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Governo, Meloni: centrodestra insieme per scelta non costrizione

Governo, Meloni: centrodestra insieme per scelta non costrizioneCagliari, 21 feb. (askanews) – “L’opposizione e certi grandi giornaloni dicono che noi litighiamo, che adesso il governo cade, sta per cadere, poi si svegliano”, “lo sanno anche loro che questo governo durerà 5 anni, anche dieci sì ma giorno per giorno”, “possono dire quello che vogliono noi non stiamo insieme per costrizione, stiamo insieme da trent’anni per scelta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al comizio a sostegno di Paolo Truzzu come candidato del centrodestra alla presidenza della regione Sardegna.

Governo, Salvini: Giorgia alleata e amica, avanti insieme 5 anni

Governo, Salvini: Giorgia alleata e amica, avanti insieme 5 anniRoma, 21 feb. (askanews) – “Più su qualche giornalone, sul Corriere della Sera e Repubblica provano ad allontanare me e Giorgia, più io e Giorgia andiamo avanti insieme, compatti, come una sola persona per cinque anni, non un minuto di meno. Più provano a farci litigare, più cementano quella che non è solo un’alleanza politica. In Giorgia non solo ho un’alleata e un ottimo presidente del Consiglio ma sto trovando un’amica e in politica questo fa la differenza”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a Cagliari per sostenere il candidato del centrodestra Paolo Truzzu.

Meloni a Cgil Sardegna: norme su sicurezza lavoro lunedì in Cdm

Meloni a Cgil Sardegna: norme su sicurezza lavoro lunedì in CdmCagliari, 21 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al suo arrivo alla Fiera di Cagliari per partecipare al comizio a sostegno di Paolo Truzzu ha incontrato una rappresentanza della Cgil che protestava contro le morti sul lavoro. “Conosco i numeri. Come lei sa abbiamo già assunto lo scorso anno 800 nuovi ispettori del lavoro. Evidentemente non basta, ne abbiamo parlato stamattina in Consiglio dei ministri per preparare le norme che arriveranno lunedì. Ci sono anche alcune proposte che arrivano dal sindacato che secondo me sono interessanti, sulle quali stiamo lavorando. Convocheremo prima il tavolo nazionale dei sindacati più rappresentativi. Ascoltiamo e lavoriamo insieme sulle proposte. E’ un tema su cui abbiamo cercato fin dall’inizio di dare dei segnali”.


Il governo ha convocato a Palazzo Chigi lunedì prossimo, 26 febbraio, le rappresentanze sindacali e datoriali per un incontro sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Alle 8.30 il primo incontro con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal. A seguire, alle 10, è previsto un secondo incontro con i rappresentanti di Alleanza Cooperative, Ance, Casartigiani, CNA, Confapi, Confartigianato e Confindustria.

Meloni dice alla Cgil Sardegna: lavorariamo insieme per la sicurezza sul lavoro, le norme lunedì in Cdm

Meloni dice alla Cgil Sardegna: lavorariamo insieme per la sicurezza sul lavoro, le norme lunedì in CdmCagliari, 21 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al suo arrivo alla Fiera di Cagliari per partecipare al comizio a sostegno di Paolo Truzzu ha incontrato una rappresentanza della Cgil che protestava contro le morti sul lavoro. “Conosco i numeri. Come lei sa abbiamo già assunto lo scorso anno 800 nuovi ispettori del lavoro. Evidentemente non basta, ne abbiamo parlato stamattina in Consiglio dei ministri per preparare le norme che arriveranno lunedì. Ci sono anche alcune proposte che arrivano dal sindacato che secondo me sono interessanti, sulle quali stiamo lavorando. Convocheremo prima di lunedì il tavolo nazionale dei sindacati più rappresentativi. Ascoltiamo e lavoriamo insieme sulle proposte. E’ un tema su cui abbiamo cercato fin dall’inizio di dare dei segnali”.


“C’è una proposta di iniziativa di Fdi – ha aggiunto – per portare il tema della sicurezza sul lavoro nelle scuole, per aggiungere un’ora, per insegnarla, che dovrebbe essere approvata nei prossimi giorni. Se ci sono altre proposte su questo tema sono assolutamente a disposizione. Penso non sia un tema su cui dividerci, ma su cui lavorare insieme”. 

Nordio: il reato di omicidio sul lavoro non è un deterrente sufficiente, sono contrario

Nordio: il reato di omicidio sul lavoro non è un deterrente sufficiente, sono contrarioMilano, 21 feb. (askanews) – Nel consiglio dei Ministri di questa mattina “non è stato trattato il principio del reato di omicidio sul lavoro, di cui perlatro sarei abbastanza contrario”. Lo ha assicurato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il question time alla Camera.


Il Guardasigilli si è soffermato sul reato di omicidio stradale: “E’ stata aumentata la pena ma gli incidenti stradali non sono affatto diminuiti, anzi sono aumentati. Quindi l’effetto deterrente non è sufficiente”, ha sottolineato. L’istituzione di procura nazionale titolare delle indagini sulle morti sul lavoro “non risolverebbe il problema” delle morti bianche in Italia, ha detto Nordio.


“Esiste una circolare del Csm che dice che è sufficiente la creazione di gruppi di lavoro specializzati all’interno delle singole procure e non credo che la creazione di una procura nazionale possa essere più efficace – ha osservato il Guardasigilli -. Ammetto però che la frammentazione soprattutto nelle procure più piccole dove non esistono questi gruppi specializzatui possa sembrare insufficiente. Il nostro orientamento è quello di devolvere questa competenza alle procure distrettuali in modo da dare un indirizzo omogeneo quanto meno nell’ambito dello stesso distretto”. Il problema, secondo Nordio, è che “la frammentazione di competenze nelle procure più piccole può confliggere con il principio di speciliazzazione che invece dovrebbe essere tipico di ogni ufficio inquirente proprio perchè si tratta di materie che presuppongono una particolare preparazione da parte dei singoli magistrati”.

Mattarella: la lingua italiana è un elemento di coesione e identità

Mattarella: la lingua italiana è un elemento di coesione e identitàRoma, 21 feb. (askanews) – “La lingua italiana racchiude valori identitari in cui si riflettono tradizioni, costumi e le culture che uniscono la nostra comunità. È un intenso elemento di coesione, generatore di quel senso di appartenenza che accomuna anche i tanti connazionali all’estero e quanti riconoscono nella lingua e nella cultura italiane un valore universale”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione della seconda edizione del Festival “LaLinguaMadre – La Lingua che conviene”.


“Un patrimonio culturale vivente e dinamico, che si rinnova a fronte delle trasformazioni globali, custodendo, al contempo, la memoria del passato – sottolinea il capo dello Stato -. Nell’esprimere apprezzamento al Festival ‘LaLinguaMadre – La Lingua che conviene’ per il proposito di divulgare l’idea della lingua italiana oltre il ruolo di mero strumento di comunicazione, rivolgo a tutti i presenti il mio saluto”.

Il governo impreparato in Aula sulle mozioni sulla libertà di stampa. Fontana: rispetto per le Camere

Il governo impreparato in Aula sulle mozioni sulla libertà di stampa. Fontana: rispetto per le CamereRoma, 21 feb. (askanews) – Il Governo arriva impreparato sui pareri sulle mozioni sulla libertà di stampa e sulla professione giornalistica. E le opposizioni partono all’attacco nell’aula della Camera stigmatizzando la “mortificazione del Parlamento”. Alla fine, il presidente Lorenzo Fontana decide un’inversione dell’ordine del giorno: “serve da parte del governo maggiore attenzione e rispetto per l’Aula. Un errore ci può stare” ma “se siamo tutti d’accordo, sospendo la seduta per poi riprendere con l’esame sulla pdl sulla mototerapia”. Il voto sulla libertà di stampa è stato poi rinviato a martedì prossimo.


I fatti. La seduta di questa mattina è stata sospesa più volte in attesa di ulteriori approfondimenti da parte dell’esecutivo sui sei testi presentati sulla libertà di stampa (uno della maggioranza e 5 dei gruppi di minoranza). Quando il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari esprime il parere sulla mozione M5S, l’assemblea comincia a rumoreggiare rendendosi conto che il testo è sbagliato. Alla richiesta di un’ulteriore sospensione, i gruppi di minoranza hanno protestato pretendendo dal governo maggiore “serietà”. “Se il governo non fa il suo lavoro non è rispettoso nei confronti di tutte le forze politiche – ha detto la Cinque Stelle Annalaura Orrico – siamo pronti per le dichiarazioni di voto e il governo ci rinvia di 10 minuti in 10 minuti. Se oggi non è in grado di esprimere un parere, ce lo dica e si rinvia. E’ una mortificazione continua che questo governo e questa maggioranza perpetuano nei confronti delle opposizioni”.


Netto anche il giudizio di Valentina Grippo (Azione): “senza nulla togliere al sottosegretario Ostellari, si lavora tutti e ci stanno errori materiali ma oggi in quest’aula non parliamo di un argomento a caso ma del diritto di informazione della Republica, della governance del sistema radio televisivo e c’è il rischio che vengano dati pareri a caso. Parliamo di cose estremamente serie, mi sarei aspettata la presidente del Consiglio in quest’aula”. Poi la parola ad Elisabetta Piccolotti (Avs): “Siamo in una situazione imbarazzante”. Piccolotti ha dato atto al sottosegretario di aver chiesto “scusa, ma il governo dopo tanto tempo” dal deposito dei testi “non riesce a darci i pareri su un tema complesso, sentito e importante come la libertà di informazione nel nostro paese che dalle statistiche non brilla”. E torna su un tema già sollevato durante il dibattito sul Pdl sulle rievocazioni storiche: “faccio notare che quest’aula è chiamata continuamente a discutere su provvedimenti con contenuti marginali, a volte pretestuosi” e su “temi importanti i pareri non si capiscono e ci sono continui rinvii”; mentre il governo vara i provvedimenti “importanti e li fa” approvare ponendo la “fiducia”.


“Conosciamo Ostellari come collega serio e lo ha dimostrato chiedendo scusa, ma il problema non è lui. Questo – ha aggiunto il Dem Federico Fornaro – è un evidente esempio di come il Parlamento sia trattato dall’esecutivo e riguarda tutti. Su una questione e su mozioni importanti, come sulla libertà di stampa, non si può avere da parte degli uffici dei ministeri questa sciatteria, questa mancanza di rispetto del Parlamento, le chiedo di rinviare alla prossima settimana. Deve essere un segnale per tutti i legislativi dei ministeri”. In difesa del governo è intervenuto Stefano Candiani (Lega) rilevando la troppa “enfasi” da parte delle opposizioni ree di “eccessivamente pedante polemica”. Intervento che ha suscitato diversi mormorii.


Dopo circa un’ora e mezza, mentre l’Aula era ormai impegnata con il voto sulla mototerapia, è arrivata una precisazione del ministero della Giustizia. “C’è stato solo un mero errore materiale nella griglia dei pareri fatta arrivare al sottosegretario di turno in aula, poco prima dell’inizio della discussione sulle mozioni oggi all’ordine del giorno della Camera”, hanno riferito fonti di via Arenula.

Navalny, La Russa: morto in un gulag che ricorda tempi bui Urss

Navalny, La Russa: morto in un gulag che ricorda tempi bui UrssRoma, 21 feb. (askanews) – L’aula del Senato ha osservato, su richiesta del presidente Ignazio La Russa, “qualche attimo di silenzio” in memoria di Alexei Navalny, l’oppositore russo recentemente morto in carcere, “morto in maniera tragica mentre era privato della libertà in una maniera che comunque la si voglia giudicare è frutto di una carcerazione piena di stenti, o forse peggio, che ha lasciato sbigottito il mondo intero”, ha sottolineato.


“Di una cosa penso non possa esservi dubbio, che Navalny fosse prigioniero per le sue idee. Come ha detto il presidente della Repubblica, per le sue idee e il suo desiderio di libertà in un carcere, un gulag che – ha proseguito il presidente del Senato – ricorda i tempi più bui della storia e in particolare della stessa Russia allora Unione sovietica. Credo non ci debbano essere dubbi e polemiche sulla vicinanza che tutte le forze politiche debbano manifestare a un uomo che è tornato nella sua terra, nella sua nazione, sapendo che la sua sorte potesse con estrema probabilità essere quella che poi si è tragicamente verificata. Un uomo che ha combattuto per un anelito di libertà e che oggi diventa il simbolo della presenza anche nella Russia di una possibilità di riscatto. L’Italia che si è schierata senza se e senza ma dalla parte dell’Ucraina contro l’invasione russa non può che inchinare le proprie bandiere di fronte ad Alexei Navalny”. Al termine del momento di silenzio hanno preso la parola, con un intervento per ciascuno, i gruppi parlamentari per il ricordo della personalità scomparsa.

Governo ‘impreparato’ sulle mozioni per la libertà di stampa, le opposizioni attaccano

Governo ‘impreparato’ sulle mozioni per la libertà di stampa, le opposizioni attaccanoRoma, 21 feb. (askanews) – Il Governo non è pronto sui pareri sulle mozioni sulla libertà di stampa e sulla professione giornalistica, e le opposizioni partono all’attacco nell’aula della Camera stigmatizzando la “mortificazione del Parlamento” e la richiesta all’esecutivo di “serietà”. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, alla fine, decide un’inversione dell’ordine del giorno e annuncia che si passerà subito, alla ripresa alle 11.15, all’esame della proposta di legge sulle ‘Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della mototerapia’.


E’ probabile, a questo punto, secondo quanto si apprende, che possa esserci un rinvio sulle mozioni che dovevano essere votate oggi. La seduta di questa mattina è stata sospesa più volte in attesa di ulteriori approfondimenti sui sei testi presentati (uno della maggioranza e 5 dei gruppi di minoranza). Quando il sottosegretario alla Giustizia Ostellari rientra in aula ed esprime il parere sulla mozione del M5S, l’assemblea comincia a rumoreggiare rendendosi conto che il testo è sbagliato. “Se il governo non fa il suo lavoro non è rispettoso nei confronti di tutte le forze politiche – ha detto la Cinque Stelle Annalaura Orrico – siamo pronti per le dichiarazioni di voto e il governo ci rinvia di 10 minuti in 10 minuti. Se il governo oggi non è in grado di esprimere un parere, ce lo dica e si rinvia. E’ una mortificazione continua che questo governo e questa maggioranza perpetuano nei confronti delle opposizioni”.


All’attacco anche Valentina Grippo (Azione): “senza nulla togliere al sottosegretario Ostellari, si lavora tutti e ci stanno errori materiali ma oggi in quest’aula non parliamo di un argomento a caso ma del diritto di informazione della Republica, della governance del sistema radio televisivo e c’è il rischio che vengano dati pareri a caso. Parliamo di cose estremamente serie, mi sarei aspettata la presidente del Consiglio in quest’aula”. Agli interventi si è aggiunta anche Elisabetta Piccolotti, firmataria della mozione targata Avs: “Mi unisco alle osservazioni delle colleghe, siamo in una situazione imbarazzante”. Piccolotti dà atto al sottosegretario di aver chiesto “scusa, ma il governo dopo tanto tempo dal deposito” dei testi “non riesce a darci i pareri su un tema complesso, sentito e importante come la libertà di informazione nel nostro paese che dalle statistiche non brilla”. E torna su un tema già sollevato ieri durante il dibattito sul Pdl sulle rievocazioni storiche: “faccio notare che quest’aula è chiamata continuamente a discutere su provvedimenti con contenuti marginali, non molto complessi dal punto di vista tecnico, l’agricoltore custode, le rievocazioni, più tardi la mototerapia. Che ci sia rispetto di quest’aula e di questo Parlamento”, mentre iL governo, ha proseguito, vara quelli “importanti e li fa” approvare con la “fiducia”. A “noi” restano quelli “a volte marginali, a volte pretestuosi e poi su temi importanti i pareri che non si capisono e ci sono continui rinvii, non vedo serietà da parte di questo governo e chiedo al presidente Fontana di richiamare i membri dell’esecutivo ad avere maggiore rispetto di questo Parlamento”.

Salvini: il Pd mi denuncia? Il Ponte di Messina si farà al 100%

Salvini: il Pd mi denuncia? Il Ponte di Messina si farà al 100%Roma, 21 feb. (askanews) – Il Ponte sullo Stretto di Messina è “un diritto di milioni di italiani” e “solo in Italia la sinistra risce a dire di no alle opere pubbliche”. L’ha affermato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini a Mattino Cinque, ricordando la denuncia presenta dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dall’Alleanza Verdi-Sinistra sulla procedura messa in atto dal governo per la progettazione e costruzione dell’opera e ribadendo che il ponte si farà “al 100%”.


“Solo in Italia, si riesce a fare battaglia politica su un pone, su un’autostrada, su una galleria, sulla Tav”, ha detto Salvini. “Il Ponte sullo Stretto serve a unire milioni di siciliani, serve a inquinare di meno, a viaggiare più in fretta”, ha continuato. “Mi hanno denunciato, io ho visto che il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica perché vogliamo fare il ponte”, ha inoltre ricordato il ministro. “Il ponte – ha concluso – è un diritto di milioni di italiani, di viaggiare più velocemente, più sicuri e di inquinare di meno. Mi domando perché uno debba dire no a un ponte, all’alta velocità, a una diga, a una ferrovia. Solo in Italia la sinistra riesce a dire di no alle opere pubbliche”.