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Elezioni, Schlein: Meloni stiamo arrivando, riusciremo a fermarvi

Elezioni, Schlein: Meloni stiamo arrivando, riusciremo a fermarviBologna, 14 giu. (askanews) – “Sono contenta che il Pd” alle elezioni europee della scorsa settimana “abbia recuperato 5 punti dalle elezioni politiche e a differenza di Fratelli d’Italia ha guadagnato 250 mila voti”. Per questo “voglio dire a Giorgia Meloni: stiamo arrivando, vi riusciremo a fermare”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, a Repubblica delle Idee a Bologna.


“Non dimentichiamo che stavamo discendo in aula due riforme molto pericolose – ha aggiunto Schlein -: il premierato che non esiste in nessun paese al mondo perché concentra i poteri in mano al capo del governo; e indebolire la figura del presidente della Repubblica che più di ogni altro in questi anni ha garantito la stabilità e la credibilità internazionale del paese”.

Conte vede Grillo ma dovrà mediare fra garante e innovatori

Conte vede Grillo ma dovrà mediare fra garante e innovatoriRoma, 14 giu. (askanews) – Si chiude con l’uscita silente e frettolosa di Giuseppe Conte dall’Hotel Forum a Roma il pranzo-vertice fra il leader del Movimento 5 stelle e il fondatore e garante Beppe Grillo. “Non vi fate troppi film” è l’unica battuta regalata da Conte ai cronisti prima del faccia a faccia, entrando nel tradizionale rifugio romano del comico genovese; una frase destinata a smorzare attese eccessive a proposito della possibile “rivoluzione” sulle regole interne dopo l’annuncio dell’intenzione di convocare in autunno una “assemblea costituente” del M5S.


Il risultato delle elezioni europee, un 9,99 per cento “deludente” nelle parole dello stesso ex presidente del Consiglio, ha lasciato il segno e riaperto una discussione interna che finora era rimasta sotto traccia, resa concreta da due assemblee congiunte di deputati e senatori, martedì e giovedì scorso. Discussione incentrata principalmente sui due assi della linea politica e delle regole interne, in particolare quelle legate alle candidature; ma sullo sfondo rimane la disponibilità dichiarata da Conte a “mettersi in discussione” fino all’estrema ipotesi di farsi da parte qualora nel Movimento maturasse questa richiesta. Una mera dichiarazione di principio, per ora: per come è strutturato il Movimento, tramontate – e uscite da tempo – le vecchie figure di riferimento come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, non è facile immaginare una personalità in grado di proporsi per la leadership di una forza politica i cui gruppi parlamentari e i dirigenti territoriali sono in larga parte di stretta osservanza contiana. La lettura ufficiosa che filtra sull’incontro dagli ambienti vicini a Conte è che si è trattato di un incontro “cordiale” ma anche di una discussione “interlocutoria”, nella quale non ci si è limitati alle questioni interne ma il garante M5S, come del resto è sua antica consuetudine, si è dilungato anche “sugli scenari politici” più generali. Non si sciolgono in un’ora e mezza, è il senso del messaggio, nodi non sciolti da anni. Una cautela che conferma la delicatezza del percorso durante il quale Conte dovrà mediare fra la difesa di Grillo delle residue regole delle origini e le spinte “normalizzatrici” interne, in un Movimento dal quale ormai a volte filtra anche una certa malcelata insofferenza per il rapporto anche “professionale” con l’ex leader, che ha un contratto di collaborazione per la comunicazione attraverso il suo blog.


Molto forte, nelle due riunioni dei parlamentari svolte in settimana, la richiesta della rimozione del limite dei due mandati elettorali, che “uccide nella culla” le carriere politiche di persone capaci e dotate di appeal nei confronti degli elettori, raccontano da mesi diverse autorevoli fonti interne. “E’ una regola che ci taglia le gambe, non ci consente, come si è visto, di competere alla pari nelle elezioni amministrative ed europee, ci costringe – osserva un parlamentare autorevole, sempre rigorosamente a taccuini chiusi – a cercare personalità esterne per sopperire al fatto che non abbiamo figure riconoscibili dagli elettori”. “Ormai sono gli stessi attivisti di base – racconta un’altra fonte interna – a chiederci di mettere fine ai riti delle votazioni on line per le ‘parlamentarie’ e a fare le scelte come gruppo dirigente”. Eppure Conte in questi giorni, nelle due assemblee degli eletti M5S dedicate all’analisi del voto, ha tenuto il punto sul fatto che il M5S non potrà cambiare più di tanto e dovrà rimanere “un laboratorio politico”. Forse un modo per rassicurare i “grillini” della prima ora (e lo stesso Grillo) ma anche una dichiarazione d’intenti: non sarà lui a trasformare definitivamente il Movimento in un partito tradizionale.


Quanto alla linea politica, chi c’era racconta che nelle assemblee congiunte le scelte piuttosto nette su guerra, riarmo e Medio Oriente “sono state confermate” dalla discussione. Qualche voce ha chiesto posizioni più nette su diritti civili, un avvicinamento alle tematiche care a buona parte del Pd come ad AVS, forze uscite rafforzate nel recente voto per il Parlamento europeo. Ma l’altro tema in discussione, forse quello più determinante per il posizionamento politico del Movimento e i messaggi che trasmette all’elettorato, è la relazione sempre alquanto difficile di alleanza/competizione col Partito democratico: “Su questo – spiega una fonte parlamentare 5 stelle – ci sono state voci altalenanti, qualcuno ha sottolineato che il rapporto col Pd è tossico, ci fa male, altri, forse più numerosi, che dobbiamo smetterla di rivaleggiare col Pd perché questo ci danneggia, dobbiamo cominciare a costruire: come del resto stiamo già facendo, come dimostra la manifestazione comune delle opposizioni in programma martedì prossimo”. Resta da verificare la disponibilità di Grillo ad aderire (o quantomeno non sabotare) a questo ennesimo, possibile “nuovo corso” del M5S all’insegna di regole interne e relazioni esterne sempre più simili a quelle dei partiti tradizionali. O quantomeno a non sabotarlo. Nel momento di maggiore crisi dei consensi elettorali (2 milioni e 300mila voti l’8 e 9 giugno, un abisso rispetto all’irripetibile boom del 2018 con quasi 11 milioni di voti alle politiche, metà circa dei voti delle europee del 2019, altra tappa amara della loro storia) difficile immaginare che Conte imbocchi la strada dell’innovazione forzando la rottura con l’uomo simbolo della prima stagione a 5 stelle.

Mattarella:uomini hanno bisogno enorme bisogno contributo femminile

Mattarella:uomini hanno bisogno enorme bisogno contributo femminileRoma, 14 giu. (askanews) – “Sono sempre stato convinto che il genere maschile nel nostro paese dovrebbe essere grato quando una donna cresce, gli uomini hanno bisogno enormente del contributo femminile, in maniera asolutamente paritaria e questo appuntamento che stasera verrà celebrato al Colosseo, è l’occasione per sottolineare quanta strada si fa anche se non è ancora abbastanza”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale le donne che hanno ricevuto il premio Marisa Bellisario 2024.


Per il Capo dello Stato questa è l’occasione “per fare il punto sollo stato del paese” per capire “a che punto siamo sul miglioramento dei tempi: dobbiamo prendere atto dell’avanzamento, il mondo appare migliore, la varietà delle presenze delle premiate è emblematica di come fortunatamente si diffonde in maniera generale, ovunque, e crescente la presenza femminile protagonista, dai vertici della magistratura, al massimo vertice, al giornalismo, al cinema, al mondo dell’economia, delle banche, dell’industria alle attività della scienza ingegnieristica, alla ricerca scientifica, versanti in cui si esprime, si diffonde la presenza femminile a tutto vantaggio generale”. 

Schlein incontra neo-eletti Pd: avanti così in Italia,Ue e nelle piazze

Schlein incontra neo-eletti Pd: avanti così in Italia,Ue e nelle piazzeRoma, 14 giu. (askanews) – Dopo aver ottenuto il 24%, con una crescita di voti anche in termini assoluti, il Pd è “pronto a proseguire” sulla strada dell’allargamento del consenso in Italia, in Europa e nelle piazze (il primo appuntamento martedì prossimo alla manifestazione a difesa dell’unità e della coesione sociale indetta unitariamente insieme a M5S, Avs e +Europa). Clima di soddisfazione al Nazareno all’incontro tra la segretaria del Pd Elly Schlien e i neo-eletti. Sarà lei a guidare la delegazione durante i negoziati per le prossime partite cruciali in Ue.


Le “distanze” con il partito della Premier Giorgia Meloni, ha ribadito Schlein, si sono “accorciate e dobbiamo continuare cosi”. Con l’obiettivo di costruire “l’alternativa alle destre” di cui i dem sono il “perno. Noi – ha aggiunto sui rapporti con le altre forze di opposizione – non abbiamo mai messo veti a nessuno e non ne accettiamo da nessuno”. I temi imposti durante la campagna elettorale, ha detto la segretaria durante il suo intervento, continueranno a essere le battaglie del Pd in Italia, in Europa e fuori dalle istituzioni: la questione sociale, il ddl Schlein sulla Sanità, la raccolta di firme sul salario minimo, la questione salariale, gli investimenti e il green deal. Decisivi i diritti, come il tema dell’aborto.

Pd,Schlein: ora nostro ruolo determinante su prossimi equilibri Ue

Pd,Schlein: ora nostro ruolo determinante su prossimi equilibri UeRoma, 14 giu. (askanews) – “Lo straordinario risultato delle elezioni europee ci consegna anche un ruolo determinante sui prossimi equilibri europei. I numeri e la composizione della nostra delegazione ci chiamano alla responsabilità ma ci danno anche forza. Per questo gestirò personalmente il negoziato, essendo molto chiara sulle condizioni che la nostra delegazione porrà per la composizione dei prossimi organismi europei”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein durante la riunione al Nazareno con gli europarlamentari appena eletti.

M5s, in corso a Roma all’hotel Forum faccia a faccia Grillo-Conte

M5s, in corso a Roma all’hotel Forum faccia a faccia Grillo-ConteRoma, 14 giu. (askanews) – È in corso all’Hotel Forum di Roma l’incontro fra il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, e il fondatore e attuale garante Beppe Grillo. “Non vi fate troppi film”, ha detto Conte ai cronisti che gli hanno chiesto se si va verso una radicale trasformazione delle regole interne. Nelle discussioni interne che si stanno sviluppando a seguito del risultato elettorale deludente raccolto dai 5 stelle nelle elezioni europee, in molti hanno criticato le scelte fatte sulle liste e chiesto di rimuovere le rigidità che impediscono di ricandidare i parlamentari che hanno già fatto due mandati.

G7, Meloni vede Biden: comune impegno per accordo su M.O.

G7, Meloni vede Biden: comune impegno per accordo su M.O.Bari, 14 giu. (askanews) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato oggi, a margine dei lavori del Vertice G7, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. I due leader – si legge in una nota di Palazzo Chigi – hanno discusso dei principali temi dell’attualità internazionale. L’incontro, tra le altre cose, ha permesso di ribadire il comune impegno per un accordo complessivo con riferimento al conflitto a Gaza per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento del sostegno umanitario alla popolazione civile.


E’ stata anche sottolineata l’importanza di riavviare il processo di pace con l’obiettivo della soluzione dei due Stati.

Budapest riconosce lo status di europarlamentare: Ilaria Salis è libera

Budapest riconosce lo status di europarlamentare: Ilaria Salis è liberaRoma, 14 giu. (askanews) – Ilaria Salis è libera e sta per rientrare in Italia. Stamane la polizia ungherese si è recata al suo domicilio a Budapest dove scontava gli arresti domiciliari e le ha comunicato il riconoscimento del nuovo status di europarlamentare, togliendole il braccialetto elettronico notificandole la rimessione in libertà. La famiglia della neoeletta Avs all’Europarlamentaro sta organizzando il viaggiol di rientro in Italia imprevisto così rapidamente. Lo si è appreso da fonti vicine alla famiglia di Ilaria Salis.

Il presidente del Pd Bonaccini: se il centrosinistra non è unito Meloni governa 30 anni

Il presidente del Pd Bonaccini: se il centrosinistra non è unito Meloni governa 30 anniBologna, 14 giu. (askanews) – “Non possiamo negare le differenze che ci sono anche nel centrosinistra”, ma “se non sapremo unirci, la destra rimarrà al governo del Paese per i prossimi trent’anni, questo è evidente”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente del Partito democratico, Stefano Bonaccini, all’inaugurazione di Repubblica delle Idee a Bologna.


“Non possiamo negare le differenze che ci sono anche nel centrosinistra – ha spiegato Bonaccini -. Ma se il centrosinistra continuerà a fare come alle politiche di un anno e mezzo fa dove, mentre la destra metteva da parte le differenze, si univa anche interpretando quella legge elettorale, mentre nel centrosinistra ognuno ha fatto per sé e nessuno per gli altri, se non sapremo unici la destra rimarrà al governo del paese per i prossimi trent’anni, questo è evidente”.

Il discorso integrale di Mattarella al G7: riappaiono antichi fantasmi

Il discorso integrale di Mattarella al G7: riappaiono antichi fantasmiRoma, 14 giu. (askanews) – ‘Rispetto all’incontro del G7 che la Repubblica Italiana ha presieduto sette anni fa, a Taormina, il contesto internazionale è profondamente mutato. Oggi registriamo che il crescente processo di interdipendenza promosso dalla globalizzazione è bruscamente venuto meno, unitamente alla spinta verso valori e obiettivi globalmente condivisi. Antichi fantasmi sono riapparsi e il linguaggio della cooperazione, e della costruzione di regole di convivenza internazionali rispettose dei popoli, viene messo a dura prova, lasciando il posto a crescenti tensioni geopolitiche, quando, purtroppo, non a conflitti’. Queste le parole pronunciate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri sera al brindisi in occasione della cena offerto al Vertice dei Leader G7 in Puglia. ‘Il secondo elemento che caratterizza il G7 – evidenzia il capo dello Stato – è costituito dalla adesione convinta a un sistema di regole, che vede nella Carta delle Nazioni Unite la sua manifestazione più alta. La cura di questo sistema di regole – la prima delle quali consiste nel divieto di minaccia e uso della forza nei rapporti fra gli Stati – è un aspetto, oggi, tristemente sfidato. Si affaccia la convinzione che sia possibile sostituire alla comunità internazionale, alle sue regole, al criterio di pari dignità fra gli Stati, la violenza e la sopraffazione’.


‘Tendenza raffigurata da due date recenti. Il 24 febbraio del 2022, in cui la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di ignorare o sottovalutare come insegna la storia del ‘900. Sostenendo la indipendenza dell’Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia’, ha detto Mattarella. ‘Il 7 ottobre 2023 – ha ricordato – è un’altra data che ha segnato drammaticamente il nostro presente. Il barbaro attacco di Hamas, con l’uccisione di inermi cittadini israeliani e il disumano sequestro di ostaggi, ha riaperto una ferita che continua ad essere alimentata dal macabro conteggio delle migliaia di vittime civili palestinesi, donne e bambini, che hanno perso la vita negli oltre otto mesi di conflitto. I negoziati in corso per giungere al cessate il fuoco devono rappresentare una tappa per intraprendere un concreto percorso politico verso una pace duratura, che non può che fondarsi sulla soluzione a due Stati. Occorre la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà – come già accaduto in troppe occasioni – con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori’.


‘L’ambizione di nuovi attori di giocare un ruolo più profilato interpella la capacità della comunità internazionale – e in essa del G7 – di promuovere processi positivi orientati alla pace e allo sviluppo. Per taluno si tratta di procedere alla realizzazione comunque – spesso in modo affannoso – di nuovi assetti internazionali, nella presunzione che saranno più vantaggiosi per sè di quelli raggiunti nei decenni che hanno fatto seguito alla Seconda guerra mondiale mentre, spesso, aprono, invece, spazi a insidie di neo-colonialismi se non di neo-imperialismi’, ha detto Mattarella nella cornice del Castello Svevo di Brindisi. ‘E’ utile, allora, interrogarsi su quale sia, in questo contesto, il ruolo del G7 e vorrei prospettare tre considerazioni. Una prima risposta risiede nella constatazione che il G7 è un insieme di Paesi uniti non soltanto da un elevato livello di sviluppo e di reddito, ma anche e soprattutto da valori. Valori che hanno promosso in modo significativo la dignità delle persone e dei popoli, sulla base delle Carte e delle Dichiarazioni dell’ONU. Valori, obiettivi, regole, che vanno preservati e sviluppati nella nuova condizione della vita internazionale. Il Vertice si è così trasformato, da foro di coordinamento economico, in una piattaforma di rilevante confronto sui grandi temi del presente. Un confronto reso possibile proprio dall’essere basato anzitutto su valori condivisi’, ha osservato Mattarella.


‘Gli Stati rappresentati a questo tavolo si riconoscono nei principi dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti della persona, della cooperazione internazionale. Considerazioni tutt’altro che scontate, se si pensa al preoccupante aumento delle pulsioni autoritarie in tante parti del mondo, con le conseguenze che ne derivano: compressione dell’inviolabile sfera della persona a livello interno e condotte aggressive nella sfera internazionale’, ha aggiunto. ‘Il 7 ottobre 2023 – ha ricordato – è un’altra data che ha segnato drammaticamente il nostro presente. Il barbaro attacco di Hamas, con l’uccisione di inermi cittadini israeliani e il disumano sequestro di ostaggi, ha riaperto una ferita che continua ad essere alimentata dal macabro conteggio delle migliaia di vittime civili palestinesi, donne e bambini, che hanno perso la vita negli oltre otto mesi di conflitto. I negoziati in corso per giungere al cessate il fuoco devono rappresentare una tappa per intraprendere un concreto percorso politico verso una pace duratura, che non può che fondarsi sulla soluzione a due Stati. Occorre la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà – come già accaduto in troppe occasioni – con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori’.


‘La terza dimensione del G7 che vorrei richiamare – ha sottolineato Mattarella – è quella di una piattaforma aperta. A partire dal Vertice del 2007 in Germania veniva introdotto il cosiddetto ‘processo Heiligendamm’ che apriva il G7 al resto del mondo e coinvolgeva nell’esercizio altri cinque Paesi, rappresentativi di tutti i continenti, per un dialogo sui grandi temi globali dello sviluppo economico, dell’innovazione e del cambiamento climatico. Temi ulteriormente ampliati, a L’Aquila, nel 2009, a quelli della sicurezza alimentare e dell’energia. Il formato del G7 è, quindi, in grado di adeguarsi ai mutamenti del contesto internazionale – e lo conferma questa edizione – nella consapevolezza che non possono essere affrontati in un circuito limitato’. ‘Nuove tematiche – dallo sviluppo sostenibile del continente africano, ai flussi migratori, alla rivoluzione indotta dall’intelligenza artificiale – trovano giusto spazio nel Vertice di Borgo Egnazia e sollecitano collaborazione con gli altri attori rilevanti dello scacchiere mondiale. Le grandi economie libere raccolte nel G7 continuano certamente a esercitare una rilevante forza di attrazione e d’influenza, ma, naturalmente, in un mondo multipolare, questa esperienza si confronta con tentativi di dar vita a schemi alternativi se non contrapposti’, ha osservato. ‘La capacità di costruire partenariati con quella parte del mondo che, nelle fisiologiche differenze, è disponibile al dialogo sulle nostre opzioni, è il naturale orizzonte al quale guardare. Le indicazioni provenienti dai Capi di Stato e di Governo qui riuniti saranno, al riguardo, preziose. I Paesi G7 condividono una responsabilità accentuata nell’affrontare i problemi del presente; consapevoli, tuttavia, di non poterlo fare da soli’, ha concluso. Al Summit prendono parte, oltre ai Leader dei Paesi del G7 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, anche se il presidente americano Joe Biden era assente al pranzo) il Presidente del Consiglio Europeo e la Presidente della Commissione Europea, in rappresentanza dell’Unione Europea, i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati. È la settima volta che il nostro Paese assume la Presidenza del G7. La prima occasione fu nel 1980 a Venezia. La città lagunare ha ospitato anche il successivo Vertice nel 1987 e poi è stata la volta di Napoli nel 1994, Genova nel 2001, l’Aquila nel 2009 e Taormina nel 2017.