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Schlein: limiti a Kiev sull’uso delle armi devono restare. Tarquinio su Nato? Non è linea Pd

Schlein: limiti a Kiev sull’uso delle armi devono restare. Tarquinio su Nato? Non è linea PdRoma, 29 mag. (askanews) – Elly Schlein è contraria ad autorizzare l’Ucraina a usare le armi occidentali anche contro il territorio russo. La segretaria Pd lo ha detto a Tagadà su La7. “Ho visto le dichiarazioni di Macron… Non dimentichiamo che qualche settimana fa addirittura è arrivato a dire che bisognerebbe inviare truppe in Ucraina. Noi non siamo d’accordo, siamo per evitare escalation con un ingresso diretto dell’Ue in guerra con la Russia”.


“La vera questione – secondo Schlein – è un’altra: come sosteniamo la conferenza di pace che si svolgerà a giugno in Svizzera, come riusciamo ad evitare un’escalation militare. La nostra posizione è sempre stata lineare: sostenere l’Ucraina, paese ingiustamente invaso dalla Russia di Putin, ma al contempo un ruolo diplomatico e politico dell’Ue per costruire un percorso che faccia cessare quel conflitto, che possa isolare veramente la Russia di Putin”. “Non siamo i primi ad avere una tradizione importante di candidature indipendenti. Tarquinio ha espresso la sua opinione, la linea di politica estera del Pd è quella che ho appena rappresentato”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, che parlando a ‘Tagadà’ su La 7 ha ribadito la linea del partito: “Sostenere l’Ucraina, Paese ingiustamente invaso dalla Russia di Putin, ma al contempo un ruolo diplomatico e politico dell’Ue per costruire un percorso che faccia cessare quel conflitto, che possa isolare veramente la Russia di Putin”.

Giustizia, Meloni: riforma epocale, non temiamo forze conservazione

Giustizia, Meloni: riforma epocale, non temiamo forze conservazioneRoma, 29 mag. (askanews) – “Oggi il Governo italiano ha rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma di centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. In molti hanno detto e scritto in questi mesi che non avremmo mai avuto il coraggio di presentare questa riforma, attesa da decenni: evidentemente ancora non conoscono la nostra determinazione. Quando è giusto fare qualcosa nell’interesse dell’Italia e degli italiani noi semplicemente la facciamo. Ma certo varare questa riforma, dopo 30 anni che se ne parla, è un risultato epocale”. Lo afferma in un videomessaggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“E’ una riforma giusta, necessaria, storica – aggiunge -. E si aggiunge alle altre riforme che questo governo ha già varato, come la riforma del fisco e la riforma istituzionale. Continueremo così, perché in questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi. Ma non abbiamo paura, siamo qui per fare quello che va fatto e alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a giudicarci”.

Giustizia, Meloni: riforma giusta, necessaria e storica

Giustizia, Meloni: riforma giusta, necessaria e storicaRoma, 29 mag. (askanews) – “Rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma del centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione del ddl che contiene, tra l’altro, la separazione delle carriere di giudici e pm.

Riforma Giustizia, Nordio: magistratura resta indipendente. Anm accetti volontà popolare

Riforma Giustizia, Nordio: magistratura resta indipendente. Anm accetti volontà popolareRoma, 29 mag. (askanews) – “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente”, lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, che ha letto in conferenza stampa, il primo passaggio della riforma approvata oggi in Cdm. “Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi – ha spiegato – gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante”.


In merito al nuovo Consiglio superiore della magistratura il ministro ha spiegato: “Questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste” che non hanno portato a “rimedi a quelli della degenerazione correntizia”. E con il varo della separazione delle carriere si vuole anche “interrompere questo legame” che “ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio”. Il ministro Nordio ha spiegato il quadro della nuova Alta corte. “La questione cosiddetta disciplinare che agisce nell’ambito del Csm, che quindi cumula in un modo abbastanza anomalo varie funzione amministrative, è stata staccata attraverso la composizione di un’Alta corte composta da 15 giudici. Anche in quest’Alta Corte vi è una prevalenza di elementi togati, ma il sorteggio avviene in un canestro di persone estremamente qualificate. Sono magistrati che hanno almeno 20 anni di esperienza e che stanno svolgendo funzioni di legittimità. La cosiddetta cultura della giurisdizione rimane ovviamente inalterata perché la magistratura è unica”. Nordio è anche intervenuto in relazione ai rilievi dell’Associazione nazionale magistrati rispetto al varo della riforma sulla separazione delle carriere e del nuovo Csm: “Le critiche sono il sale della democrazia”, ha detto il guardasigilli ricordando, sempre nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm, la sua partecipazione al congresso Anm di Palermo. “Accettiamo contributi e suggerimenti” – ha continuato Nordio – ma “anche loro (l’Anm) devono accettare che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. Se ci viene dato il mandato di separare le carriere, noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo secondo quello che è scritto nella Costituzione”.


“Ho finito di rendere omaggio in questo modo alla memoria di due grandi personaggi. Uno era il collega Falcone che era favorevole alla separazione delle carriera e alla memoria di Giuliano Vassalli, eroe della Resistenza, che aveva voluto il codice accusatorio al quale ci siamo ispirati con questa riforma costituzionale”, ha detto sottolineato Nordio, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm.

Giustizia, Tajani: riforma esalta il ruolo del magistrato

Giustizia, Tajani: riforma esalta il ruolo del magistratoRoma, 29 mag. (askanews) – “Grazie a un grande lavoro di squadra il governo ha approvato la riforma della giustizia, ora toccherà al Parlamento naturalmente dire l’ultima parola, però si corona il sogno di Silvio Berlusconi” che “era un sogno per i cittadini italiani e non per la persona”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un video pubblicato sui social.


“Finalmente, grazie all’iniziativa del governo – prosegue Tajani -, ci sarà un processo giusto dove l’accusa e la difesa avranno gli stessi poteri e sarà innalzato il ruolo del giudice che sarà veramente al di sopra delle parti e potrà decidere se ha ragione l’accusa o ha ragione la difesa. Quindi nessuna scelta contro i magistrati, anzi – sottolinea Tajani – è una riforma che esalta il ruolo del magistrato e poi va nella direzione di evitare una politicizzazione dei magistrati”. “Credo – conclude il segretario nazionale di Forza Italia – che questo sia un messaggio che va nella direzione dell’interesse di tutti i nostri cittadini”.

Separazione carriere dei magistrati, Nordio riunisce la maggioranza a Chigi

Separazione carriere dei magistrati, Nordio riunisce la maggioranza a ChigiRoma, 29 mag. (askanews) – Riunione questa mattina a Palazzo Chigi in vista della presentazione della riforma della giustizia oggi in Cdm. Secondo quanto si apprende, il ministro guardasigilli Carlo Nordio ha fatto un punto insieme con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Andrea Del Mastro e i presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Sul testo si lavora fino all’ultimo per i ritocchi definitivi. La seduta del Consiglio, fissata per le 13, ancora non è iniziata e secondo fonti di governo potrebbe slittare di un paio d’ore.

Separazione carriere,Nordio riunisce maggioranza a Palazzo Chigi

Separazione carriere,Nordio riunisce maggioranza a Palazzo ChigiRoma, 29 mag. (askanews) – Riunione questa mattina a Palazzo Chigi in vista della presentazione della riforma della giustizia oggi in Cdm. Secondo quanto si apprende, il ministro guardasigilli Carlo Nordio ha fatto un punto insieme con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Andrea Del Mastro e i presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Sul testo si lavora fino all’ultimo per i ritocchi definitivi. La seduta del Consiglio, fissata per le 13, ancora non è iniziata e secondo fonti di governo potrebbe slittare di un paio d’ore.

Salvini: Macron e Scholz spalancano le porte a una guerra planetaria

Salvini: Macron e Scholz spalancano le porte a una guerra planetariaMilano, 29 mag. (askanews) – “L’Italia ripudia la guerra, questo dice la nostra Costituzione. Lo tengano ben presente Macron e Scholz, Francia e Germania che anche in queste ore, come troppo spesso accade, pretendono di decidere a nome di tutti gli europei cosa fare e non fare, anche a proposito della guerra. Quando dicono che le armi che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi possono essere usate per bombardare e uccidere in Russia, dicono qualcosa di folle e spalancano le porte alla tragedia di una guerra planetaria. La Lega e il governo italiano dicono no a qualsiasi ipotesi di guerra”. Lo afferma il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini, in una dichiarazione.

Autonomia,Pd chiede stop immediato Camera a ddl: è incostituzionale

Autonomia,Pd chiede stop immediato Camera a ddl: è incostituzionaleRoma, 29 mag. (askanews) – Il Pd ha chiesto “l’immediato stop” dell’esame della Camera del ddl del Governo Calderoli per l’Autonomia differenziata fra le regioni perchè “è incostituzionale e non garantisce equilibrio bilancio dello Stato”, ai sensi dell’articolo 81, alla luce dei pareri acquisiti dagli uffici di Montecitorio.


“Il ddl autonomia è incostituzionale perché viola l’articolo 81 della Costituzione che assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio dello Stato”, si legge il parere negativo della commissione Bilancio della Camera presentato dal gruppo parlamentare del Pd alla vigilia della discussione in aula del provvedimento governativo promosso dal ministro Calderoli. “Il Mef ha chiaramente detto che non è in grado di quantificare gli impatti economici dell’autonomia differenziata – sottolineano i democratici – e questo sarebbe sufficiente a interrompere immediatamente l’esame del provvedimento. Ma i partiti di maggioranza non si fidano più di loro stessi e vanno avanti a colpi di strappi e forzature regolamentari che impediscono al parlamento di modificare un provvedimento che stravolge l’assetto delle istituzioni democratiche senza tener conto dell’incremento e delle duplicazioni dei costi che non vengono né quantificati né coperti”.


Il parere firmato dai componenti democratici della V commissione di Montecitorio – Ubaldo Pagano, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Claudio Mancini e Silvia Roggiani – stigmatizza in particolare: la confusione e l’incertezza sulla determinazione dei Lep e sulle modalità e tempistiche di trasferimento delle funzioni alle regioni; l’incapacità del governo di quantificare i profili finanziari e di coordinamento della finanza pubblica; il mancato coinvolgimento del parlamento nella valutazione dei decreti attuativi; l’aderenza del percorso di autonomia differenziata con gli obiettivi del Pnrr che considera, quali milestone da conseguire a partire dal 2026, l’attuazione del federalismo fiscale regionale e provinciale; la partecipazione delle regioni alla politica fiscale nazionale e alle riforme conseguenti al processo di modifica del quadro della governance economica avviato dalle istituzioni dell’Unione europea; il meccanismo di aggiornamento della compartecipazione al finanziamento delle funzioni devolute; le modalità di ripartizione e attribuzione di personale, strutture e risorse finanziarie, a partire dalla scuola, con il concreto rischio di determinare diseconomie di scala e di scopo, e duplicazioni di costo. Per tutte queste ragioni, il Gruppo del partito democratico della Camera esprime parere negativo al provvedimento del governo e chiede la soppressione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, degli articoli dal primo all’ultimo del testo.

Meloni, De Luca: appunto Berlusconi è sua sintesi appropriata

Meloni, De Luca: appunto Berlusconi è sua sintesi appropriataNapoli, 29 mag. (askanews) – “Avrò il piacere di ripubblicare quell’appunto di Silvio Berlusconi dedicato all’onorevole Meloni, che mi pare una sintesi appropriata”. A dirlo è il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, il giorno dopo l’episodio che lo ha visto protagonista insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri a Caivano.


“Io dedicherò i miei pensieri più approfonditi all’onorevole Meloni. – continua – Venerdì prossimo sapete che ho un incontro televisivo, quindi faremo tutti gli approfondimenti, partendo dall’oltraggio vero che non è stato colto dall’opinione pubblica in Italia, che è l’oltraggio commesso dalla Meloni contro 550 sindaci il 16 febbraio a Roma, che sono stati intimiditi, controllati all’uscita dell’autostrada a Roma, sui pullman che erano diretti a piazza Santi Apostoli, spintonati, bloccati a via del Corso, offesi, oltraggiati dalla Meloni con un comunicato ufficiale”. “L’unico insulto che c’è stato nella vita politica di questo Paese è quel comunicato della Meloni che offendeva 550 sindaci che erano a Roma per protestare contro il blocco delle risorse e che combattevano per aprire i cantieri e creare lavoro. – evidenzia il governatore – ma l’opinione pubblica nel nostro Paese è interessata più del cabaret, delle parole, dei fuorionda, delle scemenze che delle questioni sostanziali. Il problema sostanziale è che allora è cominciata una deriva democratica nel nostro Paese”.


“Non si è mai visto un governo che oltraggia 550 sindaci, che chiude le porte dei Ministeri, che se ne scappa e si rifiuta di ricevere anche una delegazione. Quello è l’insulto vero di cui non ha parlato nessuno e di cui io parlerò fra qualche giorno, ricostruendo tutte le vicende, se non altro per far maturare una coscienza democratica e per svegliare un Paese che mi sembra un po’ narcotizzato, che non ha capito ancora bene la deriva verso cui si avvia l’Italia, proprio dal punto di vista della vita civile, democratica, del rispetto delle regole” conclude De Luca.