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Giustizia, Pd: ddl Nordio duro colpo a indipendenza magistratura

Giustizia, Pd: ddl Nordio duro colpo a indipendenza magistraturaRoma, 29 mag. (askanews) – “Il disegno di legge costituzionale sulla riforma delle carriere è un duro colpo all’autonomia e all’indipendenza della magistratura”. Lo affermano la responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani e i capigruppo nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato – Federico Gianassi e Alfredo Bazoli – e dell’Antimafia Walter Verini.


“Dopo il premierato e l’autonomia differenziata, il ddl Nordio è il prezzo che la Meloni paga a Forza Italia per la tenuta del governo. Siamo all’ennesimo baratto: la Costituzione viene sfregiata e sacrificata per un patto di potere. Il ddl Nordio non risolve i problemi della giustizia, anzi li aggrava perché indebolisce la magistratura compromettendone autonomia e indipendenza”. “La separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti – sottolineano i parlamentari Pd – non è necessaria, poiché la separazione delle funzioni esiste già. La separazione delle carriere rischia invece di trasformare i pm in una sorta di super poliziotti o, al contrario, li rende subordinati al potere esecutivo. Quanto all’Alta Corte, così come formulata, rischia di essere un pasticcio”.


“Il testo – continuano – presenta infatti molte contraddizioni e scelte non condivisibili. In particolare siamo contrari al sorteggio per i due Csm e per l’Alta corte, che sminuiscono la professionalità dei magistrati riducendo il loro ruolo a una questione di fortuna piuttosto che di merito. Più che in presenza di una riforma della giustizia assistiamo ad un intervento che insieme agli altri su autonomia differenziata e premierato, conduce allo smantellamento del sistema istituzionale repubblicano che affonda le radici nella nostra Costituzione ed è sempre stato basato su separazione e equilibrio dei poteri. Il tutto con l’ennesima trovata elettorale e propagandistica”.

Come cambierà la Costituzione con la riforma “epocale” della giustizia varata dal governo

Come cambierà la Costituzione con la riforma “epocale” della giustizia varata dal governoRoma, 29 mag. (askanews) – Sette modifiche di articoli della Costituzione, con completa riscrittura del 104 e del 105, riguardanti il Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno delle toghe. Il disegno di legge costituzionale varato oggi dal Consiglio dei ministri e presentato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dal guardasigilli Carlo Nordio in conferenza stampa riguarda le “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”. Sono 5 pagine che si propongono come riforma “epocale” del sistema giudiziario.


La questione più discussa in queste ultime settimane riguarda certamente la separazione delle carriere, tra giudici e pubblici ministeri. Il problema è risolto in poche righe nella “Bozza”. Le modifiche riguardano l’articolo 102 dell Costituzione, al primo comma, quando dopo le parole “ordinamento giudiziario” – si spiega – “sono aggiunte le seguenti: ‘le quali disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti’”. Con la completa riscrittura dell’articolo 104 Costituzione si cerca in qualche modo di far digerire il colpo al mondo delle toghe. “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere ed è composta dai magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente – si chiarisce – Il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente sono presieduti dal Presidente della Repubblica. Ne fanno parte di diritto, rispettivamente, il primo Presidente e il Procuratore generale della Corte di cassazione. Gli altri componenti sono estratti a sorte, per un terzo, da un elenco di professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati dopo quindici anni di esercizio, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione, e, per due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e i magistrati requirenti, nel numero e secondo le procedure previsti dalla legge”. E “ciascun Consiglio elegge il proprio vicepresidente fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. I membri designati mediante sorteggio durano in carica quattro anni e non possono partecipare alla procedura di sorteggio successiva. Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale”.


L’altro articolo della Costituzione che verrà cambiato sarà il numero 105. Verrà sostituito dal seguente – si aggiunge – “Spettano a ciascun Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni, i trasferimenti, le valutazioni di professionalità e i conferimenti di funzioni nei riguardi dei magistrati. La giurisdizione disciplinare nei riguardi dei magistrati ordinari, giudicanti e requirenti, è attribuita all’Alta Corte disciplinare”. E poi “l’Alta Corte è composta da quindici giudici, tre dei quali nominati dal Presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni di esercizio e tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso dei medesimi requisiti che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione nonché da sei magistrati giudicanti e tre requirenti estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie, con almeno venti anni di esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità. L’Alta Corte elegge il presidente tra i giudici nominati dal Presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. I giudici dell’Alta Corte durano in carica quattro anni. L’incarico non può essere rinnovato”.


Quindi “l’ufficio di giudice dell’Alta Corte è incompatibile con quello di membro del Parlamento, del Parlamento europeo, di un consiglio regionale o del Governo, con l’esercizio della professione di avvocato e con ogni altra carica e ufficio indicati dalla legge. Contro le sentenze emesse dall’Alta Corte in prima istanza è ammessa impugnazione, anche per motivi di merito, soltanto dinanzi alla stessa Alta Corte, che giudica senza la partecipazione dei componenti che hanno concorso a pronunciare la decisione impugnata. La legge determina gli illeciti disciplinari e le relative sanzioni, indica la composizione dei collegi, stabilisce le forme del procedimento disciplinare e le norme necessarie per il funzionamento dell’Alta Corte, e assicura che i magistrati giudicanti o requirenti siano rappresentati nel collegio”.

Schlein: limiti a Kiev sull’uso delle armi devono restare. Tarquinio su Nato? Non è linea Pd

Schlein: limiti a Kiev sull’uso delle armi devono restare. Tarquinio su Nato? Non è linea PdRoma, 29 mag. (askanews) – Elly Schlein è contraria ad autorizzare l’Ucraina a usare le armi occidentali anche contro il territorio russo. La segretaria Pd lo ha detto a Tagadà su La7. “Ho visto le dichiarazioni di Macron… Non dimentichiamo che qualche settimana fa addirittura è arrivato a dire che bisognerebbe inviare truppe in Ucraina. Noi non siamo d’accordo, siamo per evitare escalation con un ingresso diretto dell’Ue in guerra con la Russia”.


“La vera questione – secondo Schlein – è un’altra: come sosteniamo la conferenza di pace che si svolgerà a giugno in Svizzera, come riusciamo ad evitare un’escalation militare. La nostra posizione è sempre stata lineare: sostenere l’Ucraina, paese ingiustamente invaso dalla Russia di Putin, ma al contempo un ruolo diplomatico e politico dell’Ue per costruire un percorso che faccia cessare quel conflitto, che possa isolare veramente la Russia di Putin”. “Non siamo i primi ad avere una tradizione importante di candidature indipendenti. Tarquinio ha espresso la sua opinione, la linea di politica estera del Pd è quella che ho appena rappresentato”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, che parlando a ‘Tagadà’ su La 7 ha ribadito la linea del partito: “Sostenere l’Ucraina, Paese ingiustamente invaso dalla Russia di Putin, ma al contempo un ruolo diplomatico e politico dell’Ue per costruire un percorso che faccia cessare quel conflitto, che possa isolare veramente la Russia di Putin”.

Giustizia, Meloni: riforma epocale, non temiamo forze conservazione

Giustizia, Meloni: riforma epocale, non temiamo forze conservazioneRoma, 29 mag. (askanews) – “Oggi il Governo italiano ha rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma di centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. In molti hanno detto e scritto in questi mesi che non avremmo mai avuto il coraggio di presentare questa riforma, attesa da decenni: evidentemente ancora non conoscono la nostra determinazione. Quando è giusto fare qualcosa nell’interesse dell’Italia e degli italiani noi semplicemente la facciamo. Ma certo varare questa riforma, dopo 30 anni che se ne parla, è un risultato epocale”. Lo afferma in un videomessaggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“E’ una riforma giusta, necessaria, storica – aggiunge -. E si aggiunge alle altre riforme che questo governo ha già varato, come la riforma del fisco e la riforma istituzionale. Continueremo così, perché in questa Nazione le cose che non funzionano bene vanno cambiate. E più cercheremo di cambiarle più le forze della conservazione si muoveranno contro di noi. Ma non abbiamo paura, siamo qui per fare quello che va fatto e alla fine di questo lavoro saranno i cittadini a giudicarci”.

Giustizia, Meloni: riforma giusta, necessaria e storica

Giustizia, Meloni: riforma giusta, necessaria e storicaRoma, 29 mag. (askanews) – “Rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma del centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione del ddl che contiene, tra l’altro, la separazione delle carriere di giudici e pm.

Riforma Giustizia, Nordio: magistratura resta indipendente. Anm accetti volontà popolare

Riforma Giustizia, Nordio: magistratura resta indipendente. Anm accetti volontà popolareRoma, 29 mag. (askanews) – “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente”, lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, che ha letto in conferenza stampa, il primo passaggio della riforma approvata oggi in Cdm. “Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi – ha spiegato – gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante”.


In merito al nuovo Consiglio superiore della magistratura il ministro ha spiegato: “Questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste” che non hanno portato a “rimedi a quelli della degenerazione correntizia”. E con il varo della separazione delle carriere si vuole anche “interrompere questo legame” che “ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio”. Il ministro Nordio ha spiegato il quadro della nuova Alta corte. “La questione cosiddetta disciplinare che agisce nell’ambito del Csm, che quindi cumula in un modo abbastanza anomalo varie funzione amministrative, è stata staccata attraverso la composizione di un’Alta corte composta da 15 giudici. Anche in quest’Alta Corte vi è una prevalenza di elementi togati, ma il sorteggio avviene in un canestro di persone estremamente qualificate. Sono magistrati che hanno almeno 20 anni di esperienza e che stanno svolgendo funzioni di legittimità. La cosiddetta cultura della giurisdizione rimane ovviamente inalterata perché la magistratura è unica”. Nordio è anche intervenuto in relazione ai rilievi dell’Associazione nazionale magistrati rispetto al varo della riforma sulla separazione delle carriere e del nuovo Csm: “Le critiche sono il sale della democrazia”, ha detto il guardasigilli ricordando, sempre nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm, la sua partecipazione al congresso Anm di Palermo. “Accettiamo contributi e suggerimenti” – ha continuato Nordio – ma “anche loro (l’Anm) devono accettare che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. Se ci viene dato il mandato di separare le carriere, noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo secondo quello che è scritto nella Costituzione”.


“Ho finito di rendere omaggio in questo modo alla memoria di due grandi personaggi. Uno era il collega Falcone che era favorevole alla separazione delle carriera e alla memoria di Giuliano Vassalli, eroe della Resistenza, che aveva voluto il codice accusatorio al quale ci siamo ispirati con questa riforma costituzionale”, ha detto sottolineato Nordio, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm.

Giustizia, Tajani: riforma esalta il ruolo del magistrato

Giustizia, Tajani: riforma esalta il ruolo del magistratoRoma, 29 mag. (askanews) – “Grazie a un grande lavoro di squadra il governo ha approvato la riforma della giustizia, ora toccherà al Parlamento naturalmente dire l’ultima parola, però si corona il sogno di Silvio Berlusconi” che “era un sogno per i cittadini italiani e non per la persona”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un video pubblicato sui social.


“Finalmente, grazie all’iniziativa del governo – prosegue Tajani -, ci sarà un processo giusto dove l’accusa e la difesa avranno gli stessi poteri e sarà innalzato il ruolo del giudice che sarà veramente al di sopra delle parti e potrà decidere se ha ragione l’accusa o ha ragione la difesa. Quindi nessuna scelta contro i magistrati, anzi – sottolinea Tajani – è una riforma che esalta il ruolo del magistrato e poi va nella direzione di evitare una politicizzazione dei magistrati”. “Credo – conclude il segretario nazionale di Forza Italia – che questo sia un messaggio che va nella direzione dell’interesse di tutti i nostri cittadini”.

Separazione carriere dei magistrati, Nordio riunisce la maggioranza a Chigi

Separazione carriere dei magistrati, Nordio riunisce la maggioranza a ChigiRoma, 29 mag. (askanews) – Riunione questa mattina a Palazzo Chigi in vista della presentazione della riforma della giustizia oggi in Cdm. Secondo quanto si apprende, il ministro guardasigilli Carlo Nordio ha fatto un punto insieme con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Andrea Del Mastro e i presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Sul testo si lavora fino all’ultimo per i ritocchi definitivi. La seduta del Consiglio, fissata per le 13, ancora non è iniziata e secondo fonti di governo potrebbe slittare di un paio d’ore.

Separazione carriere,Nordio riunisce maggioranza a Palazzo Chigi

Separazione carriere,Nordio riunisce maggioranza a Palazzo ChigiRoma, 29 mag. (askanews) – Riunione questa mattina a Palazzo Chigi in vista della presentazione della riforma della giustizia oggi in Cdm. Secondo quanto si apprende, il ministro guardasigilli Carlo Nordio ha fatto un punto insieme con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Andrea Del Mastro e i presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Sul testo si lavora fino all’ultimo per i ritocchi definitivi. La seduta del Consiglio, fissata per le 13, ancora non è iniziata e secondo fonti di governo potrebbe slittare di un paio d’ore.

Salvini: Macron e Scholz spalancano le porte a una guerra planetaria

Salvini: Macron e Scholz spalancano le porte a una guerra planetariaMilano, 29 mag. (askanews) – “L’Italia ripudia la guerra, questo dice la nostra Costituzione. Lo tengano ben presente Macron e Scholz, Francia e Germania che anche in queste ore, come troppo spesso accade, pretendono di decidere a nome di tutti gli europei cosa fare e non fare, anche a proposito della guerra. Quando dicono che le armi che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi possono essere usate per bombardare e uccidere in Russia, dicono qualcosa di folle e spalancano le porte alla tragedia di una guerra planetaria. La Lega e il governo italiano dicono no a qualsiasi ipotesi di guerra”. Lo afferma il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini, in una dichiarazione.