Regionali Sardegna,Todde presidente in pectore con uno scarto di 0,4% su TruzzuRoma, 27 feb. (askanews) – Quando mancano i risultati di trenta seggi Alessandra Todde ha rotto gli indugi e ha preanunciato la sua vittoria alle elezioni regionali sarde grazie al 45,4% dei consensi validamente espressi contro il 45% ottenuto invece dal candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Renato Soru, sostenuto da Azione-PiùEuropa e Rifondazione Comunista è all’8,6%. Chiude la corsa alla successione di Christian Solinas Lucia Chessa, candidata di Sardegna R-esiste, con l’1%.
Sardegna, Conte festeggia con Todde: vince l’alternativa,aria è cambiataRoma, 27 feb. (askanews) – “La Sardegna ha scelto la nostra Alessandra Todde. È la prima Presidente di Regione del M5S, la prima donna alla guida della Sardegna. È una giornata indimenticabile.I cittadini sardi hanno chiuso la porta a Meloni e soci e l’hanno aperta all’alternativa. L’aria è cambiata”. Lo ha affermato il presidente M5s Giuseppe Conte, volato in Sardegna per festeggiare con Alessandra Todde l’affermazione aalle Regionali sarde
“Non si vince sempre con l’arroganza di chi – come Meloni – impone i candidati al territorio e si limita a salire sui palchi per i suoi monologhi pieni di false promesse, senza neppure confrontarsi con i cittadini, senza neppure fermarsi ad ascoltare i loro problemi.Abbiamo vinto – ha affermato via social Conte- ascoltando il grido di dolore dei territori, offrendo soluzioni contro una sanità disastrata dal centrodestra. Abbiamo vinto con la forza e la competenza di Alessandra, con le proposte serie e credibili, con un “campo giusto” con le altre forze politiche. Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati.Alessandra, siamo certi che ora cambierai tutto con serietà, cuore e coraggio. Forza”
Sardegna,Todde preannuncia vittoria: sarò la prima Governatrice sardaRoma, 27 feb. (askanews) – “Sono molto contenta, molto orgogliosa. Secondo i dati in nostro possesso sembrerebbe profilarsi la vittoria. Oggi si può scrivere una pagina importante per la Sardegna”. Lo ha affermato la candidata Pd-M5s-Avs alla presidenza della Regione Sardegna Alessandra Todde, parlando al suo comitato elettorale raggiunto insieme alla segretaria del Pd Elly Schlein e al presidente M5s Giuseppe Conte . “La squadra – ha detto ancora Todde ponendo l’accento sulla collegialità della sua affermazionbe- c’è: è forte e coesa”. Solo a risultati definitivi, nella giornata di domani, Todde terrà una conferenza stampa, molto probabilmente insieme a Schlein e Conte.
Todde in testa,Schlein-Conte volano da lei a un passo da vittoriaRoma, 26 feb. (askanews) – Un risultato “certo fin da stamattina”, dicono al Partito democratico, ma che le lentezze dello spoglio e i ritardi denunciati da Pd e 5 stelle nell’aggiornamento dei dati della città capoluogo sul sito della Regione Sardegna hanno lasciato in bilico fino a tarda sera e che di fatto non è possibile ufficializzare nemmeno quando mancano meno di trecento sezioni da scrutinare su 1.844 totali. La vittoria di Alessandra Todde, ancora non ufficiale e non garantita, se confermata rappresenterà uno scossone non da poco agli equilibri politici: nella maggioranza parlamentare, giunta col fiato corto e aspre divisioni sul sostegno al candidato di FdI Paolo Truzzu, ma soprattutto nel campo delle opposizioni. Il viaggio pomeridiano dei due leader di Pd e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, sullo stesso aereo Roma-Cagliari, rimarrà il dato simbolico della giornata.
Nella candidatura separata di Renato Soru si esprimeva infatti un dissenso non solo “sardo”: l’ex presidente della Regione puntava ad aggregare, oltre ai centristi di Azione e +Europa formalmente alleati (insieme a Rifondazione comunista, insolita combinazione) anche quell’area democratica che soffre maggiormente l’asse con il Movimento 5 stelle che ha espresso la candidatura Todde.Questo dissenso si è dimostrato incapace di attrarre elettori e Soru non è mai parso in grado di superare neppure la soglia di sbarramento del 10 per cento necessaria per entare in Consiglio regionale. Il successo è tutto dell’asse fra Schlein-Conte, che eleggendo Todde (sempre se il conteggio finale non darà luogo a un clamoroso ribaltone) ridimensionano anche il tema del “campo largo”, dimostrando una inattesa capacità di autosufficienza. E del resto, anche un ribaltone last minute sul filo delle poche dcine di voti, non cambierebbe del tutto il dato del successo di Pd e 5 stelle: a quel punto si direbbe che Soru, con la sua azione di disturbo, è stato il fattore determinante per il successo in extremis delle destre divise. “Fra due settimane – commenta un alto dirigente M5S, anonimo per ragioni scaramantiche in attesa del risultato ufficiale – si replica in Abruzzo, dove siamo insieme nuovamente per la sfida di Luciano D’Amico al nulla dell’uscente Marco Marsilio, anche in quel caso c’è un progetto credibile. A Bari (si vota a giugno per il successore del presidente Anci Antonio Decaro, ndr), importante scadenza per le elezioni comunali ci siamo messi tutti in gioco e si sceglierà il candidato con le primarie. Meno facile per ragioni legate al territorio, ma ci sono ancora spiragli, anche per trovare un’intesa in Piemonte e Basilicata”. Renzi, Calenda Bonino? Dopo la Sardegna, la loro importanza per il rilancio delle ambizioni delle forze che si oppongono al governo Meloni parrebbe ridursi. Resta da vedere, a dispetto dei punti comuni su salario, sanità, diritti, se il Pd possa davvero imboccare la strada di una alleanza a due (con l’aggiunta marginale di Alleanza Verdi Sinistra) che conferirebbe al Movimento di Conte un peso negoziale probabilmente superiore al suo reale consenso popolare e difficile da digerire per un partito come il Pd, che a dispetto delle distanze moderate nei sondaggi ha comunque un insediamento sociale e un radicamento nelle amministrazioni locali di gran lunga più rilevante rispetto al M5S.
Fragile tregua nel centrodestra, veleni e sospetti su SardegnaMilano, 26 feb. (askanews) – La possibile vittoria di Alessandra Todde si affaccia appena, nelle primissime sezioni scrutinate in Sardegna, ma il rimpallo delle responsabilità nel centrodestra parte immediatamente. Quella che sembra essere la prima sconfitta elettorale del centrodestra a guida Giorgia Meloni impiega pochissimo a manifestare le proprie conseguenze, tanto che viene immediatamente convocato un vertice per mettere un freno al clima velenoso che inizia a montare. La presidente del Consiglio pranza quindi con i vice premier Matteo Salvini e Antonio Tajani: fonti di palazzo Chigi descrivono l’incontro ovviamente come “positivo e disteso”, le dichiarazioni sulle agenzie si interrompono e tutto rimane congelato, nel lento aggiornamento dei dati sul sito della Regione. Al punto che Salvini annulla la sua partecipazione tv prevista per le 21.30.
Si attende il risultato definitivo, che potrebbe arrivare solo nella notte, e intanto si prepara già una nota congiunta della coalizione per commentare l’esito del voto, quale che sia. Con le Europee in arrivo e le tensioni identitarie che il proporzionale genera, si prova così a restituire comunque l’idea di una coalizione unita, dato che il clima si era subito incattivito, complice le notizie riservate in arrivo dall’isola, certamente non favorevoli al centrodestra. Ad aprire le danze il capogruppo di Fi Maurizio Gasparri: “La sostituzione di Solinas non ha ribaltato il giudizio non positivo sulla giunta. Truzzu, sindaco di Cagliari, nella classifica dei sindaci del Sole 24 ore non svettava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere” è il commento sulla base – ufficiale – di poche sezioni scrutinate. La replica di FdI arriva con l’uomo di Meloni nell’isola, Salvatore Deidda, che ribalta sull’uscente Solinas le responsabilità: “Forse in cinque anni non abbiamo governato proprio brillantemente”. Proprio la modalità con cui si è arrivati alla destituzione di Christian Solinas e alla candidatura di Paolo Truzzu diventa ora motivo di ulteriore tensione: Giorgia Meloni ha rivendicato per Fratelli d’Italia la guida della coalizione, superando la regola della ricandidatura degli uscenti, e imposto il suo fedelissimo Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, obbligando al ritorno alle urne anche il capoluogo di Regione. Esito contro il quale la Lega e il Partito Sardo d’Azione si sono battuti fino all’ultimo. Tanto che le schede saranno passate in ogni caso al microscopio, per quantificare l’eventuale voto disgiunto con croce sul simbolo della Lega e voto a Todde: un dubbio che dalle parti di Fratelli d’Italia nutrono in molti. Anche perchè i voti alle liste della coalizione di centrodestra sono più di quelli per il candidato presidente, così come i voti alla Todde sono più che alle liste di centrosinistra. Dalla Lega ribattono con un numero, quello dei voti presi da Truzzu nella sua città: “A Cagliari Todde è al 53%, Truzzu al 34. Non serve dire altro”.
In attesa del risultato ufficiale, che dalla regione prevedono per le prime ore del mattino di domani, il centrodestra dovrebbe comunque riunire domani il tavolo enti locali: l’obiettivo è provare a chiudere rapidamente le questioni ancora aperte, per frenare le conseguenze della probabile sconfitta sarda trovando la quadra sulle candidature ancora in dubbio, a cominciare dalla Basilicata (con Fi che chiede la riconferma dell’uscente Bardi) e dal candidato a sindaco di Cagliari. Lo dice anche il segretario di Fi Antonio Tajani, che si affretta ad assicurare come il risultato sardo “non avrà ripercussioni sul governo” e su una maggioranza che è “tranquillissima” e “al lavoro sui prossimi appuntamenti regionali”.
Alessandra Mussolini aggredita a bastonate in strada a StrasburgoRoma, 26 feb. (askanews) – Alesandra Mussolini è stata aggredita insultata e bastonata meno di un’ora fa in strada a Strasburgo, dove è europarlamentare Fi del Ppe. Ad aggredirla per strada un uomo di mezza età incappucciato che si appoggiava ad una stampella o a un bastone. Quando ha incrociato Alessandra Mussollini, che era in compagnia dei suoi assistenti parlamentari, l’uomo ha gridati il suo cognome coprendola di insulti volgari e colpendola ripetutamente con il bastone e a calci e cercando di malmenarla. Sono subito intervenuti i collaboratori di Mussolini che la hanno sottratta dalla presa dell’aggressore incappucciatoi che si è dato alla fuga. “Una cosa orrenda. Sono sotto schock, riesco a fatica a parlare. Siono terrorizzata”, ha raccontato ad Askanews Mussolini
Mattarella a Cipro: cessate il fuoco per non ampliare conflittoNicosia, 26 feb. (askanews) – Occorre arrivare “a un cessate il fuoco” per evitare “i rischi di ampliamento di questo drammatico conflitto e di ulteriori tensioni di quella regione, che rischia di far esplodere altri problemi di alta gravità”. Sergio Mattarella rinnova l’allarme per la situazione in Medio Oriente eper la minaccia alla libertà e alla stabilità del Mediterraneo Orientale. Il Presidente della Repubblica ne parla con il suo omologo cipriota Nikos Christodoulides nel corso della prima visita di un capo di Stato nel paese che si trova drammaticamente vicino al conflitto mediorientale.
Mattarella è a Nicosia anche per colmare “un ritardo e una lacuna, considerata la comune appartenenza all’Unione Europea e le nostre eccellenti relazioni bilaterali”. E sottolinea come i rapporti con Cipro e con il suo presidente fautore di una nuova stagione di dialogo con la Turchia siano un punto di forza del ruolo che l’Unione europea può svolgere per ridurre le crisi “inimmaginabili” che la stanno attraversando. “Dall’aggressione russa all’Ucraina, allo scellerato attacco dei terroristi di Hamas, con le sue drammatiche conseguenze in termini umanitari, con l’inaccettabile morte di tanti innocenti in Israele e nella striscia di Gaza – denuncia il capo dello Stato – alla spirale di instabilità che sta colpendo tanta parte del continente africano. Tutto questo ci induce a rafforzare il nostro impegno per un ruolo sempre più profilato dell’Unione Europea, indispensabile strumento per la difesa dei diritti umani e della pace”. “Sono d’accordo con il Presidente Mattarella che l’Ue deve avere un ruolo più protagonista sia per gli aiuti umanitari ma anche per l’avvio del processo di pace”, dice Christodoulides definendo “storica” la visita del Presidente italiano e sottolineando anche la “popolarità” e l’esperienza.
Ora l’attenzione va posta anche alle limitazioni che le tensioni in questa area del Mediterraneo possono produrre anche alla libertà di navigazione con le conseguenze sugli scambi commerciali. Vedi gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Mattarella ha ben presente il ruolo che può giocare Cipro in questo delicato scacchiere: paese “particolarmente esposto, per la sua collocazione geografica” e che dunque svolge “un prezioso compito”. “La Repubblica di Cipro si trova a svolgere un ruolo fondamentale – dice -, proponendosi come hub a garanzia della sicurezza energetica dell’Unione. La sicurezza energetica futura dell’intera Ue passa, in questo senso, anche dall’Isola e le sue risorse possono costituire un veicolo di incontro e concordia con i Paesi del Mediterraneo Orientale, invece che di competizione e scontro. Ne abbiamo bisogno”. Mattarella domani sarà al Quartier generale della forza delle Nazioni unite per il mantenimento della pace a Cipro e quindi al Comitato per le persone scomparse. Un segno di attenzione e un incoraggiamento allo sforzo cipriota di avviare una riconciliazione con la Turchia rispetto alle zone occupate dopo il conflitto del 1974. “In un mondo frantumato da tensioni, conflitti e diseguaglianze, le ragioni della solidarietà, della comprensione reciproca, della cooperazione devono prevalere sulle ragioni dell’odio e della guerra. Ne va della nostra autentica condizione umana”, ha ammonito il capo dello Stato esprimendo “apprezzamento e ammirazione il Suo personale impegno per la ripresa del colloquio fra le due Comunità dell’Isola e per richiamare a uno sforzo comune tutti gli attori coinvolti nella ricerca di una soluzione definitiva della questione cipriota, nel quadro delle Nazioni Unite e con il contributo dell’Unione Europea”.
Con Cipro non condividiamo solo il desiderio di lavorare per la pace ma anche la politica per le migrazioni: paese di primo approdo come l’Italia, Cipro chiede maggiore solidarietà all’Unione europea dovendo fronteggiare una quantità di profughi che è la più alta in rapporto alla popolazione. Per questo Mattarella rinnova l’appello all’Ue: “è urgentissimo definire il nuovo patto immigrazione e asilo, bisogna farlo presto e metterlo in atto, stringere intese con i paesi di origine e transito per un miglioramento lì delle condizioni”. Il capo dello Stato cita a proposito il piano Mattei “lanciato dall’Italia per collaborare con i paesi del continente africano e che deve coinvolgere l’intera Europa”.
Sardegna, Tajani: aspettiamo i definitivi. No ripercussioni GovernoRoma, 26 feb. (askanews) – “Aspettiamo i risultati definitivi” ma in ogni caso “questo voto non avrà ripercussioni sulla maggioranza”. Lo ha detto, riferendosi alle elezioni regionali in Sardegna, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intercettato da La7 al termine della riunione del Consiglio dei ministri.
“Siamo tranquillissimi” e “stiamo lavorando anche per i prossimi appuntamenti regionanali”, ha risposto Tajani a chi gli chiedeva del clima nella maggioranza di governo.
Mattarella: sfide inimmaginabili, rafforzare Ue come strumento di paceNicosia, 26 feb. (askanews) – “Sfide inimmaginabili fino a pochi anni fa si sono affacciate: dall’aggressione russa all’Ucraina, allo scellerato attacco dei terroristi di Hamas, con le sue drammatiche conseguenze in termini umanitari – con l’inaccettabile morte di tanti innocenti in Israele e nella striscia di Gaza – alla spirale di instabilità che sta colpendo tanta parte del continente africano. Tutto questo ci induce a rafforzare il nostro impegno per un ruolo sempre più profilato dell’Unione Europea, indispensabile strumento per la difesa dei diritti umani e della pace”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del brindisi in occasione della cena offerta dal presidente cipriota per la sua visita di Stato.
Mattarella ha reso merito a questo paese “particolarmente esposto, per la sua collocazione geografica, in questo prezioso compito, in un’area attraversata da grandissime tensioni suscettibili di arrecare incalcolabili danni non solo alle popolazioni delle aree colpite da conflitti e dell’intero Mediterraneo allargato, ma anche a principi fondamentali dell’ordinamento internazionale, come il rispetto delle leggi del mare e, in esse, della libertà di navigazione”. “Si rischia oggi – ha avvertito il capo dello Stato – di minare quel progresso, frutto della stabilità, che abbiamo conosciuto in questi anni”.
Mattarella: bisogna evitare un ampliamento drammatico del conflitto in Medio orienteNicosia, 26 feb. (askanews) – Bisogna evitare un “ampliamento drammatico” della crisi mediorientale che provochi “ulteriori tensioni in quella regione”. Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente cipriota Nikos Christodoulides, al quale ha “espresso l’apprezzamento per la disponibilità di Cipro ad essere la base delle iniziative umanitarie verso la striscia di Gaza e per un cessate fuoco che si risolva senza rischi di un ampliamento drammatico del conflitto e di ulteriori tensioni in quella regione che può aprire altri problemi”.
“L’Italia – ha proseguito il capo dello Stato – è pronta a offire il sio appoggio a qualunque iniziativa per la striscia di Gaza”. Mattarella ha ricordato che “vi è anche un’altra preoccupazione che nasce da quel conflitto, molto sentita da paesi come Cipro, Italia e dagli altri paesi del Mediterraneo che hanno a cuore la stabilità, la pace e la libertà dei commerci e della navigazione: l’instabilità nel Mar Rosso mette a rischio la libertà di navigazione”.