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Settimana decisiva per Autonomia, ipotesi votazioni anche sabato

Settimana decisiva per Autonomia, ipotesi votazioni anche sabatoRoma, 21 apr. (askanews) – Si prospetta una settimana di polemiche tra maggioranza e opposizione sul ddl autonomia differenziata. Sul provvedimento caro alla Lega pendono 2400 emendamenti – nessuno dal centrodestra – e la commissione Affari Costituzionali, sulla carta, ha soltanto una settimana per esaminarli. Una settimana neanche piena visto che giovedì è il 25 aprile, la Festa della Liberazione, e il Parlamento è chiuso. Lunedì 29 aprile, infatti, il provvedimento, già approvato al Senato, è atteso in aula per la discussione generale. Un appuntamento al quale il Carroccio non intende rinunciare dopo aver ceduto sull’approvazione definitiva che non arriverà prima delle elezioni europee.


La missione appare impossibile ma la maggioranza sembra intenzionata a un esame sprint in commissione, con i deputati costretti a sacrificare anche il primo ponte di primavera. L’ipotesi, riferiscono fonti di centrodestra, infatti, è quella di lavorare anche venerdì 26 e sabato 27 aprile per arrivare al mandato al relatore in tempo. Domani la Commissione è convocata alle 11. Il presidente Nazario Pagano (Fi) si esprimerà sulle ammissibilità delle centinaia di proposte di modifica presentate dalle opposizioni, poi ci sarà l’ufficio di presidenza dove con ogni probabilità verrà deciso un calendario. Quindi la commissione dovrà dedicarsi alla discussione generale sul Def. Le votazioni dovrebbero iniziare già martedì, compatibilmente con la seduta comune del Parlamento per l’elezione di un giudice costituzionale prevista dalle 12,30. In ogni caso, anche se il calendario dell’aula non dovesse subire variazioni dopo il 29 aprile si aprirà un altro capitolo nel centrodestra che non si chiuderà prima dell’esito delle elezioni europee. Non è più un mistero che sulla riforma voluta dalla Lega di Salvini Forza Italia nutra più di una perplessità: Antonio Tajani ha promesso che i deputati azzurri vigileranno affinché la riforma non sia a vantaggio dell’uno a danno l’altro.

Scurati: ho paura, quando disegnano bersaglio poi qualcuno mira

Scurati: ho paura, quando disegnano bersaglio poi qualcuno miraRoma, 21 apr. (askanews) – “Ho vissuto male questa vicenda, è duro, è faticoso, è doloroso. Io parlo come privato cittadino, non sono un’istituzione, non sono un giornale, non sono un partito, non sono un’azienda, non faccio parte di nulla di tutto ciò, sono un privato cittadino che fa il professore, fa il padre di famiglia”. Lo scrittore Antonio Scurati interviene per la prima volta dopo le polemiche sollevate per la cancellazione della sua partecipazione al programma di Serena Bortone sul 25 aprile, a La Repubblica delle Idee a Napoli.


Nel testo, Scurati assicura: “Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. Mentre dall’oggi al domani – dice – mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, con attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, come uno che estorce. Il problema che questo qualcun altro non è uno qualunque. È il capo del governo. Si è perso il senso della democrazia in questo paese”. Scurati si dice vittima di “illazioni che sono denigratorie”, di “aggressione” che anche se “non fisica, è una forma di violenza”. Ha paura? “Non voglio fare la vittima, però poi sì, arriva anche un po la paura. Arriva la mattina dopo che accadono certe cose, quando esci di casa, perché qualcuno è entrato in casa tua? La tua vita è già cambiata. Quando i giornali, fiancheggiatori del governo, ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.


L’intervento alla Repubblica delle Idee è iniziato con la lettura da parte dello scrittore del monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda su Rai3. Interrotto più volte dagli applausi del pubblico, l’autore di ‘M. Il figlio del Secolo’ ha anche aggiunto dei passaggi al testo reso noto fin da ieri pomeriggio su diverse testate: “Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica non soltanto alla fine occasionalmente un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Non solo prima e durante la guerra, anche nel dopoguerra, fino a tutti gli anni ’80. Stragista”, ha aggiunto. Giorgia Meloni “ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, repubblichini alcuni dei quali fondarono il partito nel quale lei ha militato in gioventù”, ha aggiunto Scurati rivelando che “questa mi avevano consigliato di toglierla”. “Viva l’Italia antifascista”, ha urlato una persona dal pubblico. E Scurati ha ribadito: “Viva l’Italia antifascista”.


“La democrazia – ha sottolineato Scurati nel colloquio con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e con la giornalista Raffaella De Santis – corre dei rischi da parte di leader che hanno largo seguito popolare e che ritengono superata, inetta, vecchia e corrotta la democrazia liberale così come noi l’abbiamo conosciuta e come si esprime nel nostro Parlamento. Non aspettate il ritorno delle squadracce fasciste, non vi aspettate abbattano la democrazia a manganellate. Sono già qui, con un’azione di erosione dall’interno, attraverso gli stessi strumenti democratici. Non marciano su Roma, arrivano a Roma vincendo le libere democratiche elezioni: questa è la novità importante. Come le erodono? Attraverso le riforme costituzionali”. Lo ha detto lo scrittore Antonio Scurati, parlando alla Repubblica delle Idee, a Napoli, all’indomani della cancellazione del suo monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda su Raitre nel corso del programma Che sarà di Serena Bortone. “Chi ci governa disinfesti la casa comune, prenda le distanze dal passato fascista o le ombre continueranno ad allungarsi su di noi”, ha aggiunto l’autore sottolineando l’importanza di dirsi antifascisti: “Non dobbiamo pensare a qualche estremista che va a spaccare le vetrine, con la kefiah fuori tempo massimo: antifascista è la Repubblica Italiana, è quel vecchietto che risponde al nome di Mattarella. Il 25 aprile va celebrata la Resistenza antifascista, ma va ricordato anche da cosa ci liberarono”.

Scurati: ho paura, da Meloni violenza e attacchi denigratori

Scurati: ho paura, da Meloni violenza e attacchi denigratoriRoma, 21 apr. (askanews) – “Ho vissuto male questa vicenda, è duro, è faticoso, è doloroso. Io parlo come privato cittadino, non sono un’istituzione, non sono un giornale, non sono un partito, non sono un’azienda, non faccio parte di nulla di tutto ciò, sono un privato cittadino che fa il professore, fa il padre di famiglia”. Lo scrittore Antonio Scurati interviene per la prima volta dopo le polemiche sollevate per la cancellazione della sua partecipazione al programma di Serena Bortone sul 25 aprile, a La Repubblica delle Idee a Napoli.


Nel testo, Scurati assicura: “Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. Mentre dall’oggi al domani – dice – mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, con attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, come uno che estorce. Il problema che questo qualcun altro non è uno qualunque. È il capo del governo. Si è perso il senso della democrazia in questo paese”. Scurati si dice vittima di “illazioni che sono denigratorie”, di “aggressione” che anche se “non fisica, è una forma di violenza”. Ha paura? “Non voglio fare la vittima, però poi sì, arriva anche un po la paura. Arriva la mattina dopo che accadono certe cose, quando esci di casa, perché qualcuno è entrato in casa tua? La tua vita è già cambiata. Quando i giornali, fiancheggiatori del governo, ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.

Scurati ha letto a Napoli il monologo “Viva Italia antifascista”, ovazione

Scurati ha letto a Napoli il monologo “Viva Italia antifascista”, ovazioneRoma, 21 apr. (askanews) – Lo scrittore Antonio Scurati ha letto integralmente (anzi aggiungendo qualcosa) a Napoli, ospite di Repubblica delle Idee, il monologo sul 25 aprile che avrebbe dovuto pronunciare su Rai3 da Serena Bortone. Lo scrittore è stato interrotto più volte dagli applausi del pubblico.


“Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica non soltanto alla fine occasionalmente un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Non solo prima e durante la guerra, anche nel dopoguerra, fino a tutti gli anni ’80. Stragista”, ha aggiunto. Giorgia Meloni “ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, repubblichini alcuni dei quali fondarono il partito nel quale lei ha militato in gioventù”, ha aggiunto Scurati rivelando che “questa mi avevano consigliato di toglierla”. “Viva l’Italia antifascista”, ha urlato una persona dal pubblico. E Scurati ha ribadito: “Viva l’Italia antifascista”.

Ok del Pd alle liste, rinviata la decisione sul nome di Schlein nel simbolo

Ok del Pd alle liste, rinviata la decisione sul nome di Schlein nel simboloRoma, 21 apr. (askanews) – La direzione Pd ha approvato le candidature per le europee, rinviando la decisione sul nome di Elly Schlein nel simbolo elettorale. La segretaria ha spiegato che la sua presenza in campo, secondo i sondaggi, può portare un 1,5% in più al partito e che bisogna ragionare su come sfruttare questo “valore aggiunto”. Le ipotesi sono due, avrebbe detto: o si mette il nome nel simbolo, solo per le elezioni europee, o si ragiona su una sua presenza in tutte le circoscrizioni, non solo quelle in cui è capolista.

Europee, Prodi: candidatura Schlein è ferita alla democrazia

Europee, Prodi: candidatura Schlein è ferita alla democraziaRoma, 21 apr. (askanews) – Sulle candidature alle elezioni europee “a me onestamente per quello che sta succedendo vuol dire proprio che non mi da retta nessuno”. Così Romano Prodi, intervistato a La Repubblica delle Idee, a Napoli, a proposito delle candidature di tanti leader politici, tra cui la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Se ragioniamo un pochino con il buon senso, ma perché dobbiamo dare il voto a una persona che di sicuro se viene eletto non va al Parlamento europeo?”, ha continuato Prodi. “Sono ferite della democrazia che scavano il fosso e per cui la democrazia non è più amata. Riguarda tutti da Meloni a Schlein. In questo modo non si può sostenere che la democrazia sia un sistema al servizio del popolo, perché in quel caso il popolo non c’entra niente: vota per uno e ci va un altro”, ha spiegato.

Europee, liste Pd guidate da Schlein, Bonaccini, Annunziata e Strada

Europee, liste Pd guidate da Schlein, Bonaccini, Annunziata e StradaRoma, 21 apr. (askanews) – Le liste Pd per le europee prendono forma, il responsabile organizzazione Igor Taruffi ha letto in direzione i primi nomi – quelli dei posti più in alto – che andranno poi completati con le cosidette ‘candidature di servizio’. Le caselle più importanti sono comunque definite, con Elly Schlein capolista al centro e nelle isole, Ceciclia Strada nel nord-ovest, Stefano Bonaccini nel nord-est, Lucia Annunziata al sud.


Nel dettaglio, nella cicrcoscrizione nord-ovest, dopo la strada, ci sono Brando Benifei, Irene Tinagli, Alessandro Zan, Antonella Parigi, Giorgio Gori, Eleonora Evi, Piefrancersco Maran, Elena Accossato, Davide Mattiello, Monica Romano, Emanuele Fiano, Lucia Artusi, Fulvio Centoz, Donatella Alfonso, Fabio Pizzul Nel nord-est, dietro a Bonaccini, Annalisa Corrado, Ivan Pedretti, Elisabetta Gualmini, Alessandro Zan, Alessandra Moretti, Giuditta Pini, Silvia Panini, Antonio Mumolo, Sara Vito, Marcello Sartarelli e Andrea Zanoni. Quindi, al centro capolista la Schlein, seguita da Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Marco Tarquinio, Beatrice Covassi, Dario Nardella, Daniela Rondinelli, Matteo Ricci, Umberto Insolera, Alessia Morani, Marco Pacciotti, Antonio Mazzeo.


Confermata Lucia Annunziata al primo posto al sud, con Antonio Decaro al numero due e poi Pina Picierno, Sandro Ruotolo, Jasmine Crisatallo, Shadi Ali Sade,Giuseppina Paterna, Annamaria Beci, Francerco Forte, Luigi Tassone, Lello Topo, Francesco Todisco. Infine, nelle isole capolista di nuovo la Schlein, poi Antonio Nicita, Lidia Tilotta, Pietro Bartolo, Angela Quacquero, Pino Lupo.

Pd discute su nome Schlein nel simbolo. Cuperlo: “Non sei Renzi”

Pd discute su nome Schlein nel simbolo. Cuperlo: “Non sei Renzi”Roma, 21 apr. (askanews) – Il nome di Elly Schlein nel simbolo Pd per le europee fa discutere la direzione. La segretaria ha messo sul tavolo la proposta poco prima dell’inizio della riunione chiama ad approvare le candidature ma, secondo quanto viene riferito, ha trovato parecchia perplessità nel partito.


La leader Pd sarà capolista in centro e nelle isole, anche se ha precisato che lo fa per “dare una mano alla squadra” e che poi resterà in Parlamento a Roma fare la battaglia contro Giorgia Meloni. Ma proprio per trainare il partito la leader democratica avrebbe chiesto – “solo per questa vola”, ha precisato il presidente Pd Stefano Bonaccini – di inserire il nome nel simbolo.Bonaccini si è detto favorevole, ma la proposta è stata accolta con freddezza, per usare un eufemismo, e Gianni Cuperlo -uno dei primi a intervenire in direzione – ha commentato: “”Elly te lo dico per la considerazione e la stima che è cresciuta nei tuoi confronti in questo anno di tua segreteria: tu non sei Giorgia Meloni, non sei Matteo Salvini, non sei Tajani, non sei Renzi, non sei Calenda. Tu sei meglio di tutti questi personaggi che ho appena citato. Tu sei meglio e vieni da una cultura diversa”.


Contro la proposta, tra gli intervenuti finora, si sono espresse anche Silvia Costa e Paola De Micheli. Favorevole invece Pierfrancesco Majorino. Alla fine, dopo il dibattito, la direzione dovrà votare sull’inserimento del nome della Schlein nel simbolo. 

Tajani: la 194 non si tocca, legge che va rispettata

Tajani: la 194 non si tocca, legge che va rispettataMilano, 21 apr. (askanews) – “Nessuno ha mai parlato di cambiare la 194: è una legge che c’è e va rispettata. Io sono sempre per garantire la libertà di tutti, compresa quella di chi è contro l’aborto. La 194 non si tocca”. A dirlo il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine dell’apertura della campagna per le europee di Letizia Moratti a Milano a chi gli chiedeva la sua posizione sull’emendamento al decreto Pnrr che prevederebbe i pro-vita nei consultori.

Meloni posta il monologo di Scurati: sinistra monta un caso, io non censuro

Meloni posta il monologo di Scurati: sinistra monta un caso, io non censuroRoma, 20 apr. (askanews) – “In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto. Buona lettura”. Così la premier Giorgia Meloni su Facebook dove ha postato il testo del monologo che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere questa sera in vista del 25 aprile su Raitre e che non andrà in onda perché cancellato.