Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Gli Usa lavorano per una tregua breve a Gaza per riprendere i colloqui fra Israele e Hamas

Gli Usa lavorano per una tregua breve a Gaza per riprendere i colloqui fra Israele e HamasRoma, 11 mar. (askanews) – Gli Stati Uniti starebbero cercando di promuovere una breve pausa di due o quattro giorni nei combattimenti nella Striscia di Gaza, all’inizio del mese sacro di Ramadan, per riprendere i colloqui su un accordo tra Israele e Hamas: è quanto riferito da una fonte egiziana al quotidiano del Qatar, Al-Arabi Al-Jadid.


Secondo le informazioni riportate dal giornale, l’iniziativa sarebbe promossa in particolare dal capo della Cia, William Burns, che ha visitato il Cairo venerdì prima di incontrare il direttore del Mossad, David Barnea.

Meloni: la conferma di Marsilio e del centrodestra in Abruzzo è un grande onore

Meloni: la conferma di Marsilio e del centrodestra in Abruzzo è un grande onoreMilano, 11 mar. (askanews) – “Marco Marsilio è il primo presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie”. Lo ha scritto sui social la presidente del Consiglio e leader di Fdi, Giorgia Meloni, commentando l’esito delle elezioni regionali in Abruzzo.

Le regionali in Abruzzo, Marsilio: il campo largo non sarà il futuro dell’Italia

Le regionali in Abruzzo, Marsilio: il campo largo non sarà il futuro dell’ItaliaMilano, 11 mar. (askanews) – “Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo perché era il suo triste passato e il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo essere arrivato nella notte nella sede del suo comitato elettorale per proclamare la sua vittoria alle regionali a risultato ormai consolidato.


“Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la regione per altri cinque anni, mai nei trent’anni precedenti un’amministrazione uscente era stata confermata per un secondo mandato, è stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro” ha detto. “Abbiamo chiesto altri cinque anni per continuare a crescere e completare l’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo. Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio della mia vita, questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità e il ruolo che merita” oltra alla “speranza di un futuro migliore” ha aggiunto.


“Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di lealtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già cinque anni fa” ha continuato Marsilio. “Il mio impegno per essere all’altezza della fiducia, delle aspettative e dell’amore che mi è stato dimostrato sarà ancora più intenso” ha concluso.

Abruzzo, Marsilio: campo largo non sarà il futuro dell’Italia

Abruzzo, Marsilio: campo largo non sarà il futuro dell’ItaliaMilano, 11 mar. (askanews) – “Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo perché era il suo triste passato e il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo essere arrivato nella notte nella sede del suo comitato elettorale per proclamare la sua vittoria alle regionali a risultato ormai consolidato.


“Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la regione per altri cinque anni, mai nei trent’anni precedenti un’amministrazione uscente era stata confermata per un secondo mandato, è stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro” ha detto. “Abbiamo chiesto altri cinque anni per continuare a crescere e completare l’opera di rilancio, ricostruzione e valorizzazione che stiamo mettendo in campo. Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio della mia vita, questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità e il ruolo che merita” oltra alla “speranza di un futuro migliore” ha aggiunto.


“Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di lealtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già cinque anni fa” ha continuato Marsilio. “Il mio impegno per essere all’altezza della fiducia, delle aspettative e dell’amore che mi è stato dimostrato sarà ancora più intenso” ha concluso.

Il centrodestra vince in Abruzzo, confermato Marsilio con il 53%

Il centrodestra vince in Abruzzo, confermato Marsilio con il 53%Milano, 11 mar. (askanews) – Il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, ha vinto le elezioni regionali con oltre il 53% dei consensi e si conferma alla guida della Regione con il centrodestra. Lo sfidante del centrosinistra, Luciano D’Amico, si è invece fermato poco oltre il 46%. È il risultato emerso dopo che sono state scrutinate 1.489 sezioni su 1.634.


Per quanto riguarda i voti di lista Fratelli d’Italia ha circa il 24,1%, Fi il 13,3%, la Lega il 7,6%, la lista Marsilio il 5,5%, Noi Moderati il 2,7% e l’Udc 1,2%. Sul fronte dell’opposizione il Pd è al 20,3%, Abruzzo Insieme 7,7%, M5s 6,8%, Azione 3,9%, Avs 3,6%, Riformisti e Civici 2,7%. Lo stesso Marsilio, arrivando durante la notte nella sede del suo comitato elettorale ha rivendicato la vittoria.

Regionali Abruzzo, Marsilio in testa a inizio scrutinio. Cala l’affluenza:-1%

Regionali Abruzzo, Marsilio in testa a inizio scrutinio. Cala l’affluenza:-1%Roma, 10 mar. (askanews) – Il governatore uscente di centrodestra dell’ Abruzzo Marco Marsilio è in testa a inizio scrutinio nelle regionali abruzzesi. Marsilio nel secondo exit poll dell’istituto Noto per Rete 8-Il Centro ha staccato lo sfidante di centrosinistra Luciano D’Amico. Marsilio è dato fra 50,5% e 54,5%. D’Amico si attesta in una forbice fra il 45,5% e il 49,5%.Quanto ai partiti, l’insieme delle forze di centrodestra è dato fra il 49,5% e il 53,5% mentre quello delle forze di centrosinitra fra 46,5% e il 50,5%.


Quanto all’affluenza, in Abruzzo a chiusura seggi è risutata in calo rispetto alle regionali 2019: 51,86% contro 53,15% di cinque anni fa. Un aumento di un punto e mezzo dell’astensionsimo registrato a fine giornata e in controtendenza con le rilevazioni delle 12 e delle 19 che avevano invece fatto registrare maggiore partecipazione rispetto agli stessi orari nel voto delle scorse regionali.

Leopolda, Renzi ‘rottama’ von Der Leyen: puntiamo a 5% alle Europee

Leopolda, Renzi ‘rottama’ von Der Leyen: puntiamo a 5% alle EuropeeFirenze, 10 mar. (askanews) – La Leopolda numero 12, quella del ‘gran rifiuto’ del ministro Carlo Nordio – il cui forfait all’incontro in programma scatena i renziani su ricostruzioni e pressioni da parte del governo Meloni sul Guardasigilli – ma anche quella dell’incoronazione di Matteo Renzi (“è lui l’unico leader in campo”) da parte di Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi invitata alla kermesse renziana, si conclude, per paradosso, con una rottamazione: quella della presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen.


Von Der Leyen “ha fallito”, “non è una leader ma una follower” e quindi, tuona Renzi nell’intervento finale dell’edizione dedicata a “riveder le stelle”, “chiederò di non votarla”, che “non sia riconfermata” alla guida della Commissione perché nella prossima legislatura europea, sottolinea citando Alcide De Gasperi, serve coraggio e non “pusillanimità”. “Forza Italia e Tajani hanno voluto von Der Leyen, è la loro candidata” ma – rilancia Renzi attaccando con veemenza Fi – “hanno snaturato la visione europeista di Berlusconi, è diventata una visione da grigi burocrati come von Der Leyen e Tajani”. Italia Viva propone di credere nel centro, “alternativo alla destra e alla sinistra grillizzata”. Un centro che potrebbe essere incarnato dalla lista unitaria con Più Europa, per la quale Renzi si dice disposto, tra il dispiacere della sua platea, “a fare un passo indietro”, ma anche no. Iv corre anche da sola e Renzi non si accontenta di tagliare la soglia del 4% prevista per le elezioni europee ma punta al 5%: “Se non ce la facciamo è solo colpa nostra, se ciascuno fa il suo pezzettino facciamo il 5% in carrozza”.


Quanto al governo l’ex premier ne mette apertamente in discussione la durata. “Meloni oggi è la nostra premier, grazie anche a Enrico Letta, ma non so per quanto lo sarà ancora… Salvini ci ha abituati a grandi emozioni”, urla dal palco. Il Pd lo liquida ribadendo la distanza dal partito (“che non è più il nostro Pd se non fa le primarie a Firenze”), ma manifesta anche simpatia per la leader Dem Elly Schlein (“che mi ha mandato un messaggio di in bocca al lupo per la Leopolda”). Sull’ex compagno di avventura del Terzo Polo, Carlo Calenda, Renzi sorvola, tanto ci hanno pensato prima di lui Maria Elena Boschi (“Carlo non sei il primo che è passato di qua e quando eravamo potenti ha pensato di usarci come un taxi. Noi perdoniamo la tua ingratitudine ma non le tue bugie e i tuoi attacchi personali”) e Teresa Bellanova (“Ho fatto un fioretto di non litigare con Calenda e lo mantengo, ma conosco quanto Carlo Calenda è arrogante, misogino e incapace di camminare insieme agli altri”). Poi, velocemente, appena concluso il discorso di Renzi, le luci si spengono e la Leopolda – dove per la prima volta sono comparse le Donation Box, delle specie di bancomat per donare soldi al partito, partendo da un minimo di dieci euro, senza contanti e ricevendo la ricevuta – si svuota, lasciando al tempo il verdetto sulle Europee e sulle comunali a Firenze, alle quali Italia viva correrà con Stefania Saccardi.

Europee, Renzi: credete al centro, se ognuno fa il suo siamo al 5%

Europee, Renzi: credete al centro, se ognuno fa il suo siamo al 5%Firenze, 10 mar. (askanews) – “Vi chiedo di credere al centro, alternativo alla destra e a questa sinistra grillizzata… I sondaggi italiani ci danno al 3%, quelli inglesi al 5%… Prendiamo quelli italiani: ci mancano 250mila voti, non ci bastano perchè io voglio il 5%…”. Lo ha detto Matteo Renzi parlando dal palco della Leopolda 12 a Firenze.


“Se ciascuno dei 25mila iscritti trova dieci persone a testa ci siamo… Diciamo che non tutti lo fanno, ci sono 76 candidati se trovano 3mila voti a testa ci siamo di già… Il 10% di italiani dice che sono bravo ma antipatico come la morte, se di questi si convince l’1% ce la facciamo…Insomma se non ce la facciamo è solo colpa nostra, se ciascuno fa il suo pezzettino facciamo il 5% in carrozza”, ragiona Renzi. “Noi razionalmente ce la facciamo, ma la differenza non la fa la razionalità”, conclude.

Dossieraggio/Crosetto frena commissione Nordio:non è il momento

Dossieraggio/Crosetto frena commissione Nordio:non è il momentoRoma, 10 mar. (askanews) – La commissione di inchiesta sui dossieraggi “penso come Nordio che sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni e per consentire al Parlamenti di lavorare sugli strumenti legislativi con cui impedire altri abusi in futuro. Ma c’è un tempo per ogni cosa. Ora c’è che l’indagine che sta portando avanti Cantone e l’idea di una commissione non deve depotenziarla , nè fermare il lavoro già iniziato da Copasir e Antimafia”. Lo dichiara alla Stampa il ministro Fdi della Difesa Guido Crosetto, indicato dal ministro Carlo Nordio come co promotore dell’iniziativa annunciata due giorni fa dal ministro della Giustizia.


“La costituzione di una commissione di inchiesta poi – aggiunge Crosetto – può richiedere tempi lunghi anche perchè spesso questi organi hanno fatto comodo a molti in Parlamento per lo scontro politico”. Crosetto concorda invece con la premier Meloni sulla opportunità di un tempestivo intervento legislativo parlamentare a rafforzamento della cybersicurezza e sulla pubblicazione di informazioni riservate a mezzo stampa . “Alla luce delle falle emerse – sottolinea- direi proprio che è compito del Parlamento”.


“Alcuni quotidiani – denuncia il ministro della Difesa- fanno lotta politica più che informazione: vogliono delegittimare l’avversario politico, anche diffamando. Il problema però non è quello. Il problema è quando un giornalista diventa strumento di logiche che non hanno a che fare con l’informazione o quando è pagato non solo dal suo editore. Qui occorre capire come e perchè, per difendere l’informazione vera”

Dossieraggio, Striano: “risponderò ai giudici, vedrete che succederà”

Dossieraggio, Striano: “risponderò ai giudici, vedrete che succederà”Roma, 10 mar. (askanews) – “Risponderò davanti ad un giudice, poi vedrai che succederà. Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati”. Lo dichiara via whatsapp a ‘Il Giornale’ Pasquale Striano, il tenente della Guardia di Finanza epicentro dell’inchiesta della Procura di Perugia sul presunto dossieraggio contro politici, imprenditori e vip che è stata avviata dalle denunce del ministro della Difesa Guido Crosetto.


Striano, secondo le ipotesi investigative riferite al Parlamento dal Procuratore di Perugia Cantone e dal Procuratore nazionale Antimafia Melillo, insieme al pm della Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo Antonio Laudati avrebbe sfruttato la banca di dati sensibili a disposizione della super struttura investigativa accedendo a migliaia di informazioni riservate relative a centinaia di persone. E avrebbe conservato notizie riservate e dati sensibili su queste persone raccolti e catalogati in un diario privato.