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Meloni, De Luca: mi trasforma in primo antagonista Governo, la ringrazio

Meloni, De Luca: mi trasforma in primo antagonista Governo, la ringrazioNapoli, 23 feb. (askanews) – “Mi è stato riferito che ieri il presidente del Consiglio si è esibito in una performance. Visto che il presidente del Consiglio mi tira in ballo, io la ringrazio per l’attenzione perché mi sta facendo diventare l’antagonista principe del Governo. Ma non è questo il mio obiettivo, perché io sono un modesto artigiano della politica mica sono uno statista a livello della Meloni”. Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca durante la consueta diretta Facebook del venerdì.


“Visto che mi tira in ballo ogni volta, vorrei proporre per la centesima volta all’onorevole Meloni un dibattito pubblico sulla Campania, – continua – suoi fondi europei, sui fondi europei e sulla trasparenza e mi dia questa consolazione, si decida o mi lasci in pace o se mi tira in ballo facciamo questo dibattito pubblico così avrò la consolazione di spiegarle cose per le quale non ha grande familiarità come la gestione dei fondi europei” conclude.

Anniversario invasione Ucraina, domani mobilitazione nazionale pacifisti

Anniversario invasione Ucraina, domani mobilitazione nazionale pacifistiRoma, 23 feb. (askanews) – “Fermiamo la follia di tutte le guerre”. Con questo slogan la rete delle associazioni italiani pacifiste che si autodefinise “un grande movimento di pace e di Costituzione” ha indetto “il 24 febbraio giornata nazionale di mobilitazione”, in concomitanza con il secondo anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Per questo domani in tutta Italia sono in programma tante manifestazioni, promoss, tra gli altri, dall’Anpi per chiedere a gran voce il cessate il fuoco in Ucraina e in Palestina, “L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva – afferma l’appello alla mobilitazione domnani – è ancora una volta in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 24000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite”.


“E l’elenco dei conflitti, delle guerre, delle violenze purtroppo – prosegue l’appello- non finisce qui.Il percorso della Pace deve essere globale.L’unica via per fermare la follia criminale delle guerre ed eliminare il rischio di un conflitto nucleare, è unire le forze, assumere le nostre responsabilità civiche e democratiche, schierarsi per la pace, per il diritto internazionale, per la riconversione civile e sostenibile dell’economia, promuovendo la cooperazione e la sovranità dei popoli, eliminando vecchie e nuove forme di colonialismo insieme alla politica dei “due pesi e due misure”, alla sicurezza impostata sulla deterrenza nucleare e sui blocchi militari contrapposti; abbiamo il compito di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto. Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro dignitoso e piena democrazia in un mondo sempre più in guerra, che usa le risorse per la morte e non per la vita, nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli.


La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta. Per tutto questo, chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per: – la messa al bando delle armi nucleari – la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta – la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati – l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza – la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, – la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese – il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania – la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera – il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione – il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iranà) – lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo – la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate”.

Corteo studenti a Pisa pro Palestina, scontri e cariche delle forze dell’ordine. Le opposizioni attaccano il governo

Corteo studenti a Pisa pro Palestina, scontri e cariche delle forze dell’ordine. Le opposizioni attaccano il governoRoma, 23 feb. (askanews) – Scontri e cariche a Pisa durante un corteo di studenti universitari e medi che sfilavano a sostegno delle ragioni della Palestina in Medio Oriente. Le forze dell’ordine sono intervenute con sfollagente e lacrimogeni per disperdere il corteo che la Questura ha definito “autoconvocati solo attraverso canali soci” e quindi “privo di ogni interlocuzione organizzativa”. Giustificando così la decisione di intervenire per disperderlo, risultando interdetto l’accesso pubblico a piazza dei Cavalieri. E’ stato annunciato in ogni caso “un approfondimento” su quanto accaduto.


Critiche nette sono arrivate dalle opposizioni, Pd, M5S e Più Europa.“Siamo nelle mani di un governo incapace di ascoltare il Paese e di trovare soluzioni, che inventa nemici e semina rabbia, invece di lavorare con responsabilità per una convivenza pacifica e civile. I giovani vanno ascoltati e alle loro domande e rivendicazioni vanno date risposte! E invece dopo la criminalizzazione delle ragazze e dei ragazzi che manifestano pacificamente per il clima, dopo le repressioni a tappeto di chi protesta per ottenere un’informazione libera o il cessate il fuoco a Gaza, ecco di nuovo i manganelli in azione a Pisa, stavolta contro minorenni”, afferma in una nota Annalisa Corrado della segreteria Pd, sottolineando: “Giungono immagini e video raccapriccianti da sospensione dei diritti civili. Si vorrebbero normalizzare pratiche inaccettabili, gravissime, che tentano di scoraggiare il sacrosanto diritto alla protesta pacifica e che vanno contro quanto sancito dalla nostra Costituzione. Non lo permetteremo”.


“Basta guardare le immagini delle manganellate contro gli studenti di Pisa per capire che si tratta di una violenza assolutamente spropositata e gratuita”, commenta in una nota il democratico Nicola Zingaretti, sottolineando: “La domanda da farsi è sul perché di questi comportamenti. Qualcuno nel Governo punta a un’esasperazione del clima politico in Italia? Si vuole puntare a una escalation dove la violenza torni a riempire le piazze e le strade? Qualcuno con il riflesso d’ordine pensa che gestire il potere lo autorizzi a violare principi e regole? Sono stati picchiati dei cittadini che manifestavano. Invece di gestire eventuali criticità si è preferito aumentare la tensione. A dare l’ordine sono stati gli stessi che hanno chiuso gli occhi di fronte ai saluti romani fascisti e, io penso giustamente, hanno evitato con ragionevolezza di inasprire il clima di fronte al blocco di strade e autostrade dei trattori. Si vogliono dunque criminalizzare dei giovani solo perché di un certo orientamento politico? In Italia il compito dello Stato è di garantirlo l’ordine pubblico, non di creare le premesse del disordine. Quindi, dietro tutto questo, o c’è una matrice politica, o c’è una grave inadeguatezza di chi ricopre determinati ruoli. Non so quale delle due sia peggiore. Noi ,nel chiedere chiarezza, vigileremo affinché sia tutelata e difesa la Costituzione e chiamiamo tutte e tutti a farlo con noi”.“Sono basito e indignato dalle immagini che arrivano da Pisa, dove alcuni studenti che manifestavano per chiedere di fermare la strage di Gaza sono stati violentemente attaccati dalla polizia e ripetutamente manganellati. Si tratta di immagini incresciose e dolorose, che purtroppo però non vediamo per la prima volta, a testimonianza del clima da repressione che sta montando nel Paese. Siamo al fianco degli studenti che manifestano pacificamente e subiscono attacchi sproporzionati, che condanniamo apertamente. La libertà di opinione e manifestazione, in Italia, non può essere messa in discussione”. scrivono in una nota Andrea Quartini, Deputato toscano del Movimento 5 Stelle, e Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale della Toscana.


“Ancora cariche della polizia, ancora studenti manganellati, ancora botte, identificazioni e repressione. Bisogna fare piena luce su quanto accaduto questa mattina a Pisa e a Firenze dove gli studenti sono stati picchiati dalle forze dell’ordine durante una manifestazione per la Palestina”, afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi, aggiungendo: “Ormai quello delle cariche sembra l’unico modo che ha questo Governo per sedare il dissenso, e in particolare colpisce l’accanimento verso i più giovani e gli studenti. L’abuso della forza non può essere tollerato ed è proprio per questo che è necessario approvare al più presto una legge che imponga bodycam e numero identificativo per gli agenti. Non solo per la tutela dei privati cittadini rispetto ad eventuali abusi, ma anche nell’interesse delle stesse Forze dell’Ordine su cui non deve esserci alcuna ombra rispetto all’uso della forza”.(foto di repertorio)


 

Terzo mandato, Fedriga: Governo ascolti chi direttamente coinvolto

Terzo mandato, Fedriga: Governo ascolti chi direttamente coinvoltoTrieste, 23 feb. (askanews) – Stop per il terzo mandato? “Mi sento di propiziare – ha detto oggi a Trieste il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – un coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale perché mi sembrerebbe profondamente scorretto decidere sull’organizzazione istituzionale e democratica delle Regioni senza le Regioni”. Conversando con i giornalisti questa mattina a Trieste, Fedriga ha poi ricordato di aver mandato ieri come Conferenza una richiesta al governo di un incontro “e ci auguriamo che si ascolti – ha aggiunto Fedriga – anche chi è direttamente coinvolto perché mi sembrerebbe alquanto particolare che si limitasse a un dibattito tra parlamentari”.

Cutro, visita a sorpresa di Piantedosi a Crotone a un anno da strage

Cutro, visita a sorpresa di Piantedosi a Crotone a un anno da strageRoma, 23 feb. (askanews) – Visita a sorpresa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Crotone, in occasione dell’anniversario della strage di Cutro costata la vita a 94 migranti. La stampa è stata informata della visita del ministro solo alla sua conclusione, non c’è quindi stata alcuna possibilità di rivolgere a Piantedosi domande a un anno di distanza dai fatti.


Il ministro ha raggiunto Crotone questa mattina e ha incontrato le autorità locali. Ad accoglierlo il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, insieme al prefetto, il sindaco di Crotone e il sindaco di Cutro. Secondo quanto è stato riferito, si sono recati ai giardini di Alì, il neonato morto nel naufragio, poi al cimitero di Crotone dove il piccolo Alì è stato seppellito, e infine al cimitero di Cutro dove ci sono anche alcune salme non identificate. Domani si aprirà una tre giorni organizzata dalla Rete 26 febbraio (che si è formata subito dopo il naufragio e che continua a chiedere giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti) con diverse iniziative per “non dimenticare”.

Salvini, Calenda:esibisca mail disdetta accordo Lega-partito Putin

Salvini, Calenda:esibisca mail disdetta accordo Lega-partito PutinRoma, 23 feb. (askanews) – “Salvini è quello che è, un buffone, ha fatto un accordo non con la Russia in qualità di ministro, ha fatto un accordo politico con il partito di Putin che prevede lo scambio di informazioni e il coordinamento su temi come la sicurezza e la politica internazionale, e questo signore oggi fa il vicepresidente del Consiglio senza averlo disdettato”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda in collegamento da Kiev con “L’Aria che tira” su La7, dove poco prima era stato intervistato in diretta il leader della Lega.


Salvini, ha proseguito Calenda, “dice che l’accordo non esiste, bene, ci faccia vedere una mail della disdetta” perché in realtà quell’accordo “si è rinnovato automaticamente un mese dopo l’invasione dell’Ucraina. Io non mi fido di quello che dice Salvini, è un saltimbanco, deve farci vedere una mail con cui ha disdetto quell’accordo oppure disdirlo”, ha insistito Calenda.

Terzo mandato, Zaia: a me non succederà assolutamente nulla

Terzo mandato, Zaia: a me non succederà assolutamente nullaVenezia, 23 feb. (askanews) – “Non succederà assolutamente nulla per quel che mi riguarda, nel senso che ho ancora questo anno e mezzo, due anni di mandato: non si è ben capito se ci sarà una proroga oltretutto”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, alla domanda dei giornalisti su che cosa intende fare dopo lo stop alla procedura per il terzo mandato. “Qualcuno ha detto che il Parlamento è sovrano, vedremo quanta sovranità saprà esprimere, ma soprattutto la sovranità, io immagino, dovrà essere rispettosa della volontà popolare – ha proseguito Zaia, a margine di un punto stampa col Cio a Venezia -. Trovo strano che ci siano delle persone che votano a favore del blocco dei mandati di sindaci e presidenti di regione che sono eletti direttamente dal popolo e poi vai a vedere il curriculum di queste persone che è da quattro, cinque legislature che sono in Parlamento”.

Mattarella: piena solidarietà a Meloni, l’effige bruciata è una violenza intollerabile

Mattarella: piena solidarietà a Meloni, l’effige bruciata è una violenza intollerabileRoma, 23 feb. (askanews) – “Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale un gruppo di studenti e rispondendo ad alcune loro domande.


“Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale – ha spiegato il Capo dello Stato -, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione”. “Mi auguro – ha concluso Mattarella – che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”.

Meloni, “piena solidareietà” Mattarella: effige bruciata violenza intollerabile

Meloni, “piena solidareietà” Mattarella: effige bruciata violenza intollerabileRoma, 23 feb. (askanews) – “Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando al Quirinale un gruppo di studenti e rispondendo ad alcune loro domande.


“Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale – ha spiegato il Capo dello Stato -, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. “Mi auguro – ha concluso Mattarella – che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”.

Maggioranza divisa boccia terzo mandato, Lega: non è finita qui

Maggioranza divisa boccia terzo mandato, Lega: non è finita quiRoma, 22 feb. (askanews) – Uniti sul palco elettorale di Cagliari, divisi in Parlamento: la maggioranza si spacca sull’emendamento della Lega al decreto elezioni e il terzo mandato dei governatori di Regione viene sonoramente bocciato in commissione Affari Costituzionali in Senato col voto contrario di Fdi, Fi, Pd, M5s e Avs. Non ci saranno ripercussioni sul governo, dicono tutti gli esponenti di centrodestra anche se il Carroccio chiarisce immediatamente che “la partita non è chiusa” e la questione verrà riproposta in futuro. La stessa premier Giorgia Meloni osserva che “il terzo mandato non era nel programma, non è una materia di iniziativa di governo”, quindi, “ci sono state visioni diverse ma ne abbiamo discusso in massima serenità”. La questione, insomma, ribadisce Meloni, “non crea problemi al governo e alla maggioranza”.


Fibrillazioni anche in casa dem. Il no al terzo mandato viene accolto con “disappunto” dalla minoranza che fa riferimento al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. La giornata inizia con una parziale marcia indietro della Lega che annuncia il ritiro dell’emendamento sul terzo mandato per i sindaci delle grandi città: sia il relatore Alberto Balboni (Fdi) che il governo hanno dato parere contrario. Va bene insistere su una battaglia ma non al punto di andare contro alla posizione dell’esecutivo. Sulla ricandidatura dei governatori di regione, invece, il governo, come annunciato nei giorni scorsi, decide di non esprimersi (“Si rimette alla Commissione”, è la formula magica), quindi il Carroccio sceglie di andare fino in fondo. Incontro a una bocciatura annunciata. Più sonora del previsto (16 no, 4 sì, un astenuto) perché al no degli alleati si aggiungono quelli – annunciati – di Avs e M5s – ma anche del Pd che, visto il dibattito al suo interno, fino a ieri aveva valutato il non voto. Ai tre sì della Lega si somma solo quello della senatrice di Italia Viva Dafne Musolino (l’appello dei renziani alle opposizioni per fare un fronte compatto e mandare sotto la maggioranza cade nel vuoto). Azione non partecipa, Meinhard Durnwalder delle Autonomie si astiene.


“Ci riproveremo: per noi la partita non è chiusa. Il governo ha lasciato libertà di voto correttamente, non c’è frattura né ripercussione sulle attività di governo, riproporremo il tema in futuro in altri provvedimenti”, annuncia il senatore veneto della Lega Paolo Tosato, vicepresidente della commissione Affari costituzionali. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, dire no al terzo mandato “è un errore perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo, quindi se te lo trovi buono i cittadini, se lo vogliono eleggere, hanno il diritto di farlo”. Fdi e Fi minimizzano. Maurizio Gasparri, dopo aver preso parte al voto, ribadisce che “non ha creato nessuna lacerazione nella maggioranza. Non c’è alcuna conseguenza di natura politica. Alcuni hanno enfatizzato sui mezzi di comunicazione questo tema che, invece, forse non meritava tutto questo spazio. Non ci sono state sorprese, né fibrillazioni”. Tuttavia, che la Lega avrebbe potuto evitare di arrivare fino a questo punto, non lo nasconde il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: “Non posso che ribadire che sarebbe stato meglio ritirare l’emendamento, perché il tema è molto complesso, molto difficile, secondo noi meritava un contesto più ordinato in cui fare questa discussione. Il testo unico sugli enti locali o comunque un disegno di legge per consentire un approfondimento”.


Ora diventa più complicato: “Il Parlamento può sempre decidere di riaprire la discussione, certo, ma il dato politico che abbiamo registrato in commissione è piuttosto netto”, osserva Ciriani. Possibilista la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro (Fdi): “Ognuno di noi ha opinioni differenziate che si potranno ridiscutere nel testo unico degli enti locali per il quale stiamo lavorando e la tabella di marcia è veloce”. Le opposizioni sottolineano la spaccatura della maggioranza. “Ieri abbiamo visto Meloni, Salvini e Tajani affiancati sul palco e oggi si spaccano sul terzo mandato. E fanno bene da tutto il giorno a chiedersi se ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo. Loro lo smentiscono ma il fatto che se lo chiedano fa capire che hanno un bel problema con le loro divisioni”, commenta la segretaria Pd Elly Schlein che tace invece sul fronte aperto all’interno del partito sulla questione terzo mandato. Il voto contrario dei senatori democratici in commissione, infatti, non è andato giù alla minoranza del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che fa trapelare “profondo disappunto”. Secondo la sua area “Energia Popolare” il voto dei senatori che ha contribuito alla bocciatura dell’emendamento del Carroccio al decreto elezioni “ha disatteso l’accordo unanime raggiunto in Direzione lunedì”, infrangendo l’unanimità raggiunta sulla decisione di creare un tavolo sugli enti locali per discutere della questione, riferisce la stessa fonte aggiungendo che “dopo il voto di domenica in Sardegna bisognerà parlarne”.


Protesta anche l’Anci con il presidente Antonio Decaro. Nel mirino “la partita sul terzo mandato per tutti i Comuni” che, promette, “non si chiude qui perché l’Anci non lascerà cadere questa battaglia, che abbiamo condotto sempre in maniera unitaria. Riteniamo che ci siano le condizioni per sollevare una questione di legittimità costituzionale delle norme attuali e chiederemo ai Consigli delle autonomie locali di proporre alle proprie Regioni impugnativa alla Corte costituzionale”. Per il presidente dell’Anci, “la permanenza del limite solo sopra la soglia dei 15mila abitanti è irragionevole e crea situazioni insostenibili, come quelle di Comuni di popolazione quasi identica, magari distanti pochi chilometri uno dall’altro, i cui elettori non avranno però lo stesso diritto di confermare o meno il proprio sindaco”.