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Decine di migliaia in piazza a Milano per festa Liberazione

Decine di migliaia in piazza a Milano per festa LiberazioneMilano, 25 apr. (askanews) – “Decine di migliaia di persone stanno sfilando a Milano al corteo nazionale dell’Anpi per il 79esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo partito poco dopo le 14.30 da Corso Venezia a Milano. In centinaia si sono radunati già dalla tarda mattinata a partire dai bastioni di Porta Venezia in attesa di mettersi in marcia con bandiere e striscioni con slogan antifascisti e per la Costituzione attraerso le vie del centro della città per arrivare a piazza Duomo attorno alle 15.30. Confermate le presenze della segretaria del Pd Elly Schlein, del leader di Azione Carlo Calenda, del portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, del segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Tra i partecipanti anche lo scrittore Antonio Scurati, al centro del monologo censurato dalla Rai.


Due i punti di possibile tensione nel percorso del corteo: l’angolo di piazza San Babila, dove si sono registrate negli anni passati sfilerà come sempre scortata dai City angels ma molto più avanti rispetto alle precedenti edizioni, e piazza Duomo, dove è annunciata una distinta manifestazione: il presidio dalle 13.30 dei Giovani palestinesi, dell’Unione democratica arabo palestinese e organizzazioni di sinistra e antagoniste tra cui Transiti28, Panetteria Occupata, Cambiare Rotta, Lume, Camera del non lavoro, Potere al Popolo. Parteciperà invece al corteo, in coda, l’Associazione palestinesi d’Italia (Api), con uno spezzone che dovrebbe radunare numerosi partecipanti da tutto il nord Italia. Sul palco di piazza Duomo, dopo l’introduzione del presidente provinciale dell’Anpi Primo Minelli, previsti gli interventi del presidente nazionale dell’Aned Dario Venegoni, del sindaco di Milano Beppe Sala, dell’attore e regista Pif, del professor Andrea Ricciardi della Fiap, dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, di Debora Migliucci dell’Archivio storico del lavoro e dal presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo.

25 Aprile, Schlein in piazza Duomo a Milano: celebriamo l’Italia dalla parte giusta

25 Aprile, Schlein in piazza Duomo a Milano: celebriamo l’Italia dalla parte giustaMilano, 25 apr. (askanews) – Il 25 aprile “è una giornata in cui celebrare quell’Italia che è stata dalla parte giusta della storia”. Lo ha detto la segretaria del PD Elly Schlein, arrivata poco dopo le 14 al corteo a Milano per la celebrazione della Liberazione organizzato dall’Anpi. “Il 25 Aprile è la festa della liberazione, la festa di tutta la Repubblica, è la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha costruito le basi per la libertà di questo Paese e per la difesa dei valori della nostra Costituzione. È una giornata in cui va rinnovato l’impegno e la lotta per la difesa della nostra costituzione e per la sua piena attuazione. E’ in questo modo – ha aggiunto Schlein – che noi dobbiamo ricordare la resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti”.

25 Aprile, Schlein a piazza Duomo: celebriamo Italia dalla parte giusta

25 Aprile, Schlein a piazza Duomo: celebriamo Italia dalla parte giustaMilano, 25 apr. (askanews) – Il 25 aprile “è una giornata in cui celebrare quell’Italia che è stata dalla parte giusta della storia”. Lo ha detto la segretaria del PD Elly Schlein, arrivata poco dopo le 14 al corteo a Milano per la celebrazione della Liberazione organizzato dall’Anpi. “Il 25 Aprile è la festa della liberazione, la festa di tutta la Repubblica, è la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e con tanto sacrificio ha costruito le basi per la libertà di questo Paese e per la difesa dei valori della nostra Costituzione. È una giornata in cui va rinnovato l’impegno e la lotta per la difesa della nostra costituzione e per la sua piena attuazione. E’ in questo modo – ha aggiunto Schlein – che noi dobbiamo ricordare la resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti”.

Il 25 aprile di Mattarella a Civitella, la condanna della “dittatura disumana” e l’appello all’unità sull’antifascismo

Il 25 aprile di Mattarella a Civitella, la condanna della “dittatura disumana” e l’appello all’unità sull’antifascismoCivitella (Ar), 25 apr. (askanews) – Intorno all’antifascismo “è possibile e doverosa l’unità popolare” e questo non significa affatto “compromettere” il “pluralismo sociale e politico” né la “libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico”. Usa le parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ricordare, nel giorno della Liberazione, che l’antifascismo è alla base della nascita dell’Italia democratica e che dalla Resistenza nacque il “riscatto morale” del Paese. La dittatura fascista aveva mostrato – non all’ultimo, ma da “tempo” – il suo volto “svelando i suoi veri tratti brutali e disumani come ci ricorda il prossimo centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti”. I nazifascisti commisero, ha sottolineato il presidente, “gravissimi crimini di guerra” di cui “erano ben consapevoli” tanto da occultare le stragi di civili.


Messaggio netto che non lascia spazio a ipotesi revisioniste e che Mattarella lancia dal piccolo paese, a una ventina di chilometri da Arezzo, di Civitella in Val di Chiana dove il 29 giugno 1944 i nazifascisti uccisero, compreso i paesi vicini, 244 persone. Proprio nella piazza, intitolata a don Alcide Lazzeri che offrì la sua vita nella speranza, vana, di salvare la popolazione, furono giustiziati a gruppi di cinque gli uomini del paese, con un colpo alla nuca. “Una lunga scia di sangue ha accompagnato il cammino dell’Italia verso la Liberazione” ha ricordato Mattarella sottolineando che non fu solo liberazione “dall’occupante nazista” e da una “terribile guerra” “ma anche da una dittatura spietata” che aveva soffocato i diritti civili e politici. E quindi il 25 aprile per l’Italia è “una ricorrenza fondante , la festa della pace, della libertà ritrovata e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche”. I “patrioti della Resistenza” – le tante resistenze che ci sono state in Italia e che Mattarella ricorda una per una, dalla Resistenza civile a quella dei soldati che si rifiutarono di servire la Repubblica di Salo’ – “fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero” a differenza dei nazifascisti “imbevuti del culto macabro della morte e della guerra”.


Ricordare quindi – al suo arrivo il Capo dello Stato si è intrattenuto a colloquio con Ida Balo’, 94 anni, sopravvissuta all’eccidio – è fondamentale perché “senza memoria non c’è futuro” e anche oggi, “in un tempo di grande preoccupazione”, osserva Mattarella, vive la speranza di un mondo in pace.

Sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio: “Controllo asfissiante del governo”

Sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio: “Controllo asfissiante del governo”Roma, 25 apr. (askanews) – Giornalisti Rai in sciopero lunedì 6 maggio. Lo comunica l’Usigrai. “L’incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione. Sentita la commissione garanzia – annuncia il sindacato dei giornalisti Rai- è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7”.


“Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – prosegue la nota Usigrai- non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l’ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l’azienda. Nei giorni precedenti verranno messe in atto una serie di iniziative sindacali come da mandato dell’assemblea dei cdr, dello scorso 17 aprile”. “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari. Sono queste – conclude il sindacato dei giornalisti della Rai – le ragioni della nostra protesta”.

Rai, sciopero giornalisti il 6 maggio: “controllo asfissiante Governo”

Rai, sciopero giornalisti il 6 maggio: “controllo asfissiante Governo”Roma, 25 apr. (askanews) – Giornalisti Rai in sciopero lunedì 6 maggio. Lo comunica l’Usigrai. “L’incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione. Sentita la commissione garanzia – annuncia il sindacato dei giornalisti Rai- è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7”.


“Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – prosegue la nota Usigrai- non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l’ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l’azienda. Nei giorni precedenti verranno messe in atto una serie di iniziative sindacali come da mandato dell’assemblea dei cdr, dello scorso 17 aprile”. “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari. Sono queste – conclude il sindacato dei giornalisti della Rei- le ragioni della nostra protesta”


Esecutivo Usigrai

25 Aprile, messaggio Ilaria Salis a corteo Roma: Italia resti antifascista

25 Aprile, messaggio Ilaria Salis a corteo Roma: Italia resti antifascistaRoma, 25 apr. (askanews) -“Sono orgogliosa che nel mio Paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all’ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile”. Queste le parole di Ilaria Salis in un messaggio letto dal padre Roberto, nel corso del suo intervento dal palco dell’Anpi Roma durante la manifestazione per la Festa della Liberazione.

25 Aprile, Sangiuliano a via Tasso con Ester Mieli: Resistenza importante

25 Aprile, Sangiuliano a via Tasso con Ester Mieli: Resistenza importanteRoma, 25 apr. (askanews) – “Il 25 aprile è la festa della Liberazione da una dittatura, la Resistenza fu un momento significativo importante. Vi parteciparono italiani di varie tendenze politiche: le brigate mazziniane dei repubblicani, le brigate Matteotti dei socialisti, i cattolici delle Fiamme Verdi, la Brigata Osoppo, la Brigata ebraica, i monarchici con Edgardo Sogno e i liberali. Poi c’era una minoranza comunista che ha tentato di monopolizzare la resistenza. Ricordiamo quello che successe alla Brigata Osoppo, che solo perché non volle assoggettarsi al comando del maresciallo Tito fu massacrata a Porzus dai partigiani comunisti. In quella occasione morì anche il fratello di Pier Paolo Pasolini e uno zio del grande cantautore Francesco De Gregori”.


Lo ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che stamani s’è recato al Museo storico della Liberazione in via Tasso a Roma insieme, tra gli altri, al Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, alla senatrice Ester Mieli, al Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, al Capo di Gabinetto, Francesco Gilioli e al direttore del Museo di via Tasso, Roberto Balzani. “Il Museo della Liberazione è un luogo significativo, che esprime tutta la tragedia e il dolore provato in quel periodo storico, quando qui furono detenuti e torturati i patrioti della libertà quando Roma era occupata dai nazifascisti. Ritengo doveroso essere qui il giorno della Liberazione in questo Museo che, tra l’altro, fa parte di quelli di competenza del Ministero della Cultura”.


“Una democrazia matura – ha continuato il Ministro – deve avere una cornice di valori condivisi da tutti quanti; all’interno di questa cornice, che è la Costituzione repubblicana, ci si divide legittimamente con diversi programmi politici. Voglio ricordare che in Europa la guerra al nazifascismo l’hanno fatta due uomini di destra, Winston Churchill e il generale Charles De Gaulle, che hanno sempre avuto posizioni conservatrici e di destra ma sono stati motori della ribellione dell’Europa. Un’importante mozione del Parlamento europeo ha equiparato il nazifascismo al comunismo, in Italia è giusto dichiararsi antifascisti, e io lo faccio, ma allo stesso modo bisogna dichiararsi anticomunisti. Non è vero quello che si racconta che il Partito comunista ha fatto da solo la lotta di Liberazione, era guidato da Palmiro Togliatti che era appena un gradino sotto a Stalin nell’organizzazione del comunismo mondiale”.

25 Aprile, Mattarella: il fascismo disumano, la Resistenza riscatto morale. Un dovere essere uniti nell’antifascismo

25 Aprile, Mattarella: il fascismo disumano, la Resistenza riscatto morale. Un dovere essere uniti nell’antifascismoCivitella, 25 apr. (askanews) – “Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani come ci ricorda il prossimo anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti. L’8 settembre, con i vertici del Regno in fuga, fece precipitare il Paese nello sconforto e nel caos assoluto. Ma molti italiani non si piegarono al disonore. Scelsero la via del riscatto. Un riscatto morale, prima ancora che politico, che recuperava i valori occultati e calpestati dalla dittatura”, Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Civitella in Val di Chiana in occasione della festa della liberazione.


“La libertà, al posto dell’imposizione. La fraternità, al posto dell’odio razzista. La democrazia, al posto della sopraffazione. L’umanità, al posto della brutalità. La giustizia, al posto dell’arbitrio. La speranza, al posto della paura. Nasceva la Resistenza, un movimento che, nella sua pluralità di persone, motivazioni, provenienze e spinte ideali, trovò la sua unità nella necessità di porre fine al dominio nazifascista sul territorio italiano, per instaurare una nuova convivenza, fondata sul diritto e sulla pace” ha ribadito il presidente. Mattarella cita anche un discorso di Aldo Moro del 1975, per dire, da Civitella in Val di Chiana, paese in provincia di Arezzo teatro di una strage nazifascista, che, come sosteneva lo statista democristiano, “intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico”.


“A differenza dei loro nemici, imbevuti del culto macabro della morte e della guerra, i patrioti della Resistenza fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero e il mondo fosse finalmente contrassegnato dalla pace, dalla libertà, dalla giustizia – ha ricordato Mattarella -. Oggi, in un tempo di grande preoccupazione, segnato, in Europa e ai suoi confini, da aggressioni, guerre e violenze, confidiamo costantemente e convintamentein quella speranza. E per questo va ribadito: Viva la Liberazione, Viva la libertà, viva la Repubblica”.

25 Aprile, Mattarella cita Moro: doverosa unità su antifascismo

25 Aprile, Mattarella cita Moro: doverosa unità su antifascismoCivitella, 25 apr. (askanews) – Cita un discorso di Aldo Moro del 1975 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per dire, da Civitella in Val di Chiana, paese in provincia di Arezzo teatro di una strage nazifascista, che, come sosteneva lo statista democristiano, “intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico”.


“A differenza dei loro nemici, imbevuti del culto macabro della morte e della guerra, i patrioti della Resistenza fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero e il mondo fosse finalmente contrassegnato dalla pace, dalla libertà, dalla giustizia – ha ricordato Mattarella -. Oggi, in un tempo di grande preoccupazione, segnato, in Europa e ai suoi confini, da aggressioni, guerre e violenze, confidiamo costantemente e convintamentein quella speranza. E per questo va ribadito: Viva la Liberazione, Viva la libertà, viva la Repubblica”.