AVS denuncia: Comune di Latina su carte identità diventa LittoriaRoma, 27 mag. (askanews) – “Abbiamo appreso da abitati del Comune di Latina che nelle carte di identità di chi è nato prima del 1945, con la nuova amministrazione di estrema destra, il luogo di nascita si chiama Littoria. Vorrebbero far tornare in auge, dunque, il nome fascista di Latina, abrogato nel ’45. I revisionisti della storia, cioè coloro per i quali la Resistenza e la Costituzione sono episodi da cancellare, hanno in testa di cambiare il nome alla città? Sarebbe uno scandalo e lo impediremo”. Lo rende noto Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella Commissione Affari costituzionali della Camera, il quale spiega “oltre al disgustoso riferimento fascista, la trovata dei nostalgici amministratori locali sta comportando diversi problemi pratici ai cittadini che, ad esempio, non possono accedere al sistema Spid visto che il loro luogo di nascita è inesiste. O per meglio dire esiste solo nella mente perversa di qualcuno. Chiediamo al ministro Piantedosi di attivarsi immediatamente per ripristinare la legalità”, ha aggiunto Zaratti.
Autonomia, il Servizio del bilancio dello Stato: valutare l’impatto finanziarioRoma, 27 mag. (askanews) – Nel ddl autonomia differenziata ci sono “disposizioni di carattere generale” che si applicano “a prescindere dalle funzioni trasferite” alle Regioni che ne faranno richiesta. Disposizioni “che impongono comunque quanto meno una valutazione preliminare dell’impatto finanziario del trasferimento” visto che il provvedimento prevede “prima dell’avvio del negoziato ‘la valutazione da parte dei Ministri competenti per materia e del Ministro dell’economia e delle finanze, anche ai fini dell’individuazione delle risorse finanziarie necessarie” e stabilisce che “ai fini dell’avvio del negoziato il Presidente del consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari regionali e le autonomie tiene conto del quadro finanziario della Regione”. È quanto si legge nel dossier del Servizio di bilancio dello Stato sul ddl Calderoli.
Nella sua risposta il governo spiega che l’impatto finanziario si potrà valutare solo dopo l’approvazione dei trasferimenti di funzioni eventualmente richieste dalle Regioni: “La valutazione finanziaria – scrive il Mef – non può prescindere dalla richiesta di attribuzione delle funzioni, da parte della regione richiedente, atto che, in aderenza al dettato costituzionale, è di esclusiva iniziativa regionale. Pertanto, solo successivamente alla deliberazione di tale atto si possono valutare gli impatti finanziari”. “Gli impatti finanziari dell’autonomia differenziata non sono prevedibili, lo dice chiaramente il Mef rispondendo alle osservazioni del Servizio bilancio dello Stato della Camera dei deputati”. Così il capogruppo democratico nella commissione bilancio di Montecitorio, Ubaldo Pagano, commenta il documento di 24 pagine in cui il Mef risponde ai quesii posti dal Dossier del Servizio bilancio della Camera e dal gruppo parlamentare del Pd. Ill ddl autonomia differenziata è domani all’ordine del giorno dell’aula della Camera. “Da via XX settembre abbiamo la conferma che il governo sta navigando a vista e sta imponendo al paese una riforma di cui non ha alcuna contezza degli effetti e degli impatti finanziari”.
Nel testo delle risposte del Mef – prosegue Pagano – è espressamente riportato che: “solo successivamente alle richieste di attribuzioni delle regioni si potranno valutare gli impatti finanziari dell’autonomia” e che “qualora dalla determinazione dei Lep derivino maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo dopo aver stanziato le risorse”. Nulla viene detto invece sulle materie che non rientrano nel perimetro dei Lep e questo potrebbe significare un ulteriore passaggio al buio senza valutazione degli effetti finanziari. Siamo al ‘paradosso del comma 22’: un corto circuito – conclude Pagano – che conferma che il governo non ha contezza degli effetti profondi che questo provvedimento avrà su importanti strumenti di politica economica”.
Autonomia, servizio bilancio Stato: valutare impatto finanziarioRoma, 27 mag. (askanews) – Nel ddl autonomia differenziata ci sono “disposizioni di carattere generale” che si applicano “a prescindere dalle funzioni trasferite” alle Regioni che ne faranno richiesta. Disposizioni “che impongono comunque quanto meno una valutazione preliminare dell’impatto finanziario del trasferimento” visto che il provvedimento prevede “prima dell’avvio del negoziato ‘la valutazione da parte dei Ministri competenti per materia e del Ministro dell’economia e delle finanze, anche ai fini dell’individuazione delle risorse finanziarie necessarie’” e stabilisce che “ai fini dell’avvio del negoziato il Presidente del consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari regionali e le autonomie tiene conto del quadro finanziario della Regione”. È quanto si legge nel dossier del Servizio di bilancio dello Stato sul ddl Calderoli.
Nella sua risposta il governo spiega che l’impatto finanziario si potrà valutare solo dopo l’approvazione dei trasferimenti di funzioni eventualmente richieste dalle Regioni: “La valutazione finanziaria – scrive il Mef – non può prescindere dalla richiesta di attribuzione delle funzioni, da parte della regione richiedente, atto che, in aderenza al dettato costituzionale, è di esclusiva iniziativa regionale. Pertanto, solo successivamente alla deliberazione di tale atto si possono valutare gli impatti finanziari”.
Il Mit: il decreto Autovelox sarà martedì in Gazzetta UfficialeRoma, 27 mag. (askanews) – Sarà pubblicato domani in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale Infrastrutture/Interno che disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox. Lo comunica il Mit in una nota, aggiungendo che “il provvedimento, fortemente voluto dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni”.
I tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere utilizzati, precisa il ministero, dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e segnalati almeno 1 Km prima fuori dei centri abitati. Inoltre viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione. Non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 Km, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori). Infine il decreto precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.
L’ultima mossa di Fdi in favore dei balneariRoma, 27 mag. (askanews) – A seguito dell’ultima sentenza della VII sezione del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha inviato una lettera al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiedendo di sollevare presso la Corte costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del massimo organo della giustizia amministrativa.
“Guardiamo con preoccupazione all’ultima pronuncia del Consiglio di Stato, laddove in più punti essa sembra travalicare i poteri della giustizia amministrativa finendo con l’invadere la sfera legislativa propria del Parlamento”, dichiara in una nota Foti. “In questa ultima pronuncia – prosegue – il Consiglio di Stato torna a ribadire la propria competenza non solo in ordine all’obbligo di disapplicare le disposizioni nazionali contrarie ma chiarisce altresì che, secondo l’interpretazione sostenuta, tale disapplicazione debba avvenire ‘senza che ciò possa essere condizionato o impedito da interventi del legislatore’. Un assunto che riteniamo infondato e che contraddice lo spirito stesso della legislazione di derivazione comunitaria, che prevede che una Direttiva (in questo caso la Bolkestein) venga recepita con specifiche norme di legge”. “Riteniamo pertanto ineludibile che sia la Corte costituzionale a pronunciarsi circa il corretto esercizio della potestà giurisdizionale. Lo facciamo – conclude Foti- a difesa di un organo eletto direttamente dal popolo che deve mantenere il diritto di poter esercitare le proprie prerogative, con lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione”.
Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare la follia di NetanyahuRoma, 27 mag. (askanews) – “Sono molto colpita da quello che è accaduto anche questa notte io lo dico con nettezza: da ottobre noi chiediamo un cessate il fuoco immediato a Gaza e di fermare la follia di Netanyahu con questo attacco a Rafah”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.
“L’Unione Europea si deve muovere con una voce sola e forte per fermare questa follia perché, come abbiamo detto dall’inizio, si sta traducendo in un’ecatombe, dopo già l’inaccettabile numero di morti civili, più di 35 mila. La popolazione palestinese per il 40% è fatta di minori, di ragazze e di ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare e che non possono essere puniti collettivamente per il brutale attentato terroristico del 7 ottobre”, ha aggiunto. “In questo momento serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas e per fermare questo massacro di civili che non è accettabile ed è gravissimo che Netanyahu prosegua nonostante la Corte Internazionale di Giustizia si sia espressa per fermare questo attacco a Rafah. Non c’è nessun paese al mondo che si possa permettere di calpestare i principi del diritto internazionale”, ha sottolineato.
Premierato, Schlein: leggerezza Meloni è allucinanteRoma, 27 mag. (askanews) – Giorgia Meloni “nel giro di 24 ore è passata da ‘o la va o la spacca’ al ‘chissenefrega dell’esito’. E’ allucinante la leggerezza con cui questa presidente del Consiglio scambia la Carta Costituzionale, che ci deve tenere insieme tutti, con il suo destino personale”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.
“Anche per questo noi ci batteremo contro questa riforma che indebolisce il parlamento, indebolisce la figura del Presidente della Repubblica e quindi indebolisce la democrazia, perché se tu sei chiamato solo una volta ogni cinque anni a essere libero di acclamare un capo quello che accade è che il resto dei cinque anni quel capo decide da solo: questo non è più democrazia per i cittadini, è meno democrazia”, ha aggiunto.
Rafah, Schlein: la Ue deve muoversi per fermare follia NetanyahuRoma, 27 mag. (askanews) – “Sono molto colpita da quello che è accaduto anche questa notte io lo dico con nettezza: da ottobre noi chiediamo un cessate il fuoco immediato a Gaza e di fermare la follia di Netanyahu con questo attacco a Rafah”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento elettorale in Calabria.
“L’Unione Europea si deve muovere con una voce sola e forte per fermare questa follia perché, come abbiamo detto dall’inizio, si sta traducendo in un’ecatombe, dopo già l’inaccettabile numero di morti civili, più di 35 mila. La popolazione palestinese per il 40% è fatta di minori, di ragazze e di ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare e che non possono essere puniti collettivamente per il brutale attentato terroristico del 7 ottobre”, ha aggiunto. “In questo momento serve un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas e per fermare questo massacro di civili che non è accettabile ed è gravissimo che Netanyahu prosegua nonostante la Corte Internazionale di Giustizia si sia espressa per fermare questo attacco a Rafah. Non c’è nessun paese al mondo che si possa permettere di calpestare i principi del diritto internazionale”, ha sottolineato.
Salvini attacca il segretario generale della Nato StoltenbergNapoli, 27 mag. (askanews) – “Stamattina mi dicono che il segretario generale della Nato, Stoltenberg, a Sofia, continua a ribadire che le armi italiane e le armi europee dovrebbero colpire e uccidere in Russia. Questo signore è pericoloso, perché parlare di terza guerra mondiale, di armi occidentali, europee e italiane che vadano a colpire e uccidere nel cuore della Russia mi sembra molto molto pericoloso, avventato. Quindi che chi può lo fermi”. A dirlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parlando a Napoli a margine del sopralluogo tecnico in occasione della conclusione lavori seconda Stazione Marittima nell’area del molo Beverello.
Europee, Meloni: maggiori poteri a Ue suicidio, noi per cambio passoRoma, 27 mag. (askanews) – “Penso che l’Europa debba cambiare nelle proprie priorità. La sfida è che l’Europa si occupi di meno cose: ha pensato di dover normare le cose più minime della vita dei cittadini, con quello che si è rivelato un attacco alle libertà dei cittadini, quando non sapeva occuparsi delle grandi cose. Io voglio più sussidiarietà: l’Europa fa meno cose e le fa meglio. Sarebbe un cambio di passo di cui l’Europa si gioverebbe”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Giù la maschera’ su Radio1 Rai.
“Penso che l’Italia sia tornata centrale e dovremmo esserne contenti – ha aggiunto -. Oggi tutti capiscono che siamo quelli che possono fare la differenza, lavoriamo per cambio di passo. Con von der Leyen ho avuto una colaborazione istituzionale, perchè è presidente della Commissione, ho portato a casa i risultati pur stando all’opposizione. Con serietà, credibilità e proposte concrete le cose cambiano”. Poi “bisogna intendersi su cosa si intende essere a favore o contro l’Europa” perchè dare più poteri all’Europa sarebbe “un suicidio” perchè “l’Europa si è occupata di tutto e si è occupata male di tutto”.