano in Antimafia, l’audizione fissata per giovedì

Polemica su Emiliano in Antimafia, l’audizione fissata per giovedìRoma, 29 apr. (askanews) – Michele Emiliano sarà giovedì 2 maggio alle 10.30 in commissione Antimafia per l’audizione sui rischi di infiltrazione mafiosa a Bari. La decisione è arrivata dopo una mattinata di polemiche dopo che il presidente della Puglia aveva inviato una lettera alla commissione per chiedere il rinvio dell’appuntamento, inizialmente previsto per la prossima settimana tra il 7 e l’8 maggio.


In quei giorni, avrebbe spiegato Emiliano nella missiva, ci sarebbe stato un problema di “inopportunità” per il concomitante voto di sfiducia alla sua giunta in consiglio regionale. Risposta che innescato le critiche del centrodestra: “Di inopportuno in questa vicenda c’è solo il comportamento del presidente della Regione”, ha detto il vice-presidente della commissione Pietro Pittalis(Fi). “Da Emiliano ci aspettiamo un atteggiamento di massimo supporto e collaborazione, non certo ostile e contrario alle regole istituzionali”. Simili i toni di Riccardo De Corato, capogruppo Fdi in Antimafia: “Trovo indegna la scelta del Presidente Emiliano di non volersi presentare in audizione Antimafia perché secondo lui ‘inopportuno’. Un maldestro tentativo di mettere le mani avanti”.


Contro il presidente pugliese si è espressa anche Raffaella Paita, Iv: “Il tentativo di Emiliano di sviare dalla convocazione in commissione antimafia è quantomeno inopportuno. Non provi quindi a sollevare un polverone mediatico”. Dopo ulteriori contatti tra la commissione e il presidente della Puglia, però, si è arrivati ad un compromesso: l’audizione fissata per il 2 maggio, appunto.


Replica il Pd con Walter Verini(capogruppo del partito in Antimafia) e Anthony Barbagallo(segretario della commissione). “La commissione Antimafia viene usata dai commissari della maggioranza come una clava e a fini elettoralistici. L’audizione è stata fissata tra tre giorni. In un dibattito politico corretto qualcuno di questi signori chiederebbe scusa. Ma dubitiamo che lo faranno”.

Europee, Schlein: ci metto la faccia, non per me ma per il partito

Europee, Schlein: ci metto la faccia, non per me ma per il partitoRoma, 29 apr. (askanews) – “Ci metto la faccia e tutto il mio impegno” ma non “per me, per il partito”, e “per dare una mano anche io a trascinare la squadra” e “a mobilitarsi come il fiume di speranza che si è visto alle primarie”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein spiegando a Sky Tg24 i motivi della sua candidatura alle elezioni Europee. “Essere in campo anche io vuol dire rafforzare il Pd per continuare il lavoro che abbiamo intrapreso” anche a livello nazionale. “Non metto asticelle, l’asticella porta jella. Sopra il 20%? No, il nostro obiettivo è riportare al voto tanti elettori che non votano, abbiamo vinto in Sardegna ma avevo comunque la preoccupazione del 47% di persone che non andate a votare… Se mio impegno diretto (alle elezioni europee, ndr) può aiutare sono felice”. “Lo ascolto sempre Prodi, è sempre stato un punto di riferimento fin da quando gli portai la maglietta con scritto “siamo più di 101″, però credo che sia sempre meglio essere francamente non d’accordo piuttosto che dire sempre sì a tutto e pugnalare alle spalle come purtroppo è accaduto spesso nel nostro partito”.


Anche Schlein è stata pugnalata? “Per fortuna no – ha risposto la segretaria – sono ancora viva, vegeta e combattiva”. “Ascolto tutti e poi devo assumermi la responsabilità di prendere scelte, siamo l’unico partito che discute per davvero e per fortuna discutiamo ma non c’è una capa unica che decide per tutti e mette il suo nome”, ha concluso. Quindi ha aggiunto che “non abbiamo mai smesso di parlare” con il Movimento Cinquestelle, “siamo testardamente unitari ma pretendiamo rispetto”.

Salvini: la candidatura di Vannacci è una scelta di libertà

Salvini: la candidatura di Vannacci è una scelta di libertàMilano, 29 apr. (askanews) – La candidatura del generale Vannacci con la Lega è “una scelta di libertà: se a sinistra candidano una ragazza detenuta in un carcere straniero con accuse pesantissime non vedo perché non si possa candidare un generale che ha difeso l’Italia”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Giù la maschera a Rai Radio1. Le parole del generale Vannacci sugli studenti disabili “sono state volutamente fraintese: chi le ha lette le ha capite, noi lavoriamo per includere” ha poi detto il segretario della Lega. “A
settembre con il ministro leghista alla scuola e alla disabilità abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno. E stiamo lavorando per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, ha ricordato Salvini. “Occorre includere, se ci sono disabilità gravissime vanno assistite e non basta un insegnante di sostegno. Ma avere in classe ragazzi speciali in classe è un valore aggiunto se c’è l’insegnante di sostegno. Mi sembra una tempesta sul nulla su parole che sono state volutamente fraintese”, ha rimarcato.


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Giambruno, Mantovano: non erano agenti servizi i due sotto casa Meloni

Giambruno, Mantovano: non erano agenti servizi i due sotto casa MeloniRoma, 28 apr. (askanews) – Non erano agenti dei servizi le due persone sospettate di armeggiare lìultima noytte dello scorso novembre nei pressi dell’auto dell’ex compagno della premier Andrea Gimabruno parcheggiata a poca distanza dall’abitazione di Giorgia Meloni.


“Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria e cioè – afferma in una dichiarazione il Sottosegretario alla Presidenza con delega ai Servizi Alfredo Mantovano -che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell’episodio di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del Presidente Meloni non è mai stata posta a rischio. Dell’episodio accaduto sotto l’abitazione del Presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il Presidente Meloni era impegnata in una missione all’estero – ricorda- ho puntualmente riferito – quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica – nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso”.

Europee, Meloni capolista in tutte le circoscrizioni: “Scrivete solo Giorgia nella scheda”

Europee, Meloni capolista in tutte le circoscrizioni: “Scrivete solo Giorgia nella scheda”Pescara, 28 apr. (askanews) – L’annuncio arriva al minuto 65 di un discorso che complessivamente ne dura 73. E’ l’ufficializzazione di una notizia che già non era più un segreto per nessuno. Nessuna suspense, dunque, ma lo sfondo del mare di Pescara – che fa pendant con il tailleur azzurro scelto per l’occasione – contribuisce all’effetto scenico. Giorgia Meloni chiude la tre giorni della conferenza programmatica del partito e dice alla platea di militanti e dirigenti esattamente quello che volevano sentirsi dire. Ovvero che giocherà la partita delle elezioni Europee in prima persona, candidandosi come capolista in tutte le cinque circoscrizioni. Lo faccio, spiega, “perché voglio chiedere agli italiani se sono soddisfatti del lavoro che stiamo facendo in Italia e del lavoro che stiamo facendo in Europa”.


Il colpo di scena, semmai, sta nella decisione di chiedere agli elettori di indicare la preferenza nei suoi confronti solo con il nome. E’ un’opzione che la legge prevede, purché dichiarata nella scheda. “Io – dice – sono e sarò sempre fiera di essere una persona del popolo” e “allora, se volete dirmi che ancora credete in me, mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente Giorgia” perché “sarò sempre solo una persona alla quale dare del tu. Senza formalismi, senza distanze”. L’impegno è quello di fare campagna elettorale senza sottrarre “un solo minuto all’attività del governo”. Sarà il mood delle prossime settimane, come a dire che la migliore propaganda che si può fare per queste elezioni è mostrare la dedizione al governo del Paese. Anche per questo non è prevista una sua mobilitazione piazza per piazza ed è anzi probabile che l’unico evento al quale parteciperà sarà la chiusura che si terrà verosimilmente a Roma. C’è anche da fare i conti con il problema con gli otoliti che anche nella giornata di oggi, come ha detto lei stessa dal palco, le hanno provocato delle vertigini. Tanto da aver preferito ripartire subito per Roma senza fermarsi al pranzo già organizzato dal partito in un ristorante sulla spiaggia. “Siccome per fortuna non sono la segretaria del Pd, penso di poter confidare nel fatto che il mio partito farà del suo meglio per darmi una mano in questa campagna elettorale”, dice la premier. Di certo, potrà contare sul contributo della sorella Arianna che sta già organizzando una serie di tappe in giro per l’Italia.


La presidente del Consiglio sa che raramente un governo in carica da quasi due anni è arrivato in buone condizioni di consenso al giudizio delle Europee: una fotografia che, causa sistema proporzionale su tutto il territorio nazionale, non può essere contraffatta. Candidarsi, dunque, significa andare all’incasso di un sostegno che i sondaggi accreditano come molto vicino al 26% delle Politiche. Non a caso la soglia psicologica a cui ha dichiarato di ambire. Il vero obiettivo, in realtà, è più ambizioso, anche se nessuno lo ammette pubblicamente: sfiorare il 30%. Il sogno: battere il record di oltre 2 milioni e 700 mila voti che Silvio Berlusconi prese alle Europee del 2009.


Un ragionamento simile a quello della premier, con le dovute proporzioni, lo ha fatto anche Antonio Tajani decidendo di candidarsi. Il segretario di Forza Italia un anno fa ha raccolto un partito destinato a scomparire dopo la morte del fondatore e ora ambisce al 10%. L’opposto, invece di quello che è stato costretto a fare Matteo Salvini, lontanissimo dalle percentuali di cinque anni fa. Non a caso unico dei tre leader a non candidarsi e peraltro anche unico non presente in carne e ossa alla convention dei meloniani. “Era l’unica domenica che avevo per stare con i miei figli” dice in videocollegamento con Pescara. “Ci ha preferito il ponte”, ironizza Meloni. Poi, per provare a placare voci di frizioni, da entrambi gli staff si fa sapere che i due si sono sentiti “per fare il punto” e “ironizzare su certe ricostruzioni polemiche”. Perché la parola d’ordine è ripetere che la coalizione è compatta e che non ci sarà nessuna conseguenza dalle Europee sullo stato di salute del governo. Ma la competizione è già aperta, tanto che c’è il rischio che salti il comizio comune per il candidato alla Regione Piemonte proprio per la difficoltà di conciliare una elezione amministrativa, in cui si sta tutti insieme, con una europea in cui si va ognuno per sé. E poi ci sarà da fare i conti con la composizione degli equilibri post voto a Bruxelles, dove i tre partiti appartengono a tre famiglie diverse. “Vogliamo fare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre del 2022, mandando finalmente la sinistra all’opposizione anche in Europa”, dice. Ma sa bene che importare il famoso “modello italiano” sarà “impresa difficile”.

Schlein: seppellisce i problemi con la retorica, Meloni ha perso il contatto con la realtà

Schlein: seppellisce i problemi con la retorica, Meloni ha perso il contatto con la realtàRoma, 28 apr. (askanews) – “Un’ora di discorso senza nemmeno nominare la sanità pubblica e le infinite liste d’attesa che si allungano per i suoi tagli. Senza nemmeno citare i salari bassi, la precarietà, la sicurezza sul lavoro di fronte a 1041 morti nel 2023”, lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando il discorso della premier, che ha chiuso la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara, annunciando la sua candidatura alle Europee.


“Giorgia Meloni – incalza Schlein – è nel paese delle meraviglie, seppellisce i problemi sotto un fiume di retorica. ‘L’Italia è cambiata’, dice lei. Purtroppo sì, ma in peggio, basta chiederlo alle persone, basta stare in mezzo alla gente”. “Il problema – conclude la segretaria del Pd – è che la Presidente del Consiglio si divide tra palazzo Chigi e la propaganda di TeleMeloni, ha perso il contatto con la realtà”.

Europee, Calenda capolista Azione in tutta Italia: “va sfidata Meloni”

Europee, Calenda capolista Azione in tutta Italia: “va sfidata Meloni”Roma, 28 apr. (askanews) – “Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle europee. Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della Presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di “una piccola Italia in una piccola Europa” di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco. Dopo aver consultato il direttivo del partito, io ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l’obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l’8 e il 9 giugno”. Lo annuncia il segretario di Azione Carlo Calenda.