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Ue, Prodi: prossimo Commissario? Spero Ursula, ma con impasse chiunque

Ue, Prodi: prossimo Commissario? Spero Ursula, ma con impasse chiunqueRoma, 24 mag. (askanews) – “Il cognome non lo so, il nome sì, si chiama Ursula”. Così Romano Prodi, al Festival dell’Economia a Trento, ha risposto alla domanda se con la bacchetta magica potesse scegliere il nome del prossimo presidente della Commissione Europea.


“Probabilmente sarà lei al 50%, ma se ci dovesse essere un impasse può essere chiunque, e nell’attuale situazione credo che in questo caso la scelta ricadrebbe su un ulteriore mediatore. Questa è la mia paura. Però siccome il prossimo presidente deve essere approvato con voto segreto dal Parlamento, anche per esperienza personale, il voto segreto è il luogo della vendetta”, ha aggiunto.

Europee, Schlein: espulsione Afd operazione ipocrita di facciata

Europee, Schlein: espulsione Afd operazione ipocrita di facciataEuropee, 24 mag. (askanews) – “A me sembrano operazioni ipocrite di facciata. Non vedo le differenze tra le dichiarazioni folli di Afd sulle Ss e quelle di Eric Zemour, razzista, misogeno, omofobo, fan di Putin, che Meloni ha accolto a braccia aperte dentro la famiglia europea che presiede”. Così Elly Schlein, segretaria del pd, in un’intervista ai quotidiani del Gruppo Nem, sull’espulsione degli estremisti di Afd da parte di Salvini e Le Pen nella prospettiva di un Governo di Centrodestra.


“Io sono andata a Berlino insieme a Sholtz e a tutto il Pse ad assumere un impegno solenne che noi mai faremo alleanze o coalizioni con dentro Id (il gruppo di Salvini e Le Pen) o Ecr (i Conservatori di Meloni), perché non vediamo differenze tra questi nazionalisti. Per noi la posizione è molto chiara ed è grave che Von der Leyen abbia lasciato ambiguità sulla possibilità di allargare l’alleanza della prossima commissione Ue”, ha specificato la leader Dem che questa sera arriverà in Veneto, per un incontro elettorale a Verona

Europee, Conte: non è derby con Schlein, vogliamo reddito Ue

Europee, Conte: non è derby con Schlein, vogliamo reddito UeRoma, 24 mag. (askanews) – “La nostra battaglia si sposta al Parlamento Ue, dove i nostri parlamentari si batteranno per una direttiva europea sul reddito di cittadinanza”. Lo annuncia Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, in una intervista a ‘Il Mattino’.


A quale gruppo si iscriverà il M5s a Strasburgo? “Ci sono partiti – spiega – come la Lega e Fratelli d’Italia che hanno fatto parte di un gruppo e non hanno portato a casa nulla per l’Italia, anzi hanno fatto solo danni, vedi la riforma del Patto di Stabilità. Al contrario noi, pur non facendo parte di un gruppo siamo stati determinanti per eleggere la commissione Von der Leyen e indirizzarla verso il Green Deal, abbiamo ottenuto la direttiva sul salario minimo e anche il Recovery Fund. Ma siamo ambiziosi e vogliamo fare di più. L’obiettivo è incidere nell’area progressista spostando l’asse verso soluzioni di pace. Su questo saremo tenaci e vedrete che ci saranno delle belle sorprese”. Per quanto riguarda i rapporti con il Pd, sottolinea, con le elezioni europee “non decidiamo la leadership dell’area progressista, in ballo non c’è la sorte di Conte o della Schlein. In ballo c’è qualcosa di più importante: la vita dei cittadini e il futuro dei nostri giovani. Possiamo scegliere se nei prossimi 5 anni avremo un’Europa che si prepara ad andare in guerra (e ricordo che in casa nostra c’è chi come la Lega vuole reintrodurre la leva obbligatoria) o un’Europa che lavora per risolvere i conflitti bellici con la diplomazia, un’Europa che punta ancora sulle fonti di energia inquinanti o un’Europa che preserva l’ambienta e gli ecosistemi. Per questo dico a tutti: andiamo a votare, non lasciate che siano gli altri a decidere per voi”.


In Europa, conclude, “innanzitutto ci batteremo contro l’Europa dell’austerity e dei tagli, a partire da quelli alla sanità. Ma non basta avere più risorse, serve che la politica esca fuori dalle nomine e dalla gestione della sanità. E poi c’è il tema della lotta alla corruzione, fondamentale soprattutto in un momento in cui i Paesi si trovano a gestire i fondi del Pnrr, per evitare che vadano nelle mani del malaffare. Infine il tema dei diritti, a partire dalla parità di salario tra uomo e donna”. Conte ribadisce il suo ‘no’ al ritorno al finanziamento pubblico ai partiti: “I cittadini hanno votato no al referendum per il finanziamento pubblico perché si sono accorti che i politici si lasciavano corrompere lo stesso. Per noi la politica si può fare con le micro-donazioni e credo che i partiti più che prendere debbano restituire soldi utili per la collettività, proprio come facciamo nell’M5S. Mi lasci dire che le tante inchieste che stanno emergendo in questi mesi, da Nord a Sud, sono una ferita della nostra democrazia e la politica, invece di attaccare la magistratura, dovrebbe avere uno scatto di dignità e trovare al proprio interno gli anticorpi contro la corruzione”.

Europee, Salvini: no a Draghi, obiettivo maggioranza centrodestra

Europee, Salvini: no a Draghi, obiettivo maggioranza centrodestraRoma, 24 mag. (askanews) – In Europa la Lega non sosterrebbe Mario Draghi per un ruolo ai vertici del Consiglio o della Commissione. Lo afferma il leader Matteo Salvini, in un’intervista ad ‘Avvenire’.


“In Europa – assicura – puntiamo a una maggioranza di centro- destra come in Italia, per rimettere al centro la difesa del lavoro, della salute, della sicurezza e della vita, dall’ini zio alla fine”. Per Salvini “l’Europa deve fare meglio meno cose. La Comunità Europea nasce per garantire pace, benessere e lavoro, non per imporre auto elettriche cinesi o nuove tasse sulla casa. E aggiungo che l’Europa, quando su spinta della sinistra ha scelto di negare nei patti fondativi le sue radici giudaico-cristiane, ha negato la storia e la realtà”. Il ministro delle Infrastrutture assicura che “il centrodestra italiano esiste ed è compatto da decenni e questa campagna elettorale non mi pare proprio stia mettendo in fibrillazione il governo, che andrà avanti fino al 2027”.


È la sfida elettorale più im- portante della sua carriera politica? “È importante non per me ma per i miei figli, anche perché sul tavolo c’è un tema decisivo come quello della pace. Sono molto preoccupato dalle parole di guerra pronunciate da al- cuni leader europei come Macron, che non esclude di mandare nostri soldati a combattere e morire in Ucraina. La Lega non accetterà mai l’invio di un solo militare italiano a combattere col rischio di scatenare una guerra mondiale. Condivido e sostengo la posizione del Santo Padre”.

Calenda: governo in confusione, il redditometro va cambiato

Calenda: governo in confusione, il redditometro va cambiatoRoma, 24 mag. (askanews) – “Il governo è in uno stato di confusione totale. Sa che deve trovare dai venti ai trenta miliardi per la prossima manovra ma ha sempre strizzato l’occhio all’evasione fiscale e quindi non può cambiare linea. Leo è una persona seria: il redditometro, così come ha funzionato oggi, non va bene perché ha generato solo 85 mila verifiche, però il principio esiste in tutto il mondo e un Paese che ha il doppio dell’evasione fiscale media dei paesi Ocse dovrebbe averlo”. Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.


“È del tutto evidente – aggiunge – che noi non riusciremo a fare la manovra finanziaria perché non ci sono i soldi. Meloni per trovarli dovrebbe far riaumentare tutte le tasse una tantum che ha tolto. Da parte della presidente del Consiglio ci vorrebbe un discorso di verità sullo stato delle cose. Ad agosto loro dovranno definire il piano per i prossimi 7 anni e da lì non si scappa: o lei è in grado di fare un discorso di responsabilità, di sospendere quella stupidaggine del premierato, di lavorare sui salari e sulla sanità oppure da settembre c’è il rischio di aprire un fortissimo conflitto con l’Europa e di fare una manovra con un deficit monstre andando in procedura d’infrazione”. Calenda annuncia anche di aver ricevuto una querela dal leader Cgil Maurizio Landini per la ‘lite’ su Stellantis. “È il primo caso nella storia della Repubblica italiana – sottolinea – in cui un segretario di un’organizzazione sindacale risponde a un politico con una querela su fatti che non implicano querela perché sono opinioni e non accetta un confronto. E questo fa capire quanto sia grande la crisi del sindacato”.

Superbonus e Redditometro, Conte: è Governo da dilettanti

Superbonus e Redditometro, Conte: è Governo da dilettantiMilano, 23 mag. (askanews) – “Dopo aver gestito il Superbonus per due anni si rimangiano tutti gli impegni che loro stessi hanno scritto nero su bianco e gettano sul lastrico imprese e famiglie italiane. E così col Redditometro: lo introducono e poi se lo rimangiano, dicono che non vogliono uno stato di polizia fiscale ma vanno in quella direzione, adesso che c’è la campagna elettorale ma vedrete che lo riproporranno un attimo dopo. Andate a casa, siete dei dilettanti”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte, a margine di un evento elettorale a Monterotondo.

Piano casa, Tajani: se va verso nostre proposte lo sosterremo

Piano casa, Tajani: se va verso nostre proposte lo sosterremoRoma, 23 mag. (askanews) – “Come Forza Italia abbiamo due progetti già incardinati al Senato in commissione che inseriscono piccole sanatorie nell’ambito di un più ampio progetto di risanamento urbano. Quindi, con una visione, una strategia che punta anche al miglioramento degli edifici, a una riduzione della dispersione di calore, a una riduzione di emissione di CO2, quindi una visione complessiva della politica abitativa”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato a ‘Cinque minuti’ in onda questa sera su Rai1.


“Questo che viene presentato domani in consiglio dei ministri, va nella direzione della nostra proposta. Quindi, se sarà così lo sosterremo perché è giusto essere padroni a casa propria”, ha aggiunto sottolineando di non essere “favorevole a condoni senza limiti perché in questo modo si fa danno a chi ha pagato le tasse”. “Dobbiamo essere sempre molto equilibrati: ma un tramezzo, una finestra un po’ più grande, una finestra un po’ più piccola, non è un ecomostro costruito in riva al mare”, ha detto ancora.

Capaci, Schlein: rinnovare impegno contro la mafia

Capaci, Schlein: rinnovare impegno contro la mafiaRoma, 23 mag. (askanews) – “E’ importantissimo per noi essere qui nell’anniversario della strage di Capaci per continuare a rinnovare l’impegno della nostra parte politica contro ogni forma di criminalità organizzata, contro le infiltrazioni della mafia dentro alle istituzioni, alla politica, al mondo economico”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a Palermo.


“Dobbiamo affinare gli strumenti di contrasto, se vogliamo seguire quello che abbiamo imparato e l’esempio di chi purtroppo ha pagato con la vita la lotta alla mafia. Dobbiamo ogni giorno inventare nuovi strumenti, perché la mafia cambia forma. Non cambia obiettivi, purtroppo, ma cambia forma e continua ad infiltrarsi. Dobbiamo continuare l’impegno a mettere in comune a livello europeo gli strumenti di contrasto alle mafie, perché stanno operando con disinvoltura attraverso i confini europei”. Ha aggiunto la Schlein: “Ci siamo battuti negli anni scorsi, abbiamo ottenuto un regolamento per il mutuo riconoscimento degli ordini di confisca e di sequestro. Sui beni confiscati c’è molto di più da fare, in Italia e ancora di più a livello europeo. Noi rilanceremo in avanti anche con quello che serve in Italia, con l’arrivo dei fondi Pnrr, per innalzare i presidi di legalità. La direzione sbagliata è quella di alzare la soglia del contante, di permettere il subappalto a cascata. Dove la filiera si fa più opaca è più facile che si infiltri il malaffare e la criminalità organizzata. Invece dobbiamo mettere le forze dell’ordine e la magistratura di fare tutti i controlli necessari”.

M.O., Camera prende provvedimenti dopo esposizione bandiere Palestina

M.O., Camera prende provvedimenti dopo esposizione bandiere PalestinaRoma, 23 mag. (askanews) – “Alla luce della pericolosità dell’atto posto in essere oggi, che ha prodotto grave rischio alla vita dello stesso autore del gesto e all’altrui incolumità, è stato stabilito – sentito il Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana e il Presidente del Comitato per la sicurezza Sergio Costa – di interdire al responsabile l’accesso a Montecitorio e ai palazzi della Camera, in attesa delle decisioni che saranno assunte in sede di Comitato per la sicurezza, che sarà convocato nei prossimi giorni”. E’ quanto comunica l’Ufficio stampa della Camera, dopo che l’ex parlamentare dei Verdi, Stefano Apuzzo, camminando sul cornicione ha raggiunto il balcone principale di Montecitorio e esposto due bandiere della Palestina.

Europee, Censis: “Italia astensionista, sonnambula e rancorosa”

Europee, Censis: “Italia astensionista, sonnambula e rancorosa”Roma, 23 mag. (askanews) – “Le politiche di sostegno alla genitorialità sono in ritardo rispetto ad altri Paesi, il tasso di astensione alle elezioni è solo l’ultimo dei sintomi di un Paese caduto nel sonnambulismo e nel rancore. Studiare sembra non servire più perché l’ascensore sociale si è bloccato. Siamo seduti su una bomba ad orologeria. Le politiche di sostegno alla genitorialità sono in estremo ritardo rispetto a tutti gli altri Paesi europei. L’80% degli italiani è convinto che avrebbe meritato di più sul lavoro, il 50% che avrebbe meritato di più nella vita. Sono tutti dati che fotografano un Paese in preda al rancore”. E’ quanto afferma Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis durante la nuova puntata del Podcast di Fondazione Leonardo curato da Jaime D’Alessandro, “2050, Manuale di sopravvivenza nell’Italia del presente”, nel quale l’autore cerca di analizzare come siamo arrivati ad una situazione del genere, cosa è successo dagli anni Novanta in poi e come siamo giunti a quella che viene chiamata “una cocente disillusione rispetto agli investimenti economici e alle aspettative sul piano emotivo”.


“Noi veniamo da un modello di sviluppo che ha reso grande il Paese, dal dopoguerra in avanti, in cui c’era un patto sociale non scritto, una tacita promessa secondo cui i figli sarebbero stati meglio dei padri. Questo è stato vero fino agli anni ’70 – prosegue Valerii – oggi invece viviamo una fase diversa e questa promessa è stata disattesa. Avere la percezione che questa promessa del progresso e della modernità non è stata mantenuta rende le persone inquiete. Il tasso di astensione che ormai registriamo da anni in tutte le elezioni, è solo l’ultimo dei sintomi di un Paese caduto nel sonnambulismo, di una società che si fonda sul rancore”.