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Rai, Floridia: azienda chiarisca caso Scurati, mina credibilità

Rai, Floridia: azienda chiarisca caso Scurati, mina credibilitàRoma, 20 apr. (askanews) – “Casi come quello che coinvolge in queste ore lo scrittore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un’ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Antonio Scurati”. Lo afferma la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia.


“È necessario – prosegue – che l’azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio”.

Europee, Tajani: Chinnici capolista Isole, messaggio inequivocabile

Europee, Tajani: Chinnici capolista Isole, messaggio inequivocabileRoma, 20 apr. (askanews) – “Ho chiesto a Caterina Chinnici di guidare le liste di Forza Italia nelle Isole. La sua storia e il nome che porta sono un messaggio inequivocabile” contro le mafie “per dire da che parte stiamo, dalla parte della legge, delle forze dell’ordine, dei magistrati che si battono per fare il loro mestiere e dei cittadini onesti”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, nel suo intervento al Consiglio nazionale, dopo aver mostrato lo spot per le Europee.

Rai, Corsini: nessuna censura a Scurati, verifiche su cifre più alte

Rai, Corsini: nessuna censura a Scurati, verifiche su cifre più alteRoma, 20 apr. (askanews) – “Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione “Che sarà…”, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno”. Lo ha precisato in una nota il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini.


“Credo sia opportuno – ha spiegato – non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”. “Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”, ha concluso Corsini.

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, Pd: è censura

Rai, cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile, Pd: è censuraRoma, 20 apr. (askanews) – “Apprendiamo stamattina che dalla puntata di stasera di ‘Che sarà’, il programma condotto in prima serata da Serena Bortone su Rai3, è stato cancellato il previsto monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Tutto questo per un intervento diretto della Dirigenza Rai a poche ore dalla trasmissione, senza nessuna comunicazione all’autrice e conduttrice del programma. Questo è un caso gravissimo di censura nei confronti di Scurati. E un caso gravissimo di violazione dell’autonomia editoriale di un programma, oltreché una inquietante intimidazione di fatto nei confronti dell’autrice e conduttrice Serena Bortone, degli autori del programma, e per estensione di tutti gli autori Rai. La Presidente RAI intervenga nei confronti di Ad e Direttore per chiarire questa vicenda. Siamo in presenza di un atto di censura e prevaricazione gravissimo, che non può essere accettato”. Così in una nota il Senatore Francesco Verducci, membro della Commissione di Vigilanza RAI.

Rai annulla contratto a Scurati, per le opposizioni è censura

Rai annulla contratto a Scurati, per le opposizioni è censuraRoma, 20 apr. (askanews) – “Nella puntata di questa sera di ‘Che sarà’ era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita a ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”. Lo denuncia Serena Bortone, conduttrice di Che sarà su Raitre, su Instagram.


Per le opposizioni si tratta di “censura”: “Telemeloni – dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd – questa volta l’ha fatta veramente grossa. A 5 giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”.Gli esponenti M5s Dolores Bevilacqua e Luca Pirondini si chiedono se c’entri “qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio, consentendo a Scurati di essere ospite stasera dalla Bortone. Ci auguriamo che questo avvenga per evitare un ulteriore colpo all’immagine della Rai e del nostro Paese sul fronte della libertà di espressione”.


“Siamo alla censura. La dirigenza di TeleMeloni non gradisce che si parli di Resistenza e di 25 aprile e corre ai ripari con l’unica cosa che sanno fare: censurare. La Rai è sempre più piegata a interessi di parte e sempre meno attenta all’offerta televisiva. Siamo ormai passati da TeleMeloni a TeleRegime”, afferma il capogruppo del Misto al Senato, Peppe De Cristofaro (Avs). Anche Carlo Calenda, leader di Azione, di solito “sempre prudente – per sua stessa ammissione – nella critica al Governo sul tema delle influenze della politica sulla Rai” osserva che la decisione di cancellare Scurati “va oltre”. E si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Cara Giorgia Meloni, cancellare l’intervento di un grande scrittore per ragioni politiche è inaccettabile, indegno. Questa roba accade in Russia e non può accadere in un paese europeo. Ci aspettiamo le scuse e il ripristino immediato del monologo cancellato. La Rai non è tua. La paghiamo, purtroppo, tutti. Datti una regolata”.Nel dibattito interviene il direttore di La7, Andrea Salerno, che propone: “Unica cosa da fare: prendere il monologo di Antonio Scurati e leggerlo, farlo conoscere. Non sarà difficile…”.


 

Arianna Meloni apre la “sua” campagna. “Ma non mi candido”

Arianna Meloni apre la “sua” campagna. “Ma non mi candido”Viterbo, 19 apr. (askanews) – L’espressione del viso, quando fa il suo ingresso nella saletta delle Terme dei Papi allestita per l’incontro ‘L’Italia cambia l’Europa, mostra stupore. Non tanto per le circa trecento persone in attesa di sentire il suo intervento, ma per la selva di fotografi e telecamere che si ritrova davanti. Arianna Meloni arriva a Viterbo per quella che a tutti gli effetti è la “sua” apertura della campagna elettorale delle Europee. Una partita che non giocherà in prima persona: “non mi candido”, conferma. “Io non amo stare molto sotto i riflettori, l’ho detto varie volte, lo sanno tutti, credo – spiega – che si possa fare politica anche senza avere un ruolo pubblico, anche stando dietro le quinte e lo abbiamo dimostrato”.


Ma è già evidente il modo in cui intende dare il suo contributo a quella che definisce “la battaglia delle battaglie”, alla sfida che – ormai manca solo l’ufficialità – vedrà come capolista sua sorella Giorgia. Il suo è un discorso dal sapore diverso da quello pronunciato nei vari congressi di Fratelli d’Italia ai quali ha presenziato in giro per l’Italia, da ultimo quello per la scelta del nuovo coordinatore romano. Ma la responsabile della segreteria e del tesseramento del partito ci tiene anche a dire che non c’è nessun cambio di passo, nessuna intenzione di conquistare le luci della ribalta. “Oggi – mette le mani avanti – si è parlato tanto di questa mia presenza qui a Viterbo, ‘ha cambiato profilo vuole fare il grande leader improvvisamente’. Non sono qui per sostituire il presidente del Consiglio per fare chissà cosa, il capo del partito, sono qui da dirigente di Fdi e da militante, questo siamo, abbiamo scelto di fare politica senza avere nessuna ambizione personale, è con questo spirito che abbiamo iniziato a fare politica”. Buona parte del discorso è un elenco dei risultati raggiunti dal governo: dal Piano Mattei allo stop alla carne coltivata, dai fondi per la sanità alla revoca del reddito di cittadinanza. Parole molto simili a quelle che spesso pronuncia la presidente del Consiglio. Quello nella Tuscia per Arianna Meloni è un doppio appuntamento che cade proprio mentre, contestualmente, la presidente del Consiglio chiude la campagna elettorale per Vito Bardi in Basilicata. Da una parte l’evento a Viterbo, promosso dal deputato locale Mauro Rotelli, serve a fare l’annuncio che il territorio attendeva: “Avrete un candidato in lista alle Europee”. Ma in realtà l’incontro centrale è quello che ha in serata a Taquinia, a sostegno del candidato di Fdi a presidente della Università agraria, un ente pubblico che gestisce terreni e finanziamenti nella zona.


C’è molta Europa nell’intervento di Arianna Meloni. “Dobbiamo uscire – afferma – dalla trappola di considerare le elezioni europee come delle elezioni distanti o di contorno. È vero: non è il sindaco, non è il governo, ma le scelte che vengono fatte a Bruxelles impattano sulla nostra vita quotidiana più di quanto noi non possiamo immaginare. Il nostro futuro si gioca lì”. Di certo, le sorelle Meloni sognano in grande. “Non siamo arrivati ma siamo appena partiti, questa – spiega Arianna – è la sfida più dura. Se saremo bravi la nostra sarà la storia del governo che cambiò l’Italia. Resteremo sempre gli stessi perchè non siamo un’utopia”.

Ultime trattative su liste per Europee, domenica annuncio Schlein

Ultime trattative su liste per Europee, domenica annuncio SchleinRoma, 19 apr. (askanews) – Sulle liste Pd ancora si lavora, ma a 48 ore dalla direzione che approverà le candidature per le europee il partito continua a mantenere il più rigoroso silenzio sulla decisione più importante, la corsa della segretaria Elly Schlein. Le voci di corridoio danno ormai per certa la leader capolista nel centro e, forse, anche nelle isole, mentre i più sostengono che sarebbe ormai tramontata l’idea di una presenza in lista in tutte le circoscrizioni. Ma questo – in realtà – è il suggerimento che arriva da una buona parte del Pd, cioè la minoranza e larga parte della stessa sinistra Pd, mentre qualcuno ancora non esclude che la segretaria possa scegliere alla fine di essere in campo in tutta Italia.


Questa, del resto, era la sua intenzione fin dall’inizio: sfidare Giorgia Meloni su tutto il territorio nazionale, in modo da polarizzare il voto per le europee consacrare il Pd come primo partito dell’opposizione e indiscutibile perno della “alternativa alle destre”. Uno schema che avrebbe il conforto dei sondaggi – la presenza della leader in lista garantirebbe oltre un punto percentuale in più al Pd – ma che mal si concilia con l’esigenza di fare spazio alla “società civile” rivendicata dalla Schlein, soprattutto per le candidature femminili come quelle di Cecilia Strada e Lucia Annunziata. Senza contare che – appunto – anche le varie anime del partito temono l’effetto sulle altre candidature dell’eventuale tandem Schlein-società civile. Certo, i parlamentari più vicini alla segretaria ripetono che la discussione non ha senso “perché ci sono le preferenze, chi prende più voti viene eletto”. E da questo punto di vista una sana competizione non potrebbe che essere positiva, è il ragionamento, visto che ognuno farebbe il massimo per cercare di ottenere il seggio. Ma le cose sono un po più complicate, perché schierando contemporaneamente la segretaria e candidati “civici” molti finirebbero per sentirsi demotivati, dal momento che la macchina del partito sarebbe inevitabilmente concentrata sul “tandem” e – considerando che in lista ci saranno anche tanti sindaci uscenti e un presidente di regione come Stefano Bonaccini – molti candidati potrebbero considerarsi sconfitti in partenza.


Lo schema più accreditato al momento è lo stesso che circola da giorni: nel nord-ovest capolista Cecilia Strada seguita da Brando Benifei, a meno che Andrea Orlando alla fine non ceda al pressing della segretaria e accetti la candidatura in Europa. Poi, dietro, tanti nomi: da Giorgio Gori a Emanuele Fiano, passando per Irene Tinagli. Nel nord-est in prima fila ci sarà appunto Bonaccini, seguito da Annalisa Corrado e poi Alessandro Zan o Iva Pedretti (Cgil). Al centro grande affollamento: dietro alla Schlein capolista ci sarebbero Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Marco Tarquinio e poi tanti altri come Dario Nardella, Matteo Ricci, Antonio Mazzeo. Al sud capolista Lucia Annunziata, seguita da Antonio Decaro e poi da Pina Picierno, ma va ancora chiarito se dietro saranno candidati sia Sandro Ruotolo che Raffaele Topo (gradito alla minoranza). Quindi, nelle isole il posto di capolista potrebbe andare di nuovo alla Schlein, seguita dal senatore Antonio Nicita. Un posto dovrebbero averlo anche Raffaele Lupo, Pietro Bartolo e la giornalista di Rai3 Lidia Tilotta. Ma, appunto, sono ancora voci. Domani la segretaria Pd avrà gli ultimi colloqui, ci saranno le ultime limature e non è neanche da escludere che possano esserci sorprese rispetto alle bozze circolate in questi giorni. La leader Pd potrebbe non aver scoperto ancora tutte le sue carte, soprattutto sulla sua candidatura, e le ultime ore prima di domenica saranno decisive.

Autonomia,Meloni: credo nell’unità,non lascio mezza Italia indietro

Autonomia,Meloni: credo nell’unità,non lascio mezza Italia indietroRoma, 19 apr. (askanews) – “Figuratevi se io che credo nell’Italia unita più di goni altra cosa lascio mezza Italia indietro. Certo ci sono slogan sono facili da veicolare…”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando del ddl autonomia al comizio finale a Potenza, in Basilicata, a sostegno del governatore uscente Vito Bardi.


“Il presupposto dell’autonomia – ha aggiunto Meloni – è l’invididuazione dei Lep. In questo mondo che ci raccontano nel quale tutti i cittadini hanno avuto gli stessi diritti, i Lep non sono mai stati individuati. C’è stato un divario e siamo noi che lo stiamo combattendo. L’autonomia differenziata non vuol dire che levo a una regione e do a un’altra. Se ho una regione virtuosa, io Stato posso valutare di darle nuove competenze da gestire”. “E’ un ddl che dà qualcosa: dà la responsabilizzazione della sua classe dirigente. E infatti non mi stupisce che chi si scaglia contro sono quelli che hanno i peggiori parametri in Italia perché non vogliono che il loro lavoro venga valutato in maniera così cristallina”, ha concluso.

Fisco,Meloni: tasse non sono una cosa bellissima, sono necessarie

Fisco,Meloni: tasse non sono una cosa bellissima, sono necessarieRoma, 19 apr. (askanews) – “Il contribuente non è un suddito, è un cittadino, io sono per un fisco amico che non ti vessa con un livello di servizi che non corrisponde alle tasse che paghi, che ti chiede di pagare il giusto in tempi ragionevoli e che spende bene i tuoi soldi. La sinistra si è arrabbiata perché ho detto che le tasse non sono una cosa bellissima. Non sono una cosa bellissima, sono una cosa necessaria a erogare dei servizi. Ma devi usare bene i soldi o la gente non capirà perché è necessario pagare le tasse”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando al comizio finale a Potenza, in Basilicata, a sostegno del governatore uscente Vito Bardi.


“Nel 2023 in Italia c’è stato il record di recupero dell’evasione fiscale perché tantissima gente ha versato spontaneamente non solo per le nostre norme. Penso alle aziende apri e chiudi degli extracomunitari. Il fisco con noi al governo è percepito in modo diverso”, ha aggiunto.

Governo, Meloni: litigi centrodestra è fake news, non ci credete

Governo, Meloni: litigi centrodestra è fake news, non ci credeteRoma, 19 apr. (askanews) – “Voglio ringraziare il centrodestra per come condividiamo questa esperienza e come l’abbiamo condivisa da 30 anni a questa parte. Non siamo gente che sta insieme per interesse, non credete alle fake news che dicono che noi litighiamo, servono solo a mettere zizzania per rallentare l’attività del Governo. Ma questo governo ha prodotto molto di più in questo anni e mezzo di quanto i governi messi insieme con lo scotch della sinistra in intere legislature”. Lo ha detto la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel comizio conclusivo della campagna elettorale di Vito Bardi per le regionali in Basilicata.