Corruzione, Conte: viviamo una fase che ci ricorda ‘Mani pulite’Roma, 17 apr. (askanews) – “Stiamo attraversando una fase che un po’ ci ricorda quella di mani pulite”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando a Matera. Anche allora, ha spiegato, “iniziarono a venir fuori degli scandali e la politica del tempo, la classe dirigente, non comprese che c’era un morbo diffuso, un modo di fare politica completamente deviato che chiamò la magistratura ad assumersi una responsabilità che invece dovrebbe competere alla politica”.
Ha aggiunto Conte: “Allora, visti gli scandali da nord a sud – l’ultimo l’abbiamo avuto in Sicilia col vice-presidente del centrodestra coinvolto – io dico: fermiamoci un attimo tutti e cerchiamo un attimo di recuperare la dignità della politica. Che vuol dire autoriformarsi senza aspettare i provvedimenti della magistratura”.
Voto in condotta, il Senato ha approvato il ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.
Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.
Voto in condotta, aula Senato approva ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.
Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.
Italia-Tunisia, Meloni: rapporto prioritario fatto di passi concretiRoma, 17 apr. (askanews) – “Questa è la mia quarta visita da presidente del Consiglio italiano in un anno circa, a conferma del nuovo rapporto che con il presidente Saied abbiamo instaurato tra due nazioni che sono già storicamente molto amiche e molto legate come Italia e Tunisia. E’ un rapporto che si è rafforzato anche attraverso la relazione personale tra me e il presidente Saied ed è anche un rapporto che si basa su un approccio completamente nuovo, un approccio da pari a pari che muove dal reciproco interesse delle nostre nazioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Tunisi, in una dichiarazione alla stampa dopo la firma delle intese con il governo tunisino.
“E’ sulla base di questo approccio – ha spiegato Meloni – che oggi sono qui con i ministri Piantedosi, Bernini, il viceministro Cirielli per siglare con la Tunisia importanti accordi per dimostrare” una “relazione, che è politica, ma anche fatta di passi molto concreti, mattoni con i quali costruire le nostre idee”. “La collaborazione con la Tunisia per l’Italia è una priorità ed è anche un tassello del lavoro che l’Italia sta portando avanti con il Piano Mattei per costruire con i Paesi del Nord Africa una cooperazione finalmente vantaggiosa per tutti”, ha aggiunto la premier.
Italia-Tunisia, firmato l’accordo per il sostegno allo Stato tunisinoRoma, 17 apr. (askanews) – Al Palazzo presidenziale di Cartagine, in Tunisia, dove si è tenuto l’incontro della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente tunisino Saied, si sta svolgendo la cerimonia di firma di diversi accordi: il Memorandum d’Intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica (siglata per l’Italia dal Ministro Bernini); l’Accordo per il sostegno al bilancio generale dello Stato tunisino (Vice Ministro Cirielli); Convenzioni finanziarie all’Accordo per il sostegno generale dello Stato tunisino e all’Emendamento n. 1 al Protocollo d’Accordo relativo alla concessione di una linea di credito in favore delle Pmi (firma del presidente Simest e direttore degli Affari Europei e Internazionali di Cdp, Pasquale Salzano).
Italia-Tunisia, firmato accordo per sostegno a bilancio Stato tunisinoRoma, 17 apr. (askanews) – Al Palazzo presidenziale di Cartagine, in Tunisia, dove si è tenuto l’incontro della presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente tunisino Saied, si sta svolgendo la cerimonia di firma di diversi accordi: il Memorandum d’Intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca Scientifica (siglata per l’Italia dal Ministro Bernini); l’Accordo per il sostegno al bilancio generale dello Stato tunisino (Vice Ministro Cirielli); Convenzioni finanziarie all’Accordo per il sostegno generale dello Stato tunisino e all’Emendamento n. 1 al Protocollo d’Accordo relativo alla concessione di una linea di credito in favore delle Pmi (firma del presidente Simest e direttore degli Affari Europei e Internazionali di Cdp, Pasquale Salzano).
Forza Italia frena sull’Autonomia, tensione con la LegaRoma, 16 apr. (askanews) – Sulla carta il patto regge ancora. Allo scadere del termine, sul ddl autonomia in commissione Affari Costituzionali cade una pioggia di emendamenti, oltre 2400, ma tutti dai gruppi di opposizione. Nessuno dalla maggioranza, nessuno da Fi, in particolare. L’ala meridionalista del partito di Antonio Tajani, quella che fa capo al governatore della Calabria Roberto Occhiuto, però, esce allo scoperto e avverte che valuterà in commissione le proposte della minoranza senza escluderne la presentazione di proprie una volta in aula. “C’è un patto e i patti si rispettano”, è la replica a stretto giro del capogruppo del Carroccio in commissione Igor Iezzi.
Il patto – ridimensionato rispetto alla richiesta di approvazione entro le elezioni europee – è che il testo arrivi in aula il 29 aprile per la discussione generale. Poi l’ok definitivo della Camera può anche arrivare dopo il voto dell’8 e 9 giugno, l’importante è che sia quello definitivo. Tradotto: testo blindato, nessuno spazio alle modifiche. È Tajani in persona, tuttavia, a far vacillare ogni certezza: “Noi riteniamo che l’Autonomia debba essere una riforma che favorisce tutta l’Italia, da Bolzano a Pantelleria. Non deve essere una riforma a vantaggio dell’uno a danno l’altro. Vigileremo su questo, lo abbiamo già fatto e continueremo a farlo nel corso del dibattito parlamentare che ci sarà nelle prossime settimane. Anche se ritengo che il voto ci sarà più in là. Vigileremo perché ci sia grande equilibrio”. Gli risponde dal Vinitaly il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Mi dà un po fastidio sentir dire che bisogna vigilare. Non è che qui qualcuno scappa con la refurtiva. Stiamo parlando di un processo serio di responsabilità e di modernità per l’Italia”. Parole cui rispondono piccati i deputati azzurri Cannizzaro e Patriarca: “Zaia rispetti il Parlamento, giusto approfondire la riforma”. Gli stessi deputati che hanno affondato il colpo nel pomeriggio: “Per quanto riguarda possibili emendamenti di Forza Italia, se non sono stati presentati in Commissione ciò non vuol dire che non possano essere portati in Aula”, hanno avvisato. E soprattutto “avremo modo di valutare i tantissimi emendamenti presentati dall’opposizione”, dicono avvertendo sulla possibilità di maggioranze alternative. Dalla Lega mantengono la calma: “C’è un patto da rispettare. Vediamo cosa succederà in Aula, ma il fatto che alcuni deputati presentino emendamenti non vuol dire che Fi li voti…”. Tace oggi Fratelli d’Italia, ma ieri la premier Giorgia Meloni si era detta “fiduciosa”, sottolineando che non contra “un giorno prima o un giorno dopo”, ma il fatto che la maggioranza stia dimostrando di “andare avanti”. Rimandando all’ostruzionismo dell’opposizione eventuali ritardi. L’obiettivo resta comunque che il 29 si faccia la discussione generale. La data è stata difesa dal Carroccio con le unghie e con i denti anche di fronte alle pressanti richieste delle opposizioni che hanno denunciato una strozzatura dei tempi chiamando in causa a più riprese il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Ma l’esame in commissione non entrerà nel vivo prima di lunedì 22, visto l’ostruzionismo in Aula sul Dl Pnrr per impedire la convocazione, e la pausa per le elezioni in Basilicata.
In ogni caso, “dopo il 29 inizia un’altra partita”, ragiona un parlamentare di Fi. Una partita che non finirà prima dell’esito delle elezioni europee. Se i rapporti di forza all’interno del centrodestra dovessero cambiare non potrebbe non risentirne anche il ddl Calderoli”. Tanto che i timori cominciano a serpeggiare anche nel Carroccio: sabato, alla festa dei 40 anni della Lega Lombarda a Varese, tra i toni trionfalistici dei leghisti c’è stato anche il monito di Giancarlo Giorgetti: “Oggi l’Autonomia sembra vicina, ma è successo anche altre volte e siamo rimasti disillusi”.
Ponte Stretto, MIT: integrazioni progetto entro 30 giorniMilano, 16 apr. (askanews) – “Le integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto, richieste in sede di conferenza di servizi, saranno fornite entro 30 giorni: si tratta della normale procedura ed è corretto approfondire tutti gli aspetti di un’opera che sarà unica al mondo”. È quanto si precisa in una nota del Ministero delle Infrastrutture dopo che la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – VIA e VAS del Mase ha inviato alla società Stretto di Messina oltre cento richieste di integrazioni per l’aggiornamento e il completamento delle procedure di Valutazione di impatto ambiantale per il Ponte sullo Stretto di Messina.
Ponte Stretto,Schlein a Salvini:anche Pichetto è nemico Italia?Roma, 16 apr. (askanews) – “Apprendiamo che il ministero dell’Ambiente ha letto i documenti sul progetto definitivo del Ponte di Messina di Salvini e ha fatto più di 200 rilievi denunciando la carenza di documenti essenziali. Quando lo abbiamo denunciato noi, con un esposto e in Parlamento, il ministro Salvini ci ha accusato di essere nemici dell’Italia, ci chiediamo se a questo punto lo sia anche il suo collega ministro Pichetto Fratin”. Lo dichiara la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein
“Evidentemente – aggiunge- anche il ministero dell’Ambiente conferma ciò che da mesi non solo il PD, ma le associazioni, il territorio, dicono: siamo di fronte a un progetto dannoso, inutile, costoso e pieno di incertezze, su cui gli esperti sollevano enormi criticità. È un progetto che toglie 500 case alle famiglie e risorse a tante opere infrastrutturali necessarie e più urgenti. Il Pd – conclude Schlein- continuerà nella sua battaglia contro questo progetto”.
Ue,Meloni denuncia: stop Conferenza Conservatori a Bruxelles sgomentaBruxelles, 16 apr. (askanews) – “Ciò che sta accadendo a Bruxelles ci lascia increduli e sgomenti. Il sindaco di uno dei comuni della capitale belga ha vietato una conferenza, alla quale dovrebbero partecipare capi di governo, parlamentari nazionali ed europei. In seguito all’ordine, la polizia ha impedito fisicamente a ospiti e relatori di poter accedere alla conferenza”. Lo ha afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, presidente del gruppo Ecr, dopo la sospensione dei lavori della Conferenza sul conservatorismo nazionale in programma e domani nella capitale belga.
“Ho immediatamente chiesto al primo ministro belga Alexander De Croo – aggiunge – di seguire quanto stava accadendo e lo ringrazio per la sua posizione tempestiva e chiara contro l’odiosa oppressione della libertà di espressione che ha luogo a Bruxelles. A tutte le vittime di questo ingiustificabile abuso, in particolare ai membri dell’ECR presenti, va la mia totale solidarietà”.