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Bernini: nessun dialogo con chi aggredisce le forze dell’ordine

Bernini: nessun dialogo con chi aggredisce le forze dell’ordineRoma, 23 apr. (askanews) – “Nessun dialogo con chi aggredisce le forze dell’ordine e fa irruzione con la violenza nei convegni. Massima solidarietà ai tutori dell’ordine che anche oggi hanno dimostrato professionalità e dedizione. Quanto accaduto oggi a Torino è intollerabile e dimostra ancora di più l’utilità del comitato ordine e sicurezza convocato per domani”. Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a proposito degli scontri questa mattina a Torino durante il corteo organizzato da collettivi universitari contro la conferenza “L’Italia tecnologica motore dell’internazionalizzazione” degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli con la presenza di numerosi ministri. I manifestanti stavano cercando di raggiungere il castello del Valentino, sede dei lavori, e hanno cercato di forzare il cordone di polizia schierato, ma sono stati respinti.

Patto stabilità, Conte: solo M5S contro nuovo patto Ue,non capisco

Patto stabilità, Conte: solo M5S contro nuovo patto Ue,non capiscoRoma, 23 apr. (askanews) – “Oggi in Europa il M5S ha votato contro il Patto di stabilità che condanna l’Italia a tagli miliardari che colpiranno ogni anno sanità, diritti, investimenti, imprese, infrastrutture e crescita, per dare spazio a nuove manovre lacrime e sangue. Non capisco le scelte delle altre forze politiche italiane. Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia”. Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.


“Si torna all’austerità, si chiude la porta in faccia – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – al radicale cambiamento che avevamo avviato in Europa nel segno della solidarietà e della crescita con i 209 miliardi del Pnrr. Il premio facce di bronzo va a Meloni e soci. In campagna elettorale erano i ‘patrioti’ e Meloni urlava che per l’Europa sarebbe ‘finita la pacchia’. Poi sono andati al Governo e nei mesi scorsi hanno dato l’ok, senza alzare un dito, a questo accordo europeo che danneggia l’Italia. Il ministro Giorgetti ha parlato di ‘accordo sostenibile’, Meloni ha detto pubblicamente di essere ‘soddisfatta’ da questo bel pacchetto di tagli, definendolo un ‘compromesso di buonsenso’. Oggi però colpo di scena. Siamo alle porte della campagna elettorale europea ed ecco che su quello stesso pacchetto di tagli e austerità, a suo tempo appoggiato da Meloni e Giorgetti, all’Europarlamento FdI e la Lega si astengono”. “Delle due ipotesi l’una: o al Governo sono dei dilettanti allo sbaraglio che solo oggi si accorgono dei danni di questo accordo, senza nemmeno battersi a Bruxelles per evitare i nuovi vincoli per l’Italia, oppure stanno ingannando gli elettori perché fra poche settimane si vota per le Europee e non vogliono lasciare impronte su tagli che strozzeranno il nostro Paese per anni. Quando pagheremo i danni di questo nuovo ‘Pacco di Stabilità e decrescita’ ricordatevi – ha concluso Conte – a chi presentare il conto”.

Meloni: inaccettabile l’attacco alle forze dell’ordine durante un corteo a Torino

Meloni: inaccettabile l’attacco alle forze dell’ordine durante un corteo a TorinoRoma, 23 apr. (askanews) – “Solidarietà alle Forze dell’ordine per l’ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, spiegando che “questa mattina sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino”.


“Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini”, sottolinea la premier.

Le opposizioni chiedono che Meloni riferisca in aula sul caso Scurati

Le opposizioni chiedono che Meloni riferisca in aula sul caso ScuratiRoma, 23 apr. (askanews) – Le opposizioni chiedono che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riferisca in aula alla Camera sul caso Scurati.


“Cresce lo sconcerto in Italia e fuori dall’Italia sulla censura a Scurati: chiediamo alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di riferire alla Camera. Ricordo che tramite il Mef il governo è azionista della Rai. Chiediamo che la commissione di Vigilanza Rai metta in atto tutte le iniziative di competenza per chiarire”, ha detto il deputato Pd Andrea De Maria prendendo la parola in aula. “Nell’antifascismo – ha aggiunto – ci sono le radici della nostra libertà: si avvicina il 25 aprile, ci aspettiamo che chi governa, avendo giurato sulla Costituzione, dica parole nette e chiare sul valore dell’antifasciasmo e sulle responsabilità storiche del fascismo”. Anche Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs, ha chiesto che “la presidente del Consiglio venga in aula: chiarisca e pronunci la parola ‘antifascista’ perché rappresenta la nostra Repubblica, la nostra Costituzione”. Anche Riccardi Ricciardi (M5s) ha preso la parola per chiedere “un’informativa alla Meloni: le bastava dire ‘sì, sono antifascista’. Le avremmo fatto tutti un plauso”. Alla richiesta di un’informativa del governo si è associata anche Azione con Valentina Grippo.

Lombardia Film Commission, in appello 4 anni e 6 mesi al tesoriere della Lega

Lombardia Film Commission, in appello 4 anni e 6 mesi al tesoriere della LegaRoma, 23 apr. (askanews) – Quattro anni e 6 mesi di carcere per il tesoriere della Lega, Alberto di Rubba, e 3 anni di carcere per l’ex contabile del Carroccio Andrea Manzoni: si è chiuso così il processo d’appello sul caso di Lombardia Film Commission. I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno ridotto le pene stabilite nel primo grado di giudizio (che portò alla condanna a 5 anni di Di Rubba e a 4 anni e 4 mesi di Manzoni), confermando le imputazioni di peculato e turbata libertà nella scelta del contraente. Il caso giudiziario riguarda l’operazione che a fine 2017 portò Lombardia Film Commission, fondazione regionale per la promozione del patrimonio cinematografico lombardo allora presieduta da Di Rubba, a spendere 800 mila euro di fondi pubblici per l’acquisto di un capannone di Cormano dove trasferire la sede legale e operativa della società. Una compravendita effettuata “a prezzi gonfiati” secondo l’accusa: lo stesso capannone era infatti stato acquistato 11 mesi prima per 400 mila euro dalla società Andromeda, riconducibile al commercialista Michele Scillieri (titolare dello studio dove nel 2017 venne domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”) e fu poi rivenduto a Lombardia Film Commission a un prezzo raddoppiato. Soddisfazione dall’avvocato Marco Del Toso, legale di parte civile per il Comune di Milano: “Nonostante la riduzione delle pene, la Corte d’Appello ha confermato la piena responsabilità degli imputati per gravissimi reati contro la pubblica amministrazione” ‘, commenta il legale interpellato da askanews.

Aborto,al via esame Senato dl Pnrr: nel tardo pomeriggio voto fiducia

Aborto,al via esame Senato dl Pnrr: nel tardo pomeriggio voto fiduciaRoma, 23 apr. (askanews) – Al via nell’aula del Senato l’esame del disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto Pnrr: decreto legge 2 marzo 2024, n. 19, “recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. La commissione Bilancio non ha concluso i lavori sul provvedimento, che approda in aula senza il mandato al relatore e sul quale è previsto che il Governo ponga la questione di fiducia sul testo già approvato dalla Camera. La chiama dei senatori, secondo quello che riferiscono fonti parlamentari, dovrebbe aver luogo a partire dalle 18.30 circa.

Fdi si è astenuto sul nuovo patto di Stabilità approvato all’europarlamento

Fdi si è astenuto sul nuovo patto di Stabilità approvato all’europarlamentoMilano, 23 apr. (askanews) – “La delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo si è astenuta sul voto sulla riforma del Patto di Stabilità. Riteniamo infatti che sebbene il testo sia stato migliorato rispetto alla proposta iniziale grazie al lavoro del Governo italiano, esso presenti ancora alcuni punti critici fortemente voluti dai cosiddetti Paesi frugali, come la salvaguardia di sostenibilità del debito che comporterà meno flessibilità di quella attesa, nei prossimi anni”. Così in una nota il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini e il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza e l’eurodeputato di FdI Denis Nesci componente della commissione Econ.


“Per fortuna il Governo italiano è riuscito a inserire nel Patto lo scorporo del cofinanziamento e la clausola transitoria, che consentono nel primo ciclo di applicazione, di attenuare o rinviare parzialmente le correzioni di bilancio richieste. Complessivamente, la riforma del Patto manca di quel coraggio indispensabile a cambiare un modello economico ancora troppo legato all’austerity. Sarà priorità del nostro impegno, nella prossima legislatura, lavorare come maggioranza di centrodestra, ad una modifica sostanziale del Patto, che tenga conto delle esigenze finanziarie degli Stati membri attraverso un approccio che vada nella direzione di una maggiore flessibilità”, concludono.

Regionali Basilicata: Fdi primo partito, Pd secondo, male M5S. Fi supera la Lega, Azione oltre il 7,5%

Regionali Basilicata: Fdi primo partito, Pd secondo, male M5S. Fi supera la Lega, Azione oltre il 7,5%Roma, 23 apr. (askanews) – E’ il partito della premier Giorgia Meloni in cima alle preferenze dei lucani con il 17,39%. Fi supera e di molto, con il 13,01%, la Lega che si ferma al 7,81%. Il partito di Salvini è quasi testa a testa con Azione di Carlo Calenda che ottiene il 7,51%. Bene anche Italia Viva con Orgoglio lucano (7,03%). Segue Unione di centro-Democrazia cristiana-popolari uniti con il 2,54%.


Sul fronte del centrosinistra, il Pd risulta il secondo partito della Basilicata con il 13,87%, seguito a stretto giro da Basilicata Casa Comune di Angelo Chiorazzo con l’11,18%. Chiorazzo viene incoronato Mister preferenze con 7.284 voti seguito da Marcello Pittella di Azione che si aggiudica 7.157 preferenze). Male il M5S che si ferma al 7,66%. Avs-Psi-La Basilicata possibile ottiene il 5,79% e Basilicata Unita il 2,86%.

Basilicata, Calenda e Renzi determinanti per la vittoria di Bardi (e del centrodestra)

Basilicata, Calenda e Renzi determinanti per la vittoria di Bardi (e del centrodestra)Potenza, 23 apr. (askanews) – I numeri sono lì a dimostrarlo: Vito Bardi, presidente uscente della Regione Basilicata, candidato del centrodestra, è stato rieletto grazie soprattutto ai voti di Azione e di Italia viva con Orgoglio Lucano. La coalizione di Bardi – con un campo ‘larghissimo’ – ha ottenuto il 56,63% delle preferenze, Piero Marrese, del centrosinistra si è fermato al 42,16%.


Entrando nel dettaglio dei voti, il partito di Calenda ha fatto segnare un 7,51%, mentre Orgoglio Lucano si è fermato al 7,03%. Questo significa che la coalizione del centrodestra, senza le due liste switchate da sinistra, sarebbe arrivata al 42,09%. Non solo, ma Marrese, stando al risultato uscito fuori dalle urne, avrebbe vinto con l’appoggio di Calenda e Renzi e senza M5s che in un modo o nell’altro hanno determinato la fuga di Azione e Italia viva dal centrosinistra.


“C’è un pezzo del centrosinistra che si è staccato da noi ed è andato a finire nel centrodestra e gli ha dato la forza per vincere”. E’ stata una delle prime considerazioni fatte da Marrese, ieri sera, quando i dati si sono consolidati. Da Calenda, “nessuno senso di colpa in Basilicata dove abbiamo, come sempre, cercato di costruire con le altre forze di opposizione, ma il M5s ha messo un veto e il Pd ha acconsentito”.


Anche Renzi ha espresso “grande soddisfazione” per aver sostenuto “per primo Vito Bardi anche in virtù di un’antica amicizia. E soddisfazione anche per il bel risultato della lista composta da ragazzi giovani ma radicati. A riprova che il centro si dimostra determinante per vincere”.

Basilicata, Vito Bardi stravince. Distacco di 14 punti su Marrese

Basilicata, Vito Bardi stravince. Distacco di 14 punti su MarreseRoma, 22 apr. (askanews) – Il centrodestra si conferma in Basilicata. A Vito Bardi, il candidato del centrodestra sostenuto anche da Matteo Renzi e Carlo Calenda, la vittoria elettorale con un vantaggio di oltre 14 punti percentuali sul diretto avversario.


Il presidente uscente, e candidato del centrodestra si conferma  con il 56,63%, ( 153.088 voti) mentre il candidato del centrosinistra Piero Marrese si ferma al 42,16% (113.979 voti). Per il terzo candidato, Eustachio Follia, l’1,21% dei voti.Oltre la metà degli elettori è rimasto a casa: i votanti sono stati 282.886 (il 49,81%).