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Violenza donne, Salvini: incidono aggressori stranieri

Violenza donne, Salvini: incidono aggressori stranieriRoma, 25 nov. (askanews) – “Difendere le ragazze significa anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani”. Lo scrive su facebbok il leader della Lega Matteo Salvini in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.


Salvini elenca tutti i casi di violenza più recenti: “Saman Abbas, 18 anni, uccisa dai genitori e dallo zio, cittadini del Pakistan. Renée Amato, 19 anni, uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato. Michelle Causo, 17 anni, uccisa da un ragazzo di origini cingalesi che lasciò il corpo in un carrello della spesa. Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta con 75 fendenti. Melina Marino, 48 anni, uccisa da ergastolano in regime di semilibertà. Pamela Mastropietro, 18 anni, brutalmente uccisa dal nigeriano Innocent Oseghale. Danjela Neza, 29 anni, uccisa da un cittadino della Guinea. Ester Palmieri, 37 anni, uccisa con un coltello da caccia dall’ex fidanzato. Sara Ruschi, 35 anni, uccisa dal compagno marocchino. Hina Saleem, 21 anni, uccisa dal padre, cittadino del Pakistan. Martina Scialdone, 34 anni, uccisa dall’ex compagno. Iris Setti, 61 anni, uccisa da un cittadino nigeriano. Giulia Tramontano, 27 anni, Senago, avvelenata e poi uccisa con il bimbo che aveva in grembo con 37 coltellate da Alessandro Impagnatiello. Sharon Verzeni, 33 anni, uccisa da un italiano di origini maliane. Giada Zanola, 34 anni, uccisa dal compagno dopo una lite e buttata giù da un cavalcavia”. “A loro e a tutte le vittime innocenti va il nostro pensiero e la nostra preghiera, nella battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne che deve unire e aggregare tutti, senza bandiere o ipocrisie – conclude il ministro -. A partire dal Codice Rosso, una legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno che ha messo a disposizione un importante strumento a tutela delle vittime di violenze”.

Meloni: la violenza contro le donne è una piaga sociale, non voltiamo lo sguardo

Meloni: la violenza contro le donne è una piaga sociale, non voltiamo lo sguardoRoma, 25 nov. (askanews) – “Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social.


“Come Governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole. #25novembre”, conclude Meloni.

Violenza sulle donne, Mattarella: numeri allarmanti, nessuna giustificazione, quanto fatto non basta

Violenza sulle donne, Mattarella: numeri allarmanti, nessuna giustificazione, quanto fatto non bastaRoma, 25 nov. (askanews) – “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.


“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani – ricorda il capo dello Stato-. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati – avverte -. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”. “È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia”, sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione della giornata internazionale per l’eliminiazione della violenza sulle donne.


“‘Nessuna scusa’ è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna – prosegue il capo dello Stato -. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”.

M5s, La Russa: capisco Grillo, cittadini hanno già iniziato a giudicare

M5s, La Russa: capisco Grillo, cittadini hanno già iniziato a giudicareMilano, 25 nov. (askanews) – “Sicuramente la definizione di parricidio ci può stare, mi rendo conto dello stato d’animo di Grillo che dice che senza di lui non esisterebbero e che ora succede questo perchè dice, secondo me sbagliando, che dopo due mandati non si possono ricandidare: credo che il vero motivo di contrasto sia iniziato lì”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato sul palco di Italia Direzione Nord, a proposito dell’esito dell’assemblea M5s che si è conclusa ieri.


Per La Russa scatta il paragone con la svolta di Fiuggi, quando – ricorda -lui usò l’espressione “uscire dalla casa del padre”. Ma per La Russa: “Quello dei Cinque Stelle non assomiglia a quel passaggio, non assomiglia a quello che ho vissuto io. Ma non è giusto esprimere un giudizio compiuto: lo faranno i cittadini votando e mi pare che abbiano iniziato a farlo”.

Violenza donne, Mattarella: numeri allarmanti, nessuna giustificazione

Violenza donne, Mattarella: numeri allarmanti, nessuna giustificazioneRoma, 25 nov. (askanews) – “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.


“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani – ricorda il capo dello Stato-. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati – avverte -. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”.

Violenza donne, Meloni: è piaga, non voltiamo lo sguardo

Violenza donne, Meloni: è piaga, non voltiamo lo sguardoRoma, 25 nov. (askanews) – “Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social.


“Come Governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole. #25novembre”, conclude Meloni.

M5S, il voto degli iscritti cancella il ruolo del garante finora affidato a Grillo

M5S, il voto degli iscritti cancella il ruolo del garante finora affidato a GrilloRoma, 24 nov. (askanews) – La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 stelle ha votato per abolire il ruolo di garante, finora affidato, con larghi poteri, al fondatore Beppe Grillo. Uno boato dalla platea di Nova, l’assemblea conclusiva del “processo costituente M5S in corso a Roma, ha accolto l’annuncio della notizia data dal notaio che ha seguito e certificato la procedura. I sì all’abolizione del ruolo di Grillo sono stati pari al 63,24 per cento, i no al 29,09 per cento, gli astenuti il 7,67. La modifica statutaria è da considerare approvata essendo stato superato, come era già stato comunicato nella giornata di ieri, il quorum della maggioranza degli aventi diritto.


Salta anche il limite dei due mandati. Il 72,08 per cento degli iscritti che hanno partecipato al voto on line sulle proposte di modifiche statutarie emerse nell’ambito del “processo costituente” ha
votato per superare il limite dei due mandati elettivi nelle istituzioni, una delle “linee rosse ” indicate dal fondatore Beppe Grillo come “valori fondativi” del Movimento e quindi immodificabili. Gli stessi iscritti si sono detti favorevoli, con percentuali differenti, alle diverse opzioni in programma, che evidentemente andranno poi ricondotte a una nuova norma: conservare il limite
di due mandati ma solo relativamente alla singola istituzione,  portare a tre i mandati, differenziare cariche amministrative da cariche parlamentari, ammettere deroghe decise dagli organi
dirigenti. 

M5S, voto iscritti cancella il ruolo del garante Grillo

M5S, voto iscritti cancella il ruolo del garante GrilloRoma, 24 nov. (askanews) – La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 stelle ha votato per abolire il ruolo di garante, finora affidato, con larghi poteri, al fondatore Beppe Grillo. Uno boato dalla platea di Nova, l’assemblea conclusiva del “processo costituente M5S in corso a Roma, ha accolto l’annuncio della notizia data dal notaio che ha seguito e certificato la procedura. I sì all’abolizione del ruolo di Grillo sono stati pari al 63,24 per cento, i no al 29,09 per cento, gli astenuti il 7,67.


La modifica statutaria è da considerare approvata essendo stato superato, come era già stato comunicato nella giornata di ieri,il quorum della maggioranza degli aventi diritto.

Grillo: M5S da francescano a gesuita

Grillo: M5S da francescano a gesuitaRoma, 24 nov. (askanews) – “Da francescani a gesuiti”: così Beppe Grillo, fondatore e finora garante nazionale del Movimento 5 stelle, ha commentato, con l’ormai consueto metodo del messaggio criptico veicolato con il cambiamento del suo “stato” su whatsapp, gli esiti del “processo costituente” avviato dal leader M5S, Giuseppe Conte. Grillo ha postato la foto di una reliquia legata alla storia di San Francesco, per ricordare il legame fra il poverello di Assisi e le scelte di rigore adottate dal M5S alle sue origini. La data di nascita convenzionale del M5S fu fatta coincidere con la ricorrenza del patrono d’Italia il 4 ottobre del 2009.


Il “processo costituente” del M5S si sta concludendo con l’assemblea Nova in corso a Roma e con le votazioni on line degli iscritti sulle proposte politiche, programmatiche e statutarie le cui operazioni si sono ufficialmente chiuse alle 15. I risultati sono attesi a breve. Nova si concluderà con un intervento di Conte.

M5S, Patuanelli: iscritti con Conte ma tutelare chi si è opposto

M5S, Patuanelli: iscritti con Conte ma tutelare chi si è oppostoRoma, 24 nov. (askanews) – “È evidente che da questo percorso vi è una maggioranza della comunità del M5S, degli iscritti, della cosiddetta base, che ha dato na linea chiara. Un supporto a Conte, un rafforzamento del ruolo del presidente Conte nel Movimento e in qualche modo della sua classe dirigente”: lo ha detto il presidente dei senatori del Movimento 5 stelle, Stefano Patuanelli, parlando a margine dei lavori di Nova, la kermesse conclusiva del “processo costituente” interno, in corso al palzzo dei Congressi dell’Eur.


“Noi – ha aggiunto – dobbiamo riflettere su come tutelare i diritti di chi non è maggioranza, di chi ha fatto opposizione a questo percorso perché credo che perdere pezzi sia peggio per il Movimento nel suo complesso. È evidente che la riflessione politica che forse in questi due giorni non è stata fatta è come da questo percorso rafforzare l’azione del Movimento e non soltanto – ha concluso Patuanelli – isolare chi non la pensa come la maggioranza degli iscritti”.