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Cortei, Tajani: processo a forze ordine è grave errore sinistra

Cortei, Tajani: processo a forze ordine è grave errore sinistraRoma, 29 feb. (askanews) – “Dobbiamo ricordare che poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della penitenziaria e anche della polizia locale rischiano ogni giorno. Sono persone che guadagnano poco, che rischiano la pelle tutti i giorni, e guai a togliere loro la solidarietà. Fare il processo alle forze dell’ordine è un grave errore, la sinistra ha provato a farlo e non si può pensare che l’errore di qualcuno, 2, 3, 4, 5 persone, può essere imputato a centinaia di migliaia di donne e uomini che che fanno parte delle forze dell’ordine”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia e vice premier Antonio Tajani, a margine di un convegno di Forza Italia alla Camera.


“Fi rimane a sostegno delle forze dell’ordine, se qualcuno ha sbagliato deve essere sanzionato, giustamente. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio, non si può condannare gente che garantisce la sicurezza: sono figli del popolo e spesso quelli che li attaccano sono figli di papà, radical chic, violenti, che non hanno nessun rispetto della legge, dell’autorità e dello Stato. Abbiamo visto quello che hanno fatto ieri gli anarchici a Torino, io sono veramente indignato”, ha detto Tajani che ha insistito: “Quando si fanno gli attacchi alle forze dell’ordine, e ho sentito troppi attaccarli… il Capo dello Stato ha fatto bene ieri a solidarizzare con gli agenti aggrediti, e naturalmente bisogna sanzionare chi sbaglia. Ma utilizzare l’errore di un manipolo di persone per attaccare le forze dell’ordine e dire che il governo usa la repressione contro chi manifesta è veramente grave: i cittadini in Italia possono manifestare sempre e comunque, chi poi usa le manifestazioni per distruggere e per fare violenza deve essere condannato e le forze dell’ordine fanno bene a reagire perchè in democrazia – ha concluso Tajani – tocca alle forze dell’ordine mantenere l’ordine pubblico”.

Agenti aggrediti a Torino, Tajani: il processo alle forze dell’ordine è un grave errore della sinistra

Agenti aggrediti a Torino, Tajani: il processo alle forze dell’ordine è un grave errore della sinistraMilano, 29 feb. (askanews) – “Dobbiamo ricordare che poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della penitenziaria e anche della polizia locale rischiano ogni giorno. Sono persone che guadagnano poco, che rischiano la pelle tutti i giorni, e guai a togliere loro la solidarietà. Fare il processo alle forze dell’ordine è un grave errore, la sinistra ha provato a farlo e non si può pensare che l’errore di qualcuno, 2, 3, 4, 5 persone, può essere imputato a centinaia di migliaia di donne e uomini che che fanno parte delle forze dell’ordine”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia e vice premier Antonio Tajani, a margine di un convegno di Forza Italia alla Camera.


“Fi rimane a sostegno delle forze dell’ordine, se qualcuno ha sbagliato deve essere sanzionato, giustamente. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio, non si può condannare gente che garantisce la sicurezza: sono figli del popolo e spesso quelli che li attaccano sono figli di papà, radical chic, violenti, che non hanno nessun rispetto della legge, dell’autorità e dello Stato. Abbiamo visto quello che hanno fatto ieri gli anarchici a Torino, io sono veramente indignato”, ha detto Tajani che ha insistito: “Quando si fanno gli attacchi alle forze dell’ordine, e ho sentito troppi attaccarli… il Capo dello Stato ha fatto bene ieri a solidarizzare con gli agenti aggrediti, e naturalmente bisogna sanzionare chi sbaglia. Ma utilizzare l’errore di un manipolo di persone per attaccare le forze dell’ordine e dire che il governo usa la repressione contro chi manifesta è veramente grave: i cittadini in Italia possono manifestare sempre e comunque, chi poi usa le manifestazioni per distruggere e per fare violenza deve essere condannato e le forze dell’ordine fanno bene a reagire perchè in democrazia – ha concluso Tajani – tocca alle forze dell’ordine mantenere l’ordine pubblico”.

Mattarella: i progressi della medicina danno speranze a chi è affetto da malattie rare

Mattarella: i progressi della medicina danno speranze a chi è affetto da malattie rareMilano, 29 feb. (askanews) – I progressi della medicina rendono il futuro “incoraggiante” per le persone affette da malattie rare (oltre due milioni in Italia) ma occorrono maggiori investimenti in ricerca e soprattutto è necessario che “la comunità sappia farsi carico del diritto alla salute di questi cittadini”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare.


“Ogni malattia evoca condizioni di fragilità, a volte di isolamento, particolarmente nel caso delle malattie rare, che presentano difficoltà diagnostiche e di approccio terapeutico, così come rilevante onerosità delle cure e della gestione di pazienti, anche a causa di scarsi investimenti nel settore della ricerca e della sperimentazione farmaceutica”, ha affermato il Capo dello Stato. “In Italia sono più di due milioni le persone afflitte da malattie di questa natura” e “la Giornata Mondiale delle Malattie Rare richiama l’attenzione su questa condizione di particolare difficoltà. I continui progressi della medicina personalizzata, delle tecnologie genomiche e biomediche offrono nuove possibilità di trattamento per diverse patologie, aprendo la strada a terapie più mirate ed efficaci e rendendo il futuro di tante persone affette da malattie rare sempre più incoraggiante, a condizione che la comunità sappia farsi carico del diritto alla salute di questi cittadini”.


Per Mattarella “occorre incrementare gli investimenti nella ricerca e favorire un approccio multidisciplinare al fine di individuare efficaci e rapidi percorsi diagnostici e di cura. L’approvazione del ‘Piano nazionale malattie rare 2023-2026’, avvenuta lo scorso maggio, rappresenta un passo in avanti nei confronti di quanti chiedono soluzioni concrete per migliorare la qualità della propria vita, perché nessuna malattia è mai troppo rara da non meritare una cura efficace”.

Calenda: Conte è un populista ma per candidati terzi non c’è più spazio

Calenda: Conte è un populista ma per candidati terzi non c’è più spazioRoma, 29 feb. (askanews) – “Cambiare idea su Conte? Ma quando mai. Penso che Conte sia un populista, che sia stato un pessimo presidente del Consiglio e non condivido le sue idee. Non ho mai detto che faremo parte di nessun campo largo”. Così in una intervista al Corriere della Sera il leader di Azione, Carlo Calenda.


“Non continueremo a sostenere candidati terzi. Dopo sei elezioni regionali c’è una lezione che va imparata: il sistema elettorale a un turno unico non consente una candidatura terza. Sosteniamo D’Amico in Abruzzo esattamente come facciamo con Occhiuto, in Calabria, che è un bravo governatore liberale, moderato, europeista. Questo è il criterio su cui decidiamo e decideremo: competenza, onestà e valori democratici. Basta candidature di testimonianza”, prosegue Calenda, che replicando a Conte per il quale Azione non sostiene D’Amico dice: “Ha detto l’ennesima fesseria. Azione è lì con la propria lista così come Italia viva”. “Se il Pd continua a farsi dettare le condizioni dal M5S, Conte se lo mangerà. Se viceversa avrà la forza di trovare candidati riformisti e seri noi ci saremo”, conclude Calenda.

Per Conte il modello Sardegna è vincente: bisogna tentare l’impresa in Abruzzo

Per Conte il modello Sardegna è vincente: bisogna tentare l’impresa in AbruzzoRoma, 29 feb. (askanews) – “La prima amara lezione è per Giorgia Meloni, la vera sconfitta è lei. Il risultato in Sardegna è anche il segno di un clima che nel Paese sta cambiando. Evidentemente i cittadini – anche coloro che avevano creduto alle promesse di Meloni – iniziano a sentirsi traditi”. Lo dice in una intervista a Nazione-Carlino-Giorno il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte.


“Il modello della Sardegna è vincente. La condizione principale però è confrontarsi seriamente e proporre programmi realizzabili. Non ci interessa fare un’alleanza elettorale a tutti i costi, solo per il potere e ritrovarci il giorno dopo la vittoria senza sapere come governare con i nostri alleati”, prosegue Conte, per il quale riguardo il dialogo con gli altri partiti in vista delle prossime elezioni regionali “il metodo è sempre quello del dialogo su obiettivi programmatici. In Piemonte e Basilicata ci sono delle difficoltà, ma il dialogo continua. Però ora la priorità è concentrare tutte le energie sull’Abruzzo: dobbiamo tentare l’impresa anche lì”.“Calenda? In Sardegna ha rischiato seriamente di far vincere Soru. Ora si è accorto dell’ovvio: non esiste alternativa a Meloni che non veda il M5S protagonista. Bene, ci faccia sapere che cosa vuol fare da grande, sapendo però che la convergenza di costruisce su temi e proposte e non per questioni di simpatie personali”, conclude l’ex premier.


 

Regionali, centrodestra ricandiderà Bardi, Cirio e Tesei

Regionali, centrodestra ricandiderà Bardi, Cirio e TeseiMilano, 28 feb. (askanews) – “I presidenti di Basilicata, Piemonte ed Umbria che hanno ben governato saranno i candidati di tutto il centrodestra unito ai prossimi appuntamenti elettorali regionali”. Così una nota congiunta di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Udc in vista delle prossime elezioni regionali. Si tratta della conferma dell’attuale presidente Vito Bardi (Forza Italia) per la Lucania, del presidente Alberto Ciro (Forza Italia) per il Piemonte e della presidente Donatella Tesei (Lega) per l’Umbria.

Cortei studenti, Meloni: se errori sanzionare ma grazie a polizia

Cortei studenti, Meloni: se errori sanzionare ma grazie a poliziaRoma, 28 feb. (askanews) – Se nella gestione dell’ordine pubblico “ci sono errori, responsabilità e abusi si devono sanzionare ma non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Tg2 Antonio Preziosi.


Questo, ha aggiunto, “perchè in tutti gli altri casi, quando ci sono stati 120 agenti all’ospedale o feriti per garantire l’ordine pubblico e la nostra incolumità, magari con stipendi molto bassi, nessuno ha detto loro grazie. Forse è anche il caso di fare questo: di dire grazie alle forze dell’ordine per il lavoro che che fanno ogni giorno. Poi se qualcuno sbaglia si deve intervenire e sanzionare come prevede il nostro ordinamento”.

Sardegna, Meloni: maggioranza consensi ma perso, sprone a migliorare

Sardegna, Meloni: maggioranza consensi ma perso, sprone a migliorareRoma, 28 feb. (askanews) – “Se nonostante le liste di centrodestra avessero la maggioranza dei consensi non siamo riusciti a vincere con il candidato presidente, qualcosa è stato sbagliato. Dispiace ma penso che le sconfitte siano anche un’occasione per mettersi in discussione. Lo prendo come uno sprone a migliorare a fare ancora di più e meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg2, tornando sulla sconfitta alle regionali in Sardegna.

Meloni: con le liste in Sardegna avevamo la maggioranza consensi, ma abbiamo perso

Meloni: con le liste in Sardegna avevamo la maggioranza consensi, ma abbiamo persoRoma, 28 feb. (askanews) – “Se nonostante le liste di centrodestra avessero la maggioranza dei consensi non siamo riusciti a vincere con il candidato presidente qualcosa è stato sbagliato. Dispiace ma penso che le sconfitte siano anche un’occasione per mettersi in discussione. Lo prendo come uno sprone a migliorare a fare ancora di più e meglio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del TG2 Antonio Preziosi. Il successo di BTP Valore, ha poi detto Meloni, “lo interpreto come un segnale di fiducia da parte di cittadini e risparmiatori e come una risposta verso una strategia che abbiamo messo in campo con la quale vogliamo riportare il debito pubblico italiano il più possibile nelle mani degli italiani”.


“Questo – ha aggiunto – ci consente da una parte di dare ai cittadini uno strrumento per mettere in sicurezza i risparmi e dall’altro di essere più padroni del nostro destino perchè quando il tuo debito pubblico è nelle tue mani sei meno sottoposto alle pressioni esterne”.Per l’attuazione del Pnrr, ha quindi detto Meloni, “stiamo facendo tutto quello che c’è da fare e sono molto ottimista”.


“Stiamo facendo del nostro meglio” per spendere tutte le risorse del Pnrr, ha aggiunto, “intanto abbiamo già speso 45 miliardi del Pnrr in una fase in cui eravamo concentrati soprattutto nella progettazione e nelle gare quindi si entra adesso nel vivo della spesa. Abbiamo nell’ultimo Cdm portato un ulteriore decreto che consente di semplificare le norme, la burocrazia, di velocizzare la messa a terra e di intervenire quando ci dovessero essere delle lungaggini”. 

Meloni vola in Usa e Canada, focus su G7 e relazioni bilaterali

Meloni vola in Usa e Canada, focus su G7 e relazioni bilateraliRoma, 28 feb. (askanews) – Doppia missione, a Washington e Toronto, per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’ambito della presidenza italiana del G7.


Dopo il viaggio in Giappone di inizio febbraio e la prima riunione in video conferenza da Kiev lo scorso 24 febbraio, la premier sarà il primo marzo a Washington, ospite di Joe Biden alla Casa Bianca, e il 2 marzo a Toronto, dove incontrerà il primo ministro canadese Justin Trudeau. L’obiettivo – sottolineano fonti italiane – è innanzitutto condividere con Biden e Trudeau (il Canada prenderà il testimone nel 2025) le priorità della Presidenza italiana del G7: difesa del sistema internazionale basato sulla forza del diritto e continuo sostegno all’Ucraina; conflitto in Medio Oriente, con le relative conseguenze sull’agenda globale; prioritaria attenzione nei confronti dell’Africa, con l’obiettivo di costruire un modello di partenariato vantaggioso per tutti; continua attenzione alla regione dell’Indo-Pacifico; importanza delle questioni migratorie; Intelligenza Artificiale.


In entrambi i casi, al centro dell’agenda ci saranno anche le relazioni bilaterali e le prospettive di un loro ulteriore rafforzamento. Per quanto riguarda gli Usa, Meloni intende continuare a costruire le relazioni bilaterali sulla base della Dichiarazione congiunta adottata dai due leader nell’ambito della sua prima visita a Washington lo scorso 27 luglio. Negli Usa c’è una presenza di una comunità italo-americana numerosa e ben integrata (più di 20 milioni), cui si aggiungono più di 325.000 cittadini italiani residenti negli USA. Nel 2023 gli USA rappresentavano il terzo mercato di destinazione dell’export italiano, con un interscambio di circa 102 miliardi di dollari (con surplus di 44 a favore dell’Italia), e presenze di imprese italiane in ogni settore economico-industriale, incluso il settore della difesa e in quello aerospaziale. Anche nell’incontro con Trudeau sarà affrontato il tema degli scambi bilaterali, per dare “ulteriore stimolo” ai rapporti già consolidati: il Canada e l’Italia hanno infatti già forti relazioni commerciali e di investimento, con economie complementari che fanno leva sulla forza delle piccole e medie imprese. Il Canada è un importante partner per l’Italia (circa 12 miliardi di euro di interscambio fra gennaio e novembre 2023, +1,1% sull’anno precedente). La bilancia commerciale è favorevole all’Italia (+4,2 miliardi nei primi 11 mesi del 2023) e vi è un elevato livello di complementarietà (specializzazione manifatturiera e innovazione in Italia e abbondanza di materie prime in Canada). Importante è il ruolo della comunità di origine italiana (1,6 milioni circa, per metà residenti nell’Ontario, regione di cui Toronto fa parte).


Entrambi i colloqui costituiranno, inoltre, l’occasione per un confronto sulle principali questioni internazionali: in primo luogo l’aggressione russa all’Ucraina e il continuo sostegno a Kiev; la situazione in Medio Oriente e la prevenzione di una escalation regionale, il sostegno umanitario a Gaza e la sicurezza e la stabilità nel Mar Rosso; la cooperazione con il Continente africano e il Piano Mattei, nella prospettiva di verificare opportunità di collaborazione in aree di comune interesse; la sicurezza delle catene di approvvigionamento; il coordinamento transatlantico rispetto alle sfide e alle opportunità poste dalla Cina. Tra i temi da affrontare anche la preparazione del prossimo Vertice Nato, che si terrà proprio a Washington il 9-11 luglio in occasione del 75mo anniversario dell’Alleanza atlantica.