Bari, Conte ai suoi: decisioni coraggiose per credibilità politicaBari, 5 apr. (askanews) – Dopo lo stop alle primarie del campo largo di centrosinistra per la candidatura a sindaco di Bari, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, si è trattenuto nel capoluogo pugliese. Il M5S, fanno sapere i suoi, non molla sulla legalità e serra i ranghi, nel pomeriggio ha incontrato il gruppo territoriale e gli eletti comunali insieme ai vertici regionali e provinciali. Al centro del confronto, raccontano le fonti stellate, il nodo delle primarie e il lavoro di radicamento sul territorio.
Per il leader 5S è stata una preziosa occasione per ribadire alla comunità pentastellata di Bari il “massimo impegno e determinazione sul fronte della legalità, senza nessun compromesso o passo indietro”. Il ragionamento espresso da Conte è che in situazioni delicate come quelle che hanno interessato la città di Bari “la credibilità della politica” passa anche da “decisioni coraggiose” come quelle annunciate ieri.
Bari, dopo la rottura nel campo largo la speranza “terzo uomo”Bari, 5 apr. (askanews) – Il Terzo uomo è il titolo di un noir del 1949 vincitore del Festival di Cannes, Totò terzo uomo uscì due anni dopo con intenti decisamente meno drammatici. La ricerca del “terzo uomo” da candidare alla poltrona di sindaco è al momento l’ultima speranza per il devastato “campo largo” del centrosinistra a Bari: resta da verificare se i prossimi sviluppi della trama piegheranno verso il noir o la parodia. Le primarie fra Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, e il “civico” di sinistra Michele Laforgia, sono saltate dopo che una nuova inchiesta giudiziaria per corruzione elettorale ha messo in luce pratiche di compravendita dei voti – tutte da provare sul piano giudiziario -che fanno riferimento a un’area interna al centrosinistra barese, tanto da costringere alle dimissioni immediate Anita Maurodinoia, l’assessora ai Trasporti della Regione presieduta da Michele Emiliano. Giovedì quindi il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha annunciato lo strappo, seguito dallo stesso Laforgia, che anzi ora rivendica lo stop: “Ho proposto a Vito Leccese di sospendere di comune accordo l’organizzazione delle primarie. L’ho fatto prima che il presidente Conte annunciasse l’analoga posizione del Movimento 5 stelle”.
Il leader del M5S riunisce a Bari nel pomeriggio i suoi per blindare la scelta di andare avanti fino alle elezioni dell’8 e 9 giugno con la candidatura di Laforgia, indipendentemente dalle opinioni degli “alleati”, virgolette d’obbligo. “Non accettiamo mancanze di rispetto e nessuno si può permettere di dire che il Movimento 5 stelle è sleale”, dice Conte smentendo le veline di fonte Pd che lo accusavano di essersi negato al telefono con la segretaria Elly Schlein. Feriti nell’onore, i Verdi rappresentati rivendicano la lunga storia politica e amministrativa di Leccese, “persona specchiata”, dice Angelo Bonelli, che però si colloca fra i pontieri e quindi non esclude il passo indietro del candidato del Pd (con un passato da parlamentare verde). “E’ una scelta che può fare solo Vito Leccese”, precisa il leader ecologista; scelta che comunque presuppone il contestuale ritiro di Laforgia. La ricerca del terzo uomo è la priorità assoluta per Bonelli e il suo socio in Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni, anche lui segnalatosi fra quanti vorrebbero una ricucitura, chiedendo una assunzione di responsabilità ai due sfidanti che suona anche come un segno di cautela rispetto alla puntata massima fatta da Conte e Laforgia, che hanno chiesto il passo indietro del candidato del Pd: “A Bari – sottolinea invece il leader di Sinistra italiana – ci sono due ottimi candidati, Laforgia e l’altrettanto valido Leccese. A loro dico: incontratevi e parlate”. Fra i sostenitori della soluzione “terzo uomo” si arruola Goffredo Bettini, non così influente come ai tempi del governo Conte 2 ma pur sempre una voce di peso fra i dem: “Faccio un appello – dice – sia a Conte che al Pd per ritirare i rispettivi candidati”. Si fa sentire fra i dem Andrea Orlando: “Quello di Conte – accusa – è un tentativo un po’ furbetto di speculare su un passaggio che vede in difficoltà un alleato. Quello che voglio dire è questo però: oggi puoi anche fare una mossa che toglie un punto al Pd e lo mette un po in difficoltà a livello nazionale, domani sei quello che ha consegnato Bari alla destra e questo vale tanto per Conte che per Laforgia”. Anche Orlando caldeggia la soluzione di “cercare una terza figura” ma i suoi toni non sono graditi nell’entourage di Laforgia, dove si fa notare “la grande agitazione” che regna al Nazareno: di certo non un benvenuto da parte di una figura chiave. Senza una disponibilità al dialogo di Laforgia, però, la missione dei pontieri è destinata al fallimento. Nel centrosinistra barese c’è chi fa notare che la realtà civica che ha dato vita alla candidatura di Laforgia è in campo da tempo e non accetterà facilmente di essere messa da parte per disposizioni arrivate da Roma. Un alto dirigente Pd giura al cronista che “Leccese al primo turno di giugno vale almeno il 40 per cento” ed è probabile che nella manifestazione del pomeriggio a sostegno di Leccese, con Schlein, Emiliano, Decaro e Bonelli, i toni siano abbastanza in linea con queste previsioni ottimistiche. Ma poi i cacciatori del “terzo uomo” dovranno ricominciare il loro lavoro di tessitura, sperando che i fronti avversi non abbiano nel frattempo bruciato tutti i ponti.
A margine dello scontro si colloca l’ennesima polemica fra Matteo Renzi e Conte. Il primo accusa il secondo di essere una banderuola, il secondo con i cronisti si rifiuta di andare oltre un commento sprezzante: “La politica non può ridursi a burla o barzelletta”. Ma il leader di Iv gli chiede conto della presenza dei 5 stelle pugliesi nella giunta regionale di Emiliano toccata dallo scandalo. Un altro capitolo della fibrillazione che potrebbe ancora aprirsi, in teoria, nelle prossime settimane.
Mattarella: rafforzare Onu, sfide umanità richiedono collaborazioneRoma, 5 apr. (askanews) – “Ribadiamo l’importanza di un dialogo internazionale collaborativo fra tutti, questo richiede il rafforzamento dell’Onu, e una riforma necessaria per il consiglio di sicurezza per l’efficacia e l’efficienza di funzionamento dell’Onu, perchè le sfide che abbiamo di fronte come umanità, anzitutto quella del clima, richiedono una grande collaborazione internazionale, impossibile in un clima di contrapposizione”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad Accra al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo.
Bari, Conte: Pd ci rispetti, M5s leale, avevo avvertito SchleinBari, 5 apr. (askanews) – “Mi dispiace di questa reazione ma noi non accettiamo mancanze di rispetto e nessuno si può permettere di dire che il Movimento 5 stelle è sleale o alludere a questo. Mercoledì scorso avevo avvertito in una lunga telefonata la segretaria Schlein che la situazione a Bari si stava compromettendo e, se ci fossero state nuove inchieste, noi non saremmo stati disponibili a far finta di nulla proseguendo con le primarie. È successo purtroppo con una nuova inchiesta che ha per oggetto l’inquinamento del voto, il voto di scambio, la cosa diventa sempre più seria, far finta di nulla non è possibile”. Lo ha detto ai cronisti il leader del Movimento 5 stelle, GIuseppe Conte, commentando le reazioni del Pd alla decisione di annullare le primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Bari.
Parlando a margine di una visita in una struttura di assistenza sociale del capoluogo pugliese, l’ex premier ha ricordato xhe il M5s “a Bari era all’opposizione. Abbiamo accettato di fare un percorso comune ma su determinati presupposti. Se c’è qualcuno che vuole far finta di nulla o sminuire noi non ci stiamo”. Quanto al candidato civico che il M5S chiede al Pd di sostenere, “Laforgia – ha sostenuto Conte – è un candidato non da noi indicato ma autorevole, serio, segno di rinnovamento rispetto alla giunta uscente. E ha tutte le caratteristiche per restare in gara, di fronte alla indicazione del Pd che si è limitato, con tutto il rispetto per la persona, a designare il capo di gabinetto della giunta uscente”.
Meloni: energia pulita da fusione nucleare grande prospettivaRoma, 5 apr. (askanews) – “Una grande prospettiva, una grande visione, un grande sogno derivano dalla possibilità di produrre in un futuro non così lontano energia pulita e illimitata dal nucleare da fusione. L’Italia è la patria di Enrico Fermi, su questo non è seconda a nessuno grazie al know how, all’attività di ricerca e sviluppo, al nostro sistema produttivo: possiamo continuare a crescere, a dare al mondo nuove scoperte e un futuro migliore e diverso”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’evento ‘La Scienza al centro dello Stato’ promosso dalla Italian Scientists Association (ISA).
Bari, terremoto giudiziario fa saltare le primarie del campo largoBari, 4 apr. (askanews) – Corruzione elettorale e voto di scambio: una inchiesta giudiziaria e una nuova tornata di arresti in Puglia fanno saltare le primarie per il candidato sindaco e spaccano la coalizione del “campo largo” di centrosinistra a Bari. A dare per primo l’annuncio dello stop alle primarie perché “non ci sono le condizioni” è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle e sostenitore, con sinistra italiana socialisti e alcune forze locali, del candidato “civico” Michele Laforgia. “L’obiettivo della legalità, della trasparenza, del contesto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, lotta ai clan, alle mafie sono la premessa indispensabile per poter dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa noi non ci siamo”, dice ai cronisti baresi l’ex presidente del Consiglio prima della manifestazione pro-Laforgia in piazza, nel corso della quale poi ribadisce l’intenzione di sostenerlo nella corsa alle comunali, senza passare per le primarie.
La nuova crisi in una coalizione che ha litigato per mesi sull’autocandidatura di Laforgia, alla quale in extremis il Pd ha contrapposto quella di Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente Antomnio Decaro, esplode perché agli arresti domiciliari è finito fra gli altri il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta regionale presieduta da Michele Emiliano (sponsor di Leccese insieme a Decaro). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per la decisione del Governo di insediare la commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Il Pd prima reagisce alle notizie giudiziarie rivendicando la propria diversità con la segretaria Elly Schlein: “Voglio chiarire – commenta – innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati”; poi ribatte duramente a Conte facendo filtrare dal Nazareno una reazione irritata: “Non accettiamo lezioni di moralità”. La manifestazione di piazza per le primarie però è già diventata una manifestazione del candidato sindaco Laforgia, che ribadisce di non voler fare “passi indietro” e rilancia la richiesta di Conte proponendo dal palco al rivale di “sospendere le primarie” e di cercare una soluzione unitaria. L’unico che prova a frenare, parlando con i giornalisti è il presidente di Sinistra italiana Nichi Vendola, che giura di voler lavorare “fino all’ultimo per evitare che si vada divisi”.
Così il Pd non può far altro che chiedere “rispetto” agli alleti e confermare il proprio sostegno a Leccese: domani in piazza con lui è attesa Schlein con Decaro, Emiliano e i maggiorenti pugliesi del partito per ribadire che alla conta si andrà nelle urne dell’8 e 9 giugno e di alleanza se ne riparlerà casomai al ballottaggio. Sempre che dalla commissione di accesso – che però in base alla legge dovrebbe lavorare per almeno tre mesi – e dal Governo non arrivino altre novità e che il voto per il rinnovo del consiglio comunale non sia rinviato, magari a causa un commissariamento per mafia.
Riforme, l’apertura di Meloni: non sono contraria all’elezione diretta del capo dello StatoRoma, 4 apr. (askanews) – “Quello che volevo è una riforma che non mettesse in discussione l’autorevolezza e l’unità che il capo dello Stato garantisce, ma cambia molto quando hai un mandato diretto dei cittadini, ai cittadini rispondi. Quando hai un mandato che viene dai partiti rispondi a loro. Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione, questa disparità non la vedo. Dopodiché, vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica? io non sono contraria”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Porta a porta’ in onda stasera.
Bari, fonti Nazareno a Conte: Pd non accetta lezioni di moralitàRoma, 4 apr. (askanews) – “La scelta di Conte di uscire dalle primarie è incomprensibile. Se il Movimento 5 stelle pensa di vincere da solo contro la destra proceda pure”. Lo riferiscono fonti del Nazareno, dopo che il leader M5s ha detto di non vedere più le condizioni per le primarie nel capoluogo pugliese.
“Ma – aggiungono dal Nazareno – abbia rispetto per la città di Bari, per gli elettori di centrosinistra e non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione. Siamo certi che il Pd insieme al centrosinistra vincerà di nuovo le elezioni contro questa destra”.
Bari, Conte: per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarieBari, 4 apr. (askanews) – “Alla prima inchiesta giudiziaria se ne aggiunge oggi una seconda in cui è coinvolto il voto di scambio, inquinamento del voto. Per il Movimento 5 stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie. Le ragioni per sostenere il candidato Laforgia permangono anzi si rafforzano. Ci confronteremo con gli altri della coalizione, le altre forze politiche e civiche, per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, del rafforzamento dei presidi di legalità e massima trasparenza”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando a Bari prima del comizio di Michele Laforgia, candidato alle primarie a sindaco.
“L’obiettivo della legalità, della trasparenza, del contesto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, lotta ai clan alle mafie sono la premessa indispensabile – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – per poter dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa noi non ci siamo, l’abbiamo detto sin dall’inizio. Quindi cercheremo di continuare a lavorare con le altre forze ma pretendendo queste garanzie”. A Bari si parla apertamente di un “terremoto” politico: la nuova ondata di arresti in una inchiesta per corruzione elettorale e voto di scambio ha lambito la Regione (è finito ai domiciliari il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta presieduta da Michele Emiliano). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha deciso la nomina della commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Immagine già incrinata anche dai ricordi non del tutto coincidenti fra Decaro ed Emiliano a proposito di un episodio raccontato da quest’ultimo di una visita in casa di una famiglia legata ai clan mafiosi della città vecchia: per “affidare” l’allora assessore Decaro alla parente di un boss, secondo Emiliano che rivendicava la sua primogenitura nella lotta ai clan praticata anche con queste modalità informali; episodio negato pubblicamente dall’attuale sindaco, cosa sulla quale nei giorni scorsi è filtrata anche la voce di un acceso diverbio fra i due nel corso di una riunione del Pd.
Il nuovo colpo che arriva dalla magistratura inquirente si colloca così nella sfida preventiva tra il candidato “civico” di sinistra Michele Laforgia (un avvocato penalista appoggiato dal M5S, da Sinistra italiana, da Italia viva, dai socialisti e da qualche esponente locale del Pd) e il candidato ufficiale del Pd, Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente con un lontano passato di parlamentare dei Verdi, che conta su un pezzo di mondo “civico” e sull’appoggio del leader verde Angelo Bonelli. Domani in piazza Umberto al fianco di Leccese è previsto l’arrivo della segretaria del Pd Elly Schlein (che oggi ha parlato di vicenda “gravissima” rivendicando che il Pd “non accetta voti sporchi”), ma dovrebbero esserci anche Decaro ed Emiliano.
Sanità, Meloni: numeri dicono che non è vero che tagliamoRoma, 4 apr. (askanews) – “I numeri dicono che non è vero” che si taglia la sanità: “Il fondo sanitario nel 2024 è al massimo storico di sempre: 134 miliardi. Negli anni prima del Covid stava a 115 miliardi. L’unica cosa che non si può dire è che abbiamo tagliato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera su Rai1.
“E’ il dato più alto di sempre – ha aggiunto – in rapporto al PIL salvo nell’anno del Covid quando però c’era il crollo del PIL. Abbiamo rifinanziato quello che riguarda i piani regionali per l’abbattimento delle liste d’attesa con ulteriori 500 milioni, abbiamo liberato con la tanto vituperata revisione del PNR anche i 750 milioni di euro la sanità, stiamo rivedendo il contratto degli operatori sanitari, abbiamo aumentato gli straordinari per medici e infermieri che lavorano nel nostro sistema sanitario pubblico. E’ risolto il problema? No perché la sanità è una visione molto complessa. Tra l’altro noi mettiamo i soldi non siamo quelli che li spendono quelli che spendono sono le regioni, ci sono tante cose che vanno fatte però obiettivamente l’unica tesi che non si può sostenere è che abbiamo tagliato”.