Meloni: meeting al Cairo storico, orgogliosa del ruolo dell’ItaliaIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “Questo è un meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione Europea: sono orgogliosa del ruolo svolto dall’Italia nel raggiungimento di questo obiettivo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al summit Ue-Egitto al Cairo.
“Il partenariato globale e strategico tra Egitto e Unione Europea – ha aggiunto – si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile”. Tra le “sfide comuni da affrontare insieme” Meloni cita “la sicurezza alimentare e idrica, la sicurezza energetica, lo sviluppo e la migrazione”. “Questa iniziativa – ha concluso – dimostra la nostra disponibilità a rafforzare e incoraggiare un nuovo metodo strutturale di cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo”.
Mattarella: guerre vanno fermate, ripristinare diritto internazionaleRoma, 17 mar. (askanews) – “I venti di indipendenza e libertà che attraversarono l’Europa nei secoli scorsi, con le domande di democrazia e giustizia sociale che le hanno accompagnate, hanno trovato nel percorso della integrazione europea la cornice di garanzia. Oggi, siamo di fronte a sfide non dissimili da quelle che vennero affrontate allora. La crescente e terribile situazione di instabilità caratterizzata da aggressioni sempre più sanguinarie, in Ucraina come in Medio Oriente, minacciano di coinvolgere tutta la comunità internazionale. Queste guerre vanno fermate, affinché si ripristini il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, a garanzia della vita di ogni popolo”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando solennemente la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera.
Salvini: FdI e Fi a rischio inciucio, solo Lega contro eurofollieMilano, 16 mar. (askanews) – Punta a tornare in doppia cifra alle Europee, la Lega di Matteo Salvini. E per riuscirci il vice premier inizia fin da ora ad alzare i toni nei confronti degli alleati, rei di non opporsi alle “eurofollie” e addirittura di coltivare ipotesi di “inciucio” per arrivare alla rielezione di Ursula von der Leyen, considerata invece dai leghisti una delle cause dei “disastri” europei.
Il palcoscenico scelto da Salvini è un evento a Milano con i giovani leghisti: linguaggio diretto e non proprio forbito, il leader leghista attacca duramente sui migranti e sulla presidente della Commissione Europea. E lo fa proprio alla vigilia del viaggio di Giorgia Meloni in Egitto con Ursula von der Leyen per cercare un accordo con al Sisi per frenare le partenze di migranti. Ma per Salvini in questi anni l’Unione Europea ha fatto “zero” contro l’immigrazione clandestina: “Sono cazzi degli italiani. Il governo di malta, il governo francese, il governo tedesco si girano dall’altra parte, e chi è che deve diventare il campo profughi europeo? Gli italiani, perchè sono generosi, accoglienti e solidali… Ma un conto è essere generosi un conto è passare da coglioni”. E poi le bordate contro von der Leyen: “Pensare che i disastri dell’Europa possano essere rimediati da von der Leyen che è stata coprotagonista dei disastri, è come dire a qualcuno che ha il diabete ‘mangiati un po’ di zucchero filato che ti fa bene…’”. Con il messaggio esplicito agli alleati e agli elettori euroscettici: “Io spero nel centrodestra unito. Se qualcuno del centrodestra il 9 giugno preferirà la poltrona, la comodità, il politicamente corretto e l’inciucio coi socialisti, non farà un dispetto a Salvini e alla Lega, ma farà il male dell’Italia e degli italiani”. Come con le ultime direttive europee: “Sull’Euro7 l’unico partito italiano che ha votato contro l’ennesima eurofollia è la Lega: tutti gli altri hanno votato a favore o si sono astenuti. Purtroppo. E l’unico patrito che ha votato contro la censura europea di stampo sovietico è la Lega”.
Un intervento che sembra l’antipasto dell’evento in programma sabato a Roma con gli alleati di Id: gli unici che davvero “vogliono cambiare l’Europa”, rivendica Salvini, esaltando i risultati di Le Pen in Francia e Wilders in Olanda e assicurando i giovani leghisti che “le lancette della storia girano verso di noi” che “vogliamo più libertà e meno Europa, meno Europa, meno Europa, meno burocrazia, meno regole, meno direttive, meno divieti, meno immigrazione clandestina”. Insomma, “votare Lega non come votare Fratelli d’Italia o Forza Italia”. Salvini assicura che il governo non rischia, “governeremo fino alla fine della legislatura”, dice rivolto “a qualche spione, a qualche luogotenente della Finanza e qualche Pm. Spiate il cazzo che vi pare, andremo fino in fondo”. Ma poi i distinguo arrivano anche sull’Ucraina: “Mi fanno paura i leader come Macron che parlano di guerra, la Lega lavora per la diplomazia e per la pace”. E dopo l’appuntamento di sabato, preannuncia un’altra iniziativa di partito, chiamando i giovani leghisti in piazza il 25 aprile: non contro il fascismo, categoria “vecchia e superata” come il comunismo, ma “per la libertà minacciata da un’Europa che non fa niente contro l’immigrazione clandestina”.
Europee, Salvini: noi diversi da FdI-FI, solo la Lega contro le eurofollieMilano, 16 mar. (askanews) – “Il voto alla Lega il 9 giugno è unico. Non sarà la stessa cosa votare FdI o Fi. Perché noi vogliamo cambiare il mondo. Pensare che i disastri dell’Europa possano essere rimediati da von der Leyen che è stata coprotagonista dei disastri, è come dire a qualcuno che ha il diabete ‘mangiati un po’ di zucchero filato che ti fa bene…’. Non può essere il sistema che ha creato il problema a risolverlo”. Lo ha sottolineato Matteo Salvini, vice premier e segretario della Lega, intervenendo ad un evento dei giovani leghisti a Milano.
E ha rivendicato: “Sull’Euro7 l’unico partito italiano che ha votato contro l’ennesima eurofollia è la Lega: tutti gli altri hanno votato a favore o si sono astenuti. Purtroppo. E l’unico patrito che ha votato contro la censura europea di stampo sovietico è la Lega”. Dunque alle prossime Europee “o si vince o è un problema: si rischia che noi facciamo l’autonomia, i ponti, le infrastrutture, però il 90% delle decisioni arrivano da Bruxelles e se a Bruxelles c’è una banda che decide per gli interessi di pochi sulla testa di molti, non serve a nulla fare i bravi sindaci, i bravi governatori o i bravi ministri”.
Basilicata, Lacerenza: rinuncio alla mia candidaturaRoma, 16 mar. (askanews) – “Dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a Presidente della Regione Basilicata. È una decisione presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi. Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito”. Lo annuncia Domenico Lacerenza, indicato dal centrosinistra come candidato presidente alle elezioni regionali in Basilicata, con un comunicato stampa.
“In ogni caso – aggiunge – voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo”.
Lollobrigida ha detto che la tolleranza delle proteste ha portato al terrorismoRoma, 16 mar. (askanews) – “La tolleranza del passato verso questi episodi ha poi portato al terrorismo e al suo rafforzamento fino all’episodio di Aldo Moro che, fortunatamente, tra virgolette, con il suo sacrificio, creò un allarme democratico talmente ampio che ci permise di sconfiggere quel fenomeno brutale che è l’eversione e il terrorismo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ai microfoni di Rainews a margine dell’inaugurazione di una mostra dedicata a Enrico Mattei a Matelica dove ha commentato la contestazione del direttore di Repubblica Maurizio Molinari da parte di alcuni studenti all’università Federico II di Napoli.
Piemonte, M5s: prendiamo atto della scelta Pd, sceglieremo nostro candidatoRoma, 16 mar. (askanews) – “Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Registriamo questo cambio di passo e di metodo, una decisione che cozza con il dialogo che – seppur tra difficoltà e differenze – era stato intavolato in trasparenza e franchezza in questi mesi per definire gli aspetti programmatici di una proposta politica condivisa e unitaria. Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato Presidente – convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”. Lo affermano in una nota Sarah Disabato, Coordinatrice regionale e Capogruppo M5S Piemonte, Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte, Ivano Martinetti, Consigliere regionale M5S Piemonte, Elisa Pirro, Senatrice M5S Chiara Appendino, Deputata M5S, Antonino Iaria, Deputato M5S.
Piemonte, il Pd indica Pentenero candidata. Conte: valuteremoRoma, 16 mar. (askanews) – E’ Gianna Pentenero, attuale assessore al comune di Torino, la candidata che il Pd mette a disposizione della coalizione in vista delle prossime elezioni regionali in Piemonte. A quanto si apprende Pentenero è stata votata all’unanimità dall’assemblea regionale dem.
“Apprendo adesso la notizia della riunione di parte del Pd, forse evidentemente c’è la persuasione anche se adesso non voglio esprimermi, ma c’è la persuasione che forse non si era ancora raggiunto un sufficiente punto di convergenza, di condivisione, qui forse è l’indicazione da parte del Pd di una candidatura, comunque adesso valuteremo internamente, ci sentiremo anche con il Pd, in ogni caso se dovessimo anche registrare questa divergenza non lo faremo certo pensando che abbiamo dei nemici da combattere, chiaro? Questo lo voglio dire con molta chiarezza”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte a margine di una iniziativa a Napoli risponde ad una domanda sulla decisione da parte del Pd del Piemonte di nominare alle prossime regionali Gianna Pentenero.
Lega, Leoni: Salvini è fascista, sia veneti che lombardi sono stufiRoma, 16 mar. (askanews) – Salvini non ha solo stravolto la Lega, “peggio, molto peggio. Io sono federalista, lui è fascista. Io voglio l’autonomia, lui vuole i fascisti. La Lega era federalista, si batteva per il Nord, per l’autonomia, per le industrie, per i lavoratori. Adesso è malata di nazionalismo e di fascismo. Per me che, come Bossi, vengo da una famiglia antifascista, è doloroso. Ma la Lega tornerà federalista, questo glielo garantisco. Per farle un esempio: mia figlia Micol ha 35 anni ed è federalista”. Così, in un’intervista su ‘La Repubblica’, Giuseppe Leoni, 77 anni, deputato e eurodeputato della Lega per sei legislature e fondatore della Lega autonomista lombarda – poi Lega Lombarda – insieme a Umberto Bossi, Marino Moroni, Pierangelo Brivio, Emilio Sogliaghi e Manuela Marrone.
“Non solo i veneti” non vogliono più Salvini. “Anche i lombardi ne hanno piene le scatole. Lo sapete che la rivolta, il casino è molto più forte in Lombardia? Però i giornali non ne parlano, viene bellamente silenziato. I capoccia lo sanno, il perno è qui, se viene giù la Lombardia viene giù tutto. Nella storia della Lega i veneti non hanno mai contato un cavolo, loro sono 3 milioni, in Lombardia siamo 9 milioni. I lombardi non ne possono più di questa Lega, io passo le giornate a rispondere a ragazzi, lavoratori, imprenditori. Tutti che mi chiedono: ma dove stiamo andando a finire?”. Dalla crisi della Lega si esce “coi congressi, ma Salvini non vuole farli. Prende tempo. Forse ha paura di andare a casa. Intanto il malcontento sta montando sempre di più, dopo le Europee vediamo che cosa succede. O forse anche prima”. La spallata? “Stiamo raccogliendo tanta insofferenza. Vediamo”.
Moro, Meloni: ricordare affinché anni bui non tornino piùRoma, 16 mar. (askanews) – “Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. Sono i nomi dei cinque agenti barbaramente assassinati dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 durante il vigliacco rapimento di Aldo Moro, anch’egli ritrovato senza vita il 9 maggio dello stesso anno. Servitori dello Stato che hanno dato la vita per difendere la nostra democrazia, la nostra Repubblica e le sue Istituzioni. A loro e a tutte le vittime di quella drammatica stagione della nostra storia, va il nostro commosso ricordo e la nostra profonda gratitudine. A noi tutti spetta il compito di ricordare e onorare il loro sacrificio, affinché quegli anni bui non tornino mai più”. Così, su X, la premier Giorgia Meloni.