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M.O., Mattarella: evitare ampliamento drammatico del conflitto

M.O., Mattarella: evitare ampliamento drammatico del conflittoNicosia, 26 feb. (askanews) – Bisogna evitare un “ampliamento drammatico” della crisi mediorientale che provochi “ulteriori tensioni in quella regione”. Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente cipriota Nikos Christodoulides, al quale ha “espresso l’apprezzamento per la disponibilità di Cipro ad essere la base delle iniziative umanitarie verso la striscia di Gaza e per un cessate fuoco che si risolva senza rischi di un ampliamento drammatico del conflitto e di ulteriori tensioni in quella regione che può aprire altri problemi”.


“L’Italia – ha proseguito il capo dello Stato – è pronta a offire il sio appoggio a qualunque iniziativa per la striscia di Gaza”. Mattarella ha ricordato che “vi è anche un’altra preoccupazione che nasce da quel conflitto, molto sentita da paesi come Cipro, Italia e dagli altri paesi del Mediterraneo che hanno a cuore la stabilità, la pace e la libertà dei commerci e della navigazione: l’instabilità nel Mar Rosso mette a rischio la libertà di navigazione”.

Migranti, Mattarella: urgente definire in Ue nuovo patto asilo

Migranti, Mattarella: urgente definire in Ue nuovo patto asiloNicosia, 26 feb. (askanews) – Quello dei migranti “è un fenomeno che abbiamo il dovere e la possibilità come Unione di assumere come compito di trasformare da disordinato e tumultuoso fenomeno nelle mani di trafficanti di esseri umani in arrivo ordinato e legale. Sono condizioni che richiedono una politica comune dell’Ue: è urgentissimo definire il nuovo patto immigrazione e asilo, bisogna farlo presto e metterlo in atto, stringere intese con i paesi di origine e transito per un miglioramento lì delle condizioni. A questo riguardo l’Italia ha lanciato il piano Mattei per collaborare con i paesi del continente africano e coinvolgere l’intera Europa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides.

Italia-Cipro, Mattarella: ci uniscono i valori della pace, della libertà e del diritto

Italia-Cipro, Mattarella: ci uniscono i valori della pace, della libertà e del dirittoNicosia, 26 feb. (askanews) – “Sono lieto di essere il primo presidente italiano a visitare Cipro. Questo è un anno che vede una duplice ricorrenza: una di grande valore come l’ingresso in Ue e l’altra triste, quella dell’occupazione dell’isola da parte delle truppe della Turchia. La prima ricorrenza è ovviamente quella che ha accresciuto i nostri legami. Sono forti i legami che ci uniscono, sono di carattere storico, culturale, geografico e abbiamo valori condivisi: la pace, la libertà, il rispetto delle regole del diritto internazionale”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, salutando il presidente di Cipro, Nikos Christodoulides, al Palazzo Presidenziale di Nicosia in occasione della visita di Stato a Cipro.

Cutro, familiari vittime fanno causa al governo: “Ingiustificabili mancanze”

Cutro, familiari vittime fanno causa al governo: “Ingiustificabili mancanze”Crotone, 26 feb. (askanews) – I superstiti e i familiari delle vittime della tragedia di Cutro hanno deciso di intentare una causa civile per omissione istituzionale di soccorso e per i “patimenti successivi” al naufragio e “saranno valutate anche le responsabilità di Frontex”. Lo hanno annunciato ufficialmente, in una conferenza stampa, al termine dei tre giorni di commemorazione ad un anno dalla strage organizzata dalla Rete 26 febbraio, insieme al pool di avvocati che li assistono. Ad essere citati saranno “la Presidenza del consiglio, il ministero delle Infrastrutture e il ministero dell’Economia”.


E’ netta l’accusa rivolta al governo Meloni sulle ‘promesse mancate’ di spendersi per far arrivare in Italia o Europa i parenti rimasti nei campi profughi. “Il primo ministro aveva promesso che avrebbe fatto venire i nostri parenti in Italia o in Europa e la promessa non è stata mantenuta”, ha affermato Lailuma Nudrat. Ed è “ingiustificabile” il fatto che “nessuno del governo sia venuto qui a Crotone” in questi giorni, ha affermato la sorella di una vittima afghana, Zahra Barati. “Sono molto dispiaciuta che nessun rappresentante delle istituzioni e del governo sia venuto”, ha sottolineato. Il pool di avvocati, che sta istruendo la causa e che rappresenta oltre 50 tra superstiti e familiari, è composto dagli avvocati Marco Bona, dello studio Bona Oliva e associati, dall’avvocato Stefano Bertone, dello studio Ambrosio e Commodo e dall’avvocato Enrico Calabrese. “Sopprimere la vita delle persone tramite omissione di soccorso è un reato e anche un illecito civile. Le famiglie hanno diritto a una indagine che faccia piena luce sugli eventi. Tra gli aspetti fondamentali è capire quando le autorità abbiano conosciuto la presenza dell’imbarcazione prima nelle acque internazionali e poi nelle acque italiane. Perché fin dal pomeriggio del 25, dalle 17,50, l’aeroplano Eagle one aveva intercettato le telefonate che partivano dal telefono satellitare. Importante è capire che non ci sono solo le responsabilità ultimi minuti ma c’è tutto un sistema non secondo noi non ha funzionato” perché “è doveroso l’impegno a trovare le corresponsabilità. Decideremo quindi nelle prossime settimane o mesi se ampliare i convenuti anche a Frontex”.


I legali hanno annunciato che si rivolgeranno ufficialmente alla Procura di Crotone poiché lamentano di non aver avuto risposta dalle autorità italiane alla richiesta di informazioni, “la Guardia costiera non ha risposto alle nostre domande”. “Noi – ha poi precisato l’ambasciatore della Repubblica Afghana Khalnd Ahmad – non siamo contattati né in maniera diretta né indiretta dal governo italiano ma siamo pronti a fornire tutti i documenti necessari per procedere al ricongiungimento delle famiglie”.


“Le istituzioni sapevano da prima che la barca si trovava in mare vicino alle coste e che era in pericolo ma non hanno fatto nulla per diverse ore, ha detto l’afghano Gulaqa Jamshidi che nel naufragio ha perso un nipote. “E’ bene chiarire – ha spiegato l’avvocata Vicchio dell’Asgi – che lo scorso anno non potevano essere promessi i ricongiungimenti perché le persone erano appena arrivate ed erano giuridicamente richiedenti asilo e non avevano ancora iniziato e concluso il riconoscimento. Quindi quando è stato promesso o non era giusto prometterlo o non si sapeva che non si poteva promettere in quella fase”. E poiché la legge prevede che possano essere ricongiunti alcuni familiari per far arrivare “gli altri congiunti bisognava trovare un’altra formula”, ha concluso. La richiesta dei familiari delle vittime e dei superstiti è quella di attivare infatti corridoi umanitari.

Meloni: grazie al governo cambiato l’orientamento Ue sull’agricoltura

Meloni: grazie al governo cambiato l’orientamento Ue sull’agricolturaRoma, 26 feb. (askanews) – “L’agricoltura non è nemica dell’ambiente e della transizione ecologica, anzi, è l’esatto contrario. Se c’è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l’agricoltore”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato all’assemblea di Confagricoltura, che si tiene a Bruxelles in concomitanza con la riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca della Ue, a cui partecipa il ministro Francesco Lollobrigida, che presenterà al tavolo, ha aggiunto Meloni, “un documento molto concreto”.


Secondo Meloni, “il Governo si è battuto in Europa fin dal suo insediamento contro tutti quei diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile. Abbiamo fatto sentire la voce italiana su tanti dossier e l’orientamento è progressivamente cambiato. Penso alle norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni. Certo, non tutte le questioni sono risolte, ma io credo davvero che il cammino di marcia sia evidente. E che il buon senso stia iniziando a prevalere”.

I familiari delle vittime di Cutro fanno causa allo Stato italiano: “Ingiustificabili mancanze”

I familiari delle vittime di Cutro fanno causa allo Stato italiano: “Ingiustificabili mancanze”Crotone, 26 feb. (askanews) – I superstiti e i familiari delle vittime della tragedia di Cutro hanno deciso di intentare una causa civile per omissione istituzionale di soccorso e per i “patimenti successivi” al naufragio e “saranno valutate anche le responsabilità di Frontex”. Lo hanno annunciato ufficialmente, in una conferenza stampa, al termine dei tre giorni di commemorazione ad un anno dalla strage organizzata dalla Rete 26 febbraio, insieme al pool di avvocati che li assistono. Ad essere citati saranno “la Presidenza del consiglio, il ministero delle Infrastrutture e il ministero dell’Economia”.


E’ netta l’accusa rivolta al governo Meloni sulle ‘promesse mancate’ di spendersi per far arrivare in Italia o Europa i parenti rimasti nei campi profughi. “Il primo ministro aveva promesso che avrebbe fatto venire i nostri parenti in Italia o in Europa e la promessa non è stata mantenuta”, ha affermato Lailuma Nudrat. Ed è “ingiustificabile” il fatto che “nessuno del governo sia venuto qui a Crotone” in questi giorni, ha affermato la sorella di una vittima afghana, Zahra Barati. “Sono molto dispiaciuta che nessun rappresentante delle istituzioni e del governo sia venuto”, ha sottolineato. Il pool di avvocati, che sta istruendo la causa e che rappresenta oltre 50 tra superstiti e familiari, è composto dagli avvocati Marco Bona, dello studio Bona Oliva e associati, dall’avvocato Stefano Bertone, dello studio Ambrosio e Commodo e dall’avvocato Enrico Calabrese. “Sopprimere la vita delle persone tramite omissione di soccorso è un reato e anche un illecito civile. Le famiglie hanno diritto a una indagine che faccia piena luce sugli eventi. Tra gli aspetti fondamentali è capire quando le autorità abbiano conosciuto la presenza dell’imbarcazione prima nelle acque internazionali e poi nelle acque italiane. Perché fin dal pomeriggio del 25, dalle 17,50, l’aeroplano Eagle one aveva intercettato le telefonate che partivano dal telefono satellitare. Importante è capire che non ci sono solo le responsabilità ultimi minuti ma c’è tutto un sistema non secondo noi non ha funzionato” perché “è doveroso l’impegno a trovare le corresponsabilità. Decideremo quindi nelle prossime settimane o mesi se ampliare i convenuti anche a Frontex”.


I legali hanno annunciato che domani si rivolgeranno ufficialmente alla Procura di Crotone poiché lamentano di non aver avuto risposta dalle autorità italiane alla richiesta di informazioni, “la Guardia costiera non ha risposto alle nostre domande”. “Noi – ha poi precisato l’ambasciatore della Repubblica Afghana Khalnd Ahmad – non siamo contattati né in maniera diretta né indiretta dal governo italiano ma siamo pronti a fornire tutti i documenti necessari per procedere al ricongiungimento delle famiglie”.


“Le istituzioni sapevano da prima che la barca si trovava in mare vicino alle coste e che era in pericolo ma non hanno fatto nulla per diverse ore, ha detto l’afghano Gulaqa Jamshidi che nel naufragio ha perso un nipote. “E’ bene chiarire – ha spiegato l’avvocato Vicchio dell’Asgi – che lo scorso anno non potevano essere promessi i ricongiungimenti perché le persone erano appena arrivate ed erano giuridicamente richiedenti asilo e non avevano ancora iniziato e concluso il riconoscimento. Quindi quando è stato promesso o non era giusto prometterlo o non si sapeva che non si poteva promettere in quella fase”. E poiché la legge prevede che possano essere ricongiunti alcuni familiari per far arrivare “gli altri congiunti bisognava trovare un’altra formula”, ha concluso. La richiesta dei familiari delle vittime e dei superstiti è quella di attivare infatti corridoi umanitari.

La ferma condanna di Mattarella al fanatismo religioso e al terrorismo

La ferma condanna di Mattarella al fanatismo religioso e al terrorismoNicosia, 26 feb. (askanews) – “La notizia dei vili attacchi contro la comunità cattolica del villaggio di Essakane e la comunità islamica di Natiaboani suscita costernazione e tristezza profonde. Ancora una volta gesti di brutale violenza terrorista hanno colpito inermi fedeli pacificamente riuniti in un luogo di culto, segnando profondamente la vita di quelle comunità. L’Italia esprime sincero cordoglio alle famiglie delle vittime e ribadisce la condanna più ferma di ogni manifestazione di fanatismo religioso e di terrorismo”. È quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito all’attacco terroristico in Burkina Faso.

Mattarella: ferma condanna a fanatismo religioso e terrorismo

Mattarella: ferma condanna a fanatismo religioso e terrorismoNicosia, 26 feb. (askanews) – “La notizia dei vili attacchi contro la comunità cattolica del villaggio di Essakane e la comunità islamica di Natiaboani suscita costernazione e tristezza profonde. Ancora una volta gesti di brutale violenza terrorista hanno colpito inermi fedeli pacificamente riuniti in un luogo di culto, segnando profondamente la vita di quelle comunità. L’Italia esprime sincero cordoglio alle famiglie delle vittime e ribadisce la condanna più ferma di ogni manifestazione di fanatismo religioso e di terrorismo”. È quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito all’attacco terroristico in Burkina Faso.

Lo spoglio delle regionali in Sardegna: Truzzu 46%, Todde 45,2%

Lo spoglio delle regionali in Sardegna: Truzzu 46%, Todde 45,2%Milano, 26 feb. (askanews) – Quando sono state scrutinate 339 sezioni su 1.844 per le elezioni regionali in Sardegna il candidato del centrodestra Paolo Truzzu è in testa con il 46% sulla candidata del centosinistra Alessandra Todde con il 45,2%, su Renato Soru con il 7,9% e Lucia Chessa con 0,9%.


Al momento Truzzu prende meno voti della somma di quelli attribuiti ai partiti della sua coalizione, mentre per Todde vale il contrario. Un segnale che indica la scelta del voto disgiunto da parte degli elettori, cioè votare un candidato presidente diverso da quello indicato dalla lista votata. 

Oggi in Consiglio dei ministri le nuove misure per la sicurezza sul lavoro

Oggi in Consiglio dei ministri le nuove misure per la sicurezza sul lavoroRoma, 26 feb. (askanews) – Si sono svolti nella Sala Verde di Palazzo Chigi due distinti incontri tra il Governo e le rappresentanze sindacali e datoriali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il Governo – fa sapere una nota di Palazzo Chigi – hanno partecipato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.


Il Governo, spiega la nota, nell’illustrare alle parti i contenuti delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che il tema è all’attenzione dell’Esecutivo fin dal suo insediamento con interventi specifici del Ministero del Lavoro e che sulla sicurezza continuerà il confronto già avviato con le parti sociali. Il dettaglio delle misure sarà discusso nel Consiglio dei ministri di oggi. In particolare – prosegue la nota -, il Ministro Calderone ha evidenziato il recente incremento del numero delle forze ispettive che permetterà nel 2024 di aumentare l’attività investigativa del 40% rispetto allo scorso anno. Allo stesso tempo, saranno sbloccate le assunzioni e sarà aperto un nuovo concorso per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail. Previsti anche il coordinamento delle attività ispettive e il potenziamento del sistema sanzionatorio in relazione ai subappalti e alla somministrazione illecita e fraudolenta.


Per il Governo sono prioritari, inoltre, la qualificazione delle imprese e la formazione, che deve riguardare sia i lavoratori che il datore di lavoro, e la salvaguardia delle imprese regolari con l’introduzione della Patente a crediti. Al primo tavolo hanno preso parte i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confasal, Cisal, Confintesa e Usb e al secondo quelli di Confcooperative, Legacoop, Ance, Casartigiani, CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Confimi Industria.