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M.O., Meloni-Abdullah II: a Gaza ancora urgenti bisogni umanitari

M.O., Meloni-Abdullah II: a Gaza ancora urgenti bisogni umanitariRoma, 17 mar. (askanews) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi Re Abdullah II di Giordania. Il colloquio – fa sapere una nota di Palazzo Chigi -ha focalizzato innanzitutto l’attenzione sulla situazione a Gaza, dove rimangono urgenti i bisogni umanitari. A questo proposito, i due Leader hanno espresso apprezzamento per la solida cooperazione tra le due Nazioni nell’assistenza umanitaria, sia nel quadro dell’iniziativa italiana Food for Gaza, sia con l’iniziativa giordana per un ponte aereo, cui l’Italia ha contribuito con elicotteri resi disponibili dal Ministero della Difesa.


Il Presidente Meloni – si legge ancora nella nota – ha ribadito il pieno sostegno all’importante ruolo svolto dalla Giordania nella regione mediorientale, come forza di pace e di dialogo.

Il Governo lavora alla risoluzione Ue per disinnescare le tensioni nella maggioranza

Il Governo lavora alla risoluzione Ue per disinnescare le tensioni nella maggioranzaRoma, 17 mar. (askanews) – Governo e maggioranza al lavoro per cercare un’intesa sulla risoluzione che sarà presentata domani in Senato, sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo.


Un passaggio non banale, date le divisioni che si sono evidenziate nel centrodestra, con le posizioni della Lega e di Matteo Salvini schierate ‘senza se e senza ma’ con Donald Trump sull’Ucraina e nettamente contrarie al piano “ReArm Europe”, anche con attacchi diretti alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La quadra dovrebbe essere trovata tra i leader della maggioranza, con un confronto al vertice di persona o – più probabilmente – al telefono (il ministro degli Esteri Antonio Tajani è a Bruxelles). Ma nessuno mette in conto l’ipotesi di una rottura.


Un’ipotesi è impostare una risoluzione strettamente connessa all’ordine del giorno ufficiale del summit europeo (stabilito ormai da tempo), che vede al centro la competitività e le migrazioni, con un ‘follow up’ sul piano di difesa europeo. Lo ha confermato il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Domani – ha assicurato Gasparri su La7 – avremo certamente una risoluzione unitaria, il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio Europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra”. Dunque – e su questo varie fonti parlamentari sono d’accordo – un documento che non entri nel dettaglio di programmi e iniziative come quella dei “volenterosi”, che sono divisive per il centrodestra. L’extrema ratio, sottolineano altre fonti, è quella di una risoluzione minimalista: “Sentite le comunicazioni, si approva…”.


In ogni caso, fonti parlamentari della Lega escludono incidenti di percorso ed escludono anche l’ipotesi, circolata su alcuni organi di stampa, che i parlamentari del partito di Salvini possano essere tentati dalla risoluzione pacifista di M5s: “Voteremo solo le risoluzioni che avranno il parere favorevole del governo”, assicura un senatore. Intanto proseguono (pur tra le smentite di rito) i contatti tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca, con protagonista l’ambasciatrice in Usa Mariangela Zappia, per fissare in tempi stretti un incontro tra Trump e Meloni. Al momento, però, una data non è stata ancora fissata.

Governo lavora a risoluzione su Ue per disinnescare tensioni maggioranza

Governo lavora a risoluzione su Ue per disinnescare tensioni maggioranzaRoma, 17 mar. (askanews) – Governo e maggioranza al lavoro per cercare un’intesa sulla risoluzione che sarà presentata domani in Senato, sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo.


Un passaggio non banale, date le divisioni che si sono evidenziate nel centrodestra, con le posizioni della Lega e di Matteo Salvini schierate ‘senza se e senza ma’ con Donald Trump sull’Ucraina e nettamente contrarie al piano “ReArm Europe”, anche con attacchi diretti alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La quadra dovrebbe essere trovata tra i leader della maggioranza, con un confronto al vertice di persona o – più probabilmente – al telefono (il ministro degli Esteri Antonio Tajani è a Bruxelles).Ma nessuno mette in conto l’ipotesi di una rottura.


Un’ipotesi è impostare una risoluzione strettamente connessa all’ordine del giorno ufficiale del summit europeo (stabilito ormai da tempo), che vede al centro la competitività e le migrazioni, con un ‘follow up’ sul piano di difesa europeo. Lo ha confermato il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Domani – ha assicurato Gasparri su La7 – avremo certamente una risoluzione unitaria, il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio Europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra”. Dunque – e su questo varie fonti parlamentari sono d’accordo – un documento che non entri nel dettaglio di programmi e iniziative come quella dei “volenterosi”, che sono divisive per il centrodestra. L’extrema ratio, sottolineano altre fonti, è quella di una risoluzione minimalista: “Sentite le comunicazioni, si approva…”.


In ogni caso, fonti parlamentari della Lega escludono incidenti di percorso ed escludono anche l’ipotesi, circolata su alcuni organi di stampa, che i parlamentari del partito di Salvini possano essere tentati dalla risoluzione pacifista di M5s: “Voteremo solo le risoluzioni che avranno il parere favorevole del governo”, assicura un senatore. Intanto proseguono (pur tra le smentite di rito) i contatti tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca, con protagonista l’ambasciatrice in Usa Mariangela Zappia, per fissare in tempi stretti un incontro tra Trump e Meloni. Al momento, però, una data non è stata ancora fissata.

M.O.,Mattarella riceve re Abdullah II: Italia sostiene mediazione Giordania

M.O.,Mattarella riceve re Abdullah II: Italia sostiene mediazione GiordaniaRoma, 17 mar. (askanews) – L’Italia “sostiene l’azione che la Giordania sta svolgendo con tanta importanza” nella regione mediorientale, “un’opera esemplare di raccordo, di mediazione, di collegamento”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accogliendo al Quirinale il re di Giordania, Abdullah II in visita ufficiale.


“La sua presenza a Roma, in questo momento di particolare difficoltà, per noi è molto importante per poter scambiare delle opinioni e poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Unità Nazionale, Mattarella: rendere concreta la pace

Unità Nazionale, Mattarella: rendere concreta la paceRoma, 17 mar. (askanews) – “Il 17 marzo celebra la nascita dell’Italia e, con essa, l’unità conquistata a caro prezzo con il Risorgimento, insieme alla riappropriazione, con la lotta di Liberazione, della propria identità e unità dopo l’occupazione nazista e la rottura istituzionale operata con la nascita, nel Nord Italia, del regime della Repubblica Sociale. La ‘Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera’, richiama a ciascheduno i valori su cui si fonda la nostra comunità e le aspirazioni che la animano per la costruzione di una società sempre più coesa e inclusiva, che sappia guardare con fiducia al domani, nell’orizzonte europeo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.


“La ricorrenza del 17 marzo sollecita l’impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica, affrontando le sfide per rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente”, ha aggiunto. (Foto di repertorio).

Unità Nazionale, Mattarella: impegno per ideali libertà e giustizia

Unità Nazionale, Mattarella: impegno per ideali libertà e giustiziaRoma, 17 mar. (askanews) – “Il 17 marzo celebra la nascita dell’Italia e, con essa, l’unità conquistata a caro prezzo con il Risorgimento, insieme alla riappropriazione, con la lotta di Liberazione, della propria identità e unità dopo l’occupazione nazista e la rottura istituzionale operata con la nascita, nel Nord Italia, del regime della Repubblica Sociale. La ‘Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera’, richiama a ciascheduno i valori su cui si fonda la nostra comunità e le aspirazioni che la animano per la costruzione di una società sempre più coesa e inclusiva, che sappia guardare con fiducia al domani, nell’orizzonte europeo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.


“La ricorrenza del 17 marzo sollecita l’impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica, affrontando le sfide per rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente”, ha aggiunto.

Mattarella ha deposto una corona di alloro all’Altare della Patria

Mattarella ha deposto una corona di alloro all’Altare della PatriaRoma, 17 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche istituzionali tra le quali, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. La Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera è stata istituita nel 2012 per celebrare l’atto di nascita dell’Italia unita, grazie all’approvazione della legge 4671 il 17 marzo 1861 da parte del Parlamento a Torino.

Unità Nazionale, Mattarella depone corona alloro ad Altare Patria

Unità Nazionale, Mattarella depone corona alloro ad Altare PatriaRoma, 17 mar. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.


Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche istituzionali tra le quali, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. La Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera è stata istituita nel 2012 per celebrare l’atto di nascita dell’Italia unita, grazie all’approvazione della legge 4671 il 17 marzo 1861 da parte del Parlamento a Torino.

Un successo la piazza per l’Europa, ma restano distanze opposizioni

Un successo la piazza per l’Europa, ma restano distanze opposizioniRoma, 15 mar. (askanews) – La manifestazione convocata dal giornalista di Repubblica Michele Serra “per l’Europa” è stata un successo, su questo non ci sono dubbi. Piazza del Popolo era gremita, così come le vie adiacenti, tanto che a un certo punto si è resa necessaria la chiusura delle stazioni della metropolitana Flaminio e Spagna e sono stati bloccati gli accessi alla piazza. Sotto la marea di bandiere blu dell’Unione europea, però, a dividere è la guerra, tema drammaticamente di attualità, sul quale chi è sceso oggi in piazza ha idee diverse che oscillano tra il ReArm Europe, lanciato dalla presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen, e il Disarm.


È una divisione che attraversa la politica, il Pd e le opposizioni che hanno aderito alla manifestazione (tutte tranne M5s), senza bandiere, rimanendo ai piedi del palco, ma anche quanti – circa 50 – prendono la parola dal palco: intellettuali, artisti, comici, cantanti, sindaci. “In un mondo che sembra in frantumi, una piazza che unisce persone e idee diverse è uno scandalo”, dice Michele Serra aprendo la maratona oratoria che andrà avanti per quattro ore. In piazza “siamo 50mila”. A prevalere sono le bandiere dell’Unione Europea che vengono distribuite in diversi punti. Ma subito dopo ci sono quelle arcobaleno della pace. Diverse bandiere dell’Ucraina, qualcuna della Georgia, un paio della Palestina. Un fantoccio di Trump in cartapesta che sputa dollari. Qualche manifestante indossa la kefiah e non sono pochi i cartelli con la scritta Disarm Europe. Il contrario del piano von der Leyen su cui si è diviso il Pd nel voto al Parlamento Europeo. “Oggi non facciamo polemiche ci godiamo questa meravigliosa manifestazione per un’Europa federale. Per l’Europa federale siamo tutti qui”, si schermisce la segretaria Elly Schlein di fronte alle domande dei cronisti che le chiedono delle divisioni nel partito e dell’assenza dei 5 stelle. Schlein si gode il bagno di folla, gli applausi, gli incoraggiamenti ad andare avanti di quanti si fanno firmare la bandiera europea. Isolata la critica di un signore che le dice: “Viva la Picierno, cerca di votare non di astenerti”. Anche la segretaria porta con sé la bandiera dell’Ue ma sceglie di passare sotto alla lunghissima bandiera arcobaleno portata in piazza dagli uomini e dalle donne della Tavola per la Pace che va a salutare calorosamente.


Di segno opposto le dichiarazioni del leader di Azione Carlo Calenda: “La pace deve essere garantita da un’Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente”. Calenda entra in piazza dal lato opposto rispetto al Pd, così come il segretario di Più Europa Riccardo Magi. Il leader di Azione si tiene a distanza dal retropalco dove invece si ritrovano i sindaci guidati dal presidente Anci e primo cittadino di Napoli Manfredi, il Pd e anche Avs con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: “La mia identità – dice Fratoianni – è piuttosto solida. Sono stato il primo, persino da solo a votare contro l’invio delle armi all’Ucraina all’inizio della guerra, quando tutti, anche quando M5S, votavano a favore non ho mai cambiato idea, non la cambierò oggi perché c’è Calenda”. Fratoianni che giustifica l’assenza del leader M5s: “La scelta di Giuseppe Conte è legittima e la rispetto. La coerenza è una cosa molto seria e si misura negli atti”. In piazza c’è anche Italia Viva con Maria Elena Boschi, Luciano Nobili, Ivan Scalfarotto. Matteo Renzi plaude a distanza sui social: “Si torna a parlare oggi, finalmente, di Stati Uniti d’Europa. È un sogno difficile, certo. Ma sognare in grande oggi è più urgente che mai. Ed è l’unica risposta ai populisti di casa nostra e di oltre Oceano. Noi ci siamo”. In piazza sono scesi anche i leader dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil, da tempo assenti insieme ad una manifestazione. “Noi lanciamo la proposta di convocare per il 29 marzo una grande assemblea per essere in grado di discutere di pace, di disarmo, ma anche di lavoro, di politica industriale, di investimenti, per cogliere il senso della giornata di oggi – dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini -. Dobbiamo provare insieme a costruire un punto di vista europeo che, per quanto ci riguarda, parta dalle condizioni di chi ha bisogno di lavorare per vivere”.


Corrado Augias, uno dei più applauditi, si spinge a dire che “oggi questa piazza è di nuovo Ventotene”. Un cartello gli fa eco con un gioco di parole “Ventotene soffia ancora”. Ma, come si diceva, anche sul palco il posizionamento rispetto al tema della difesa europea non è univoco: “Ripudiare la guerra non significa essere arresi, inerti. Essere contro la guerra non significa rinunciare a lottare, lottare significa lottare contro la guerra, la democrazia è sempre lotta per la democrazia”, dice Antonio Scurati. L’ultimo messaggio dal palco è affidato alla senatrice a vita Liliana Segre che esorta a “fare dell’Ue la nostra patria”. Quindi tocca all’ideatore dell’evento insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri chiudere: “Il sindaco – dice Michele Serra – mi autorizza a dire che eravamo 50mila veri, un numero enorme, 50mila cittadini europei. Non perdiamoci di vista”.

Ue, Conte: sul piano di riarmo Giorgetti si dissocia da Meloni

Ue, Conte: sul piano di riarmo Giorgetti si dissocia da MeloniRoma, 15 mar. (askanews) – “Poco fa il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha espresso tutto il suo disappunto per questo progetto di riarmo e per il fatto che, mentre ‘siamo limitati rispetto a fare delle cose fondamentali per il popolo italiano’, ora ‘troviamo 10-20-30 miliardi per finanziare le armi’. Ha aggiunto che è ‘singolare’ che ora ‘improvvisamente si scopra che si debbano spendere valangate di miliardi per la Difesa’, che i soldi andrebbero spesi ‘nell’economia italiana, nell’industria italiana, nelle imprese italiane, creando lavoro e occupazione’. Ma cos’è questa? L’ennesima, quotidiana dissociazione? Ieri Delmastro contro Nordio. Oggi Giorgetti contro Meloni? Giorgetti, sei il Ministro dell’economia del governo Meloni: siete andati voi in Europa a firmare vincoli sulle spese in sanità, scuola e imprese, decisi dall’asse franco-tedesco. E, ancora, siete andati voi a chiedere a Bruxelles di togliere freni e vincoli sulle armi per altri 30 miliardi in armi anziché per gli ospedali”. Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte, sui social.


“È stata Meloni – prosegue – a sottoscrivere al Consiglio europeo questo folle Piano di Riarmo da 800 miliardi che consentirà a ogni Stato membro di armarsi fino ai denti, per suo proprio conto e senza limiti. Altro che Next Generation Ue: quello è stato un piano per far ripartire l’Europa nel segno della solidarietà, intervenendo a favore dei Paesi più colpiti come l’Italia. Il Piano di riarmo è invece un piano che disgregherà l’Europa perché darà vita ad asimmetrie di potere, basate sulla forza militare, senza alcun progetto comune, sulla base di chi può permettersi maggiore capacità fiscale”. “Dopo tre anni di strategia bellica fallimentare, ora i guerrafondai di Europa sono tutti uniti, con l’obiettivo di ingrassare industrie e lobby delle armi. E il nostro Governo è diviso, privo di visione, letteralmente a pezzi. Meloni, Giorgetti e sodali: almeno risparmiateci queste dichiarazioni, queste buffonate volte a prendete in giro gli italiani”, conclude Conte.