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Vannacci a ruota libera (da Mussolini statista ai disabili in classi divise), e nella Lega c’è chi non lo voterà

Vannacci a ruota libera (da Mussolini statista ai disabili in classi divise), e nella Lega c’è chi non lo voteràRoma, 27 apr. (askanews) – “L’italiano ha la pelle bianca, lo dice la statistica”, l’omosessuale che “ostenta da esibizionista deve accettare le critiche”, “l’aborto non è un diritto”, gli studenti a scuola, compresi i disabili “vanno divisi in base alle loro capacità”. Sono alcuni concetti che il generale Roberto Vannacci, candidato per la Lega alle elezioni Europee nella circoscrizione centrale dell’Italia, esprime in una intervista alla Stampa. Vannacci in alcune dichiarazioni ha parlato di Mussolini come “statista”… “Lo rivendico – ribadisce -. Non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di “statista” sul dizionario”. Vannacci spiega di essere “un fautore delle scuole pubbliche ma vorrei fossero più severe, oggi si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti, anche quelli più bravi” e invece come nello sport si dovrebbero “mettere insieme le persone con prestazioni simili”. Quindi il generale auspica “classi con caratteristiche separate” sostenendo che “non è discriminatorio” nei confronti di alunni con disabilità. “Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola” che deve essere “dura e selettiva perché così sarà la vita. O almeno così è stata la mia vita”.


Sebbene il generale tiri dritto – “I mal di pancia chi ce l’ha se li farà passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega”, ha detto al Corsera sempre Vannacci – le dichiarazioni del generale scatenano la critica delle opposizioni, ma anche nella Lega c’è chi lo dice chiaramente: “Non voterò Vannacci”. Voterà alle Europee per il generale Vannacci? “No. Voterò per uno della Lega. E con me tanti altri. Massimiliano Fedriga ha appena detto la stessa cosa: voterà i tre candidati del Friuli Venezia Giulia”. Risponde così, in una intervista a Repubblica, il senatore della Lega Gian Marco Centinaio. C’è chi ha detto che Vannacci “non c’entra nulla con noi. Vero”. Inoltre, rivendica Centinaio dichiarandosi “antifascista ma anche anticomunista”, “io ho avuto un nonno picchiato dai fascisti a Pavia. La mia famiglia ha un’altra storia”.


Dalle opposizioni la critica non lascia scampo. “Il partito che esprime la ministra per la disabilità è lo stesso che alle europee candida il generale Vannacci che oggi propone le classi speciali per le ragazze e i ragazzi con disabilità”. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, a proposito dell’intervista al generale Roberto Vannacci a La Stampa. “E per mantenere alto il suo profilo razzista sentenzia che gli italiani hanno la pelle bianca e che Mussolini è uno statista. Questa è la Lega di Matteo Salvini che si preparara alle elezioni europee. La ministra Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità”, conclude. “Vannacci va benissimo per Salvini. Sono tutto e sono niente, sono marketing e distintivo”. Lo afferma su X il leader di Azione Carlo Calenda.


“Classi speciali per ragazze e ragazzi con disabilità. Il piano delirante e razzista di Vannacci. Vergogna. I ministri Valditara e Locatelli non hanno nulla da dire sul candidato del loro partito?”. Lo afferma in un tweet Anna Ascani, parlamentare del Pd. “Le posizioni di Vannacci sono incompatibili con i valori della nostra Costituzione e sono, in modo disgustoso, impregnate della teoria dell’eugenetica che la storia ha sconfitto insieme al nazismo. Vannacci parla come Bjoern Hoecke, uno dei leader dell’Afd tedesca che ha proposto classi differenziati per disabili e che ha visto una reazione forte a partire dal mondo cattolico e degli insegnanti che hanno ricordato il piano T4 che portò all’assassinio di 200 mila disabili da parte dei nazisti. Giorgia Meloni non ha nulla da dire a proposito? Quanto alle sue frasi sulla inesistenza della crisi climatica, prese a prestito dai negazionisti che parlano senza ascoltare il 99% degli scienziati mondiali, è quello che ci si aspetta da un candidato della Lega”. Così in una nota il deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.


E c’è chi fa una previsione: “La candidatura e le parole di Vannacci su Mussolini hanno diviso prima la maggioranza e poi la Lega che finirà per dividersi anche da Salvini. Notoriamente gli eserciti divisi sono quelli che più facilmente perdono le battaglie”. Così il capogruppo democratico nella commissione difesa della Camera, Stefano Graziano.

Autonomia, Pd: Calderoli sconfessa Ciriani, sue parole senza valore

Autonomia, Pd: Calderoli sconfessa Ciriani, sue parole senza valoreRoma, 26 apr. (askanews) – “Silenzio vergognoso della maggioranza e del Governo, non sono stati in non grado di fornire un solo argomento per provare a motivare questa forzatura dell’approdo in aula il 29 aprile. Non sono previste votazioni fino al 7 maggio quindi è del tutto irragionevole impedire alla commissione di fare un vero esame di questo provvedimento, determinando una vera e propria violazione dell’istruttoria parlamentare”. E’ quanto si legge in una nota del Pd, al termine della conferenza dei capigruppo della Camera che ha confermato l’approdo in aula per lunedì mattina alle 10 del ddl sull’autonomia regionale differentziata.


“In capigruppo – sottolinea il gruppo dem a Montecitorio – Calderoli ha sconfessato le parole di Ciriani dicendo che quanto ha dichiarato ‘non ha valore’. Da Fontana silenzio imbarazzato perché non è stato in grado di spiegare in nessun modo perché il ddl andrà in aula il 29”.

Autonomia, capigruppo Camera conferma: ddl in aula lunedì alle 10

Autonomia, capigruppo Camera conferma: ddl in aula lunedì alle 10Roma, 26 apr. (askanews) – La conferenza dei capigruppo della Camera ha confermato il calendario dell’aula: il disegno di legge Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata approderà in aula lunedì prossimo, 29 aprile a partire dalle 10 per l’avvio della discussione generale sul provvedimento. Archiviate quindi le richieste delle opposizioni di più tempo per l’esame del ddl in commissione Affari costituzionali. Archiviata anche l’apertura del ministro per i rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, che in giornata aveva aperto alla possibilità di uno slittamento dei lavori.


Nel corso della riunione, secondo quanto si è appreso da fonti di Montecitorio, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ribadito la posizione espressa nella lettera inviata al presidente della commissione, Nazario Pagano di Forza Italia. A proposito del voto di mercoledì che aveva visto l’approvazione di un emendamento del M5S in una procedura poi considerata “non conclusa” da Pagano e ripetuta quindi nella giornata di oggi fra le contestazioni della minoranza, Fontana aveva scritto di aver preso atto delle comunicazioni del presidente, sottolineando come “non è ipotizzabile, né in termini di diritto né in termini di fatto, un intervento sostitutivo della Presidenza della Camera” sulla procedura di voto. Quanto ai lavori d’aula, Fontana aveva già fatto sapere di aver concesso un raddoppio dei tempi per la discussione generale, che quindi potrà proseguire oltre la giornata di lunedì per concludersi martedì 30 aprile. In base alle regole vigenti a Montecitorio, in ogni caso, l’incardinamento in aula del ddl entro la fine del mese consentirà nel mese successivo un contingentamento dei tempi dell’esame del provvedimento. Al termine della conferenza dei capigruppo si è riunito l’ufficio di presidenza della commissione. Secondo il calendario già diffuso in precedenza, i lavori della medesima dovrebbero concludersi entro le 18 di domani, sabato 27 aprile, con il conferimento del mandato al relatore.

Al via la tre giorni a Pescara, en attendent candidatura Meloni

Al via la tre giorni a Pescara, en attendent candidatura MeloniPescara, 26 apr. (askanews) – A Pescara, dove Fratelli d’Italia è riunita per una tre giorni fronte mare che formalmente è una conferenza programmatica ma di fatto è l’avvio della campagna elettorale per le Europee, la candidatura di Giorgia Meloni come capolista è il segreto di Pulcinella: tutti sanno che lo farà ma continuano ad alimentare una suspence che non c’è riempiendo le frasi di “se” e di verbi al condizionale.


In tutto, nel corso della tre giorni che avrà il suo momento clou domenica con l’intervento della presidente del Consiglio, sono previsti 20 dibattiti, distribuiti in tre diverse sale. Nella mega tensostruttura allestita sul lungomare del capoluogo abruzzese si discute di Europa, di agricoltura, di lavoro, di politica estera. Ma già dalla prima giornata, che cade all’indomani del 25 aprile, si coglie una cifra che sembra delineare il mood che potrebbe caratterizzare la strategia comunicativa che Meloni utilizzerà nelle prossime settimane. A dare un primo segnale è il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Solitamente molto pacato, si anima soprattutto quando punta il dito contro “quei tanti maestri” che ieri e in questi giorni “sono saliti in cattedra” per “darci lezioni”. Fratelli d’Italia, dice Ciriani, “è un partito che ha fatto i conti con il suo passato una volta per sempre, se lo mettano in testa”.


Ma ancora più duro è l’affondo che arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che comincia il suo intervento nel panel ‘L’Europa dei conservatori: valori e identità’, ricordando che “oggi è il 26 aprile e abbiamo alle spalle l’anniversario di un importante evento avvenuto circa 80 anni fa”. Quello che segue è un discorso che partendo dal ricordo di una lezione universitaria, e basandosi sulla distinzione tra fascismo storico e fascismo demonologico, rapidamente si trasforma in un attacco a chi a suo giudizio sta provando a usare le etichette “sovranismo” e “populismo” come “arma di esclusione di massa”. “Nelle scorse ore – dice Mantovano – abbiamo assistito a un remake dell’operazione etichettatura. Ma attenzione, questa dinamica di etichettatura può riproporsi con i termini sovranista e populista e giocando sulla categoria Stato di diritto: un automatismo analogo per cui sei sovranista o populista, non hai titolo neanche per partecipare al consesso europeo”.


Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sottolinea poi come “il vero Stato di diritto è quello che vede l’Europa al servizio dei popoli e non gli Stati che rappresentano quei popoli al servizio dei burocrati e dei giudici”. Non solo. Mantovano contesta anche la decisione del Parlamento europeo di chiedere che l’aborto sia aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali della Ue. “Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere non scriva più pagine simili non solo per il contenuto ma perché completamente fuori dal perimetro”.

Sangiuliano: vogliamo costruire un nuovo immaginario italiano nel mondo

Sangiuliano: vogliamo costruire un nuovo immaginario italiano nel mondoRoma, 26 apr. (askanews) – “Vogliamo costruire un nuovo immaginario italiano nel mondo”. Lo ha detto il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso del suo intervento a Pescara alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. “L’Europa è una grande costruzione giuridica, ma prima culturale”, ha sottolineato.


Il ministro ha ricordato i programmi avviati dal ministero, dalla riapertura al Colosseo della Domus tiberiana e la realizzazione dell’ascensore panoramico; sino all’apertura a Milano di Palazzo Citterio ed all’avvio della Beic, gli interventi a Napoli al Mann, all’Albergo dei poveri, a Capodimonte e alla Floridiana. “Quando sono arrivato al ministero non mi sono messo a fare il mero erogatore di spesa, ma mi sono dato anche una prospettiva culturale. Fra qualche tempo inaugureremo a Firenze il Museo della Lingua italiana e stiamo creando a Bologna il Museo della Civiltà italiana, abbiamo già firmato un protocollo con la Regione e con il Comune. Sono atti concreti con un retroterra fortemente culturale per reagire alla decadenza dell’Europa e al nichilismo e per affermare una vitalità prima culturale che poi può tradursi anche in una vitalità politica”.


Il ministro Sangiuliano ha poi ricordato la candidatura della rete dei monasteri benedettini come patrimonio Unesco e il riconoscimento dell’arte del canto lirico italiano a patrimonio immateriale dell’umanità. “Questo è l’impegno per la cultura, un impegno ancorato a una visione”, ha concluso Sangiuliano.

Lavoro,Mantovano: lunedì sindacati a Chigi,martedì decreto in Cdm

Lavoro,Mantovano: lunedì sindacati a Chigi,martedì decreto in CdmPescara, 26 apr. (askanews) – “Lunedì ci saranno tre incontri” a palazzo Chigi, “uno alle 15 con i rappresentanti del settore metalmeccanico” che rientra “tra i consueti incontri sull’Ilva, poi alle 17 c’è il G7 Labour che rientra nelle iniziative del G7 e immediatamente dopo, perché i rappresentanti internazionali vengono accompagnati da quelli nazionali, l’incontro coi sindacati e, poiché nel Consiglio dei ministri di martedì molto probabilmente andrà il decreto coesione in cui c’è una parte che riguarda il mondo del lavoro, e quindi sarà l’occasione per presentarlo. Quel decreto comprenderà vari settori, vari comparti, e ce n’è uno importante che riguarda il mondo del lavoro”.

Autonomia, Schlein: Meloni e Tajani sotto schiaffo della Lega

Autonomia, Schlein: Meloni e Tajani sotto schiaffo della LegaRoma, 26 apr. (askanews) – “Quanto sta accadendo in commissione Affari costituzionali della Camera conferma che la maggioranza è sotto schiaffo della Lega”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein parlando della discussione sul ‘ddl Autonomia’. “Meloni e Tajani non hanno agibilità politica se non accettano i diktat secessionisti di Salvini”


“Fratelli d’Italia e Forza Italia – afferma – stanno accettando in silenzio una riforma che stravolge l’assetto istituzionale dello Stato e aumenta le disparità tra i cittadini perché è in gioco la tenuta stessa del governo. Quanto sta accadendo è molto grave. Non è accettabile che ogni volta che vanno sotto su un emendamento ripetano la votazione. Non c’è rispetto del Parlamento. Stanno imponendo una vera e propria dittatura della maggioranza che non riconosce più neanche il ruolo delle istituzioni democratiche. Altro che patrioti qui siamo al mercato”.

Tensioni in commissione sull’Autonomia, Pagano caccia Penza (M5S)

Tensioni in commissione sull’Autonomia, Pagano caccia Penza (M5S)Roma, 26 apr. (askanews) – Nuove tensioni in commissione Affari costituzionali della Camera: al momento di una votazione su un emendamento sul ddl sull’autonomia regionale differenziata si è aperta una polemica perché secondo le opposizioni il presidente della commissione Nazario Pagano ha preso tempo nella procedura, chiedendo se ci fossero richieste di intervento, perché preoccupato della possibile difficoltà numerica della maggioranza. Al termine di un alterco, Pagano ha poi espulso il deputato del M5S Pasqualino Penza. “Può procedere anche espellendoci tutti ma è un modo di procedere poco consono ai lavori della commissione”, ha reagito il deputato del Pd Gianni Cuperlo.


“Consiglio al presidente Pagano di soprassedere alla presidenza, perché in questo momento non è la persona di garanzia che abbiamo conosciuto”, ha osservato Filiberto Zaratti di AVS. “La storia di questa presidenza è la storia di un anno e mezzo, in questi due giorni avete usato parole che possono essere più violente dele mani. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno di voi ma le mancanze di rispetto che ho ricevuto in queste ore stanno lasciando il segno”, ha replicato Pagano.

Nato, Crosetto: chi non spenderà il 2% del Pil per la Difesa sarà un paria

Nato, Crosetto: chi non spenderà il 2% del Pil per la Difesa sarà un pariaRoma, 26 apr. (askanews) – “Senza bisogno che arrivi Trump alla presidenza americana, vedrete quanto saranno duri con chi non arriverà al 2% del Pil per la spesa per la difesa, a quel punto” chi non adempierà alla percentuale “diventerà una nazione non di serie B ma addirittura che non potrà sedersi ai tavoli internazionali”, perché “nessuno passerà più sopra questa cosa e diventerà una parte fondamentale per avere credibilità nel mondo”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia.

Autonomia, Ruotolo: Pd griderà in piazza deriva orbaniana maggioranza

Autonomia, Ruotolo: Pd griderà in piazza deriva orbaniana maggioranzaRoma, 26 apr. (askanews) -“Lo diremo ovunque e nelle piazze di tutta Italia che stanno provando a smontare la nostra Costituzione. Hanno appena infranto le regole in Parlamento, nel luogo sacro delle istituzioni per procedere ad approvare un emendamento già bocciato sull’autonomia differenziata che punta a dividere il nostro Paese in regioni ricche e regioni povere. Tutte le opposizioni sono uscite dall’aula della Commissione affari costituzionali al momento del voto per protesta. Noi siamo contro la dittatura della maggioranza, di una maggioranza che guarda sempre di più al modello orbaniano. E’ uno schiaffo per Napoli e il Mezzogiorno. Faremo di tutto per impedire la secessione dei ricchi”. Lo dichiara Sandro Ruotolo, epsonente della segreteria nazionale del Pd.