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Europee,Arianna Meloni: è battaglia battaglie,esportiamo modello Italia

Europee,Arianna Meloni: è battaglia battaglie,esportiamo modello ItaliaRoma, 19 apr. (askanews) – “C’è ancora tanto da fare, la vittoria delle politiche è stata sì del centrodestra ma anche del popolo italiano, che ci ha indicato che voleva essere governato da una maggioranza coesa e ha dato vita a un governo di visione e soprattutto stabile. Oggi abbiamo davanti un’altra sfida, la battaglia delle battaglie, le prossime Europee, il modello italiano deve essere quello che portiamo in Europa”. Lo ha detto Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fdi, intervenendo a un appuntamento elettorale a Viterbo dal titolo ‘L’Italia cambia l’Europa’.

Fdi, Arianna Meloni: non voglio fare leader, io qui da militante

Fdi, Arianna Meloni: non voglio fare leader, io qui da militanteViterbo, 19 apr. (askanews) – “Oggi si è parlato tanto di questa mia presenza qui a Viterbo, ‘ha cambiato profilo vuole fare il grande leader improvvisamente’. Non sono qui per sostituire il presidente del Consiglio per fare chissà cosa, il capo del partito, sono qui da dirigente di Fdi e da militante, questo siamo, abbiamo scelto di fare politica senza avere nessuna ambizione personale, è con questo spirtio che abbiamo iniziato a fare politica”. Lo ha detto Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fdi, intervenendo a un appuntamento elettorale a Viterbo dal titolo ‘L’Italia cambia l’Europa’.

Conte: falsità e omissioni Meloni su par condicio Agi Santanchè

Conte: falsità e omissioni Meloni su par condicio Agi SantanchèRoma, 19 apr. (askanews) – “Meloni non ama il confronto con i giornalisti. Preferisce raccontare, senza contraddittorio, il suo mondo magico: dove la nostra economia corre più che negli altri Paesi europei e la meritocrazia trionfa a tutto spiano, dove il nostro Paese grazie alla sua personale credibilità detta la linea su tutti i fronti internazionali. Quando però si ferma a rispondere a qualche domanda rischia l’inciampo. A volte rischia anche di più. Come ieri, a Bruxelles, a margine del Consiglio europeo, quando, incalzata da qualche domanda di troppo, ha sciorinato una serie di menzogne”. Lo denuncia via social il presidente M5s Giuseppe Conte.


“Ha affermato – accusa Conte all’indirizzo della premier- di non sapere nulla del rischio che la seconda agenzia di stampa del Paese possa finire in mano a un parlamentare della sua maggioranza che già possiede tre giornali. Pensate un po’: il dibattito infuria da settimane ma lei finge di ignorare che l’Eni, la più grande partecipata di Stato, stia cedendo l’Agi al deputato Angelucci, il tutto con la benedizione di Mario Sechi, già direttore di Agi, poi assunto da Meloni come suo responsabile dell’ufficio stampa da Meloni, infine transitato alla direzione del quotidiano Libero, di proprietà di Angelucci. Meloni ha detto il falso anche sul regolamento della par condicio, che proprio i parlamentari di maggioranza in Commissione di vigilanza hanno provato a forzare per consentire al Governo di raccontare un Paese irreale anche durante la campagna elettorale.Infine Meloni ha finto di ignorare gli emendamenti al ddl sulla diffamazione di Berrino, un parlamentare del suo partito, che prevedevano il carcere per i giornalisti”. “Menzogne – attacca ancora il leader pentastellato- e omissioni. Meloni non deve fingere di meravigliarsi se poi i giornali stranieri si interessano di queste vicende e per la brutta figura che fa l’Italia. Spetta a lei porre rimedio. Intanto potrebbe smettere di dire menzogne. Perché se un Premier perde credibilità, il danno di immagine si riflette anche sul Paese che rappresenta.Nel caso poi avvertisse un sussulto di dignità, potrebbe alzare il telefono e dire alla sua ministra Santanché di compiere un atto di patriottismo e lasciare l’incarico di governo”.

Europee, Arianna Meloni debutta a Viterbo in comizio elettorale Fdi

Europee, Arianna Meloni debutta a Viterbo in comizio elettorale FdiViterbo, 19 apr. (askanews) – Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fdi, è arrivata alle Terme dei Papi di Viterbo per partecipare all’evento ‘L’Italia cambia l’Europa’. Si tratta di un vero e proprio evento elettorale in vista delle elezioni di giugno, il primo che vede impegnata direttamente la sorella della premier. Ad attenderla una sala piena di sostenitori, circa 300 persone, oltre a un consistente servizio di sicurezza. Ad organizzare l’appuntamento Mauro Rotelli, deputato della Tuscia di Fdi e presidente della commissione Ambiente della Camera.


Al suo arrivo Arianna Meloni non ha lasciato dichiarazioni limitandosi ad augurare ‘buon lavoro’ ai giornalisti. Viterbo è la città in cui Giorgia Meloni fu eletta presidente di Azione giovani ma anche il territorio che alle ultime elezioni ha portato al partito il 40,1% dei consensi.

Aborto,Pro life: Commissione Ue vittima fake news sinistra italiana

Aborto,Pro life: Commissione Ue vittima fake news sinistra italianaRoma, 19 apr. (askanews) – “La Commissione UE non si faccia influenzare dalle fake news diffuse dalla sinistra in Italia: non è vero che nel Pnrr ci siano norme sull’aborto e non è vero che l’emendamento sulla collaborazione tra consultori e associazioni di sostegno alla maternità non c’entri col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che proprio la Missione 6 ‘Salute’ del Pnrr prevede la realizzazione di strutture di prossimità per l’assistenza sanitaria territoriale, le cosiddette Case della Comunità, che comprenderanno anche i servizi dei consultori. Il richiamo nel decreto Pnrr a quanto già disposto dall’articolo 2 della Legge 194, rispetto ai progetti e finanziamenti delle Case della Comunità, è perfettamente pertinente. D’altro canto, nessuna ripresa né resilienza sarà mai possibile se l’Unione Europea non affronterà di petto il tragico inverno demografico che rischia di far collassare i sistemi socio-economici dei suoi Paesi membri, e che vede nel sostegno alla maternità e alla natalità uno snodo cruciale e obbligato”.


Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, in riferimento alla dichiarazione rilasciata oggi in conferenza stampa dalla portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts, rispondendo a una domanda sull’emendamento al decreto Pnrr che richiama la possibilità di collaborazione tra consultori ed enti del terzo settore già prevista dalla Legge 194.

Migranti, Schlein: sentenza sulla nave Iuventa è storica

Migranti, Schlein: sentenza sulla nave Iuventa è storicaRoma, 19 apr. (askanews) – “Una sentenza storica, prosciolti tutti i membri dell’equipaggio delle ong Jugend Rettet, Save the children e Medici Senza Frontiere perché il fatto non sussiste. Questo dimostra che soccorrere è un obbligo e che come abbiamo sempre detto la solidarietà non è reato.” Lo dichiara la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, commentando la sentenza di non luogo a procedere per i 10 imputati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il procedimento penale nei confronti dei componenti dell’equipaggio delle ong Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere.


“Le organizzazioni umanitarie impegnate nelle operazioni di soccorso in mare devono essere ringraziate e non criminalizzate, perché sopperiscono alla mancanza di una Missione europea di ricerca e soccorso in mare per cui il Partito democratico continuerà a battersi: in sostanza fanno quello che dovrebbero fare gli Stati e l’Unione europea. Speriamo nessuno si azzardi mai più a chiamarle taxi del mare.”, conclude Schlein.

Aborto,Portavoce Ue:norma su pro-life in consultori con Pnrr non c’entra

Aborto,Portavoce Ue:norma su pro-life in consultori con Pnrr non c’entraBruxelles, 19 apr. (askanews) – L’inserimento nel decreto sull’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) dell’Italia approvato dalla Camera della previsione di volontari dei movimenti antiabortisti pro life nei consultori per cercare di convincere le donne a rinunciare all’aborto, “non ha alcun rapporto con il Pnrr italiano”. Lo ha precisato una portavoce della Commissione europea oggi a Bruxelles durante il briefing quotidiano per la stampa.


“Da ciò che capisco – ha detto in risposta alla domanda di un giornalista italiano la portavoce per gli Affari economici della Commissione, Veerle Nuyts – il pacchetto approvato comprendeva diversi elementi e, dunque, l’approvazione di questa misura relativa all’aborto non è una delle misure che sono incluse nel Pnrr. Questo è importante sottolinearlo”. “Quindi – ha chiesto a Nuyts a questo punto la vice capo portavoce della Commissione, Arianna Podestà – non c’è relazione tra il decreto e il Pnrr?”


“Il decreto – ha risposto la portavoce – contiene anche misure in relazione alle strutture di governance del Pnrr e, dunque, questi aspetti effettivamente hanno un legame con il Pnrr italiano. Ma ci sono altri aspetti – ha puntualizzato Nuyts – che non sono coperti e che, dunque, non hanno alcun rapporto con il piano italiano, come in particolare questa misura relativa all’aborto”.

Questione morale,Conte: Meloni scoraggia risveglio Italia

Questione morale,Conte: Meloni scoraggia risveglio ItaliaRoma, 19 apr. (askanews) – “Bisogna innanzitutto stoppare il progetto del governo Meloni, che sta smantellando i presidi di legalità contro malaffare e corruzione. In Parlamento il M5s ha dovuto fermare una proposta del partito di Meloni che puntava a dare incarichi negli enti locali ai condannati per corruzione anziché attrarre le migliori competenze. Dobbiamo anche proteggere i fondi del Pnrr, i 209 miliardi che il M5s ha ottenuto in Europa con una grande battaglia politica. Contrasteremo con tutte le nostre forze i tentativi del governo Meloni di indebolire gli strumenti di controllo e protezione di quelle risorse. Bisogna, inoltre, tagliare nettamente i legami fra politica e affari privati dei politici. O fai il politico nell’interesse delle persone o fai i tuoi interessi privati. Abbiamo politici che collezionano la proprietà di giornali, altri che prendono soldi da Stati esteri. Non è possibile. Fermiamo questo declino, in Parlamento c’è la proposta a mia prima firma sul conflitto di interessi. È un’occasione da non perdere”. Lo dichiara in una intervista al Quotidiano nazionale, il presidente M5s Giuseppe Conte.


“Voto di scambio politico-mafioso, truffe, corruzione: la politica – denuncia Conte- sta dando uno spettacolo impietoso. Questo frustra le speranze dei cittadini, che si allontanano dalla partecipazione. Mettiamoci nei loro panni. Quando sai che in campo ci sono acchiappavoti, clientele, voti di scambio e criminalità inizi a pensare che votare o partecipare in prima persona alla vita politica sia inutile se sei una persona perbene, che non ce la farai mai a far vincere le tue idee”. “C’è una cosa poi in particolare – sottolinea il leader Cinque Stelle- che davvero mi angoscia. Come ai tempi di Mani Pulite, la classe dirigente del Paese rischia di perdere il treno di un radicale cambiamento, di una radicale bonifica della vita politica e delle sue regole del gioco. Questo treno lo sta perdendo per prima la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che non ha detto una parola su un suo esponente in Sicilia arrestato per voto di scambio politico-mafioso, che non fa dimettere i suoi ministri nemmeno di fronte a pesanti inchieste che riguardano truffe sui fondi Covid. Gli italiani hanno bisogno di segnali diversi e di tornare a credere nella politica: per questo in Puglia abbiamo lasciato posti in Giunta e incarichi dopo le inchieste su quel territorio e proposto un Patto per la Legalità. Noi proponiamo all’Italia e ai cittadini perbene un moto di riscatto e risveglio”.


“Bisogna innanzitutto stoppare il progetto del governo Meloni, che sta smantellando i presidi di legalità contro malaffare e corruzione. In Parlamento il M5s ha dovuto fermare una proposta del partito di Meloni che puntava a dare incarichi negli enti locali ai condannati per corruzione anziché attrarre le migliori competenze. Dobbiamo anche proteggere i fondi del Pnrr, i 209 miliardi che il M5s ha ottenuto in Europa con una grande battaglia politica. Contrasteremo con tutte le nostre forze i tentativi del governo Meloni di indebolire gli strumenti di controllo e protezione di quelle risorse. Bisogna, inoltre, tagliare nettamente i legami fra politica e affari privati dei politici. O fai il politico nell’interesse delle persone o fai i tuoi interessi privati. Abbiamo politici che collezionano la proprietà di giornali, altri che prendono soldi da Stati esteri. Non è possibile. Fermiamo questo declino, in Parlamento c’è la proposta a mia prima firma sul conflitto di interessi. È un’occasione da non perdere”.

Meloni: parlare ora di Draghi è filosofia, spero da Giugno Ue diversa

Meloni: parlare ora di Draghi è filosofia, spero da Giugno Ue diversaBruxelles, 18 apr. (askanews) – Una “Europa diversa” dopo il voto di giugno. E’ quella che auspica Giorgia Meloni, che a Bruxelles allontana lo ‘spettro’ di Mario Draghi e di un suo possibile ruolo di vertice in Ue. Un dibattito che è “filosofia” in questa fase, secondo la premier.


La presidente del Consiglio lascia Bruxelles al termine di un Consiglio straordinario durato più del previsto (e per questo deve annullare la visita al Salone del Mobile) ma a tenere banco nel punto stampa finale – più che i contenuti del vertice – sono appunto Draghi e le polemiche politiche italiane. L’ex presidente della Bce, due giorni fa, ha fatto un discorso in cui ha auspicato un “cambiamento radicale” dell’Ue. Parole che sono suonate un po come un discorso programmatico in vista di un eventuale ruolo di primo piano, in Consiglio o alla Commissione. Draghi, ha detto Meloni, è “molto autorevole” e “sono contenta che si parli di un italiano” ma è “filosofia buona per i titoli dei giornali e per fare la campagna elettorale”. La realtà però è che sono i cittadini che “stabiliscono quali sono le maggioranze possibili” e il suo auspicio è che le urne portino “un’Ue diversa, più capace di rispondere alle grandi sfide”. Del resto, è stata la velata critica all’ex banchiere ma anche a Enrico Letta – che oggi ha presentato il suo rapporto sulla competitività – anche loro che “fino a ieri ci dicevano che andava tutto bene oggi fanno i conti con il fatto che le priorità sono altre”. Al centro dell’attenzione anche le polemiche interne all’Italia e la premier se la prende, anche accalorandosi, con quelle che definisce “fake news” contro il governo, che “rimbalzano all’estero, raccontano un’Italia in cui ci sarebbe qualche deriva e non credo che ci facciamo complessivamente come nazione una bella figura”. Tra queste l’elenco che fa è lungo: l’aborto, la par condicio, la Rai, l’emendamento sulla diffamazione, la possibile vendita dell’Agi da parte di Eni. Sull’aborto, in particolare sull’accesso delle associazioni pro vita nei consultori, “l’emendamento al dl Pnrr ricalca il testo della legge 194” che è una legge “equilibrata” che “non vogliamo cambiare” mentre forse vuol farlo “la sinistra”. Per quanto riguarda la par condicio, “il regolamento è rimasto quello che c’era prima” e quindi “sono emendamenti votati dai partiti di opposizione”. La Rai? Non è ‘TeleMeloni’, garantisce, mentre al contrario “Fdi è stato l’unico partito di opposizione che per la prima volta nella storia della Repubblica e della Rai fu cacciato dal Cda”. Anche sulla diffamazione la sinistra e parte dei media diffondono “fake news” per la premier perchè “il carcere per i giornalisti per diffamazione c’è e c’è una legge di Fdi che lo sta togliendo”. Infine la questione dell’Agi e della trattativa tra Eni e il gruppo Angelucci. Non è stata lei, garantisce, ad aver “dato l’input” della cessione, anzi “non so se esiste una trattativa, non me ne sono occupata e non mi interessa”. Sarebbe poi “sensato” – nota – chiedersi se sia “normale che una partecipata statale detenga un’agenzia di stampa” ma “non l’ho comprata io l’Agi”.


Meloni poi si spazientisce un po a una domanda sul 25 aprile e sul fascismo. Spiega che celebrerà la ricorrenza con il “massimo rispetto del mio ruolo” ma sul fascismo quello che pensa “l’ho detto cento volte e non penso di doverlo ripetere, così potete continuare a ripetere che sono una pericolosa fascista e mi aiutate anche, visto che penso che la gente che vede il lavoro di questo governo si renda conto che gli estremisti stanno da un’altra parte”. Tra le domande anche il caso di Ilaria Salis, che sarà candidata alle europee con Avs. “Non credo – spiega – che cambi nulla rispetto al lavoro che il governo sta facendo” però “la politicizzazione della materia non so quanto aiuti la risoluzione del caso. Ma ognuno fa le scelte che vuole fare”.


Infine, sui contenuti del vertice, la premier si dice soddisfatta per il “sostegno” garantito al Libano, come era stato chiesto dall’Italia. Per quanto riguarda il tema della competitività, affrontato oggi, il rapporto Letta è “molto interessante” con temi “che prendono spunto anche dall’azione del governo italiano”: “la necessità di rafforzare l’industria europea”; il riferimento all’indipendenza strategica, “in particolare sull’energia e sulle reti di connessione che è il lavoro che facciamo con il Piano Mattei”; il tema della natalità e quello del contrasto alla fuga dei cervelli. La questione centrale è trovare le risorse e su questo alla fine – rivendica – è passata una “proposta anche italiana che spingeva sulla necessità di lavorare sull’unione dei mercati dei capitali”.

Europee, Ilaria Salis sarà candidata con Alleanza Verdi Sinistra

Europee, Ilaria Salis sarà candidata con Alleanza Verdi SinistraRoma, 18 apr. (askanews) – “Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee”. Lo affermano in una nota Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra.


“In queste ore – spiegano – i gruppi dirigenti nazionali stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall’inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l’ultima decisione dai giudici ungheresi. L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri”. “Il nostro – concludono – è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio. In tal modo Europa Verde e Sinistra Italiana intendono portare nel futuro Parlamento europeo iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell’Unione. Nei prossimi immediati giorni sarà convocata una conferenza stampa”.