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Lega sotto accusa per Russia Unita e Navalny, Azione prepara mozione

Lega sotto accusa per Russia Unita e Navalny, Azione prepara mozioneRoma, 20 feb. (askanews) – Una fase politica “ampiamente chiusa”, un accordo “non vincolante”, siglato dalla vecchia Lega Nord e non dall’attuale Lega per Salvini premier. Anzi, dice il vice segretario Crippa, “non c’è mai stato nessun accordo con Russia Unita”. Il Carroccio minimizza la portata del rapporto con il partito di Vladimir Putin, lo contestualizza al 2017 quando “tutti volevano avvicinare la Russia all’Occidente” e respinge ancora una volta le accuse di filoputinismo. Per le quali Carlo Calenda – e questa è la novità che riporta d’attualità il tema – è pronto a presentare una mozione di sfiducia al vice premier Matteo Salvini.


Il quale già stamattina sottolineava: “Tutte le fesserie in questi anni sui legami con la Russia, i finanziamenti inesistenti sulla Russia, sono state archiviate, i giudici hanno detto che non è successo nulla, palle”. Ma oltre alle accuse penali, c’è il tema politico: “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue”, tuona Calenda. Ma per la Lega, appunto, quella fase “è ampiamente chiusa, è ovvio che sia così”, dicono da via Bellerio. E il deputato Borghi contesta sui social che ci sia stato un rinnovo nel 2022: “L’accordo non ebbe alcun seguito e quindi in pratica decadde per inazione. È totalmente ridicolo quindi dire che l’accordo sia stato volontariamente rinnovato”. Non solo: “Dopo l’invasione dell’Ucraina, tutti abbiamo condannato l’invasione russa e stiamo dalla parte della democrazia”, assicura il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo.


Restano però le accuse delle opposizioni, che chiamano in causa anche il governo. Da Palazzo Chigi ricordano però che sulla Russia la linea di Giorgia Meloni è sempre stata “molto chiara”. Anche per quanto riguarda la morte di Navalny, la premier ha subito dichiarato che “è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale”, auspicando che “su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza”. Il problema però sono le parole di Salvini, secondo cui “la chiarezza” sulla morte di Navalny “la fanno i medici e i giudici, non la facciamo noi”. Parole di “sconcertante ambiguità”, denunciano ancora da Azione. Da palazzo Chigi viene però fatto notare che l’altro vice premier, Antonio Tajani, che è ministro degli Esteri, afferma invece che “i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo”.

Meloni sabato presiede il G7, focus sull’Ucraina, Navalny e Medio Oriente

Meloni sabato presiede il G7, focus sull’Ucraina, Navalny e Medio OrienteRoma, 20 feb. (askanews) – Nel giorno del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, Giorgia Meloni convoca la prima riunione del G7 a guida italiana per confermare e rafforzare il sostegno a Kiev. Sabato prossimo, nel primo pomeriggio, i leader si riuniranno in video conferenza e interverrà anche il presidente Volodymyr Zelensky. Al termine verrà diffusa una dichiarazione congiunta. Mentre l’Ue ha trovato un accordo su nuovi fondi e a Washington si discute delle risorse per altri aiuti militari, “l’obiettivo è portare l’Ucraina al centro dibattito, riaffermare le posizioni del G7 e dell’Occidente e andare avanti nel sostegno”, spiegano fonti diplomatiche italiane, sottolineando l’urgenza di contrastare la “falsa narrativa” di un “Occidente stanco”.


Previsto anche un “inasprimento” del sistema sanzionatorio, soprattutto per “bloccare i flussi” di merci che arrivano a Mosca attraverso Stati terzi. L’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa opereranno una “stretta” ma l’obiettivo del G7, più che decidere nuovi provvedimenti, sarà lavorare per “irrigidire il sistema” per garantire l’applicazione delle sanzioni. Questo anche agendo su “entità giuridiche, fisiche e bancarie” che permettono l’aggiramento del ‘blocco’. Non ci sarà, invece, una decisione sull’utilizzo dei fondi sovrani della banca centrale russa congelati perchè ci sono “ostacoli di natura giuridica e finanziaria” che vanno attentamente valutati. Da parte sua – si ricorda – l’Ue ha approvato l’utilizzo degli extraprofitti di questi fondi e si sta discutendo di utilizzarli per finanziare l’Ucraina. Sicuramente, spiegano le fonti, i leader discuteranno della morte di Aleksej Navalny che è “chiaramente un segno di debolezza del regime”, ma non è previsto un intervento della vedova del dissidente russo deceduto in carcere. Quanto alle dichiarazioni di Vladimir Putin, secondo cui “l’Italia ci è sempre stata vicina”, per le fonti italiane si tratta solo di un “ping pong propagandistico che va avanti da diversi mesi” mentre preoccupa quanto avvenuto in Spagna dove il pilota russo disertore Maksim Kuzminov è stato trovato morto. Un fatto che “pone un problema di sicurezza per tutti”, ma di questo discuteranno i ministri degli Interni.


Anche se il focus della riunione sarà l’Ucraina, è molto probabile che saranno affrontati anche gli altri dossier dell’agenda internazionale, a partire dalla crisi in Medio Oriente, che però non sarà citata nel comunicato finale. Su questo, sottolineano le fonti, le priorità sono “il rilascio degli ostaggi, un eventuale cessato il fuoco, il post conflitto e anche la questione degli effetti della guerra sull’area, in particolare al confine con il Libano e nel Mar Rosso”.

Meloni sabato presiede primo G7: focus su Ucraina, M.O. (e Navalny)

Meloni sabato presiede primo G7: focus su Ucraina, M.O. (e Navalny)Roma, 20 feb. (askanews) – Nel giorno del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, Giorgia Meloni convoca la prima riunione del G7 a guida italiana per confermare e rafforzare il sostegno a Kiev.


Sabato prossimo, nel primo pomeriggio, i leader si riuniranno in video conferenza e interverrà anche il presidente Volodymyr Zelensky. Al termine verrà diffusa una dichiarazione congiunta. Mentre l’Ue ha trovato un accordo su nuovi fondi e a Washington si discute delle risorse per altri aiuti militari, “l’obiettivo è portare l’Ucraina al centro dibattito, riaffermare le posizioni del G7 e dell’Occidente e andare avanti nel sostegno”, spiegano fonti diplomatiche italiane, sottolineando l’urgenza di contrastare la “falsa narrativa” di un “Occidente stanco”. Previsto anche un “inasprimento” del sistema sanzonatorio, soprattutto per “bloccare i flussi” di merci che arrivano a Mosca attraverso Stati terzi. L’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa opereranno una “stretta” ma l’obiettivo del G7, più che decidere nuovi provvedimenti, sarà lavorare per “irrigidire il sistema” per garantire l’applicazione delle sanzioni. Questo anche agendo su “entità giuridiche, fisiche e bancarie” che permettono l’aggiramento del ‘blocco’.


Non ci sarà, invece, una decisione sull’utilizzo dei fondi sovrani della banca centrale russa congelati perchè ci sono “ostacoli di natura giuridica e finanziaria” che vanno attentamente valutati. Da parte sua – si ricorda – l’Ue ha approvato l’utilizzo degli extraprofitti di questi fondi e si sta discutendo di utilizzarli per finanziare l’Ucraina. Sicuramente, spiegano le fonti, i leader discuteranno della morte di Aleksej Navalny che è “chiaramente un segno di debolezza del regime”, ma non è previsto un intervento della vedova del dissidente russo deceduto in carcere. Quanto alle dichiarazioni di Vladimir Putin, secondo cui “l’Italia ci è sempre stata vicina”, per le fonti italiane si tratta solo di un “ping pong propagandistico che va avanti da diversi mesi” mentre preoccupa quanto avvenuto in Spagna dove il pilota russo disertore Maksim Kuzminov è stato trovato morto. Un fatto che “pone un problema di sicurezza per tutti”, ma di questo discuteranno i ministri degli Interni.


Anche se il focus della riunione sarà l’Ucraina, è molto probabile che saranno affrontati anche gli altri dossier dell’agenda internazionale, a partire dalla crisi in Medio Oriente, che però non sarà citata nel comunicato finale. Su questo, sottolineano le fonti, le priorità sono “il rilascio degli ostaggi, un eventuale cessato il fuoco, il post conflitto e anche la questione degli effetti della guerra sull’area, in particolare al confine con il Libano e nel Mar Rosso”.

Lega tira dritto su terzo mandato ma voto rinviato dopo Sardegna

Lega tira dritto su terzo mandato ma voto rinviato dopo SardegnaRoma, 20 feb. (askanews) – La maggioranza resta divisa sul terzo mandato ma evita la conta e la spaccatura sull’emendamento della Lega prima del voto per le Regionali in Sardegna. D’altronde domani i leader del centrodestra saliranno insieme sul palco di Cagliari, in sostegno al candidato presidente Paolo Truzzu, voluto dalla premier Giorgia Meloni a tutti i costi. Dividersi il giorno seguente – giovedì come inizialmente ipotizzato – in Senato sulla proposta del Carroccio non avrebbe fatto bene alla coalizione a ridosso di una tornata elettorale che rappresenta un test per la presidente del Consiglio anche in vista della cavalcata verso le Europee di giugno. Dunque il nodo resta, la Lega per ora non sembra intenzionata a ritirare la proposta di modifica. Ma il redde rationem è rinviato alla prossima settimana.


L’espediente è parlamentare, i pareri della commissione Bilancio sugli emendamenti al decreto elezioni sono in ritardo, quindi slitta tutto. Lo spiega al termine di una riunione di maggioranza il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (Fdi), che restituisce “senza drammi” la fotografia di una maggioranza dove “restano diversità di opinioni” con il parere di Forza Italia, Noi Moderati e del partito della premier Giorgia Meloni “prevalente” rispetto a quello della Lega. Fotografia di fronte alla quale il governo non prende posizione, rimette il parere alla commissione. Mentre Balboni, che avrebbe potuto risolvere la questione dichiarando inammissibile l’emendamento del Carroccio che chiede che i presidenti di regione possano governare oltre i due mandati (“qualche criticità, qualche appiglio e anche sollecitazioni da più parti” c’erano, ammette), l’ha dichiarato ammissibile. “È una questione di rilievo politico ed è giusto che la politica si assuma la responsabilità di dare una risposta”, spiega. Matteo Salvini va ripetendo che il tema non gli toglie il sonno, che il centrodestra non si dividerà e non litigherà su questo e che se ne occuperà il Parlamento. Ma se i vertici non troveranno una sintesi, magari parlandosi in occasione dell’evento di domani insieme a Cagliari, se la Lega non decidesse un passo indietro e se quindi davvero si dovesse arrivare a un voto in commissione la settimana prossima, la bocciatura dell’emendamento leghista è assicurata. Anche perché non ci sarà alcuna sponda delle opposizioni: M5s ha fatto del limite dei due mandati il suo vanto, il Pd, che pure dibatte sulla questione coi sindaci che premono per il terzo mandato, non sarebbe determinante nella votazione, come ha fatto notare il presidente dei senatori dem Francesco Boccia più volte. E una volta bocciato diventerebbe più complicato riproporre la questione in un’altra sede, più avanti, circostanza che vedrebbe anche Fdi meglio disposta. Ad esempio sfruttando il binario della proposta di legge presentata dal deputato della Lega Alberto Stefani alla Camera proprio sul terzo mandato.


“I cittadini – racconta Luca Zaia, il governatore leghista del Veneto, che non vuole sentirsi dire che l’emendamento è cucito addosso al suo caso – mi fermano e mi chiedono il mandato. Vorrà dire che chi vota contro non condivide la visione dei cittadini”. Insomma, resta il muro contro muro tra Fdi e Fi da un lato e Lega dall’altro. Anche se il capogruppo di Fi, Maurizio Gasparri, ci tiene a precisare: “Non c’è nessuno scontro e nessuna tensione all’interno della maggioranza”. Lo dice anche riferendosi a un’altra riunione di centrodestra che si è svolta sempre oggi, alla Camera, sulle elezioni amministrative “per un aggiornamento sulle candidature riguardanti diversi comuni”. Tra i nodi da sciogliere quello della candidatura a presidente della Regione Basilicata, che Forza Italia rivendica (“Bardi è il miglior candidato”, ha ribadito Tajani), ma anche per la corsa a sindaco di grandi città come Cagliari, Bari e Firenze. Proprio il candidato del centrodestra a Cagliari, il successore di Truzzu, potrebbe essere lasciato alla Lega come compensazione per aver ‘digerito’ la rinuncia alla riconferma del governatore sardo uscente Christian Solinas. Ma anche quella questione è aperta.


Con questi nodi sul tavolo, domani Tajani, Salvini, Lupi e Meloni voleranno tutti insieme sull’isola. Per la premier si tratterà dell’unica comparsa a sostegno di un candidato imposto agli alleati facendo valere i nuovi rapporti di forza nella coalizione. E mentre la presidente del Consiglio rientrerà a Roma, l’agenda del leader della Lega è fitta di appuntamenti sardi fino a venerdì. E sì che gli impegni di una premier sono imparagonabili ma il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, non mancava di farglielo notare qualche giorno fa: “Matteo va in continuazione sull’isola, alla fine saranno sette volte, mentre la Meloni andrà lì per due ore al massimo. Ha impegni istituzionali? Anche Salvini. Nemmeno i suoi ministri, a parte poche eccezioni, si stanno facendo vedere. La verità è che prima ci hanno imposto il candidato e poi la campagna elettorale gliela stiamo facendo noi”.

Ucraina, verso stretta G7 su sanzioni alla Russia

Ucraina, verso stretta G7 su sanzioni alla RussiaRoma, 20 feb. (askanews) – Il G7, che si riunirà sabato in video conferenza, deciderà un “inasprimento” delle sanzioni contro la Russia. E’ quanto sottolineano fonti diplomatiche italiane. La conferenza, la prima a guida della Presidenza italiana, mirerà soprattutto a “irrigidire” il sistema, in particolare per “bloccare” il flusso di merci a Mosca attraverso Stati terzi.


Peraltro, viene ricordato, “l’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa vareranno stretta sanzionatoria”.

Calenda: mozione di sfiducia contro Salvini se non smentisce l’accordo con il partito di Putin Russia unita

Calenda: mozione di sfiducia contro Salvini se non smentisce l’accordo con il partito di Putin Russia unitaRoma, 20 feb. (askanews) – “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue. Aggiungo che c’è un serio problema di sicurezza nazionale e di accesso ad informazioni sensibili. La Lega deve produrre la lettera in cui ha disdetto l’accordo con Russia Unita”. Lo ha annunciato il segretario di Azione Carlo Calenda, via social.

Navalny, portavoce Ue: Salvini ministro governo dei 27 firmatari dichiarzioni Ue

Navalny, portavoce Ue: Salvini ministro governo dei 27 firmatari dichiarzioni UeBruxelles, 20 feb. (askanews) – La dichiarazione a Ventisette, con cui ieri l’Ue ha attribuito al presidente russo Vladimir Putin e al suo regime la responsabilità per la morte in carcere dell’oppositore politico Alexey Navalny, è stata sottoscritta anche dal governo italiano, e tutti i membri dei governi degli Stati membri dovrero esserne a conoscenza. E’ la risposta che ha dato oggi a Bruxelles Peter Stano, il portavoce dell’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, alla domanda di un giornalista italiano sulle posizioni espresse dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, secondo cui prima di accusare il regime di Putin bisognerebbe attendere che i magistrati russi chariscano le cause della morte di Navalny.


“Posso solo dire – ha osservato Stano durante il briefing quotidiano per la stampa della Commissione a Bruxelles – che la posizione dell’Ue sulle questioni di politica estera, inclusa purtroppo la morte di Alexey Navalny, o il suo assassinio da parte del regime di Putin, è oggetto di dichiarazioni a 27. Una dichiarazione a 27 significa che ha avuto l’accordo anche dall’Italia. E la dichiarazione” pubblicata ieri al termine del Consiglio Esteri di Bruxelles “dice che ‘l’Unione europea è indignata per la morte dell’oppositore russo Alexey Navalny, della quale la responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe’”. “Non serve – ha continuato il portavoce – un’indagine penale su che cosa esattamente abbia causato la morte di Alexey Navalny. Ricordiamo che ci sono state intimidazioni continue nei confronti di Navalny, incarcerandolo prima, poi mettendolo in isolamento e portandolo oltre il Circolo polare artico”.


“E non dimentichiamo – ha aggiunto Stano – che cosa è successo all’inizio: venne avvelenato con un’arma chimica di tipo militare, il Novichok, alcuni anni fa, una cosa sulla quale fino a oggi le autorità russe non hanno indagato in modo appropriato. Quindi c’era già stato un attentato alla sua vita, usando un agente nervino, che è in possesso di organismi dello Stato. Se guardiamo a tutto questo, è molto chiaro chi è responsabile di questa morte”. “E i 27 Stati membri in effetti sono stati molto chiari su questo. Forse la raccomandazione che si potrebbe fare ai membri dei governi è almeno quella di leggere ciò che i governi hanno in effetti approvato e adottato”, ha concluso il portavoce.

Tajani presenta il congresso di Forza Italia del 23 e 24 febbraio: prepariamo il domani

Tajani presenta il congresso di Forza Italia del 23 e 24 febbraio: prepariamo il domaniRoma, 20 feb. (askanews) – Un congresso “che prepara il domani di Forza Italia”. Antonio Tajani presenta, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, l’assise che venerdì e sabato lo porterà a essere eletto segretario del partito, in una corsa senza rivali che sancisce ufficialmente e definitivamente l’inizio dell’era post Berlusconi. Anche questa volta, però, l’omaggio al fondatore non mancherà: in apertura dei lavori, venerdì pomeriggio, sarà infatti trasmesso il suo ultimo intervento parlamentare, quello pronunciato in Senato in occasione della fiducia al governo Meloni. “Molti dicevano che Forza Italia non avrebbe superato il momento più difficile della sua storia, invece Berlusconi è stato così abile da costruire anche il futuro perché ha inculcato nei militanti e negli elettori un sentimento di attaccamento ai nostri valori e ai nostri ideali”, spiega Tajani.


Tre questi, in primis, l’appartenenza al Partito popolare europeo che al congresso sarà rappresentato da Manfred Weber (che farà un intervento venerdì in apertura), da Roberta Metsola e da Antonio Lopez (entrambi attesi per sabato). Alla due giorni sono stati invitati i presidenti di Camera e Senato (La Russa ha già confermato la sua presenza), i rappresentanti di tutti i partiti, sia di maggioranza che opposizione, i sindacati e le associazioni di categoria. Non ci saranno rappresentanti della famiglia Berlusconi, “ma siamo in contatto e ci sostengono, in qualche modo si faranno vivi”, assicura Tajani. Quanto a Marta Fascina, aggiunge, “sapete che non è stata bene ma come deputata è parte integrante del movimento”. All’appuntamento, come spiega il responsabile organizzazione Francesco Battistoni, si è arrivati con 119 congressi sul territorio, che hanno portato all’elezione di 104 coordinatori provinciali e 854 delegati che si aggiungono ai 455 di diritto.


L’assise servirà a eleggere il segretario ma anche la segreteria e il consiglio nazionale, oltre a quattro vice. Ma non ci sarà nessun vicario, come pareva in un primo momento. “Lo statuto non lo prevede”, rimarca Tajani. Ma va detto anche che la corsa al ‘primus inter pares’ aveva già fatto alzare il livello di tensione interna. “Ci saranno quattro vice segretari che avranno tutti lo stesso potere, solo colui o colei che prenderà più voti, o a parità di voti il più anziano, prenderà il mio posto in caso di mio impedimento”. I termini per la presentazione delle candidature scade domani alle 15. Si fanno i nomi del governatore della Calabria Roberto Occhiuto, di Deborah Bergamini e Stefano Benigni, quest’ultimo in quota Fascina. In rappresentanza del Nord, invece, ci potrebbe essere il presidente del Piemonte Alberto Cirio, ma poiché si pone anche una questione di rappresentanza femminile, altro nome che circola è quello di Cristina Rossello. “L’obiettivo è lanciare la visione di Forza Italia, noi siamo convinti che alle Europee possiamo anche superare il 10% e arrivare al 20% alle politiche”, ribadisce il segretario. Che però nega ci sia una competizione con altri partiti della coalizione, a cominciare dalla Lega. “Non facciamo la corsa contro nessuno, da parte nostra non c’è concorrenza interna con il centrodestra, noi vogliamo prendere i voti dall’astensione, occupare lo spazio tra Giorgia Meloni e Elly Schlein”.


A presiedere il congresso, durante il quale sarà anche presentata la nuova tessera, sarà una triade, composta dai tre capigruppo: Maurizio Gasparri, Paolo Barelli e Fulvio Martuscello. “Tutti sappiamo che Berlusconi è insostituibile ma tutti stanno capendo che anche il berlusconismo è insostituibile e Forza Italia è il berlusconismo”, sintetizza il presidente dei senatori azzurri, mentre il numero uno degli eurodeputati ci tiene a sottolineare che l’appuntamento “è il primo congresso con la scritta Ppe nel simbolo” e rappresneta “l’esaltazione del popolarissimo di Forza Italia”. Durante la due giorni si discuterà anche di proposte e di varie tematiche che, attaraverso gli ordini del giorno, verteranno su: Europa ed esteri, lavoro ed economia, ambiente ed energia, agricoltura, giustizia, welfare e sanità e infine riforme. “Forza Italia – spiega il responsabile dipartimenti, Alessandro Cattaneo – si distingue da sempre come partito che fa proposte. Questa due giorni è una grande occasione per confrontarsi sui contenuti che definiranno la linea del partito”.

Navalny, Tajani: accertare i fatti ma è stato fatto morire

Navalny, Tajani: accertare i fatti ma è stato fatto morireRoma, 20 feb. (askanews) – “Per quanto mi riguarda i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo. Lui stava in un gulag come quelli che usava l’Unione sovietica in una regione della Russia dove c’è un clima invivibile. Io non so cosa sia successo, è vero che bisogna accertare la verità, ma la morte di Navalny se non è stata provocata direttamente lo è stata in maniera indiretta”. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando della morte di Navalny a margine di una conferenza stampa.

Salvini, Calenda: mozione sfiducia se non smentisce accordo con Russia unita

Salvini, Calenda: mozione sfiducia se non smentisce accordo con Russia unitaRoma, 20 feb. (askanews) – “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue. Aggiungo che c’è un serio problema di sicurezza nazionale e di accesso ad informazioni sensibili. La Lega deve produrre la lettera in cui ha disdetto l’accordo con Russia Unita”. Lo ha annunciato il segretario di Azione Carlo Calenda, via social.