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Patto su immigrazione e asilo, la Commissione Ue vara un piano comune d’attuazione

Patto su immigrazione e asilo, la Commissione Ue vara un piano comune d’attuazioneBruxelles, 12 giu. (askanews) – La Commissione europea ha presentato, oggi a Bruxelles, un piano di attuazione comune del Patto sull’immigrazione e l’asilo, che era stato adottato prima della fine della legislatura europea ed è entrato in vigore da ieri. Si tratta di ‘tradurre l’ampia e complessa serie di atti legislativi in una realtà operativa con ‘uno sforzo comune, in cui la Commissione sosterrà gli Stati membri in ogni fase del processo’, spiega l’Esecutivo comunitario in una nota. Il piano ‘stabilisce le tappe fondamentali affinché tutti gli Stati membri mettano in atto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare con successo la nuova legislazione entro la metà del 2026’ quando entreranno in vigore molte delle nuove normative. Inoltre, ‘le agenzie dell’Ue forniranno anche un sostegno operativo e mirato agli Stati membri durante l’intero processo, si legge nella nota.


Il piano comune Ue ‘fornisce un modello per i piani nazionali di attuazione che gli Stati membri devono adottare entro la fine di quest’anno, raggruppando i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi costitutivi per concentrare e facilitare gli sforzi di attuazione pratica, spiega la Commissione, avvertendo che ‘tutti gli elementi costitutivi sono fondamentalmente interdipendenti e devono essere attuati in parallelo’. Tra i 10 elementi costitutivi del Patto c’è innanzitutto l’Eurodac, il sistema comune informatico su larga scala che conserverà e tratterà i dati dei richiedenti asilo. L’Eurodac sosterrà gli Stati membri nella determinazione della responsabilità e nel monitoraggio dei ‘movimenti secondari’ ovvero i movimenti dei richiedenti asilo tra i paesi Ue diversi da quello di primo arrivo. ‘Lo sviluppo tempestivo e l’entrata in funzione del sistema Eurodac riformato sono una condizione essenziale per l’attuazione di tutti gli altri elementi del patto, sottolinea la Commissione.


Un secondo elemento molto importante del Patto è il nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’Ue, che mira a gestire gli arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi istituendo nuove procedure più rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio, nonché solide garanzie per i migranti. Ci sono poi il regolamento sugli accertamenti, il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento sulla procedura di rimpatrio alla frontiera, che prevedono un approccio armonizzato. Tutti i migranti irregolari saranno registrati e sottoposti a un controllo della loro identità, del rischio che rappresentano eventualmente per la sicurezza, della loro vulnerabilità e della loro salute. In una seconda fase si applicherà una procedura di frontiera obbligatoria per coloro che probabilmente non necessitano di protezione internazionale o che presentano un rischio per la sicurezza.Ai richiedenti dovrà essere garantito ‘un tenore di vita adeguato in funzione delle loro esigenze’, ricorda ancora la Commissione nella nota. ‘Ad esempio, per i richiedenti protezione internazionale vi sarà un accesso anticipato al mercato del lavoro (6 mesi invece di 9 mesi), all’assistenza sanitaria fisica e mentale, e a una maggiore protezione per le famiglie, i minori e le persone vulnerabili.


La direttiva sull’accoglienza, nota ancora la Commissione, ‘fornisce nuovi strumenti che migliorano l’efficienza del sistema di accoglienza e contribuiscono a prevenire i movimenti secondari. Ad esempio, gli Stati membri avranno la possibilità di assegnare ad alloggi e a determinate aree geografiche i richiedenti asilo, subordinando la fornitura di condizioni materiali di accoglienza alla loro effettiva residenza nell’alloggio assegnato o nella zona specifica prevista. Gli Stati membri, inoltre, dovranno soddisfare solo le esigenze di base quando i richiedenti asilo non si trovano nello Stato membro in cui dovrebbero essere. Il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento sulle qualifiche semplificano la valutazione e il processo decisionale delle singole domande di asilo in tutta l’Ue e rafforzano le garanzie e il rispetto dei diritti per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale.


Il Patto prevede anche procedure di rimpatrio più efficienti ed eque: ‘La politica migratoria dell’Ue – avverte la Commissione – può essere sostenibile solo se coloro che non hanno il diritto di soggiornare nell’Unione saranno effettivamente rimpatriati. Un ruolo chiave sarà svolto dal novo ‘coordinatore per i rimpatri’, che si baserà sui lavori già avviati per migliorare la pianificazione congiunta dei voli e delle missioni di identificazione, anche per ottimizzare l’uso del sostegno di Frontex (l’agenzia Ue per la protezione delle frontiere esterne), scambiare pratiche ed esperienze sull’emissione congiunta di decisioni negative in materia di asilo, e su decisioni di rimpatrio e cooperazione tra gli Stati membri per rimpatriare persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza. Il Patto prospetta anche, rivendica la Commissione, ‘un sistema equo ed efficiente’ per ‘far funzionare le nuove norme in materia di responsabilità, istituendo una ripartizione efficace e stabile delle responsabilità in tutta l’Unione e riducendo gli incentivi per i movimenti secondari. Ad esempio, le procedure saranno rese più efficaci con le notifiche di ‘ripresa in carico’. Inoltre, ‘saranno in vigore nuove norme volte a prevenire abusi del sistema (come l’obbligo per i richiedenti di presentare domanda nello Stato membro di primo ingresso)’.’Per la prima volta’, sottolinea poi la Commissione parlando del nuovo sistema per i ricollocamenti dei migranti, ‘l’Ue dispone di un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante ma flessibile, per garantire che nessuno Stato membro sia lasciato da solo se sotto pressione. I ricollocamenti di migranti assegnati potranno non essere accettati dai paesi di destinazione, che però in questo caso dovranno pagare una compensazione pecuniaria o fornire aiuti operativi ai paesi in prima linea sui flussi migratori. Il Patto prevede anche un regolamento dedicato alla preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi migratorie, con garanzie per le persone vulnerabili, come i minori, e altri regolamenti o direttive per intensificare gli sforzi riguardo al reinsediamento (il trasferimento nell’Ue di persone che hanno ottenuto l’asilo in paesi terzi), e all’inclusione e l’integrazione sociale nell’Ue delle persone che hanno ottenuto di potervi risiedere. ‘Il patto sulla migrazione e l’asilo – rileva la Commissione nella sua nota, passando alla cosiddetta ‘dimensione esterna’ – riflette un approccio globale alla gestione della migrazione lungo l’intero percorso. La Commissione sta pertanto perseguendo con gli Stati membri un duplice approccio, che accompagna il lavoro legislativo a livello dell’Ue con attività operative. Ciò comprende in particolare i lavori sulla dimensione esterna della migrazione, attraverso il perseguimento di partenariati globali con i paesi partner’. ‘Sebbene le azioni in questo settore non siano legate a obblighi giuridici, sarà essenziale che l’Ue prosegua e intensifichi ulteriormente la collaborazione con i paesi partner, in particolare in tre settori chiave: la lotta contro il traffico di migranti, rimpatri efficaci, riammissione e reintegrazione nonché percorsi legali, conclude la nota della Commissione. Il piano di attuazione comune sarà presentato agli Stati membri in occasione del Consiglio Affari interni dell’Ue. Sulla base del piano comune, il passo successivo consisterà nella elaborazione, da parte degli Stati membri, dei rispettivi piani nazionali di attuazione entro il 12 dicembre 2024. La Commissione ha istituito squadre di sostegno specifiche che visiteranno tutte le capitali dei paesi Ue da qui all’autunno per assistere gli Stati membri nella preparazione dei piani nazionali di attuazione. L’Esecutivo comunitario monitorerà attentamente i progressi compiuti nell’attuazione del patto e riferirà periodicamente al Parlamento europeo e al Consiglio. Il Patto migratorio, proposto dalla Commissione il 23 settembre 2020, è stato oggetto di un accordo politico nel ‘trilogo’ tra Consiglio Ue, Europarlamento e Commissione il 20 dicembre 2023, ed è stato poi adottato dal Parlamento europeo il 10 aprile 2024 e formalmente dal Consiglio il 14 maggio. Ad eccezione del regolamento quadro Ue per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria, che è già applicabile oggi, gli strumenti giuridici del Patto, compresi due regolamenti e una direttiva che erano già stati proposti in precedenza, nel 2016, sono entrati in vigore ieri, 11 giugno 2024, e dovranno essere applicati entro il 12 giugno 2026. ; ad eccezione del regolamento quadro dell’Unione per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria, che è già applicabile da oggi.

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aula

Premierato, ok elezione diretta. Opposizioni abbandonano aulaRoma, 12 giu. (askanews) – Via libera dell’aula del Senato all’articolo 5 del ddl sul premierato, quello che introduce il principio cardine della riforma, ossia l’elezione diretta del presidente del Consiglio.


In segno di protesta, i partiti di opposizione hanno deciso di non partecipare alla votazione e sono usciti fuori dall’aula mostrando dei cartelli. L’articolo 5 del ddl sul premierato approvato sostituisce l’articolo 92 della Costituzione. Si stabilisce che il presidente del Consiglio possa essere eletto per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi.


In base alla riscrittura della Costituzione, si prevede che le elezioni delle Camere e del presidente del Consiglio abbiano luogo contestualmente, ma – e questo è uno dei punti più contestati dalle opposizioni durante il dibattito – si rinvia alla legge elettorale la disciplina del sistema per l’elezione delle Camere e del presidente del Consiglio. Inoltre, si prevede l’assegnazione di un premio su base nazionale che garantisca, in ciascuna delle Camere, una maggioranza dei seggi alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio eletto, fermo restando il rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche.


In base all’ultimo comma del nuovo articolo 92, il presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il governo al presidente del Consiglio eletto e, su proposta di quest’ultimo, nomina e revoca i ministri. La revoca – come ha spiegato il relatore Balboni – è stata aggiunta con un emendamento approvato in Commissione, per specificare che al presidente della Repubblica compete anche questo potere.

Berlusconi, Tajani: mi manca la sua telefonata serale

Berlusconi, Tajani: mi manca la sua telefonata seraleRoma, 12 giu. (askanews) – “Assolutamente sì, mi mancano i suoi consigli, la telefonata serale per fare il punto della situazione, ma Berlusconi rappresenta le radici di Forza Italia e del nostro futuro”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, intervistato a Tg2 Europa a un anno dalla scomparsa del fondatore del partito. Tajani ha ricordato proprio il primo video della “discesa in campo” di Berlusconi e le settimane prima tra il 1993 e il 1994: “La gente ha pensato che ci fosse chissà quale organizzazione per sfidare la gioiosa macchina da guerra di Occhetto, ma eravamo in cinque: Berlusconi, la sua segretaria Marinella, Niccolo Querci, Paolo Del Debbio ed io”.

Meloni: Berlusconi ha lasciato un segno indelebile nella politica

Meloni: Berlusconi ha lasciato un segno indelebile nella politicaRoma, 12 giu. (askanews) – “Nel primo anniversario della scomparsa di Silvio Berlusconi, desidero ricordare un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia politica italiana. Abbiamo condiviso molte battaglie e momenti decisivi per la nostra Nazione. Anche nel suo ricordo, continueremo a dare il massimo per ridare visione e grandezza all’Italia. Ciao Silvio”. E’ quanto scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a un anno dalla scomparsa di Silvio Berlusconi.

M5S, Conte ai parlamentari: assemblea costituente per cambiare

M5S, Conte ai parlamentari: assemblea costituente per cambiareRoma, 11 giu. (askanews) – Nel Movimento 5 stelle è venuto il momento di costruire una grande assemblea collettiva: una “assemblea costituente”, con la partecipazione di tutti gli iscritti, in modalità mista: presenza per chi può e da remoto. È la proposta lanciata dal presidente del M5S, Giuseppe Conte, all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari riunita questa sera all’auletta dei gruppi di Montecitorio. “Sarà questa – ha detto l’ex premier – la sede per discutere insieme del miglioramento delle regole e per definire le modifiche che riterremo necessarie”.

Schlein riunisce parlamentari Pd e suona carica: martellare governo

Schlein riunisce parlamentari Pd e suona carica: martellare governoRoma, 11 giu. (askanews) – Quello delle europee “è un risultato straordinario ma non è un punto di arrivo: dobbiamo continuare a martellare per inchiodare il governo alla questione salariale e sociale che Meloni sta ignorando”. Incassato il positivo risultato elettorale Elly Schlein riunisce i parlamentari del Pd (che la accolgono con un lungo applauso nell’auletta dei gruppi di Montecitorio) per rilanciare l’azione Dem. Il partito ha conquistato 20 eurodeputati (che potrebbero diventare 21) diventando la delegazione più importante del gruppo S&D, ha vinto al primo turno in 10 Comuni capoluogo.


“Ho visto un lavoro corale e collettivo che ha dato i suoi frutti. Il lavoro di squadra ha pagato tanto”, ha sottolineato, “non siamo caduti nella trappola” della premier che “ha cercato di spostarci costantemente dai nostri temi”. E invece bisogna ripartire proprio da quei temi – sociale, sanità, lavoro, salari – “martellando” e in questo modo la distanza da Fdi, che si è “dimezzata” è destinata a “accorciarsi ancora”: “stiamo arrivando”. La ‘battaglia’ sul sociale e nel Paese si accompagna a quella in Parlamento sulle riforme per “fermare il cinico baratto tra premierato e autonomia”. E poi c’è da lavorare in prospettiva per creare una coalizione in grado di sfidare il centrodestra e il risultato elettorale “sancisce che il Pd è il perno indiscusso” con una responsabilità “ancora più forte”. L’obiettivo di Schlein è “costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre” e “spero che il voto abbia convinto tutti” – e la segretaria sottolinea due volte “tutti” – che “non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perchè senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”.


A questo proposito, dopo i contatti telefonici delle ultime ore, a margine dei lavori della Camera Schlein ha parlato con Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi di +Europa e con Nicola Fratoianni. “Ci siamo sentiti spesso in questi giorni. Oggi ci siamo fatti i complimenti a vicenda e ci siamo scambiati qualche opinione sulle priorità dei prossimi mesi, a partire da premierato e autonomia”, ha spiegato l’esponente Avs. A Montecitorio non si è visto invece Giuseppe Conte, che dopo il risultato negativo riunisce questa sera l’assemblea congiunta dei parlamentari M5s per un confronto sulle elezioni. “Ma non sarà un processo né una resa dei conti”, assicura un esponente pentastellato.

Europee,Crosetto: vergognoso ritardo Italia per colpa Comune Roma

Europee,Crosetto: vergognoso ritardo Italia per colpa Comune RomaRoma, 11 giu. (askanews) – “L’Italia è l’unica nazione in Europa che non ha ancora concluso le operazioni di spoglio per le elezioni europee e che quindi non ha ancora individuato il numero di parlamentari eletti per ogni forza politica. Il tutto grazie al blocco di alcune sezioni di Roma che pare dovuto ad un problema del sistema informatico della città. Ora, su decisione dei presidenti dei seggi, 78 sezioni sono finite in Tribunale. In 82 sezioni sono dovuti intervenire funzionari direttamente dal Ministero dell’Interno. Sta di fatto che non avremo i risultati definitivi per colpa della disorganizzazione di un Comune. Una cosa vergognosa ed impossibile da spiegare al mondo”. Lo ha scritto su X Guido Crosetto, ministro della Difesa.

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governo

Lollobrigida: Signorelli aggredito da giornali per colpire governoRoma, 11 giu. (askanews) – “Con grande rispetto di chi si è sentito colpito dalle dichiarazioni in chat private di Signorelli ma molto meno di chi le ha strumentalizzate direi, dal dato elettorale, che queste aggressioni giornalistiche non portano al risultato sperato da chi le progetta”, “Paolo si è dimesso, per non alimentare ulteriormente il tritacarne nel quale era finito. Persino nelle chat della scuola dei suoi figli…perché ha chiaro che attraverso lui si voleva colpire il Governo…perché la serenità della sua famiglia non è sacrificabile”. Lo scrive il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook, in cui parla del caso del suo ormai ex portavoce, Paolo Signorelli, dal titolo ‘L’odio, la penna e la matita’.


“Paolo Signorelli, per come l’ho conosciuto, è un padre di famiglia che ama sua moglie e i suoi piccoli. È incensurato e ha due lauree. Lavora – ha aggiunto – con dedizione e professionalità. Mai l’ho sentito, in questi mesi, dire una cosa fuori dalle righe. I suoi colleghi giornalisti ne hanno sempre parlato bene e, magari ora solo privatamente, continuano a farlo”. (segue)

M5S, Conte “in ascolto”: dopo voto confronto interno ma per ora non lascia

M5S, Conte “in ascolto”: dopo voto confronto interno ma per ora non lasciaRoma, 11 giu. (askanews) – È una riunione che ha cadenza periodica quella congiunta dei senatori e dei deputati del Movimento 5 stelle, ma dopo le 20, nell’auletta dei gruppi parlamentari a Montecitorio, il confronto sarà più serrato e i temi molto poco di routine. Le voci interne raccontano in Parlamento di un leader, Giuseppe Conte, “scosso come lo siamo tutti” per il risultato elettorale sotto il 10 per cento (9,99 secondo dati ancora non ufficiali del Viminale), “deludente” nelle parole dello stesso Conte, ma anche di tempi “giusti” per “una riflessione interna che sarà solo il primo step e che non potrà esaurirsi in una serata”. Le voci più vicine al leader escludono per ora “scenari apocalittici”: in sintesi, per ora il presidente del Movimento sarebbe orientato a evitare dimissioni immediate che potrebbero apparire come una fuga dalla barca in tempesta. E peraltro rischierebbero di aggravare la crisi per una organizzazione, finora molto tarata sul protagonismo e sulle scelte del leader.


Stamattina, in modalità “mista”, qualcuno dal vivo qualcuno collegato da remoto, l’ex presidente del Consiglio ha riunito i direttivi dei gruppi parlamentari ma si è trattato di un primo giro di opinioni, “abbiamo solo messo giù i titoli, dire che abbiamo discusso di questioni di merito non sarebbe giusto. Conte è in posizione di ascolto”, spiega chi c’era. Nell’ecosistema dell’informazione trovano spazio posizioni più “nostalgiche” nei confronti del Movimento delle origini, come quella di Davide Casaleggio (da tempo fuori dopo gli scontri anche legali su questioni gestionali e finanziarie) o dell’ex ministro Danilo Toninelli, ancora attivo e membro del Collegio dei probiviri, ma “è impensabile – dicono le stesse fonti – il ritorno alla preistoria grillina”. Due invece gli assi principali della discussione, finora. Il primo asse è quello politico, che vede la crescita di una spinta a un rapporto maggiormente unitario con Pd e AVS nell’ottica della costruzione di un fronte progressista stabile, senza troppe aperture, però, nei confronti di Azione e Italia viva. In molti sono convinti che si possa e si debba lavorare sui temi socioeconomici (come è già accaduto sul salario minimo, ad esempio) “sui quali il Pd è ambivalente, però”, mentre le questioni internazionali continuano a rappresentare un ostacolo a una maggiore unità e per ora resteranno probabilmente sullo sfondo. Spinta unitaria ma anche timori di un Pd “asso pigliatutto”: “Sarebbe un grande errore da parte loro pensare, dopo che la distanza in termini percentuali si è accentuata, di fare come i cani che regolano le questioni mettendo la zampa in testa ai loro simili…”, sintetizza un deputato.


Il secondo asse riguarda la revisione delle regole interne. “Non abbiamo avuto coraggio di evolvere rispetto a vincoli antichi, gli altri hanno molte figure di riferimento e questo si vede anche nelle elezioni, noi se ne abbiamo di qualificati li uccidiamo nella culla”, spiega un parlamentare esperto. Il tema di fondo è quello del mitico limite dei due mandati elettorali, che ha portato storicamente a molti abbandoni del M5S da parte di parlamentari ed europarlamentari (a volte giustificati con divergenze di linea politica non sempre visibili fino al giorno prima). Ormai è la base che chiede di superare questa rigidità, di questo sono convinti quasi tutti gli interlocutori stellati più autorevoli. Ma non è un segreto che il fondatore Beppe Grillo si sia sempre opposto a questa innovazione che dal suo punto di vista snaturerebbe ulteriormente il carattere di movimento civico dal quale nasce la sua creatura politica. Cambiare, ma come? Un congresso non c’è nello statuto del M5S, ma in queste ore si è già accennato, nella discussione interna, a tutte le opzioni sul tappeto: da una possibile assemblea costituente, agli Stati generali del Movimento (c’è un precedente ma non felicissimo perché gli esiti della prima consultazione partecipata vennero poi stravolti da decisioni dei vertice) al Consiglio nazionale, un organo piuttosto pletorico, che contiene molte delle anime del Movimento ma il cui peso politico finora non si è mai manifestato in modo significativo.

Schlein: il Pd è il perno dell’alternativa alle destre, non è tempo di divisioni e veti

Schlein: il Pd è il perno dell’alternativa alle destre, non è tempo di divisioni e vetiRoma, 11 giu. (askanews) – “Il risultato avuto alle Europee sancisce che il Pd è il perno indiscusso per la costruzione di un’alternativa alle destre, sentiamo ancora più forte la responsabilità per la costruzione di questa alternativa. Continuiamo ad essere testardamente unitari: le differenze ci sono ma si possono mettere a valore se si costruisce un programma condiviso. Possiamo costruire ampie convergenze con le forze alternative alle destre, spero che il voto abbia convinto tutti che non è tempo di divisioni né di veti: non ne abbiamo mai fatti e non intendiamo subirne perché senza la comunità democratica non c’è un’alternativa possibile”. Lo ha detto la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd a Montecitorio.


E sulle Comunali Schlein sottolinea: “Abbiamo vinto 10 Comuni al primo turno, il centrodestra ne ha vinti 6, e siamo in 8 ballottaggi. In Piemonte sapevamo che era una sfida complessa, ma non ci siamo risparmiati”. “E – aggiunge – ho letto che abbiamo vinto anche a Pontida, mentre a Capalbio ha vinto Fratelli d’Italia, succedono cose…”, ha detto, scherzando, la segretaria Dem Elly Schlein, intervenendo all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Pd.