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Al corteo di Libera abbracci e colloqui tra Conte, Decaro, Schlein e don Ciotti

Al corteo di Libera abbracci e colloqui tra Conte, Decaro, Schlein e don CiottiRoma, 21 mar. (askanews) – Scambio di abbracci e saluti tra il sindaco di Bari, Antonio Decaro, Don Ciotti, la segreteria Pd, Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe, nei pressi del palco di Libera al Circo Massimo per la 29esima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Il 21 Marzo l’Italia ricorda le vittime innocenti di mafia. Oggi a Roma con Don Ciotti sfila l’Italia Libera, l’Italia che ha scelto da tempo da che parte stare”, ha scritto Decaro sui social.

Mattarella con i giovani di Ostia: la mafia è una zavorra ma voi il futuro

Mattarella con i giovani di Ostia: la mafia è una zavorra ma voi il futuroRoma, 21 mar. (askanews) – Nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sceglie di stare insieme ai ragazzi, ai docenti e agli operatori del Punto Luce delle Arti di Save The Children a Ostia. Qui, lo spazio “ad alta intensità educativa”, è nato nel 2019 nella zona di Ostia Ponente, per contribuire alla trasformazione di un quartiere svantaggiato, dove è forte la morsa della criminalità, offrendo ai bambini e agli adolescenti maggiori opportunità.


E sono loro ad accogliere il capo dello Stato, a mostrargli gli spazi dove tutti i giorni si svolgono laboratori di fumetto, di artigianato, di aiuto compiti: “Questo quartiere è bellissimo perché ci siete voi”, li incoraggia Mattarella, dopo aver ascoltato le storie, le esperienze, le aspirazioni di alcuni di loro per un futuro più giusto oltre le disuguaglianze territoriali e sociali. Come Francesco che afferma: “Sarebbe bello, signor Presidente, se ogni bambino potesse inseguire il proprio sogno senza doverci rinunciare perché non può permetterselo”. O la piccola Azzurra che manifesta il desiderio che “ogni bambino possa avere un posto come questo dove crescere e stare bene e al sicuro, con qualcuno che ha cura di loro”. Il presidente è sicuro: “Siete davvero i protagonisti della vostra vita qui”, “padroni del futuro di questo quartiere. La vostra volontà riuscirà sopra ogni ostacolo”. Sofia, 18 anni, nata in Argentina, in Italia da 9 anni, che si è sentita dire “tornatene al tuo paese”. Mattarella la rassicura: “Non so chi ti abbia mai detto torna al tuo paese, il tuo paese è questo. I veri italiani sono quelli come te, non quelli che dicono queste sciocchezze. Perché il nostro paese è fatto da voi, da qualunque parte si venga, convinti di doversi impegnare insieme per avere un futuro migliore. Questo è ciò che rende conforme allo spirito della nostra Costituzione, quindi pienamente dentro la nostra Repubblica”.


Nel frattempo, per le strade di Roma, in migliaia sfilano in corteo con l’associazione Libera di don Ciotti fino al Circo Massimo dove vengono letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. “Una ricorrenza significativa per la comunità nazionale”, afferma Mattarella in un messaggio. “Le mafie – insiste – sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”. Nel messaggio il capo dello Stato sottolinea anche che “quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie”. E i ragazzi incontrati questa mattina ne sono un esempio. “E’ dovere della nostra società – dice al Punto Luce – dare ai giovani la possibilità di esprimersi, realizzarsi, di essere protagonisti, come dovete essere, del vostro futuro”. Tutto questo si ritrova, riconosce Mattarella, “nello spirito di Save the Children che nei suoi 105 anni di vita ha coltivato questo obiettivo, questo traguardo, di consentire ai giovani le condizioni per esprimersi e realizzarsi. Questa è la molla che muove il mondo verso un futuro non autodistruttivo, e in questo momento ne abbiamo estremo bisogno”.

Mattarella: i giovani sono la molla verso un futuro non autodistruttivo

Mattarella: i giovani sono la molla verso un futuro non autodistruttivoRoma, 21 mar. (askanews) – “Avete lanciato un messaggio su quello che è il dovere della nostra società rispetto ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, e rispetto al diritto di avere possibilità di esprimersi, realizzarsi, di essere protagonisti, come dovete essere, del vostro futuro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze che lo hanno accolto al Punto Luce delle Arti di Save the Children ad Ostia.


“Questo – ha aggiunto – esprime lo spirito di Save the Children che nei suoi 105 anni di vita ha coltivato questo obiettivo, questo traguardo, di consentire ai giovani le condizioni per esprimersi e realizzarsi. Questa è la molla che muove il mondo verso un futuro non autodistruttivo, e in questo momento ne abbiamo estremo bisogno”.

Tajani: a Bari nessun atto di guerra, è giusto verificare

Tajani: a Bari nessun atto di guerra, è giusto verificareBruxelles, 21 mar. (askanews) – “Noi siamo sempre garantisti ma essere garantisti non significa non volere indagini per accertare la verità. Credo che Piantedosi abbia fatto bene, non c’è nessuna criminalizzazione ma dopo tanti arresti e l’inchiesta che ha toccato non il sindaco ma il Consiglio comunale di Bari, è giusto verificare cosa è successo in nome della trasparenza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a proposito della verifica avviata sul Comune di Bari in vista di un possibile scioglimento, a margine del summit Ppe a Bruxelles.


“Dire che la trasparenza è un atto di guerra – ha aggiunto – mi pare eccessivo e sbagliato. Nessuno ha detto qualcosa contro il sindaco, ma se ci sono delle infiltrazioni bisogna verificare. La verifica credo faccia bene a tutti. Non bisogna avere paura della verità, mi auguro che nessuno abbia niente da nascondere”.

Il sindaco di Milano: la vicenda di Bari è gran pasticcio, allontana dalla politica la gente perbene

Il sindaco di Milano: la vicenda di Bari è gran pasticcio, allontana dalla politica la gente perbeneRoma, 21 mar. (askanews) – “Come mio solito non giudico nel merito questioni delle quali non ho piena conoscenza”, ma il caso Bari “mi sembra un gran pasticcio”. Lo scrive sui social il sindaco di Milano, Beppe Sala.


“La questione Bari che si è abbattuta sull’amico Antonio Decaro – osserva – merita un commento. Il Ministero può avere le sue ragioni per avviare un’indagine sul rischio di infiltrazioni mafiose in una città importante come Bari, ma non può ignorare la valenza politica di un atto del genere, a due mesi e mezzo dalle elezioni nella stessa città”. “Anche perché, proviamo a essere pratici. La commissione che valuterà il possibile scioglimento del Consiglio Comunale – spiega Sala – avrà 90 giorni di tempo per esprimersi (prorogabili di altri 90). E poi si dibatterà. A andar bene (si fa per dire!) la Commissione si esprimerà nella finestra temporale dedicata a un eventuale ballottaggio. Più realisticamente si arriverà a una conclusione di questa verifica con un nuovo Consiglio Comunale già insediato. Che vorrebbe dire che un Consiglio insediato da poche settimane potrebbe essere subito delegittimato?”.


“Giriamola come vogliamo, ma mi sembra un gran pasticcio. Una di quelle cose che allontanano dalla politica la gente perbene che vuol dare il suo contributo al Paese. E questo è un gran peccato”, conclude il sindaco di Milano.

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia il faro che ci guida

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia il faro che ci guidaRoma, 21 mar. (askanews) – “La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è un’occasione importante per rendere omaggio a chi ha perso la vita per mano malavitosa, per stringerci attorno ai loro familiari e trasmettere le loro storie ai più giovani, per rinnovare l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e delle nostre Istituzioni contro ogni forma di criminalità organizzata”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni.


“Il ricordo di chi ha pagato un prezzo così alto e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita a difesa della legalità, devono essere il faro che guida le azioni e l’operato di tutti noi. Sempre”, aggiunge.

Mattarella: mafie zavorra Italia, vincere indifferenza e rassegnazione

Mattarella: mafie zavorra Italia, vincere indifferenza e rassegnazioneRoma, 21 mar. (askanews) – “Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione della ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’. “La Giornata – aggiunge – ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”.


“Nata nella società civile, cresciuta grazie ai valori di cui è portatrice, la ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’ – dice – è ricorrenza significativa per la comunità nazionale”. “Un giorno – prosegue – che sottolinea l’impegno per liberare le popolazioni e i territori dalle mafie, per vincere l’indifferenza e la rassegnazione che giovano sempre ai gruppi criminali”. Mattarella sottolinea poi che “quando difendiamo la dignità di essere cittadini liberi, quando ci ribelliamo alle violenze e alle ingiustizie, quando davanti ai soprusi non ci voltiamo dall’altra parte, contribuiamo alla lotta contro le mafie”.


“La lettura dei nomi delle innocenti vittime delle mafie – osserva il capo dello Stato – è atto che ci ricongiunge a quanti hanno pagato con la vita la disumanità mafiosa e segno di vicinanza alle loro famiglie e, al contempo, espressione forte, collettiva, di quel desiderio di giustizia che costituisce l’energia vitale di una democrazia”. “Le istituzioni – afferma Mattarella – sono chiamate a fare il loro dovere per contrastare, su ogni piano, le organizzazioni del crimine e l’azione dei cittadini e delle forze sociali è coessenziale per costruire e diffondere la cultura della legalità e della libertà”.

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia faro che ci guida

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia faro che ci guidaRoma, 21 mar. (askanews) – “La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è un’occasione importante per rendere omaggio a chi ha perso la vita per mano malavitosa, per stringerci attorno ai loro familiari e trasmettere le loro storie ai più giovani, per rinnovare l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e delle nostre Istituzioni contro ogni forma di criminalità organizzata”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni.


“Il ricordo di chi ha pagato un prezzo così alto e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita a difesa della legalità, devono essere il faro che guida le azioni e l’operato di tutti noi. Sempre”, aggiunge.

Mattarella: le mafie sono una zavorra per l’Italia, lottarle è dovere di chi ama la Repubblica

Mattarella: le mafie sono una zavorra per l’Italia, lottarle è dovere di chi ama la RepubblicaRoma, 21 mar. (askanews) – “Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione della ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie’.


“La Giornata – aggiunge – ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro”.

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce stesso miracolo

Meloni attacca: noi coesi, all’opposizione non riesce stesso miracoloRoma, 20 mar. (askanews) – “Non è sostenibile la tesi per la quale la posizione del governo italiano, oggi, al cospetto del mondo che ci guarda, non sia chiara in tema di Ucraina”. Perché a parlare sono “le decisioni e i voti”, e “i voti dicono che, a livello italiano, la posizione del governo è chiara”. Giorgia Meloni replica così alle opposizioni che anche oggi in aula alla Camera, in occasione del secondo round delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, non hanno mancato di sottolineare le divergenze in politica estera tra i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.


Mentre parla, di nuovo, come ieri nell’aula del Senato, la sedia alla sua destra è vuota. Anche se, a differenza di ieri, oggi il leader del Carroccio si è fatto vedere per dieci minuti, all’inizio della seduta di Montecitorio. Si è accomodato accanto alla premier, intenta ad ascoltare gli interventi in discussione generale, il tempo di un abbraccio, prontamente immortalato dai fotografi presenti in tribuna, e anche di un’esortazione di qualche deputato dall’Emiciclo che ha gridato “bacio, bacio”. Poi via per collegarsi al convegno sulla mobilità organizzato a Bologna e ad incontrare il vicepresidente e ministro degli Affari Esteri del Turkmenistan Rashid Meredov. La premier va all’attacco dell’opposizione. Sottolinea le “ambiguità” del Pd che “spiega a noi che cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina” e le divisioni con M5s sulla politica estera: “In alcuni casi, quando io parlo – e in alcuni casi non avevo bisogno di farlo, come nel caso del Ministro Salvini – ma quando io parlo con persone con le quali ho buoni rapporti, riesco a portare a casa dei risultati. Se voi provate a parlare con i vostri alleati del MoVimento 5 Stelle e magari riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.


A chi le contesta gli accordi con l’Egitto Meloni replica che c’è “una piccola differenza tra Abdel Fattah al-Sisi e Vladimir Putin e, cioè, che Vladimir Putin ha invaso una nazione vicina”. Proteste, commenti. La presidente del Consiglio sbotta: “Ragazzi, signori vi vedo sempre un po nervosi…”. L’epiteto non va giù: “Onorevoli, non ragazzi, gentilmente”, si sente dai banchi dell’opposizione. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, le ricorda che “non è un dibattito” e la invita a concludere il suo intervento difendendola: “Facciamo concludere! Non mi sembra che sia stato detto qualcosa di sbagliato”. Meloni chiede scusa: “Chiedo scusa, onorevoli, giovani onorevoli, siete giovani onorevoli. Non vi sono particolarmente simpatica, questo mi è evidente. Preferiscono onorevoli: è giusto ed è corretto. Noi romani ogni tanto diciamo ragazzi parlando”. Strappando qualche minuto all’appuntamento fissato al Quirinale per la tradizionale colazione di lavoro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del Consiglio europeo, Meloni resta in Aula quasi fino alla fine del dibattito per ascoltare le dichiarazioni di voto del leader M5s Giuseppe Conte e della segretaria Pd Elly Schlein. “Si rende conto – attacca Conte – che un senatore del suo partito si è permesso di fare una battuta omofoba su Macron? Ma cos’è un copione comico? Lei è la presidente del Consiglio e non un capocomico. Ma secondo lei il problema degli italiani è la mia pochette o l’elmetto che si è messa in testa? Gli italiani non vogliono la terza guerra mondiale”.


Schlein sottolinea che “il Pd è sempre stato coerente, al di là delle fake news ripetute da Meloni anche oggi in quest’aula. Abbiamo sempre sostenuto ogni assistenza al popolo ucraino”. Chi invece “cambia faccia” è Giorgia Meloni, che “nel 2018” usava per congratularsi con Putin “le stesse parole usate ora da Salvini. Ora ha capito che è un dittatore, ce ne ha messo del tempo, ma lo consideriamo un passo avanti e per questo la ringraziamo”. Un’accusa di incoerenza alla quale replica Giovanni Donzelli (Fdi), prendendo la parola subito dopo: “Sono passati 6 anni e non lo dico rispetto alla premier ma rispetto al presidente della Repubblica che il 19 marzo del 2018 mandava questo messaggio: ‘Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora’. Questo non perché Mattarella è filo russo o filo putiniano ma perché chi ha cambiato idea è Putin che ha invaso l’Ucraina, quindi è giusto che le istituzioni italiane condannino con nettezza”. Anche alla Camera, le comunicazioni si concludono con l’approvazione della risoluzione unitaria della maggioranza a sostegno della premier che domani sarà a Bruxelles per uno degli ultimi Consigli della legislatura europea. Il voto dice che il centrodestra è unito anche se Tajani, rimasto a Montecitorio per rispondere al question time, ci tiene a ribadire conversando con i cronisti: “La politica estera è quella del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri”.