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Teatro Roma, Meloni: scandalo per loro è un direttore senza tessera Pd

Teatro Roma, Meloni: scandalo per loro è un direttore senza tessera PdRoma, 22 gen. (askanews) – “L’Italia è una nazione nella quale vige l’amichettismo, ci sono questi circoli di amichettisti che hanno anche un indotto” ma “è finito quel tempo, come è finito quel tempo nel quale per arrivare da qualche parte devi avere la tessera di partito. Per questo fanno il casino al Teatro di Roma”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata a ‘Quarta Repubblica’.

“Abbiamo nominato una persona…poi io non ho nominato nessuno – ha aggiunto la presidente del Consiglio – neanche lo sapevo, l’ho appreso da questo baillamme che ha scatenato la sinistra. C’è un Cda che nomina il direttore del Teatro di Roma ed è una persona, da quello che io apprendo, con un curriculum di ferro sul piano culturale e della competenza. Non ha tessera di partito, non ha la tessera di Fdi. Qual è lo scandalo? Che non ha la tessera del Pd. Perché questo è il problema, perché prima chi ci stava era il responsabile cultura del Pd, o il vice”. “Allora – insiste Meloni – avviso ai naviganti: il mondo nel quale per le nomine pubbliche la tessera del Pd fa punteggio è finito. Ci vanno le persone che hanno un merito, indipendentemente dalle tessere che hanno sottoscritto”.

Mar Rosso, Meloni: l’Italia difende la libertà di navigazione

Mar Rosso, Meloni: l’Italia difende la libertà di navigazioneRoma, 22 gen. (askanews) – Quella nel Mar Rosso “è una missione prevalentemente di difesa, conosciamo l’importanza” del luogo, “da lì transita il 15% del commercio mondiale e impedire il passaggio dei prodotti commerciali da lì significa un aumento dei prezzi spropositato e quindi noi non possiamo accettare la minaccia che proviene in questo caso dagli Houti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della registrazione di “Quarta Repubblica” che andrà in onda stasera su Rete 4.

“L’Italia – ha proseguito la premier – ha sempre sostenuto la difesa e la libertà di navigazione, dopodiché lo facciamo nell’ambito delle nostre normative, io minimo minimo devo passare per il parlamento”. “Per questa missione europea di difesa no”, non serve, “ma per quella che era già stata portata avanti su iniziativa statunitense sì: avrebbe” avuto bisogno di “un passaggio parlamentare”. “Però l’Italia c’è, lo sanno tutti che l’Italia è una nazione che si assume le sue responsabilità e penso che si veda a 360 gradi”, ha sottolineato Meloni.

Europee, Meloni: elezioni sempre test, ma tema è Ue che vogliamo

Europee, Meloni: elezioni sempre test, ma tema è Ue che vogliamoRoma, 22 gen. (askanews) – Quella di candidarmi alle Europee “è una decisione che non ho preso perché devo capire se una eventuale candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro. Se vedo che si può fare senza che questo tolga tempo al mio lavoro ci rifletto, altrimenti no. Ma questa è l’unica cosa che mi interessa. Mi pare anche un dibattito esagerato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata a ‘Quarta Repubblica’.

“Sicuramente una mia candidatura – aggiunge – potrebbe trasformare anche l’elezione in un test fra leader che mobiliterebbe qualcosa di più e questa è un’altra valutazione che va fatta. Le elezioni sono sempre un test” ma “secondo me le elezioni europee vanno pensate in ragione di cosa vogliamo costruire in Europa. E’ quello il vero tema che io vedo ancora mancare nel dibattito ma che è il tema che ci deve conivolgere: che Europa vogliamo, che Italia vogliamo in quell’Europa. Questo, spero, che sia il dibattito dei prossimi mesi perchè da come si modifica la commissione, e dalle maggioranze che si creeranno, noi vedremo anche che Europa c’è”.

Europee, Meloni: sulla mia candidatura deciderò all’ultimo con le liste

Europee, Meloni: sulla mia candidatura deciderò all’ultimo con le listeRoma, 22 gen. (askanews) – Si candida alle elezioni europee “Vediamo…me la cavo così perché non ho deciso. Penso che deciderò all’ultimo, quando si formano le liste”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della registrazione di “Quarta Repubblica” che andrà in onda stasera su Rete 4.

“Si figuri – ha aggiunto – se io non considero importante misurarmi con il consenso dei cittadini, per me quello è l’unico elemento che conta. Rispetto per esempio a chi dice che candidarsi alle Europee da presidente del Consiglio è prendere in giro i cittadini perché poi in Europa non si va” rispondo che “i cittadini che poi dovessero votare per una Meloni che si candida in Europa sanno che non ci va. Ciò non toglie che se vogliono confermare un consenso, o non farlo, anche quella è democrazia”. “Il prossimo giugno governerò da un anno e mezzo – spiega – potrebbe essere importante verificare se ho ancora quel consenso dei cittadini che è l’unica cosa che mi interessa. Per il resto i miei oppositori possono fare e dire quello che vogliono”.

Europee,Meloni: sulla candidatura deciderò all’ultimo con le liste

Europee,Meloni: sulla candidatura deciderò all’ultimo con le listeRoma, 22 gen. (askanews) – Si candida alle elezioni europee “Vediamo…me la cavo così perché non ho deciso. Penso che deciderò all’ultimo, quando si formano le liste”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervista a ‘Quarta Repubblica’.

“Si figuri – ha aggiunto – se io non considero importante misurarmi con il consenso dei cittadini, per me quello è l’unico elemento che conta. Rispetto per esempio a chi dice che candidarsi alle Europee da presidente del Consiglio è prendere in giro i cittadini perché poi in Europa non si va” rispondo che “i cittadini che poi dovessero votare per una Meloni che si candida in Europa sanno che non ci va. Ciò non toglie che se vogliono confermare un consenso, o non farlo, anche quella è democrazia”. “Il prossimo giugno governerò da un anno e mezzo – spiega – potrebbe essere importante verificare se ho ancora quel consenso dei cittadini che è l’unica cosa che mi interessa. Per il resto i miei oppositori possono fare e dire quello che vogliono”.

Cultura,Segre:i giovani scelgano i libri e non telefonino idiota

Cultura,Segre:i giovani scelgano i libri e non telefonino idiotaMilano, 22 gen. (askanews) – “In 30 anni ho sempre consigliato ai miei nipoti ideali, quei ragazzi meravigliosi delle scuole, di staccarsi dall’amore per quel telefonino idiota che li porta a mondi sconosciuti, che non sono per loro ma contro di loro, di fare la scelta”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre durante la presentazione a Palazzo Marino delle iniziative del Comune di Milano per il Giorno della memoria.

“La scelta è di ogni minuto, è quella di quale libro scegliere, di leggere assolutamente visto che la cultura è cosi importante, di come rivolgersi ai propri genitori. Oggi qualcuno li chiama per nome, togliendo loro quel ruolo biblico che hanno” ha aggiunto. “Temo sempre di essere quella nonna noiosa che sono, ma vorrei, nel pessimismo che mi pervade, coltivare almeno” una speranza, cioè “che giovani di oggi siano capaci di fare la scelta”.

Fine vita, la Corte Costituzionale chiamata di nuovo a pronunciarsi (sette anni dopo il caso dj Fabo)

Fine vita, la Corte Costituzionale chiamata di nuovo a pronunciarsi (sette anni dopo il caso dj Fabo)Roma, 22 gen. (askanews) – Sette anni dopo la disobbedienza civile di Marco Cappato per Fabiano Antoniani, viene sollevata nuovamente la questione di legittimità costituzionale, questa volta dal Tribunale di Firenze per l’aiuto al suicidio di Massimiliano (MIB) fornito, dal Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni insieme a Felicetta Maltese e Chiara Lalli. Nell’inerzia del Parlamento, la Consulta inteverrà per la terza volta sul cosiddetto “suicidio assistito”, dopo l’ordinanza e la sentenza “DjFabo/Cappato” che attualmente norma il tema.

Dei requisiti richiesti al malato, si esprimerà su quello che si presta a interpretazione più ambigua e dalle conseguenze potenzialmente discriminatorie: “Il trattamento di sostegno vitale”, per cui tanti italiani come Massimiliano (Toscana), Elena (Veneto), Romano e Margherita Botto (Lombardia), Paola (Emilia Romagna), Sibilla Barbieri (Lazio) sono stati costretti ad andare in Svizzera per poter avere accesso al suicidio assistito. “Siamo fiduciosi – afferma nel darne notizia Filomena Gallo, la segretaria dell’associazione Coscioni Filomena Gallo- sul lavoro dei giudici della Consulta. Il trattamento di sostegno vitale, se interpretato in senso restrittivo, è un requisito discriminatorio in quanto non incide sulla capacità di prendere decisioni, sulla irreversibilità della malattia, né sulle sofferenze intollerabili”. L’ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale riguarda l’aiuto che, a dicembre 2022, Felicetta Maltese e Chiara Lalli avevano fornito a Massimiliano, 44enne toscano di San Vincenzo (Livorno) affetto da sclerosi multipla, accompagnandolo in Svizzera per poter ricorrere al suicidio medicalmente assistito.

Il giorno successivo alla sua morte, Felicetta Maltese e Chiara Lalli si erano autodenunciate, presso la stazione dei carabinieri di Firenze insieme a Marco Cappato in qualità di legale rappresentante dell’Associazione Soccorso Civile che aveva organizzato e finanziato il viaggio di Massimiliano. I tre si erano autodenunciati per aver aiutato a ottenere la morte volontaria una persona priva del requisito inteso in senso restrittivo del “trattamento di sostegno vitale” richiesto dalla Corte costituzionale per poter accedere legittimamente in Italia al suicidio assistito. A seguito di una richiesta di archiviazione, lo scorso 23 novembre si era tenuta l’udienza dinanzi alla GIP, che il 17 gennaio scorso ha emesso un’ordinanza di rimessione della questione alla Corte costituzionale. La GIP ha ritenuto di non poter accogliere la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero e dai difensori degli indagati perché la condotta degli indagati non ricade nelle ipotesi di non punibilità introdotte dalla sentenza Cappato-Antoniani della Corte costituzionale poiché Massimiliano non aveva un trattamento di sostegno vitale. Quindi risultano soddisfatte tre condizioni su quattro del giudicato costituzionale.

“Nel caso di specie sussistono tutti gli elementi costitutivi del titolo di reato in origine ipotizzato dal pubblico ministero”. Ovvero, è configurabile il reato di aiuto al suicidio – mentre viene esclusa l’ipotesi di istigazione avendo Massimiliano autonomamente deciso. In caso di giudizio con condanna gli indagati rischiano dai 5 ai 12 anni di carcere. La giudice per le indagini preliminari, Agnese De Girolamo, ha pertanto “dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 580 codice penale, come modificato dalla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, nella parte in cui richiede che la non punibilità di chi agevola l’altrui suicidio sia subordinata alla che l’aiuto sia prestato a una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, per contrasto con gli artt. 2, 3, 13, 32 e 117 Cost., quest’ultimo in riferimento agli artt. 8 e 14 della Convenzione EDU”.

Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, difensore e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa, dichiara: “Dopo il caso Dj Fabo, concluso con la storica sentenza della Consulta 242 del 2019 ‘Cappato-Antoniani’ che attualmente norma il tema della morte volontaria assistita in Italia afferma ancora Gallo che è anche difensore e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa- la Corte costituzionale è chiamata a esprimersi nuovamente sulla costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale nella versione vigente a seguito della decisione del 2019, assunta sulla base delle specifiche condizioni di salute di Fabiano Antoniani, che era effettivamente dipendente dalla respirazione artificiale e dall’assistenza continuativa. Il requisito della dipendenza da trattamenti di sostegno vitale non è previsto in nessuna norma straniera sul fine vita, ed è un requisito discriminatorio se interpretato in senso restrittivo, in quanto non incide sulla capacità di prendere decisioni, sulla irreversibilità della malattia, né sulle sofferenze intollerabili. I Giudici della Consulta con questo nuovo dubbio di costituzionalità sollevato sono chiamati a decidere dinanzi alla realtà di una delle tante persone malate che hanno una condizione diversa da quella che era di Fabiano Antoniani, pur essendo affetti da malattie irreversibili che producono sofferenze intollerabili e che nella completa capacità di autodeterminarsi scelgono convintamente di accedere alla morte volontaria. Siamo fiduciosi nel lavoro della Corte costituzionale”.

Sud, presentato l’esposto-denuncia Regione Campania contro Fitto

Sud, presentato l’esposto-denuncia Regione Campania contro FittoNapoli, 22 gen. (askanews) – Allo scadere dei 30 giorni previsti nella precedente diffida, è stato presentato oggi, come annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’esposto-denuncia contro il ministro Raffaele Fitto in relazione al blocco da parte del ministero della Coesione – da oltre un anno e mezzo – dei fondi di sviluppo e coesione (Fsc), destinati al Sud. La denuncia è stata presentata in sede di giustizia amministrativa, contabile e penale al Tar Campania, alla procura contabile e alla procura della Repubblica. Il governatore, ribadisce Palazzo Santa Lucia, rinnova al ministro Fitto l’invito a un confronto pubblico.

Teatro di Roma, Schlein: per Meloni la cultura è solo questione di poltrone

Teatro di Roma, Schlein: per Meloni la cultura è solo questione di poltroneMilano, 21 gen. (askanews) – “La destra al Governo, nazionale e regionale che sia, ha sempre e solo la stessa ossessione: occupare poltrone, promuovere gli amici, controllare attraverso i propri uomini le articolazioni del Paese. Quando questo si fa in sfregio alla cultura, significa che abbiamo superato il livello di allarme”. Lo afferma in una nota la segretaria del PD Elly Schlein, per la quale “quanto è successo al Teatro di Roma inquieta e preoccupa anche per le circostanze di questo vero e proprio blitz: la decisione è stata presa, infatti, con una forzatura violenta della procedura, in assenza anche del Presidente del CdA. E ciò che sconcerta ancora di più è che tutto questo avvenga in un luogo della cultura e fa di questo atto una vergogna anche sul piano intellettuale e morale”, conclude.

De Luca: dibattito Meloni-Schlein? Ci addormenteremo in piedi

De Luca: dibattito Meloni-Schlein? Ci addormenteremo in piediNapoli, 20 gen. (askanews) – “Secondo me ci addormenteremo in piedi”. Così, a Bari, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla presentazione del suo libro ‘Nonostante il Pd’, con il governatore della Puglia, Michele Emiliano. De Luca ha risposto così a chi gli chiedeva del confronto televisivo in programma fra Elly Schlein e Giorgia Meloni. “Ho ascoltato la conferenza stampa della Meloni – ha aggiunto – stavo tornando in macchina dal Cilento e dopo mezz’ora mi sono addormentando. Mi sono svegliato solo per sentire alcune palle della Meloni”.