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Autonomia, opposizioni cantano Mameli e sventolano il Tricolore in aula

Autonomia, opposizioni cantano Mameli e sventolano il Tricolore in aulaRoma, 19 nov. (askanews) – Dopo il voto dell’aula che ha bocciato la mozione unitaria delle opposizioni sull’autonomia differenziata i deputati promotori hanno mostrato le bandiere tricolori e intonato l’inno di Mameli. Il vicepresidente Giorgio Mulè ha invitato tutti alla calma e chiesto agli assistenti di “piegare dolcemente le bandiera rispettandone la sacralità”.


La Camera ha respinto la mozione unitaria delle opposizioni sull’autonomia differenziata con 155 no e 124 sì, due gli astenuti 

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto Europee

Analisi Istituto Cattaneo: centrosinistra “largo” aumenta rispetto EuropeeRoma, 19 nov. (askanews) – “L’Emilia Romagna si è confermata non contendibile. Il distacco finale tra i due poli registra 16 punti percentuali di differenza. Dopo la parentesi dell’onda salviniana (2019-2020), il Centrodestra torna ai livelli del 2008-10, rimanendo stabile intorno al 40% dei consensi dal 2022”. Lo afferma l’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo nella sua analisi del voto del fine settimana in Emilia Romagna e Umbria.


“Il ‘Centrosinistra largo’ ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alle Europee. In primo luogo perché in entrambe le regioni era stata da tempo creata una coalizione larga intorno a candidature ampiamente condivise. In secondo luogo, perché in entrambe le regioni il M5s portava in dote alla coalizione una percentuale relativamente piccola di consensi. Dunque la strutturale caduta della partecipazione tra gli elettori pentastellati (che si è verificata anche qui in quote simili rispetto alle altre regioni) ha avuto un impatto minore. Il resto lo hanno fatto la qualità dei candidati, di una parte e dell’altra”, spiega l’Istituto Carlo Cattaneo. All’interno dell’area di Centrodestra, Fratelli d’Italia ha confermato “il suo ruolo baricentrico, pur registrando percentuali significativamente più basse delle Europee, spesso a vantaggio delle liste ‘civiche’ collegate ai candidati alla presidenza o dell’astensione”.


All’interno dell’area di Centrosinistra, invece “il Pd si è rafforzato, vedendo crescere le sue percentuali di voto grazie alla maggiore partecipazione al voto dei ‘suoi’ elettori”. Secondo l’analisi, “tanto la riduzione delle percentuali di voto per FDI quanto la crescita per il PD, non sembrano segnalare drastici cambiamenti del peso elettorale dei due partiti in elezioni politiche nazionali, come è del resto testimoniato dalle stime sulle intenzioni di voto prodotte dai sondaggi. In tutte le elezioni in questione è tornata a risultare netta la dinamica bipolare”.

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nulla

Autonomia, Conte in aula: Consulta l’ha demolita e voi fate finta di nullaRoma, 19 nov. (askanews) – Quello dell’autonomia regionale differenziata “è un disegno che la Corte Costituzionale ha distrutto, ha demolito completamente. Noi non abbiamo ancora la sentenza e quindi non conosciamo le motivazioni, però è evidente che voi state facendo finta di nulla, state fischiettando”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte intervenendo in aula alla Camera, e rivolgendosi al governo, nel corso della discussione delle mozioni in materia di attuazione dell’autonomia differenziata.


“I pilastri” di quel disegno, ha sottolineato Conte, “sono stati demoliti uno per uno dalla Consulta, a partire dalla pretesa di definire i Lep esautorando il Paralemento e affidando la decisione nelle mani del governo”.

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere Occidente

Trump spaventa G20, cauta Meloni: non dividere OccidenteRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Il convitato di pietra Donald Trump agita il G20 di Rio de Janeiro, in particolare per la posizione che la nuova amministrazione americana potrebbe assumere sull’Ucraina e sulla politica dei dazi nei confronti dell’Europa. Temi che spaventano, ma su cui Giorgia Meloni invita alla calma.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei, il ‘turbo-liberista’ che proprio nei giorni scorsi ha auspicato un asse con “gli Stati Uniti nel Nord, l’Argentina nel Sud, l’Italia nella vecchia Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente”. Per Meloni, però, non è il momento di intese asimmetriche, anzi, in particolare sull’Ucraina bisogna “non divaricare il fronte occidentale”. In attesa di “vedere che cosa accade” su un eventuale disimpegno Usa a favore di Kiev, il dato di fatto, per lei, è che c’è una “aggressività senza precedenti” della Russia, e il via libera di Joe Biden all’uso di missili a lungo raggio è la “risposta” a questa aggressività. Poi “l’Italia ha fatto un’altra scelta, ma comprendo il punto di vista di altre nazioni”. Quel che è certo – sottolinea – è che da parte di Mosca non c’è volontà di trattare. Meloni, a differenza di altri leader europei, non si “scandalizza” per la telefonata dei giorni scorsi del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin perchè “non è la prima volta che un leader occidentale parla con Putin” e le posizioni espresse da Scholz sono “in linea” con il sostegno all’Ucraina. Piuttosto la questione è che “oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo”. Per questo “finché c’è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell’Ucraina”, anche rinnovando la fornitura di armi in scadenza.


Anche sull’altro tema, quello di un eventuale innalzamento dei dazi, la premier invita alla cautela. “Bisogna aspettare a vedere che cosa accade”, afferma, aggiungendo però che la questione di un disavanzo commerciale tra Stati Uniti ed Europa non è nuova ed è stata posta, da ultimo, anche dall’Inflation Reduction Act (Ira) lanciato da Joe Biden. Pur continuando a “dialogare” con gli Usa perchè “siamo tutti preoccupati dai dazi”, per la presidente del Consiglio il tema è cosa può fare l’Europa per “rafforzare la sua competitività”, come affermato anche nel report stilato da Mario Draghi. “La mia impressione – spiega – continua a essere che noi ci dotiamo di grandi strategie ma poi non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. Credo che ci voglia più coraggio”. Per quanto riguarda il G20, la premier è soddisfatta perchè “ci sono molte cose che ci stanno a cuore che vengono riprese nelle conclusioni in linea con i lavori del G7: intelligenza artificiale, migrazioni, la questione della tassazione internazionale”. Anche nella lotta alla fame, con il lancio dell’Alleanza contro la fame e la povertà a cui l’Italia aderisce, c’è una “sinergia” tra G7 e G20. “Sinergia” che deve essere stretta anche nella lotta ai cambiamenti climatici, per una transizione energetica “giusta”, “equa” e “sostenibile”, che eviti ogni “approccio ideologico” e “inutili radicalismi”, puntando a un mix energetico che includa tutte le forme di produzione di energia, compreso il nucleare da fusione su cui l’Italia è “in prima linea”.


Per quanto riguarda la riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu, altro tema al centro del summit, la premier ha ricordato la posizione italiana, diversa – ad esempio – da quella portata avanti dagli Usa. Per Meloni “condividiamo la necessità di una riforma non gli obiettivi” perchè “l’Italia è contraria a nuovi seggi permanenti, devono esserci nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione. La riforma ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali di essere più inclusive, non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo già conosciuto”.

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per l’UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per Umbria

Meloni difende Valditara e Delmastro, dispiaciuta per UmbriaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – Giorgia Meloni difende il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni, e rivendica il sostegno a Donatella Tesei in Umbria, facendo buon viso a cattivo gioco: “Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


La presidente del Consiglio incontra i giornalisti all’uscita dall’hotel a Rio de Janeiro, prima della seconda e ultima giornata del G20, al termine del quale si sposterà a Buenos Aires, dove domani è in programma un bilaterale con il presidente argentino Javier Milei. E oltre ai temi internazionali, nelle domande emergono le questioni aperte in Italia, a partire dai ‘casi’ che hanno riguardato i due membri dell’esecutivo. Valditara, ieri, in un videomessaggio alla presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dal fidanzato, aveva detto che “il patriarcato non c’è più” e che “l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da un’immigrazione illegale”. Parole che Meloni non condanna, anzi in qualche modo fa proprie: “Quello della violenza sulle donne – afferma – è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia” e questa “è una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa”. Poi ci sono “anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere” e “il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.


Altra polemica è quella su Delmastro, il sottosegretario che non per la prima volta è al centro del dibattito per alcune sue affermazioni. L’ultima, pochi giorni fa: presentando un nuovo veicolo della polizia penitenziaria Delmastro ha definito “una gioia” che i cittadini sappiano come “incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare”. Parole per cui le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, ma che Meloni tenta di minimizzare. “Ha detto – afferma – che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”. All’indomani del voto in Emilia-Romagna e Umbria, con la vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni, c’è modo di parlare anche del voto. “I cittadini hanno sempre ragione”, ribadisce come in altre occasioni, dicendosi in particolare “dispiaciuta” per il risultato umbro, pur facendo il suo “in bocca al lupo” ai due presidenti eletti. Meloni smentisce anche un suo ipotizzato scarso entusiasmo per la ricandidatura della leghista Tesei: “Ricostruzioni surreali” le definisce, perchè “ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico”. Poi “i cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni” e “bisogna interrogarsi per capire cosa non abbia funzionato”. Ma non c’è – è sicura – un problema di “consenso” e anzi “ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”.


Infine, sollecitata dai cronisti, torna sulle parole di Elon Musk contro i giudici italiani, che avevano imbarazzato lei e l’esecutivo e costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire. “Penso – afferma – che le parole del presidente Mattarella siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha fatto campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale, impresa probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte”, ironizza.

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizione

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizioneRoma, 19 nov. (askanews) – “Questo paese è interessato alla proposta politica, come ogni paese normale, le persone sono interessate a questo, a come risolvere i loro problemi: di questo vogliamo parlare, la discussione sulla geometria delle alleanze interessa poco o niente”. Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha commentato le parole di Matteo Renzi a proposito della necessità che Italia viva non sia esclusa dalla coalizione di centrosinistra, altrimenti a suo giudizio destinata alla sconfitta come in Liguria.


Nel corso di una conferenza stampa con il suo partner in Alleanza Verdi Sinistra, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, Fratoianni ha spiegato, parlando del risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, che “sui temi su cui si è vinto, come la sanità, o il fatto che su un bando regionale si indichi che il vincitore non possa pagare salari inferiori a 9 euro l’ora, sulla messa in sicurezza del territorio, sulla politica energetica, i profili programmatici che mette in campo il senatore Renzi sono molto diversi. Questo fa testo, per noi questa discussione finisce qui, è una discussione ombelicale in cui ognuno parla di se stesso ma non parla al Paese”. “Ho visto – ha commentato dal canto suo Bonelli – che Calenda ha chiesto un confronto sui numeri a proposito del nucleare. Siamo pronti a confrontarci sui numeri ma il piano programmatico di chi era contrario al ponte sullo Stretto e poi ha cambiato idea, contrario al nucleare, contrario alle trivellazioni e poi ha cambiato idea, è un impianto programmatico incompatibile col nostro. Non è un problema di veti”.


“Renzi dice sì al nucleare e sì al ponte? Mi pare evidente che si tratta di un impianto programmatico non compatibile non solo con AVS ma anche con Pd e M5S”, ha ribadito Bonelli.

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranità

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranitàRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Penso che le parole del presidente Mattarella” su Musk “siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione. Tra le tante imprese che Elon Musk ha a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Rio de Janeiro.

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la cultura

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la culturaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Il tema della violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sulle parole del ministro Valditara.


“E’ una delle ragioni – ha aggiunto – per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l’immigrazione illegale di massa. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumentano la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio. Questo è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere, però sicuramente il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.

Mattarella: dialogo non è fastidio, cittadini non sono sudditi

Mattarella: dialogo non è fastidio, cittadini non sono sudditiRoma, 19 nov. (askanews) – Il dialogo non è un fastidio è parte integrante della democrazia dove i cittadini non sono sudditi. Intervenendo all’assemblea nazionale di Confesercenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, espone un elogio della concertazione tra parti sociali.


“Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno consentito all’Italia di progredire: si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro – avverte il capo dello Stato -. Quasi che il progresso non passi, al contrario attraverso la coesione e la partecipazione. La interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli”.