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Ue, Mattarella: imprescindibile e urgente completamento progetto europeo

Ue, Mattarella: imprescindibile e urgente completamento progetto europeoRoma, 22 apr. (askanews) – “La celebrazione di oggi” per i vent’anni dell’adesione della Slovenia all’Unione europea “richiama e sollecita a sottolineare l’urgenza, se si vuole contribuire al consolidamemto della pace, del completamento del progetto europeo ,oggi più che mai imprescindibile, innanzitutto per i paesi balcani occidentali che attendono da venta’anni, non è possibile indugiare ulteriormente, oltre che per Ucraina, Moldova, Georgia”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Unione europea.

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabato

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabatoRoma, 22 apr. (askanews) – La commissione Affari costituzionali della Camera inizierà a votare domani sugli emendamenti al disegno di legge Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata (già approvato in prima lettura dal Senato), con la conclusione dell’esame del provvedimento prevista per sabato prossimo, 27 aprile, con il conferimento entro le ore 18 del mandato ai relatori per l’esame in aula. Lo ha stabilito l’ufficio di presidenza riunitosi oggi con i rappresentanti dei gruppi.


Nel dettaglio, la commissione si riunirà con questo calendario: martedì 23 (ore 9,30-11): esito delle richieste di riesame e discussione sul complesso delle proposte emendative presentate, da concludere entro le ore 11; martedì 23 (al termine votazioni pomeridiane dell’aula), mercoledì 24 (dalle ore 9,30 fino all’inizio della fase di votazione del Def in aula, poi dalle 14.30 alle 16.15), venerdì 26 (dalle ore 11.30, con prosecuzione fino alla fascia serale) e sabato 27 aprile dalle 9.30 fino alle ore 18, mandato ai relatori compreso. Rispettando questa tempistica sarebbe possibile quindi l’approdo in aula del provvedimento già lunedì 29. Il presidente della commissione, Nazario Pagano (FI), ha preannunciato l’intenzione di organizzare i lavori, se necessario attraverso il contingentamento dei tempi, in considerazione della scansione temporale definita.

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico Italia

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico ItaliaRoma, 22 apr. (askanews) – Il leader verde Angelo Bonelli che guida insieme a Nicola Fratoianni Alleanza Verdi Sinistra ha annnuunciato un esposto sulla Rai “alla Commissione UE sull’ingerenza del governo finalizzata alla censura e al controllo dei media per violazione del Media Freedom Act approvato dal Parlamento europeo il 13 marzo scorso”.


“In Italia – denuncia Bonelli- è in corso un’occupazione totale degli spazi dell’informazione da parte del governo Meloni. La censura che ha subito l’intellettuale e scrittore Antonio Scurati ne è solo l’ultimo esempio drammatico per la democrazia italiana. Alcune settimane prima, sempre in RAI, è stato censurato il monologo della scrittrice Nadia Terranova. Ancora prima era stato il turno di Roberto Saviano, la cui trasmissione, ‘Insider’, è finita fuori palinsesto qualche settimana dopo essere stata annunciata. Questa situazione, unita alla modifica del regolamento Agcom da parte della maggioranza di destra che sostiene il governo Meloni per consentire agli esponenti di governo e dei partiti di maggioranza di realizzare l’occupazione totale degli spazi televisivi pubblici, è intollerabile£. Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che spiega: “Il quotidiano ‘La Stampa’ di oggi ha raccontato, in un articolo a firma Ilario Lombardo, che la decisione di annullare il monologo di Scurati, censurandolo di fatto, e la scusa economica siano state orchestrate con la regia politica del governo. Del resto, il direttore approfondimenti Corsini, alla festa del partito di Giorgia Meloni, si è dichiarato fedele sostenitore di Fratelli d’Italia. In realtà, è la stessa RAI che, con un’email, spiega che l’annullamento del monologo dello scrittore era stato deciso per motivi editoriali e non economici. L’ingerenza politica del governo sulla RAI, e quindi sull’informazione attraverso le nomine, è ormai una quotidiana realtà che ha indotto i sindacati dei giornalisti RAI a proclamare uno sciopero, annunciato con la lettura di due duri comunicati sindacali che denunciano le ingerenze politiche del governo sull’informazione. Chiederò pertanto alla Commissione UE di intervenire per verificare se vi sia stata una violazione del Media Freedom Act da parte del governo italiano,” conclude Bonelli.

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sesso

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sessoMilano, 22 apr. (askanews) – Nell’ipotesi in cui uno dei componenti di una unione civile proponga domanda di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, e entrambi intendano proseguire la loro relazione trasformandola in matrimonio, i diritti della coppia non si estinguono nel periodo compreso tra la cessazione del vincolo pregresso e la celebrazione del matrimonio stesso. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza 66 del 2024, che ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 26, della legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. legge sulle unioni civili).


Si tratta della parte in cui stabilisce che la sentenza di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso determina lo scioglimento automatico dell’unione civile senza prevedere, laddove il richiedente la rettificazione e l’altra parte dell’unione rappresentino personalmente e congiuntamente al giudice, fino all’udienza di precisazione delle conclusioni, l’intenzione di contrarre matrimonio, che il giudice disponga la sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo fino alla celebrazione del matrimonio e comunque non oltre il termine di centottanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Torino, nel corso di un giudizio introdotto, per la rettifica di sesso da uno dei componenti di una unione civile. Il giudice a quo aveva ravvisato il contrasto della normativa censurata, oltre che con l’art. 2, anche con l’art. 3 Cost., lamentando la disparità di trattamento rispetto alla ipotesi, speculare, in cui il percorso di transizione di genere sia attraversato da una coppia in origine eterosessuale, e unita in matrimonio: in tale ipotesi l’art. 1, comma 27, della stessa legge n. 76 del 2016 dispone che, ove i coniugi abbiano manifestato personalmente e congiuntamente al giudice, nel corso del giudizio per rettificazione di sesso, la volontà di proseguire la loro relazione dando vita ad una unione civile, alla rettificazione di sesso consegue l’automatica instaurazione dell’unione civile.


La Corte ha escluso la violazione dell’art. 3 Cost., sottolineando che, se pure il vincolo derivante dalla unione civile produce effetti molto simili a quelli del matrimonio, si tratta pur sempre di effetti non del tutto coincidenti, e, in parte, di estensione ridotta rispetto al vincolo coniugale, e ricompresa nel più ampio spettro dei diritti ed obblighi da questo originati. La obiettiva eterogeneità delle situazioni a confronto esclude pertanto, la fondatezza del dubbio di contrasto con l’art. 3 Cost. Quanto al sospetto di contrasto della disciplina censurata con l’art. 2 Cost., la Corte ha anzitutto rilevato che l’unione civile costituisce una formazione sociale in cui i singoli individui svolgono la propria personalità, ed è connotata da una natura solidaristica non dissimile da quella propria del matrimonio, in quanto comunione spirituale e materiale di vita, ed esplicazione del diritto fondamentale della persona di vivere liberamente una condizione di coppia, con i connessi diritti e doveri. Ciò posto, i giudici della Consulta hanno rilevato che i componenti della unione civile, ove manifestino la volontà di conservare il rapporto nella diversa forma del matrimonio a seguito dello scioglimento automatico del vincolo pregresso quale effetto della sentenza di rettificazione anagrafica del sesso di uno di essi, vanno comunque incontro, nel tempo necessario alla celebrazione del matrimonio stesso, ad un vuoto di tutela, a causa del venir meno del complessivo regime di diritti e doveri di cui erano titolari in costanza dell’unione civile. Tale mancanza di tutela entra in frizione con il diritto inviolabile della persona alla propria identità, di cui pure il percorso di sessualità costituisce espressione. Non senza considerare, aggiunge la Corte, che, nel tempo necessario alla ricostituzione della coppia secondo la nuova forma legale, i componenti potrebbero essere colpiti da eventi destinati a precludere in modo irrimediabile la costituzione del nuovo vincolo.


Tuttavia, avuto riguardo alle differenze già evidenziate tra unione civile e matrimonio, osserva la Corte, il rimedio a tale situazione non può essere quello di omologare le due situazioni, estendendo al caso di scioglimento della prima l’effetto di automatica trasformazione in matrimonio che l’art. 1, comma 27, della legge n. 76 del 2016 prevede nel caso di passaggio dal secondo alla prima. Il rimedio deve, invece, consistere nella sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo per il tempo necessario affinché le parti celebrino il matrimonio, sempre che esse abbiano manifestato tale volontà davanti al giudice durante il giudizio di rettificazione del sesso, fino alla udienza di precisazione delle conclusioni, analogamente a quanto prevede per i coniugi nell’ipotesi inversa, l’art. 31, comma 4-bis, del d.lgs. n. 150 del 2011. La durata di tale sospensione è stata individuata dalla Corte nel termine di 180 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione, termine mutuato dall’art. 99 cod.civ., che prevede lo stesso termine per la celebrazione del matrimonio, con decorrenza dalle pubblicazioni. Da tale pronuncia consegue che l’ufficiale dello stato civile, ricevuta la comunicazione del passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione del sesso con la dichiarazione del giudice relativa alla sospensione degli effetti dello scioglimento del vincolo, deve procedere alla relativa annotazione. Pertanto la Corte ha altresì dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 70-octies, comma 5, del D.P.R. n. 396 del 2000 sull’ordinamento dello stato civile, per la mancata previsione di tale incombenza.

Europee, 29 simboli depositati, mancano ancora Fi e Pd

Europee, 29 simboli depositati, mancano ancora Fi e PdRoma, 21 apr. (askanews) – Sono 29 i simboli depositati al ministero dell’Interno nella prima delle due giornate previste per la consegna dei contrassegni con cui saranno contraddistinte le liste dei candidati alle prossime elezioni europee, in programma sabato 8 e domenica 9 giugno 2024.


A battere tutti sul tempo, alle 8 del mattino, è stata Laura Castelli, presidente di Sud Chiama Nord, il movimento di Cateno De Luca, che ha federato nella lista Libertà una ventina di forze politiche. L’ultimo della giornata è stato Roberto Calderoli che ha depositato il simbolo della Lega Salvini premier. In mezzo, la lista Stati Uniti d’Europa nata dall’accordo tra Più Europa di Emma Bonino e Riccardo Magi e Italia Viva di Matteo Renzi. Sul simbolo oltre alla bandiera europea trovano posto i sei contrassegni dei partiti federati: oltre a Più Europa e Iv, il Partito socialista italiano, Radicali italiani, Libdem europei e L’Italia c’è. Sulla bacheca del Viminale compare anche una seconda lista Stati Uniti d’Europa ma con il logo della rosa nel pugno, identico a quello della formazione politica cui diede vita la stessa Bonino con i socialisti in occasione delle elezioni politiche del 2006. Numero quattro sulla bacheca del Viminale la lista di Azione – Siamo europei con il nome di Carlo Calenda. Depositano il simbolo anche Fdi, con la fiamma tricolore e il nome della premier Giorgia Meloni, Alleanza Verdi sinistra con il logo di Europa Verde e Sinistra Italiana e una colomba con i colori della pace. Sceglie proprio la parola ‘pace’ preceduta da un hashtag sul simbolo invece il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte: sul contrassegno anche l’anno 2050, anno della neutralità climatica.


Non mancano il Pci, l’Udc con lo scudo crociato, i simboli di Südtiroler Volkspartei, di Rassemblement Valdôtain. Depositato anche il contrassegno della lista Referendum e democrazia con Cappato. Una lista “di testimonianza” visto che per correre avrebbe bisogno di raccogliere le firme. Tra i 29 simboli non manca quello del Sacro Romano Impero Cattolico, presente nella bacheca del Viminale a ogni tornata elettorale, c’è l’intramontabile partito dei pirati italiano e c’è quello dei pirati europei. Presente anche Alternativa Popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi.


Tra i partiti presenti in Parlamento manca ancora Forza Italia di Antonio Tajani e il Pd che oggi ha ancora sciolto il nodo della presenza del nome della segretaria Elly Schlein sul contrassegno. Le porte del Viminale si riapriranno dalle 8 alle 16 di lunedì 22.

Settimana decisiva per Autonomia, ipotesi votazioni anche sabato

Settimana decisiva per Autonomia, ipotesi votazioni anche sabatoRoma, 21 apr. (askanews) – Si prospetta una settimana di polemiche tra maggioranza e opposizione sul ddl autonomia differenziata. Sul provvedimento caro alla Lega pendono 2400 emendamenti – nessuno dal centrodestra – e la commissione Affari Costituzionali, sulla carta, ha soltanto una settimana per esaminarli. Una settimana neanche piena visto che giovedì è il 25 aprile, la Festa della Liberazione, e il Parlamento è chiuso. Lunedì 29 aprile, infatti, il provvedimento, già approvato al Senato, è atteso in aula per la discussione generale. Un appuntamento al quale il Carroccio non intende rinunciare dopo aver ceduto sull’approvazione definitiva che non arriverà prima delle elezioni europee.


La missione appare impossibile ma la maggioranza sembra intenzionata a un esame sprint in commissione, con i deputati costretti a sacrificare anche il primo ponte di primavera. L’ipotesi, riferiscono fonti di centrodestra, infatti, è quella di lavorare anche venerdì 26 e sabato 27 aprile per arrivare al mandato al relatore in tempo. Domani la Commissione è convocata alle 11. Il presidente Nazario Pagano (Fi) si esprimerà sulle ammissibilità delle centinaia di proposte di modifica presentate dalle opposizioni, poi ci sarà l’ufficio di presidenza dove con ogni probabilità verrà deciso un calendario. Quindi la commissione dovrà dedicarsi alla discussione generale sul Def. Le votazioni dovrebbero iniziare già martedì, compatibilmente con la seduta comune del Parlamento per l’elezione di un giudice costituzionale prevista dalle 12,30. In ogni caso, anche se il calendario dell’aula non dovesse subire variazioni dopo il 29 aprile si aprirà un altro capitolo nel centrodestra che non si chiuderà prima dell’esito delle elezioni europee. Non è più un mistero che sulla riforma voluta dalla Lega di Salvini Forza Italia nutra più di una perplessità: Antonio Tajani ha promesso che i deputati azzurri vigileranno affinché la riforma non sia a vantaggio dell’uno a danno l’altro.

Scurati: ho paura, quando disegnano bersaglio poi qualcuno mira

Scurati: ho paura, quando disegnano bersaglio poi qualcuno miraRoma, 21 apr. (askanews) – “Ho vissuto male questa vicenda, è duro, è faticoso, è doloroso. Io parlo come privato cittadino, non sono un’istituzione, non sono un giornale, non sono un partito, non sono un’azienda, non faccio parte di nulla di tutto ciò, sono un privato cittadino che fa il professore, fa il padre di famiglia”. Lo scrittore Antonio Scurati interviene per la prima volta dopo le polemiche sollevate per la cancellazione della sua partecipazione al programma di Serena Bortone sul 25 aprile, a La Repubblica delle Idee a Napoli.


Nel testo, Scurati assicura: “Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. Mentre dall’oggi al domani – dice – mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, con attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, come uno che estorce. Il problema che questo qualcun altro non è uno qualunque. È il capo del governo. Si è perso il senso della democrazia in questo paese”. Scurati si dice vittima di “illazioni che sono denigratorie”, di “aggressione” che anche se “non fisica, è una forma di violenza”. Ha paura? “Non voglio fare la vittima, però poi sì, arriva anche un po la paura. Arriva la mattina dopo che accadono certe cose, quando esci di casa, perché qualcuno è entrato in casa tua? La tua vita è già cambiata. Quando i giornali, fiancheggiatori del governo, ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.


L’intervento alla Repubblica delle Idee è iniziato con la lettura da parte dello scrittore del monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda su Rai3. Interrotto più volte dagli applausi del pubblico, l’autore di ‘M. Il figlio del Secolo’ ha anche aggiunto dei passaggi al testo reso noto fin da ieri pomeriggio su diverse testate: “Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica non soltanto alla fine occasionalmente un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Non solo prima e durante la guerra, anche nel dopoguerra, fino a tutti gli anni ’80. Stragista”, ha aggiunto. Giorgia Meloni “ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, repubblichini alcuni dei quali fondarono il partito nel quale lei ha militato in gioventù”, ha aggiunto Scurati rivelando che “questa mi avevano consigliato di toglierla”. “Viva l’Italia antifascista”, ha urlato una persona dal pubblico. E Scurati ha ribadito: “Viva l’Italia antifascista”.


“La democrazia – ha sottolineato Scurati nel colloquio con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e con la giornalista Raffaella De Santis – corre dei rischi da parte di leader che hanno largo seguito popolare e che ritengono superata, inetta, vecchia e corrotta la democrazia liberale così come noi l’abbiamo conosciuta e come si esprime nel nostro Parlamento. Non aspettate il ritorno delle squadracce fasciste, non vi aspettate abbattano la democrazia a manganellate. Sono già qui, con un’azione di erosione dall’interno, attraverso gli stessi strumenti democratici. Non marciano su Roma, arrivano a Roma vincendo le libere democratiche elezioni: questa è la novità importante. Come le erodono? Attraverso le riforme costituzionali”. Lo ha detto lo scrittore Antonio Scurati, parlando alla Repubblica delle Idee, a Napoli, all’indomani della cancellazione del suo monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda su Raitre nel corso del programma Che sarà di Serena Bortone. “Chi ci governa disinfesti la casa comune, prenda le distanze dal passato fascista o le ombre continueranno ad allungarsi su di noi”, ha aggiunto l’autore sottolineando l’importanza di dirsi antifascisti: “Non dobbiamo pensare a qualche estremista che va a spaccare le vetrine, con la kefiah fuori tempo massimo: antifascista è la Repubblica Italiana, è quel vecchietto che risponde al nome di Mattarella. Il 25 aprile va celebrata la Resistenza antifascista, ma va ricordato anche da cosa ci liberarono”.

Scurati: ho paura, da Meloni violenza e attacchi denigratori

Scurati: ho paura, da Meloni violenza e attacchi denigratoriRoma, 21 apr. (askanews) – “Ho vissuto male questa vicenda, è duro, è faticoso, è doloroso. Io parlo come privato cittadino, non sono un’istituzione, non sono un giornale, non sono un partito, non sono un’azienda, non faccio parte di nulla di tutto ciò, sono un privato cittadino che fa il professore, fa il padre di famiglia”. Lo scrittore Antonio Scurati interviene per la prima volta dopo le polemiche sollevate per la cancellazione della sua partecipazione al programma di Serena Bortone sul 25 aprile, a La Repubblica delle Idee a Napoli.


Nel testo, Scurati assicura: “Non polemizzo con nessuno. Non aggredisco mentalmente e verbalmente nessuno. Mentre dall’oggi al domani – dice – mi ritrovo al centro di una polemica politico ideologica accanita, con attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, come uno che estorce. Il problema che questo qualcun altro non è uno qualunque. È il capo del governo. Si è perso il senso della democrazia in questo paese”. Scurati si dice vittima di “illazioni che sono denigratorie”, di “aggressione” che anche se “non fisica, è una forma di violenza”. Ha paura? “Non voglio fare la vittima, però poi sì, arriva anche un po la paura. Arriva la mattina dopo che accadono certe cose, quando esci di casa, perché qualcuno è entrato in casa tua? La tua vita è già cambiata. Quando i giornali, fiancheggiatori del governo, ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”.

Scurati ha letto a Napoli il monologo “Viva Italia antifascista”, ovazione

Scurati ha letto a Napoli il monologo “Viva Italia antifascista”, ovazioneRoma, 21 apr. (askanews) – Lo scrittore Antonio Scurati ha letto integralmente (anzi aggiungendo qualcosa) a Napoli, ospite di Repubblica delle Idee, il monologo sul 25 aprile che avrebbe dovuto pronunciare su Rai3 da Serena Bortone. Lo scrittore è stato interrotto più volte dagli applausi del pubblico.


“Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica non soltanto alla fine occasionalmente un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Non solo prima e durante la guerra, anche nel dopoguerra, fino a tutti gli anni ’80. Stragista”, ha aggiunto. Giorgia Meloni “ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, repubblichini alcuni dei quali fondarono il partito nel quale lei ha militato in gioventù”, ha aggiunto Scurati rivelando che “questa mi avevano consigliato di toglierla”. “Viva l’Italia antifascista”, ha urlato una persona dal pubblico. E Scurati ha ribadito: “Viva l’Italia antifascista”.

Ok del Pd alle liste, rinviata la decisione sul nome di Schlein nel simbolo

Ok del Pd alle liste, rinviata la decisione sul nome di Schlein nel simboloRoma, 21 apr. (askanews) – La direzione Pd ha approvato le candidature per le europee, rinviando la decisione sul nome di Elly Schlein nel simbolo elettorale. La segretaria ha spiegato che la sua presenza in campo, secondo i sondaggi, può portare un 1,5% in più al partito e che bisogna ragionare su come sfruttare questo “valore aggiunto”. Le ipotesi sono due, avrebbe detto: o si mette il nome nel simbolo, solo per le elezioni europee, o si ragiona su una sua presenza in tutte le circoscrizioni, non solo quelle in cui è capolista.