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Ucraina, Meloni: maggioranza compatta, tentennamenti nel Pd

Ucraina, Meloni: maggioranza compatta, tentennamenti nel PdRoma, 19 mar. (askanews) – “Credo non ci sia nulla più della linea politica che un governo vota in aula e rappresenta all’estero senza tentennamenti che rappresenti la compattezza di una maggioranza. E credo senza timore di smentita, che questo governo in questo anno e mezzo ha sempre potuto rappresentare la stessa posizione con estrema forte e detrminazione come tutti a livello internazionale ci riconoscono”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della replica al dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, in risposta al dem Filippo Sensi.


“Mi pare piuttosto – ha aggiunto – che qualche tentennamento ci sia dalle parti dell’opposizioni, e per una volta non mi riferisco al M5s ma al Pd che nell’ultima occasione si è astenuto sulle armi all’Ucraina. Non si posso avere due facce”, “ci sono temi sui quali non si fa la campagna elettorale”

Meloni in Senato dice no a Macron e alle truppe in Ucraina. E sulla Russia striglia Salvini (assente)

Meloni in Senato dice no a Macron e alle truppe in Ucraina. E sulla Russia striglia Salvini (assente)Roma, 19 mar. (askanews) – Un ‘no’ secco alla proposta di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina, una “bacchettata” sulla Russia a Matteo Salvini (che però non c’è). Sono due dei principali temi affrontati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles giovedì e venerdì.


L’intervento di Meloni è partito dall’Ucraina, a cui i leader ribadiranno “ancora una volta il sostegno”. E a proposito dell’Ucraina, la premier ha voluto esprimere con nettezza la contrarietà alla proposta francese di un intervento diretto di truppe di nazioni dell’Unione europea: “La nostra posizione – ha scandito – non è favorevole in alcun modo a questa ipotesi, che consideriamo foriera di una escalation pericolosa, da evitare, invece, a ogni costo. Spero che questo Parlamento sia compatto nel rispondere con noi sul punto”.Qui il passaggio sulla Russia, dopo il ‘plebiscito’ per Vladimir Putin e le parole di Matteo Salvini. Il leader della Lega non è presente in Aula perchè, fa sapere, “impegnato in una serie di appuntamenti in ufficio” (da dove posta le condoglianze per la morte del direttore generale della Fiorentina Joe Barone) mentre il ministro Giancarlo Giorgetti non siede ai banchi dell’esecutivo, anche se poi lascia Palazzo Madama insieme alla premier. “Quando un popolo vota ha sempre ragione”, aveva commentato a caldo ieri il leader leghista, ‘ripreso’ sia dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che da Meloni. Che oggi – senza mai citare Salvini – mette in chiaro la sua idea su Mosca: il governo “condanna ogni atteggiamento aggressivo da parte della Federazione Russa nei confronti” di Svezia, Finlandia e Paesi Baltici, e ribadisce “condanna” per “lo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino” e per le “vicende che hanno portato al decesso in carcere di Alexei Navalny, il cui sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato”.


Anche la crisi in Medio Oriente sarà oggetto del summit. Se da un lato c’è la “ferma condanna della brutale aggressione perpetrata da Hamas”, dall’altro sarà ribadita la convinzione che “il legittimo diritto all’autodifesa di Israele deve esercitarsi con proporzionalità e nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo restare insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas che le utilizza come scudi umani e poi delle operazioni militari israeliane”. L’Italia è anche contraria “a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area”. Il governo sostiene l’impegno di Usa, Egitto e Qatar per un cessate il fuoco e intanto prosegue il suo impegno negli aiuti umanitari.Quanto sta avvenendo a livello internazionale – compresa la crisi del Mar Rosso – porta in primo piano il tema della difesa europea perchè, dice, “spendere in difesa significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l’Europa, se vuole essere seria”.


Meloni ha quindi rivendicato la bontà degli accordi con l’Egitto (un “salto di qualità nelle relazioni con un partner fondamentale nel Mediterraneo”) e della strategia di “una cooperazione di lungo periodo, strutturata, con le nazioni africane e mediterranee” come “lo strumento più efficace per costruire una soluzione strutturale al problema migratorio”. La presidente del Consiglio respinge quindi le critiche delle opposizioni sull’opportunità di stringere intese con al-Sisi, che non ha mai collaborato sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni. “Grazie a questa rinnovata cooperazione e ai buoni rapporti coltivati – ha rivendicato – abbiamo raggiunto l’importante risultato della scarcerazione di Patrick Zaki, ma a differenza di quanto sostenuto da alcuni, non abbiamo interrotto, e non intendiamo interrompere, la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni, come dimostra il processo in corso in Italia, che il Governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”.Sui migranti – sottolinea – il ‘modello Tunisia’ “sta dando i suoi frutti” con “un calo di arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale di circa il 60% nei primi mesi del 2024”, a cui si somma “la drastica riduzione della rotta proveniente dalla Turchia”. Cifre che però non consentono di “abbassare la guardia” in vista della bella stagione e anzi devono portare a spingere per “attuare pienamente il piano di azione in dieci punti presentato dalla Commissione Ue e attualmente in fase di implementazione”.


Meloni parla anche di agricoltura (per noi “l’agricoltore è il primo ambientalista”), dichiara “urgente intervenire sull’attuazione della Pac” e conclude esprimendo “soddisfazione” per l’esito del negoziato sul nuovo regolamento sugli imballaggi, un risultato raggiunto grazie al “gioco di squadra”, al di là degli schieramenti, che dimostra che “quando l’Italia ha belle storie da raccontare e buone ragioni da difendere, soprattutto se riesce a mettere l’interesse nazionale davanti agli interessi di parte, non c’è nulla che non possa fare”. 

Mattarella rinnova appello alla pace: rimuovere i fuochi di guerra

Mattarella rinnova appello alla pace: rimuovere i fuochi di guerraRoma, 19 mar. (askanews) – Un nuovo appello alla pace, “a rimuovere i fuochi di guerra” dentro e accanto all’Europa arriva dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ne parla all’inaugurazione della nuova sede della stampa estera in Italia.L’incontro con i corrispondenti stranieri è anche l’occasione per rilanciare un tema che da sempre sta molto a cuore al capo dello Stato: la libertà di stampa, il cui “ruolo è decisivo”.


“Fino a due anni fa, l’Europa viveva non in una belle époque, ma in una époque de paix – ha detto il capo dello Stato -, che cerchiamo e speriamo di riuscire a difendere, a preservare e a ripristinare appieno, eliminando, rimuovendo ed estinguendo venti e fuochi di guerra che, dentro l’Europa e accanto all’Europa, si stanno manifestando da qualche tempo”. Da giorni Mattarella nei suoi interventi, discorsi e messaggi esprime preoccupazione per quanto sta accadendo in Europa, con la guerra in Ucraina, e nel Mediterraneo orientale, con la crisi in Medioriente. E’ di martedì scorso il suo appello da Cassino a “far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli, è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace”. Mattarella, che oggi ha inviato anche un messaggio al Santo Padre per l’undicesimo anniversario del suo pontificato, ha sottolineato gli “incessanti appelli” che Papa Francesco ha rivolto a tutela “dei bisognosi, degli emarginati, di coloro che soffrono a causa di conflitti e violenza, e alla pace”, sono “spunti di riflessione – ha detto – per quanti sono sinceramente impegnati nella ricerca di soluzioni ispirate a fondamentali principi di diritto internazionale e a criteri di giustizia e di autentica equità”.


Per il capo dello Stato “di fronte alle principali sfide del nostro tempo, non soltanto le guerre, ma anche le crescenti disparità economiche e sociali, i rischi ambientali e le ricadute etiche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, credenti e non credenti sono chiamati a confrontarsi per individuare risposte coerenti con la tutela della dignità umana e con la promozione, in ogni ambito e circostanza, del bene comune”. Un richiamo che viene ribadito nel saluto alla stampa estera quando Mattarella ha ricordato ai giornalisti quanto sia “fondamentale” il loro ruolo nello sviluppare “rapporti collaborativi e non conflittuali”. In un mondo come quello attuale interconnesso e integrato “il ruolo della libera stampa è un presidio indispensabile della libertà delle persone”, ha concluso.

Meloni in Senato dice no a Macron.E su Russia striglia Salvini (assente)

Meloni in Senato dice no a Macron.E su Russia striglia Salvini (assente)Roma, 19 mar. (askanews) – Un ‘no’ secco alla proposta di Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina, una “bacchettata” sulla Russia a Matteo Salvini (che però non c’è). Sono due dei principali temi affrontati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles giovedì e venerdì.


L’intervento di Meloni è partito dall’Ucraina, a cui i leader ribadiranno “ancora una volta il sostegno”. E a proposito dell’Ucraina, la premier ha voluto esprimere con nettezza la contrarietà alla proposta francese di un intervento diretto di truppe di nazioni dell’Unione europea: “La nostra posizione – ha scandito – non è favorevole in alcun modo a questa ipotesi, che consideriamo foriera di una escalation pericolosa, da evitare, invece, a ogni costo. Spero che questo Parlamento sia compatto nel rispondere con noi sul punto”. Qui il passaggio sulla Russia, dopo il ‘plebiscito’ per Vladimir Putin e le parole di Matteo Salvini. Il leader della Lega non è presente in Aula perchè, fa sapere, “impegnato in una serie di appuntamenti in ufficio” (da dove posta le condoglianze per la morte del direttore generale della Fiorentina Joe Barone) mentre il ministro Giancarlo Giorgetti non siede ai banchi dell’esecutivo, anche se poi lascia Palazzo Madama insieme alla premier. “Quando un popolo vota ha sempre ragione”, aveva commentato a caldo ieri il leader leghista, ‘ripreso’ sia dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che da Meloni. Che oggi – senza mai citare Salvini – mette in chiaro la sua idea su Mosca: il governo “condanna ogni atteggiamento aggressivo da parte della Federazione Russa nei confronti” di Svezia, Finlandia e Paesi Baltici, e ribadisce “condanna” per “lo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino” e per le “vicende che hanno portato al decesso in carcere di Alexei Navalny, il cui sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato”.


Anche la crisi in Medio Oriente sarà oggetto del summit. Se da un lato c’è la “ferma condanna della brutale aggressione perpetrata da Hamas”, dall’altro sarà ribadita la convinzione che “il legittimo diritto all’autodifesa di Israele deve esercitarsi con proporzionalità e nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo restare insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas che le utilizza come scudi umani e poi delle operazioni militari israeliane”. L’Italia è anche contraria “a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area”. Il governo sostiene l’impegno di Usa, Egitto e Qatar per un cessate il fuoco e intanto prosegue il suo impegno negli aiuti umanitari. Quanto sta avvenendo a livello internazionale – compresa la crisi del Mar Rosso – porta in primo piano il tema della difesa europea perchè, dice, “spendere in difesa significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l’Europa, se vuole essere seria”.


Meloni ha quindi rivendicato la bontà degli accordi con l’Egitto (un “salto di qualità nelle relazioni con un partner fondamentale nel Mediterraneo”) e della strategia di “una cooperazione di lungo periodo, strutturata, con le nazioni africane e mediterranee” come “lo strumento più efficace per costruire una soluzione strutturale al problema migratorio”. La presidente del Consiglio respinge quindi le critiche delle opposizioni sull’opportunità di stringere intese con al-Sisi, che non ha mai collaborato sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni. “Grazie a questa rinnovata cooperazione e ai buoni rapporti coltivati – ha rivendicato – abbiamo raggiunto l’importante risultato della scarcerazione di Patrick Zaki, ma a differenza di quanto sostenuto da alcuni, non abbiamo interrotto, e non intendiamo interrompere, la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni, come dimostra il processo in corso in Italia, che il Governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile”. Sui migranti – sottolinea – il ‘modello Tunisia’ “sta dando i suoi frutti” con “un calo di arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale di circa il 60% nei primi mesi del 2024”, a cui si somma “la drastica riduzione della rotta proveniente dalla Turchia”. Cifre che però non consentono di “abbassare la guardia” in vista della bella stagione e anzi devono portare a spingere per “attuare pienamente il piano di azione in dieci punti presentato dalla Commissione Ue e attualmente in fase di implementazione”.


Meloni parla anche di agricoltura (per noi “l’agricoltore è il primo ambientalista”), dichiara “urgente intervenire sull’attuazione della Pac” e conclude esprimendo “soddisfazione” per l’esito del negoziato sul nuovo regolamento sugli imballaggi, un risultato raggiunto grazie al “gioco di squadra”, al di là degli schieramenti, che dimostra che “quando l’Italia ha belle storie da raccontare e buone ragioni da difendere, soprattutto se riesce a mettere l’interesse nazionale davanti agli interessi di parte, non c’è nulla che non possa fare”.

M.O.,Meloni: no a operazione a Rafah, sarebbe catastrofica

M.O.,Meloni: no a operazione a Rafah, sarebbe catastroficaRoma, 19 mar. (askanews) – “Ribadiamo la contrarietà a una massiccia operazione di terra a Rafah che avrebbe conseguenze ancora più catastrofiche”.Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles.


Occorre far arrivare “in sicurezza gli aiuti umanitari”, con un “canale marittimo per la consegna degli aiuti” ma anche “aprendo nuove vie terresti”. L’Italia ribadisce il “sostegno alla mediazione di Usa, Egitto e Qatar per un prolungato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi e gli aiuto umanitari”. Su questo “prosegue l’impegno dell’Italia: dopo l’invio della nave Vulcano ora arrivano anche bambini palestinesi nei nostri ospedali pediatrici”.

Ucraina, Meloni: no a truppe da Paesi Ue, evitare escalation

Ucraina, Meloni: no a truppe da Paesi Ue, evitare escalationRoma, 19 mar. (askanews) – “Si è molto discusso della proposta avanzata dalla Francia su un intervento diretto con truppe Ue” in Ucraina, “approfitto per ribadire come fatto dal ministro degli Esteri che la nostra posizione non è favorevole in alcun modo, perché la consideriamo foriera di una escalation pericolosa da evitare a ogni costo. Spero che questo Parlamento sia compatto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.

Ue, Meloni: dialogo con tutti, lo rivendico con orgoglio

Ue, Meloni: dialogo con tutti, lo rivendico con orgoglioRoma, 19 mar. (askanews) – “Rivendico con orgoglio il ruolo che governo ha svolto nel Consiglio europeo del dicembre scorso per sbloccare il negoziato di adesione dell’Ucraina e poi in quello di febbraio per arrivare a una soluzione positiva per il quadro finanziario pluriennale comprensivo di un adeguato stanziamento per l’Ucraina e per affrontare le questioni di nostro interesse, come la migrazione e la competitività. Non era facile e non sarebbe stato possibile questo epilogo se avessimo seguito i consigli di chi dice che non si deve dialogare con tutti ma con alcuni, in una bizzara visione di una Ue di serie A e serie B. La linea vincente e più utile è quella sostenuta da chi come me ha sempre considerato tutti i partnern degni di rispetto e considerazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles.

Ucraina, Meloni: la Ue ribadirà sostegno a Kiev

Ucraina, Meloni: la Ue ribadirà sostegno a KievRoma, 19 mar. (askanews) – Il prossimo è “uno degli ultimi consigli della legislatura. Superato lo scoglio della revisione del quadro finanziario pluriennale, saranno affrontati i grandi temi della politica internazionale. In primo luogo l’Ucraina, la risposta europea all’aggressione russa, ribadiremo il nostro sostegno all’ucraina, che ho voluto riaffermare convocando una riunione dei leader del G7 da Kiev”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles.

La Russa: bene Valditara, altrimenti festa indù, di questi o quelli

La Russa: bene Valditara, altrimenti festa indù, di questi o quelliRoma, 19 mar. (askanews) – “Ho parlato con il ministro” che “ho incontrato oggi in aereo per puro caso. Mi ha spiegato che le norme prevedono che non spetti alla scuola fissare nuove vacanze, ma spetta alla regione, allo Stato e non sicuramente alla scuola, la quale può tuttavia modificare leggermente il calendario per motivi didattici e non fissando nuove regole. Sennò ci sarebbe la festa degli indù, la festa di questi e la festa di quelli”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rispondendo, al termine della capigruppo di Palazzo Madama, ad una domanda sulla scuola che ha deciso di chiudere per la festività della fine del ramadan.


Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ha sottolineato La Russa, “ha detto che questa norma è pacifica e quindi credo che abbia ragione il ministro competente”.

Schlein: no netto del Pd a riforma premierato, è pericolosa

Schlein: no netto del Pd a riforma premierato, è pericolosaRoma, 19 mar. (askanews) – Nei confronti del premierato la “contrarietà del Pd è netta, forte e motivata “. Lo ha detto la segretaria dem Elly schlein, alla conferenza stampa “Premierato? No grazie!”.


L’elezione diretta del premier “indebolisce il Parlamento” e “marginalizza il presidente della Repubblica”, ha sottolineato. “Il premierato non esiste in nessun altro paese nel mondo. C’è un motivo: non è perché questo governo si è svegliato più furbo degli altri ma perché scardina l’equilibrio tra i poteri dello stato, danno per i cittadini”. Si tratta di “una riforma pericolosa e anche furbissima. Giorgia Meloni dice: ‘Ma come? Decidete voi!’. Dobbiamo spiegare che dietro a quel ‘decidete voi c’è un gigantesco ‘decido io per voi per 5 anni in modo inappellabile”.


Per rendere più stabile il governo e dare più potere ai cittadini non si deve eleggere direttamente il premier ma introdurre la sfiducia costruttiva e eliminare le liste bloccate, è la proposta del Pd che Elly Schlein ha illustrato in conferenza stampa: “Noi abbiamo portato proposte alternative concrete. Vogliamo migliorare la stabilita dei governi? Facciamo come si fa in altri paesi, introduciamo la sfiducia costruttiva”. E poi, “se vogliamo dare davvero più potere al voto dei cittadini e delle cittadine ridiamo il potere di scegliersi i propri rappresentanti. Questo ridà davvero il potere, non fare una scelta del capo giusto ogni 5 anni”. Serve anche “una legge sui partiti che garantiscano la trasparenza del funzionamento al loro interno. Abbiamo proposto una legge sul conflitto di interessi. Studiamo un rafforzamento degli istituti di democrazia diretta, il referendum, le leggi di iniziativa popolare”.