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Dazi, Schlein: Meloni vassalla di Trump per disgregazione Europa

Dazi, Schlein: Meloni vassalla di Trump per disgregazione EuropaRoma, 15 mar. (askanews) – “Se davvero Donald Trump mettesse il 25% di dazi sulle importazioni europee, i primi a pagarlo saranno lavoratori, imprese, artigiani, agricoltori italiani. È questo che con forza stiamo dicendo davanti anche all’ambiguità di questa presidente del Consiglio che solo qualche mese fa si proponeva come pontiera tra Trump e l’Europa e in poche settimane già ha voluto ridursi al ruolo di vassallaggio funzionale a un progetto di disgregazione dell’Unione europea su cui dobbiamo fare estrema attenzione”. Così Elly Schlein, segretaria del Pd, intervenendo a Roma al convegno di Rigenerazione democratica,’Prima le persone: capire il presente per costruire il futuro’.

Ucraina, Meloni partecipa al video-summit dei “volenterosi” (dopo una telefonata con Starmer)

Ucraina, Meloni partecipa al video-summit dei “volenterosi” (dopo una telefonata con Starmer)Roma, 15 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa al summit in videoconferenza organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer. I due, secondo quanto si apprende, hanno avuto anche un colloquio telefonico nelle ore precedenti l’incontro. Meloni, secondo quanto si apprende, ribadirà nel corso dell’incontro le sue posizioni di contrarietà rispetto all’eventuale invio di una forza militare europea in Ucraina.


La partecipazione della premier è stata in dubbio perché Meloni non si sarebbe collegata se il tema del vertice fosse stato solo l’organizzazione di una eventuale forza militare europea da inviare in Ucraina per garantire il cessate il fuoco. Secondo quanto si apprende, però, nelle ultime ore sarebbero state accolte alcune richieste italiane per allargare il confronto al tema più ampio della difesa europea e questo ha fatto propendere la presidente del Consiglio per il sì. La premier, più volte, nelle scorse settimane si è detta convinta che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Per questo motivo, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia era stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”.

Ucraina, stamani video-summit “volenterosi”, Meloni dovrebbe partecipare

Ucraina, stamani video-summit “volenterosi”, Meloni dovrebbe partecipareRoma, 15 mar. (askanews) – E’ in programma questa mattina la riunione dei cosiddetti Paesi “volenterosi” convocata in videoconferenza dal premier britannico Keir Starmer, a cui dovrebbe partecipare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (anche se la riserva non è stata ufficialmente sciolta).


I leader collegati dovrebbero essere 25, con – scrive Starmer in un messaggio – “un obiettivo chiaro: fare tutto il possibile per avvicinare la pace. E mentre lo facciamo, tengo sempre a mente l’incredibile popolo ucraino che ho incontrato negli ultimi mesi”. “In questo momento cruciale – prosegue il primo ministro – il mio messaggio al popolo ucraino è che potete contare su di noi, ora più che mai. Come ho affermato a Kiev a gennaio nell’accordo che ho firmato con il presidente Zelenskyy, saremo al vostro fianco, non solo oggi o domani, ma per i prossimi 100 anni”.


“Questa settimana, attraverso l’accordo con gli Usa a Jeddah, l’Ucraina ha dimostrato di volere la pace. La Russia deve ora fermare i suoi attacchi, una volta per tutte, e dimostrare di essere pronta a garantire anche un cessate il fuoco”, conclude Starmer. La partecipazione della premier è stata in dubbio (e come detto non è stata ancora confermata) perchè Meloni non si sarebbe collegata se il tema del vertice fosse stato solo l’organizzazione di una eventuale forza militare europea da inviare in Ucraina per garantire il cessate il fuoco. Secondo quanto si apprende, però, nelle ultime ore sarebbero state accolte alcune richieste italiane per allargare il confronto al tema più ampio della difesa europea e questo farebbe propendere la presidente del Consiglio per il sì.

Schlein riunisce i suoi: cresce spinta per congresso Pd

Schlein riunisce i suoi: cresce spinta per congresso PdRoma, 14 mar. (askanews) – Elly Schlein prepara il “chiarimento politico” annunciato ieri, la segretaria – secondo quanto apprende Askanews – riunisce i suoi al Nazareno per decidere come ripartire dopo la spaccatura del Pd mercoledì scorso al Parlamento europeo, con la minoranza che ha disatteso la linea indicata su difesa Ue e armi.


Nel quartier generale democratico dall’ora di pranzo è in corso una riunione tra la leader del partito e gli esponenti della sua maggioranza in segreteria e ai capigruppo parlamentari (alcuni collegati online) per decidere come reagire a quello che è stato considerato uno vero e proprio attacco alla segretaria. Diverse le ipotesi sul tavolo: dal congresso anticipato, sostenuto da molti, allo stop della gestione unitaria, fino alla consultzione degli iscritti sulla politica estera.


(segue)

Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso Delmastro

Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso DelmastroRoma, 14 mar. (askanews) – “La riflessione è ancora in corso”. Così, ancora questa sera, dallo staff di Giorgia Meloni viene risposto a chi chiede se la premier abbia deciso di partecipare alla riunione in videoconferenza convocata per domani mattina dal primo ministro britannico Keir Starmer.


Il dubbio, come veniva spiegato nei giorni scorsi, riguarda l’agenda del summit: se si parla di difesa europea in senso ampio parteciperà, se invece l’unico tema sarà l’organizzazione di una eventuale forza europea da inviare in Ucraina – a cui è contraria – si sfilerà. Del resto, su quest’ultimo dossier, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia è stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”. Alla fine però, è la sensazione che si percepisce, la presidente del Consiglio potrebbe collegarsi, non foss’altro che per restare agganciata al treno franco-britannico pur ribadendo la convizione che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Le diplomazie sono ancora al lavoro per cercare una convergenza sull’ordine del giorno in cui – secondo quanto si apprende da fonti di governo – sarebbero state accolte alcune richieste italiane. Questa mattina Meloni è stata in visita a Torino, prima agli Special Olympics Winter Games (kermesse riservata ad atleti con disabilità intellettive) poi alla Argotec, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio. “Penso in grande per l’Italia”, ma per raggiungere gli obiettivi “non ci sono scorciatoie, bisogna fare tutto il percorso”, ha detto ai dipendenti la premier. Che a distanza ha seguito l’evolversi della situazione del maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna – assicurando “ogni supporto necessario” – e, con una certa irritazione, il nuovo caso Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, in un colloquio riportato da ‘Il Foglio’, ha sollevato dei dubbi sulla riforma del sistema giudiziario, in particolare definendo un “errore strategico” il doppio Csm. Dichiarazioni poi precisate, anche se il quotidiano ha confermato pubblicando l’audio. La “batteria” di Fdi si è mobilitata con l’invio di dichiarazioni a sostegno di Delmastro, mentre le opposizioni, Pd in testa, ne chiedono le dimissioni. Sulla vicenda la premier non si è espressa, ma chi ci ha parlato ha rilevato la sua irritazione per un nuovo ‘scivolone’ che mina l’immagine di coesione della maggioranza, in questi giorni già messa a dura prova dalle posizioni della Lega sulla guerra in Ucraina e sul piano “ReArm Europe” della Commissione europea.


Su questo, dopo il “franco” confronto di ieri con il ministro Giorgetti, il governo è al lavoro per cercare di arrivare a una risoluzione unitaria di maggioranza martedì al Senato, dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezza

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezzaRoma, 14 mar. (askanews) – “Ci vuole una nuova consapevolezza rispetto allo scenario che viviamo, che è cambiato, e quindi c’è bisogno di avere risposte all’altezza. A me sembra che la Commissione europea lo stia facendo e lo stia facendo bene. In questi primi 100 giorni credo l’abbia fatto anche in modo molto efficace”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto a margine della presentazione, all’università Luiss, del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


“Io colgo una consapevolezza e un approccio nel lavoro che la Commissione ha messo in campo, anche di sistema, che si ricollega a quello che da qui ai prossimi giorni sarà affrontato sul fronte della Difesa – ha spiegato più in dettaglio Fitto nel corso del suo intervento – ed è collegato anche a una organizzazione diversa della Commissione europea. Avere per la prima volta un commissario per la difesa e avere per la prima volta un commissario per la semplificazione – ha sottolineato Fitto – penso che rappresenti anche un messaggio chiaro che l’Europa mette in campo su due tematiche fondamentali” per l’Unione.

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passo

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passoRoma, 14 mar. (askanews) – Sul piano RearmEu proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “siamo nell’ambito di un primo passo che è stato però importantissimo, ha rotto un tabù, che era quello di dare un finanziamento comune” per la difesa europea, tant’è che “attualmente l’agenzia di difesa europea ha in dotazione 2,5 miliardi e ora si passa a 150 miliardi”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni intervenendo, all’università Luiss, alla presentazione del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


Secondo Gentiloni, però, è essenziale procedere, così come successo con la vicenda Covid, con un fondo di Grants, “che sarebbe un incentivo ancora maggiore, per i paesi membri, per andare verso una difesa comune, più incoraggiante che non solo i prestiti”.

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tutti

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tuttiRoma, 14 mar. (askanews) – Reduce dalle barricate (simboliche) a Strasburgo contro i progetti europei di riarmo, fermo nel suo no alla manifestazione “europeista” di sabato 15 marzo, impegnato a costruire la manifestazione del Movimento 5 stelle contro la guerra e contro il carovita e il caro-bollette, Giuseppe Conte in questi giorni, è al lavoro anche sul fronte interno. “Stanno arrivando”, giura un deputato stellato in genere bene informato, a proposito delle molto attese regole in materia di limiti ai mandati elettivi nelle istituzioni. Conte “è pronto, a breve il nuovo codice etico sarà sottoposto al voto degli iscritti”, senza altri passaggi intermedi negli organismi dirigenti.


Breve riassunto delle puntate precedenti: il “processo costituente” avviato dall’ex premier dopo il tonfo elettorale delle europee (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione nazionale) si è concluso a dicembre con il secondo voto on line della base sul nuovo statuto e con l’eliminazione del ruolo del garante, fino a quel momento rivestito dal fondatore Beppe Grillo. Alcune delle questioni sottoposte al giudizio degli iscritti, tuttavia, non comportavano una modifica automatica delle norme interne. Fra queste, appunto, il superamento del limite, contenuto nel codice etico, dei due mandati nelle istituzioni: un freno alla promozione dei “migliori” o quantomeno dei più esperti e più noti fra gli esponenti stellati; e quindi, secondo l’opinione ormai maggioritaria nel Movimento, un danno alla forza elettorale delle liste a 5 stelle e alla loro capacità di azione politica. Le prime idee che Conte aveva sottoposto ai suoi a gennaio, nel corso delle riunioni con i gruppi parlamentari e con il Consiglio nazionale, tuttavia, non avevano ottenuto un’accoglienza festosa dai suoi. Troppe le aspettative di parlamentari in cerca di conferma e di ex parlamentari in cerca di nuove avventure istituzionali, aspettative spesso inevitabilmente contrapposte, “uno scontro naturale, senza astio, ma di tutti contro tutti”, secondo la disincantata ma rigorosamente anonima lettura di un alto dirigente dei 5 stelle. In molti si attendevano, dopo il largo pronunciamento degli iscritti, che il limite dei due mandati sarebbe stato semplicemente cancellato, e di conseguenza che si sarebbe formata una lunga fila per rimanere in Parlamento (o tornarci, per chi ha fatto le due legislature precedenti ed è adesso in “pausa”).


Conte però ha sempre tenuto duro e ha giurato di non lasciare spazio a un “liberi tutti” a suo giudizio incompatibile con l’ispirazione originaria del M5S, contraria alla politica come mestiere. Nelle scorse settimane ha sottoposto dei testi al comitato di garanzia, composto dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, in passato tra le figure più vicine a Grillo e la cui permanenza nel Movimento è considerata ancora in bilico, e dall’ex parlamentare Laura Bottici. Il trio gli ha fatto pervenire delle osservazioni, e Conte, che pure nella sua vita precedente faceva l’avvocato e il docente universitario di diritto, ha preso ancora tempo per confrontarsi con i suoi consiglieri più fidati. Quale sarà il punto di approdo? In sostanza, raccontano alcuni eletti nei corridoi del Parlamento, i punti cardine delle nuove norme da sottoporre all’approvazione degli iscritti in una nuova consultazione on line, sono i seguenti: rimane in vigore il divieto dei tre mandati nella stessa istituzione, mentre si potranno fare due mandati parlamentari e uno regionale, o comunale (la deroga venne fatta già in era Grillo per la sindaca Raggi con il cosiddetto “mandato zero” nel consiglio comunale). E naturalmente viceversa: due in Regione uno in Parlamento, ad esempio. Questa regola sbloccherà la probabile candidatura alla presidenza della Regione Campania di un 5 stelle in quota centrosinistra: si è molto parlato di Fico ma il tam tam interno considera in lieve vantaggio l’attuale vicepresidente della Camera Sergio Costa.


In ogni caso, Conte si terrà le mani libere (o l’ultima parola) sulle candidature, attraverso il meccanismo delle deroghe: per superare i limiti citati, infatti, servirà l’approvazione del presidente, o quantomeno sarà lui a indicare per quali personalità interne si potrà chiedere agli iscritti o agli organismi dirigenti di derogare ai limiti. “Anche perché – fa notare un parlamentare M5S di lungo corso – se faremo un accordo di coalizione, nei collegi, dove ci devono votare anche gli elettori di altri partiti, chi possiamo mettere, l’ultimo arrivato o un ex ministro?” Ma l’accordo di coalizione a ipotetiche elezioni politiche future, come testimoniano le repliche piccate di qualche esponente Pd alla battuta di Conte sul partito che si è dimostrato “troppo plurale” nel recente voto a Strasburgo sul riarmo europeo, resta tutto da costruire.

Maltempo, Meloni: pensiero a popolazioni, governo garantirà supporto

Maltempo, Meloni: pensiero a popolazioni, governo garantirà supportoRoma, 14 mar. (askanews) – “Il mio pensiero va alle popolazioni colpite dal maltempo che sta investendo diverse zone d’Italia, causando gravi danni e difficoltà ai cittadini. Un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine e ai soccorritori che, con impegno e professionalità, stanno prestando aiuto alle comunità colpite. Il Governo è al fianco delle popolazioni in difficoltà e garantirà ogni supporto necessario”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Governo, Meloni: penso in grande per l’Italia, ma no scorciatoie

Governo, Meloni: penso in grande per l’Italia, ma no scorciatoieTorino, 14 mar. (askanews) – Giorgia Meloni “pensa in grande per l’Italia”, ma per raggiungere gli obiettivi “non ci sono scorciatoie, bisogna fare tutto il percorso”. La presidente del Consiglio lo ha detto a Torino, parlando ai dipendenti della Argotec, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio, visitata oggi a Torino.


“‘Pensare in grande, no shortcuts’. Sono perfettamente d’accordo”, ha detto la premier raccogliendo le parole dell’Ad dell’azienda David Avino. “Che cosa vuol dire pensare in grande? Non credere nei limiti che gli altri pensano che dobbiamo avere, non farsi limitare dal sentito comune: quello che puoi fare, dove puoi arrivare, quali sono le tue reali potenzialità… Questo è sbagliato. Pensare in grande significa soprattutto ‘decido io quali siano i miei limiti, e li sperimento’. No shortcuts significa che se tu pensi che puoi arrivare a un obiettivo senza percorrere la strada necessaria a quell’obiettivo, l’obiettivo non lo gestisci. E quindi semplicemente, le scorciatoie non esistono, per chi vuole fare le cose sul serio, per chi vuole farle in grande. Tutto questo lo ritrovo qua dentro, ed è importante per me perchè anche io penso in grande. Non per me stessa, per l’Italia”.