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Scuola, Salvini: chiusura per Ramadan è segnale di cedimento

Scuola, Salvini: chiusura per Ramadan è segnale di cedimentoMilano, 27 mar. (askanews) – “Bisogna mettere al centro l’interesse dei bambini. È giusto spiegare ai bambini di ogni etnia o religione quanto è bello conoscersi, però siamo in Italia. Occorre la reciprocità, non penso che in nessun Paese islamico chiudano per il Santo Natale o per la Santa Pasqua. Il problema non è con l’Islam, ma quella parte purtroppo massiccia in Italia che interpreta alla lettere il Corano. Per un certo Islam quello che per noi è apertura, è dialogo, è concessione per loro è cedimento. Finché l’Islam non si darà una struttura e non riconoscerà la parità tra uomo e donna chiudere la scuola mi sembra un pessimo segnale. È un segnale di cedimento e di arretramento quello di chiudere per il Ramadan”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini a “Porta a Porta” su Rai 1


“In Europa ci sono interi quartieri che rispondono alla Sharia, non vorrei che in Italia si arrivasse a questo e il fatto che qualcuno contesti le benedizioni pasquali nelle scuole e chiuda le scuole per il Ramadan qualche dubbio me lo fa venire”, ha aggiunto.

Meloni: Italia sostiene stabilità Libano, evitare escalation

Meloni: Italia sostiene stabilità Libano, evitare escalationRoma, 27 mar. (askanews) – L’Italia intende continuare a contribuire alla “sicurezza e alla stabilità” del Libano, in particolare in questo momento storico. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel bilaterale con il primo ministro libanese Najib Mikati a Beirut.


Nell’incontro si è svolto un approfondito scambio di vedute sulla situazione internazionale, con particolare riferimento agli ultimi sviluppi in Medio Oriente e alla situazione al confine sud del Libano. A questo proposito Meloni – informa Palazzo Chigi – ha portato “una concreta vicinanza italiana e un messaggio chiaro sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele”. La premier ha rinnovato l’impegno dell’Italia nei settori della cooperazione allo sviluppo, nei quali l’Italia si conferma anche quest’anno tra i primi donatori a livello globale, e della sicurezza, dove l’Italia è presente in Unifil e con la missione militare bilaterale Mibil. Da parte sua Mikati, riporta Palazzo Chigi, ha espresso “apprezzamento” per il contributo italiano alla missione Unifil e all’attività di formazione delle forze armate libanesi.


Sono stati inoltre approfonditi i temi dell’agenda bilaterale, ed è stata ribadita la volontà di aumentare l’interscambio commerciale. Il dialogo si è concertato anche sul rafforzamento delle politiche migratorie nel Mediterraneo, con l’obiettivo di “coordinare le politiche contro le migrazioni irregolari e il traffico di persone”.


Infine, c’è stato uno scambio approfondito di vedute al fine di esplorare soluzioni politiche per l’emergenza rifugiati che continua ad affliggere il Libano.

Meloni: non ci prepariamo a una guerra contro la Russia, no a toni muscolari

Meloni: non ci prepariamo a una guerra contro la Russia, no a toni muscolariRoma, 27 mar. (askanews) – L’Occidente non si sta preparando a una guerra contro la Russia, anzi il sostegno all’Ucraina è per la pace e se è vero che “non molliamo” contro Putin, è necessario anche evitare “atteggiamenti muscolari”. E’ il richiamo che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni invia a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno alzato i toni nei confronti di Mosca: il presidente francese Emmanuel Macron (l’unico che cita esplicitamente) ma anche quello americano Joe Biden e alcuni leader europei.


Nel salotto ‘amico’ di “Fuori dal coro” su Rete4, con Mario Giordano, Meloni – in un’intervista registrata prima della partenza per il Libano – parla di sicurezza, sanità, reazioni avverse ai vaccini contro il Covid (su cui “andremo in fondo”), migranti, con i risultati che “arrivano” anche se il governo è stato rallentato nella sua azione dalla sinistra e da “una certa magistratura politicizzata”. Ma sono naturalmente i temi di politica estera a tenere banco. La premier respinge le accuse di Vladimir Putin, secondo cui dietro l’attentato di Mosca ci sono l’Ucraina e l’Occidente, perchè “è stato rivendicato” dall’Isis-K e il resto è “propaganda”. La verità è che il leader russo in Ucraina “aveva in testa una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l’Ucraina” e se ci fosse riuscito “non si sarebbe fermato” ma avrebbe perseguito il disegno di tornare ai “confini storici della Russia” che incorporano anche “Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia, volendo anche la Polonia”. Dunque chi aiuta Kiev lo fa per “allontanare la guerra” dal “cuore d’Europa”. Solo così, “se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta”. In questa fase, però, serve cautela, in primo luogo da parte dei leader. Per Meloni si deve essere “muscolari nei fatti e non negli atteggiamenti” e dunque, ribadisce, “non ho condiviso le parole di Macron” su un possibile invio di truppe perchè si deve “fare attenzione ai toni che si usano”. Così come non ha condiviso – ma non lo dice – alcune affermazioni di leader europei alla vigila del Consiglio Ue della scorsa settimana, definito da alcuni media un ‘Consiglio di guerra’. “Bisogna fare attenzione – ammonisce – a come certe cose si ‘vendono’ perché se ci mettiamo pure noi a fare la propaganda come i russi oggettivamente abbiamo un problema”.


Il finale è un bilancio di un anno e mezzo di governo. La premier è “in pace con la coscienza” perchè “l’Italia secondo me oggi è messa meglio di quanto non fosse messa un anno e mezzo fa” e perchè “non avrei potuto lavorare di più, forse avrei potuto lavorare meglio, non lo so, ma non avrei potuto lavorare di più e vorrei essere giudicata alla fine di questo percorso”. Quel che è certo (e forse è anche un messaggio/avvertimento a Matteo Salvini?) è che “gli italiani non dovranno mai chiedermi di fare un passo indietro. Io questa vita la faccio per loro, questo lavoro lo faccio per loro e quindi quando non dovessi più avere il loro consenso sarò ben contenta di farmi da parte”.

Meloni: l’attentato a Mosca è stato rivendicato, attenti alla propaganda di Putin

Meloni: l’attentato a Mosca è stato rivendicato, attenti alla propaganda di PutinRoma, 27 mar. (askanews) – L’attentato a Mosca “è stato rivendicato: quando si fa propaganda si può dare la colpa a chi si vuole ma c’è qualcuno che lo ha dichiarato e del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l’Ucraina o l’Occidente e anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista a ‘Fuori dal coro’ in onda questa sera su Rete4, a proposito delle accuse di Vladimir Putin all’Ucraina e all’Occidente. Quello che Putin “aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l’Ucraina in qualche giorno e se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Quindi quello che fa chi cerca di aiutare l’Ucraina è allontanare la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d’Europa. Non è facilitarla, perché se fosse riuscito, o se riuscisse, noi ci ritroveremmo una guerra che è molto più vicina a casa nostra. Lo abbiamo fermato lì e secondo me se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta che è ovviamente l’obiettivo che abbiamo perché non è che ci divertiamo nell’attuale contesto. L’importante è che noi sappiamo qual è l’obiettivo che vogliamo”. “Io – ha aggiunto – continuo a rispedire al mittente l’idea che chi aiuta l’Ucraina vuole la guerra e i russi che l’hanno invasa vogliono la pace. Putin ha invaso l’Ucraina dichiarando che vuole riportare la Russia alla sua grandezza di un tempo, che vuole ripristinare i confini storici della Russia. I confini storici della Russia ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia volendo anche la Polonia. Quando c’è stato il ritiro rovinoso da parte dell’Occidente dall’Afghanistan e è stato dato un segnale oggettivamente di debolezza, Putin ha deciso che quello era il momento di tentare”, ha concluso.

Terrorismo, Meloni: attenzione governo, già 47 espulsi

Terrorismo, Meloni: attenzione governo, già 47 espulsiRoma, 27 mar. (askanews) – Quello della sicurezza contro il terrorismo “è un fronte su cui il governo lavora con attenzione, particolarmente dopo gli attentati di Hamas contro Israele, noi abbiamo chiuso lo spazio Schengen con la Slovenia perchè da là arriva la maggioranza degli immigrati illegali che arrivano da quelle aree; dal 7 ottobre abbiamo espulso 47 persone sospettate di radicalismo, e negli anni precedenti erano più o meno quelli espulsi in un anno intero; facciamo riunioni con l’intelligence, abbiamo rafforzato la sorveglianza degli obiettivi sensibili”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista a ‘Fuori dal coro’ in onda questa sera su Rete4.


“Quello che è accaduto a Mosca è stato scioccante – ha aggiunto – ma sono immagini che abbiamo già visto in altri contesti. Ero a Parigi quando ci fu l’attentato al Bataclan, anche quello rivendicato dall’Isis. Mi ha colpito molto la dinamica perchè immaginare che in una città blindata, in uno Stato coinvolto in un conflitto, quattro attentatori uccidono decine di persone e si allontanano indisturbati colpisce”.

Russia, Meloni: attentato rivendicato, attenti a propaganda Putin

Russia, Meloni: attentato rivendicato, attenti a propaganda PutinRoma, 27 mar. (askanews) – L’attentato a Mosca “è stato rivendicato: quando si fa propaganda si può dare la colpa a chi si vuole ma c’è qualcuno che lo ha dichiarato e del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l’Ucraina o l’Occidente e anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista a ‘Fuori dal coro’ in onda questa sera su Rete4, a proposito delle accuse di Vladimir Putin all’Ucraina e all’Occidente.

Mattarella: ripristinare la convivenza pacifica, è vocazione italiana

Mattarella: ripristinare la convivenza pacifica, è vocazione italianaRoma, 27 mar. (askanews) – La coesione tra le nazioni e la convivenza pacifica è una vocazione che l’Italia ha sempre coltivato. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale, in occasione del 101esimo anniversario di fondazione dell’Aeronautica Militare, il generale di squadra Aerea Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, accompagnato da una rappresentanza di appartenenti all’Arma.


L’Areonautica militare, ha detto il capo dello Stato, “contribuisce con grande valore alla difesa dello Stato democratico e alle regole della comunità internazionale, essenziali per il progresso pacifico e per la coesione fra le nazioni che speriamo di ripristinare, questa è una vocazione sempre coltivata come Repubblica italiana”. “Il vostro impegno è ora più stringente a causa della instabilità internazionale provocata dall’aggressione russa all’Ucraina e dalla violenza del conflitto in Medioriente innestato dal crudele attacco terroristico di Hamas con la reazione di Israele a Gaza e le tante vittime civili”, ha ricordato Mattarella.

Nordio: entro maggio la riforma che separerà le carriere dei magistrati

Nordio: entro maggio la riforma che separerà le carriere dei magistratiMilano, 27 mar. (askanews) – “La separazione delle carriere è nel programma di governo” e il testo della riforma “con ragionevole probabilità e certezza sarà presentato nel mese di aprile o al massimo a maggio”. Lo ha assicurato il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nel question time alla Camera. “La separazione delle carriere è consustanziale a una riforma anche più importante che è quella del Csm. Una separazione delle carriere comporta per ovvie ragioni due Csm separati, sulla cui formazione, modo e criterio di elezione ci sarà un dibattito successivo”, ha detto ancora il Guardasigilli.


“Ritentiamo necessaria una rimeditazione” della legge Severino “che non è all’odg ma sicuramente fa parte del nostro interesse” ha quindi detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo al Question time sulla modifica della cosiddetta legge Severino in relazione alle fattispecie di sospensione di amministratori regionali e locali a seguito di sentenze non definitive. “Siamo perfettamente oonsapevoli – ha aggiunto il Guardasigilli – che la criminalità organizzzata è in grado di insinuarsi nel tessuto sociale, a tutti i livelli, con sistemi molto raffinati e apparantemente meno cruenti risspetto a una volta” ma “il governo non cederà di un passo nei confronti della lotta contro la corruzione, la criminalità organizzata e tutte le forme di malagestione della cosa pubblica e anche di spreco”.


“Non possiamo sottacere – ha concluso – che l’attuale disciplina necessita di una rimeditazione che sia finalizzata alla rcerca di un miglior punto di equilibrio tra i valori di pari dignità”.

Santanchè, mozione di sfiducia mercoledì 3 aprile in aula Camera

Santanchè, mozione di sfiducia mercoledì 3 aprile in aula CameraRoma, 27 mar. (askanews) – Mercoledì 3 aprile in aula alla Camera si svolgerà la discussione generale della mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.


“M5s – ha dichiarato Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo pentastellato – è riuscito a far anticipare la mozione di sfiducia nei confronti della ministra Santanchè indagata per frode sui fondi covid che dovevano servire invece ai cittadini in pandemia. È stata anticipata alla settimana prossima mettendola al centro del dibattito parlamentare. Una sfiducia su cui Meloni non ha detto una parola”. Secondo quanto riferisce Santillo, la mozione sarà votata sempre la prossima settimana – presumibilmente giovedì – dopo quella nei confronti del ministro Matteo Salvini, che è in coda alle proposte di legge sui teatri monumento nazionale, al ddl terzo settore, alla pdl contratti di cessione dei prodotti agroalimentari. “Abbiamo dato disponibilità a lavorare mercoledì anche in notturna e anche venerdì”, ha spiegato il vicepresidente dei deputati M5s.

Voto Camera su mozione sfiducia Salvini la prossima settimana

Voto Camera su mozione sfiducia Salvini la prossima settimanaRoma, 27 mar. (askanews) – La mozione di sfiducia nei confronti del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, leader della Lega, è calendarizzata in coda all’ordine del giorno dell’aula della Camera di mercoledì 3 aprile, dopo la pdl sui teatri monumento nazionale, il ddl terzo settore e il provvedimento dei contratti di cessione dei prodotti agroalimentari. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo.


Lunedì scorso si è svolta la discussione generale in aula ma è improbabile che il voto per appello nominale su Salvini si tenga prima di giovedì 4. Allo stato, dovrebbe essere escluso un ulteriore slittamento della mozione: l’accordo tra i gruppi è quello di esaurire tutti i punti all’ordine del giorno entro venerdì 5 aprile.