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M.O., Mattarella: condizione Gaza rischia di ostacolare sicurezza

M.O., Mattarella: condizione Gaza rischia di ostacolare sicurezzaRoma, 3 apr. (askanews) – Le condizioni a Gaza e le “sofferenze gravissime” per la popolazione rischiano di “creare ostacoli anzichè agevolare quella prospettiva che garantisca la sicurezza di Israele”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine del colloquio con il presidente Alassane Ouattara in occasione della visita ufficiale in Costa d’Avorio.


“Abbiamo condiviso la preoccupazione per quanto avviene in Medio Oriente – ha detto -dopo la nefasta giornata di vergogna del 7 ottobre, con gli orrori consumati dall’aggressione terroristica di Hamas contro Israele, contro inermi cittadini, bambini, donne e persone anziane e con la reazione di Israele e con le sofferenze gravissime per la popolazione di Gaza”. “Una condizione – ha aggiunto Mattarella – che rischia di creare ostacoli anzichè agevolare quella prospettiva che garantisca la sicurezza di Israele ed il suo diritto di difendersi e uno stato per i palestinesi, la soluzione quindi dei due stati per i due popoli”.

Camera respinge la mozione di sfiducia a Salvini, 129 sì e 211 no

Camera respinge la mozione di sfiducia a Salvini, 129 sì e 211 noRoma, 3 apr. (askanews) – L’aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia contro il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.


I presenti erano 343, i votanti 340: i sì alla sfiducia sono stati 129, i no 211. “Il Ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”, era la premessa della mozione firmata dai capigruppo di Azione (Matteo Richetti), del Pd (Chiara Braga), di M5s (Francesco Silvestri) e di Avs (Luana Zanella) ma anche dalla segretaria dem Elly Schlein e dal leader pentastellato Giuseppe Conte.


Tra le considerazioni che avevano portato i firmatari del documento a chiedere la sfiducia c’è il patto tra la Lega e il partito di Russia Unita: “Il 6 marzo 2017 Matteo Salvini – viene ricordato – firmava, in qualità di segretario federale del partito politico ‘Lega Nord’, carica poi confermata il 31 gennaio 2020 con riferimento al partito politico ‘Lega per Salvini Premier’, un accordo con Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali del partito politico russo ‘Russia unita’, afferente al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il quale era già stato a capo del partito fino al 2012; tale accordo, sottoscritto a Mosca il 6 marzo 2017, aveva una durata pari a cinque anni e si è automaticamente rinnovato il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all’invasione russa dell’Ucraina”. “Nonostante le recenti dichiarazioni dei componenti del partito del Ministro Salvini, tendenti a specificare come, nella realtà, l’accordo di collaborazione con il partito Russia Unita non sia mai stato concretamente implementato, a quanto risulta – come detto – il Ministro Salvini non ha mai agito formalmente al fine di interrompere il rapporto di collaborazione con l’entità politica del Presidente Vladimir Putin; nella sostanza, ad oltre due anni dall’inizio dell’illegale invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il Governo della Repubblica Italiana è rappresentato da un Ministro e Vicepresidente del Consiglio dei ministri che non rinnega né i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin né le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso”, concludevano i firmatari della mozione.

Schlein: io candidata premier? Lo dice lo statuto del Pd

Schlein: io candidata premier? Lo dice lo statuto del PdRoma, 3 apr. (askanews) – Elly Schlein sarà la naturale candidata a premier del Pd alle prossime elezioni, perché lo prevede lo statuto del partito. Lo ha detto la segretaria democratica durante la registrazione di ‘Porta a porta’ rispondendo a Bruno Vespa. “Questo è scritto anche nello statuto del Pd, non è una sorpresa…”.


Dopodiché, ha aggiunto, “nessuno basta a se stesso. Il fatto che lavoriamo in maniera testardamente unitaria non è perché ce l’abbia chiesto il dottore. Le persone ci chiedono di costruire l’alternativa e il Pd non la costruisce da solo”. La leader democratica ha sottolineato: “Eravamo al minimo storico, siamo riusciti a ridare uno slancio… Sono contenta di come sta andando, è cambiata la percezione. Però non bastiamo a noi stessi. Matematicamente dobbiamo costruire un’alleanza. Un’alleanza tra diversi che non si basi su accordi di potere e spartizione di poltrone”.

Schlein: la candidatura di Ilaria Salis non è in campo in questo momento

Schlein: la candidatura di Ilaria Salis non è in campo in questo momentoRoma, 3 apr. (askanews) – La candidatura di Ilaria Salis nelle liste del Pd “in questo momento non è in campo”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante la registrazione della puntata di ‘Cinque minuti che andrà in onda questa sera su Rai 1. “No, questa ipotesi in questo momento non è in campo e soprattutto ho letto elucubrazioni su trattative: non c’è nessuna trattativa, ho voluto incontrare il padre di Ilaria Salis per discutere con lui come possiamo riuscire a togliere una cittadina italiana da questa situazione umiliante”.

Salis, Schlein: sua candidatura non in campo in questo momento

Salis, Schlein: sua candidatura non in campo in questo momentoRoma, 3 apr. (askanews) – La candidatura di Ilaria Salis nelle liste del Pd “in questo momento non è in campo”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante la registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ che andrà in onda questa sera su Rai 1. “No, questa ipotesi in questo momento non è in campo e soprattutto ho letto elucubrazioni su trattative: non c’è nessuna trattativa, ho voluto incontrare il padre di Ilaria Salis per discutere con lui come possiamo riuscire a togliere una cittadina italiana da questa situazione umiliante”.

Calenda parla di “cultura mafiosa” poi precisa, Mastella annuncia querela

Calenda parla di “cultura mafiosa” poi precisa, Mastella annuncia querelaMilano, 3 apr. (askanews) – Si inasprisce ulteriormente lo scontro nell’area di centro, con Carlo Calenda che parla di “cultura di mafia”, Clemente Mastella che annuncia querela, e il leader di Azione che precisa di non riferirsi al sindaco di Benevento.


Tutto nasce da un post su X di Calenda, che in risposta a Emma Bonino scrive: “Per Azione non ha alcun senso fare una lista e dire ‘il giorno dopo ognuno andrà per la sua strada’. Non ha alcun senso fare una lista che include movimenti che andranno in gruppi politici europei diversi. Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei. Non ha alcun senso candidare in UE – mentre combattiamo contro le influenze straniere nei processi democratici europei – chi è pagato da dittatori stranieri”. Parole che provocano la reazione di Mastella: “Ho dato mandato di querelare Carlo Calenda. Questo pariolino viziato che gioca a fare il bulletto mediatico non può permettersi di associare il mio nome e la mia storia politica alla mafia. Mentre lui giocava a fare il figlio di mammà, io ho combattuto senza sconti la criminalità organizzata, da Ministro della Giustizia. Calenda non capisce nulla di politica, ma non pensavo fosse pure un maestro di maleducato e diffamante dileggio. Ci vedremo in tribunale”, dice il sindaco di Benevento. “Se Calenda studiasse al posto di fare l’odiatore social, saprebbe che da cattolico sono stato fautore e diretto protagonista di storiche battaglie care alla cultura radicale. Recependo la lezione di Giovanni Paolo II, sono stato da Guardasigilli il promotore dell’ultimo indulto che sia stato portato a termine in Italia. Lo annunciai a Regina Coeli il 2 giugno del 2006, nel carcere dove anche De Gasperi era stato recluso, con accanto la figlia Maria Romana, per sottolineare la connessione tra laicità solidale e cattolicesimo caritatevole. E alla condizione delle carceri io e mia moglie abbiamo sempre dedicato attenzione ed energie, come sempre hanno fatto in verità i Radicali”. E ancora: “”Renzi ha miracolato il pariolino con cariche importanti come quella di Ambasciatore e Ministro sottraendolo dall’anonimato cui era destinato. Calenda ha ripagato Renzi con perfidia e ingratitudine. Per me resta il ragazzotto cui affidavo le mie segnalazioni per il Cis di Nola: disse che mi avrebbe querelato ma non lo fece, perché è la verità. Stavolta non basterà l’intercessione di un avvocato comune amico che mi chiese con insistenza di ritirare la querela, ho il dovere du portarla avanti e non arretreró di un millimetro per rispetto alla mia famiglia, alla mia etica e ai miei elettori”, conclude Mastella che sfida Calenda: “Se ha il coraggio rinunciasse all’immunità parlamentare”.


Una replica, quella di Mastella, che porta alla precisazione di Calenda, affidata a “fonti di Azione”: “È del tutto evidente che il riferimento alla cultura mafiosa è fatto nei confronti della condanna di Totò Cuffaro. In questo senso non ci sono dubbi come riportato nelle motivazioni della sentenza della corte di Cassazione, dove i giudici dichiaravano provato, scrivono, ‘l’accordo politico-mafioso tra il capo mandamento Giuseppe Guttadauro e l’uomo politico Salvatore Cuffaro, e la consapevolezza di quest’ultimo di agevolare l’associazione mafiosa, inserendo nella lista elettorale per le elezioni siciliane del 2001 persone gradite ai boss e rivelando, in più occasioni, a personaggi mafiosi l’esistenza di indagini in corso nei loro confronti. Per quanto riguarda Mastella, certamente un politico molto distante dai valori di Azione, mai lo si è definito mafioso”.

Mattarella: la Costa d’Avorio è un nostro partner di primaria importanza

Mattarella: la Costa d’Avorio è un nostro partner di primaria importanzaMilano, 3 apr. (askanews) – “L’Italia è stata presente nella storia della Costa d’Avorio fin dalla sua indipendenza, negli ultimi anni la nostra collaborazione e il nostro dialogo è intensamente cresciuto, e intendiamo che cresca ulteriormente perché riteniamo la Costa d’Avorio un partner di primaria importanza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo un incontro al Palazzo Presidenziale di Abidjan, con il presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara.


“Abbiamo la grande collaborazione nel settore energetico” con Eni e Petroci e “la scoperta di due grandi, grandissimi giacimenti che consentiranno alla Costa d’Avorio di essere protagonista per quanto riguarda l’energia per il futuro”, ha ricordato il capo dello Stato, ma “intendiamo ampliare” la collaborazione “ad altri settori, altri altri ambiti” come quello culturale attraverso le rispettive università.

Governo, mozioni sfiducia Salvini-Santanché saranno votate oggi

Governo, mozioni sfiducia Salvini-Santanché saranno votate oggiRoma, 3 apr. (askanews) – Saranno votate nella giornata di oggi le mozioni di sfiducia presentate nei confronti dei ministri Matteo Salvini e Daniela Santanchè. È quanto si apprende da fonti parlamentari di maggioranza.


Alla ripresa dei lavori, l’aula della Camera procederà all’esame della pdl sul riconoscimento dei teatri monumento nazionale. Terminato l’esame del provvedimento, la maggioranza chiederà una inversione dell’ordine del giorno (che vede altri due pdl, terzo settore e cessione crediti agricoli) per anticipare e procedere subito all’esame della mozione di sfiducia Azione-Pd-M5s-Avs nei confronti del ministro per i Trasporti e le Infrastrutture e poi a quella nei confronti della ministra del Turismo. Le votazioni saranno per appello nominale e sarà con ogni probabilità necessaria una seduta notturna per concludere. Resta fermo in calendario il question time delle 15.

Sfiducia a Santanchè, Conte: si stanno disonorando le istituzioni

Sfiducia a Santanchè, Conte: si stanno disonorando le istituzioniRoma, 3 apr. (askanews) – “Io ricordo che la Meloni e la Santanchè a ogni stormir di fronda quando erano all’opposizione chiedevano dimissioni per fatti molto meno gravi. Oggi mi sorprende che di fronte a fatti così gravi, ad accuse così gravi e circostanziate… indipendentemente da quella che sarà la vicenda giudiziaria, ma qui stiamo parlando dell’onore delle istituzioni e qui si stanno disonorando le istituzioni”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando dell’inchiesta sulla ministra del Turismo e della mozione di sfiducia presentata contro di lei.


L’ex premier ha risposto ai cronisti a margine del sit-in di protesta dei giornalisti dell’Agenzia Italia. A chi gli ha chiesto se lui, da capo del Governo, avrebbe chiesto le dimissioni della ministra del Turismo, ha replicato: “Io l’ho dimostrato nei fatti, non è che lo avrei fatto: l’ho fatto quando è capitato come presidente del Consiglio che un mio sottosegretario si è trovato in questa situazione. L’ho convocato, poi, con tutto il rispetto per la persona, augurandogli di poter difendere le sue ragioni nella sede giudiziaria, gli ho chiesto di fare un passo indietro, com’è stato fatto, poi. In questo caso invece la ministra Meloni che parla tanto di meritocrazia, di credibilità delle istituzioni, sta disonorando le istituzioni per il famoso amichettismo dei parenti d’Italia”. Quanto alle assenze dei ministri dalle aule parlamentari dove si discutono le mozioni di sfiducia loro indirizzate, “non lo so, c’è tanta retorica da parte di questo governo, loro ci mettono la faccia… Spesso è una faccia di bronzo, stavolta neppure ce la mettono”, ha commentato Conte, che ha respinto anche l’argomento del “garantismo” come critica alla sfiducia per la ministra del Turismo. “Il garantismo per cosa? Quando c’è il disonore per le istituzioni, qui è la garanzia che stiamo disonorando le istituzioni, al contrario. Il garantismo – ha ribadito – è una cosa seria, non lo invochiamo fuori luogo. Ci sono delle garanzie costituzionali, che riguardano i processi, vanno garantite a tutti gli indagati e gli imputati ma è una cosa ben diversa. Qui stiamo parlando di un principio di responsabilità politica, di opportunità e la presidente Meloni scredita l’Italia, perché se ministri con accuse così gravi, circostanziate, così , rimangono al loro posto, stai dando un segnale non solo in Italia ma anche in Europa e a livello internazionale, che non hai considerazione per le istituzioni: che il bene di partito, l’amicizia, l’amichettismo, la solidarietà, la logica solidale far compagni di partito – ha concluso il leader stellato – prevale su tutto”.

Mattarella: l’aggressività è rimasta sempre estranea alla Nato

Mattarella: l’aggressività è rimasta sempre estranea alla NatoRoma, 3 apr. (askanews) – “Dopo le sciagure della dittatura fascista e della guerra, l’adesione al Patto Atlantico costituì per l’Italia una tappa essenziale nel processo di ricongiungimento alla Comunità internazionale. Questa fu, e resta ancor oggi, una scelta rispondente alle prioritarie preoccupazioni dei nostri concittadini”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


“Nei settantacinque anni trascorsi da allora la Repubblica, in piena fedeltà al dettato costituzionale, non ha cessato di partecipare con serietà e dedizione alla vita dell’Alleanza – ha aggiunto -. Orgogliosa fondatrice di questo patto tra Stati liberi e sovrani, essa vi contribuisce in spirito di generosa e solidale collaborazione, assicurando che le sfide provenienti da ogni area geografica ricevano adeguata attenzione, senza alcun atteggiamento di aggressività, rimasta sempre estranea all’Alleanza”. “Lo testimoniano quotidianamente le donne e gli uomini dei contingenti della NATO impegnati nei diversi quadranti di crisi. A tutti loro desidero manifestare la nostra viva riconoscenza”, sottolinea il Capo dello Stato.