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Salis, Mattarella chiama il padre di Ilaria

Salis, Mattarella chiama il padre di IlariaRoma, 30 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto all’appello lanciato ieri dal padre di Ilaria Salis, la cittadina italiana detenuta in Ungheria. Roberto Salis aveva reso noto ieri di aver spedito una Pec al capo dello Stato.


Secondo quanto si è appreso oggi, Mattarella ha detto stamattina al telefono a Roberto Salis che sperava fossero giorni diversi, che comprendeva bene il suo stato d’animo, esprimendogli vicinanza. Gli ha assicurato che farà quanto è nelle sue possibilità, che non sono ampie sul piano operativo e passano attraverso il Governo. Salis ha ringraziato molto per la chiamata e la velocità del riscontro e ha spiegato che, con la sua lettera, voleva segnalare la disparità di trattamento tra due cittadini italiani. Il presidente gli ha risposto che si tratta della differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema; e che questa disparità colpisce la nostra pubblica opinione. Salis ha ringraziato e il presidente Mattarella gli ha detto che più avanti si potranno risentire.

Europee,Renzi: lista Stati Uniti Europa si fa, non replichiamo più

Europee,Renzi: lista Stati Uniti Europa si fa, non replichiamo piùRoma, 29 mar. (askanews) – “Il progetto Stati Uniti d’Europa cambierà gli equilibri al Parlamento Europeo: ci saranno meno posti per gli amici populisti di Meloni, Salvini e Conte. E più riformisti a decidere. Per questo è un progetto che fa paura a tanti. E chi lo vuole affossare in queste ore usa fake news, aggressioni, insulti. Non replichiamo, amici cari. Quando saranno pronte le liste tutti capiranno e quando saremo in campagna elettorale la forza delle idee prevarrà sull’odio e sulle invidie. A loro lascio le FakeNews.Per noi tengo la politica.Buona giornata”. Lo dichiara via social il presidente di Italia Viva Matteo Renzi.

Mattarella in Costa d’Avorio e Ghana, segnale di attenzione per l’Africa

Mattarella in Costa d’Avorio e Ghana, segnale di attenzione per l’AfricaRoma, 29 mar. (askanews) – Dal 2 al 6 aprile il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, volerà in Costa D’Avorio per una visita ufficiale e poi in Ghana in visita di Stato. Un viaggio che rappresenta un segnale di attenzione nei confronti del contintente africano, in questo caso dell’Africa occidentale. Attenzione che contraddistingue l’impegno del capo dello Stato che in questi anni del suo duplice mandato ha già visitato il Kenya, lo Zambia, il Mozambico, l’Etiopia, l’Algeria.


Per quanto riguarda la Costa d’Avorio si tratta della prima volta di un capo di Stato italiano. Come il Ghana si tratta di due paesi collocati in una zona cerniera rispetto all’area turbolenta del Sahel rispetto alla quale svolgono una funzione moderatrice. Sono inoltre due democrazie, il Ghana in uno stadio più avanzato, con una economia dinamica e aperte all’esterno. Tre temi caratterizzeranno il viaggio di Mattarella: l’istruzione. Il Presidente infatti visiterà in entrambi i paesi una scuola. In particolare, in Ghana è un centro di formazione dei Salesiani e ad accompagnare il presidente ci sarà la Confindustria italiana, è un progetto legato ai flussi di migranti regolari verso l’Italia. In Costa D’Avorio sarà una scuola primaria. Altro tema oggetto delle visita è l’energia: Eni è molto attiva in Costa D’Avorio dove ha scoperto giacimenti di grossa portata che vengono sfruttati. Mattarella visiterà la stazione di pompaggio di Baleine. Infine la sicurezza, in Ghana Mattarella visiterà la nave Bettica al porto di Tema, una nave italiana che combatte la pirateria nel golfo di Guinea.


Quanto al programma ci saranno alcuni appuntamenti istituzionali: mercoledì 3 aprile il capo dello Stato avrà un colloquio con il presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, al termine del quale ci saranno dichiarazioni alla stampa. Mentre in Ghana, dove Mattarella arriverà il pomeriggio del 4 aprile, l’incontro con il presidente della Repubblica Nana Addo Dankwa Akufo-Addo si terrà venerdì 5 aprile. Ad Accra Mattarella visiterà anche il Memoriale di Kwame Nkrumah per commemorare la tratta degli schiavi.

Salvini, Calenda: dimostri che non ha più accordo con partito Putin

Salvini, Calenda: dimostri che non ha più accordo con partito PutinRoma, 29 mar. (askanews) – Il vicepremier Matteo Salvini, in quanto leader della Lega, “ha in essere un accordo con un partito, Russia unita di Putin, che prevede scambi di informazioni sulla politica estera”. Lo ha sottolineato a SkyTg24 Carlo Calenda, leader di Azione, parlando della mozione di sfiducia nei confronti del ministro delle Infrastrutture che sarà discussa in Parlamento la prossima settimana.


“A me – ha aggiunto Calenda – basta una cosa per ritirarla: basta che ci faccia vedere una mail che dica che quell’accordo non è più in vigore. Perché non lo fa? Se lo fa la ritiriamo”.

Santanché, Calenda: si deve dimettere, l’ etica pubblica conta

Santanché, Calenda: si deve dimettere, l’ etica pubblica contaRoma, 29 mar. (askanews) – Sulla mionistra del Turismo Daniela santanchè “voteremo la sfiducia, questa situazione si è protratta troppo”. Lo ha detto il leader di azione, Carlo Calenda, ospite di SkyTg24.


“E non – ha precisato – perché verrà rinviata a giudizio, è una questione politica: non può fare il ministro avendo evidenza di comportamenti che non sono adeguati. Bisogna essere garantisti ma non vuol dire che l’etica pubblica non conta, se no facciamo una grande confusione che porta al ‘liberi tutti’. Per me – ha concluso il leader di azione – non è assolutamente rilevante se la rinviano a giudizio o meno”.

Mattarella: sviluppo e crescita richiedono contributo di tutti

Mattarella: sviluppo e crescita richiedono contributo di tuttiRoma, 29 mar. (askanews) – “Lo sviluppo e la crescita economica sono risultati che, per essere raggiunti, sollecitano l’impegno sinergico di Istituzioni, associazioni e società civile: ogni soggetto è chiamato a contribuire per incrementare il benessere collettivo, come sancito dall’art. 4 della Costituzione”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Presidente onorario dell’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico, Luciano Corradini, in occasione del trentesimo anniversario di fondazione dell’organizzazione. (segue)

Pioltello, Tajani: chiudere la scuola non fa bene all’integrazione

Pioltello, Tajani: chiudere la scuola non fa bene all’integrazioneRoma, 28 mar. (askanews) – “Mi pare ovvio che bisogna garantire la frequenza della scuola anche durante i periodi di feste religiose di altri paesi, ma non è un’offesa a islamici o ebrei o altre religioni… Non significa non rispettare, non è che in Arabia saudita chiudono le scuole per la Pasqua o per il Natale… Chiudere la scuola non è un buon messaggio di integrazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani intervistato nella puntata in onda questa sera di Porta a Porta.

Europee, Schlein lavora a liste, tensione su ipotesi Tarquinio

Europee, Schlein lavora a liste, tensione su ipotesi TarquinioRoma, 28 mar. (askanews) – L’incontro con Stefano Bonaccini ha solo avviato il lavoro sulle liste, Elly Schlein dovrà rivedere a breve il presidente Pd – quasi certamente candidato nel nord-est – ma in generale il lavoro delle prossime due settimane sarà particolarmente impegnativo. Le candidature verranno varate dalla direzione che si terrà intorno a metà aprile e sono ancora parecchie le questioni da mettere a punto. Lo dimostra il dibattito che è scoppiato sull’ipotesi di candidare Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire, sostenitore di una linea ‘no alle armi a Kiev’ che allarma l’ala riformista. D’altro canto, l’idea della segretaria di “aprire” il Pd alle candidature esterne deve essere bilanciata con la richiesta di tutti i dirigenti Pd di dare adeguato spazio agli uomini di partito.


Perché la leader dem ha in testa un’idea chiara, descritta anche in tv due sere fa: le liste del Pd devono essere “aperte” e al tempo stesso valorizzare le più importanti personalità del Pd. La Schlein aveva in mente cinque capilista della società civile, preferibilmente donne, seguiti da esponenti Pd di primo piano, secondo lo schema già fissato per il sud dove la numero uno sarà Lucia Annunziata, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Una impostazione che però ha suscitato qualche perplessità persino nell’ala sinistra del partito che la sostiene, perché se il capolista viene dalla società civile, il numero due è magari un sindaco o un presidente di regione – da Gori a Bonaccini – e la terza in lista è la segretaria, gli altri candidati rischiano di avere davvero poche possibilità di essere eletti. Un pensiero che Pina Picierno espone in maniera esplicita: “La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po scomposto, non siamo certo l’Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Partito democratico si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano”.


Per questo, durante la segreteria di due giorni fa, più d’uno ha suggerito uno schema variabile: si valuti circoscrizione per circoscrizione la collocazione dei candidati della società civile e la segretaria, se decide di essere in campo, sia capolista. Lo stesso Bonaccini, riferiscono diversi esponenti della minoranza, accetterebbe poco volentieri di fare da numero due ad Annalisa Corrado nel nord-est. Un ragionamento emerso anche durante l’incontro di oggi tra la Schlein e i segretari regionali, il mix tra società civile e esponenti Pd deve avere un “giusto equilibrio”, è stata la richiesta. La minoranza, poi, chiede di misurare bene le candidature come quella di Tarquinio e di Cecilia Strada. Il Pd finora ha sempre detto sì all’invio di armi all’Ucraina, la stessa Schlein non ha mai esitato su questo punto, e il manifesto Pse approvato a inizio marzo a Roma prevede un “impegno a investire nell’industria della difesa europea”. Lia Quartapelle dice chiaramente qual è il punto: “Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature”.


Risponde la sinistra Pd, difendendo la candidatura dell’ex direttore di Avvenire: “A me sembra che questa discussione sia un po da matti”, dice Andrea Orlando. Dire no alla sua candidatura “sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo”. E anche Goffredo Bettini usa parole simili: l’ipotesi di una candidatura Tarquinio “è una gran bella notizia. Dobbiamo fare di tutto per confermarla. Il Pd deve allargarsi, soprattutto in direzione di un dialogo con il mondo cattolico e cristiano”. Discussione dalla quale la segretaria si tiene lontana. La leader Pd, spiega un parlamentare a lei vicino, “è impegnata per costruire l’alternativa alla destra” e non vuole alimentare un dibattito pubblico sulla composizione delle liste. Oggi ha incontrato Bonaccini, rivedrà il presidente Pd a breve, ai segretari regionali ha dato appuntamento per riunioni ristrette per ciascuna singola circoscrizione elettorale. Il suo criterio è fissato: “Stiamo costruendo le liste, una squadra che metta insieme un’apertura verso la società civile. Accanto a questo le più solide figure del Pd”, ha detto da Giovanni Floris martedì sera. Del resto è lo stesso schema che ha usato appena insediata come leader del partito, varando una segreteria e organi dirigenti ricchi di “innesti” dalla società civile e da partiti esterni al Pd. Anche allora ci fu qualche malumore, ma alla fine il “mix” ebbe l’equilibrio sufficiente a evitare vere discussioni. La segretaria, ora, cercherà di replicare la stessa ricetta.

Schlein lavora alle liste per le Europee, tensione sull’ ipotesi Tarquinio

Schlein lavora alle liste per le Europee, tensione sull’ ipotesi TarquinioRoma, 28 mar. (askanews) – L’incontro con Stefano Bonaccini ha solo avviato il lavoro sulle liste, Elly Schlein dovrà rivedere a breve il presidente Pd – quasi certamente candidato nel nord-est – ma in generale il lavoro delle prossime due settimane sarà particolarmente impegnativo. Le candidature verranno varate dalla direzione che si terrà intorno a metà aprile e sono ancora parecchie le questioni da mettere a punto. Lo dimostra il dibattito che è scoppiato sull’ipotesi di candidare Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire, sostenitore di una linea ‘no alle armi a Kiev’ che allarma l’ala riformista. D’altro canto, l’idea della segretaria di “aprire” il Pd alle candidature esterne deve essere bilanciata con la richiesta di tutti i dirigenti Pd di dare adeguato spazio agli uomini di partito.


Perché la leader dem ha in testa un’idea chiara, descritta anche in tv due sere fa: le liste del Pd devono essere “aperte” e al tempo stesso valorizzare le più importanti personalità del Pd. La Schlein aveva in mente cinque capilista della società civile, preferibilmente donne, seguiti da esponenti Pd di primo piano, secondo lo schema già fissato per il sud dove la numero uno sarà Lucia Annunziata, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Una impostazione che però ha suscitato qualche perplessità persino nell’ala sinistra del partito che la sostiene, perché se il capolista viene dalla società civile, il numero due è magari un sindaco o un presidente di regione – da Gori a Bonaccini – e la terza in lista è la segretaria, gli altri candidati rischiano di avere davvero poche possibilità di essere eletti. Un pensiero che Pina Picierno espone in maniera esplicita: “La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po scomposto, non siamo certo l’Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Partito democratico si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano”.


Per questo, durante la segreteria di due giorni fa, più d’uno ha suggerito uno schema variabile: si valuti circoscrizione per circoscrizione la collocazione dei candidati della società civile e la segretaria, se decide di essere in campo, sia capolista. Lo stesso Bonaccini, riferiscono diversi esponenti della minoranza, accetterebbe poco volentieri di fare da numero due ad Annalisa Corrado nel nord-est. Un ragionamento emerso anche durante l’incontro di oggi tra la Schlein e i segretari regionali, il mix tra società civile e esponenti Pd deve avere un “giusto equilibrio”, è stata la richiesta. La minoranza, poi, chiede di misurare bene le candidature come quella di Tarquinio e di Cecilia Strada. Il Pd finora ha sempre detto sì all’invio di armi all’Ucraina, la stessa Schlein non ha mai esitato su questo punto, e il manifesto Pse approvato a inizio marzo a Roma prevede un “impegno a investire nell’industria della difesa europea”. Lia Quartapelle dice chiaramente qual è il punto: “Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature”.


Risponde la sinistra Pd, difendendo la candidatura dell’ex direttore di Avvenire: “A me sembra che questa discussione sia un po da matti”, dice Andrea Orlando. Dire no alla sua candidatura “sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo”. E anche Goffredo Bettini usa parole simili: l’ipotesi di una candidatura Tarquinio “è una gran bella notizia. Dobbiamo fare di tutto per confermarla. Il Pd deve allargarsi, soprattutto in direzione di un dialogo con il mondo cattolico e cristiano”. Discussione dalla quale la segretaria si tiene lontana. La leader Pd, spiega un parlamentare a lei vicino, “è impegnata per costruire l’alternativa alla destra” e non vuole alimentare un dibattito pubblico sulla composizione delle liste. Oggi ha incontrato Bonaccini, rivedrà il presidente Pd a breve, ai segretari regionali ha dato appuntamento per riunioni ristrette per ciascuna singola circoscrizione elettorale. Il suo criterio è fissato: “Stiamo costruendo le liste, una squadra che metta insieme un’apertura verso la società civile. Accanto a questo le più solide figure del Pd”, ha detto da Giovanni Floris martedì sera. Del resto è lo stesso schema che ha usato appena insediata come leader del partito, varando una segreteria e organi dirigenti ricchi di “innesti” dalla società civile e da partiti esterni al Pd. Anche allora ci fu qualche malumore, ma alla fine il “mix” ebbe l’equilibrio sufficiente a evitare vere discussioni. La segretaria, ora, cercherà di replicare la stessa ricetta.

Rai, Floridia: urgente confronto su nuova legge per la governance

Rai, Floridia: urgente confronto su nuova legge per la governanceRoma, 28 mar. (askanews) – “Dopo il via libera del Parlamento europeo al Media freedom act, la legittimità del prossimo Cda Rai sarà a rischio. Va approvata con urgenza una nuova legge sulla governance, che sottragga la tv pubblica al controllo della politica”. Lo ha detto Barbara Floridia, senatrice del M5S e presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.


“La premessa – ha spiegato l’esponente stellata – è che quello approvato in sede europea è un regolamento, e quindi va immediatamente attuato. Nel dettaglio, prevede che i vertici delle emittenti pubbliche non vengano nominati dai governi, ma tramite procedure slegate da logiche politiche”, mentre l’attuale normativa “stabilisce che l’amministratore delegato e il presidente vengano nominati dal Mef, cioè dal governo in carica. Ciò è l’esatto opposto di quanto previsto dal regolamento Ue e mette a rischio in primis le figure indicate dall’esecutivo”. Secondo Floridia il problema “va affrontato, e non si può più aspettare, visto che dal 20 maggio le Camere potranno iniziare a votare per scegliere 4 dei 7 membri del Cda. Dopo le Europee di giugno servirà una legge condivisa per riscrivere le regole sulla governance”.


“A parole – ha sottolineato ancora la presidente della Vigilanza – tutti i partiti dicono di voler cambiare la legge. È tempo che ognuno scopra le proprie carte”.