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Giorno ricordo, Mattarella: pagine buie storia tornano in Ucraina e M.O.

Giorno ricordo, Mattarella: pagine buie storia tornano in Ucraina e M.O.Roma, 9 feb. (askanews) – “Pagine buie della storia, anche d’Europa, sembrano volersi riproporre”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso della cerimonia per il Giorno del ricordo ha ammonito che “malgrado queste tragiche esperienze del passato, assistiamo con angoscia anche oggi, non lontano da noi, al risorgere di conflitti sanguinosi, in nome dell’odio, del nazionalismo esasperato, del razzismo. Dall’Ucraina al Medio Oriente ad altre zone del mondo, la convivenza, la tolleranza, la pace, il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale sono messi a dura prova – ha detto il capo dello Stato -. I soprusi e le violazioni si moltiplicano e chiamano quanti condividono i valori di libertà e di convivenza a una azione di contrasto, morale e politica, contro chi minaccia la libertà, l’ordine internazionale e le conquiste democratiche e sociali”.

Foibe, Mattarella: San Sabba e Basovizza simboli della catastrofe dei totalitarismi

Foibe, Mattarella: San Sabba e Basovizza simboli della catastrofe dei totalitarismiRoma, 9 feb. (askanews) – “Il secolo scorso ha riservato la tragica e peculiare sorte di vedere affiancati, a pochi chilometri di distanza – in una lugubre geografia dell’orrore – due simboli della catastrofe dei totalitarismi, del razzismo e del fanatismo ideologico e nazionalista: la Risiera di San Sabba, campo di concentramento e di sterminio nazista, e la Foiba di Basovizza, uno dei luoghi dove si esercitò la ferocia titina contro la comunità italiana”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno del Ricordo.


“Quel territorio, intriso di storie e di civiltà, condivise lo stesso tragico destino di molti Paesi dell’Europa centro-orientale, che, dopo la sconfitta del nazifascismo, si videro negate le aspirazioni alla libertà, alla democrazia e all’autodeterminazione dall’instaurazione della dittatura comunista, imposta dall’Unione Sovietica”, aggiunge il Capo dello stato.

Protesta trattori, Salvini insiste: intervenire su Irpef

Protesta trattori, Salvini insiste: intervenire su IrpefMilano, 9 feb. (askanews) – “Massimo impegno per sostenere il settore e intervenire ancora più efficacemente sull’Irpef”. È la posizione della Lega sulle richieste degli agricoltori, ribadita durante una riunione tra il segretario e vice premier Matteo Salvini e i dirigenti della Lega che si occupano della materia. Nella nota della Lega, che dà conto degli esiti della riunione, si ricorda inoltre che ieri Salvini ha incontrato in Abruzzo una delegazione degli agricoltori che protestano.

Terni, Bandecchi si dimette da sindaco: “Finisce la mia dittatura…”

Terni, Bandecchi si dimette da sindaco: “Finisce la mia dittatura…”Roma, 8 feb. (askanews) – “Ho comunicato alla giunta e ai consiglieri di Alternativa popolare il fatto che ho dato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terni. I motivi sono di carattere politico. Continuo a essere segretario di Ap ma non farò più il sindaco di Terni, così non rischiamo di avere una dittatura bandecchiana”. Lo annuncia in un video su Instagram il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. “La mia esperienza politica va avanti in quanto segretario di Alternativa”, conclude.

Giurì Camera,Conte: da Mulè nessuna autocritica, volevano far vincere Meloni

Giurì Camera,Conte: da Mulè nessuna autocritica, volevano far vincere MeloniRoma, 8 feb. (askanews) – “Ringrazio il presidente della Camera Fontana che ha deciso di sciogliere il Giurì d’Onore che rischiava di non essere imparziale come denunciato da due seri, autorevoli commissari che si sono dimessi proprio per questa ragione. Vedo che Mulè e la grancassa meloniana in questo momento stanno parlando di oltraggio alle istituzioni ma evidentemente sono fuori dal mondo: la verità è che si voleva forse far vincere facile Meloni ma a perdere sarebbero state le istituzioni. Le istituzioni perdono sempre, ogni qual volta un presidente del Consiglio viene in aula in Parlamento a mentire agli italiani”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte commentando lo scioglimento del Giurì d’Onore istituito per verificare la fondatezza delle affermazioni della premier su come il governo Conte ha gestito la riforma del Mes.


“Non posso entrare nell’ambito dei lavori della Commissione che sono secretati: il rischio di parzialità e faziosità è venuto fuori quando si è affrontata la parte finale della relazione, non la parte cronologica. Sono cose che desumo io, non ero presente, non ho avuto accesso a quegli atti”, ha spiegato. A Mulè che lo ha accusato di essere andato via con il pallone, Conte ha risposto: “La metafora calcistica è del tutto fuori luogo e gli si ritorce contro perché dovrebbe interrogarsi sul perché si è ritrovato senza commissari al fianco. Durante la conferenza stampa non c’è stato scorcio di autocritica: il pallone non l’ho portato via perché il pallone non l’ho mai avuto in mano. Ce l’aveva Fontana che ha deciso, alla luce dei fatti sopravvenuti, per lo sciogliemento”.


A chi gli domandava se fosse pentito di aver chiesto lo scioglimento del Giurì il leader M5s ha detto: “Sarebbe sereno di fronte a una giuria in cui dei giudici si dimettono denunciando la parzialità del collegio? Da cittadino si sentirebbe di proseguire? Ho denunciato che non c’erano le condizioni. Fontana è stato corretto dal punto di vista istituzionale, ha dimosrato sensibilità istituzionale e ha tutelato le istituzioni”.

Il Pd a La Russa: i lavori in Senato nel caos, chiarimento o Aventino

Il Pd a La Russa: i lavori in Senato nel caos, chiarimento o AventinoMilano, 8 feb. (askanews) – “Sono saltate le regole, sono saltati i criteri minimi di rispetto per la convivenza in quest’Aula e nelle Commissioni. Pertanto chiedo alla Presidenza di comunicare al presidente Balboni di chiamare un time out, visto che vedo che sta convocando giurì d’onore… e di chiedere al presidente La Russa di ricominciare da una conferenza dei capigruppo perchè noi non siamo nella condizione di iniziare la prossima settimana, a causa del caos che si è creato per evidenti forzature del governo sull’Aula e della maggioranza che non è nemmeno compatta sulla definizione delle priorità”. Lo ha detto il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia, intervenendo a fine seduta e spiegando: “Stiamo chiedendo una notizia chiara prima di martedì altrimenti rischiamo di non partecipare ai lavori dell’Aula”.


In precedenza Boccia aveva elencato le situazioni di criticità: “Abbiamo il Ddl Nordio ancora aperto; la legge di delegazione europea con discussione generale fatta ma non sappiamo se possiamo affrontarla prima dell’ossessivo provvedimento Italia-Albania che dovrebbe superare tutti gli altri ma in realtà non abbiamo ancora iniziato in Commissione a trattare gli emendamenti; il ddl sul cyberbullismo non si sa dove è finito; e le opposizioni stanno aspettando Fitto in commissione Politiche europee da 6 mesi”.

Mes, Fontana ha sciolto il Giurì d’onore Camera Conte-Meloni

Mes, Fontana ha sciolto il Giurì d’onore Camera Conte-MeloniRoma, 8 feb. (askanews) – Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sciolto il giurì d’onore istituito su richiesta del leader M5s Giuseppe Conte per stabilire la fondatezza di quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni sul Mes in aula al Senato lo scorso 13 dicembre. Lo ha comunicato la vicepresidente di turno Anna Ascani (Pd) all’assemblea di Montecitorio.


La presidenza, ha riferito Ascani, prende atto della richiesta di Conte, pervenuta ieri, di immediato scioglimento della Commissione”. La richiesta del leader M5s di sciogliere il giurì era arrivata dopo aver appreso delle dimissioni dei deputati Filiberto Zaratti (Avs) e Stefano Vaccari (Pd), membri componenti della Commissione speciale.

Protesta trattori, Lega: dalla Ue retromarcia tardiva

Protesta trattori, Lega: dalla Ue retromarcia tardivaMilano, 8 feb. (askanews) – “L’annunciato dietrofront sul taglio dei fitofarmaci è una vittoria del buonsenso e della Lega, che già era stata decisiva nell’affossare il provvedimento in Parlamento lo scorso novembre. Bene questa settimana all’Eurocamera anche il voto sulle nuove tecniche genomiche: a dispetto di Pd e M5s che hanno spaccato la maggioranza e voltato le spalle agli agricoltori, dal provvedimento arriva una risposta a un’esigenza del settore, che potrebbe fornire nuovi e utili strumenti all’agricoltura. Così in una nota la Lega al Parlamento Europeo.


“Serve mantenere alta la guardia contro altre minacce Ue. Nelle prossime settimane si voteranno provvedimenti come la Legge sul ripristino della natura, che potrebbe riversare sugli Stati membri un carico enorme di burocrazia, o la Direttiva sulle emissioni industriali, che sebbene escluda dalla sua applicazione – anche grazie al nostro impegno – il settore delle stalle italiane, rischia di moltiplicare gli oneri per allevamenti di filiere strategiche del nostro agroalimentare come quella avicola e suinicola. Le retromarce frettolose mentre i trattori assediano le istituzioni Ue sono piccoli segnali, ma non bastano: per rimediare ad anni di politiche punitive serve un netto cambio di rotta in Europa, con un’altra maggioranza che sappia fermare gli estremismi green, il Nutriscore, la carne sintetica e far dimenticare anni di errori e scelte sbagliate di Von der Leyen”, concludono.

Cos’ha detto La Russa per il Giorno del Ricordo

Cos’ha detto La Russa per il Giorno del RicordoRoma, 8 feb. (askanews) – Dopo “cinquant’anni, e non fu solo per colpa di chi aveva legami ideologici con Tito che aveva decretato quegli orrori, fu una responsabilità molto più ampia, il silenzio che calò su quella vicenda è stato per fortuna strappato e io oggi sono qui insieme a tutto il Senato per ricordare quella drammatica realtà con il rispetto che merita”. Così il presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, in aula, per il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. La Russa ha invitato l’assemblea a osservare “qualche secondo di silenzio”.

Giorno ricordo,La Russa:strappato silebzio su Foibe dopo 50 anni

Giorno ricordo,La Russa:strappato silebzio su Foibe dopo 50 anniRoma, 8 feb. (askanews) – Dopo “cinquant’anni, e non fu solo per colpa di chi aveva legami ideologici con Tito che aveva decretato quegli orrori, fu una responsabilità molto più ampia, il silenzio che calò su quella vicenda è stato per fortuna strappato e io oggi sono qui insieme a tutto il Senato per ricordare quella drammatica realtà con il rispetto che merita”. Così il presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, in aula, per il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. La Russa ha invitato l’assemblea a osservare “qualche secondo di silenzio”.