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Ue, Meloni: rivendicherò ruolo di massimo rango per l’Italia

Ue, Meloni: rivendicherò ruolo di massimo rango per l’ItaliaRoma, 19 giu. (askanews) – Sulla formazione di una nuova maggioranza ‘Ursula’ in Ue “credo che ci sia la tentazione di correre perché i protagonisti di questo tentativo di accordo si rendono conto che può essere un accordo fragile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


“Comunque vada – ha proseguito Meloni – chiunque ricoprirà questi incarichi apicali tutti sanno qual è il ruolo che spetta all’Italia, a una nazione che è fondatrice dell’Unione Europea che è la seconda manifattura d’Europa e che ha il governo più solido di tutti, è un ruolo di massimo rango che io intendo rivendicare per l’Italia”.

Governo,Meloni: in 20 mesi più riforme di quelle fatte in anni e anni

Governo,Meloni: in 20 mesi più riforme di quelle fatte in anni e anniRoma, 19 giu. (askanews) – “In questo anno e mezzo abbiamo dato il massimo, ma sicuramente il segnale che arriva dai cittadini è un segnale di andare avanti con ancora maggiore determinazione ed è quello che intendiamo fare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


“Ricordo – ha proseguito Meloni – che in 20 mesi questo governo ha fatto più riforme di quanto non ne siano state fatte negli ultimi… anni e anni, riforme coraggiose, e ricordo che dall’altra parte abbiamo un’opposizione che invece è contraria a modificare qualsiasi cosa”. “Credo – ha sottolineato la premier – che gli italiani debbano scegliere da che parte stare, io non penso che questa sia una nazione nella quale le cose vanno tutte bene e penso che sulle cose che vanno male ci si deve assumere la responsabilità di cambiarle”.

Meloni: il risultato dell Europee per me è stato importante, è un voto di conferma

Meloni: il risultato dell Europee per me è stato importante, è un voto di confermaRoma, 19 giu. (askanews) – “Ribadisco” che il risultato delle elezioni europee, “per me è stato un risultato più importante delle elezioni politiche perché il voto del 2022 poteva anche essere un voto di protesta, di aspettative, di speranza. Dopo quasi 20 mesi di governo, tra l’altro in una situazione impossibile come quella che ci troviamo ad affrontare, il voto degli italiani diventa un voto di conferma, un voto più concreto, più meditato. È quindi per me è stata una grande soddisfazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


Inoltre, “sono estremamente fiera del risultato della maggioranza, non semplicemente di Fratelli d’Italia, si dimostra ancora una volta che il centrodestra può crescere insieme, che non è vero il racconto che se un partito va bene può essere un cannibale dell’altro. Tutti i partiti della maggioranza sono cresciuti e questo per me è estremamente prezioso. Infine si riavvicina un pochino il bipolarismo, nel centrodestra c’è una coalizione coesa, nel centrosinistra no”, ma “sicuramente c’è stata una semplificazione del quadro”. “La morale – ha concluso Meloni – è che gli italiani ci chiedono di andare avanti e noi intendiamo farlo con ancora maggiore determinazione”.

Mattarella fa appello a unità su vertici Ue e striglia deputati:rissa Camera indecorosa

Mattarella fa appello a unità su vertici Ue e striglia deputati:rissa Camera indecorosaBucarest, 19 giu. (askanews) – Un appello alla coesione e ad evitare fratture rivolto ai leader che in questi giorni lavorano per la composizione della nuova governance dell’Unione europea ma anche un giudizio severo, espresso per la prima volta, sulla rissa scoppiata in Parlamento sull’autonomia differenziata definita “scena indecorosa”. Sono le due riflessioni offerte da Sergio Mattarella che si trova a Bucarest in visita ufficiale per parlare di Ucraina e di allargamento dell’Ue insieme all’amico presidente della Romania Klaus Iohannis.


“L’Unione europea si troverà di fronte a decisioni importanti da assumere sulla politica internazionale, della difesa, dell’economia, della vita sociale, del lavoro, della condizione dei cittadini – risponde quando gli viene chiesto se teme tempi lunghi per la formazione della nuova commissione Ue -, mi auguro che la soluzione che dà vita ai vertici esprima, garantisca e promuova serenità nei rapporti nell’Unione e non fratture o conflittualità che renderebbero difficile risolvere e affrontare in maniera adeguata quei problemi così rilevanti. E quindi che si possa garantire a queste scelte che andranno fatte una convergenza ampia”. Mentre a Bruxelles le trattative sembrano arenarsi per i veti incrociati delle diverse famiglie politiche, spesso influenzate dagli interessi dei paesi in cui hanno raccolto maggiori consensi, il Presidente della Repubblica sembra voler ricordare a tutti, e a nessuno in particolare, che l’interesse da difendere è più alto ed è quello dell’Unione nel suo complesso. E a chi gli domanda se la rissa in Parlamento della settimana scorsa non rischi di compromettere le aspettative italiane in questa fase così delicata di trattative risponde secco: “vorrei subito togliere dal tavolo un problema: non credo che abbia alcun rilievo, alcun ruolo, quella scena indecorosa che è avvenuta in una delle nostre Assemblee parlamentari qualche giorno addietro, che tutti hanno condannato. E che mi auguro sia una reazione che faccia comprendere a chi l’ha attivata che non sono questi i comportamenti parlamentari. E, d’altronde – assicura – , la tradizione del nostro Parlamento è talmente nobile che questo non può essere però un episodio di rilievo, che abbia qualunque tipo di influenza”.


“Quel che posso dire su cosa occorra fare è molto poco perché in Italia questa è materia che riguarda il Governo non il Presidente della Repubblica”, puntualizza Mattarella sempre attento a non invadere ambiti che non siano di sua competenza, anche mentre in Italia infuria la polemica politica sulle scelte della presidente del consiglio di privilegiare alcuni interlocutori europei che appartengono al gruppo parlamentare dei conservatori rispetto ai leader dei paesi fondatori che però provengono da partiti avversari o competitori rispetto a quello a cui fa riferimento Meloni, ossia Ecr. Mattarella anzi coglie l’occasione della conferenza stampa dopo il colloquio nel Palazzo presidenziale Cotroceni, per precisare un concetto già espresso ieri da Chisinau, in Moldavia, quando ha esortato l’Ue ad assumere decisioni in modo più rapido e tempestivo: “vorrei evitare che si confondessero piani diversi: io ho parlato qui, come altrove, di velocità riferendomi all’esigenza che l’Unione europea possa affrontare i problemi che si pongono di fronte ad essa in maniera veloce – dice il capo dello Stato -. Non ho parlato di velocità nella formazione degli organi dell’Unione, che è un altro capitolo, molto diverso. La velocità di cui parlo è quella che riguarda l’esigenza di abbandonare processi decisionali lenti, che arrivano tardi sui problemi quando questi sono già risolti”. Al termine del colloquio istituzionale il Presidente della Repubblica ha posto l’accento “sulla convinzione forte dell’Italia per l’ingresso della Moldova nell’Unione europea e per il contributo a rendere i tempi più veloci possibili. Così come intendiamo che avvenga per i Paesi dei Balcani occidentali e per l’Ucraina”. Altro tema centrale per i due paesi è quello della sicurezza, Italia e Romania sono membri della Nato e Iohannis ci tiene a far sapere che per entrambi è fondamentale rafforzare il ruolo della Nato come fattore di deterrenza sia sul confine orientale che su quello meridionale. Mentre Mattarella ha rilanciato l’esigenza che l’Unione si doti di una difesa comune che può rafforzare anche l’alleanza Atlantica.


I giornalisti chiedono poi al Presidente Mattarella cosa pensa dell’avanzata delle destre in Europa e in Italia in particolare e lui non si sottrae ad offrire il suo ragionamento, partendo però da una premessa: “io abitualmente non commento i risultati elettorali, non soltanto perché in Italia il mio compito, il mio ruolo, è di assoluta imparzialità tra le forze politiche, ma anche perché la coscienza democratica impone di rispettare sempre il voto degli elettori”. Per Mattarella però “quello che è importante è che si ricordi sempre che vi è un carattere irrinunziabile dell’Unione europea, che è nata da un patto di pace e di democrazia. L’Unione europea è nata all’insegna di alcuni valori, che sono la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della dignità di ogni persona, la volontà di accrescimento del livello sociale di ciascuno – e quindi la coesione sociale – e la pace”. Questi, ribadisce “sono i principi, i valori che contrassegnano l’Unione europea e chiunque ne faccia parte deve averli sempre come elemento di riferimento invalicabile”.

Migranti,Schlein: silenzio ignobile Governo su tragedia Roccella Ionica

Migranti,Schlein: silenzio ignobile Governo su tragedia Roccella IonicaRoma, 19 giu. (askanews) – “Passano i giorni ma continua l’assordante silenzio del governo di fronte all’ennesima tragedia dell’immigrazione: sono almeno 60 le persone morte, tra cui -secondo il racconto dei sopravvissuti- 26 bambini, nel naufragio accaduto a 120 miglia dalla costa della Calabria. Alcuni sono rimasti attaccati per giorni ai resti della barca. I racconti dei soccorritori di Medici senza frontiere lasciano atterriti eppure, per il governo, sono morti invisibili. Morti che non pesano. E’ intollerabile ed è un silenzio ignobile”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein.

Autonomia, Salvini: critiche Occhiuto? Chi è capace non deve temerla

Autonomia, Salvini: critiche Occhiuto? Chi è capace non deve temerlaRoma, 19 giu. (askanews) – Il governatore della Calabria Roberto Occhiuto che ha espresso forti critiche alla riforma dell’autonomia differenziata approvata oggi “si dovrebbe rileggere il programma elettorale e il testo della legge approvata dall’intero centrodestra, sarà una grande opportunità di crescita per il Sud, di migliorare i servizi per i cittadini, pensiamo ai beni culturali e al patrimonio inarrivabile che detiene il Sud e che ora potrà finalmente valorizzarlo”. Lo ha detto il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti a margine della festa per i 50 anni de Il Giornale. “Chi è capace non ha nulla da temere dall’autonomia” ha concluso Salvini.

M5S, Grillo: sinistra e destra? Dobbiamo smarcarci. E annuncia incontri regolari con Conte

M5S, Grillo: sinistra e destra? Dobbiamo smarcarci. E annuncia incontri regolari con ConteRoma, 19 giu. (askanews) – “Come va il tuo rapporto con Conte? Ottimamente. E il tuo con te? Non scherziamo… Come si fa ad avere un cattivo rapporto? Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie… Siamo d’accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi”. Si apre così l’auto-intervista pubblicata sul suo blog da Beppe Grillo.


Surreale nella forma, politico nella sostanza, il post del fondatore e attuale garante del Movimento 5 stelle tocca molti dei temi sui quali si è aperta la discussione interna, a dimostrazione del fatto che, com’è accaduto in altre occasioni in passato, intende svolgere un ruolo da protagonista nella gestione della crisi apertasi in seguito al deludente risultato elettorale delle europee. Nel testo, il garante M5S difende il superbonus e il reddito di cittadinanza ma apre alla misura molto più radicale del reddito universale del tutto slegato dal lavoro o dalla ricerca del lavoro, una proposta, afferma, invocata da grandi manager e imprenditori globali come Altman, Musk, Gates, Zuckerberg. Poi torna ai temi più interni come la regola dei due mandati elettivi: “È comprensibile – afferma – che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe eliminarla. D’altronde l’istinto di sopravvivenza proviene dalla nostra natura animale, ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali nell’interesse comune. Il limite alla durata dei mandati è non solo un principio fondativo del movimento, ma è anche un presidio di democrazia fin dai tempi dell’antica Atene. Come ho detto più volte, dovrebbe diventare una legge costituzionale, quantomeno per le cariche più importanti, come peraltro fece il congresso degli Stati Uniti dopo la morte di Roosevelt, che fu l’unico presidente americano ad aver fatto più di due mandati”.


“Ma non c’è il rischio che così si disperdano competenze acquisite nel corso degli anni?”, obietta Grillo facendo eco alla discussione riapertasi nelle recenti assemblee congiunte dei senatori e dei deputati stellati. “Infatti – commenta – avevo proposto un’idea di ‘staffetta’ in cui gli ‘uscenti’ avrebbero percepito un compenso finanziato dagli ‘entranti’ per assicurare il passaggio di consegne e trasferir loro le competenze acquisite. Senza contare che il parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i parlamentari si rinchiudono nel palazzo per anni”. “Per tradurre la volontà dei cittadini in legge ci vorrebbero semmai uffici legislativi con professionisti bravi e competenti e non cortigiani senza arte né parte”, considerazione apparentemente non troppo lusinghiera nei confronti dell’attuale assetto organizzativo dei gruppi parlamentari M5S. “Il lavoro di un parlamentare – sottolinea Grillo – dovrebbe essere un altro, vale a dire captare e comprendere le esigenze dei cittadini per tradurle in indirizzo politico, che a sua volta dovrebbe essere tradotto in legge da uffici legislativi capaci e competenti. Tant’è vero che avevamo proposto di cambiare il titolo dei parlamentari da onorevoli a cittadini portavoce”.


Poi Grillo riflette sulle Europee, il posizionamento dei Cinquestelle e annuncia di voler fare incontri regolari con Conte. Eravate quelli della democrazia diretta, obietta infatti Beppe Grillo a se stesso, nella auto-intervista pubblicata sul suo blog. Rilanciando un altro dei miti originari del Movimento, in aperta contraddizione con il percorso di ‘normalizzazione’ auspicato da molti nella discussione avviata da Giuseppe Conte dopo il risultato delle europee, Grillo osserva: “Infatti questa è una delle idee che dovremo recuperare. Negli ultimi anni ci siamo logorati in beghe di voto che non avevano nulla a che fare con la democrazia diretta, ma riguardavano solo lotte di potere fra anime diverse del movimento. La democrazia diretta, tra l’altro, dovrebbe estendersi a tutti i cittadini, come già avviene in paesi ben più prosperi del nostro e come potrebbe estendersi molto di più con il supporto della tecnologia. D’altronde se le preferenze dei consumatori orientano le scelte di produzione e vendita delle imprese – e sempre di più grazie all’analisi dei dati – non si capisce perché le preferenze dei cittadini non dovrebbero orientare le scelte politiche allo stesso modo”.


E per chiarire che non di generiche osservazioni si tratta, Grillo sottolinea che intende far pesare le sue argomentazioni anche nel percorso avviato dal leader in carica: “Si parlerà di questo nell’assemblea costituente di cui ha parlato Conte?”, si domanda. “Di questo e come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati – dice – il combustibile del Movimento. Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni. Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l’Elevato”. “Si legge che riprenderai a incontrarti regolarmente con Conte”, domanda ma in realtà annuncia Grillo: “Mi piacerebbe riprendere a fare gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio. Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni. Sono proprio questi incontri che ci hanno portato a diventare la prima forza politica del paese”. “Quali sono i temi di cui vorresti parlare in questi incontri? Mi pare – dice Grillo, sempre dialogando con se stesso – che i temi fondativi del movimento siano ancora validi. Alcuni, come la transizione ecologica e digitale, sono diventati i temi principali dell’agenda politica europea e italiana. Dunque non si può dire che non ci avessimo azzeccato. Altri, come la democrazia diretta e la politica come servizio e non professione – come peraltro è in Svizzera, e non solo – restano da realizzare. Altri ancora sono emersi negli ultimi tempi: da un maggior controllo dei cittadini sui dati che li riguardano, a riforme istituzionali che garantiscano stabilità e al tempo stesso autonomia dei territori”.

Zuppi (CEI): sull’autonomia non ci hanno preso sul serio

Zuppi (CEI): sull’autonomia non ci hanno preso sul serioRoma, 19 giu. (askanews) – “Sul tema dell’autonomia differenziata i vescovi italiani hanno fatto un documento ufficiale, quello che dovevamo dire lo abbiamo detto, si vede che non ci hanno preso sul serio”. Così il presidente della CEI, il card. Matteo Zuppi a margine di un convegno a Roma.


Sempre in tema di riforme porporato ha aggiunto che sul premierato aveva fatto “una raccomandazions che ribadirei: se vogliamo che le riforme durino occorre il coinvolgimento di tutti. Cerchiamo di fare tutto il possibile perché sia così”, ha concluso.

M5S, Grillo: limite a due mandati regola fondante del Movimento

M5S, Grillo: limite a due mandati regola fondante del MovimentoRoma, 19 giu. (askanews) – “Come va il tuo rapporto con Conte? Ottimamente. E il tuo con te? Non scherziamo… Come si fa ad avere un cattivo rapporto? Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie… Siamo d’accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi”. Si apre così l’auto-intervista pubblicata sul suo blog da Beppe Grillo.


Surreale nella forma, politico nella sostanza, il post del fondatore e attuale garante del Movimento 5 stelle tocca molti dei temi sui quali si è aperta la discussione interna, a dimostrazione del fatto che, com’è accaduto in altre occasioni in passato, intende svolgere un ruolo da protagonista nella gestione della crisi apertasi in seguito al deludente risultato elettorale delle europee. Nel testo, il garante M5S difende il superbonus e il reddito di cittadinanza ma apre alla misura molto più radicale del reddito universale del tutto slegato dal lavoro o dalla ricerca del lavoro, una proposta, afferma, invocata da grandi manager e imprenditori globali come Altman, Musk, Gates, Zuckerberg. Poi torna ai temi più interni come la regola dei due mandati elettivi: “È comprensibile – afferma – che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe eliminarla. D’altronde l’istinto di sopravvivenza proviene dalla nostra natura animale, ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali nell’interesse comune. Il limite alla durata dei mandati è non solo un principio fondativo del movimento, ma è anche un presidio di democrazia fin dai tempi dell’antica Atene. Come ho detto più volte, dovrebbe diventare una legge costituzionale, quantomeno per le cariche più importanti, come peraltro fece il congresso degli Stati Uniti dopo la morte di Roosevelt, che fu l’unico presidente americano ad aver fatto più di due mandati”.


“Ma non c’è il rischio che così si disperdano competenze acquisite nel corso degli anni?”, obietta Grillo facendo eco alla discussione riapertasi nelle recenti assemblee congiunte dei senatori e dei deputati stellati. “Infatti – commenta – avevo proposto un’idea di ‘staffetta’ in cui gli ‘uscenti’ avrebbero percepito un compenso finanziato dagli ‘entranti’ per assicurare il passaggio di consegne e trasferir loro le competenze acquisite. Senza contare che il parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i parlamentari si rinchiudono nel palazzo per anni”. “Per tradurre la volontà dei cittadini in legge ci vorrebbero semmai uffici legislativi con professionisti bravi e competenti e non cortigiani senza arte né parte”, considerazione apparentemente non troppo lusinghiera nei confronti dell’attuale assetto organizzativo dei gruppi parlamentari M5S. “Il lavoro di un parlamentare – sottolinea Grillo – dovrebbe essere un altro, vale a dire captare e comprendere le esigenze dei cittadini per tradurle in indirizzo politico, che a sua volta dovrebbe essere tradotto in legge da uffici legislativi capaci e competenti. Tant’è vero che avevamo proposto di cambiare il titolo dei parlamentari da onorevoli a cittadini portavoce”.

M5S, Grillo: non parliamo di sinistra e destra, dobbiamo smarcarci

M5S, Grillo: non parliamo di sinistra e destra, dobbiamo smarcarciRoma, 19 giu. (askanews) – Eravate quelli della democrazia diretta, obietta Beppe Grillo a se stesso, nella auto-intervista pubblicata sul suo blog. Rilanciando un altro dei miti originari del Movimento, in aperta contraddizione con il percorso di ‘normalizzazione’ auspicato da molti nella discussione avviata da Giuseppe Conte dopo il risultato delle europee, Grillo osserva: “Infatti questa è una delle idee che dovremo recuperare. Negli ultimi anni ci siamo logorati in beghe di voto che non avevano nulla a che fare con la democrazia diretta, ma riguardavano solo lotte di potere fra anime diverse del movimento. La democrazia diretta, tra l’altro, dovrebbe estendersi a tutti i cittadini, come già avviene in paesi ben più prosperi del nostro e come potrebbe estendersi molto di più con il supporto della tecnologia. D’altronde se le preferenze dei consumatori orientano le scelte di produzione e vendita delle imprese – e sempre di più grazie all’analisi dei dati – non si capisce perché le preferenze dei cittadini non dovrebbero orientare le scelte politiche allo stesso modo”.


E per chiarire che non di generiche osservazioni si tratta, Grillo sottolinea che intende far pesare le sue argomentazioni anche nel percorso avviato dal leader in carica: “Si parlerà di questo nell’assemblea costituente di cui ha parlato Conte?”, si domanda. “Di questo e come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati – dice – il combustibile del Movimento. Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni. Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l’Elevato”. “Si legge che riprenderai a incontrarti regolarmente con Conte”, domanda ma in realtà annuncia Grillo: “Mi piacerebbe riprendere a fare gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio. Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni. Sono proprio questi incontri che ci hanno portato a diventare la prima forza politica del paese”.


“Quali sono i temi di cui vorresti parlare in questi incontri? Mi pare – dice Grillo, sempre dialogando con se stesso – che i temi fondativi del movimento siano ancora validi. Alcuni, come la transizione ecologica e digitale, sono diventati i temi principali dell’agenda politica europea e italiana. Dunque non si può dire che non ci avessimo azzeccato. Altri, come la democrazia diretta e la politica come servizio e non professione – come peraltro è in Svizzera, e non solo – restano da realizzare. Altri ancora sono emersi negli ultimi tempi: da un maggior controllo dei cittadini sui dati che li riguardano, a riforme istituzionali che garantiscano stabilità e al tempo stesso autonomia dei territori”.