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La Camera boccia l’odg del Pd che chiede piena attuazione della legge sull’aborto. Si astengono 15 leghisti

La Camera boccia l’odg del Pd che chiede piena attuazione della legge sull’aborto. Si astengono 15 leghistiRoma, 18 apr. (askanews) – Quindici deputati della Lega si sono astenuti in aula alla Camera sull’ordine del giorno del Pd che chiedeva al governo l’impegno a non compromettere la piena attuazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, la legge 194. L’esecutivo aveva dato parere negativo. Tra gli astenuti il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari, Giorgia Andreuzza, Davide Bellomo, Davide Bergamini, Ingrid Bisa, Vanessa Cattoi, Rebecca Frassini, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Simonetta Matone, Giovanna Miele, Tiziana Nisini, Attilio Pierro, Laura Ravetto, Edoardo Ziello. Tra gli astenuti anche Paolo Emilio Russo (Fi), Giuseppe Castiglione (Azione) e Dieter Steger (minoranze linguistiche).


L’ordine del giorno del Pd nasce in seguito all’inserimento nel decreto Pnrr della norma che consente alle associazioni Pro-Life di entrare nei consultori. “Non ci stupisce – ha detto in aula la deputata dem Irene Malavasi – il parere contrario del governo e penso che con questo ordine del giorno si renda molto evidente qual è il vero intento del Governo e di questa maggioranza. L’odg chiede una cosa semplice, cioè un impegno al Governo per assicurare la piena attuazione della legge n. 194 affinché non venisse ristretto o ridotto il diritto delle donne ad avere accesso alla garanzia dell’interruzione volontaria di gravidanza. Questo Governo e questa maggioranza hanno finalmente gettato la maschera. Non troviamo altre parole, perché avete sempre detto – l’hanno detto la Premier Meloni e la Ministra Roccella – che non volevate né toccare né modificare la 194, ma con questo ordine del giorno e con il vostro parere contrario si dice esattamente il contrario”.

Consulta cancela Imu su case abusivamente occupate:”non va pagata”

Consulta cancela Imu su case abusivamente occupate:”non va pagata”Roma, 18 apr. (askanews) – La Corte costituzionale, con la sentenza n. 60, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale) nella parte in cui non prevede che non sia dovuta l’IMU per gli immobili occupati abusivamente relativamente ai quali sia stata presentata una tempestiva denuncia in sede penale.


La questione è stata sollevata dalla sezione tributaria Corte di cassazione per violazione degli artt. 3, primo comma, 53, primo comma, 42, secondo comma, Cost. e 1 Prot. addiz. CEDU, per contrasto con i principi di capacità contributiva, uguaglianza tributaria, ragionevolezza e di tutela della proprietà privata in quanto per gli immobili abusivamente occupati e di cui sia precluso lo sgombero per cause indipendenti dalla volontà del contribuente verrebbe a mancare il presupposto dell’imposta, ossia l’effettivo e concreto esercizio dei poteri di disposizione e godimento del bene. Secondo la Corte costituzionale, è innegabile che nelle ipotesi in cui un immobile sia stato occupato in esplicito contrasto con la volontà del proprietario il quale si sia anche occupato di denunciare tempestivamente l’accaduto in sede penale, difetti, in relazione all’immobile occupato abusivamente, la capacità contributiva in capo a chi abbia subito impotente la suddetta occupazione, cosicché «si finirebbe per tassare una ricchezza inesistente laddove, invece, ogni prelievo tributario deve avere una causa giustificatrice in indici concretamente rivelatori di ricchezza» (sentenze n. 10 del 2023 e 120 del 2020).


Del resto il legislatore è già intervenuto in questo senso con l’art. 1, comma 81, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, a decorrere dal 1° gennaio 2023, stabilendo che «Sono esenti dall’imposta, per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, secondo comma, o 633 del codice penale o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale»: la Corte costituzionale, con la presente sentenza, è come se avesse esteso retroattivamente la portata di tale norma.

Via libera della Camera al decreto Pnrr con 140 sì, ora passa al Senato. Ecco le novità

Via libera della Camera al decreto Pnrr con 140 sì, ora passa al Senato. Ecco le novitàRoma, 18 apr. (askanews) – Via libera finale della Camera dei deputati al ddl di conversione in legge del decreto Pnrr con 140 voti favorevoli e 91 voti contrari. Il testo passa ora al Senato in seconda lettura.


Misure per migliorare la sicurezza nei cantieri come la patente a punti, più tutele nel sistema degli appalti e subappalti, ma anche disposizioni per evitare che la cessione della quota di PagoPa a Poste Italiane comporti una “influenza dominante” di quest’ultima società, misure per favorire la decarbonizzazione dell’ex Ilva, interventi per le guide turistiche, possibilità per gli enti del Terzo Settore di operare nei consultori, con particolare riferimento alle associazioni a sostegno della maternità (pro-life). Misura questa che ha fatto insorgere le opposizioni, che temono il rischio di un passo indietro sull’aborto. Sono i principali interventi inseriti alla Camera nel decreto Pnrr, di fatto un provvedimento ‘omnibus’, licenziato definitivamente oggi da Montecitorio con 140 voti favorevoli e 91 contrari dopo la fiducia ottenuta martedì scorso dal governo sul testo uscito dal lavoro in commissione.


Il decreto nasce dall’esigenza di adeguare il Pnrr alle novità approvate a dicembre scorso dall’Ecofin, che ha aumentato la dotazione finanziaria del Piano di 2,9 miliardi di euro per l’Italia, contributi a fondo perduto per l’inserimento del nuovo capitolo RepowerEu. Con lo stesso decreto, il Pnrr viene rimodulato con l’uscita di interventi già finanziati ma che hanno manifestato criticità attuative nei tempi previsti e il reperimento per essi di nuove coperture attraverso altri canali, tra cui le risorse della politica di coesione. Nel complesso la revisione del Pnrr ha comportato il finanziamento di investimenti aggiuntivi per circa 25 miliardi di euro, di cui 11,17 miliardi relativi al RepowerEu, e il definanziamento di interventi per circa 22 miliardi.


Ha fatto molto discutere la decisione di definanziare per 1,2 miliardi il progetto per la messa in sicurezza sismica degli ospedali e di trasferire la copertura su vecchio fondo per l’edilizia ospedaliera (conosciuto come articolo 20 di una legge del 1988) che secondo Fitto dispone ancora di risorse non impegnate. Aspre critiche da parte delle Regioni che invece denunciano tagli alla sanità. Al personale impiegato in appalti e subappalti si applica un trattamento “economico e normativo” complessivamente non inferiore a quello previsto “dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicato nel settore”.


La precedente versione della norma faceva invece riferimento all’applicazione del “contratto maggiormente applicato nel settore” e non conteneva il riferimento anche alla parte normativa. Patente a punti settore edile – Novità per questo strumento finalizzato alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente, che si applica dal primo ottobre 2024 e parte con 30 punti, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro. PagoPa – Poste italiane spa, se acquisirà dal Mef il 49% di PagoPa (che gestisce la piattaforma digitale per i pagamenti della Pubblica amministrazione), non potrà stipulare patti di sindacato che hanno per effetto l’esercizio di una influenza dominante sulla società. Resta fermo, per operazioni di questo tipo, il controllo preventivo dell’Antitrust. Ex Ilva – Sarà la Dri d’Italia spa, la società per la produzione del preridotto- direct reduced iron partecipata al 100% da Invitalia, a provvedere alla parziale decarbonizzazione dell’ex Ilva. La norma del decreto prevede di destinare investimenti per un miliardo di euro dal 2024 al 2029 all’utilizzo dell’idrogeno nei settori ‘hard-to-abate. Con l’emendamento dei relatori approvato si aggiunge che questi interventi saranno realizzati attraverso la società Dri. In questo modo è possibile per l’ex Ilva inserire nel piano industriale, in fase di elaborazioe dai commissari, il progetto di decarbonizzazione prevedendo l’utilizzo di forni diversi da quelli convenzionali. Residenze universitarie – La Cassa Depositi e Prestiti e le sue controllate supporteranno il Ministero dell’Università e della Ricerca nelle attività di “verifica e controllo sull’attuazione esulla rendicontazione degli interventi” del Pnrr per il potenziamento degli alloggi universitari “al fine di accelerare le procedure di erogazione dei finanziamenti”. La norma affida a Cdp anche anche “la gestione dei fondi statali” per gli interventi ritenuti ammissibili ai fini degli obiettivi del Pnrr. I rapporti tra MUR e Cdp “sono regolati da apposita convenzione”. Guide turistiche – Stop al requisito della seconda lingua e all’obbligo di sottoscrivere una copertura assicurativa a garanzia della responsabilità civile professionale. L’emendamento passato in Commissione modifica la legge sulla Disciplina della professione di guida turistica approvata circa 4 mesi fa. L’emendamento elimina anche l’obbligo della laurea triennale per sostenere l’esame di abilitazione alla professione per il quale basterà un diploma di istruzione secondaria di secondo grado titolo equivalente. Sisma Marche e Umbria – è prevista la ricognizione, affidata al Commissario straordinario, dei fabbisogni per la ricostruzione, la riparazione o il ripristino delle strutture, pubbliche e private, danneggiate a seguito del sisma che ha colpito le Marche (9 novembre 2022) e l’Umbria (9 marzo 2023). Metropolitana di Torino – Il Commissario straordinario per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino, entro 30 giorni, dovrà presentare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la rimodulazione del progetto in lotti funzionali “al fine di garantirne la realizzazione con le risorse disponibili”. La rimodulazione in lotti funzionali si rende necessaria per poter avviare l’intervento anche a seguito dell’aumento dei prezzi dei materiali, nelle more dell’individuazione delle risorse aggiuntive. Con lo stesso emendamento viene autorizzata la spesa di 150.000 euro per l’anno 2024 di cui 100.000 per il compenso del Commissario e 50.000 per l’eventuale supporto tecnico. Consultori – Con un emendamento di FdI è stato previsto che potranno avvalersi delle associazioni del Terzo Settore “che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Per il Pd si tratta di “un affronto diretto alla dignità e all’autonomia delle donne”.

Draghi scalda atmosfera a Consiglio Ue (e soprattutto in Italia)

Draghi scalda atmosfera a Consiglio Ue (e soprattutto in Italia)Bruxelles, 17 apr. (askanews) – Il giorno dopo il discorso di Mario Draghi a Bruxelles, con la richiesta di un “cambiamento radicale” dell’Unione europea, fa discutere la possibilità di un incarico di vertice – Consiglio europeo o Commissione – per l’ex banchiere centrale e primo ministro.


Per la verità l’interesse appare essere più in Italia che nella capitale belga, dove oggi si è aperto il Consiglio europeo straordinario. Anche i leader europei che ieri e oggi hanno commentato questa eventualità, infatti, lo hanno fatto sempre sollecitati da giornalisti italiani. È il caso, oggi, di Emmanuel Macron che ha parlato di un “amico formidabile, un amico immenso” un “grande presidente del Consiglio” anche se “è il giorno dopo” le elezioni europee “che si fanno le nomine”. Ed è il caso anche della premier estone Kaja Kallas, secondo cui è presto per parlare di nomi ma “Draghi mi piace molto”. Addirittura Viktor Orban, ieri, si era sbilanciato: “Mi piace Draghi. Lo rispetto, è una brava persona”. La verità è che, nelle cancellerie, se anche qualcuno ha accarezzato la possibilità, comunque le carte resteranno coperte fino all’ultimo momento per evitare di ‘bruciare’ il candidato, come sta avvenendo per Ursula von der Leyen, in grande difficoltà da quando ha incassato l’appoggio del Ppe come candidata per un nuovo mandato. Ma in Italia il nome di Draghi scalda i partiti. “Mi auguro che abbia una funzione nell’Ue”, dice Arturo Scotto (Pd) mentre il leader di Azione Carlo Calenda assicura che “faremo di tutto perchè possa diventare presidente della Commissione europea o presidente del Consiglio europeo”. Nel centrodestra, dopo che ieri Ignazio La Russa aveva detto che “sicuramente ha i titoli per ambire a ogni ruolo”, oggi altri esponenti Fdi appaiono decisamente più ‘freddi’. “Personalmente – spiega il capogruppo alla Camera Tommaso Foti – ritengo che questa operazione di continuare a costruire un percorso politico sui giornali per Draghi sia solo negativa. I vari partiti europei hanno i loro candidati. Se iniziamo una campagna tutta italiana per Draghi secondo me stiamo sbagliando strada”. Per il ministro Francesco Lollobrigida “se ci sono stati errori nel passato e una persona intelligente come Draghi dice che bisogna cambiare rotta… Noi diciamo che l’Europa non si muoveva nella direzione giusta, altri dicevano che era tutto perfetto. Oggi tutti dicono che bisogna cambiare. Ne siamo felici”.


Chi alza un fuoco di sbarramento contro Draghi è Matteo Salvini. Il leader leghista non ne parla direttamente ma proprio oggi fa uscire anticipazioni del suo libro in cui parla dell’ex premier, con giudizi poco lusinghieri. Tra le altre cose scrive che Draghi “non fece assolutamente nulla di utile” per la pace fiscale ma sbagliò anche metodo, fin dall’inizio, perchè decise di “non condividere con i segretari dei partiti nemmeno la scelta dei ministri” e “non fu l’unico scivolone, perché nell’esecutivo che doveva essere dei migliori figuravano alcuni nomi francamente sconcertanti”. Per quanto riguarda Forza Italia, a parlare oggi è Licia Ronzulli: Draghi “ha ragione, c’è molto da cambiare. Perché l’Europa di questi anni è stata miope nei confronti di cittadini e risparmiatori, più attenta alla cieca inflessibilità che all’esigenza di crescita economica e sviluppo, disinteressata a problemi, come quello dell’immigrazione, che solo in apparenza sembrano locali, ma invece riguardano l’intera Unione. La Commissione nella prossima legislatura dovrà essere capace di porre al centro tutti gli obiettivi di crescita, sviluppo e reale coesione, che nel corso degli anni si sono persi per strada”.

Voto in condotta, come cambia la scuola con il ddl Valditara

Voto in condotta, come cambia la scuola con il ddl ValditaraRoma, 17 apr. (askanews) – Stretta sul voto in condotta che peserà fino a far scattare la bocciatura, multe fino a 10mila euro in caso di condanna penale per chi aggredisce il personale scolastico, ritorno per la scuola primaria ai “giudizi sintetici” che dal 2020 erano stati sostituiti con i “giudizi descrittivi”. Sono alcune dei principali contenuti del ddl Valditara sulla modica della valutazione del comportamento di studenti e studentesse che è stato approvato dall’aula del Senato e che ora passa alla Camera.


Tra le novità anche il fatto che il metodo Montessori sarà esteso a tutto il primo ciclo di istruzione, fino alle scuole medie, ma dovrà essere un decreto del ministero dell’Istruzione a regolare il funzionamento delle sezioni Montessori che, se la sperimentazione passerà, andranno a regime nella scuola pubblica. Il voto in condotta peserà di più e potrà anche determinare la bocciatura. Alle scuole medie tornerà ad essere espresso in decimi e non più in giudizi e, cosa che non accadeva più dal 2017, farà media. Con il 5 in condotta dunque, che potrà essere assegnato anche di fronte a mancanze disciplinari gravi e reiterate, scatterà automaticamente la bocciatura. Un voto in condotta inferiore al 6 in una valutazione periodica – cioè in un quadrimestre – costituirà per lo studente l’obbligo a partecipare a ad attività di cittadinanza attiva e solidale.


Per quanto riguarda le superiori, ottenere un 6 in condotta comporterà un debito formativo in educazione civica, da recuperare entro settembre. Il voto sul comportamento peserà anche – a differenza di quanto avviene oggi – sui crediti necessari per l’ammissione all’esame di maturità: il massimo punteggio verrà assegnato solo se lo studente otterrà un voto in condotta pari a 9 o 10. Cambia anche la politica delle sospensioni: per quelle fino a due giorni lo studente sarà chiamato a partecipare ad attività scolastiche mirate, stabilite dal consiglio di classe, volte alla riflessione e all’approfondimento degli episodi che hanno portato alla sospensione. Al termine di queste attività lo studente dovrà produrre un elaborato critico sui temi trattati. Se la sospensione supera i due giorni, lo studente sarà impegnato in attività di cittadinanza solidale, mirate a promuovere il senso di responsabilità e di comunità, oltre alla consapevolezza delle conseguenze dei propri atti. Una novità importante riguarda le scuole elementari dove il voto in condotta sarà espresso collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione. Il giudizio sintetico sostituirà per tutte le materie quello descrittivo (articolato finora in avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione su ogni singolo aspetto della materia), ma sarà comunque accompagnato “dalla descrizione degli apprendimenti raggiunti”.


Per quanto riguarda le aggressioni al personale scolastico il ddl prevede, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, che in caso di una condanna penale scatti una super multa da 500 fino a 10mila euro.

Corruzione, Conte: viviamo una fase che ci ricorda ‘Mani pulite’

Corruzione, Conte: viviamo una fase che ci ricorda ‘Mani pulite’Roma, 17 apr. (askanews) – “Stiamo attraversando una fase che un po’ ci ricorda quella di mani pulite”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando a Matera. Anche allora, ha spiegato, “iniziarono a venir fuori degli scandali e la politica del tempo, la classe dirigente, non comprese che c’era un morbo diffuso, un modo di fare politica completamente deviato che chiamò la magistratura ad assumersi una responsabilità che invece dovrebbe competere alla politica”.


Ha aggiunto Conte: “Allora, visti gli scandali da nord a sud – l’ultimo l’abbiamo avuto in Sicilia col vice-presidente del centrodestra coinvolto – io dico: fermiamoci un attimo tutti e cerchiamo un attimo di recuperare la dignità della politica. Che vuol dire autoriformarsi senza aspettare i provvedimenti della magistratura”.

Voto in condotta, il Senato ha approvato il ddl Valditara. Va alla Camera

Voto in condotta, il Senato ha approvato il ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.


Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.

Voto in condotta, aula Senato approva ddl Valditara. Va alla Camera

Voto in condotta, aula Senato approva ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.


Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.

Italia-Tunisia, Meloni: rapporto prioritario fatto di passi concreti

Italia-Tunisia, Meloni: rapporto prioritario fatto di passi concretiRoma, 17 apr. (askanews) – “Questa è la mia quarta visita da presidente del Consiglio italiano in un anno circa, a conferma del nuovo rapporto che con il presidente Saied abbiamo instaurato tra due nazioni che sono già storicamente molto amiche e molto legate come Italia e Tunisia. E’ un rapporto che si è rafforzato anche attraverso la relazione personale tra me e il presidente Saied ed è anche un rapporto che si basa su un approccio completamente nuovo, un approccio da pari a pari che muove dal reciproco interesse delle nostre nazioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Tunisi, in una dichiarazione alla stampa dopo la firma delle intese con il governo tunisino.


“E’ sulla base di questo approccio – ha spiegato Meloni – che oggi sono qui con i ministri Piantedosi, Bernini, il viceministro Cirielli per siglare con la Tunisia importanti accordi per dimostrare” una “relazione, che è politica, ma anche fatta di passi molto concreti, mattoni con i quali costruire le nostre idee”. “La collaborazione con la Tunisia per l’Italia è una priorità ed è anche un tassello del lavoro che l’Italia sta portando avanti con il Piano Mattei per costruire con i Paesi del Nord Africa una cooperazione finalmente vantaggiosa per tutti”, ha aggiunto la premier.

Italia-Tunisia, firmato l’accordo per il sostegno allo Stato tunisino

Italia-Tunisia, firmato l’accordo per il sostegno allo Stato tunisinoRoma, 17 apr. (askanews) – Al Palazzo presidenziale di Cartagine, in Tunisia, dove si è tenuto l’incontro della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente tunisino Saied, si sta svolgendo la cerimonia di firma di diversi accordi: il Memorandum d’Intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica (siglata per l’Italia dal Ministro Bernini); l’Accordo per il sostegno al bilancio generale dello Stato tunisino (Vice Ministro Cirielli); Convenzioni finanziarie all’Accordo per il sostegno generale dello Stato tunisino e all’Emendamento n. 1 al Protocollo d’Accordo relativo alla concessione di una linea di credito in favore delle Pmi (firma del presidente Simest e direttore degli Affari Europei e Internazionali di Cdp, Pasquale Salzano).