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Rai, Meloni posta monologo Scurati: sinistra monta caso, io non censuro

Rai, Meloni posta monologo Scurati: sinistra monta caso, io non censuroRoma, 20 apr. (askanews) – “In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto. Buona lettura”. Così la premier Giorgia Meloni su Facebook dove ha postato il testo del monologo che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere questa sera in vista del 25 aprile su Raitre e che non andrà in onda perché cancellato.

Rai, cancellato monologo Scurati sul 25 aprile. Opposizioni insorgono

Rai, cancellato monologo Scurati sul 25 aprile. Opposizioni insorgonoRoma, 20 apr. (askanews) – Non andrà in onda il monologo di Antonio Scurati sulla ricorrenza del 25 aprile previsto per sabato sera nel corso del programma ‘Che sarà’ su Raitre. Le opposizioni, la Cgil e l’Anpi gridano alla “censura” e la presidente della commissione Vigilanza chiede all’azienda di chiarire. Viale Mazzini si difende parlando di questioni “di natura economica e contrattuale” da “non confondere con gli aspetti editoriali” perché la possibilità dell’autore del best seller “M Il figlio del secolo”, il romanzo documentario su Benito Mussolini, “non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.


A dare notizia del cambio di programma è stata la conduttrice della trasmissione che avrebbe dovuto ospitare il monologo, Serena Bortone, che sul suo profilo Instagram spiega di aver appreso “ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili”. Per Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd, “Telemeloni questa volta l’ha fatta veramente grossa. A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”. Interviene anche la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia che chiede all’azienda di chiarire “tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”. Insorgono anche Avs e il leader di Azione Carlo Calenda di solito “sempre prudente – per sua stessa ammissione – nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai: “Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Cara Giorgia Meloni, la Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.


Intanto il testo del monologo che Scurati non reciterà mai su Raitre è stato diffuso su numerose testate e in pochi minuti è diventato virale sui social network. Contiene un attacco diretto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022 – osserva lo scrittore – aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola ‘antifascismo’ in occasione del 25 aprile 2023)”. Secondo Scurati “finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”. Per Fratelli d’Italia non si tratta di censura ma di marketing. “Antonio Scurati – attacca il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi – è uno di quegli autori molto intelligenti che, con la destra al governo, sanno di poter fare marketing vendendo libri e incassando soldi dalle apparizioni pubbliche. Se domani cadesse il nostro governo Scurati non venderebbe più una copia e il fascismo sparirebbe salvo ricomparire magari tra qualche anno”.


Per la Rai non c’è “nessuna censura. Credo sia opportuno – afferma Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti. Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.

Europee, Tajani primo big in campo: il leader deve avere coraggio

Europee, Tajani primo big in campo: il leader deve avere coraggioRoma, 20 apr. (askanews) – Ai due alleati, racconta, ha comunicato la sua decisione ieri sera. Con il partito l’ha formalizzata nel corso della riunione della segreteria. A elettori e mezzi di informazione l’ha confermata durante l’intervento al Consiglio nazionale. Nessun effetto sorpresa né particolare pathos, però, si respira all’Hotel Parco dei principi di Roma, perché l’annuncio era nell’aria da settimane: Antonio Tajani è il primo leader di partito a candidarsi alle elezioni Europee. Lo farà da capolista di Forza Italia in quattro circoscrizioni su cinque, lasciando che nelle Isole a guidare la pattuglia sia Caterina Chinnici.


Tajani scende in campo una settimana prima della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia in programma a Pescara, l’occasione scelta da Giorgia Meloni – e anche questo ormai non è più un mistero – per annunciare che sarà il suo il nome in cima alle liste del partito in tutta Italia per la competizione di giugno. A quel punto, dunque, sarà ufficiale che l’unico big del centrodestra a non partecipare direttamente alla sfida sarà Matteo Salvini. E’ stato lui stesso a farlo sapere ormai settimane fa, bruciando i tempi, quando ancora i suoi colleghi ripetevano il mantra che la decisione sarebbe stata presa tutti insieme per il bene della coalizione. La motivazione principale: non sottrarre tempo al lavoro da ministro. Curiosamente, il ragionamento del segretario di Forza Italia è quasi perfettamente “a rovescio”. “Ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni Europee – comunica – e lo farò profondendo tutte le mie forze senza mai far passare in secondo piano il mio ruolo di ministro degli Esteri e di vice premier”, anche perché “se un segretario di partito non ha il coraggio di mettersi al servizio di chi gli ha dato fiducia al congresso non sarebbe un buon segretario di partito”.


Il punto è che i due vice premier arrivano a questa competizione in due condizioni diametralmente opposte. Salvini sa già che le percentuali stellari di cinque anni fa saranno solo un bel ricordo, ha mezza Lega che gli contesta di aver dimenticato il Nord e una parte che mette in discussione il suo ruolo di numero uno. Tajani nemmeno dodici mesi fa ha preso le redini di un partito che, dopo la morte del fondatore Silvio Berlusconi, rischiava di essere sotto la soglia di sopravvivenza e ora, invece, può addirittura pensare di certificare il sorpasso sull’alleato. D’altra parte è già successo in Sardegna e Abruzzo e nelle elezioni di domani in Basilicata Forza Italia può fare affidamento sul fatto che il candidato governatore è un proprio uomo. “Non sto facendo nessuna competizione con gli alleati, noi dobbiamo guardare al grande partito dell’astensione”, continua però a ripetere il segretario azzurro. Che però, nel frattempo, non soltanto ha stretto dei patti elettorali con Noi moderati, Svp e altre realtà locali per raggiungere il suo obiettivo, ma ha anche raccolto qui e lì ex classe dirigente del Carroccio come Roberto Cota o Marco Reguzzoni. Per non dire della frenata che il suo partito sta imponendo all’Autonomia, di quei suoi “vigileremo”, che hanno comportato una frattura del centrodestra in regione Veneto. Il motivo principale della sua decisione di candidarsi, dice però, “è quello di mettere nell’agone elettorale 30 anni di vita nelle istituzioni europee”. Tajani definisce la sua decisione “un atto d’amore” nei confronti degli elettori e del partito, ma dietro la determiminazione c’è anche la consapevolezza di poter andare ufficialmente all’incasso del recupero di consensi. A giugno dell’anno scorso ci si chiedeva se Forza Italia potesse superare lo sbarramento del 4%, oggi non è preregrino ipotizzare che possa centrare l’obiettivo che da tempo Tajani ha fissato, quello del 10%.


Lo slogan scelto, non a caso, è “Una forza rassicurante”, l’impegno è quello di fare liste competitive in cui non ci siano “protetti, protettori, amici o ciucci”, il racconto è quello di un partito che non litiga più. Tutto, insomma, dà una immagine molto diversa da quella della Lega attuale. Il giorno delle elezioni Europee precederà di poco il primo anniversario della morte del fondatore. “Se il buongiorno si vede dal mattino l’8 e il 9 di giugno potremo festeggiare uno straordinario risultato di Forza Italia che sarà il miglior regalo che tutti quanti noi potremo fare a Silvio Berlusconi a un anno dalla scomparsa”, dice Tajani.

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, le opposizioni insorgono

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, le opposizioni insorgonoRoma, 20 apr. (askanews) – Non andrà in onda il monologo di Antonio Scurati sulla ricorrenza del 25 aprile previsto per questa sera nel corso del programma ‘Che sarà’ su Raitre. Le opposizioni, la Cgil e l’Anpi gridano alla “censura” e la presidente della commissione Vigilanza chiede all’azienda di chiarire. Viale Mazzini si difende parlando di questioni “di natura economica e contrattuale” da “non confondere con gli aspetti editoriali” perché la possibilità dell’autore del best seller “M Il figlio del secolo”, il romanzo documentario su Benito Mussolini, “non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.


A dare notizia del cambio di programma è stata la conduttrice della trasmissione che avrebbe dovuto ospitare il monologo, Serena Bortone, che sul suo profilo Instagram spiega di aver appreso “ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili”. Per Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd, “Telemeloni questa volta l’ha fatta veramente grossa. A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”. Interviene anche la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia che chiede all’azienda di chiarire “tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”. Insorgono anche Avs e il leader di Azione Carlo Calenda di solito “sempre prudente – per sua stessa ammissione – nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai: “Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Cara Giorgia Meloni, la Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.


Intanto il testo del monologo che Scurati non reciterà mai su Raitre è stato diffuso su numerose testate e in pochi minuti è diventato virale sui social network. Contiene un attacco diretto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022 – osserva lo scrittore – aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola ‘antifascismo’ in occasione del 25 aprile 2023)”. Secondo Scurati “finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”. Per Fratelli d’Italia non si tratta di censura ma di marketing. “Antonio Scurati – attacca il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi – è uno di quegli autori molto intelligenti che, con la destra al governo, sanno di poter fare marketing vendendo libri e incassando soldi dalle apparizioni pubbliche. Se domani cadesse il nostro governo Scurati non venderebbe più una copia e il fascismo sparirebbe salvo ricomparire magari tra qualche anno”.


Per la Rai non c’è “nessuna censura. Credo sia opportuno – afferma Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti. Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”.

Europee, Schlein: Bonaccini guida lista Pd nel nord-est, lo ringrazio

Europee, Schlein: Bonaccini guida lista Pd nel nord-est, lo ringrazioRoma, 20 apr. (askanews) – “Le elezioni dell’8 e il 9 giugno sono una sfida decisiva per il futuro dell’Europa. E dobbiamo schierare tutte le energie migliori di cui disponiamo. Per questa ragione ho chiesto a Stefano Bonaccini di guidare la lista del Nordest: la sua esperienza decennale da presidente dell’Emilia-Romagna e il suo ruolo di presidente del Pd ne fanno una proposta molto forte per la battaglia che dobbiamo condurre e l’Europa che vogliamo costruire. Lo ringrazio per aver accettato.” Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

Rai, Floridia: azienda chiarisca caso Scurati, mina credibilità

Rai, Floridia: azienda chiarisca caso Scurati, mina credibilitàRoma, 20 apr. (askanews) – “Casi come quello che coinvolge in queste ore lo scrittore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Antonio Scurati”. Lo afferma la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia.


“È necessario – prosegue – che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”.

Europee, Tajani: Chinnici capolista Isole, messaggio inequivocabile

Europee, Tajani: Chinnici capolista Isole, messaggio inequivocabileRoma, 20 apr. (askanews) – “Ho chiesto a Caterina Chinnici di guidare le liste di Forza Italia nelle Isole. La sua storia e il nome che porta sono un messaggio inequivocabile” contro le mafie “per dire da che parte stiamo, dalla parte della legge, delle forze dell’ordine, dei magistrati che si battono per fare il loro mestiere e dei cittadini onesti”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, nel suo intervento al Consiglio nazionale, dopo aver mostrato lo spot per le Europee.

Rai, Corsini: nessuna censura a Scurati, verifiche su cifre più alte

Rai, Corsini: nessuna censura a Scurati, verifiche su cifre più alteRoma, 20 apr. (askanews) – “Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione “Che sarà…”, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno”. Lo ha precisato in una nota il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini.


“Credo sia opportuno – ha spiegato – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”. “Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”, ha concluso Corsini.

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, Pd: è censura

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, Pd: è censuraRoma, 20 apr. (askanews) – “Apprendiamo stamattina che dalla puntata di stasera di ‘Che sarà’, il programma condotto in prima serata da Serena Bortone su Rai3, è stato cancellato il previsto monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Tutto questo per un intervento diretto della Dirigenza Rai a poche ore dalla trasmissione, senza nessuna comunicazione all’autrice e conduttrice del programma. Questo è un caso gravissimo di censura nei confronti di Scurati. E un caso gravissimo di violazione dell’autonomia editoriale di un programma, oltreché una inquietante intimidazione di fatto nei confronti dell’autrice e conduttrice Serena Bortone, degli autori del programma, e per estensione di tutti gli autori Rai. La Presidente RAI intervenga nei confronti di Ad e Direttore per chiarire questa vicenda. Siamo in presenza di un atto di censura e prevaricazione gravissimo, che non può essere accettato”. Così in una nota il Senatore Francesco Verducci, membro della Commissione di Vigilanza RAI.

Rai annulla contratto a Scurati, per le opposizioni è censura

Rai annulla contratto a Scurati, per le opposizioni è censuraRoma, 20 apr. (askanews) – “Nella puntata di questa sera di ‘Che sarà’ era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”. Lo denuncia Serena Bortone, conduttrice di Che sarà su Raitre, su Instagram.


Per le opposizioni si tratta di “censura”: “Telemeloni – dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd – questa volta l’ha fatta veramente grossa. A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”.Gli esponenti M5s Dolores Bevilacqua e Luca Pirondini si chiedono se c’entri “qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio, consentendo a Scurati di essere ospite stasera dalla Bortone. Ci auguriamo che questo avvenga per evitare un ulteriore colpo all’immagine della Rai e del nostro Paese sul fronte della libertà di espressione”.


“Siamo alla censura. La dirigenza di TeleMeloni non gradisce che si parli di Resistenza e di 25 aprile e corre ai ripari con l’unica cosa che sanno fare: censurare. La Rai è sempre più piegata a interessi di parte e sempre meno attenta all’offerta televisiva. Siamo ormai passati da TeleMeloni a TeleRegime”, afferma il capogruppo del Misto al Senato, Peppe De Cristofaro (Avs). Anche Carlo Calenda, leader di Azione, di solito “sempre prudente – per sua stessa ammissione – nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai” osserva che la decisione di cancellare Scurati “va oltre”. E si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Cara Giorgia Meloni, cancellare l’intervento di un grande scrittore per ragioni politiche è inaccettabile, indegno. Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Ci aspettiamo le scuse e il ripristino immediato del monologo cancellato. La Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.Nel dibattito interviene il direttore di La7, Andrea Salerno, che propone: “Unica cosa da fare: prendere il monologo di Antonio Scurati e leggerlo, farlo conoscere. Non sarà difficile…”.