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E’ morta Maria Fida Moro, figlia del leader Dc Aldo Moro ed ex senatrice

E’ morta Maria Fida Moro, figlia del leader Dc Aldo Moro ed ex senatriceRoma, 7 feb. (askanews) – E’ morta all’età di 77 anni Maria Fida Moro, figlia del leader Dc Aldo Moro ed ex senatrice. Lo ha comunicato in Aula il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Vogliamo rivolgere a Maria Fida Moro un pensiero deferente e qualche attimo di silenzio”, ha aggiunto. “Esprimo il cordoglio del gruppo di Forza Italia al Senato per la scomparsa di Maria Fida Moro, figlia del presidente Aldo Moro e senatrice nella X Legislatura. La ricordiamo con commozione impegnata in un’intensa attività, anche volta a onorare la memoria del padre, vittima del terrorismo Brigate Rosse nel 1978”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.

Schlein: protesta trattori è per scelte governo, non contro Ue

Schlein: protesta trattori è per scelte governo, non contro UeBruxelles, 6 feb. (askanews) – La soddisfazione espressa dalla destra e dalla premier Giorgia Meloni per l’annuncio dato della presidente della Commissione Ursula von der Leyen che verrà ritirata la proposta di regolamento Ue per la riduzione dei pesticidi “fa ridere”, come fa ridere il tentativo di questo governo di “intestarsi” la protesta degli agricoltori, dicendo che sono dirette contro l’Europa, mentre dipende dalle scelte dello stesso governo. E’ quanto ha affermato da Strasburgo la segretaria del Pd Elly Schlein, incontrando i giornalisti durante la sua visita al Parlamento europeo.


“Devo dire – ha detto Schlein – che mi ha fatto ridere vedere Giorgia Meloni rivendicare a sé questa scelta, che è stata presa oggi, di ritirare una proposta che, forse lei non lo sapeva, era stata già bocciata da quest’Aula”. La plenaria del Parlamento europeo, in effetti, aveva respinto in prima lettura il 22 aprile scorso la proposta di regolamento per la riduzione dei pesticidi, dopo che gli emendamenti del centro destra l’avevano svuotata stravolta”. “Mi fa ridere – ha continuato la segretaria del Pd – perché è lo stesso governp che in realtà ha sostenuto la Pac contro cui si muove questa protesta” del mondo agricolo, “è lo stesso governo che ha non ha prorogato l’esenzione Irpef, un altro motivo per cui gli agricoltori stanno protestando; e soprattutto ha tolto il supporto ai giovani agricoltori. Continuano a dire che la protesta è contro altri, è contro l’Europa non è contro di loro; ma come al solito non si assumono le loro responsabilità di avere voltato le spalle al settore agricolo”.


E questo, ha puntualizzato Schlein, “l’hanno fatto con atti concreti: vorrei ricordare che questa destra, che nega i cambiamenti climatici, ne sta negando anche gli effetti che mettono in difficoltà proprio gli agricoltori. Pensate alla siccità: che cosa ha fatto questo governo? Niente. Pensate agli eventi estremi che hanno colpito duramente il settore agricolo, e non soltanto in Italia, alle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana. Ecco, quelle imprese stanno ancora aspettando i ristori promessi da Giorgia Meloni, che non arrivano”. “Questa – ha osservato la segretaria del Pd – è una destra che, mentre fa propaganda per negare l’emergenza climatica, lascia da soli gli agricoltori esposti ai danni già fortissimi che quella stessa emergenza climatica produce in un paese fragile come il nostro. Per noi, la strada deve essere invece quella di pretendere piani europei e un bilancio europeo con molte più risorse, per sostenere gli agricoltori nelle trasformazioni che sono necessarie. Altrimenti – ha avvertito – il rischio, che si sta già concretizzando, è che saremo travolti da quello che sta accadendo. Perché quando colpiscono le alluvioni, e abbiamo visto in Emilia-Romagna degli alberi da frutto che crescono in 5-6 anni essere letteralmente spazzati via, quello è un danno molto concreto, e serve un grande supporto non solo da parte europea, ma anche da parte del governo, che invece cerca di intestarsi una protesta che è anche contro lo stesso governo”.


Infine, Schlein ha ricordato la questione, stranamente poco presente nelle proteste di questi giorni, dell’accaparramento del valore aggiunto dei prodotti agricoli da parte della grande distribuzione, che a volte costringe gli agricoltori a vendere sottocosto i loro prodotti. “Volevo aggiungere una cosa, c’è un’altra questione che mi preme – ha detto la segretaria del Pd -, su quanto il governo italiano fa propaganda: ora cerca maldestramente di cavalcare questa protesta, ma non si assume le responsabilità dei suoi errori e delle sue mancanze. Non si parla mai abbastanza”, e il governo “non ha mai riunito il mondo agricolo per riflettere sul fatto che spesso gli agricoltori si trovano a vendere a un prezzo che è più basso del loro costo di produzione”, ha rilevato. “Qui c’è una grande riflessione da fare – ha sottolineato Schlein – su come funziona tutta la filiera agroalimentare, su come arriva la grande distribuzione, su chi fa grandi margini di profitti e chi invece come gli agricoltori, sottoposti a enorme stress, hanno visto sempre più ridotti i loro guadagni, fino a che diventa quasi insostenibile produrre”.


“Io penso – ha concluso Schlein – che non dobbiamo rinunciare ad affrontare l’emergenza climatica perché altrimenti, a partire proprio da quel settore, saremmo comunque travolti”.

Premierato, maggioranza pronta a cambiare (ancora) anti-ribaltone

Premierato, maggioranza pronta a cambiare (ancora) anti-ribaltoneRoma, 6 feb. (askanews) – Che l’accordo trovato in extremis fosse tutt’altro che definitivo, nella maggioranza era chiaro sin dal momento in cui gli emendamenti sono stati depositati dal governo lunedì pomeriggio. Nonostante il ‘sigillo’ messo dal Giappone direttamente dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dunque, il testo del ddl sul premierato è destinato a cambiare ancora una volta. O meglio, lo è la controversa norma anti ribaltone, quella fortemente voluta dalla Lega ma che, soprattutto nella versione originale, per Fratelli d’Italia non dava al premier eletto un potere fondamentale: quello di portare allo scioglimento della legislatura.


Ed ora è la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, che pure ha firmato l’ultima riformulazione, a dire in chiaro che il testo potrebbe essere cambiato. Tutto questo, mentre ancora non sono scaduti nemmeno i termini per la presentazione dei subemendmenti che le opposizioni hanno chiesto e ottenuto di far slittare a mercoledì alle 10. Il problema resta sostanzialmente quello sollevato da Marcello Pera e da vari costituzionalisti: che cosa accade se dovesse venire a mancare la fiducia al governo su un provvedimento? Il testo non contempla esplicitamente questo caso e fonti di maggioranza fanno notare che, d’altra parte, nemmeno nella Costituzione com’è ora se ne parla. C’è chi sostiene che in quel caso si rientra nel novero delle dimissioni volontarie, e dunque nei casi previsti dalla norma, ossia: chiedere lo scioglimento o tentare il reincarico oppure procedere alla “staffetta” con il famoso secondo premier. Molti esperti, e lo stesso Pera che pure è senatore di Fdi, ritengono invece che in questo caso le dimissioni sarebbero dovute, aprendo quindi a uno scenario diverso da quello fissato dal testo attuale.


Ed è per questo che una delle ipotesi di modifica è proprio quello di eliminare l’aggettivo “volontarie” dal testo. Lo ammette la stessa Casellati. A suo giudizio la norma è “chiara” così com’è, “ma se deve dar luogo a troppi dubbi interpretativi uno toglie ‘volontarie’ e ricomprende tutti. La parola ‘volontarie’ dal mio punto di vista allarga, non stringe. Però se dovesse dar luogo a una interpretazione, non c’è nulla di immodificabile nella vita”. Per Fratelli d’Italia, che aveva come punto di partenza quello del presidenzialismo, qualsiasi modifica deve avere un unico scopo: quello di dare più poteri al premier eletto, di certo di più di quanti ne abbia il secondo. In questo senso la riformulazione presentata, e ancora di più l’eventuale decisione di eliminare l’aggettivo volontarie, viene considerato fatto positivo. Tuttavia, finché resta la previsione di un sostituto, come vuole il Carroccio, questi avrà sempre dalla sua il ‘vantaggio’ di essere l’ultima chance, pena la fine della legislatura e il tutti a casa che nessun eletto gradisce mai. Sarà anche per questo che un senatore del Pd oggi ironizzava: “La Lega è riuscita ad averla vinta anche questa volta”. Ed è per questo che fonti del partito di Salvini fanno sapere di essere poco propense a ulteriori ritocchi.

Centrosinistra, Conte: lavorare per pace non per posizione unitaria

Centrosinistra, Conte: lavorare per pace non per posizione unitariaRoma, 6 feb. (askanews) – Fra le forze di sinistra e progressiste non si trova una sintesi unitaria sui temi delle guerre? “No, no, noi – ha risposto ai cronisti il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte – invece confidiamo che col dialogo si possa arrivare a una posizione che sia assolutamente… ma più che unitaria ci interessa una soluzione, una posizione che possa rafforzare chi sta lavorando a una exit strategy, una via d’uscita sia per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino sia per quanto riguarda l’attuale carneficina cui stiamo assistendo, che si sta compiendo a Gaza”.


Secondo l’ex premier “non è tanto il problema di una posizione unitaria, dobbiamo lavorare perché maturi una posizione, si rafforzino ovviamente le istanze a favore di negoziati assolutamente di pace, sia in un conflitto che nell’altro”. Conte ha parlato a margine di un convegno sulle guerre organizzato dal Comitato per la democrazia costituzionale, nel corso del quale era atteso un suo intervento: essendo giunto sul posto in ritardo, il presidente del M5S ha comunque raggiunto la sala per un saluto con gli organizzatori, ai quali ha espresso “apprezzamento” per l’iniziativa che si era appena conclusa.

Ue, Schlein: non ci sarà maggioranza di centro-destra dopo europee

Ue, Schlein: non ci sarà maggioranza di centro-destra dopo europeeBruxelles, 6 feb. (askanews) – Non ci sarà una maggioranza di centro-destra al Parlamento europeo dopo le elezioni di giugno, come vorrebbero i Conservatori, la Lega e l’estrema destra. Lo ha affermato a Strasburgo la segretaria del Pd Elly Schlein, incontrando i giornalisti durante la sua visita al Parlamento europeo.


“Non ci sarà una maggioranza di questo tipo, perché noi siamo convinti che, anche grazie al nostro contributo, ci sarà un fortissimo risultato di successo del Partito socialista europeo a queste elezioni”. Sarà, ha detto Schlein, “l’unico vero argine per evitare che ci sia anche in questo Parlamento una maggioranza tra destra ed estrema destra. Ormai – ha rilevato – le differenze sono sempre più sfumate: io penso che sia veramente vergognoso vedere i Popolari, con la loro tradizione di famiglia politica e cultura politica che ha contribuito a fondare l’Unione europea, correre ora dietro ai nazionalisti e agli antieuropeisti. Mi sembra un tradimento della loro stessa storia”. “Noi siamo l’argine – ha insistito Schlein – rispetto a questa deriva, che si sta già traducendo proprio in Italia nel vero volto della destra. Da quando sono al governo hanno iniziato colpendo le fasce più fragili della nostra società: hanno iniziato togliendo l’unico strumento di supporto contro la povertà, hanno iniziato colpendo i migranti, mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone LGBTQ-plus. E torno a ribadirlo, oggi che c’è stato un pronunciamento serve una legge per il riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, e su questo noi continueremo a batterci in Parlamento”.


Dal punto di vista economico, la Destra, ha continuato Schlein, “manca completamente di un piano industriale per l’Italia: vediamo vertenze molto gravi aperte sulla pelle di lavoratrici e lavoratori, e il governo sostanzialmente è fermo e da un anno ci propina solo delle piccole bandiere identitarie che ficca tra gli occhi dei più fragili. La stessa cosa abbiamo visto con i tagli alla sanità pubblica, con i tagli alle pensioni, e in particolare alle pensioni delle donne. Quindi davanti a tutto questo siamo qui” in Europa “anche per lavorare con il gruppo socialdemocratico” del Parlamento europeo. “Lo incontrerò a breve per mettere a punto la nostra grande battaglia per l’Europa che vogliamo, che passa per la giustizia sociale, che passa per un’Europa della salute, del lavoro; per la battaglia di cui si è fatta sul salario minimo, sui diritti di lavoratrici e lavoratori delle piattaforme, per l’abolizione degli stage gratuiti. Battaglie con cui il Partito democratico si sta presentando anche in tutto il territorio italiano”. “Così come continueremo a batterci – ha aggiunto la segretaria del Pd -per una conversione ecologica che prenda per mano le persone più fragili e spaventate, le aziende, gli agricoltori naturalmente, le famiglie che hanno paura di non riuscire a permettersi quello che accade con questa svolta. Noi saremo lì al loro fianco per pretendere che l’Unione europea vada avanti con la grande intuizione del ‘Nextgeneration.EU’, il più grande piano di investimenti comuni della storia europea, esattamente quello che serve e che la Destra oggi non vuole chiedere perché non ci crede e non ci ha mai creduto”.


“Noi siamo quella forza socialdemocratica che invece vuole portare avanti questa giusta intuizione, perché finalmente in Italia – ha concluso Schlein – si è visto il volto sociale dell’Europa che prende per mano chi è più in difficoltà”.

Schlein: sit-in alla Rai per dire basta a ‘Tele Meloni’

Schlein: sit-in alla Rai per dire basta a ‘Tele Meloni’Roma, 6 feb. (askanews) – Il sit-in di domani del Pd davanti alla Rai serve a dire “basta a ‘Tele Meloni’” e ad una tv pubblica “ridotta a megafono della propaganda governativa”. Lo afferma la segretaria democratica Elly Schlein in un video su Instagram. “Lo faremo per difendere l’indipendenza del servizio pubblico, la libertà di stampa, il diritto di tutti a una corretta informazione. Lo facciamo perché pensiamo che la misura sia colma, basta con gli attacchi di questo governo al giornalismo d’inchiesta, alle testate considerate disallineate, a singoli giornalisti che fanno domande scomode. Basta con ‘Tele Meloni’ e con la Rai svilita ad essere portavoce del governo”.


“Abbiamo visto qualche giorno fa – ricorda – il primo tg nazionale aprire con una notizia – ancor prima del discorso del presidente Mattarella – che diceva: ‘Mille euro agli anziani, si vota l’8 e il 9 giugno’. Sembrava un manifesto elettorale di Fdi, mancava solamente il simbolo. Noi non ci stiamo, la Rai è di tutte e di tutti”. Aggiunge la segretaria Pd: “Lo sappiamo che non ogni male nasce con questo governo, ma mai si era vista una Rai ridotta a megafono della propaganda governativa”. Il Pd, conclude, è convinto che “la qualità della democrazia dipenda anche dalla qualità, dalla libertà, dall’indipendenza e dal pluralismo dell’informazione”.

Protesta trattori, Meloni: stop Ue su pesticidi è vittoria Italia

Protesta trattori, Meloni: stop Ue su pesticidi è vittoria ItaliaRoma, 6 feb. (askanews) – “È una vittoria anche italiana l’annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Fin dal suo insediamento, infatti – spiega la premier -, il Governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione”.

Lollobrigida: su pesticidi la Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia

Lollobrigida: su pesticidi la Commissione Ue recepisce le proposte dell’ItaliaRoma, 6 feb. (askanews) – “La Commissione UE recepisce le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commenta la notizia del ritiro della proposta di regolamento sui pesticidi annunciata questa mattina dalla presidente della Commissione Ue Von der Leyen.


“È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella – prosegue Lollobrigida – Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato”.“L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci – conclude il ministro – Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta”, conclude il ministro Lollobrigida.


 

Fontana: l’intelligenza artificiale è un progresso ma crea preoccupazioni per la tutela dei minori

Fontana: l’intelligenza artificiale è un progresso ma crea preoccupazioni per la tutela dei minoriRoma, 6 feb. (askanews) – “L’Intelligenza Artificiale potrebbe costituire un’opportunità di progresso in diversi settori, tra cui la ricerca scientifica. Al tempo stesso, però, sussistono preoccupazioni sui rischi che ne potrebbero derivare, in special modo per quel che riguarda la protezione dei minori”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in un messaggio inviato in occasione del “Safer internet day 2024” organizzato a Roma dalla “Fondazione S.O.S. – il Telefono Azzurro Ets”.


“L’ampia condivisione dei dati personali, che può conseguire dall’utilizzo di servizi digitali, rappresenta, infatti, una minaccia al diritto alla loro riservatezza – sottolinea -. È, dunque, sempre più urgente l’acquisizione di una piena consapevolezza delle conseguenze e dei pericoli nell’ambiente digitale, soprattutto se si tratta di utenti vulnerabili come i bambini e gli adolescenti. In un’epoca in cui l’accesso a Internet avviene sempre più precocemente, la tutela dei loro diritti fondamentali anche nel mondo virtuale è una priorità assoluta”. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha sottolineato che “a questo scopo, occorre sensibilizzare i responsabili delle piattaforme ad aumentare gli standard di sicurezza, i controlli e i meccanismi di segnalazione di anomalie e di abusi per garantire un’esperienza sicura e adeguata alla minore età”. “Inoltre, è indispensabile promuovere un uso della tecnologia digitale in grado di sostenere il pieno e armonioso sviluppo della personalità del minore e della sua crescita sociale, culturale e civile. Occorre uno sforzo collettivo per sostenere e valorizzare l’opera di educazione alla cittadinanza digitale. In questo contesto, ritengo cruciale il ruolo della scuola e delle famiglie nella formazione e nell’educazione digitale dei minori”, ha concluso.

Stop alla presentazione del libro di Amato a San Vittore, Flick: di Costituzione meglio non parlare

Stop alla presentazione del libro di Amato a San Vittore, Flick: di Costituzione meglio non parlareRoma, 6 feb. (askanews) – La decisione di annullare la presentazione del libro di Amato e Stasio sulla Costituzione, al carcere di San Vittore, rappresneta uno “sgarbo” al presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex primo ministro ma “è soprattutto diretto ai detenuti che avrebbero dovuto ascoltare i due autori, e finisce per essere un messaggio che di Costituzione è meglio non parlare”. E’ quanto ha detto l’ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick in un’intervista a Repubblica.


Forse in via Arenula e al Dap qualcuno ha avuto paura che le parole di Amato potessero mettere ancora più in crisi di quanto non sia la gestione delle patrie galere? “È proprio questo che mi sconcerta”, commenta Flick. “Che il carcere venga visto in una dimensione burocratica e che ci si illuda, non parlandone, di nascondere i suoi drammatici problemi. E che vi sia uno scollamento tra la consapevolezza dei vertici e la realtà quotidiana, rivelata soprattutto dalla drammaticità dei rincorrenti suicidi”.